Se hai riflettuto e hai vissuto nella comunità umana, vedrai che il figlio di Dio è diventato tutto in favore delle anime sante, per strapparla <l'anima> dal regno dell'heimarmene <e portarla> nell'incorporeo <nello spirituale>, vedi come egli è diventato tutto: Dio , angelo e uomo soggetto a sofferenza. Infatti, poiché egli può tutto può diventare tutto ciò che vuole; e obbedisce al Padre penetrando in ogni corpo e illuminando lo spirito di ogni anima e gli da <allo spirito> incitamento a seguirlo verso l'alto, nel luogo beato ove esso dimorava ancor prima della creazione delle cose corporee poiché esso <lo spirito> tende verso quello e si lascia da lui guidare verso la luce.

E considera la tavola che fu scritta da Bito e dal tre volte grande Platone e dall'infinitamente grande Ermete, <in cui si dice> che per tramite della prima parola ieratica "Thoyth" è designato il primo uomo, l'interprete di tutto ciò che esiste e colui che dà nome a tutte le cose corporee. I Caldei , i Medi, i Parti e gli Ebrei lo chiamavano invece Adamo, ciò che interpretato significa. "terra virginale", "terra rossa come il sangue(o insanguinata)", "Terra ignea" o "terra carnale". Ciò si trova nelle biblioteche dei Tolomei. Essi lo deposero in ogni sacrario, particolarmente anche nel Serapeo, al tempo in cui Asenan si rivolse al Gran Sacerdote di Gerusalemme il quale invitò Ermete che tradusse tutta la Scrittura ebraica in greco e in egizio.

E così da noi il primo uomo si chiama Thoyth e da loro Adamo, poiché gli diedero il nome nella lingua degli angeli. Per quanto riguarda il corpo lo designarono simbolicamente per mezzo dei quattro elementi di tutta la sfera celeste. Infatti la lettera A indica il levante l'aria; la D denota il ponente che si abbassa in seguito alla gravità; la M invece indica il mezzogiorno, il mediano fra questi corpi, il fuoco di cottura (che produce maturazione) nella zona mediana , la quarta. E così l' Adamo carnale , nella sua forma apparente si chiama Thoyth: l'uomo spirituale che si trova in lui, ha invece tanto un nome proprio, quanto un appellativo. Non so finora il nome proprio. Poiché soltanto Nicoteo, l'irreperibile , lo sa. Ma il suo appellativo è #966;#8182;#962; (luce) e per questa ragione gli uomini furono chiamati #966;#969;#964;#972;#962; (luci)

Ora quando l'uomo di luce dimorava in paradiso, pervaso dal soffio dell' heimarmene, essi <gli elementi>, lo persuasero, lui che era privo di ogni malizia e senza efficacia, a incorporare l' Adamo che si trovava appresso a lui, l'Adamo soggetto all'heimarmene, ai quattro elementi. Ma nella sua innocenza egli non si lasciò distogliere. Essi però si vantarono di averlo asservito. Perciò Esiodo chiamò l'uomo esteriore il legame con il quale Giove incatenò Prometeo. Dopo queste catene <giove> gli mandò ancora altre catene: la Pandora che gli ebrei chiamano Eva. Nel modo di esprimersi allegorico Prometeo ed Epimeteo sono un unico uomo, cioè anima e corpo. Ed egli porta talvolta l'immagine dell'anima, Talvolta quello dello spirito, talvolta però anche quello della carne, a causa della disobbedienza che Epimeteo commise contro Prometeo, suo spirito. Dice infatti il nostro spirito:"Il Figlio di Dio, che tutto può e diventa tutto quanto vuole, appare a ognuno come vuole; Gesù Cristo si fece uno con Adamo e lo portò in alto laddove anche prima dimoravano i cosiddetti uomini di luce."

Agli uomini del tutto impotenti egli apparve però come un uomo capace di sofferenza e umiliato. E dopo che egli ebbe segretamente spogliato gli uomini di luce che gli appartenevano, dimostrò che non soffriva realmente, che la morte era stata debellata e respinta. E fino a questo giorno e fino alla fine del mondo, egli dimora in molti luoghi, celato o manifesto con i suoi, dando loro segretamente e per tramite del loro spirito il consiglio di tollerare lo scambio con l'Adamo che si trova appresso a loro,il quale viene da loro cacciato a bastonate e ucciso mentre cecamente e inutilmente parla ed è geloso dell'uomo di luce spirituale. Cos' essi uccidono il loro <adamo>.

Ciò avviene finché arriva lo spirito Antimimos, il quale è geloso di loro, e vuole che essi errino come prima e afferma di essere egli stesso il figlio di Dio, benché informe nel corpo e nell'anima. Ma quelli fattisi più ragionevoli perché il vero Figlio di Dio ha preso possesso di loro, gli cedono il loro Adamo affinché venga ucciso e portano in salvo i loro spiriti di luce nel luogo loro appartenente, dove erano prima ancora della creazione del mondo. Ma prima di intraprendere ciò, Antimimos, il geloso, manda dalla persia il suo precuosore che biascica favole false e porta gli uomini su strade sbagliate secondo la forza dell'heimarmene.

(Da Psicologia e Alchimia - Carl Gustav Jung)