Processo sommario per stregoneria a Susanna Martin(da:
http://www.queendido.org/jesus.htm)
Susanna Martin, che fu processata il 29 giugno 1692, affrontò intrepidamente il suo cimento giudiziario. Una delle accuse riguardava gli effetti del suo malocchio. Alla prima escussione dei testimoni, questi avevano reagito al suo sguardo cadendo folgorati a terra, come se fossero stati colpiti dal malocchio. Cotton Mather registra il seguente scambio di battute fra Susanna (S) e il Giudice (G):
G: Mi dica, cos’ha questa gente?
S: Non lo so.
G: Ma cosa crede che abbiano?
S: Non desidero spendere il mio giudizio su questo.
G: Non crede che siano stregati?
S: No, non lo credo.
G: Allora, riferisca i suoi pensieri su di loro.
S: No, i miei pensieri sono miei, quando li tengo dentro, ma se li pronuncio diventano di un altro. Del loro Padrone.
G: Il loro Padrone? Chi ritiene che sia il loro Padrone?
S: Se si occupano di Arte Nera, lo sa meglio di me.
G: Insomma, cos’ha fatto a tale riguardo?
S: Assolutamente nulla.
G: Come! O è lei o il suo aspetto.
S: Non posso farci niente.
G: Non è forse il suo Padrone? Come mai il suo aspetto procura loro del male?
S: Come faccio a saperlo?
È interessante notare che Susanna fa del suo meglio per sfuggire alla dialettica del Giudice, che tenta di farla cadere in trappola, al punto da suggerire che sono i suoi accusatori a occuparsi di magia nera; nondimeno, la sua resistenza si dimostrò inutile: fu dichiarata colpevole delle accuse addotte e impiccata il 19 luglio.
Prof. P.G. Maxwell-Stuart
(Università di St. Andrews)