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Qumran, giare svelano comunità Esseni aperta a donne

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di Mike Plato

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7940.12

Le grotte di Qumran, dove nel 1947 furono ritrovati i famosi rotoli del Mar Morto, furono, nel I secolo d.C., un importante centro di spiritualita' e di culto del gruppo ebraico degli Esseni, una sorta di monastero non solo maschile ma aperto anche alle donne, come dimostrerebbe il recente studio di una serie di antichi contenitori utilizzati per conservare gli unguenti e i profumi ed anche piatti e brocche. Se i rotoli negli ultimi 65 anni sono stati studiati a fondo, finora non era mai stato compiuto un'indagine approfondita sulle ceramiche di Qumran, ritrovate nelle grotte vicino al Mar Morto, tra cui anche le giare (diverse decine) che contenevano proprio quei manoscritti.

Questo studio e' stato compiuto adesso da un'equipe di studiosi italiani guidata dai professori Marcello Fidanzio e Riccardo Lufrani nei sotterranei del museo Rockfeller di Gerusalemme.

La Facolta' Teologica dell'Italia Centrale ha partecipato a questo progetto in collaborazione con l'Ecole Biblique et Archeologique Française di Gerusalemme ospitando due sessioni preparatorie nella propria sede di Firenze e inviando due dei suoi studenti di teologia biblica, Diletta Rigoli e don Bledar Xhuli, che oggi hanno riferito, in una conferenza stampa nel capoluogo toscano, dei risultati emersi durante il ''Qumran Seminar''.

- Le ''giare-manoscritto'', hanno spiegato Rigoli e Xhuli, sono cilindri di ceramica alti circa un metro, di fattura molto raffinata, che vanno dal II secolo a.c. al 70 d.C., anno della distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte dei romani.

La 'lettura' delle giare, e dell'altro materiale ceramico ritrovato nel sito archeologico (molti piatti, che probabilmente servivano per la offerte votive, ma anche brocche, vasi, unguentari) secondo i due ricercatori potrebbe confermare che Qumran (su cui esistono ancora molti misteri e punti di controversia tra varie correnti di pensiero) sia stato un importante centro di spiritualita' e di culto esseno, di cui le grotte (in cui le giare sono state ritrovate) costituivano una specie di ''biblioteca'' per la conservazione del testo sacro nella sua purezza, anche per difenderlo da eventuali saccheggi da parte dei soldati Romani.

I nuovi studi sulle giare sembrano confermare molte delle ipotesi avanzate da Roland De Vaux, domenicano dell'Ecole Biblique di Gerusalemme, che condusse gli scavi delle grotte di Qumran e dell'insediamento adiacente. Fu De Vaux a formulare la celebre teoria che interpreta il sito archeologico come un ''monastero esseno''.

De Vaux propose nel 1959 la sua teoria: Qumran era il sito comunitario degli Esseni, una setta che intorno al 150 a.C. si era staccata da Gerusalemme, in opposizione all'''empia'' ellenizzazione dell'ebraismo, per praticare il lavoro, la preghiera e l'osservanza della purita' rituale; e i rotoli erano la loro ''biblioteca'', nascosta nelle grotte per metterla in salvo, al tempo della rivolta antiromana culminata nella distruzione del Tempio, nel 70 d.C.

Nel periodo successivo la prematura morte di De Vaux nel 1971, gli studi si approfondirono e la teoria dell'archeologo subi' le prime forti critiche: si constato' che solo una parte dei documenti rimandava agli Esseni, gli altri attestavano tendenze religiose diverse e anche divaricanti.

Tuttavia mentre i manoscritti furono completamente pubblicati negli anni '90, i materiali di scavo, rimasti 'dormienti' dalla meta' degli anni '50, nel 1987 furono affidati dall'E'cole Biblique all'archeologo domenicano Jean-Baptiste Humbert, sotto la cui supervisione ha operato la squadra italiana nelle ultime settimane.


ven 10 ago 2012



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MessaggioInviato: 11/03/2014, 22:29 
GROTTE DI QUMRAN – Nuova strepitosa scoperta

Posted on marzo 10, 2014 by pjmanc

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http://www.ilfattaccio.org/2014/03/10/g ... -scoperta/

I NUOVI REPERTI ERANO NASCOSTI DENTRO ALCUNI FILATTERI ritrovati negli scavi di sessant’anni fa ma mai aperti. L’annuncio è stato dato nel corso di in un convegno alla Facoltà di Teologia di Lugano.Sono rimasti nelle grotte del deserto per secoli. E poi nascosti per altri sessant’anni dentro quelli che erano stati catalogati solo come dei tefillin, i filatteri che l’ebreo osservante indossa per la preghiera.Si spiega così la sensazionale scoperta di nove nuovi rotoli di Qumran, la località sul Mar Morto teatro a metà del Novecento del ritrovamento di centinaia di frammenti di testi della Torah e della letteratura giudaica di duemila anni fa.Rotoli conservatisi grazie al microclima di un complesso di grotte del deserto – abitate da una comunità intorno alla quale esistono teorie diverse – e divenuti un punto di riferimento importante negli studi delle scienze bibliche.Ora dunque ci sono nove nuovi rotoli di Qumran con cui fare i conti. Il ritrovamento è recentissimo ed è stato annunciato nei giorni scorsi al seminario di ricerca internazionale La storia delle grotte di Qumran, organizzato dalla Facoltà di Teologia di Lugano e coordinato dal professor Marcello Fidanzio.

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A DARNE LA NOTIZIA E’ STATO LO STESSO ARCHEOLOGO Yonatan Adler, dell’Università israeliana di Ariel, che si è accorto della presenza dei rotoli dentro ai tefillin, che erano custoditi a Gerusalemme nella sezione dell’Israel Museum dedicata ai reperti di Qumran.Si tratta di materiale proveniente dalle grotte 4 e 5, quelle che negli scavi condotti nel 1952 sotto la supervisione dell’archeologo domenicano francese Roland de Vaux videro emergere il numero maggiore di manoscritti.Per il momento i tre tefillin in questione sono stati indagati dall’Israel Antiquities Authority con una particolare tecnica fotografica che ha permesso di stabilire che all’interno di ciascun astuccio vi sono tre rotoli. Si tratta comunque di materiale fragilissimo e quindi l’operazione di apertura richiederà adesso particolari cautele e un certo lasso di tempo.

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C’E’ DA SCOMMETTERE CHE CI SARA’ chi coglierà al volo l’occasione per rilanciare la letteratura che vorrebbe Qumran come depositaria di misteri destinati a riscrivere la storia degli inizi del cristianesimo.In realtà, almeno dai tefillin non c’è da aspettarsi sorprese del genere: dovrebbero contenere testi tradizionali della Torah, probabilmente versetti del Deuteronomio. Ma dal punto di vista dell’archeologia biblica proprio per questo si tratta di materiale di grandissimo valore.“La nuova scoperta è la dimostrazione di come quella su Qumran sia una ricerca non ancora conclusa”, commenta il professor Marcello Fidanzio. “Per mille ragioni, soprattutto politiche, lo studio dei materiali ritrovati e la pubblicazione dei risultati è tuttora in corso”.“Ora certamente la curiosità più grande è sapere nel dettaglio che cosa contengono i nuovi rotoli. Ma un altro aspetto importante è il fatto che negli oltre sessant’anni trascorsi dagli scavi nelle grotte le tecnologie utilizzate dall’archeologia hanno compiuto grandi passi in avanti. Questo forse ci permetterà di capire qualcosa di più attraverso i nuovi rotoli”.

Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio.org



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MessaggioInviato: 11/03/2014, 22:55 
GRAZIE TTE !!!!!



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 Oggetto del messaggio: Re: I ROTOLI DI QUMRAN E l'ORIGINE DEL CRISTIANESIMO
MessaggioInviato: 05/09/2016, 14:29 
cip di esumazione ,

qumran.jpg



qumran a.jpg





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 Oggetto del messaggio: Re: I ROTOLI DI QUMRAN E l'ORIGINE DEL CRISTIANESIMO
MessaggioInviato: 05/09/2016, 15:11 
http://www.antikitera.net/news.asp?ID=999&strCerca=dna

IL DNA POTREBBE RIVELARE LA FONTE DEI ROTOLI DEL MAR MORTO




Le autorità sperano che l´esame del dna condotto su ossa animali scoperte negli scavi della piana di Qumran, riveleranno le origini dei Rotoli del Mar Morto. Gli archeologi ritengono che le scoperte risolveranno il dibattito, sorto circa mezzo secolo or sono con la scoperta del manoscritto biblico in 11 grotte distinte lungo le rive del Mar Morto.
Il Prof. Oreb Gutfield dell´Università Ebraica, che ha partecipato agli scavi, sta tentando di accertare la relazione tra i rotoli ed il luogo della loro scoperta.


"Quel che faremo ora sono esami del dna su queste ossa, per poter comparare i risultati del dna da questi animali con il dna della pergamena dei Rotoli del Mar Morto. Non è mai stata trovata una connessione tra i Rotoli del Mar Morto ed il sito in sé, ma se si troverà una corrispondenza, si dimostrerebbe che il popolo che visse a Qumran preparò effettivamente i rotoli al sito, con pelli di animali che vivevano al sito " ha spiegato Gutfield.


I sette depositi di ossa di muli mangiati e seppelliti all´interno di giare di conservazione dalla comunità di Qumran nel I secolo a.C., saranno sottoposte a test del dna in queste settimane.


Gli archeologi compareranno le scoperte delle ossa con i test del dna condotti sui rotoli negli ultimi cinque anni. Inoltre, i contenitori di ceramica ricordano quelli trovati all´interno delle grotte con i rotoli all´interno.
Secondo Gutfield: "se i depositi di ossa, che sono unici nella piana, corrispondono ai rotoli, saremo in grado di risolvere uno dei più accesi dibattiti del mondo archeologico odierno � se cioè i rotoli siano originari della comunità di Qumran o se furono trasportati là dall´esterno prima dell´assedio dei romani del 66 d.C.".


Vi sono due scuole di pensiero riguardo l´origine dei rotoli. La maggior parte degli studiosi, guidati dall´archeologo Roland de Voux, che ha diretto gli scavi al plateau negli anni ´50, sostiene che i 900 rotoli siano in parte originari della zona di Qumran, ma in parte frutto di contributi esterni di individui che si unirono alla comunità da altri luoghi.
Un gruppo di dissidenti invece sostiene che il sito sia slegato dai rotoli.

I manoscritti, compilati da alti sacerdoti, furono trasportati alle grotte immediatamente prima dell´assedio romano di Gerusalemme. Il professore associato di archeologia all´Università di Bar-Ilan Hanan Eshel suggerisce che la maggior parte dei manoscritti, seppur non tutti, siano settari, e siano stati scritti dai membri della comunità. Egli suggerisce che le evidenze per questa sua tesi si possono inferire dal testo dei rotoli stessi.


"Il contenuto dei rotoli prova che loro [i dissidenti] hanno torto. I rotoli descrivono le regole e le opere della comunità di Qumran. Inoltre, si schierano contro l´establishment di Gerusalemme e contro gli stessi sacerdoti di Gerusalemme" continua Eshel.



"Non riesco a comprendere perché alcune persone si ostinano a negare una connessione tra i rotoli trovati nella grotta ed il sito di Qumran. Oltre alla prossimità delle grotte al sito, si deve passare al sito per raggiungere le grotte. Se si troverà un collegamento, proverà le connessioni una volta per tutte" ha concluso.
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TAG: Archeologia, DNA, Antichi Romani



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 Oggetto del messaggio: Re: I ROTOLI DI QUMRAN E l'ORIGINE DEL CRISTIANESIMO
MessaggioInviato: 18/01/2019, 15:25 
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L 'EUCARESTIA A QUMRAN


qumran.jpg




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 Oggetto del messaggio: Re: I ROTOLI DI QUMRAN E l'ORIGINE DEL CRISTIANESIMO
MessaggioInviato: 09/01/2022, 21:53 
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https://www.repubblica.it/esteri/2020/0 ... 301032516/





I segreti dei Manoscritti del Mar Morto

svelati dal Dna




L'esame delle pelli utilizzate per creare le pergamene ritrovate a Qumran rivela che i testi potrebbero avere avuto origine in luoghi diversi.

Sulla rivista "Cell", lo studio degli scienziati dell'Università di Tel Aviv


Enrico Franceschini


03 GIUGNO 2020


LONDRA – Da quando furono ritrovati da un pastore a metà del secolo scorso in una grotta nel deserto, i Manoscritti del Mar Morto fanno discutere per quello che dicono. Adesso è la materia stessa su cui sono scritti a rivelare nuovi segreti. In un articolo pubblicato sulla rivista scientifica inglese Cell, scienziati dell’università di Tel Aviv annunciano di avere scoperto per la prima volta quali frammenti provengono dalla stessa pergamena e quali testi potrebbero avere avuto origine in altri luoghi.

Tutto ciò è stato possibile grazie a nuove tecniche di esami del Dna a cui sono stati sottoposti i “rotoli”, come vengono comunemente chiamati, portando alla luce un particolare apparentemente insignificante ma che, come in un romanzo giallo, contiene importanti indizi: alcune delle pelli di animale utilizzate per produrre le pergamene non appartenevano a ovini, bensì a bovini. C’è per così dire anche l’anima delle mucche, non solo delle pecore, dietro a questo ultra-millenario mistero.

Rinvenuti fra il 1947 e il 1956 nei pressi di Qumran, una località dell’attuale Cisgiordania a una dozzina di chilometri dalla città di Gerico, i manoscritti consistono di circa 900 pergamene, ora conservate per la maggior parte al Museo di Israele a Gerusalemme. Si narra che un giovane pastore beduino, inseguendo una capra, finì davanti a una grotta, per gioco ci tirò dentro un sasso, udì il suono di un’anfora spezzata dalla sua pietra e mise così in moto scavi durati anni, tra archeologi professionisti, emissari di musei e contrabbandieri di antichi reperti.

Fatti risalire al periodo tra il terzo secolo avanti Cristo e il primo dopo Cristo, vergati in ebraico, aramaico e greco, i manoscritti hanno grande rilievo storico, religioso e linguistico in quanto seconda più antica testimonianza diretta della Bibbia ebraica, quello che per i cristiani è l’Antico Testamento e la base delle tre fedi monoteistiche. Non tutti sono stati completamente esaminati, dando luogo a congetture di ogni genere e teorie della cospirazione, secondo cui nasconderebbero verità favorevoli o sfavorevoli sia all’Ebraismo che al cristianesimo. Accanto alle pergamene ritrovate nella loro integrità, vi sono circa 25 mila frammenti di interpretazione più difficile, simili ai tasselli di un puzzle che gli studiosi cercano di ricomporre. La scoperta dell’università israeliana rappresenta un notevole passo in questa direzione.

“Il materiale biologico dei testi, la materia su cui sono scritti, contiene informazioni eloquenti non meno dei testi medesimi”, spiega il professor Noam Mizrahi, co-autore della ricerca, al Guardian di Londra che riferisce stamane la notizia. Scrivendo sul giornale scientifico Cell, gli studiosi di Tel Aviv riportano che il Dna mitocondriale (cioè di cellule trasmesse solo dalla madre) estratto da 26 frammenti rivela che 24 di essi, inclusi due dal Libro di Geremia, uno dei testi fondamentali della bibbia ebraica e cristiana, erano scritti su pelle di pecora, ma i due frammenti rimanenti, a loro volta del Libro di Geremia, erano scritti su pelle di giovenca.

Perché è importante questo particolare? “Per almeno gli ultimi due millenni, il deserto della Giudea non era adatto all’allevamento di bovini e non ci sono prove del trattamento di pelli di vacca nell’area di Qumran”, afferma lo studio. Questo vuol dire che la pelle di mucca dei due frammenti in questione era stata probabilmente lavorata al di fuori di Qumran, ipotesi suffragata anche da un altro fatto emerso dall’esame del Dna: uno dei due frammenti scritti su pelle di bovino risale apparentemente a un’era molto precedente al periodo in cui i rotoli furono deposti nelle grotte di Qumran.

Come se non bastasse, i due frammenti vergati su pergamena di mucca contengono versioni differenti del Libro di Geremia, suggerendo che nella regione circolassero adattamenti diversi dello stesso libro sacro. Anche questo un segno rilevante, che può contribuire all’eterno dibattito su chi siano gli autori dei manoscritti: gli Esseni, comunità ebraica che secondo una diffusa tesi conduceva vita da eremiti in prossimità della zona di Qumran; sacerdoti ebraici fuggiti da Gerusalemme all’epoca del cosiddetto tardo giudaismo del Secondo Tempio; o altri ancora.

Secondo la nota massima di Agatha Christie, una coincidenza è una coincidenza, due sono un indizio, tre costituiscono una prova, per cui avremmo almeno una parziale soluzione dell’intrigo. Ciononostante, la scoperta non convince tutti. La professoressa Ira Rabin, una esperta tedesca dei Manoscritti del Mar Morto, citando precedenti studi genetici sostiene che “non c’è bisogno del Dna per capire se un frammento dei rotoli proviene da una pelle di pecora o di vacca” (ma i ricercatori dell’università di Tel Aviv rispondono che le tecniche precedenti non avevano gli strumenti di cui dispongono oggi).

Invece il professor Matthew Collins della University of Chester, specialista di studi ebraici e in particolare del giudaismo del Secondo Tempio, accoglie con interesse la nuova indagine, pur notando che la ricerca aiuta a rivelare “l’origine” delle pergamene, non con certezza “dove siano state scritte”. Il mistero su una delle fonti più remote della civiltà umana continua, ma abbiamo compiuto un altro passo avanti.




MAURO , vedi se trovi altro materiale su questo tema del DNA !


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 Oggetto del messaggio: Re: I ROTOLI DI QUMRAN E l'ORIGINE DEL CRISTIANESIMO
MessaggioInviato: 10/01/2022, 11:06 
caro barionu,
in italiano articoli di altri giornali
in inglese forse qualcosa in più
https://www.thenakedscientists.com/arti ... al-secrets
http://madan.org.il/en/news/dna-analysi ... eir-origin
https://themedialine.org/life-lines/anc ... l-secrets/

ciao
mauro



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