28/02/2017, 22:56
28/02/2017, 23:51
sottovento ha scritto:Immortalità entro il 2045: magnate russo vuole trasferire la sua mente in un robot
http://it.ibtimes.com/immortalita-entro ... ot-1443145
https://it.wikipedia.org/wiki/Trasferimento_della_mente
01/03/2017, 00:05
Thethirdeye ha scritto:Secondo me ci sono già arrivati... (in altri luoghi, nascosti chissà dove).
La cosa veramente allucinante è però un'altra:
Si parla di "immortalita", ma si trasferice solo la mente.
Come se fossimo fatti solo del corpo mentale.
Posso ridere?
01/03/2017, 00:39
01/03/2017, 09:07
sottovento ha scritto:Thethirdeye ha scritto:Secondo me ci sono già arrivati... (in altri luoghi, nascosti chissà dove).
La cosa veramente allucinante è però un'altra:
Si parla di "immortalita", ma si trasferice solo la mente.
Come se fossimo fatti solo del corpo mentale.
Posso ridere?
Però è un discorso molto affascinante. immagina di poter vivere teoricamente all'infinito. oltretutto sempre teoricamente se possono fare l'upload possono fare il download, quindi trasferirsi in un corpo giovane oppure crearsi un clone di ricambio oppure migrare in organismi robotici avanzati per compiere viaggi interstellari senza avere i limiti umani. Tutto ciò senza prendere in considerazione l'Anima e gli aspetti religiosi del caso.
01/03/2017, 12:45
01/03/2017, 22:59
01/03/2017, 23:46
16/05/2018, 16:09
I ricordi? È provato che si possono trasferire con l’Rna. L’esperimento dello scienziato tra due lumache
«La sede delle memorie nelle cellule nervose». Il test realizzato da David Glanzman dell’Università della California a Los Angeles con una molecola di Rna
Parafrasando Shakespeare, siamo fatti della stessa sostanza dei ricordi. Ma i ricordi di preciso di cosa sono fatti? La rivista della Society for Neuroscience (eNeuro) ha provato a rispondere, scommettendo sull’Rna. Insomma su quelle piccole molecole che parlano lo stesso linguaggio del Dna, senza possederne la tipica struttura a doppia elica. L’ipotesi sta già agitando le acque della scienza e se venisse confermata da gruppi indipendenti scatenerebbe una tempesta. Se la memoria si affida a molecole trasportabili, anziché alle connessioni tra i neuroni del cervello, diventerà più semplice risvegliare nei malati i ricordi perduti o cancellare quelli traumatici?
Le reazioni
Scioccante, sconvolgente, incredibile. Questi sono gli aggettivi usati dalla comunità dei neuroscienziati per i primi commenti a caldo. L’autore del lavoro è David Glanzman, un ex allievo del padre degli studi sulla memoria, il grande Eric Kandel. Protagonista è ancora una volta l’Aplysia, la lumaca di mare che, nonostante l’aspetto poco seducente, è una stella delle neuroscienze. Si può dire che il Nobel vinto da Kandel spetti in parte a lei. Una creatura grossa quanto il palmo di una mano, violacea e suscettibile. Se viene disturbata si difende spruzzando un liquido purpureo, che tinge l’acqua tutto intorno. Come modello animale è entrata di diritto nel XXI secolo, grazie alle sue doti di semplicità e reattività. Perché è possibile imprimerle dei ricordi negativi e poi verificare dal suo comportamento per quanto tempo resta sulla difensiva.
L’esperimento
Nel suo laboratorio di Los Angeles, all’Università della California, Glanzman ha indotto un riflesso di contrazione stimolando la coda di alcuni esemplari con degli choc elettrici, senza far loro del male. Una scarica ogni venti minuti, per cinque volte, ripetendo lo schema 24 ore dopo. A questo punto basta sfiorarli e il ricordo dei dispetti subiti si fa subito sentire: gli animali già infastiditi reagiscono restando contratti quasi un minuto, mentre i compagni più fortunati si rilassano nel giro di un secondo. Nella speranza di decifrare il codice di questa memoria, i ricercatori si sono concentrati sull’Rna, una classe di molecole multiformi e versatili, capaci di veicolare messaggi chimici. L’idea era che potessero funzionare come una chiavetta, salvando file mnemonici per poi trasportarli da un computer all’altro. Pardon, da una lumaca all’altra. Per verificare l’ipotesi l’Rna è stato estratto dal sistema nervoso delle lumache ansiose e iniettato in esemplari indisturbati. Questi ultimi hanno preso a comportarsi come se avessero subito lo choc, insomma come se la memoria si fosse trasferita insieme alle molecole. L’Rna delle lumache tranquille, invece, non ha sortito alcun effetto. Il lavoro è stato accolto dagli esperti con un mix di cautela e di stupore, Glanzman del resto sapeva a cosa andava incontro.
La teoria
La teoria classica colloca la memoria in corrispondenza delle connessioni tra i neuroni, le cosiddette sinapsi. L’ultimo esperimento invece la porta fin dentro il nucleo delle cellule nervose. Qui le molecole messaggere modulerebbero l’attività dei geni, anche se è presto per ipotizzare come. Una lumaca dotata di 20.000 neuroni non può certo riprodurre fedelmente ciò che succede in un cervello umano da 100 miliardi di elementi. Ma l’organismo che ora prova a scardinare il dogma sinaptico è lo stesso che ha contribuito a fondarlo. Una bella responsabilità per questo mollusco di mare simile a una melanzana. Insegnarci a dire: io sono le mie sinapsi. E poi instillare amleticamente il dubbio. Oltre alle sinapsi, forse, c’è di più.
16/05/2018, 20:16
16/05/2018, 22:45
MaxpoweR ha scritto:Se così fosse si spiegherebbero tutte le questioni inerenti il ricordo di vite passate, altro non sarebbero che reminiscenze andati avanti di generazione in generazione che rimangono "attaccati" al dna e si tramandano di madre\padre in figlio.
_Tra l'altro di aprirebbero scenari alla jhonny Mnemomnic, chi ha visto il film sa di cosa parlo ^_^
16/05/2018, 23:11
MaxpoweR ha scritto:Se così fosse si spiegherebbero tutte le questioni inerenti il ricordo di vite passate, altro non sarebbero che reminiscenze andati avanti di generazione in generazione che rimangono "attaccati" al dna e si tramandano di madre\padre in figlio.
L’Akasha dell’Essere Umano è la storia di tutte le esperienze che un Essere Umano ha fatto sul pianeta Terra. Ora, ci sono altri attributi akashici dentro di voi che vanno al di là dell’esistenza umana, ma questi sono ben nascosti e non sono il tema di questa sera. Dunque, si potrebbe dire che la maggior parte di ciò che si ha quando noi parliamo di Akasha Umana riguarda la vostra diretta esperienza sulla Terra.»
L’Akasha quindi contiene tutte le vite che noi abbiamo vissuto su questo pianeta, ma non le contiene come una “registrazione” nel senso che potrebbe intendere la nostra mente. Spesso durante una regressione si ha l’impressione di avere avuto accesso a una parte nascosta del nostro cervello in cui era custodita la memoria di quella vita che stiamo ricordando. Ma questo non è del tutto corretto. L’Akasha non è un archivio mnemonico e non si trova nel cervello, si trova nel DNA. E il DNA, secondo Kryon, nella sua completezza è uno strumento quantico.
Tutte le esperienze che abbiamo vissuto sulla Terra sono contenute in uno stato quantico nel momento presente nell’Akasha, e quindi nel DNA. E noi possiamo accedere a ognuna di queste esperienze.
Fonte
16/05/2018, 23:17
zakmck ha scritto:MaxpoweR ha scritto:Se così fosse si spiegherebbero tutte le questioni inerenti il ricordo di vite passate, altro non sarebbero che reminiscenze andati avanti di generazione in generazione che rimangono "attaccati" al dna e si tramandano di madre\padre in figlio.
_Tra l'altro di aprirebbero scenari alla jhonny Mnemomnic, chi ha visto il film sa di cosa parlo ^_^
A quando l'Animus della Abstergo?
17/05/2018, 18:24
zakmck ha scritto:MaxpoweR ha scritto:Se così fosse si spiegherebbero tutte le questioni inerenti il ricordo di vite passate, altro non sarebbero che reminiscenze andati avanti di generazione in generazione che rimangono "attaccati" al dna e si tramandano di madre\padre in figlio.
_Tra l'altro di aprirebbero scenari alla jhonny Mnemomnic, chi ha visto il film sa di cosa parlo ^_^
A quando l'Animus della Abstergo?
29/01/2021, 19:42