Ed ecco che i velivoli senza pilota, dall' impiego in scenari bellici quali Iraq e Afganistan, si spostano in ambiente civile.
La polizia inglese infatti sta pianificando di inserire nel proprio organico una serie di droni spia controllati da remoto entro il 2012.
Lo scopo? Quello di "monitorare motociclisti antisociali, folle di manifestanti, ladri agricoli". Sembra che il Regno Unito sia particolarmente impaurito dalle proteste, dai motociclisti e dai ladri di polli, così tanto da giustificare l'impiego di UAV per il monitoraggio aereo.
Il piano di sviluppo della sorveglianza attraverso droni è stato pianificato dalla polizia britannica in collaborazione con la BAE Systems, una delle più grosse aziende produttrici di droni volanti senza pilota, e creatrice di una vasta gamma di UAV per zone di guerra commissionati da diverse agenzie governative.
Il progetto, chiamato ASTRAEA, vanta una capitale di ben 32 milioni di sterline sul totale degli oltre 400 milioni stanziati per la National Aerospace Technology Strategy, un'iniziativa governativa iniziata nel 2004 e che sovvenziona oltre 70 programmi aerospaziali differenti.
Il primo prototipo funzionante sarà messo in servizio nel 2010, mentre l'intera flotta sarà operativa per le Olimpiadi del 2012. Lo scopo dichiarato è quello di compiere attività di sorveglianza marittina, per poi passare ad altre attività di (uno Stato di) polizia.
Sembra tuttavia che il monitoraggio di attività marittime (come immigrazione illegale) sia stato soltanto una giustificazione di facciata per minimizzare le preoccupazioni della popolazione riguardo alle proprie libertà civili.
Quello che preoccupa in primo luogo è la volontà, dichiarata apertamente dalla partnership polizia-BAE, di voler vendere i dati di sorveglianza a compagnie private. Cosa questo possa significare esattamente non è dato saperlo per ora, ma una delle ipotesi è che la registrazione e la raccolta dati realizzata dai droni possa essere gestita da società private, affidando a terzi il trattamento di dati sensibili.
Secondariamente, la Civil Aviation Authority, l'ente britannico che decide chi vola e chi no, è abbastanza indeciso sul concedere l'autorizzazione al volo ai droni della BAE, in quanto potrebbero mettere a rischio lo spazio aereo civile. Tuttavia questo limite sarebbe aggirabile attraverso algoritmi specifici per evitare collisioni, algoritmi che non sembrano molto distanti nel tempo dall'implementazione sui droni senza pilota.
I droni militari della BAE sono in grado di decollare ed atterrare autonomamente, e di rimanere in volo per oltre 15 ore ad un'altezza di circa 6000 metri, praticamente invisibili ad occhio nudo.
Attualmente la polizia sta già utilizzando droni senza pilota dotati di rotori, piccoli elicotteri che volano a 50 metri di altezza dal terreno, ma in futuro la BAE prevede di potenziare e modificare gli attuali droni militari per l'uso civile, e di dotarli di algoritmi di riconoscimento di "situazioni a rischio".
Ad esempio, i droni saranno in grado di modificare il loro percorso di pattugliamento se rilevano un'attività considerata sospetta. Ed è proprio questo concetto di "attività sospetta" affidato ad un'intelligenza artificiale che preoccupa maggiormente. Sebbene i parametri di riconoscimento delle più varie attività vengano impostati dall'essere umano, la decisione di spiare o meno si baserebbe comunque su algoritmi automatizzati, sulla cui affidabilità molti si interrogano e si preoccupano.
Il problema, come sempre in questi casi, sta nell'accettare o meno una riduzione delle nostre libertà civili per la sensazione (badate bene, "sensazione") di sentirsi più sicuri.
C'è sempre un prezzo da pagare per aumentare la nostra percezione di sicurezza.
Se guardiamo all'esperienza irachena dei droni senza pilota, ad esempio, è effettivamente vero che hanno ridotto le uccisioni ed i feriti della Coalizione internazionale, ma è altrettanto vero che la loro scarsa accuratezza ha incrementato le vittime tra la popolazione civile.
Fonte: http://www.ditadifulmine.com/2010/02/dr ... -gran.html - http://www.guardian.co.uk/uk/2010/jan/2 ... lan-drones