Cita:
peppe ha scritto: Cita:
Veritas ha scritto:
A nessuno di questi storici e ricercatori, a cominciare dalla stessa Pagels, è mai venuto in mente che tale connubio, tra potere imperiale (ed anche senatoriale) ed il clero catto-cristiano, possa essere avvenuto molto tempo prima che Costantino facesse la sua comparsa in questa 'valle di lacrime'!...
E' una cosa che sospetto, anche perché la mia logica mi porta a pensare che le "cose" (i famosi fatti di Travaglio, o Biagi) non nascono "come fiaschi che si abboffano" (le favolette del clero volpino) ma hanno sempre una genealogia che li precede.
ps ho detto genealogia sapendo di parlare della corda in casa dell'impiccato
ALAN F. ALFORD
Quando gli Déi scesero sulla terra. Le radici divine delle antiche civiltà
Pagg. 347-351
14.
ADDIO ALLE FIABE
Quando ero fanciullo, parlavo da fanciullo, pensavo da fanciullo, ragionavo da fanciullo:ma quando sono diventato uomo, ho smesso le cose da fanciullo.
Paolo, nella sua Prima epistola ai Corinzi
“Come può un pezzo di roccia cadere dal cielo?” Migliaia di anni fa, la caduta di meteoriti (che forse coincideva con spettacolari fenomeni celesti nell'atmosfera della Terra) suscitò questa semplice domanda e, cosi sembra, stimolò l'inizio della religione così come la conosciamo. Da allora si é verificata una cosa terribile. Per cominciare dal principio, molto tempo fa i nostri antenati decisero che le rocce che cadevano dal cielo (meteoriti) potevano provenire solo da una “montagna” simile alla Terra, che si era disintegrata nei cieli. Essi quindi concepirono la “montagna” del cielo come un pianeta a immagine della Terra o, per essere più precisi, un ex pianeta che era stato precedentemente a immagine della Terra. Da queste premesse seguì naturalmente l'idea che l'ex pianeta del cielo, essendo a immagine della Terra ed essendo caduto sulla Terra, avesse portato il seme della vita in Terra e avesse riempito i fiumi con acque vivificatrici. Per questo la “montagna” del cielo divenne la personificazione di “Dio”, un essere supremo che aveva creato deliberatamente tutta la vita sulla Terra, compresi gli uomini.
Poi venne l'idea che il pianeta fosse stato un essere vivente, con un corpo fisico e un'anima metafisica. Di conseguenza, si suppose che Dio non fosse morto quando il suo corpo si era disintegrato ed era caduto sulla Terra. Al contrario, la sua anima era ascesa nuovamente al cielo, dove aveva ricostituito la “montagna” del cielo, metafisicamente. In tal modo, Dio aveva abbandonato il mondo degli “uomini” ed era diventato un misterioso essere metafisico. elevato. invisibile e insondabile. Ma nondimeno Dio viveva e osservava con occhio vigile il suo gregge in Terra. Come era morto Dio? Gli antichi decisero che la “montagna” di Dio era stata distrutta nel corso di una battaglia con un'altra “montagna” simile. Va da sé che quest'ultima fu identificata con un Dio malvagio e quindi nacque l'idea di Satana. Naturalmente, si supponeva che anche il Dio malvagio fosse stato distrutto, o nella prima battaglia o in un successivo scontro, quando il “figlio” di Dio simile a un Titano era sorto dal grembo della Terra e aveva vendicato suo “padre” assalendo il pianeta avversario. Dio era maschio o femmina, o entrambi? La questione si risolse inizialmente supponendo che ci fossero stati due Déi supremi: uno maschile e uno femminile, entrambi scesi dal cielo in Terra dove avevano consumato un matrimonio sacro agli Inferi. Da dove era venuta l'umanità? Come tutti gli altri esseri viventi, l'umanità era caduta dal cielo sotto forma di seme che era stato piantato agli Inferi - il grembo della Madre Terra - ed era poi spuntato nel mondo superiore.
I progenitori degli uomini erano quindi considerati i “semi dell'umanità”, le “teste nere”, caduti sulla Terra dal cielo. Nel linguaggio moderno, possiamo chiamare questi semi meteoriti. E, quindi, era vero che Dio (un pianeta esploso) aveva creato gli “uomini” (meteoriti) a sua immagine.
Questo fu l'inizio della religione come la conosciamo noi, con Dio e il cielo che erano la stessa cosa: un pianeta esploso, secondo le credenze degli antichi. Inoltre, questa storia era religiosa nel vero senso del termine, perché faceva risalire l’”umaniti” alla sua mitica patria in cielo (E.DIN) da dove era stata cacciata molto tempo prima perché troppo “rumorosa”. L'ambizione dell'uomo antico era di tornare in cielo. da dove era venuto; una ricerca che implicava innanzitutto una discesa agli Inferi. La via per il cielo passava per l'inferno (l'Isola di Fuoco della tradizione egiziana).
Durante il IV millennio, nel Vicino Oriente antico sorsero le grandi civiltà di Egitto e Sumere i re consolidarono il proprio potere associandosi agli déi di questi culti del pianeta esploso, in particolare con l'eroico “figlio di Dio”, quello che era emerso dalla Terra come un Titano e aveva restaurato l'ordine dell'universo distruggendo il malvagio dio del cielo. In Sumer, questi re semidivini iniziarono a costruire città meravigliose, con splendidi templi e ziggurat, ognuno dei quali rappresentava un microcosmo della Terra e simboleggiava il sacro Legame tra Cielo e Terra. Nel frattempo, in Egitto nulla era impossibile ai faraoni. Essi fondarono le loro prime città lungo il Nilo, a simbolo dei pianeti di cielo e Terra, e iniziarono a far navigare per il fiume dei meteoriti per rappresentare la creazione primordiale. Costruirono magnifici templi, per ricreare il legame primordiale tra cielo e Terra e posero il loro meteorite più sacro, la pietra Benben, nel tempio del cielo a Eliopoli. Col tempo, eressero anche le meravigliose piramidi, a perenne memoria della credenza secondo cui le anime dei faraoni potevano salire in cielo e ricreare l'Età d'oro dell'universo, come la Prima Volta.
Così i culti del pianeta esploso lasciarono il loro segno nel paesaggio del Vicino Oriente antico, apparentemente per l'eternità. Ma poi le cose cominciarono ad andare male. Col passare dei secoli, la religione si trasformò in un grosso business. Le profonde percezioni dei sacerdoti vennero “volgarizzate” per l'uso pubblico. I poeti si misero al lavoro per riscrivere le leggende degli déi, raffigurandoli come eroi simili a uomini, con emozioni umane. Anche gli artisti si misero all'opera, scolpendo statue di déi in forme e pose umane. E la gente cominciò a pensare che gli déi avessero davvero camminato sulla Terra in un'epoca remota. Persino i più illuminati, che continuavano a scrutare il cielo in cerca dei loro déi, cominciarono a dimenticare che il vero Dio era per natura invisibile.
Perciò, invece di adorare sole, luna e stelle come simboli del pianeta esploso, iniziarono a venerare sole, luna e stelle per se stessi. Il decadimento si diffuse anche tra i sacerdoti. In Egitto, divenne tabù parlare della morte di Dio, e quindi Osiride, dio dei morti, perse popolarità. I sacerdoti di Eliopoli e Menfi iniziarono a volgere la loro attenzione all'aspetto meno fisico di Dio, la parte metafisica della sua dualità fisico metafisica. Furono compiuti i primi passi in direzione di una fede in una misteriosa divinità soprannaturale che aveva creato tutte le cose senza bisogno di sporcarsi le mani in una sconveniente battaglia tra déi.
A poco a poco, l'originale politeismo egiziano cominciò a staccarsi dalle proprie radici e a mutarsi in monolatria e, col tempo, in monoteismo. Verso la fine del II millennio a.C., un popolo noto col nome di Ebrei, o Israeliti, stabili un rigidissimo culto monoteistico nel paese di Canaan. I sacerdoti, senza dubbio spaventati da una religione aperta e accessibile a tutti, decisero di diventare inflessibili. Negarono l'esistenza di una vita dopo la morte e affermarono che, dopo la morte, gli uomini sarebbero tornati polvere. Il destino dell'uomo doveva compiersi in Terra e la residenza di Dio era irraggiungibile, più lontana della più remota stella.”Puoi tu scandagliare le profondità di Dio”, chiedevano, “Si tratta di cose più alte del cielo, e tu che faresti? Di cose più profonde dello Sheol, come le conosceresti?”
Per evidenziare questa nuova filosofia religiosa,i sacerdoti ebrei alterarono drasticamente le loro Scritture. La natura fisica di Dio fu celata, come anche la sua morte e la resurrezione, per impedire che anche la gente comune potesse pensare di tornare in vita dopo la morte. Astutamente, la creazione degli altri dei da parte di Yahweh fu omessa nel libro della Genesi, togliendo la prima lettera (alef) dalla prima riga. Questo cambiò radicalmente il significato del brano d'apertura. come possiamo vedere dalle versioni A e B qui di seguito riportate:
A. Quando il Padre dei Principio[Ab-reshith] creò gli dèi [elohim] di cielo e Terra…
B. In principio [Bereshith], Dio [Elohim] creò il cielo e la Terra…
Dopo aver omesso la creazione degli dèi, i sacerdoti ebrei effettuarono un altro brillante colpo da maestro,nascondendo l'esistenza della Dea della Terra. Fecero ciò capovolgendo il senso dell'antica leggenda, secondo cui il primo uomo, Adamo, era stato tratto dal grembo della Madre Terra (Eva),e dichiarando che in realtà Eva era stata creata da Adamo. Anche il motivo della costola venne distorto. Invece di essere un meteorite che entrava nella Madre Terra, esso divenne una costola umana usata per creare la prima donna. Perché tutto questo? Semplicemente per occultare l'esistenza della Dea che era stata la rivale più potente di Yahweh-Elohim.
Inoltre, i sacerdoti riscrissero le leggende dei patriarchi ebrei per nascondere il fatto che Adamo, Noé, Abramo, Giuseppe,Mosé e altri erano scesi dal cielo. Solo gli iniziati del grado più alto tra i sacerdoti conoscevano le vere origini celesti degli Ibri e solo loro potevano identificare le allusioni metaforiche contenute nell'Antico Testamento.
Non é esagerato affermare che mai prima di allora nella storia della religione l'uomo aveva messo per iscritto un tale cumulo di mezze verità e totali bugie.
Nondimeno, anche se gli scritti ebraici erano estranei al modo di pensare degli altri popoli antichi, erano stati composti in uno stile che avrebbe attratto molti seguaci. Invece di perdersi, o conservarsi come una curiosità storica( come testimonianza della particolare prospettiva religiosa di una minoranza), essi erano destinati ad avere profonda influenza sulla percezione religiosa dell'uomo per innumerevoli generazioni a venire.
La chiave é rappresentata dal cristianesimo. Circa duemila anni fa, la città di Gerusalemme ospitò un dramma misterico, o della Passione, in cui un uomo di nome Gesù rappresentò la leggenda del pianeta esploso in forma umana. Ciò che accade dopo é incerto, ma deve essere avvenuto qualcosa che rese questa rappresentazione della Passione diversa dalle numerose altre che l'avevano preceduta. Possiamo immaginare che una persona influente improvvisamente si rese conto che la storia della Passione avrebbe potuto costituire la base ideale di una nuova religione, una religione dal richiamo universale.
Per comprendere questo sviluppo, dobbiamo renderci conto che un uomo comune del I secolo aveva poco interesse per la leggenda ormai dimenticata di un dio planetario, che aveva sacrificato la propria “carne” e il proprio “sangue” per salvare un"'umanità" primordiale agli Inferi. Ma sarebbe stato attratto dall'idea di un essere umano che aveva sofferto e aveva sacrificato la propria vera carne e il proprio vero sangue soprattutto se questo essere umano era stato impregnato dello Spirito divino.
Quindi,il cristianesimo quasi sicuramente iniziò come riadattamento di una rappresentazione della Passione, fatto che non era necessariamente negativo, perché il dramma raccontava l'antica storia religiosa del pianeta esploso in modo diretto, semplice e umano. Inoltre, il dramma della Passione era una storia che poteva essere compresa contemporaneamente a livello essoterico ed esoterico; a un livello era “volgarizzata” per le masse, ma a un altro conservava un profondo richiamo per i pochi iniziati alla verità.
Essendo una nuova religione, però, il cristianesimo mancava delle radici necessarie per competere con altre religioni più antiche diffuse nel I secolo.
Essa quindi si radicò alle arcaiche tradizioni dei patriarchi ebrei per acquisire la necessaria legittimità. Fu una scelta ironica, perché,mentre i cristiani promulgavano l'idea di un vita eterna in cielo, gli Ebrei negavano che una tale vita esistesse. Tuttavia, il problema fu risolto definendo gli scritti ebraici “Antico Testamento” e quelli nuovi cristiani “Nuovo Testamento”.
Il trucco funzionò e insieme l'Antico e il Nuovo Testamento divennero una coppia formidabile. Da una parte, il Vecchio Testamento forniva una genealogia scritta, unica nel mondo antico: la storia di una nazione contemporanea che risaliva fino al primo uomo, Adamo, creato da Dio. Dall'altra, il Nuovo Testamento aggiornava con forza e vivacità l'antichissima storia religiosa e faceva appello alle continue credenze degli uomini nella morte e nella rinascita, nella vita dopo la morte e nella Fine dei Giorni. Cosi fu, per uno strano vezzo della storia e un'improbabile connubio di convenienze, che gli antichi scritti ebraici acquisirono un'importanza sproporzionata rispetto alla setta minoritaria che li aveva prodotti. Una voce dissenziente nel mondo antico divenne una voce dominante nel mondo cristiano, e un libro zeppo di mezze verità e menzogne - in origine destinato ai soli Ebrei - influenzò il pensiero di uomini intelligenti in tutto il mondo occidentale per millenni.
E i paesi che avevano inventato i culti del pianeta esploso? Nei primi secoli dell'era cristiana, dopo secoli di invasioni da parte di Greci e Romani, la civiltà egiziana era in ginocchio. I sacri meteoriti dell'Egitto erano tutti scomparsi: rubati, distrutti, messi al sicuro, o semplicemente andati in pezzi a causa della corrosione naturale. Le splendide piramidi e i templi della valle del Nilo erano in rovina.
In Mesopotamia,la situazione era altrettanto desolante. Le grandi civiltà di Sumer e Akkad erano state dimenticate da tempo, mentre i loro successori, i Babilonesi, avevano sostenuto più guerre di quanto possa essere raccontato in queste pagine. Non furono costruiti più né templi né ziggurat e quelli vecchi erano caduti in rovina dopo secoli di guerre, vandalismi e disastri naturali.
All'epoca, in tutto il mondo antico, le storie degli déi erano completamente pervase dall'antropomorfismo e molte leggende erano state talmente rimaneggiate che se n'era perso il significato originale. A peggiorare le cose, i testi scritti erano di solito raccolti in enormi biblioteche dove erano quasi sempre destinati all'estinzione, a causa degli incendi dolosi o accidentali.
Le tradizioni orali erano più resistenti. Dal I millennio a.C.,o anche da prima, i segreti dei culti del pianeta esploso erano stati trasmessi da varie scuole misteriche indipendenti, che continuarono a prosperare nonostante la disapprovazione della Chiesa. Queste scuole misteriche, tuttavia, sopravvissero osservando una regola principale:il silenzio e la segretezza.
Pochi erano coloro che scoprivano la verità esoterica dietro i vangeli cristiani e comunque non si sarebbero mai sognati di mettere qualcosa per iscritto per sfidare il dogma ufficiale della Chiesa.
Quanto alla Chiesa, la storia attesta che essa accrebbe sempre più la propria forza fino a diventare una delle pù potenti istituzioni che il mondo abbia mai visto. Essa in pratica istituì un monopolio sull'insegnamento religioso e la Bibbia – questa strana miscela di Antico e Nuovo Testamento - divenne di fatto l'unica fonte della conoscenza religiosa nel mondo occidentale.
Novecento anni dopo, questo stato di cose é sul punto di cambiare.