Le esilaranti amenità di Antonio Socci

da: http://www.italyday.net/antiquitas/bibl ... e_dio.html



"..addirittura nell'anno 35, dunque pochi mesi dopo l'esecuzione capitale dell'uomo di Nazaret."

A pochi mesi??...Ma quando è morto Gesù per Socci?..

Secondo gli ultimi accomodamenti dell'apparato 'infallibile' del santo clero, Gesù sarebbe nato nel 6 a.c.. Ergo, facendolo morire nel 35 il ben informato Socci gli attribuisce indirettamente un'età di ben 41 anni!!.. Alla faccia dei 33 a cui i 'creduli devoti' hanno sempre creduto sino ad oggi! (anche per via del 'magistero' vaticano, oggi in frenetica fase 'revisionista')

"..E' un provvedimento punitivo che ha qualcosa a che fare con l'illegale condanna di Gesù? "

Qui il nostro 'eroe' scade decisamente nella farsa!... Probabilmente al di fuori delle 'sacre' scritture cattoliche, questa ineffabile figura di erudito "sui generis" si dedica alla sacra scrittura disneyana!.. Se avesse letto un po' di Giuseppe Flavio, forse l'ameno Socci saprebbe che Pilato, con la complicità di Caifa, si era appropriato di una buona parte del tesoro del tempio, con la scusa di voler far crostruire un nuovo acquedotto per la città di Gerusalemme (probabilmente lucrando abbondantemente sul progetto, insieme al compare Caifa).

Fu sicuramente questa la scintilla che generò la ribellione che costrinse Vitellio a scendere in forze a Gerusalemme dalla sua normale residenza in Antiochia. In tale ribellione, con tutta probabilità, trovò la morte il ribelle zelota Giovanni di Gamala, fatto crocifiggere dai romani insieme ad altri ribelli.



Non si può negare a priori che tutto ciò non si sia verificato, ma, in tale evenienza, non si trattò affatto di Pilato e Tiberio ma bensì di Vespasiano e del figlio Tito. E' altamente probabile che entrambi avessero conosciuto Gesù a Roma e ne fossero diventati anche amici. Dal momento che Gesù venne processato nel 72, a due anni dalla fine della guerra (escluso l'episodio di Masada), è chiaro che la massima autorità romana presente in Palestina in tale periodo fu proprio Tito.

Raccogliendo le indicazioni sparse qua e là nel contesto neotestamentario, sia canonico che apocrifo, è molto probabile che Tito abbia cercato di risparmiare a Gesù la condanna a morte, suscitando però la dura reazione delle autorità politiche e religiose giudaiche, le quali volevano a tutti i costi che Gesù fosse condannato a morte (una delle ragioni circa l'odio plurimillenario degli esponenti clericali e filoclericali verso il gudaismo, definito impropriamente 'antisemitismo'.)

Probabilmente Tito dovette desistere dal suo tentativo quando la controparte giudaica lo accusò di non fare gli interessi di Roma, le cui leggi prevedevano la condanna a morte dei ribelli. Il suo disinteressamento nella vicenda (lavaggio delle mani?) determinò la circostanza che Gesù venisse giustiziato secondo il 'rito' giudaico (lapidazione) anzichè secondo il rito romano (crocifissione).

Un aspetto particolarmente intrigante è rappresentato dal celeberrimo frammento P52, contenente alcune righe del vangelo di Giovanni: molto più verosimilmente copia del testo originario (o di un lavoro 'intermedio'), da cui venne poi tratto l'attuale vangelo di Giovanni. Nel frammento, laddove dovrebbe comparire (in greco) la parola Pilato, vi è mancanza del supporto papiraceo (a ben guardare sembrerebbe un taglio fatto di netto, quasi di proposito). Tuttavia, vi è ancora presente parte della prima lettera del nome: una presunta 'P' greca. Dico presunta in quanto che il segno tutt'ora presente lascia pensare più ad una 'T' che ad una 'P'!..

Quello che segue è il link al documento .pdf redatto da Hard-Rain, il quale contiene il commento a quanto sopra rilevato.

http://digilander.libero.it/Hard_Rain/I ... lands_.pdf



"...I quali si erano resi responsabili nel 34 di abusi come la lapidazione di Stefano."

A tali personaggi basterebbe aumentare un poco di più la tenue luce che illumina il loro intelletto, per arrivare a dedurre tutta l'assurdità che si cela dietro la vicenda di Stefano, così come narrata in Atti degli Apostoli: un funzionario romano che mai nulla ebbe a che fare con il cristianesimo, non fosse altro per il fatto che quest'ultimo vide la luce verso la metà del II secolo!

Se avrò tempo provvederò a commentare anche il resto dell'articolo: un vero spasso!



Saluti


Veritas
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Carissimo Giovanni

Se nella nostra vita, vi alloggiasse più ironia e meno religione/i,
si vivrebbe molto più allegramente, spensieratamente.
Mentre le religioni ci fanno morire prima di nascere.
Ce lo dicono loro stesse, prima morire poi risorgere su noi stessi.

Alcuni addirittura risorgono, una, due, tre volte.
ciao amico mio

Cecco

Cip di lettura.

zio ot

Zeloti

Bicip di lettura.


zio ot

tricip di lettura.

TOPIC MERAVIGLIOSOOOOO !!!!!!



zio ot