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Astronave
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 Oggetto del messaggio: Nazara e dintorni...
MessaggioInviato: 13/11/2009, 21:48 
Cita:
peppe ha scritto:
... sto leggendo l'edizione economica di Eisenman "Giacomo il fratello di gesù... a pagina 39 si legge:

[...]

Anche Giulio Africano (170-245), uno dei primi Padri della chiesa, affronta il tema di quete genealogie affermando che Erode era così geloso delle genealogie altrui da aver dato alle fiamme tutti gli archivi genealogici per evitare che qualcuno potesse vantare una genealogia più prestigiosa della sua.
Sosteneva anche che le genealogie di Gesù in circolazione presso le prime comunità cristiane erano opera di membri della sua famiglia e di discendenti dei suoi fratelli che si erano ritirati in due città sull'altra sponda del Giordano, nella regione di Damasco - allusione da tenere sempre presente - città che in ebraico si chiamano Nazara e Cochaba, vale a dire "Virgulto" e "Stella". Dei significati messianici si parlerà in seguito. Cochaba potrebbe anche essere il luogo di origine di un'altra figura messianica del II secolo, Shim'on bar Kochba o "Figlio della Stella", che negli anni compresi tra il 131 e il 136 capeggiò la seconda rivolt giudaica contro Roma.
[...]

x Veritas, domandine:
1 Nazara è quindi la città di Gesù ( quello della verità secondo il Vangelo di Filippo)?
2 da queste città vengono i capi rivolta???
3 Il tuo Gesù più che un combattente (se ho capito bene) sembra un maestro gnostico itinerante che cerca di fare scuola, cosa ci farebbe in un covo di RIVOLUZIONARI???
sicuro della tue risposte, grazie come sempre.



Ciao peppe!

Ho 'scoperto' per caso questo tuo messaggio in 'consulenzaebraica', ed ora, anche se con un po' di ritardo, rispondo alle tue domande.

"..Nazara è quindi la città di Gesù ( quello della verità secondo il Vangelo di Filippo)?"

No, Nazara (o 'Natzara' in ebraico) non è la città di Gesù, in quanto il villaggio (e NON la città!) in cui egli trascorse la sua infanzia e la sua prima fanciulezza, prima di venire trasferito in Giudea (*), fu Nazareth, un modesto villagio in cui vivevano famiglie nazarene, e da cui questo villaggio prenderà il nome.

Vediamo ora questo 'loghion' del vangelo di Filippo:

Cita:
.
47. - Gli apostoli che sono stati prima di noi l'hanno chiamato cosi: "Gesù Nazareno Cristo". L'ultimo nome è "Cristo", il primo è "Gesù", quello in mezzo è "Nazareno". "Messia" ha due significati: tanto "Cristo" che "illimitato".
"Gesù" in ebraico è: "la Redenzione". "Nazara" è: "la Verità", perciò "Nazareno" è "quello della Verità".
.


Natzara, nella Bibbia, si incontra quasi sempre (se non sempre) con il significato di 'guardiania', 'custodia, conservazione, ma MAI con il significato di 'verità', concetto per il quale in ebraico esisteva un termine specifico, assolutamente non confondibile con 'natzara': EMETH!.. A questo punto, dunque, ciò che si rende necessario fare è di scoprire il motivo che portò il redattore del vangelo di Filippo a scrivere quella che apparentemente sembra una 'pacchianata'.

Per intuire tutto ciò, è necessario conoscere la VERA origine del significato dei termini 'NOTZRI' e 'NOTZRIM', essendo quest'ultimo il plurale maschile del primo termine (pl. femminile: NOTZOROTH, da cui, quasi sicuramente, il nome Nazareth, con il quale venne chiamato il villaggio abitato dagli esseno-nazareni: cioè nazareni 'guaritori'). Ho postato più volte in merito a ciò e conto di ritornare su tale argomento in modo più organico, propbabilmente nel thread 'Il Gesù Storico di Veritas', nella sezione "Il Gesù Storico".

"...da queste città vengono i capi rivolta???"

Non so quanto siano attendibili, in merito, gli scritti attribuiti a Giulio Africano. Comunque, una cosa può essere ritenuta certa: questo 'padre della chiesa' non si è comportato in modo diverso dai suoi 'colleghi' cattolici del tempo, vale a dire che anche lui ha 'interpretato' soggettivamente una verità che egli conosceva perfettamente o per sommi capi.

Esiste, peraltro, la concreta possibilità che gli scritti originali di questo personaggio siano stati 'corretti, se non addirittura 'stravolti', dall'attività falsaria dei 'correttori di bozze', i quali, a partire dalla seconda metà del IV secolo, e per volontà di papa Damaso, operarono una maniacale revisione degli scritti dei 'padri' precedenti, per eliminare tutto ciò che, alla luce dei presenti sviluppi, vale a dire la presa del potere da parte del clero cattolico (grazie alla spudorata complicità dei governanti costantiniani), potevano apparire compromettenti per il 'sacro' castello di menzogne con cui si era dato vita al culto catto-cristiano.

Purtroppo, con le notizie che si hanno a disposizione, è difficile stabilire se siano esistite davvero delle località chiamate rispettivamente Nazara e Kochebah. Comunque, l'appellativo 'BAR KOCHEBAH' non ha nulla a che vedere con la città di provenienza del presunto 'Moschah' ucciso dai romani nella II guerra giudaica del 132-135. Vediamo quanto riportato sotto:

Cita:
Numeri - cap. 24, [17]Io lo vedo, ma non ora, io lo contemplo, ma non da vicino: Una stella spunta da Giacobbe e uno scettro sorge da Israele...

NOTA - Questa profezia trova riscontro nell'identificazione della Stella con il Messia. La stella che guida i Magi alla casa dove si trovava il re dei Giudei visualizza la realtà storica del Figlio di Dio fatto uomo per la liberazione dell'umanità dall'egoismo del peccato. Nella sua Seconda lettera, Pietro parla della Stella del mattino con un riferimento al Messia/Cristo (1,19). E l'apostolo Giovanni in Apocalisse 22,16 dice che Gesù afferma di sé <<Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino>>.



Come si può vedere, il concetto associato al patronimico "Bar Kochebah" (Figlio della Stella) era ben preciso e voleva significare 'discendente di Davide': il precursore messianico per eccellenza!

"..Il tuo Gesù più che un combattente (se ho capito bene) sembra un maestro gnostico itinerante "

In realtà egli fu l'uno e l'altro (v. il passaggio evangelico in cui i suoi 'discepoli' gli chiedono se devono "far scendere un fuoco" sul villaggio samaritano che li aveva respinti). Tuttavia, per quasi tutta la sua vita Gesù fu un 'mago', guaritore taumaturgo itinerante (esseno), predicatore e 'fondatore di culti' (v. le varie sètte gnostiche).

Solo negli ultimi anni della sua vita egli si trasformò, almeno inizialmente, in un capo-bandito che, alla testa di circa 850 uomini, operò varie scorrerie nell'area compresa tra la Samaria settentrionale e la Galilea centro-occidentale, con base, quasi sicuramente, vicino alla zona di Tolemais. Molto presto, comunque, Gesù fu convinto ad aderire alla rivolta giudaica contro i romani, scoppiata intorno al 66. A cagione di ciò, egli, intorno al 72, venne catturato (era riuscito a sfuggire 'miracolosamente' all'assedio portato da Tito e dalle sue legioni alla cità di Gerusalemme) e successivamente condannato a morte mediante lapidazione.

"..città che in ebraico si chiamano Nazara e Cochaba, vale a dire 'Virgulto' e 'Stella'..."

Dal gruppo consonantico 'NZR' derivano un certo numero di parole, tra cui 'natzara', 'nazireo' e 'netzer'. E' proprio quest'ultimo termine ad avere il significato di 'germoglio' o 'pollone'. Tutto ciò, praticamente, ci porta ad intuire che il Netzer citato nel Talmud come uno dei cinque discepoli di Gesù, altri non fu che il 'germoglio' Giovanni detto Marco degli Atti degli Apostoli: vale a dire il secondogenito di Gesù di Nazareth.

Per la cronaca, il primogenito di Gesù fu GIUSEPPE BARNABA, il quale, nel contesto degli Atti degli Apostoli, è fatto diventare il 'cugino' di Giovanni, quando in realtà i due furono fratelli. Il patronimico 'Bar Naba', usato per Giuseppe, significava originariamente 'figlio del Profeta' o 'del Veggente'; questo significato è stato poi mutato in 'figlio della Consolazione' dai 'noti' falsari che conosciano, al fine di obnubilare la circostanza che Gesù si autodefiniva un 'profeta'. Ciò è attestato nella letteratura rabbinica, sebbene non in 'chiaro'. Sucessivamente tale significato si accompagnò anche a quello del 'veggente'.


Saluti

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Nota:

(*) - è altamente probabile (se non certo) che ciò avvenne quando l'anziano Giuseppe dei Vangeli, padre e NON marito di Maria Vergine, si riconciliò con la figlia, la quale, verso il 3 o il 4 della nostra era, fuggì con l'uomo di cui si era innamorata perdutamente, pur essendo già legittimamente sposata con un uomo molto più giovane dell'anziano Giuseppe. Grazie a ciò, ed alle ricchissime risorse del nonno, Gesù potè frequentare, con alterne vicende, delle scuole qualificate (forse quella stessa di Hillel). Nel corso dei suoi corsi di studio, Gesù subì il feroce ostracismo dei suoi compagni di studio, i quali, sicuramente informati presso le rispettive famiglie, conoscevano tutto di Gesù e della sua nascita illegittima, tanto che essi crudelmente lo chiamavano 'mamtzer', cioè bastardo. Le agiatissime condizioni economiche di Giuseppe e di sua moglie, sono descritte nei vangeli dell'infanzia, dove egli convenzionalmente è indicato con il nome 'Gioacchino', mentre la moglie (cioè la nonna di Gesù) con il nome Anna.


Veritas

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