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Energia. Presto sul mercato celle a combustile al

03/06/2011, 13:58

Utilizzano alcol al posto dell'idrogeno



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Roma, 1 giu. (TMNews) - Il metanolo, un alcool liquido piuttosto diffuso e semplice da produrre, è un'alternativa promettente come materia prima per le celle a combustibile, che attualmente utilizzano soprattutto idrogeno. La tecnica è stata sviluppata negli anni passati dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa, i quali hanno ora compiuto un ulteriore progresso con la messa a punto di un prototipo di cella al metanolo in grado di generare elettricità con potenza di 300 watt. Il nuovo modello, realizzato in collaborazione con l'University of Southern California di Los Angeles, è un importante passo avanti verso la commercializzazione di questo tipo di celle per la produzione di elettricità. Il meccanismo è lo stesso delle celle a idrogeno: il combustibile viene ionizzato, così che gli elettroni, separati dalle cariche positive, generano un flusso di corrente elettrica utilizzabile. Nel processo non ci sono emissioni inquinanti di alcun tipo: i prodotti di scarto, infatti, sono soltanto acqua e anidride carbonica, che potrebbe anche non essere immessa nell'atmosfera. Usare il metanolo al posto dell'idrogeno presenta diversi vantaggi, a cominciare dalla maggiore facilità di trasporto e di immagazzinamento. Inoltre la cella sviluppata dal JPL è conveniente anche dal punto di vista della semplicità del progetto: perciò questa tecnologia potrebbe essere particolarmente indicata per la propulsione di veicoli di vario tipo. "Questa cella a combustibile potrà diventare una fonte di energia efficiente e non inquinante privilegiata per le applicazioni civili e militari", ha dichiarato Gerald Halpert, ex supervisore del settore di tecnologie elettromeccaniche del JPL. "Non vediamo l'ora di lavorare a più stretto contatto con il mondo industriale per sviluppare ulteriormente questa tecnologia e venire incontro alle richieste del mercato", ha aggiunto Erik Brandon, che ricopre attualmente la stessa carica. Copyright TM News(c) 2011

Fonte:http://www3.lastampa.it/ambiente/sezioni/news/articolo/lstp/405129/

03/06/2011, 17:05

Non mi sembra poi tutta sta novita'

http://www.efoy.com/it/camper-efoy-pile-a-combustibile.html

L'unica speranza e' che si riducano i prezzi.[:D]

03/06/2011, 17:34

Considerando che razza di produttori di alcolici che siamo in Europa, direi che non dovrebbe costare tanto... la mia preoccupazione però è che si finisca per utilizzare la terra più per produrre combustibile che per produrre cibo....

03/06/2011, 17:50

Enkidu ha scritto:

Considerando che razza di produttori di alcolici che siamo in Europa, direi che non dovrebbe costare tanto... la mia preoccupazione però è che si finisca per utilizzare la terra più per produrre combustibile che per produrre cibo....


Ti quoto. Anche secondo me questa direzione e' molto pericolosa, cosi come si e' gia' visto con il biodiesel. Tuttavia questo tipo di tecnologia e' destinata alla creazione di piccoli generatori per il mantenimento delle batterie al piombo e al momento comporta dei costi molto alti anche se il prodotto ha gia' raggiunto una maturita' di tipo industriale. La necessita' di membrane di platino limita notevolmente l'utilizzo e la durata nel tempo.

Molto piu' promettenti le celle a combustibile che sfruttano il propano (http://www.truma.com/it/it/power-supply/vega-fuel-cell-system.php) che gia' consentono di produrre discrete quantita' di corrente a prezzi accettabili (ca. 0,5 €/kWh) (fatto salvo il prezzo di acquisto: 5'000€ per il mod. VEGA [8)]).

03/06/2011, 20:30

Enkidu ha scritto:

la mia preoccupazione però è che si finisca per utilizzare la terra più per produrre combustibile che per produrre cibo....


Questo è vero; tuttavia tutti questi sforzi e tentativi di trovare modi diversi e più efficienti di sfruttare l'energia dei gas o delle piante (alla fine nel caso di biocombustibili principalmente di quest'ultimo caso si tratta) è secondo me un grande bene che va incoraggiato, un inizio per un vero progresso verso una direzione veramente alternativa. Perché alla fine della storia le piante comunque ricrescono, il petrolio e l'uranio no (per lo meno allo stato attuale delle nostre conoscenze). Si tratta solo di trovare il modo migliore per imitarle e quindi da qualche parte bisogna partire, anche se goffamente, ma partire.

Poi comunque c'è da dire che in occidente di cibo in surplus ce n'è tanto, quindi prima di tutto bisognerebbe pensare ad una redistribuzione più razionale del cibo, ed un certo spazio per coltivazioni a scopo energetico penso proprio che si potrebbe recuperare, sia in occidente che altrove. Pensiamo a quante aree sono lasciate incolte, non riforestate o abbandonate alla desertificazione nel mondo. E' chiaro che tutto questo oggi non è facile da fare, ma non è impossibile.
Ultima modifica di quisquis il 03/06/2011, 20:31, modificato 1 volta in totale.
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