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Hiroshi Ishiguro non è nuovo a trovate del genere: era già diventato famoso per aver creato un robot simile a se stesso, in grado di imitare molte delle sue espressioni facciali. Ed ora ecco Geminoid-F, creato sulla base di una modella giapponese ventenne, ed in grado di sorridere e ridere in maniera abbastanza realistica.
Ma la verà novità non è questa. Di robot in grado di sorridere ne sono già stati creati, come gli animatronix utilizzati nei parchi divertimento, ma generalmente la mimica facciale non è il massimo. In questo caso invece non solo i movimenti dei muscoli facciali sono verosimili, ma vengono generati in tempo reale attraverso una videocamera che riprende le espressioni della modella giapponese e le riproduce in tempo reale attraverso il robot.
Il robot ha una serie di 50 motori in grado di simulare una vasta gamma di espressioni; ma per la dimostrazione (video sotto) i motori sono stati ridotti a 12, per evitare l'utilizzo di un grosso serbatoio di aria compressa.
Lo scopo principale del robot sarà quello di essere d'aiuto negli ospedali come receptionist, o nei musei, e ovunque sia possibile applicare questa tecnologia per far sentire il cliente/paziente a suo agio. E contando che il prezzo di realizzazione, nonostante la sua complessità, è intorno a 100.000 dollari, è decisamente più competitivo di altri robot di questo genere.
Per chi non ne avesse mai sentito parlare (forse molti di voi), Hiroshi Ishiguro è un geniaccio che l'anno scorso ha realizzato un robot a sua immagine, Geminoid HI-1. Il robot è controllato attraverso una telecamera, tramite la quale imita la mimica facciale del suo creatore, ed un microfono. Quando Ishiguro parla, il robot riproduce la sua intonazione; quando Ishiguro china la testa, l'androide riproduce il movimento.
Il robot umanoide è in grado di battere le palpebre, muovere le labbra, sorridere ed aggrottare la fronte. Oltre al fatto che sembra respirare.
E' stato creato principalmente per studiare l'interazione uomo-robot, e vedere la reazione delle persone di fronte ad un androide così somigliante ad un essere umano. E Ishiguro non si è fermato a questo robot ed alla modella giapponese: sono stati creati diversi "geminoid" (neologismo creato dal professore per indicare un gemello robotico di un essere umano), allo scopo di decifrare una sensazione nota in Giappone come "sonzaikan", la sensazione di essere in presenza di un essere umano.
Niente intelligenza artificiale però: questi robot sono realizzati per studiare l'essere umano, e al limite per aiutarlo, ma non per sviluppare una propria personalità, o evolversi come altri androidi stanno (con fatica) cercando di fare. Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/04/ge ... ca-le.html