Dio, forse nessuno comprende a pieno questa grande verità, ma sicuramente tutti la intuiamo nei nostri cuori. Ci riteniamo saggi, intelligenti, padroni di noi stessi e della vita, aspiriamo alla conoscenza e ci vantiamo di quanto sappiamo, eppure non siamo capaci di dare un perché all'esistenza. Per quanto possiamo sostenere non siamo capaci di spiegare perché esistiamo e cosa ci facciamo qui. Pensiamo alle emozioni, anche se vogliamo spiegare la loro origine, in realtà non ne siamo capaci. Pensiamo ai nostri pensieri, diciamo che nascono dal nostro cervello, ma chi sa dire prima che fossero nel nostro cervello dov'erano? E tutto questo vale anche per noi: prima che fossimo, dove eravamo? Amiamo circondarci di certezze che crediamo tali, eppure basta così poco per spazzarle via. Preferiamo una vita che non comporti troppe domande, troppi pensieri, per natura siamo disubbidiente, indolenti, pigri e incoerenti. Ma ciò che viene dalla carne è carne mentre ciò che viene dallo spirito nulla ha a che fare con la materia e le sue illusioni. Ci è stato insegnato che siamo ad immagine e somiglianza di Dio, ma quando ci osserviamo, con l'ingenuità di un bimbo pensiamo che forse quando ci ha creati si è un po' distratto, poiché Egli è eternità, vita, onnipotenza mentre noi non siamo eterni, conosciamo la morte, non siamo onnipotenti. Con disarmante rassegnazione concludiamo che forse non è vero che siamo a sua immagine e somiglianza! Invece lo siamo, ma non dobbiamo osservare la forma bensì la sostanza. L'uomo respira, immagina, in una parola vive, ma cosa rende questo possibile? Gli impulsi elettrici! Forse, ma questi da dove provengono? I processi chimici! E possibile, ma da cosa sono generati? Un cuore inizia a battere prima che un essere veda la luce del sole, e continuerà a farlo fino alla fine dei suoi giorni, quale forza realizza questo miracolo? Un filo d'erba nasce dalla morte di un piccolo seme, sembra una cosa banale eppure il più grande scienziato non è capace di fare questo. Noi non sappiamo cosa faremo tra un secondo, dove saremo domani, chi incontreremo e soprattutto quando la nostra vita terminerà, programmiamo molte cose eppure ve ne sono tante altre che non abbiamo deciso e che comunque avvengono. La nostra vita appare quindi piena di incertezze e di domande senza risposta, perché pensiamo che in tutto questo Dio non sia presente. Ci chiediamo che Dio è se ha creato delle creature fragili come noi siamo? Perché ci ha creati con tante limitazioni, perché se ci ama ci ha confinati quaggiù, lontani da Lui e ogni volta che pensiamo alla vastità dell'Universo ci sentiamo impotenti, soli, e tanto insignificanti? Al contrario di quanto pensiamo, queste ed altre domande hanno una risposta. La nostra vera natura è spirituale, è pura luce divina temporaneamente racchiusa in un corpo fisico. La nostra natura è la stessa di ogni altra creatura, diversa in grado ma simile a Dio in potenzialità, ecco perché tutto è unito. Quale differenza c'è fra il mare e una goccia d'acqua? Nessuna, la sostanza è la stessa, ciò che cambia è la quantità. Così è per l'uomo. La nostra fragilità fisica, i nostri limiti, la nostra nullità davanti alla grandezza della creazione servono a farci comprendere l'importanza delle semplicità, dell'umiltà, della riconoscenza. Quanto alimenta la vita non è qualcosa di necessariamente dovuto, ma è un dono. Ed ogni giorno riceviamo, insieme ad ogni altra creatura che vive in questo mondo, il dono più bello, l'opportunità di vivere. Tutto vive ed esiste perché Dio è in tutto. La divinità presiede il divenire dell'evoluzione, Dio sostiene quanto esiste, come potrebbe Egli accudire e curare quanto ha creato se non vi partecipasse? Attraverso le sue creature egli vive nelle infinite realtà che immagina e che fanno parte di Lui, realtà unica che le comprende tutte. Nella forma le sperimenta, le perfeziona, e attraverso il Suo amore le stimola ad innalzarsi e a comprendere l'importanza della condivisione. Con le Sue creature condivide ogni dolore, ogni conquista, ogni emozione, ogni respiro, ogni battito di cuore. La vita proviene da Dio, è il Lui e Lui è in ogni sua espressione, poiché Dio è il creatore della vita e la vita stessa. Non può esistere una realtà priva di Dio così come non può esistere un Dio che vive fuori dalla realtà. Qualcuno può dire: perché se ci ama tanto è disinteressato ai nostri problemi e insensibile ai nostri dolori? Perché se ci è veramente vicino non ci aiuta? Quale aiuto vorremmo, speriamo forse che Dio faccia quello che solo noi possiamo fare?! Il dolore non lo ha creato Dio, così come non ha creato l'ingiustizia, la divisione, l'odio, queste sono solo le conseguenze del nostro comportamento contrario ai suoi consigli, comportamento privo d'amore e di premura per la vita. Se molti fratelli sulla terra soffrono, la colpa non è di Dio ma di coloro che li lasciano da soli ad affrontare le loro tribolazioni, da tutti gli uomini che riconosco le cause del male e non fanno niente per evitarle. Dio non può fare niente se non lo vogliamo, ha bisogno della nostra collaborazione, non può imporre ma può solo offrire. Il dolore che accompagna le nostre esistenze non è fine a se stesso ma dovrebbe servire ad aprire il nostro cuore ed affidarci alla volontà divina. Invece di diminuire cresce perché continuiamo a sentirci distaccati dagli altri, dalla vita e di conseguenza da Dio. Quando cerchiamo un rimedio crediamo di poter fare tutto da soli e non cerchiamo mai il consiglio della coscienza, attraverso la quale Dio ci parla. Con le nostre pretese e le nostre prese di posizione lo limitiamo nell'aiuto che vorrebbe darci e lo teniamo ai margini della nostra vita, eppure per quanto ci ostiniamo non possiamo farlo totalmente. Se infatti Dio si allontanasse anche per un solo istante da una Sua creatura, questa cesserebbe di esistere. Egli stesso, attraverso la vita e l'esempio di altri Suoi figli, ci ha dimostrato che l'Amore risolve ogni cosa e cura ogni male, e che solo il nostro rifiuto a questa offerta crea e accresce la sofferenza nel mondo. Chi ama desidera il bene di tutti e quando qualcuno compie anche il più piccolo degli atti per amore, tutto l'Universo ha un sussulto di gioia, poiché una nuova consapevolezza è nata in una creatura. Dio, non si aspetta che restituiamo quanto ci dona, non è nella natura dell'Amore aspettare qualcosa in cambio e comunque sa che anche in tutta l'eternità non potremo farlo. Dio apprezza lo sforzo che impieghiamo nel nostro desiderio di riconoscenza, aspetta a braccia aperte un ritorno del nostro amore, perché per quanto piccolo sarà frutto del nostro sacrificio e quando questo avviene subito lo condivide con l'intera creazione, L'AMORE TIENE UNITO L'UNIVERSO. Ogni creatura vive la sua esistenza occupando il ruolo che le compete nel Creato. Le creature che si esprimono nei primi gradini dell'evoluzione non si pongono domande su quanto la vita gli propone, ma semplicemente agiscono ricambiando istintivamente la proposta d'amore di Dio per il bene di tutti. All'uomo invece è stato concesso il privilegio di essere libero dagli istinti, gli è stato concesso di primeggiare sulle altre creature affinché operasse per agevolare l'adesione di ogni vita all'idea divina. Egli ha la possibilità di agire per amore con la consapevolezza di farlo, non per semplice istinto. Chi non fa del male non infrange la legge universale di equilibrio, ma chi compie azioni d'amore la rafforza! Dio ha concesso all'uomo la possibilità di manipolare la realtà che lo circonda, di attenersi al Suo progetto d'amore fino a quando lui stesso non diviene uno strumento d'amore, capace di manifestare ed ampliare quanto è nell'idea divina. All'uomo Dio ha donato tutte le Sue potenzialità divine affinché lo rappresentasse, gli ha dato un corpo materiale e lo ha inviato nei mondi a sperimentare il positivo e il negativo, affinché attraverso le leggi dell'evoluzione realizzasse il discernimento e l'obbedienza. Cosciente delle difficoltà che avrebbe incontrato gli ha dato una coscienza affinché non si attardasse più di quanto necessario e per non lasciarlo solo ha deciso di vivere con lui per l'eternità. Dio è in ogni Suo figlio e con pazienza attende il momento in cui comprenderà questa verità e deciderà di renderlo partecipe dei suoi dolori e delle sue gioie. Egli disse "IO SONO LA VIA, LA VERITA E LA VITA", perché solo percorrendo la via che Lui ha indicato, quella dell'amore, troveremo la verità e avremo la vera vita. Egli disse "CHI MI AMA RINNEGHI SE STESSO, PRENDA LA SUA CROCE E MI SEGUA", perché sapeva che non siamo esenti da tribolazioni e tentazioni, ma che se avessimo accettato una vita buona e giusta accompagnata da opere di bene, avremmo riscattato le nostre imperfezioni. Camminare sotto il peso dell'imperfezione stimola la crescita, rafforza la fede, alimenta la speranza ed è un esempio per chi osserva. Egli disse "VI DO LA MIA PACE, VI LASCIO LA MIA PACE", perché sapeva che le prove che la vita ci avrebbe proposto avrebbero potuto debilitare la nostra volontà e solo la certezza della Sua presenza costante avrebbe allontanato il dubbio e ci avrebbe confortato nei momenti di maggior difficoltà. La divinità e la potenza di Dio consistono proprio nella donazione che fa di se ad ogni figlio. Attraverso ogni creatura Egli esprime un aspetto unico e speciale della Sua divinità, attraverso l'unione di tutte le unicità si realizza la vera felicità. Ma più di ogni altra cosa Dio ci dimostra che chi ama serve, Lui per primo serve e sostiene l'intera Creazione. Il servizio è il privilegio più grande che Dio concede alle sue creature e in ogni angolo di Universo chi ama desidera solo servire. A chi si predispone e fa aderire il proprio desiderio alla volontà divina Dio offre i doni più belli, affinché questi possa a sua volta donare così come ha ricevuto, aiutando il piano divino a farsi strada anche in questo mondo. Dio non è in un maestro, in una dottrina, in una regola o in una logica, è presente in tutto e tutti e si manifesta ogni volta che facciamo agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi.
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