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Il mistero delle libellule giganti

11/09/2011, 18:41

Il mistero delle libellule giganti

Perché 300 milioni di anni fa questi insetti diventarono grandi come uccelli? Secondo una nuova ricerca fu per evitare un'overdose di ossigeno.300 milioni di anni fa, durante il Carbonifero, il cielo era dominato da libellule e altri insetti grandi come gabbiani. Il perchè delle loro dimensioni è rimasto per lungo tempo un mistero.

Secondo la teoria più accreditata, questi antichi insetti diventarono dei giganti grazie ad un surplus di ossigeno nell'atmosfera terrestre. Una nuova ricerca sembra però confermare il detto che il troppo... stroppia! Secondo lo studio infatti gli insetti più giovani, allo stadio larvale, sarebbero stati costretti ad aumentare le loro dimensioni, e questo proprio per evitare un avvelenamento da ossigeno.

"L'ossigeno ha degli effetti sugli insetti adulti, ma le sue ripercussioni sono molto più marcate sulle larve", spiega Wilco Verberk, della Plymouth University e co-autore dello studio. "Ecco perchè puntare l'attenzione sulle larve ci potrebbe aiutare a capire prima di tutto perchè esistevano insetti così grandi, e poi perchè scomparvero".

Ossigeno tossico

Le libellule e gli scarafaggi giganti sono molto diffusi tra fossili del Carbonifero, il periodo che va dai 359 ai 299 milioni di anni fa. In quel periodo, lo sviluppo in aree pianeggianti di vaste foreste paludose determinò un importante aumento dei livelli di ossigeno atmosferico, che raggiunse valori dal 30 al 50 per cento più elevati di quelli attuali.

E proprio in questi ambienti ricchi di ossigeno, secondo le precedenti teorie sul gigantismo, gli insetti adulti raggiunsero dimensioni sempre maggiori e senza grandi dispendi di energia.

Con il loro studio, Verberk e il collega David Bilton hanno invece puntato l'attenzione sugli effetti che le variazioni dei livelli di ossigeno hanno sulle larve dei plecotteri, l'ordine a cui appartengono anche le libellule. Durante il Carbonifero, le alte concentrazioni di ossigeno nell'aria si riflettevano in elevate concentrazioni anche nell'acqua, l'ambiente di crescita delle larve di libellula.

I risultati della ricerca dimostrano che le larve dei plecotteri sono molto più sensibili alle fluttuazioni di ossigeno rispetto agli individui adulti. Questa diversa sensibilità potrebbe dipendere dal fatto che, in genere, le larve degli insetti assorbono l'ossigeno direttamente attraverso la pelle. In questo modo non riescono a esercitare un controllo efficace sulla quantità di gas che assorbono. Al contrario, gli insetti adulti riescono a regolare l'assorbimento dell'ossigeno grazie all'apertura o alla chiusura di valvole specifiche, gli spiracoli tracheali.

L'ossigeno, elemento cruciale per la vita, se assunto in grandi quantità può però rivelarsi tossico: negli esseri umani un eccesso di ossigeno causa danni a livello cellulare, provocando nausea, danni alla vista, difficoltà respiratorie e convulsioni.

Molto probabilmente anche le larve degli insetti preistorici assorbivano l'ossigeno dall'acqua, in maniera passiva e senza una buona capacità di regolazione. Una condizione potenzialmente pericolosa, come accadde appunto nel Carbonifero, quando le concentrazioni di ossigeno diventarono elevate.

Una soluzione efficace nel diminuire il rischio di un'intossicazione da ossigeno potrebbe essere stata quello di aumentare le proprie dimensioni. Se mettiamo a confronto due larve, una grande e una piccola, la larva più grande assorbirà una percentuale minore di gas. Questo perchè, "se un organismo diventa più grande, la sua area superficiale diminuirà rispetto al suo volume", spiega Verberk.

Meno ossigeno, scarso rendimento?

Questa nuova teoria potrebbe inoltre spiegare come gli insetti giganti siano riusciti a sopravvivere nonostante l'abbassamento della concentrazione di ossigeno nell'atmosfera terrestre.

Secondo Verberk, anche se è stato l'ossigeno a spingere verso l'evoluzione di forme giganti di insetti, questo non significa che concentrazioni minori di ossigeno inducano una morte immediata. Piuttosto, questa diminuizione potrebbe aver compromesso le performance degli insetti più grandi, rendendoli più lenti nel volo. "Proprio queste prestazioni ridotte, potrebbero aver favorito altre specie di insetti nella competizione con questi giganti", conclude Verberk.

http://www.antikitera.net/news.asp?id=10833&T=1

12/09/2011, 10:08

Un po come per i giganti mitologici.
I famosi titani, che un tempo popolavano la terra.
Chissà se la motivazione potrebbe essere la stessa (l'ossigeno)... oppure (come dice Kolosimo), visitatori di altri mondi venerati dai terrestri come semidei.

La cosa delle libellule resta comunque interessantissima.

12/09/2011, 15:27

Non sono esperto, non ho neppure ottima memoria, ma mi pare di ricordare di un documentario in cui dicevano che l'apparato respiratorio delle libellule (che come dite respirano attraverso la "pelle") ha consentito di raggiungere quelle dimensioni che in un ambiente meno ricco di ossigeno è insostenibile (se la respirazione è un fatto di superficie, più l'animale è grande, massiccio, meno superficie ha, in proporzione, per cui solo un'atmosfera ricca di ossigeno poteva non farli morire soffocati: come per i dinosauri, la massa corporea e il calore, più o meno). Per cui non credo proprio che i "giganti" e il "gigantismo" degli insetti siano collegati... Oltretutto, quando c'erano libellule enormi (chissà che casino facevano...) non si parlava nè di umani, nè di scimmie, nè tanto meno di mammiferi. Ma neanche di "dinosauri". Anche se fossero arrivati alieni giganti, non c'era nessun umano a venerarli, mi sa...

Chissà poi se il gigantismo libellulesco (ma solo a me piacciono?) fosse permesso anche dal fatto che in pratica erano i primi animali volanti: magari le grandi dimensioni erano permesse anche dal fato che non c'era molta competizione? Però è bello pensare che noi umani, a poche decine di milioni di anni di distanza, non saremmo stati in grado di sopravvivere... Cioè, noi "terrestri" di oggi nella terra di milioni di anni fa saremmo stati perfettamente alieni, in un ambiente ostile e non perfettamente adatto alla nostra vita, terre emerse fisicamente diverse, con animali sconosciuti, piante mai viste, luna più vicina, giorni più corti...

12/09/2011, 16:20

Post interessantissimo bravo vimana131...
Pensate un attimo a quei pianeti in cui le condizioni per lo sviluppo abnorme degli insetti siano rimaste stabili molto piu' a lungo che da noi...altro che mist [:D]

13/09/2011, 19:54

Terribile: tipo film giapponese...

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Mosura

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Kamacuras

13/09/2011, 22:52

....Oppure tipo film americano:

Arachnid Warrior:
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103,5 KB

Tank Bug:
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38,43 KB

Starship Troopers [:189]


Scherzi a parte,

questo post è interessantissimo e fa decisamente coppia con quello sulla formica zombie dei nostri giorni.

Che consiglio a tutti di leggere per gli aggiornamenti.


L' esistenza di simile creature, oltre che la scontata conferma di un incubo, apre scenari molto inquietanti sul nostro futuro....

Aztlan

13/09/2011, 23:07

Mi immagino lo spettacolo: le libellule sono amoniose. Immaginarle grandi come uccelli!

16/10/2011, 23:47

Animali e piante sempre più piccoli
Per l'aumento di temperatura e anidride carbonica

I cambiamenti climatici stanno provocando un progressivo 'rimpiccolimento' degli organismi viventi, dalle piante fino ai predatori al vertice della catena alimentare, e nel prossimo futuro questo processo potrebbe portare a pesanti conseguenze anche per l'alimentazione umana. E' quanto sostengono due biologi dell'università di Singapore in un articolo pubblicato su Nature Climate Change.

Diversi studi hanno gia' dimostrato che in risposta al riscaldamento globale molte specie stanno cambiando la loro distribuzione geografica, spostandosi verso altitudini e latitudini sempre maggiori, oltre ad anticipare nel corso dell'anno eventi chiave per la sopravvivenza come la migrazione o l'impollinazione. Un aspetto che però non è ancora stato studiato a fondo è la riduzione della 'taglia' di questi organismi come risposta all'aumento delle temperature e alla variabilità delle precipitazioni. Tra i primi a farne le spese ci sono organismi molto semplici, come il fitoplancton, e poi coralli, rospi, tartarughe, fino a grandi mammiferi come i cervi rossi e gli orsi polari.

I ricercatori David Bickf e Jennifer Sheridan hanno quindi raccolto una serie di dati, partendo dallo studio dei fossili per arrivare fino alle più recenti ricerche sulle variazioni di taglia di animali sia a sangue freddo che caldo. Sono così giunti alla conclusione che questo rimpiccolimento può essere messo in relazione con i cambiamenti climatici e l'aumento dell'anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera.

''La riduzione delle dimensioni degli organismi continuerà nel futuro e sarà più evidente nelle aree dove l'innalzamento delle temperature si abbinera' al calo delle precipitazioni'', spiegano i ricercatori. Il caldo, la ridotta disponibilità di acqua, gli incendi e l'impoverimento del suolo porteranno infatti a una riduzione della crescita delle piante e questo, di conseguenza, si riflettera' su tutta la catena alimentare. Nello studio si sottolinea però che ci sono anche delle specie animali che fanno eccezione e che stanno diventando piu' grandi: è il caso di alcuni mammiferi, uccelli e pesci che vivono a latitudini maggiori, dove l'aumento delle temperature ha prolungato la stagione in cui è più facile nutrirsi e accrescersi.

Secondo Bickford e Sheridan il rimpiccolimento degli organismi è destinato a diventare un fenomeno sempre più importante nel futuro, con conseguenze negative anche per l'alimentazione umana. A rischio non ci sono solo i raccolti ma anche i pesci, che oggi rappresentano la principale fonte di proteine per quasi un miliardo di persone nel mondo.

http://www.televideo.rai.it/televideo/p ... p?id=10371

17/10/2011, 00:12

Costrette ad aumentare le proprie dimensioni, si parla di evoluzione giusto? o di mutazione dovuta a qualche fattore sconosciuto ma collegato all'aumento d'ossigeno?

17/10/2011, 00:30

interessante....La questione del gigantismo o del nanismo è tuttora di difficile comprensione. Esistono ad esempio forme di gigantismo abissale o insulare...sembrerebbe che gli habitat isolati possano influire sulla variazione delle dimensioni delle specie. Chissà come mai...

17/10/2011, 20:22

Ecco perche a Rocco Siffredi................ [:D] [:D]
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