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Astronave
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 Oggetto del messaggio: Perle di malafede...
MessaggioInviato: 07/11/2009, 02:18 
Non so se Cecco si sia 'ispiraro' a quanto riportato dal Nicolotti per ciò che concerne le presunte prove che lo Yeshu del Talmud non è il Gesù dei vangeli (egli ha quotato un link che porta ad una pagina Google che contiene una 'entry' relativa al sito del Nicolotti), tuttavia credo che valga la pena portare a conoscenza del forum questa perla di malafede, a cui io sono abituato da tempo, conoscendo bene il Nicolotti.

Quanto sotto rappresenta uno dei vari passaggi riferiti a Yeshu e contenuti nel Talmud.


da: http://www.orarel.com/cristianesimo/jes ... daiche.htm


Cita:
Cita:
“Viene tramandato: [al venerdì] alla sera della Parasceve si appese Ješu [ha-nôserî = il cristiano]. Un araldo per quaranta giorni uscì davanti a lui: «Egli [Ješu ha-nôserî] esce per essere lapidato, perché ha praticato la magia e ha sobillato e deviato Israele. Chiunque conosca qualcosa a sua discolpa, venga e l’arrechi per lui». Ma non trovarono per lui alcuna discolpa, e lo appesero [al venerdì] alla sera della Parasceve.

Disse Ulla: «Credi tu che egli [Ješu ha-nôserî] sia stato uno per il quale si sarebbe potuto attendere una discolpa? Egli fu invece un istigatore all’idolatria, e il Misericordioso ha detto «Tu non devi avere misericordia e coprire la sua colpa!». Con Ješu fu diverso, perché egli stava vicino al regno” (Sanhedrin B, 43b)4.



La spiegazione tradizionale è la seguente5: il passo si riferisce a Gesù, del quale viene anche ricordato con precisione il giorno di esecuzione. L’accenno all’araldo che per quaranta giorni rimanda l’esecuzione di Gesù, è una risposta dell’apologetica ebraica al racconto cristiano della passione, che ci descrive invece un processo frettoloso e privo di testimoni. Il verbo “appendere” al posto di “crocifiggere” non è un problema, perché riscontrabile anche nel Nuovo Testamento (At. 10,39; Gal. 3,13) e in Giuseppe Flavio. La divergenza tra la dichiarazione “esce per essere lapidato” e la successiva morte di croce, è forse un modo per far concordare la verità della crocifissione con l’idea di un processo interamente ebraico.



E' ovvio che per il Nicolotti, portatore della 'sante' verità evangeliche, non vi siano dubbi circa il fatto che Gesù di Nazareth venne crocifisso negli anni 30 per iniziativa del Ponzio Pilato. Di conseguenza, tutto ciò che rappresenta una palese 'incongruenza' rispetto alle sue sante verità, deve essere 'necessariamente' ricondotto nell'alveo della 'corretta' interpretazione esegetica, cioè di quella cattolica apostolica romana: il massimo organo di disinformazione religiosa mai apparso sulla faccia della terra!...

"...La divergenza tra la dichiarazione “esce per essere lapidato” e la successiva morte di croce, è forse un modo per far concordare la verità della crocifissione con l’idea di un processo interamente ebraico."

Si può essere più spudorati di così??... E' sin troppo palese che il Nicolotti finge (perchè sicuramente sa benissimo come stanno le cose!) di ignorare quanto è riportato chiaramente nel Deuteronomio, la Legge per antonomasia del popolo ebraico! In tale contesto, infatti, è SPECIFICATAMENTE recitato che i corpi dei rei lapidati (come appare nel passaggio talmudico), dopo averne accertato la morte, devono essere APPESI ad un sostegno (un ramo o un palo sporgente) affinchè il loro sangue 'impuro' di peccatori non contamini il suolo della Terra Santa. Può una persona che si arroga la qualifica di esperto filologo ed esegeta ignorare tutto ciò?...

"...il passo si riferisce a Gesù, del quale viene anche ricordato con precisione il giorno di esecuzione."

Il giorno dell'esecuzione fu il 14 di Nisan, giorno della 'parasceve', vale a dire la vigilia della 'Pesach' o Pasqua ebraica. E' importante far notare che nel panorama delle sètte legate alla chiesa di Roma, ve ne erano alcune definite dei 'quartodecimani', le quali festeggiavano la pasqua 'gesuana' il 14 Nisan, in corrispondenza della VIGILIA della Pasqua ebraica e NON nel giorno in cui cadeva quest'ultima, vale a dire il 15 di Nisan. Questa precisazione è molto importante e presto vedremo il perchè.

E' dunque sin troppo evidente che se i 'quartodecimani' celebravano la loro Pasqua il 14 di Nisan (da cui l'aggettivo 'quartodecimani'), giorno della morte di Gesù, è sin troppo evidente che essi NON conoscevano la resurrezione di Gesù, come del resto era sconosciuta a TUTTI gli gnostici delle oltre 75 sètte che si contrapponevano a quella cattolica: unica nel suo genere. (tuttavia questo non impedì ai catto-cristiani di definire la loro setta quella 'ortodossa', sic!)

Ancora oggi gli apologisti falsari insistono spudoratamente nel dire che i quartodecimani celebrano il rito della Pasqua insieme ai giudei. Tutto ciò è clamorosamente falso, dal momento che, come già detto, i giudei festeggiano la Pasqua il 15 e NON il 14 di Nisan.

Un'altra grave incongruenza è rappresentata dal fatto che nei vangeli è riportato che Gesù, nel primo giorno degli 'azzimi', vale a dire il PRIMO giorno, cioè il 15, della Pesach, che durava sette grioni, diede ordine ai suoi 'apostoli' di procurarsi il cibo per festeggiare la Pesach alla maniera della tradizione giudaica. Penso che anche un bambino sia in grado di percepire l'assurdita del costrutto 'evangelico'. Secondo tale contesto, infatti, Gesù verrebbe crocifisso il 14 di Nisan, mentre il giorno dopo, il 15, primo giorno degli azzimi, egli dà incarico di predisporre il pranzo Pasquale!!... Pazzesco!
Come è stato possibile a 20 secoli di generazioni mandare giù una panzana del genere senza 'fiatare'?... Oggi che, grazie ad Internet ed alla sua grande diffusione, tutti sono in grado di prendere atto di tali palesi falsità megalittiche, i falsari cercano di correre ai riparari, sostenendo, udite! udite!, che Gesù ed i suoi apostoli seguivano un calendario 'esseno'! Tale ignobile mistificazione è giovanissima rispetto a quelle che costituiscono il 'carnet' del santo clero falsario, in quanto nata dopo che gli esperti di Qumran hanno scoperto che gli esseni seguivano un calendario diverso da quello del tempio di Gerusalemme (calendario solare rispetto a quello tradizionale luni-solare), il quale risultava sfalsato di circa un paio di giorni rispetto a quello 'ortodosso' del tempio.

"...è una risposta dell’apologetica ebraica al racconto cristiano della passione, che ci descrive invece un processo frettoloso e privo di testimoni"

Per quale motivo l'apologetica ebraica avrebbe dovuto preoccuparsi di dare una 'risposta', dal momento che il processo venne condotto dalle autorità romane e quindi i tempi venivano stabiliti da esse e non dalle autorità giudaiche?.. Decisamente il Nicolotti qui sta 'sbarellando' di brutto...

Questa amena categoria di 'portatori di verità' è talmente convinta di essere alle prese con dei disinformati di 'stampo' medievale che non hanno alcun pudore nel presentare le loro insulse 'verità': un vero e proprio affronto all'intelligenza altrui!

La 'quadratura' del cerchio diventa sempre più difficile per gli ameni apologeti, nicolottiani o no!...



Saluti


Veritas

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