Un fatto che pochi sanno, è che alla fine della 2a guerra, nel settembre del 48, dopo 4 mesi dalla fondazione di Israele, venne istituita La corte suprema di Israele . Subito il Dr. Moshe Zamora tenne una riunione segreta durante la quale propose la rivisitazione del processo a Gesù, giusto per togliersi dalal groppa quell'accusa infamante ''il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli'' Naturalmente tutti si opposero e oggi Israele si guarda bene dal fare una cosa simile , tuttavia alcuni ''disobbedienti'' cominciarono a scrivere libri e articoli e ora ne viene fuori una bella storiella. Eccone una brevissima sintesi. Si può cominciare ad analizzare la questione partendo da Giov. 18,3 ''Giuda dunque, presa la coorte e delle guardie mandate dai capi sacerdoti e dai Farisei, venne là con lanterne e torce ed armi.'' Ci sono più sciocchezze in queste due righe che in tutto il vangelo di Giovanni, ma prendiamone in considerazione solo alcune. Si dice qui che Giuda prese la ''coorte'' - Stando alla storia romana, dopo l'innovazione di Gaio Mario, una Legione era composta da 10 coorti (di 6 centurie ciscuna) ; il numero di soldati romani componenti una Legione variava a seconda dei tempi e dei luoghi ma si può benissimo considerare che date le circostanze la legione presente in quel momento in Siria (la X Fretensis) avesse almeno 5 o 6000 soldati. Ne consegue che una coorte fosse composta da almeno 500 soldati in armi. Dunque qui vi sono alcune perplessità. La prima , per arrestare un singolo uomo che predicava amore, pace e uguaglianza, viene impiegata una intera coorte di 500 uomini guidati da un tribuno. Va bene che i romani erano ricchi, ma non scemi, e mandare 500 uomi armati di tutto punto per arrestarne uno solo, peraltro su informazioni di un qualsiasi Giuda, è alquanto ridicolo. Nondimeno il Ricciotti ci informa (lui era lì) che a Gerusalemme fosse di stanza in quel momento solo una coorte, dunque è assai improbabile che fosse mandata interamente per arrestare un uomo lasciando sguarnita la città. E che fanno i 500 soldati romani? Anzichè portare Gesù da Pilato da cui evidentemente avevano preso ordine, lo portano inspiegabilmente nella casa del sommo sacerdote , Anna o Caifa che fosse, le versioni evengeliche discordano, ma ciò ha poca importanza. Ha poca importanza perchè si tratta di un falso clamoroso. Infatti , oltre l'inspiegabile tappa dal Sommo Sacerdote di cui Pilato se ne fregava altamente, per far ciò si sarebbe dovuto convocare il Sinedrio ma come ben spiega l'amico Emilio Salsi, un Sinedrio si poteva convocare solo col il permesso del legato romano, ma non risulta che Pilato convocò calcunchè. Altra perplessità nasce dalla lettura del testo della Mishnah , dove appare uan regola descritta nel Sanhedrin 43,a : ''prima di una esecuzione venga lanciato un appello davanti al condannato affinchè chiunque sia in grado di presentare un'istanza per il condannato possa farla''. Secondo la predetta regola il tempo necessario tra la sentenza e la esecuzione della condanna per permettere l'eventuale istanza, doveva essere di 40 giorni . Nei vangeli risulta che la crocefissione seguì immediatamente la sentenza e non risulta che un appello sia stato lanciato ''davanti al condannato''.
Ma andiamo avanti e vediamo altre incongruenze tratte direttamente dalla legge mosaica, ovvero Talmud e Bibbia. 1) Il Sinedrio non può tenere una seduta al domicilio del Sommo Sacerdote. La seduta per un processo si deve tenere nella ''Lichkat Hagazit'' (Sala in pietra tagliata) in conformità al Mishnah Middot 5,4; Sanhedrin 86,b 2)Il processo deve svolgersi di giorno - c.s. 32,a 3) non si giudicano i casi criminali nei giorni di festa e i giorni di festa per la Pasqua sono 8 (Tosefta Shevuot 4,5) 4) Un uomo non può essere condannato a morte sulla propria testimonianza (Tosefta Sanhedrin 11,a) 5) non si riconosce un uomo come colpevole se non ci sono almeno 2 o 3 testimoni - Deuter. 17,6 - come si legge invece sui vangeli ci furono solo falsi testimoni Matteo 26,59 Marco 14,55
Andiamo ancora avanti e leggiamo Matteo 26: 65 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; 66 che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!» A questo punto il Sinedrio, trattandosi del solo reato di ''bestemmia'' avrebbe potuto condannare a morte Gesù senza andare in cerca di tribunali romani in conformità a quanto sancito dalla Bibbia in Numeri 15,30 :''la persona che.........oltraggia il Signore sarà eliminata dal popolo'' Una conferma di ciò viene dal solito Giuseppe Flavio di cui , a prescindere dalle precisazioni in merito rese note dal solito buon Emilio Salsi, leggiamo in Ant. XX, 200 "Anano […] convocò il sinedrio a giudizio e vi condusse il fratello di Gesù, detto il Cristo, di nome Giacomo, e alcuni altri, accusandoli di trasgressione della legge e condannandoli alla lapidazione"
Oltre ad emettere formalmente la condanna, il Sinedrio avrebbe anche potuto eseguirla dando luogo alla lapidazione senza chiedere alcuna autorizzazione ai romani. Checchè nè dica il Ricciotti sulla sua discutibile ''Vita di Gesù Cristo'' rinnegando persino i suoi testi sacri, ciò è confermato dai vangeli stessi in almeno 2 episodi, quello della famosa donnaccia ''chi è senza peccato.........'' e l'altro ,meno famoso, ma pur sempre indicativo in Giov. 10, 31 ''I Giudei portarono di nuovo delle pietre per lapidarlo''. Se portarono delle pietre, è ovvio che avrebbero potuto usarle Anche in 2 Cor. 18,25 Paolo testimonia così '' tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato,'' Altre prove circa la possibilità dei giudei di lapidare senza autorizzazione romana, vengono ancora dagli Atti 7,57 nientemeno che con la lapidazione di Stefano. Oltre al già citato Ricciotti, si sono altri fedeli che affermano che ai giudei fosse stata tolta la facoltà di condannare a morte, ma qualcuno allora spieghi come morirono Anania e Saffira. Andiamo ancora avanti con Giovanni 18,28 ''Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. '' C'è subito da stabilire che il Praetorium a quel tempo stava a Cesarea , residenza del Prefetto romano. Molti affermano che anche a Gerusalemme ci fosse un preatorium, chi dice nella torre Antonia e chi nella Casa di Erode, il fatto che non si sappia esattamente dove fosse fa suppore che NON vi fosse. Ma tant'è. Si attendono fiduciosamente le prove. Ora, secondo molti studiosi ebraici, non vi è alcuna ragione perchè un pretorio romano rendesse ''impuri'' a tal punto da non poter mangiare nella Pasqua , quindi le ragioni di questo fasullo trasferimento stanno da un'altra parte. Quale ? L'accusa , e l'accusa su cui i 3 sinottici sono concordi è la prima domanda che viene rivolta a Gesù ''sei tu il re dei giudei ?'' E questa è il vero motivo che ha, o meglio che avrebbe, portato il giudeo davanti a un tribunale romano e quindi alla successiva crocefissione: l'aver delegittimato la supremazia di Roma L'accusa però è rivolta dal popolo, non appaiono testimoni, nè sacerdoti, nè saggi nè gli scribi, tutta gente necessaria al processo ebraico ma non a quello romano, Pilato avrebbe potuto crocefiggere chiunque senza bisogno di processi . Ed è quanto mai ridicolo che da una parte si dica ''restarono fuori del pretorio'' e dall'altra sia la folla fuori del pretorio che lancia l'accusa: la folla o era dentro o era fuori, oppure il buon Pilato se ne andava dentro e fuori a far domande. Alquanto inverosimile. E qui arriva un'altra perplessità. Dicono gli accusatori ''Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo a non pagare le tasse'' Ma Gesù non aveva detto ''Date a Cesare quel che è di Cesare ?? Non viene il dubbio che l'episodio sia invece quello di Giuda il Galileo morto crocefisso a causa della ribellione del censimento ? In fin dei conti Giuda il Galileo era anche il vero pretendente al trono di Gerusalemme e quindi il vero ''re dei giudei'', in questo caso la sovrapposizione dei personaggi e la trasposizione dei fatti nel tempo sarebbe un deja-vu, una delle solite e molte furbizie dei falsari evangelici.
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