29/04/2011, 22:15
29/04/2011, 23:27
29/04/2011, 23:30
Biologia
Comunicazione batterica
Qui radio E. coli
L'idea che i batteri possano comunicare via radio fu avanzata per la prima volta dal premio Nobel Luc Montagnier nel 2009, sollevando molte critiche
Alcuni batteri sono in grado di produrre onde radio e, forse, di comunicare fra loro con questo mezzo. A mostrarlo è uno studio condotto da fisici teorici della Northeastern University, che hanno postato un articolo in proposito sul sito di ricerca arXiv.
L'idea che i batteri possano comunicare via radio fu avanzata per la prima volta dal premio Nobel Luc Montagnier nel 2009, sollevando un virulento dibattito, soprattutto perché Montagnier aveva solamente rilevato che confrontando le emissioni nella banda radio provenienti da un campione di acqua pura e uno in cui erano presenti in soluzione numerosi batteri, aveva rilevato una differenza.
Da tempo si sa che alcuni batteri sono in grado di comunicare tra loro attraverso una sorta di nanocavi quando sono in contatto fra loro, e questo ha indotto Widom e collaboratori a pensare che non fosse poi così assurdo ritenere che batteri particolarmente sviluppati come E. coli o Mycoplasma pirum, possano in qualche modo comunicare anche "senza fili".
Rilevando che il DNA dei batteri si dispone a formare un anello invece della solita doppia elica aperta, i ricercatori hanno così elaborato un modello in cui descrivono un processo nel quale gli elettroni che possono fluire liberi in questa struttura possono produrre fotoni quando in essa cambiano i livelli di energia.
Widom e colleghi hanno calcolato che le frequenze di emissione (0.5, 1 e 1.5 kHz) generate quando gli elettroni liberi corrono sugli anelli di DNA incontrando differenti livelli di energia corrispondono esattamente ai tipi e alle intensità del segnale di emissione riscontrati da Montagnier nei suoi studi su E. coli.
Il problema principale rispetto alla teoria della comunicazione è però che mentre il modello dà conto della capacità dei batteri di emettere onde radio, nulla dice delle possibilità che queste emissioni vengano utilizzate in funzione di una comunicazione, vuoi dal batterio emittente vuoi da quello eventualmente ricevente. Finora non è stata condotta alcuna ricerca che mostri un qualsiasi tipo di risposta o reazione a qualsivoglia tipo di "messaggio" che possa essere veicolato da queste onde radio. Il dibattito sembra quindi destinato a proseguire, almeno fino a che non saranno condotte adeguate ricerche sperimentali, anche se la principale obiezione avanzata al tempo a Montagnier - che i batteri non avrebbero modo di produrre onde radio - appare superata. (gg)
(29 aprile 2011)
Premesso che la tecnologia odierna non lo consente, mi chiedo cosa accadrebbe se si mettessero in contatto i cervelli di due organismi attraverso le sinapsi.
Inviato da Felix il 29 aprile 2011 alle 17:37
Questa scoperta, se confermata, è eccezionale.Potremmo "comunicare" con i batteri, per es. dicendo di non attaccare, di non riprodursi, potremmo, come dice " carlo" sovracaricarli di informazioni, forse bruciare il radiotrasmettitore. Insomma un nuovo modo di curare senza ...
Inviato da michele il 29 aprile 2011 alle 11:16
Visto che ogni antenna ha la sua frequenza di risonanza, se si individuasse l'esatta frequenza di ogni batterio, non si potrebbe creare un impulso EMP su quella frequenza e sovraccaricare (quindi bruciare) l'antenna (in questo caso l'anello di DNA) uccidendo il batterio? Potrebbe esse...
29/04/2011, 23:40
Blissenobiarella ha scritto:
umm...c'erano delle ricerche russe su questa stessa linea...vediamo se riesco a ritrovarle...
29/04/2011, 23:46
29/04/2011, 23:49
30/04/2011, 00:00
Blissenobiarella ha scritto:
sui batteri.
So a quali ricerche sul DNA hai pensato però
30/04/2011, 00:11
30/04/2011, 00:27
30/04/2011, 01:06
30/04/2011, 13:13
30/04/2011, 14:42
30/04/2011, 14:48
Blissenobiarella ha scritto:
Legge di complessità e coscienza
Da Wikipedia
La Legge di Complessità e Coscienza è la tendenza che esiste all'interno della materia a diventare maggiormente complessa e allo stesso tempo ad accrescere la coscienza. La legge fu dapprima formulata dal gesuita e paleontologo Pierre Teilhard de Chardin. Teilhard sostiene che la tendenza della materia a rendersi sempre più complessa si può osservare nella storia dell'evoluzione della Terra. La materia diventa più complessa passando dallo stato inanimato, alla vita delle piante, alla vita degli animali, alla vita dell'uomo. Si potrebbe anche dire dalla geosfera, alla biosfera, alla noosfera della quale fanno parte gli esseri umani in quanto sono dotati di coscienza in grado di riflettere su sé stessa. Al procedere dell'evoluzione attraverso la geosfera, la biosfera e la noosfera, la materia aumenta in modo continuo sia la complessità che la coscienza. Per Teilhard de Chardin, la Legge di Complessità e Coscienza si estrinseca anche attualmente nella forma della socializzazione dell'umanità. La superficie chiusa e circolare della Terra contribuisce ad aumentare la compressione (socializzazione) dell'umanità. A mano a mano che gli esseri umani accrescono la vicinanza e il contatto fra di loro, i loro modi di interazione diventano progressivamente più complessi in forma di reti sociali meglio organizzate in grado di contribuire ad un aumento complessivo della coscienza, ovvero della noosfera. Teilhard de Chardin immagina anche una soglia critica, che chiama Punto Omega, che costituisce il punto più alto di complessità (socializzazione), e quindi di coscienza, che l'umanità può raggiungere. A questo punto la coscienza travalica lo spazio e il tempo e si colloca su un altro e più elevato piano dell'esistenza dal quale non può più tornare indietro.
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_c ... _coscienza
30/04/2011, 15:03
04/05/2011, 23:03
Blissenobiarella ha scritto:
Legge di complessità e coscienza
Da Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_c ... _coscienza