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Produzione di ossido di diazoto

26/04/2010, 12:08

Nel corso della ricerca si è scoperto che le reazioni tra brina e rocce antartiche generano diversi prodotti, tra cui l'ossido di diazoto e l'idrogeno


Il sito antartico di Don Juan Pond, nella zona delle Dry Valley, è uno dei luoghi più inospitali della Terra. Si tratta di uno specchio d'acqua poco profondo tra alte montagne e scoscese morene con una caratteristica unica: l'acqua ha una salinità 18 volte più elevata degli oceani e non ghiaccia praticamente mai, anche a temperature estremamente basse.

Ora un gruppo di biochimici dell'Università della Georgia ha scoperto che nel sito ha luogo un meccanismo chimico finora mai descritto per la produzione di ossido di diazoto, un importante gas serra. Il risultato dello studio riportato sulla rivista Nature Geoscience (http://www.nature.com/ngeo/journal/vaop ... eo847.html) potrebbe consentire di comprendere il significato di simili “piscine di brina” in un luogo in cui l'ecosistema è molto simile a quello di Don Juan Pond: Marte.

"I suoli, le brine e le rocce che circondano il lago sono del tutto simili a quelli che si trovano sul Pianeta Rosso”, ha spiegato Samantha Joye, ricercatrice del dipartimento di scienze marine del Franklin College of Arts and Sciences e primo autore dello studio. "Per questo il sito rappresenta l'ambiente ideale per studiare l'attività microbiologica negli ambienti estremi. Sebbene non siano presenti biogas come solfuro d'idrogeno e metano, abbiamo sorprendentemente misurato alte concentrazioni di ossido di diazoto, che normalmente rappresenta un indicatore di attività microbica. Perciò occorreva cercare di capire se l'origine del fenomeno può essere in un processo non organico.”

Si è così trovato che le reazioni tra brina e rocce generano diversi prodotti, tra cui l'ossido di diazoto e l'idrogeno. Un'altra reazione, tra i nitrati derivati dalla brina e le rocce basaltiche, consente la separazione degli stessi nitrati e il loro ritorno all'atmosfera di Marte in forma di ossido di diazoto.

La scoperta apre infine numerose questioni che meriterebbero di essere approfondite, prima fra tutte la possibilità che il processo scoperto in un ambiente estremo come quello antartico possa essere presente anche nei suoli temperati, e contribuire in tal modo alla produzione di gas serra e al riscaldamento globale.

[size=1]Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it ... _gas_serra
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