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Nuove energie ed equilibri geopolitici

17/10/2014, 22:22

Strategic Impacts of Breakthrough Energy Technologies

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Segnalo con grande piacere Strategic Impacts of Breakthrough Energy Technologies, un articolo di Daniele Poponi - messo in rete dal Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica - sull'impatto delle nuove tecnologie energetiche sugli equilibri geopolitici internazionali.

Abstract
La storia delle tecnologie energetiche diffusesi dagli inizi della rivoluzione industriale a oggi è stata caratterizzata da forti momenti di discontinuità, in cui sistemi socio-economici basati sull’utilizzo predominante di una fonte energetica e delle relative tecnologie di conversione hanno attraversato periodi di rapida trasformazione sotto la spinta della diffusione di nuove tecnologie energetiche. Tali precedenti storici e recenti sviluppi tecnologici suggeriscono che la sviluppo e la diffusione di tecnologie energetiche radicalmente innovative (trasformazionali) possa essere considerato come uno scenario a media-alta probabilità in questo secolo.
Il presente articolo analizza i possibili impatti economici e le implicazioni strategiche della diffusione di tecnologie energetiche trasformazionali nei prossimi decenni. Gli impatti più probabili sull’industria energetica consisterebbero in una alterazione della struttura industriale attualmente predominante basata su industrie estrattive e di trasformazione dei combustibili fossili. In uno scenario di lungo periodo, la diffusione di una tecnologia energetica trasformazionale nel settore elettrico potrebbe determinare nell’abbandono del nucleare convenzionale e del carbone come opzioni per la generazione di elettricità. La crescente disponibilità di una fonte energetica non fossile su scala distribuita renderebbe meno prioritaria l’estensione, il mantenimento, e la protezione di infrastrutture energetiche per il trasporto transfrontaliero degli idrocarburi. Le implicazioni per la sicurezza ambientale sarebbero altrettanto significative. Tale rivoluzione tecnologica potrà potenzialmente dare luogo a una trasformazione negli assetti geopolitici esistenti, influenzando in profondità la capacità di molti stati sovrani di perseguire i propri obiettivi strategici.

L’autore
Daniele Poponi è analista e consulente indipendente negli ambiti delle analisi di impatto economico delle politiche energetico-ambientali, della diffusione tecnologica, e degli aspetti tecnologici della sicurezza energetica. Già ricercatore junior presso il Centro Militare di Studi Strategici, ha coordinato il progetto di ricerca “Energia e Ambiente come Fonti non Convenzionali di Minaccia alla Sicurezza Nazionale Italiana”. Ha ricoperto incarici di consulenza per organismi pubblici e privati nei settori dell’energia e dei cambiamenti climatici, prestando anche servizio nella Forza di Completamento dell’Aeronautica Militare. Ha conseguito il dottorato di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bari e il Master in Energy and Environmental Policy presso la University of Delaware (in qualità di Fulbright Fellow), dove è attualmente PhD candidate.

L'articolo in questione (11 pp.) è scritto in inglese ed è scaricabile in pdf. Nel brano che vi riporto, come esempio di tecnologie energetiche potenzialmente rivoluzionarie si citano (oltre al nuovo fotovoltaico basato su nanotubi di Carbonio, al "Rubbiatron", alla fusione catalizzata da muoni) anche una classe di fenomeni tanto misconosciuti dalla scienza accademica quanto ben noti ai ricercatori di frontiera, agli analisti militari/di intelligence e naturalmente agli affezionati visitatori del blog 22 passi: le LENR.

Exemple of potential candidate technologies are advanced forms of renewable energy technologies already in use (e.g., photovoltaics with carbon nanotubes), completely new technologies based on low-energy nuclear reactions (LENR), or nuclear technologies that have already been subject to some research (thorium-based fission or muon-catalized fusion).
As far as LENR are concerned, such processes and related technologies have already been under the scrutiny of intelligence organizations. An unclassified report prepared for the US Defense Intelligence Agency (DIA) “assesses with great confidence that if LENR can produce nuclear origin energy at room temperatures, this disruptive technology could revolutionize energy production and storage, since nuclear reactions release millions of times more energy per unit mass than do any known chemical fuel”(4). The DIA analysts further highlight that “the potential applications of this phenomenon, if commercialized, are unlimited. LENR could serve as a power source for batteries that could last for decades, providing power for electricity, sensors, military operations and other applications in remote areas, including space”(5). [Daniele Poponi, Strategic Impacts of Breakthrough Energy Technologies, pag. 3-4]

(4) Defense Intelligence Agency (DIA). 2009. Technology Forecast: Worldwide Research on Low-Energy Nuclear Reactions Increasing and Gaining Acceptance. DIA-08-0911-003 [Unclassified]: p. 1.
(5) DIA, 2009: p. 6.



Detto in parole mie, la partita resta aperta non - come vorrebbero fare credere i patoscettici - sull'opzione che le LENR esistano o meno, ma solo su questa domanda: è giunta l'ora del possibile utilizzo delle LENR (dagli usi militari fino alla commercializzazione diffusa) per ottenere energia a bassissimo costo?
È da gennaio 2011 che bramiamo una risposta. Tanti altri se lo chiedono sin dal 1989!
Rossi, Celani, Piantelli, Mills, Hagelstein, McKubre, Ahern ecc. (e aggiungo pure Darden e Olofsson): accelerate il passo per favore, l'umanità aspetta! :-)

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