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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 08/04/2015, 17:38 
MaxpoweR ha scritto:
Il paragone con il linguaggio binario secondo me non regge il paragone andrebbe fatto con i computer quantistici i cui Qbit possono essere 1, 0 o 1e0 assieme ad esempio...


E tutti gli stati intermedi anche, se non erro...

Comunque sì, sono d'accordo con MaxpoweR.



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 15/04/2015, 21:24 
Nell'ambito di questo affascinante discorso sulla natura dell'universo quale simulazione olografica emanazione della coscienza universale di DIO in cui esseri senzienti, partizioni della coscienza universale che è DIO, cercano attraverso l'esperienza di riconnettersi all'UNO (che è DIO) vorrei suggerirvi l'approfondimento degli studi di questo personaggio il quale in sostanza anticipa i nostri pensieri di quasi un secolo.

Walter Russell

Walter Russell (Boston, 19 maggio 1871 – Swannanoa, 19 maggio 1963) è stato un artista e scienziato statunitense. Personaggio poliedrico, attivo come pittore, scultore, architetto, e per la sua teoria unificata nella fisica e nella cosmogonia. Russell affermava di essere stato illuminato da Dio, un'esperienza che durò 39 giorni nel maggio-giugno del 1921, in seguito alla quale gli sarebbe stato rivelato il segreto della creazione consentendogli una comprensione completa della legge naturale.

Immagine

Biografia

Russell è Nato a Boston il 19 maggio 1871. Abbandonò prematuramente la scuola all'età di otto anni al fine di contribuire al sostegno della sua famiglia. Nel 1894 Russell sposò la sua prima moglie Helen Andrews, con cui ebbe due figlie. Nel 1921, all'età di 49 anni, Russell vissè la sua Illuminazione nella Luce della Coscienza Cosmica che durò per un periodo di 39 giorni. L'incontro con la sua seconda moglie, Lao Russell, avvenne nel 1946, il loro matrimonio nel 1948. Lao e Walter lavorarono insieme per 15 anni fino alla morte di Walter Russell, avvenuta il giorno del suo novantatreesimo compleanno.

Cosmogonia russelliana

Russell sosteneva che nell'analisi dei fenomeni l'uomo è fortemente fuorviato dai sensi, vivendo in un complesso mondo di effetti di cui ignora le cause. Nella cosmogonia russelliana l'intero universo non è altro che un'illusione che il Creatore pone in essere tramite il moto di luce bipolare, in cui Dio, il creatore, è l'unica cosa che esiste, mentre l'universo è la Coscienza Universale di Dio, un suo attributo, una sua qualità.

L'universo di molteplici sostanze che percepiscono i sensi, in realtà non è altro che un'illusione creata da onde elettriche di movimento, che simulano molteplici sostanze che i nostri sensi percepiscono come reali; nel momento in cui un essere umano riesce a comprendere l'illusione di cio' che vede, riesce a oltrepassare i sensi e a trascendere quello che vede in conoscenza.

Questo passaggio divide l'uomo fisico dall'uomo spirituale. Russell sosteneva che non c'è nessun inizio o fine di qualunque fenomeno in natura. Le cause sono eterne e gli effetti eternamente ripetuti.

Russell vedeva il sesso come una caratteristica comune a tutti gli elementi della natura e come esso fosse il principio creativo di tutto l'universo: l'accoppiamento sessuale degli umani e quello degli elementi in natura coincide, ogni cosa trae l'apparenza dell'esistenza dall'unione di due opposte metà di un pattern unitario, che si ripetono per mezzo della divisione dell'unità in due polarità negativa e positiva e questo avviene sia per il mondo animale, che per quello vegetale, ma anche per la materia.

Questi due polarità sbilanciate violentemente desiderano tornare alla condizione di bilancio da cui furono divise in due.

Malattie e guarigione

Tutti i problemi e le malattie dell'uomo, secondo Russell, nascono dalla mancata conoscenza di Dio in se stesso. L'uomo, come estensione di Dio, è creatore del proprio corpo elettrico e il suo dominio su di esso è commisurato alla conoscenza della luce del Creatore in se stesso. Il corpo non è altro che una macchina fatta per esprimere quello che passa attraverso i pensieri e le immagini prodotte dalla mente umana.

Nella cosmogonia russelliana le malattie nascono dalla registrazione di un pattern sbilanciato sulla propra anima: registrando pensieri di rabbia, paura, frustrazione si producono sbilanciamenti che non hanno relazione con l'amore e con la Mente Universale, e queste onde erutteranno con una violenza paragonata all'intensità dello sbilanciamento di queste emozioni.

Ogni emozione, di qualsiasi natura, che non sia basata sull'amore avvelena il corpo; ecco perché l'amore è il più grande isolante dalle malattie che possono attaccare l'uomo. La gioia e la felicità sono indicatori del bilancio della macchina umana, che è la condizione normale di una mente geniale, è questo stato di estasi il segreto della giovinezza e della forza in ogni uomo.

http://it.wikipedia.org/wiki/Walter_Russell


Wikipedia suggerisce poi tutta una serie di libri la maggior parte dei quali pubblicati nella prima metà del 1900.

E' confortante osservare che seguendo percorsi di ricerca diversi nella sostanza si approda alle medesime LOGICHE conclusioni...

Se cammini diversi giungono alla medesima conclusione direi che ci sono buone probabilità che quella conclusione sia la risposta esatta al quesito iniziale, non credete anche voi?

[;)]

E questo approccio non ha nulla a che vedere con la fede ... Questa io la chiamo CONOSCENZA!

[:D]



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 24/04/2015, 19:11 
Atlanticus81 ha scritto:

Cosmogonia russelliana

(...)

Le cause sono eterne e gli effetti eternamente ripetuti.

(...)

Queste due polarità sbilanciate violentemente desiderano tornare alla condizione di bilancio da cui furono divise in due.




a questo proposito, ho trovato oggi casualmente un video, contenente solo musica e immagini:

Guarda su youtube.com


Notate anche il riferimento al toroide e all'energia dei vortex al minuto 16:10 circa, all'inizio della "seconda parte" .

-----------------------------------------------------------------------------------------------------


Volevo aggiungere una riflessione, più che sull'olografismo, sulla teoria degli universi paralleli che interagiscono tra di loro.

Tre film:

- La storia infinita, dove il ragazzo continuando a leggere una storia, permetteva l'esistenza di un mondo di un'altra dimensione

- The lego movie, film cartone uscito l'anno scorso. Il protagonista, Emmet, entra in un buco spazio temporale e finisce nella nostra dimensione sotto forma di giocattolo, dimensione all'interno della quale non riesce a muoversi. Si scopre in seguito che il suo mondo di provenienza è stato creato dal gioco del bambino dell'universo 3d

- anni fa trovai un video su youtube, credo un cortometraggio. Si vedevano delle ragazze rinchiuse all'interno di un cubo che volevano evadere. Una volta che sono riuscite a scappare, si trasformano in bambole inerti fuori dal cubo. Non posso più muoversi e sono ridotte a oggetto.


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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 11/05/2015, 12:49 
Enfasy ha scritto:
The lego movie, film cartone uscito l'anno scorso. Il protagonista, Emmet, entra in un buco spazio temporale e finisce nella nostra dimensione sotto forma di giocattolo, dimensione all'interno della quale non riesce a muoversi. Si scopre in seguito che il suo mondo di provenienza è stato creato dal gioco del bambino dell'universo 3d


Riflettevo su questa frase di Enfasy leggendo il seguente articolo sul CERN

I MISTERI DEL C.E.R.N.
http://www.iconicon.it/blog/2015/04/mis ... l-c-e-r-n/

e inizio a pensare davvero che chi lavora al CERN e i progetti che vi vengono portati avanti siano molto di più che semplici esperimenti scientifici... e se stessero cercando di aprire un portale, non tanto per far entrare qualcosa o qualcuno, quanto per cercare di uscire dalla trappola del demiurgo di un universo fisico/metafisico illusorio.

Provo a spiegarmi meglio.

Se pensiamo al demiurgo che crea l'illusione della materia l'unico modo per sfuggire alla trappola in cui siamo rinchiusi sarebbe quella di fuggire dall'intero universo.

Forse vogliono sbirciare oltre la matrix e cercano la chiave per accedere al "sistema operativo" che ha generato il software (l'universo olografico).



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 11/05/2015, 13:11 
(Se l'Universo fosse un ologramma non ci si potrebbe andare ...) [;)]



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 12/05/2015, 14:45 
e perché no?
ciao
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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 16/05/2015, 15:19 
Se la matematica è il linguaggio universale di DIO, i frattali sono la migliore rappresentazione della natura dell'universo e del principio alchemico del "come in alto così in basso" (ovvero come nel infinitamente grande così nell'infinitamente piccolo)

http://it.wikipedia.org/wiki/Insieme_di_Mandelbrot

L'insieme di Mandelbrot o frattale di Mandelbrot è uno dei frattali più popolari, conosciuto anche al di fuori dell'ambito matematico per le suggestive immagini multicolori che ne sono state divulgate.

È l'insieme dei numeri complessi c per i quali la successione definita da:

Immagine

è limitata. Nonostante la semplicità della definizione, l'insieme ha una forma complessa il cui contorno è un frattale. Solo con l'avvento del computer è stato possibile visualizzarlo.

Immagine

L'insieme prende il nome da Benoît Mandelbrot, colui che nel suo libro Les Objects Fractals: Forme, Hazard et Dimension (1975) rese popolari i frattali.

L'insieme di Mandelbrot si colloca nel campo della dinamica complessa, il cui studio inizia con i matematici francesi Pierre Fatou e Gaston Julia all'inizio del XX secolo. I primi disegni dell'insieme di Mandelbrot risalgono al 1978 e fanno parte di uno studio di Robert Brooks e Peter Matelski riguardante i gruppi kleiniani; è Benoît Mandelbrot nel 1980 a visualizzare per primo la forma che oggi porta il suo nome e a riconoscere che si tratta di un frattale.

Lo studio approfondito di questo insieme comincia nel 1984 con il lavoro dei matematici Adrien Douady e John H. Hubbard, che ne scoprono molte fondamentali proprietà e gli danno il nome di Mandelbrot.

Immagine

L'articolo di copertina del numero di Scientific American dell'agosto 1985, tradotto in italiano su Le Scienze nell'ottobre dello stesso anno, rappresenta un'immagine creata da Benoît Mandelbrot, Heinz-Otto Peitgen e John H. Hubbard; in quell'articolo l'insieme è definito "l'oggetto più complesso esistente in matematica" e, grazie anche alle colorate immagini che accompagnano l'articolo, inizia la popolarità dell'insieme anche presso il grande pubblico. I matematici Heinz-Otto Peitgen e Peter Richter diventano famosi promuovendo l'insieme con fotografie, libri e raccolte d'immagini.

Il lavoro di Douady e Hubbard coincide con una grande crescita d'interesse nella dinamica complessa e lo studio dell'insieme di Mandelbrot è subito un elemento centrale di questo campo. Una lista completa di tutti i matematici che da allora contribuiscono alla comprensione di questo insieme è al di là degli scopi di questa voce, ma una tale lista includerebbe senz'altro ai primi posti Mikhail Lyubich, Curt McMullen, John Milnor, Mitsuhiro Shishikura e Jean-Christophe Yoccoz.

Una rappresentazione matematica rigorosa dell'insieme di Mandelbrot M. I punti che appartengono all'insieme sono colorati di nero, i restanti di bianco.

L'insieme di Mandelbrot M è definito a partire da una famiglia di polinomi quadratici complessi:

Immagine

nella forma:

Immagine

dove c è un parametro complesso.

Per ogni c si considera il comportamento della successione

Immagine

ottenuta iterando f_c(z) a partire dal punto z = 0; questa può o divergere all'infinito oppure essere limitata. L'insieme di Mandelbrot è definito come l'insieme dei punti c tali che la corrispondente successione è limitata.

Più formalmente, se f^n_c(z) indica l'n-esima iterata di f_c(z) (cioè f_c(z) composta con sé stessa n volte), l'insieme di Mandelbrot è il sottoinsieme del piano complesso dato da:

Immagine

Dal punto di vista matematico, l'insieme di Mandelbrot è semplicemente un insieme di numeri complessi. Ogni numero complesso c può appartenere a M oppure no. Una rappresentazione grafica rigorosa dell'insieme di Mandelbrot si ottiene colorando tutti i punti c che appartengono a M di nero e gli altri di bianco.

Le multicolori immagini che si vedono sono generate colorando i punti esterni all'insieme in dipendenza di "quanto velocemente" la sequenza |f^n_c(0)| diverge all'infinito. Il minimo valore di n per cui |z_n| > 2 è un indice di quanto "lontano dal contorno" si trova un punto e viene utilizzato per la rappresentazione "a colori". Paradossalmente, i punti colorati che conferiscono il fascino al frattale di Mandelbrot sono proprio quelli che non appartengono all'insieme.

L'insieme di Mandelbrot permette di indicizzare gli insiemi di Julia. Ad ogni punto del piano complesso corrisponde un diverso insieme di Julia; tale insieme è connesso se il punto in questione appartiene all'insieme di Mandelbrot, ed è invece non connesso se il punto non vi appartiene.

Intuitivamente, gli insiemi di Julia più interessanti (ovvero quelli dalle forme meno banali) corrispondono a punti che si trovano vicino al bordo dell'insieme di Mandelbrot, mentre punti molto all'interno generano insiemi di Julia dalle forme geometriche semplici e i punti esterni, lontani dal bordo, generano insiemi di Julia formati da molti piccoli insiemi connessi.

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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 16/05/2015, 17:15 
Questa la discussione sui frattali:

viewtopic.php?t=9442



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 16/05/2015, 23:07 
Universo olografico, frattali di Mandelbrot, Fibonacci, teoria delle onde di Elliott dei mercati finanziari...sembra tutto essere collegato

La Successione di Fibonacci nel frattale di Mandelbrot ricorre analizzando il numero di bulbi (le parti a palloncino della figura) si può capire il periodo del bulbo primario (il più grosso dell’iterazione) contando il numero di raggi uscenti da ogni “antenna”.

preso dal sito http://sipronunciaaigor.com/2012/08/01/successione-di-fibonacci-complessita-algoritmica-frattali-e-natura-fractals-fibonacci-math/

Ho visto questo video tempo fa:

Guarda su youtube.com


Nella teoria di Elliott esistono delle onde correttive intermedie (e sono 13)
e il totale delle onde fa 144 (altro numero di Fibonacci)

Per concludere, esiste la cosiddetta "equazione del diavolo", dove – 2 sin (666°) = 1,618 ovvero la sezione aurea

Potrebbe trattarsi di un universo olografico a spirale logaritmica (dove logaritmica può essere visto anche come logos-ritmo, ovvero ritmo del Logos solare (studiato in esoterismo). 666 si ritrova infatti nel quadrato magico del Sole.


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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 17/05/2015, 15:08 
Enfasy ha scritto:

Per concludere, esiste la cosiddetta "equazione del diavolo", dove – 2 sin (666°) = 1,618 ovvero la sezione aurea

Potrebbe trattarsi di un universo olografico a spirale logaritmica (dove logaritmica può essere visto anche come logos-ritmo, ovvero ritmo del Logos solare (studiato in esoterismo). 666 si ritrova infatti nel quadrato magico del Sole.



Guarderò sicuramente con interesse questo video ma già da quanto scrivi noto una grossolana forzatura.

– 2 sin (666°) = 1,618

Cita:
La funzione seno è definita associando ad x il seno dell'angolo x (rappresentato in radianti), ed è indicata con \sin(x). Poiché x e x+2 pi definiscono lo stesso angolo, la funzione seno è una funzione periodica di periodo 2*pi (dove 2pi è l'angolo giro).


Immagine

Immagine

Una angolo di 666° è di fatto un angolo di 306° (x=306 2p= 360).

Con i numeri si può ottenere ciò che si vuole se li si può combinare a proprio piacimento.

Mi rendo conto che scritta così – 2 sin (306°) = 1,618 faccia meno effetto, ma perchè bisognerebbe scriverla in quell'altro modo se non per forzare un collegamento?

Da dove viene fuori quella equazione? è stata inventata ad hoc o è il frutto dell'analisi di qualcosa di pre-esistente? :) Solo in questo caso sarebbe una curiosità interessante.



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 17/05/2015, 22:31 
MaxpoweR ha scritto:
Enfasy ha scritto:

Per concludere, esiste la cosiddetta "equazione del diavolo", dove – 2 sin (666°) = 1,618 ovvero la sezione aurea

Potrebbe trattarsi di un universo olografico a spirale logaritmica (dove logaritmica può essere visto anche come logos-ritmo, ovvero ritmo del Logos solare (studiato in esoterismo). 666 si ritrova infatti nel quadrato magico del Sole.



Guarderò sicuramente con interesse questo video ma già da quanto scrivi noto una grossolana forzatura.

– 2 sin (666°) = 1,618

Cita:
La funzione seno è definita associando ad x il seno dell'angolo x (rappresentato in radianti), ed è indicata con \sin(x). Poiché x e x+2 pi definiscono lo stesso angolo, la funzione seno è una funzione periodica di periodo 2*pi (dove 2pi è l'angolo giro).


Immagine

Immagine

Una angolo di 666° è di fatto un angolo di 306° (x=306 2p= 360).

Con i numeri si può ottenere ciò che si vuole se li si può combinare a proprio piacimento.

Mi rendo conto che scritta così – 2 sin (306°) = 1,618 faccia meno effetto, ma perchè bisognerebbe scriverla in quell'altro modo se non per forzare un collegamento?

Da dove viene fuori quella equazione? è stata inventata ad hoc o è il frutto dell'analisi di qualcosa di pre-esistente? :) Solo in questo caso sarebbe una curiosità interessante.



Purtroppo io e la matematica non siamo un granché compatibili...ho citato l'intervento della conferenza su youtube che avevo messo nel post. Quindi non so dirti se si tratta di una forzatura. Dell'equazione del diavolo ne parlano verso la fine!


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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 18/05/2015, 02:39 
Secondo me è una forzatura perchè quella così come posta è una formula inventata per far emergere il numero 666, e collegarlo alla sezione aurea ed indurre a pensare: oh qui c'è il 666 c'è qualcosa sotto.

Volendo si può collegare il 666 a qualunque tipo di numero "fondamentale" girando e rigirando i numeri a proprio piacimento.

Ma così come scritta non può nemmeno essere definita come una equazione "fondamentale", nel senso che le si vuole dare, e cioè quale descrivente di un principio base della natura quindi cioè portatrice di un significato intrinseco, come può essere la sezione aurea, o il PI GRECO o la lunghezza di plank o il numero "e" e tanti altri.

Di fatto quella formula è solo uno degli infiniti modi per ottenere la sezione aurea.

fosse una formula "fondamentale" andrebbe posta nella sua forma pura e non con un multiplo di un angolo e giocando con i + o i - :)



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 04/06/2015, 12:46 
Your entire life is an ILLUSION: New test backs up theory that the world doesn’t exist until we look at it

The universe doesn't exist if we stop looking at it.

This is according a famous theory in quantum mechanics which argues that a particle's past behaviour changes based on what we see.

Now, scientists have performed a new experiment proving this theory to be true on the scale of atoms.

The bizarre nature of reality as laid out by quantum theory has survived another test, with scientists performing a famous experiment and proving that reality does not exist until it is measured

According to the rules of quantum mechanics, the boundary between the 'world out there' and our own subjective consciousness are blurred.

HOW WAS IT DONE?

The team first trapped a collection of helium atoms in a suspended state known as a Bose-Einstein condensate, and then ejected them until there was only a single atom left.

The single atom was then dropped through a pair of laser beams, which formed a grating pattern that acted as crossroads in the same way a solid grating would scatter light.

A second light grating to recombine the paths was randomly added, which led to constructive or destructive interference as if the atom had travelled both paths.

When the second light grating was not added, no interference was seen as if the atom chose only one path.

However, the random number determining whether the grating was added was only generated after the atom had passed through the crossroads.

When physicists look at atoms or particles of light, what they see depends on how they have set up their experiment.

To test this, physicists at the Australian National University recently conducted what is known as the John Wheeler's delayed-choice thought experiment.

The experiment involves a moving object that is given the choice to act like a particle or a wave.

Wheeler's experiment then asks - at which point does the object decide?

Common sense says the object is either wave-like or particle-like, independent of how we measure it.

But quantum physics predicts that whether you observe wave like behaviour or particle behaviour depends only on how it is actually measured at the end of its journey.

This is exactly what the Australian team found.

'It proves that measurement is everything. At the quantum level, reality does not exist if you are not looking at it,' said Associate Professor Andrew Truscott.

Despite the apparent weirdness, the results confirm the validity of quantum theory.

Quantum theory governs the world of the very small, and has enabled the development of many technologies such as LEDs, lasers and computer chips.

The ANU reversed Wheeler's original concept of light beams being bounced by mirrors, and instead used atoms scattered by laser light.

http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/ ... z3c5aWCAyp



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 04/06/2015, 14:48 
Cita:
It proves that measurement is everything. At the quantum level, reality does not exist if you are not looking at it,' said Associate Professor Andrew Truscott.




Non c'è niente da fare ormai tutti gli studi convergono verso queste conclusioni. Non me lo leva dalla testa nessuno che siamo in una simulazione. come nei videogiochi in prima persona esiste solo il mondo che si guarda in quel momento; il resto non c'è viene generato all'istante nel momento in cui lo si RICHIAMA girandosi o aprendo una porta.

Il punto è da dove proviene questa informazione? E soprattutto siamo in un realtà simulata o è proprio questa la natura della realtà?

Vedendo come i modelli si ripetono ad ogni livello (penso al modello delle RETI) non mi sorprenderei se la realtà fosse davvero così, ON DOMAND, visto che lo stesso modello poi per forza di cose è stato ricreato in informatica. Avremmo di nuovo modelli uguali che si sviluppano autonomamente (?) su scale diverse.

Ma quali sono le sue leggi fondamentali? e' chiaro che quelle che conosciamo noi non lo sono perchè appartengono alla realtà che richiamiamo, ma quali sono i principi che permettono all'universo di funzionare così?



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 Oggetto del messaggio: Re: L'Universo Olografico
MessaggioInviato: 04/06/2015, 15:26 
non sono sicuro di aver capito bene, ma in pratica hanno dimostrato che il semplice osservare l'atomo ne modifica il comportamento?
tipo effetto farfalla, una qualunque azione ne provoca un'altra, l'azione di osservare l'atomo ne provoca un comportamento diverso?
o ho capito male?



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