Hannah,
sei sempre fuori tema. L’argomento in dibattito al forum è “Il Cristo storico”; ho condotto studi approfonditi in merito ed è naturale che li pubblichi.
Sei tu che hai iniziato a confutare me, non io te. E’ evidente che, se pur lunghe per ovvi motivi, le analisi storiche le hai lette, ma ti danno molto fastidio, allora, prevedendo come andrà a finire la “storicità” del tuo “Gesù”, grazie ad una “rivelazione divina” personale, lo hai spogliato di tutta la dottrina tenendoti un solo comandamento “Amatevi come io vi ho amato”. No! Non la racconti tutta e tanto meno giusta.
Il tuo Dio è lo stesso Dio “creatore”che ha ordinato massacri e genocidi contro intere popolazioni comprese donne e bambini. Dì che non è vero e nel prossimo intervento riporto i passi biblici; parabole che tutti voi, dediti a fare “apostolato”, vi guardate bene dal fare conoscere ai proseliti perché siete consapevoli che il vostro Dio è il più sanguinario di tutti gli Dei inventati dagli uomini.
Per quanto concerne il falsario vescovo “storico”, Eusebio di Cesarea, ho già iniziato a citarlo (ma è solo l’inizio) nella prima analisi su San Paolo, è evidente che ti è sfuggito…già, dimenticavo, hai dichiarato che San Paolo non lo condividi…ma, allora, confessa, hai avuto un’altra “rivelazione divina” per osare smentire gli “scritti sacri” i quali attestano che il “super apostolo delle genti” fu nominato post mortem proprio dal tuo “Gesù”.
Adesso, pur senza il consenso di Hannah (nessuno la obbliga a leggere), rientro in tema continuando ad analizzare gli scritti evangelici canonici che, per la massa dei credenti, sono alla base della dottrina cristiana. Come abbiamo sopra visto, dopo che la storia ha cancellato (come uomo) San Paolo andiamo a verificare se anche gli altri Apostoli, nominati da “Gesù” ancora vivo, anziché persone realmente vissute, furono, piuttosto, rappresentanti ideologici di una dottrina che, gioco forza, doveva essere “incarnata” in uomini prescelti da Dio.
Dopo aver riprodotto la Bibbia, a fine ‘400, gli allievi di Gutemberg iniziarono a diffondere il nuovo sistema di stampa che, a sua volta, accrescerà il propagarsi della cultura, ma, anziché compiacersi ...
Concilio di Trento, di Papa Giulio III
(sessione IV, 8 Aprile 1546)“
Il sacrosanto concilio tridentino ecumenico e generale, seguendo l’esempio dei padri della vera fede, con uguale pietà accoglie e venera tutti i libri, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, essendo Dio autore di entrambi”… “darsi da fare, in tutti i modi e con tutte le forze, affinché a nessuno venga consentita, né oggi né in futuro, la lettura, anche solo frammentaria, del Vangelo” (Regola Ecclesiastica).
Giulio III e gli alti prelati del clero, sin dal lontano passato, sapevano che i Vangeli contenevano “verità” che non dovevano essere rivelate ai fedeli...tali che avrebbero finito col distruggere la dottrina cristiana.
San Luca evangelista l’impostoreAtti degli Apostoli :
Dopo l’ascensione di Gesù sopra una nube, gli Apostoli, rimasti nella Città Santa, danno inizio alla diffusione della dottrina predicata da Cristo al fine di salvare gli uomini dalla morte e dalle fiamme dell’inferno. Sotto il portico di Salomone e nelle piazze, emulando il loro “Maestro”, dimostrano le loro capacità miracolistiche esibendosi in guarigioni straordinarie, esaltano il popolo e attirano la folla delle città vicine “
che accorreva, portando malati e persone tormentate da spiriti immondi e tutti venivano guariti”. Il Sommo Sacerdote e i Sadducei, “pieni di livore”, li fanno arrestare con l’accusa di “
aver predicato in nome di costui ” (Gesù) e, convocato il Sinedrio di Gerusalemme, il massimo Tribunale giudaico, avviano l’atto processuale minacciando di “
metterli a morte”.
“
Si alzò allora nel Sinedrio un fariseo, di nome Gamalièle, Dottore della legge, stimato presso tutto il popolo. Dato ordine di far uscire per un momento gli accusati, disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. Qualche tempo fa venne Tèuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso,e quanti s’erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch’egli perì e quanti s’erano lasciati persuadere da lui furono dispersi. Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di questi uomini (gli Apostoli) e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; (come avvenuto a Tèuda e Giuda il Galileo n.d.a.) ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!». Seguirono il suo parere e
li rimisero in libertà” (At. 5, 34-39).
Tutti i personaggi descritti erano veramente esistiti all’epoca ma la prima considerazione da fare è che questo evento, se fosse veramente accaduto, si è verificato quando Re Erode Agrippa I era sempre vivo, cioè prima del 44 d.C., anno della sua morte.
Infatti i dodici Apostoli sono ancora tutti vivi e fra questi, oltre a San Pietro, è presente anche Giacomo il Maggiore che, secondo San Luca, verrà ucciso
successivamente da Re Agrippa I, che regnò sulla Giudea dal 41 al 44 d.C., mentre Simone Pietro riuscirà a salvarsi grazie all’intervento di un angelo del Signore che lo farà fuggire dal carcere (At. 12, 1 e seg.).
Seguiamo ora gli eventi accaduti in Giudea e descritti da Giuseppe Flavio nel XX libro di “Antichità Giudaiche”:
97. (numerazioni dei versi usate nei codici) “
Durante il periodo in cui Fado era Procuratore della Giudea, (44-46 d.C.) un certo sobillatore di nome Tèuda persuase la maggior parte della folla a prendere le proprie sostanze e a seguirlo fino al fiume Giordano. Affermava di essere un Profeta al cui comando il fiume si sarebbe diviso aprendo loro un facile transito. (stile Mosè n.d.a.) Con questa affermazione ingannò molti.
98. [i]Fado però non permise loro di raccogliere il frutto della loro follia e inviò contro di essi uno squadrone di cavalleria che piombò inaspettatamente contro di essi uccidendone molti e facendone altri prigionieri; lo stesso Tèuda fu catturato, gli mozzarono la testa e la portarono a Gerusalemme.99.
Questi furono gli eventi che accaddero ai Giudei nel periodo in cui era Procuratore Cuspio Fado. (dal 44 al 46 d.C.)
100.
Il successore di Fado fu Tiberio Alessandro (Procuratore dal 46 al 48 d.C.), figlio di quell’Alessandro che era stato alabarca in Alessandria.101.
Fu sotto l’amministrazione di Tiberio Alessandro che in Giudea avvenne una grave carestia, durante la quale la regina Elena comprò grano dall’Egitto con una grande quantità di denaro e lo distribuì ai bisognosi, come ho detto sopra.102.
Oltre a ciò, Giacomo e Simone, figli di Giuda Galileo, furono sottoposti a processo e per ordine di Alessandro vennero crocefissi; questi era il Giuda che - come ho spiegato sopra - aveva aizzato il popolo alla rivolta contro i Romani, mentre Quirino faceva il censimento in Giudea.” (Ant. XX, 97/102).
Queste vicende, separate fra loro di due o tre anni, sono la prova che il sacerdote Gamalièle non ha mai potuto pronunciare nel Sinedrio “quel discorso” a difesa degli Apostoli perché in quel momento il Profeta Tèuda era ancora vivo.
Infatti, facendo attenzione alle date, seguiamo la storia.
Giuseppe Flavio ci porta a conoscenza che:
- nel
44 d.C.
muore Re Erode Agrippa I, ma, essendo il figlio troppo giovane per governare, l’Imperatore Claudio decide di ricostituire la Provincia romana di: Giudea, Samaria, Idumea, Galilea e Perea; di conseguenza …
- nel
44 d.C., gli subentra, come Governatore della Provincia, il
Procuratore Cuspio Fado che, durante il suo incarico (44-46 d.C.),
fa uccidere Tèuda, la cui testa viene portata ed esibita in Gerusalemme come monito rivolto a chi volesse seguire il suo esempio;
- nel
46 d.C., il Procuratore
Tiberio Alessandro, sostituisce Cuspio Fado e, nel corso del suo mandato (46/48 d.C.),
dopo un processo, dà l’ordine di crocifiggere Giacomo e Simone.
Pertanto, all’interno del
Sinedrio convocato in seduta deliberante per decidere sulla sorte dei “Dodici”, da quanto abbiamo letto in “Atti degli Apostoli”, come ha potuto San Luca far dire a Gamalièle che
Tèuda era morto (prima del censimento del 6 d.C. - At. 5, 36)
mentre Erode Agrippa era ancora vivo? (lo ucciderà dopo un angelo – At. 12, 23)...
e Cuspio Fado (che avrebbe poi ucciso Tèuda),
non era ancora subentrato ad Agrippa?.Noi abbiamo constatato, semplicemente,
che quel discorso era falso: Gamalièle non poté farlo perché il
Re Erode Agrippa e Tèuda erano sempre vivi. Se lo inventò in un futuro lontano San Luca e lo mise in bocca a Gamalièle, importante membro del Sinedrio veramente esistito, per “discolpare”,
in un processo del Tribunale giudaico, gli “Apostoli” arrestati, fra cui
Simone e Giacomo, dall’accusa di ribellione uguale a quella di Tèuda e Giuda il Galileo; accusa che comportava la pena di morte.
Ma poiché il discorso era (ed è) un’assurdità è evidente che non fu fatto, pertanto
era falso sia l’arresto che l’assoluzione, quindi, a quella data,
nessuno degli Apostoli era ancora stato arrestato. Al contrario, al verso 102, come sopra abbiamo letto in “Antichità”, sia
Giacomo che Simone, figli di Giuda il Galileo, “furono sottoposti a processo” e fatti giustiziare: quindi colpevoli e non più latitanti (nel 46/48 d.C., dopo la morte di Erode Agrippa).
Contrariamente a quanto risulta dalla storia, il vero scopo di San Luca era far risultare ai posteri che
il Sinedrio, supremo tribunale giudaico,
aveva assolto gli “Apostoli”, fra cui Giacomo e Simone, dall’accusa, così come articolata in ipotesi da Gamalièle, di essere equiparati ai profeti rivoluzionari Giuda il Galileo e
Tèuda; accusa, come abbiamo visto, smontata da un
Gamalièle che nella realtà non si sarebbe mai sognato di fare un discorso simile perché
non poteva prevedere né la morte, improvvisa del Re Agrippa I, né che questi sarebbe stato sostituito dal Procuratore Cuspio Fado, né che questi avrebbe poi ucciso Tèuda.
Questo “Atto del Sinedrio”, inventato e riportato in “Atti degli Apostoli”, convocato mentre Erode Agrippa era sempre vivo, è un falso grossolano finalizzato ad allontanare qualunque dubbio sulla venerabile condotta degli “Apostoli” e ad introdurre l’altra menzogna correlata: la “fuga” di Simone Pietro per opera di Dio e l’uccisione di Giacomo (ormai degno di essere beatificato), ovviamente per colpa del Re, secondo l’evangelista.
Ovviamente, un falso Atto del Sinedrio non poteva che essere nullo, pertanto, anche la sua datazione era ed è…nulla! Inoltre, introdurre negli “Atti degli Apostoli” un finto Atto del Sinedrio di Gerusalemme, il Supremo Consiglio del Sommo Sacerdote del Tempio, con funzioni giudiziarie ed amministrative (pur se asservito al potere imperiale di Roma), operante nel I secolo,
è un reato cui si deve rispondere di fronte alla Storia.
Questa è una delle tante falsificazioni riportate nei sacri testi e non è fine a se stessa, ma mirata, e attraverso i personaggi dei quali vengono contraffatte le gesta si riconoscono i veri protagonisti di vicende reali dell’epoca la cui testimonianza è sopravvissuta sino ai nostri giorni: basta scoprirne il nesso…che conosceremo nel prossimo studio.
http://www.vangeliestoria.eu/index.php