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MessaggioInviato: 23/12/2008, 00:37 
Cita:
Skeptikos ha scritto:

Sulle falsificazioni della chiesa cattolica sono abbastanza daccordo, sul fatto che Gesù non sia storicamente vissuto no.



In specifico , Il Cristo dei Vangeli è la probabile unione di 4 0 5 personaggi , tutti realmente esistiti, con l'aggiunta di elementi leggendari.

Poichè l' argomento è sterminato, ti invito a domande specifiche.


zio ot


Ultima modifica di barionu il 23/12/2008, 00:39, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/12/2008, 00:49 
MATRIX Pesce e Socci da Don Mentana

Da una sub cella della loggia Vaticana è andato in onda lo spot politico/elettorale della Natività.

....fa paura Bin Laden , è vero ? .... che orrore se un miliardo di pezzenti Muslim arrivassero a proibirci le scaloppe ai funghi o a imbaccuccare
in veli tutte le zoccole che popolano l' occhio magico !

i giornali di Domani



GESU' CRISTO BATTE MAOMETTO 2 A 0 !

( MOSE' SEMPLICE GUARDIALINEE )



SIGNORI,



W IL NET



Il resto è silenzio.



Lo Zio Otelma.



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MessaggioInviato: 23/12/2008, 00:56 
Basta vedere la rivoluzione culturale che c'è stata in quel periodo per avere la prova che Gesu è esistito davvero.
Se cercate prove scritte su qualche papiro interrato non le troverete mai.
Troverete, invece, vari scritti tra cui il vangelo che parlano tutti di un'unica cosa. A pochi anni dai fatti.



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MessaggioInviato: 23/12/2008, 01:20 
Cita:
Skeptikos ha scritto:

Basta vedere la rivoluzione culturale che c'è stata in quel periodo per avere la prova che Gesu è esistito davvero.
Se cercate prove scritte su qualche papiro interrato non le troverete mai.
Troverete, invece, vari scritti tra cui il Vangelo che parlano tutti di un'unica cosa. A pochi anni dai fatti.






Beh, detto così è un po' vago, cerca di specificare...

Altra cosa, cerchiamo di proporre, per quanto possibile, documenti in Italiano ,

quindi transleit, pliz, transleit [:D] [8D] [;)]


zio ot [:p]


Ultima modifica di barionu il 23/12/2008, 01:21, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/12/2008, 18:36 
cari amici ,per chi volesse rivedere la puntata di Matrix, segnalata
da Barionu:
http://www.matrix.mediaset.it/videogall ... lery.shtml
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 31/12/2008, 01:08 
Mah... sinceramente mi sembra abbastanza improbabile che Cristo non sia esistito. Certo, che non sia esistito nella forma narrata dai Vangeli, è probabile, ma vedete... come si fa a dimostrare che una persona NON è mai esistita? A meno che non si trovi qualcuno che dica: "Cristo non esiste perché l'ho inventato io!" allora non c'è modo di dimostrarlo.
Mentre si può dimostrare che una persona è esistita, è molto più difficile dimostrare che non è esistita, soprattutto se si tratta di una persona che in vita non è stata molto importante, in un paese poco importante, dove non c'era ancora l'anagrafe, e di cui non ci sono rimasti molti documenti, causa la devastazione dei Romani nel 70 d.C.
Comunque, io la ritengo un po' una questione inutile.
Da secoli gli atei si dannano a trovare motivi razionali per convincere la gente a non essere cristiana, senza ottenere risultati significativi. La gente smette di essere cristiana quando le va a lei, per motivi suoi, non certo perché qualche ateo furibondo sostiene che Cristo non esiste... per me, per esempio, è stato così. Io ho smesso di credere in Cristo non certo perché pensassi che i Vangeli non erano "storici", ma semplicemente perché il suo messaggio, le sue parole non mi convincevano più, non mi davano risposte sufficienti, e allora ho cominciato a cercare altrove....
Quindi la questione non è se Cristo è esistito o non è esistito, ma se il suo messaggio può essere ancora utile agli uomini, o se invece è da considerare superato e insufficiente.


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MessaggioInviato: 02/01/2009, 23:28 
OPERA OMNIA DEL CRISTIANESIMO

http://www.documentacatholicaomnia.eu/2 ... natus.html

http://www.perseus.tufts.edu/hopper/

Mauro, nel link perseus non ci capisco un c...

mi dici che roba è ?




zio ot [img]/Public/data/Barionu/200842184257_bevo.gif[/img]


Ultima modifica di barionu il 02/01/2009, 23:49, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 03/01/2009, 19:07 
caro Barionu, dovrebbero esseci molti testi, ad es ho guardato la "Vulgata" in latino, ma...è lentissimo [V] [xx(]
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 09/01/2009, 21:32 
UNA NOTA ESPLOSIVA


Ho appena inviato lo studio comprovante la falsificazione della datazione della carestia da parte degli scribi cristiani che compilarono gli Atti degli Apostoli, adulterazione che comportò la contraffazione degli scritti originali di Giuseppe Flavio nei brani su riportati, grazie anche all’ingenuo e “profondo” intervento di Eusebio di Cesarea.


E’ una delle tante dimostrazioni che la vera fonte cui attinsero i redattori dei Vangeli, nella versione ultima scelta dalla Chiesa, proviene dalle opere dello storico ebreo. Questi Vangeli non furono “inventati” di sana pianta da questo o quel “evangelista”, ma sono il risultato finale di una dottrina preesistente diversa, filo giudaica, che doveva essere modificata in funzione di cambiamenti politici gravissimi conseguenti a guerre e distruzioni.

La dimostrazione è rafforzata, ulteriormente, proprio dal precipizio. Coloro che alterarono i Vangeli, tutti, non solo “Luca”, non si recarono in Palestina ma si limitarono a leggere Giuseppe Flavio per garantirsi che le modifiche apportate fossero compatibili con il nuovo credo cristiano gesuita. Sapendo che era Gàmala la città di “Gesù” e i suoi fratelli, l’unico che ne riportò la descrizione dettagliata fu l’ebreo, lessero e rimasero colpiti dall’evento del suicidio collettivo, senza riflettere che lo scrittore non poté assistere personalmente al dramma finale di quel popolo perché era già stato catturato da Vespasiano.

L’episodio riprende il tema chiave simbolico antigiudaico di cui sono intrisi i Vangeli: gli Ebrei tentarono di gettare nel precipizio “Gesù” ma non vi riuscirono, al contrario di quanto accadde a loro. Questo passo può essere stato scritto solo dopo che lo riferì Giuseppe Flavio; ecco perché ho messo in guardia Hard Rain a non insistere sul “precipizio”: sapevo che vi sarebbe caduto dentro.


Al fine di intorpidire le acque della ricerca, in modo condiviso, vi arrampicate sull’Antico Testamento, sino in Egitto, tentando di creare confusione fra nord e sud, alto e basso, o cercare di giustificare “al di qua e al di là” senza rendervi conto che più contraddizioni trovate e assommate, tanto più, voi stessi, dimostrate che i sacri testi furono falsificati; come del resto ha continuato a fare la Chiesa per rimediarvi e come state studiando voi di fare in questo stesso momento:
“Basta cambiare una preposizione per il passo del tutto compatibile con Nazaret. Addirittura basterebbe cambiare il solo “caso” governato dalla preposizione da genitivo in accusativo. Chiaramente sono contrario a questo genere di operazioni”;


oppure ricorrendo alle “rivelazioni divine”, queste ultime, veri e propri prodigi resisi indispensabili per poter controbattere le analisi critiche sui sacri testi che vi ho segnalato appena giunto nel vostro “forum”, pertanto vi siete ridotti ad innestare arbitrariamente passi di un Vangelo nell’altro per tentare di giustificare le incongruenze geografiche riscontrate con “al di qua e al di là” chiamando ipocritamente “difficoltà” il fatto che “Gesù Cristo e i suoi fratelli” incendiassero i villaggi della Samaria.


Negare che Gàmala sia la città dei Vangeli vuol dire negare l’evidenza a tutti i costi, e poiché siete senza Nazaret, allora, smentendo quello che leggono i nostri occhi su questi scritti, avete scelto la strategia di rimpicciolire la CITTA sino a farla diventare “villaggio”, ma piccolo, molto, molto piccolo, quel tanto per giustificarne l’esistenza.


Tutti voi siete in servizio H 24 davanti allo schermo del computer con il compito di filtrare la realtà che proviene dalla storia e dalla logica guardandola attraverso le lenti deformanti della “verità della fede” allo scopo di sciogliere i dubbi di coloro che devono fare “apostolato” allenandoli a superare e controbattere, punto per punto, le molteplici spontanee contestazioni di coloro (pochi) che hanno letto i Vangeli: usate la conoscenza per impedire che altri sappiano.


Affermo questo perché lo posso dimostrare, ed è semplicissimo. Se foste veramente liberi e disimpegnati ideologicamente, come vi sforzate farci credere, una volta preso atto delle prove che ho prodotto su alcune falsificazioni degli scritti di Giuseppe Flavio, anziché caricare a testa bassa su Gàmala, un punto dolente e lo sapete benissimo (la lingua batte sul “ciglio del monte”), da veri e sinceri ricercatori avreste dovuto verificare se, oltre al Libro XX di Antichità, gli scribi ecclesiastici non ebbero a manomettere anche il Libro XVIII, quello relativo all’epoca in cui operò “Gesù”; e non sto parlando solo del falso “testimonium flavianum”. Io ho sentito il dovere di farlo mentre per voi l’unica necessità è quella di “salvare”, se pur parzialmente, un “testimonium” ideologico puerile e ingenuo che solo un monastico spiritualista incompetente ha potuto concepire per poi metterlo nella penna del sacerdote ebreo, nel punto sbagliato, molto prima della morte di Giovanni Battista, quindi smentendo gli stessi Vangeli.


E’ una ricerca comparata fra gli scritti degli storici dell’epoca, quelli patristici e addirittura lo stesso Vangelo di Giovanni, con la quale si può dimostrare che il XVIII Libro di Antichità Giudaiche, a partire dal 15 d.C., sotto il Prefetto Valerio Grato, sino alla venuta di Lucio Vitellio a Gerusalemme per la Pasqua del 36 d.C. con un mandato su tutto l’Oriente che lo rendeva l’uomo più potente dell’Impero dopo Tiberio, è stato in buona parte distrutto dai tagli effettuati da copisti interessati ad eliminare le vere gesta di “Gesù” ed i suoi fratelli Boanerghes.


Lo studio è indirizzato a chiunque accetti di credere solo a quello che leggono i propri occhi, senza il bisogno di servirsi di intermediari come voi obbligati a modificare quanto riferito dagli storici d’epoca, che cito e ne riporto direttamente il testo, pur di salvaguardare una dottrina che avete la pretesa di far passare per “divina”.


Quando i fondatori di un catechismo danno vita a persecuzioni fra loro stessi per eliminare le differenze teologali della nuova divinità, vuol dire che Essa fu concepita da uomini e non “rivelata” da Dio: una vera “rivelazione” sarebbe stata univoca e non si sarebbe prestata ad equivoci.
Una volta risultato vincente il cristianesimo gesuita, i Vangeli primitivi furono distrutti per cancellare le prove che dimostravano l’origine e l’evoluzione escatologica del nuovo “Salvatore” con le sue raffigurazioni stratificate nel tempo.


Non furono i pagani a distruggere gli altri Vangeli; non avrebbero avuto alcun interesse a cancellare le prove della creazione del nuovo Dio da parte di uomini; fu la corrente cristiana vincente, giunta al potere, che lo fece proprio a quello scopo.
I vostri predecessori ideologici hanno inventato episcopi, papi, santi e martiri collocandoli nel I secolo; hanno riempito il vostro paradiso con tante di quelle divinità, adorate dai creduloni ingenui, da far sembrare una capocchia di spillo il più popoloso degli Olimpi.


Episcopi, “Venerabilissimi e Santi”, capi di correnti religiose cristiane disparate; ognuno si impegnò per dimostrare, con il proprio “vangelo”, di essere l’autentico “strumento” della “Rivelazione Divina”, conoscitore della “Forma” e della “Sostanza” di Dio.
“Che non abbia luogo né la follia dei Sabelliani con la confusione delle persone, con la soppressione delle proprietà personali, né prevalga la bestemmia degli Eunomiani, degli Ariani, dei Pneumatomachi, per cui, divisa la sostanza, o la natura, o la divinità, si aggiunga all’increata, consustanziale e coeterna Trinità, una natura posteriore, creata o di diversa sostanza. Riteniamo


anche, intatta, la dottrina dell’incarnazione del Signore; non accettiamo, cioè, l’assunzione di una carne senz’anima, senza intelligenza, imperfetta, ben sapendo che il Verbo di Dio, perfetto prima dei secoli, è diventato perfetto uomo negli ultimi tempi per la nostra salvezza. Queste sono le verità della fede che predichiamo scritte nel tomo composto dal sinodo di Antiochia e in quello
pubblicato dal concilio ecumenico a Costantinopoli lo scorso anno (381). In essi abbiamo esposto e sottoscritto i nostri anatemi contro le eresie”.


Capi di “Ecclesiae”, propugnatori di dottrine diverse, esaltati, in preda a una frègola mistica e fanatica; invasati, avidi di privilegi e potere, pronti a combattersi per la supremazia ideologica, dopo lotte e persecuzioni, reciproche fra le sette cristiane, tali da far rimpiangere quelle di Diocleziano,
ognuna convinta di essere depositaria della “Vera” fede; dopo Sinodi, dopo “Concili” su “Concili”, tutti inconciliabili tra loro, alla fine del IV secolo, dopo aver eliminato i seguaci delle altre dottrine “eretiche”, prevalse la formulazione della nuova divinità “consustanziale e coeterna”, una e trina:
il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo con l’identificazione del “Figlio” in “Dio”.


Essa comportò, come conseguenza teologica, che la madre del “Figlio” era la “Madre di Dio”, il quale, essendo “Padre” e “Figlio” di se stesso, ne scaturì che Dio, per creare se stesso, ingravidò sua “Madre”.
Finalmente, gli invasati mistici “Venerabilissimi Santi Episcopi” erano riusciti a “creare” il più grande incesto cosmico che mente umana potesse concepire, ma, proprio perché “inconcepibile”, a nessun fedele sarebbe stato più possibile riflettere sulla Santissima Trinità e sulla relazione fra essa
e la “Madre di Dio”; pertanto fu dichiarato “Mistero” che doveva essere accettato come “Dogma”: per “Fede”.

Qualsiasi ragionamento o meditazione sul “Dogma della Santissima Trinità” fu dichiarato “eresia”, garantita da “Anatema” e, chiunque l’avesse violato l’attendeva la “purificazione” sulla pira ardente.
Venne decretato l’assurdo concetto, infinitamente stupido e incoerente, che un essere umano fu “Madre di Dio”, cioè del “Creatore dell’Universo” degli uomini e delle donne: Colui che creò Lei, fu generato da Lei.
Sull’illusione della “vita eterna”, ultraterrena, cui avrebbero avuto diritto i “ beati poveri di spirito, umili e miti”, contando sulla loro sottomissione, i “Padri della Chiesa di Cristo”, sin dall’inizio, compresero, vollero, poterono e “dettarono” che, nella vita terrena


“ il Papa è il solo uomo di cui tutti i Principi baciano i piedi, a lui è permesso deporre gli Imperatori…gode di quell’infallibilità con cui il Divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa…se qualcuno avrà la presunzione di opporsi a questa Nostra definizione, Dio non voglia!: sia anatema” (Dictatus Papae).
E dopo aver inventato tutto ciò falsificarono gli scritti di Tacito e Giuseppe Flavio facendo loro testimoniare l “Avvento” del nuovo Dio avvenuto nel primo terzo del loro secolo, sotto l’impero di Augusto e di Tiberio.


Testimonianze, siatene certi, spazzate via dalla storia, prove alla mano.
Ma quando si falsificano documenti manoscritti per far risultare l’esistenza di una divinità ciò vuol dire che quel dio non è mai esistito, come non è mai esistito il cristianesimo gesuita nel I secolo.
Ho concluso la mia visita e scusate se vi ho costretto a ricorrere alle “rivelazioni” per potermi controbattere.


Vi lascio senza “Apostoli”, senza “Luca”, senza “Giovanni detto anche Marco” che, facendo gli gnorri, chiamate solo “Marco” perché siete i primi a rendervi conto che un nome simile è stata una delle tante sciocchezze dei Padri ideatori, insieme a tutti gli “pseudonimi”. Vi lascio senza Padri apologisti: hanno scritto troppe stupidaggini e conviene tenervi alla larga. Vi lascio senza “Natività”: le nascite del nuovo dio furono inventate come lui. Vi lascio il “paolinismo”, quello si, non ve lo tocco, ma San Paolo, in carne ed ossa, ve lo ha cancellato la storia. Vi lascio “Gesù” e “Cristo”, due attributi divini senza nome ma rivestiti di una dottrina inventata e poi adottata da un Impero in decadenza, che continuerete ad adorare illudendovi di risorgere e vivere eternamente.
Mi porto via Giovanni il Nazireo, che non era di Nazaret.

Il “Nazareno” fu un’altra impostura per nascondere il voto nazir che fece il primogenito di Giuda il Galileo. Lo stesso voto di Giovanni Battista. Un voto che rendeva il consacrato a Dio potente come Sansone per combattere i Romani ma lo vincolava a non bere vino o bevande inebrianti. Quel voto avrebbe reso impossibile l’innesto del sacrificio teofagico eucaristico pagano nella religione ebraica con la nuova liturgia che prevedeva la trasformazione del vino in sangue e del pane nel corpo del “Salvatore”.


Fu per giustificare il ritocco da “Nazireo” in “Nazareno” che obbligherà gli ideatori del nuovo credo a ricercare un sito chiamato Nazaret, e poiché “Gesù” fu indicato come il “Galileo”, fu scelta la Galilea.
“Giovanni” è il nome di uno dei fratelli della dottrina “Gesù” e lo si evince seguendo le parentele, appositamente contraffatte per confonderli, nascondendolo anche dietro il Battista che aveva lo stesso nome, come anche da testimonianze “apocrife”, per la Chiesa, ma non per chi legge oggi la traduzione di un manoscritto. “Giovanni” emerge anche dalla storia, un personaggio famoso per i Giudei, ricordato da Giuseppe Flavio insieme a Giuda il Galileo e a noi fatto pervenire, guarda caso, senza il patronimico; si distingue per le gesta identificabili con il “Gesù” dei Vangeli, senza

miracoli ovviamente, ma uguale a lui sino alle impronte digitali.
Mi porto via anche i fratelli di Giovanni: Simone detto Kefaz, Giacomo, Giuda detto Theudas e Giuseppe, detto Menahem dallo storico ebreo. tutti figli di Giuda il Galileo.


Io mi tengo la Storia; a voi lascio l’escatologia.
Salute a voi, ma non alle menzogne contenute in una favola che vi affannate a spacciare per vera al fine di sottomettere i “beati poveri di spirito umili e miti”.


EMILIO SALSI



///////////////////////////////////////////////////////////////////////




ho postato questa nota perche è stata censurata in un altro forum.



zio ot [img]/Public/data/Barionu/200842184257_bevo.gif[/img]






segue


Ultima modifica di barionu il 09/01/2009, 21:35, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 10/01/2009, 14:02 
....e vi dirò di più, probabile notizia clamorosa in arrivo !


zio ot [8D]



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MessaggioInviato: 13/01/2009, 15:57 
Cari amici,

ho accolto con piacere l’invito di zio Ot a partecipare al forum. Mi chiamo Emilio Salsi e sono autore di una ricerca nella storiografia dei primi secoli della nostra Era finalizzata a conoscere le reali vicende all’origine del Cristianesimo.

Il 7 u.s., Nuages 47 ha postato: “andare a scoprire i limiti della verità è prova ardua, proviamoci!”.
Tutto sommato non è che sia poi così difficile: i Vangeli narrano vicende che videro i loro protagonisti, Gesù, Apostoli e Sacra Famiglia (il Redentore aveva anche fratelli e sorelle), interagire con molti personaggi famosi, realmente esistiti, pertanto rintracciabili nella storia della sua epoca.

Scoprire i "limiti della verità", giocoforza, impone addentrarsi in analisi dei sacri testi che, per i visitatori non credenti, rappresentano una semplice curiosità, mentre per i praticanti, ho il dovere di metterli in guardia: se vogliono conservare intatta l’illusione della vita eterna, è bene evitino di approfondire. La storia è neutrale ma il suo innocente, lucido, candore verrà percepito come un pugno nello stomaco da chi è uso inghiottire l’ostia consacrata convinto che il pasto teofagico del corpo e del sangue del proprio Dio gli possa aprire, un domani lontano nel tempo, le porte del paradiso.

Provengo da un altro forum, gestito da bacia-pile (le acquasantiere) i quali, sconvolti dalle prove e testimonianze pervenuteci dagli scrittori del lontano passato e dalla stessa archeologia, pur di invalidare gli studi che ho loro sottoposto, sono giunti a dichiarare false le narrazioni dei Padri Apologisti della Chiesa, e quelle, ovviamente, di Tacito, Svetonio, Giuseppe Flavio e di tutti coloro che, ignari di quanto avremmo discusso oggi, descrissero semplicemente la realtà della loro epoca.
Ma quello che mi ha lasciato di stucco è che, di fronte alle molteplici contraddizioni e falsificazioni contenute nei documenti neotestamentari canonici, da me evidenziate, hanno reagito dichiarando non veritieri gli evangelisti “Matteo”e “Luca” compresi i suoi “Atti degli Apostoli”.
Si sono tenuti “Giovanni detto anche Marco” (lo chiamano semplicemente “Marco” perché sanno benissimo che questo appellativo, già di per sé, non è affatto convincete), ma non il suo vangelo letto nelle Chiese alla Messa domenicale, bensì un altro, celato dietro una ipotetica “fonte Q”.
“Fonte Q” che, in virtù una “Rivelazione Divina” personale, tirano fuori al momento opportuno per innestarla nei noti Vangeli, censurandoli al contempo.

Ai curiosi che vogliono fare ricerca è d’obbligo aprire l’indagine partendo dalle nascite di Gesù (sono due) per verificare se l “Avvento” di Cristo sulla terra è una Verità attendibile o, viceversa, si dimostrano narrazioni inventate e piene di errori e contraddizioni, ad iniziare dalla datazione.
E’ sulla datazione della nascita di Gesù che gli storici genuflessi, arrampicandosi sugli specchi, tentano di duplicare un avvenimento realmente accaduto, causa di guerre e lutti fra i Giudei del I secolo: il censimento effettuato nella Provincia di Siria e nella Giudea, appena annessa ad essa, il 6 d.C. dal Luogotenente dell’Imperatore Augusto, Pubblio Sulpicio Quirino.
Al termine della prima parte dell’analisi delle due nascite, il 13 Dicembre u.s., ho invitato gli esegeti del sito a sollecitare uno storico famoso vivente, magari titolare della cattedra di storia dell’Università Cattolica, a sottoscrivere che Quirino effettuò un altro censimento in Giudea prima della morte di Erode il Grande. Sollecito sempre aperto e valido tutt’ora.

Due censimenti per una sola natività.

In base alle descrizioni degli avvenimenti forniteci dagli evangelisti Luca e Matteo, gli unici che ne parlano, la nascita di Gesù risulta totalmente diversa, tranne i nomi dei protagonisti. Se togliessimo i nomi ci troveremmo di fronte a due eventi talmente estranei fra loro ed incompatibili al punto di far decadere la testimonianza dell’Avvento del Messia Salvatore, o meglio, anziché attestarne la “Rivelazione Divina”, ne dimostra l’invenzione umana.

Lo capirono, sin dall’inizio, i Padri Apologisti della Chiesa i quali, nel tentativo di giustificare i contrasti insanabili contenuti nei due Vangeli, ottennero l’effetto contrario; come testimonia Celso, il filosofo greco loro coevo, vissuto fra il II e III secolo d.C. che dichiarò nel suo “Discorso Veritiero” contro i cristiani:
E’ noto a tutti che ciò che avete scritto è il risultato di continui rimaneggiamenti fatti in seguito alle critiche che vi venivano apportate”.

Infatti Luca, facendo nascere Gesù il 6 d.C., anno in cui, Publio Sulpicio Quirino fece il censimento in Siria e Giudea, cioè, 10 anni dopo la morte di Erode il Grande; condannò la Madonna a rimanere 12 anni incinta rispetto alla nascita avvenuta, secondo Matteo, il 6 a.C., ossia, 2 anni prima della morte dello stesso Re ... sempre che i due evangelisti di riferissero alla stessa donna, allo stesso parto e allo stesso “Figlio” di Dio.
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò di fare il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirino” (Lc. 2, 1).

Il primo ad accorgersi della grave contraddizione fu Tertulliano, Padre apologista cristiano, il quale, ignorando l’assurdità che il Vangelo riporta un censimento di tutta la terra, nel III secolo, smentendo Luca, per “eliminare” il problema, eliminò “Quirino” e lo sostituì con il Legato “Senzio Saturnino”, Governatore di Siria durante gli ultimi anni di vita di Erode il Grande: "Risulta siano stati fatti censimenti sotto Augusto, in Giudea, con Senzio Saturnino, nei quali è possibile sia stata ricercata la sua (di Gesù) origine" “(Adversus Marcionem IV 19,10).
La titubante “testimonianza” di Tertulliano (ovviamente senza alcuna risultanza storica), eliminato Quirino, smentì la “Nascita” di Luca senza risolvere il problema ... al contrario: dimostrò che i Vangeli, “dettati da Dio”, erano incoerenti e dovevano essere modificati.

A complicare ulteriormente la data di nascita di Gesù ci si mise, nel III secolo, il maggiore dei “Padri”, Orìgene, il quale affermò: “nei giorni del censimento, quando con ogni probabilità nacque Gesù, un certo Giuda Galileo conquistò al suo seguito un gran numero di Giudei…” (Contra Celsus I, 57).
Per Orìgene: censimento, nascita di Gesù e rivolta di Giuda il Galileo furono contemporanei, come per San Luca, e sappiamo avvennero il 6 d.C.; e lo ribadisce, subito dopo, cercando, comunque, di “coordinare” Luca e Matteo, ma:
Erode il Tetrarca mandò degli uomini per uccidere tutti i bambini nati nello stesso tempo, ritenendo di eliminare anche Gesù per timore che gli potesse occupare il suo regno” (C.Ce. I, 58).
Orìgene, dando per scontato la nascita di Gesù il 6 d.C., come appena riportato, ne dedusse, smentendo la “Nascita” di Matteo e di Tertulliano, che, a quella data, solo Erode Antipa, Tetrarca della Galilea, avrebbe potuto fare la “strage degli innocenti” poiché sapeva che Erode il Grande era morto il 4 a.C. e, essendo stato esiliato (il 6 d.C.) Erode Archelao da Cesare Augusto, in Giudea non c’era alcun Re a governare ma Coponio, un Prefetto romano.

Peraltro, Erode il Grande e i suoi discendenti sapevano bene che solo l’Imperatore decideva se potevano continuare a regnare o destituirli e, in quel caso, il Re poteva solo obbedire perché ad Antiochia stanziava il Legato di Siria, al comando delle legioni di Roma, pronto a far rispettare i decreti imperiali.

Secondo Matteo la “strage” riguardava direttamente il neonato “Gesù bambino”; lui era l’obiettivo di Erode e la conseguente “fuga in Egitto”, propiziata dalla omertà dei “Magi” venuti ad adorare il “Re dei Re”, fu un evento drammatico per la “Sacra Famiglia” al punto che l’esilio in quella terra si protrasse fino alla morte del Re “criminale”. Dramma che finirà, alla morte di Erode, nella celestiale “Nazaret”, unica città tranquilla della Galilea, ove la Madonna e San Giuseppe potranno accudire “Gesù bambino” ignari (come Matteo evangelista) del sangue che scorreva sulla loro terra, messa a ferro e a fuoco dalle legioni romane di Quintilio Varo, il Legato di Siria di Cesare Augusto, inviato per domare, con migliaia di crocifissi e decine di migliaia fra morti in battaglia e schiavi, la ribellione giudaica capeggiata da Giuda il Galileo, Re “pro tempore” di quella regione.

La sempliciotta ignoranza, palesata da Matteo, sugli avvenimenti che sconvolsero la Galilea dopo la morte di Erode il Grande, attesta la falsità del suo Vangelo ad iniziare dalla “fuga in Egitto”; infatti “Nazaret”, dove ritornò la “Sacra Famiglia”, era vicinissima (6 Km) alla capitale Seffori, che fu rasa al suolo e i suoi abitanti uccisi o deportati come schiavi.

San Luca, al contrario, ignora il pericolo che corre il “bambin Gesù”; per lui “Erode” non è un criminale: è un altro “Erode”, e la “Sacra Famiglia” può pensare al suo tranquillo “mènage” domestico quotidiano senza avere la necessità di fuggire da alcuno.
Poiché gli evangelisti, Luca, Marco e Giovanni, non riportano il grave pericolo corso da “Gesù bambino”, con la “fuga” per sfuggirlo, ciò significa che è un’invenzione … e il “Natale”, festeggiato da centinaia di milioni di fedeli in tutto il mondo, è una subdola montatura ideata dai “Padri” del cristianesimo per sostituire, sia la festa annuale pagana del Dio Sole, resa ufficiale in tutto l’Impero da Aureliano a partire dal 25 dicembre del 274 d.C. (Dies Natalis Solis Invicti), sia quella del Dio Mitra, il “Salvatore” con maggior seguito popolare prima del nuovo “Salvatore” Gesù, nati entrambi, come il Dio Sole, nello stesso giorno dell’anno.

Accreditati di capacità profetiche e taumaturgiche miracolose (quasi quanto gli Apostoli), i “Magi” erano i sacerdoti del culto del Dio Mitra, originario nell’antica Persia, diffuso ed evolutosi nell’Impero Romano e anch’esso nato in una grotta (mitreo). Sia la grotta che il bue e l’asino non compaiono nei Vangeli canonici, e la “grotta”, in particolare, era un simbolo cultuale ricorrente in altre religioni orientali, preesistenti al cristianesimo; religioni che contemplavano la nascita di una divinità partorita in una grotta da una vergine, in fuga, cui le forze del male davano la caccia per impedire che il bene potesse sopravvivere ad esse per poi sconfiggerle.

L’evangelista Matteo (Mt. 2, 9), dal lontano Oriente, con tanta fantasia, fece recare i Magi a Betlemme - guidati da una stella che li precedette, lentamente, sino a posizionarsi (vista solo da loro ma non da Erode e i suoi militi, diventati tutti miopi) sulla casa dove era nato “Gesù bambino” - per sottomettersi al nuovo “Re dei Re” (era il titolo degli imperatori Parti) offrendo i doni simbolici del potere regale (oro), di quello spirituale (incenso) e della vita eterna (mirra). Ovviamente in casa mancavano il bue e l’asino.
Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Entrati nella casa…lo adorarono” (Mt. 2, 9/11).

Impossibilitata a rendere coerente la data di nascita di un “uomo”, per le contraddizioni esistenti fra il Vangelo di Luca e quello di Matteo, agli inizi del VI secolo la Chiesa incaricò un erudito monaco, Dionigi il Piccolo, di risolvere il problema attraverso l’adozione di un nuovo sistema di riferimento per la numerazione degli anni della storia. Anziché dalla fondazione di Roma, in vigore sino allora, tutte le vicende narrate dovevano riferirsi all’anno della nascita di “Nostro Signore”: l’Anno Domini … corrispondente al 753° anno dalla fondazione dell’Urbe. Dionigi fece i calcoli esatti ma, di fronte alle contraddizioni di Luca e Matteo, posizionò “diplomaticamente” la nascita di Gesù proprio a metà fra le due nascite, col risultato che…smentì entrambi gli evangelisti.

La Chiesa non dette peso all’anacronismo e, contando sull’ignoranza delle masse dei credenti, adottò tale calcolo pur sapendo che l’Anno Domini 1 aveva tagliato sia la “strage degli Innocenti”, attuata da Erode il Grande (secondo Matteo) 6 anni prima, sia “l’anno del censimento di Quirino”, riportato da Luca 6 anni dopo…inoltre, i mistici inventori si prodigarono, nei secoli a venire, per arricchire la favola stabilendo in “tre” il numero dei “Magi”, con tanto di nomi e doni: il tutto ignorato dai Vangeli.

Di fronte a queste incongruenze, gli esegeti “ispirati” odierni, stanno facendo “miracoli” per falsificare la storia tentando di accreditare a Quirino un altro inesistente censimento, basato su impossibili ipotesi, potendo contare sul silenzio dei “media” e delle istituzioni scolastiche.
Sanno che la storia, così come risulta nella realtà, smentisce la realtà di “Gesù” e ad essi non rimane altro che modificare la realtà della storia pur di “garantire” la loro dottrina, ne consegue che, una volta fatta propria la “teoria” del doppio censimento di Quirino, per esigenze di coerenza, devono insistere e mantenere la tesi basata su vuoti sofismi.

Per la documentazione degli avvenimenti e i loro moventi, per l’archeologia, per la semplice elementare logica, tutti gli storici (tranne i pochi mistici pervasi da profonda fede), riconoscono l’unico censimento effettuato da Quirino il 6 d.C., quando, per la prima ed unica volta, fu inviato da Cesare Augusto come suo Legato in Siria a sovrintendere tale atto.
Roma deliberò il provvedimento finalizzato all’esazione diretta dei tributi come misura amministrativa conseguente alla costituzione della nuova Provincia, annessa alla Siria, sui territori della ex Etnarchia di Erode Archelao, appena deposto dall’Imperatore Augusto ed esiliato in Gallia per inettitudine. (Ant. XVII 344).

Le reggenze di Archelao e di Antipa furono contrassegnato da numerose sommosse guidate da ribelli che si proclamarono “Re”, non riconoscendo loro il diritto a sedersi sul trono dei Giudei (Ant. XVII 271/285) e solo il continuo intervento delle legioni romane di Siria riuscì ad eliminarli tutti, tranne Giuda il Galileo, ripristinando l’ordine, finché…dopo dieci anni, Augusto, vista la incapacità di Archelao a governare, prese in mano la situazione sottoponendo quel territorio alla diretta egemonia di Roma.
La regione soggetta ad Archelao fu annessa alla Siria e Quirino, persona consolare, fu mandato da Cesare a compiere una stima delle proprietà in Siria e vendere il patrimonio di Archelao” (Ant. XVII 355). “Quirino vendette i beni di Archelao, e nello stesso tempo ebbero luogo le registrazioni delle proprietà che avvennero nel trentasettesimo anno dalla disfatta di Azio, inflitta da Cesare ad Antonio” (Ant. XVIII 26). La battaglia di Azio avvenne il 31 a.C..

I territori dell’ex Etnarca, costituiti da Giudea, Idumea e Samaria, furono registrati come possedimento di Roma e affidati con “pieni poteri”, il 6 d.C., al Prefetto Coponio, di rango equestre, di stanza a Cesarea Marittima con guarnigioni militari dislocate anche a Gerusalemme e a Sebaste, capitale della Samaria. (Ant. XIX 365).
Nell’ambito di quei territori, l’egemonia del Prefetto era subordinata solo al Legato di Siria e all’Imperatore e contemplava il “ius gladii”, il diritto di processare, sottoporre a supplizio (torturare) e condannare a morte anche i cittadini civili che si fossero ribellati all’autorità del funzionario di Roma.
Queste furono le vicende che, da quella data, indussero i Giudei a ribellarsi nuovamente a Roma, capeggiati dal potente Dottore della Legge, il fariseo zelota, Giuda detto “il Galileo”.

Ho riportato solo la prima parte dell’analisi tesa ad evidenziare le molte e insanabili contraddizioni riscontrabili fra le nascite di Gesù narrate nei Vangeli di Luca e di Matteo…e la datazione è una di queste. Poiché nel forum, ho constatato, è consuetudine “citare” nomi di studiosi famosi per avvalorare e rendere credibili tesi che ritengo insostenibili e in tal modo zittire chi solleva dubbi io proporrei ai fedeli credenti di sollecitare uno storico famoso, italiano, magari titolare della cattedra di storia dell’Università Cattolica, a dichiarare e sottoscrivere col suo vero nome che Pubblio Sulpicio Quirino effettuò un censimento in Giudea prima della morte di Erode il Grande.
In attesa di una risposta, nel frattempo, diamo la possibilità che il messaggio arrivi alla sua precisa destinazione. A presto.


http://www.vangeliestoria.eu/index.php



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MessaggioInviato: 14/01/2009, 11:49 
CARO EMILIO, BENVENUTO !



..... GUARDA IL NOSTRO AMICO PEPPE COSA PROPONE, INTANTO ...



C'è un buco storico nella Storia Romana che riguarda un tempo, breve, di circa quattro anni: riguarda il periodo che precede il regno di Gaio Caligola (37-41): non c'è illuminazione diretta degli storici ufficiali per gli anni 32-35 e c'è penombra per il 31 e per il 36-37.


Inoltre è strano che di Annales di Tacito manchi proprio tutto il regno di Gaio Caligola, oltre ai primi sei anni di Claudio


Perciò c'è quasi un quindicennio non ben illuminato o meglio lasciato come in ombra, volutamente: ma chi aveva un interesse a non fare conoscere bene questo periodo?

E' ancor più strano che l'oscurità riguardi la provincia di Siria e la sottoprovincia di Giudea, abbandonate a se stesse, dopo la morte di Elio Seiano, il potente capo pretoriano tiberiano, il 18 ottobre del 31, poi mediocremente illuminate intorno al 36-7 fino alla morte di Caligola.


C'è un vuoto di potere in Oriente, che Tiberio non colma, perché impegnato nella repressione dei congiurati, seguaci del ministro ucciso: forse si stabilì (quando ? e da chi? e perché) di non far conoscere i fatti accaduti proprio per mancanza di potere romano, perché la storia che noi conosciamo di Gesù Cristo Signore fu del tutto diversa da come accadde?


Forse quanto rimasto di Tacito sull'impresa di Lucio Vitellio aumenta il mistero sulla condotta di Artabano e sui suoi alleati, specie Monobazo ed Izate di Adiabene, mentre se ci fosse stato il seguito, avremmo chiarito molti dubbi sull'antisemitismo di Seiano, sulla repressione di Tiberio e sul comportamento di Pilato, conosciuti superficialmente tramite Filone e tramite Giuseppe Flavio?


Anche le fonti giudaiche sono equivoche perchè si rifanno a situazioni note e a problemi conosciuti e quindi possono essere facilmente fraintese.

fonte> http://www.angelofilipponi.com/

leggete pure tutto l'articolo, è interessante.

peppe [;)]


.. e zio ot [8D]



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MessaggioInviato: 14/01/2009, 15:17 
Cita:
Emilio Salsi ha scritto:


Cari amici,

ho accolto con piacere l’invito di zio Ot a partecipare al forum. Mi chiamo Emilio Salsi e sono autore di una ricerca nella storiografia dei primi secoli della nostra Era finalizzata a conoscere le reali vicende all’origine del Cristianesimo.



Ottimo!

Benvenuto nel Forum Emilio.... e buona permanenza! [:)] [;)]



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MessaggioInviato: 15/01/2009, 01:34 
Ragazzi , con l' arrivo diretto di Salsi vi faccio capire la situazione con un paragone :

è come se nel forum fosse presente Malanga, moltiplicato per mille ,

Vedrete infatti che tutto quello che Salsi sostiene lo dimostra , documenti alla mano.

Buona lettura .


zio ot [8D]


Ultima modifica di barionu il 15/01/2009, 02:09, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 17/01/2009, 17:15 
Un documento importante

http://www.archive.org/stream/galileein ... t_djvu.txt

Su Gamla e il Talmud


zio ot [:50]


Ultima modifica di barionu il 17/01/2009, 17:16, modificato 1 volta in totale.


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