Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 77 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6  Prossimo
Autore Messaggio

Galattico
Galattico

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 22326
Iscritto il: 08/07/2012, 15:33
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 28/02/2015, 13:52 
ma si può dire che di fatto le galassie di fatto sono i dischi di accrescimento dei buchi neri al centro?



_________________
la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
Top
 Profilo  
 

Grigio
Grigio

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2780
Iscritto il: 13/11/2009, 23:29
Località: Palermo
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 02/03/2015, 13:09 
Scoperto un buco nero da record: 12 miliardi di masse solari!
La notizia, appena pubblicata su Nature (http://www.nature.com/…/jo…/v518/n7540/full/nature14241.html) arriva dalla Peking University di Pechino: il team di astronomi guidato da Xue-Bing Wu ha scoperto un buco nero in un quasar con un red-shift di 6.30
, datando quindi la sua origine a soli 900 milioni di anni dopo il Big Bang. Il red-shift è un metodo che hanno gli astronomi per valutare quanto tempo ha impiegato la luce per raggiungerci, tenendo conto che l’espansione dell’Universo ha degli effetti sulla stessa.

Questo sconvolge le teorie sulla crescita dei buchi neri nell’Universo primordiale, in quanto ci si chiede com’è possibile che un buco nero così massiccio si sia formato in così poco tempo. Per confronto, vi ricordo che il buco nero al centro della nostra Via Lattea ha una massa da 4 a 5 milioni di masse solari. Un’ipotesi potrebbe essere che due buchi neri supermassicci si siano fusi per dare origine a questo mostro incredibilmente grande.

Non solo è il buco nero più massiccio mai scoperto, ma si trova anche nel quasar più grande e luminoso che si sia mai visto. I quasar (acronimo di “radiosorgente quasi stellare”) sono gli oggetti più luminosi dell’Universo conosciuto, nuclei galattici lontanissimi in grado di produrre da soli l’energia di centinaia di galassie, e questo in un’area molto ristretta, comparabile alle dimensioni del nostro Sistema Solare. Se prendiamo la luminosità del Sole come riferimento, questo quasar (dal nome semplice: SDSS J010013.02+280225.8) è luminoso 429mila miliardi di volte la nostra Stella! Riuscite ad immaginare una luminosità del genere?

E questo solo con i mezzi attuali...figuriamoci tra una decina d'anni, con telescopi più potenti! La ricerca astronomica non finirà mai di stupirci!
http://terrarealtime.blogspot.it
http://www.nature.com/nature/journal/v5 ... 14241.html


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 27/03/2015, 11:30 
Immagine

Immagine a filtro rosso della galassia IRAS F11119+3257 ripresa dallo stromento di 2,2 metri di diametro dell'Università delle Hawaii. E' possibile vedere sulla sinistra una debole struttura da ricondursi ad un flusso di gas espulso dal centro galattico. Sullo sfondo, campo ripreso dallo Sloan Digital Sky Survey. Credit: NASA's Goddard Space Flight Center/SDSS/S. VeilleuxImmagine a filtro rosso della galassia IRAS F11119+3257 ripresa dallo stromento di 2,2 metri di diametro dell'Università delle Hawaii. E' possibile vedere sulla sinistra una debole struttura da ricondursi ad un flusso di gas espulso dal centro galattico. Sullo sfondo, campo ripreso dallo Sloan Digital Sky Survey. Credit: NASA's Goddard Space Flight Center/SDSS/S. Veilleux

Dalla combinazione delle osservazioni del satellite a raggi X giapponese Suzaku e l'Heschel Space Observatory dell'ESA nell'infrarosso, gli scienziati hanno riconnesso un violento “vento” prodotto nei pressi di un buco nero al centro di una galassia ad un torrente esterno di gas freddo largo circa un migliao di anni-luce. I risultati trovati convalidano in tutto e per tutto un meccanismo di feedback a lungo sospettato, che permetterebbe ad un buco nero di influenzare l'evoluzione della sua galassia ospite.

“Questo è il primo studio che connette direttamente un buco nero attivamente influente a fenomeni riscoperti su scale fisiche molto più grandi”, dice Francesco Tombesi, primo ricercatore ed astrofisico al Goddard Space Flight Center della NASA, a Greenbelt (Maryland) e presso l'Università del Maryland (College Park). “Abbiamo individuato il vento in crescendo dal luminoso disco di gas molto vicino al buco nero, e possiamo mostrare che questo sia responsabile per il gas in cui avviene formazione stellare espulso dalle regioni centrali della galassia.

Lo studio su cui Tombesi ed il suo team si sono concentrati, pubblicato nell'edizione del 26 Marzo di Nature, riporta questa connessione all'interno della galassia conosciuta come IRAS F11119+3257. Questa galassia è lontanissima rispetto a noi e dista per l'esattezza 2.3 miliardi di anni luce (circa metà dell'attuale età del Sistema Solare!), e come la gran parte delle galassie – Via Lattea inclusa – ospita un buco nero supermassiccio, la cui massa è stata stimata intorno a 16 milioni di volte quella del Sole, ed il cui disco di accrescimento ha dimensioni pari a qualche centinaio di volte quelle del Sistema Solare.

Le nuove scoperte risolvono un enigma durato a lungo: le galassie mostrano una particolare correlazione tra la massa dei propri buchi nericentrali e le proprietà delle stelle che fanno parte di una regione più grande denominata nucleo galattico. Quelle che possiedono buchi neri più massivi, abitualmente possiedono anche nuclei proporzionalmente con masse stellari maggiori e stelle che si muovono più rapidamente. Ma come è possibile che il buco nero influenzi anche la formazione stellare? Molto semplice: più il buco nero centrale cresce, più il gas circostante viene sottoposto ad "onde d'urto" che portano alla creazione di zone più dense all'interno delle nubi di materiale, e di conseguenza ad un incentivo nella formazione di protostelle e stelle.

Nel 2013 Sylvain Veilleux, professore di Astronomia presso l'UMPC, iniziò una ricerca riguardante le espulsioni di gas dal centro in un campione di galassie attive. Per F11119+3257 I ricercatori hanno identificato un generoso flusso di molecole idrossili in moto a circa 3 milioni di chilometri orari. Altri studi comparati, alla ricerca di differeti tracce di molecole, hanno trovato risultati simili. Nello studio attuale invece,Tombesi, Veilleux ed I loro colleghi hanno stimato che questo flusso opera fino a 1000 anni luce dal centro galattico, calcolando che esso smuove abbastanza gas da poter formare 800 copie del nostro Sole. Utilizzando lo X-ray Imaging Spectrometer (spettrometro a raggi X) del Suzaku ottenendo un'esposizione effettiva di quasi tre giorni, è stato osservato che il gas che assorbe i raggi X si sta allontanando dal disco di accrescimento più interno a circa 270 milioni di km/h (circa un quarto della velocità della luce), regione stimata lontana intorno agli 800 milioni di km dal'orlo del buco nero.

Gli studiosi pensano che le galassie ultra-luminose nell'infrarosso come F11119 rappresentino una prima fase nell'evoluzione dei quasars, un tipo di galassia potenziata da un buco nero con una luminosità estrema in un range esteso di lunghezze d'onda.

http://www.link2universe.net/2015-03-27 ... -stellare/


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 10/07/2015, 18:33 
Immagine

Questo grafico mostra come onde magnetiche catalogate come onde Alfvén S si propagano dalla base dei getti di un buco nero. In giallo si mostra l'andamento elicoidale del campo magnetico del getto. Credit: Caltech
Questo grafico mostra come onde magnetiche catalogate come onde Alfvén S si propagano dalla base dei getti di un buco nero. In giallo si mostra l'andamento elicoidale del campo magnetico del getto. Credit: Caltech

In accordo con un nuovo studio che utilizza i dati del Very Long Baseline Array del National Radio Astronomy Observatory (NRAO), le rapide onde magnetiche emanate da un lontano buco nero supermassivo ondeggiano quasi come fossero delle fruste scosse da una gigantesca mano.

“Le onde sono eccitate da un movimento oscillatorio del getto alla sua base”, spiega David Meier, appena pensionato astrofisico del Jet Propulsion Laboratory della NASA presso il California Institute of Tecnology, Pasadena. Gli studiosi si sono serviti del VLBA per esplorare in alta risoluzione il sistema galassia/buco nero conosciuto come BL Lacertae (BL Lac). I risultati del team, pubblicati nel numero del 10 aprile dell'Astrophisical Journal, contrassegnano la prima volta in cui le cosiddette onde Alfvén sono state identificate nel sistema di un buco nero.

Le onde Alfvén sono generate quando le linee del campo magnetico, come quelle provenienti dal sole o dal disco di accrescimento intorno ad un buco nero, interagiscono con particelle cariche – o ioni – e diventano oscillanti o attorcigliate in forma elicoidale; nel caso di BL Lac, gli ioni si presentano in forma di getti di particelle che sono scagliati dai lati opposti del buco nero ad una velocità prossima a quella della luce.

“Si immagini di far scorrere una pompa da giardino attraverso una curva che è stata tesa”, descrive il primo autore Marshall Cohen, astronomo presso il Caltech. “Una perturbazione laterale ad un capo della curva creerà un'onda che viaggia fino all'altro capo, e se la curva ondeggia da una parte all'altra il tubo che si trova al centro non avrà altra scelta se non muoversi con essa”.
Una cosa simile sta accadendo a BL Lac: le onde Alfvén sono l'analogo delle perturbazioni che si propagano lungo la curva del tubo, e come le onde si propagano lungo le linee del campo magnetico possono causare un identico movimento nelle linee di campo – e di conseguenza i getti di particelle incanalati lungo le linee di campo.

È comune per i getti di particelle di un buco nero flettersi, ed ogni tanto oscillare avanti e indietro. Tuttavia questi movimenti hanno luogo su scale di tempo di migliaia o milioni di anni. “Ciò che vediamo sta accadendo su una scala temporale di settimane,” aggiunge Cohen. “Stiamo effettuando riprese una volta al mese, e la posizione delle onde è diversa ogni mese”. “Analizzando queste onde, siamo in grado di determinare le proprietà interne del getto, e ciò ci aiuterà definitivamente a capire come i getti vengono prodotti dai buchi neri”, aggiunge Meier.

Una cosa interessante dal punto di vista degli astronomi sulla Terra è che le onde Alfvén emesse dal BL Lac sembrano viaggiare circa cinque volte più velocemente della luce, ma in realtà si tratta unicamente di un'illusione ottica. Questo effetto è difficile da visualizzare, ma ha a che fare con il fatto che le onde stanno viaggiando ondeggiando sulla nostra linea di vista alla velocità simile a quella della luce: a queste velocità vertiginose il tempo rallenta, modificando la percezione di come le onde si stanno realmente muovendo.

http://www.link2universe.net/2015-07-09 ... galattica/


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 20/07/2015, 13:42 
Molte galassie nell'universo hanno al centro un buco nero, dotato di una massa molto più limitata di quella della galassia. Questi dati sperimentali hanno portato a formulare l'ipotesi di una coevoluzione della galassia e del suo buco nero, ipotesi che però ora viene messa in dubbio dalla scoperta, descritta su “Science” da un gruppo di astronomi del Politecnico di Zurigo in Svizzera, di un buco nero particolarmente massiccio, che appare cresciuto più rapidamente della galassia che lo ospita.

La scoperta è avvenuta nell'ambito di un censimento di buchi neri molto massicci condotto con il telescopio Keck da 10 metri situato nelle Hawaii. Nella grande quantità di dati raccolti, l'attenzione dei ricercatori è stata attratta da un buco nero gigante al centro di una galassia denominata CID-947, per altri versi assolutamente normale. La massa del buco nero raggiunge i 7 miliardi di masse solari, pari a circa il 10 per cento della massa galattica, contro una percentuale variabile tra il 2 e il 5 per cento dei sistemi galassia-buco nero finora osservati.

Inoltre, si tratta di una tra le più elevate masse riscontrate finora per questo tipo di oggetti, e la possibilità di un errore nella stima è stato escluso effettuando due misurazioni indipendenti.

I ricercatori stanno ora cercando di trovare una spiegazione plausibile per questa insolita mancanza di proporzione tra la galassia e il suo buco nero.

“Finora i dati sperimentali hanno indicato che quanto più è elevato il numero di stelle di una galassia, tanto più è massiccio il buco nero al suo centro; questo è vero per l'universo locale, che riflette la situazione del recente passato dell'universo: poiché infatti la luce ha una velocità finita, quanto più una galassia è distante, tanto più ci appare com'era molto tempo fa”, ha sottolineato Benny Trakhtenbrot, coautore dello studio. “Questo collegamento appare ragionevole, se si ipotizza che un'unica riserva di gas freddo sia responsabile sia della formazione delle stelle sia dell''alimentazione' del buco nero al suo centro”. C'è tuttavia da tenere conto del fatto che il buco nero, durante la sua crescita, emette radiazione che riscalda i gas interstellari ed è in grado di controllare, o anche di fermare, la produzione di stelle.

Questo modello ora viene messo in forse dalle osservazioni del Keck. “I nuovi dati indicano che il buco nero è cresciuto in modo molto più efficiente della sua galassia ospite, contraddicendo il modello della coevoluzione”, ha aggiunto Trakhtenbrot. I ricercatori hanno anche concluso che nella galassia CID-947 le stelle non hanno ancora smesso di formarsi, anche se il buco nero ha raggiunto il termine del suo sviluppo. Ciò significa che la radiazione emessa dal buco nero non ha fermato la creazione di nuove stelle e che la galassia potrebbe continuare a crescere in futuro. Nonostante ciò il rapporto delle masse rimarrebbe del tutto insolito.

http://www.lescienze.it/news/2015/07/13 ... 17-07-2015


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 21/08/2015, 17:19 
La teoria della relatività generale è stata confermata sperimentalmente tante volte, ma solo in condizioni di gravità debole. Non c'era finora la possibilità di verificare che cosa succede in prossimità di un buco nero, che produce un campo gravitazionale estremo. Uno studio teorico indica ora una via particolare per testare la relatività anche in condizioni di gravità estrema.

tutto l'articolo

http://www.lescienze.it/news/2015/08/15 ... 21-08-2015


Top
 Profilo  
 

Astronave
Astronave

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 575
Iscritto il: 08/12/2008, 22:17
Località: rimini
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 21/08/2015, 17:37 
interessante


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 26/08/2015, 18:19 
Qualcosa potrebbe "sopravvivere" a un buco nero. Parola di Stephen Hawking, che ha affermato che, se qualcosa precipita in un buco nero, potrebbero ancora restarne tracce. La scienza afferma che alla gravità di un buco nero (ce ne sono cento milioni solo nella nostra galassia, e uno al centro grande come oltre un miliardo di stelle come il nostro Sole) nulla può sfuggire, nemmeno la luce.

Durante un incontro tenuto al KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma, Hawking ha però spiegato che, forse, una scappatoia potrebbe esistere. Cominciamo dal cosiddetto "paradosso dell'informazione". Per decenni, i fisici si sono chiesti cosa succede all'informazione di una particella - ossia a tutte le proprietà di una particella - quando incontra un buco nero: può passare attraverso di esso? Apparentemente no, ma la distruzione dell'informazione viola le leggi della meccanica quantistica. "Io propongo che l'informazione non finisca conservata all'interno del buco nero, ma sul suo bordo, sull'orizzonte degli eventi" ha affermato Hawking. L'informazione, secondo il geniale fisico inglese, potrebbe dunque conservarsi sull'orizzonte degli eventi sotto forma di ologramma, per poi uscire almeno in parte - anche se "in una forma inutilizzabile" - e ritrovarsi in un altro Universo. L'articolo su cui Hawking e colleghi stanno lavorando è di prossima pubblicazione e chiarirà tutti gli aspetti più complessi di questa affascinante teoria.

http://www.saperescienza.it/news/spazio ... i-universi


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 21/09/2015, 23:42 
Immagine

Simulazione che mostra il pattern luminoso creato da una coppia di buchi neri distanti 3.5 miliardi di anni luce da noi. Credit: Columbia University
Simulazione che mostra il pattern luminoso creato da una coppia di buchi neri distanti 3.5 miliardi di anni luce da noi. Credit: Columbia University

Ormai destinati alla fusione, due buchi neri di una galassia attiva lontana lontana sono strettamente legati in un'intricata danza gravitazionale. Un bel po' di anni luce più in qua (e per l'esattezza 3.5 miliardi), i ricercatori hanno utilizzato i dati combinati di ben due strumenti della NASA – il Galaxy Evolution Explorer (GALEX) e lo Hubble Space Telescope – per avere la prima vera e propria conferma dell'esistenza della collisione tra questi oggetti, ottenendo inoltre nuovi fantastici dettagli sul loro particolare segnale luminoso ciclico.

Questa strana coppia, denominata PG 1302-102, è stata identificata già agli inizi di quest'anno tramite telescopi a terra, e si tratta del paio di buchi neri orbitanti più vicini mai individuato così lontano, con una separazione tra i due non molto più grande del diametro del nostro Sistema Solare. In questa condizione, ci si aspetta che collidano e si fondano in meno di un milione di anni, formando un'esplosione della potenza di 100 milioni di supernovae. Gli studiosi stanno attualmente studiando questo sistema per comprendere meglio come le galassie – ed i titanici buchi neri nei loro nuclei – si fondano, codizione particolarmente diffusa durante la giovane età dell'universo. Tuttavia, come questi eventi sono comuni, essi sono altrettanto difficili da individuare e confermare.

PG 1302-102 è uno della manciata di ottimi candidati ad essere un sistema binario di buchi neri, scoperto proprio grazie all'insolito segnale luminoso proveniente dal centro della galassia. Gli studiosi, utilizzando i telescopi nella Catalina Real-Time Transient Survey, hanno dimostrato che il segnale variabile – emesso dai materiali riscaldati ed eccitati nei pressi dei due oggetti – avrebbe potuto corrispondere a quello generato da due buchi neri orbitanti uno intorno all'altro con un periodo di cinque anni.

Nel nuovo studio, pubblicato il 17 settembre su Nature, i ricercatori hanno trovato maggiori evidenze del fatto che si tratti proprio di una coppia di questi oggetti. Sfruttando i dati nell'ultravioletto di GALEX e Hubble si è riusciti a tracciare lo schema dei segnali luminosi degli scorsi 20 anni.

La luce ultravioletta si è rivelata importante per testare la previsione del modo in cui i buchi neri generino una trama luminosa ciclica. L'idea è che uno dei buchi neri stia producendo molta più luce – portandosi dietro molta più materia – dell'altro; come questo orbita intorno al suo compagno ogni cinque anni la sua luce cambia ed appare maggiore nel momento in cui si orienta verso di noi.

“È come se una lampadina da 60 Watt improvvisamente ci sembrasse da 100 Watt,” spiega Daniel D'Orazio, autore principale dello studio presso la Columbia University. “Come la luce del buco nero si allontana da noi, esso appare come una lampadina da 20 Watt.”
Ma cosa causa il cambiamento nella luminosità? Una parte è data certamente dall'effetto di blueshift, per il quale la luce è 'schiacciata' verso lunghezze d'onda inferiori nel omento in cui viaggia verso di noi, come la sirena di un'ambulanza sale a frequenze più alte se si muove nella nostra direzione.

Un'altra ragione invece potrebbe essere l'elevatissima velocità del buco nero. Il più brillante tra i due macina distanze a circa il 7% della velocità della luce, velocità talmente alta da far parte della categoria 'relativistica', tale per cui la luce viene spinta e diventa più intensa.

http://www.link2universe.net/2015-09-17 ... more-27742


Top
 Profilo  
 

Stellare
Stellare

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 14885
Iscritto il: 26/12/2009, 12:30
Località: ravenna
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 29/10/2015, 18:17 
Questo buco nero indossa una galassia un po' troppo stretta!

I ricercatori della Keele University e della University of Central Lancashire hanno scoperto un buco nero supermassiccio che non quadra molto nelle nostre teorie di evoluzione galattica.

Queste dicono che il buco nero supermassiccio al centro di ogni galassia cresce più o meno allo stesso ritmo della galassia stessa, rapprensentandone quindi una frazione MOLTO grossomodo costante della massa (galassie grandi avranno buchi neri centrali grandi e viceversa).

Tuttavia, SAGE0536AGN (questo il codice della sorgente), ospita davvero un mostro: il buco nero supermassiccio centrale infatti, ha una massa di ben 350 milioni di soli (misurato grazie all'effetto doppler sul gas in folle rotazione attorno ad esso), mentre la galassia ospite si ferma a "sole" 25 miliardi di masse solari, 70 volte la massa del buco nero. Per confronto la nostra Via Lattea, dalla massa di almeno 800 miliardi di masse solari, ospita un buco nero centrale di "appena" 4 milioni, un duecentomillesimo della massa complessiva.

Come dicono gli anglosassoni "è davvero troppo grande per i suoi stivali!"

Ne abbiamo ancora da capire sulla fisica e la formazione delle galassie!

http://astronomynow.com/…/modest-mass-galaxy-hosts-oversiz…/

da "chi ha paura del buio"

...ora che cominciamo a osservare l'universo in modo metodico,le sorprese saranno all'ordine del giorno


Top
 Profilo  
 

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 2
Iscritto il: 31/01/2016, 11:50
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 11/02/2016, 12:11 
Dallo scontro di due buchi neri, pare abbiano trovato le tanto attese onde gravitazionali http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2016-02-11/forse-trovate-onde-gravitazionali-ipotizzate-einstein-oggi-l-annuncio-080024.shtml?uuid=ACQ584RC&refresh_ce=1


Top
 Profilo  
 

Astronave
Astronave

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 994
Iscritto il: 18/10/2013, 13:02
Località:
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 07/04/2016, 20:01 
Cita:
Scoperto buco nero da record, un "mostro cosmico": ha una massa 17 miliardi di volte quella del sole

Immagine
Il fenomeno della lente gravitazionale (la deflessione della radiazione emessa da una sorgente luminosa a causa della presenza di una massa) prodotto da un buco nero NASA, ESA, and D. Coe, J. Anderson, and R. van der Marel (STScI)


L'universo che occupiamo potrebbe essere pieno di buchi neri di dimensioni gigantesche. Questa idea è la naturale conseguenza della scoperta di un team internazionale di astronomi, che è riuscito ad individuare un buco nero da record, con una massa pari a 17 miliardi di volte quella del nostro Sole.

Come spiegato in un studio pubblicato su Nature, a stupire gli scienziati non è stata soltanto la sua sbalorditiva dimensione, ma anche la sua posizione. Fino ad oggi il più imponente buco nero supermassiccio era stato individuato nell’ammasso della Chioma, con una massa pari a 21 miliardi di volte quella del Sole.

Il buco nero supermassiccio appena individuato si trova invece in una galassia, NGC 1600, situata in una parte dell'universo che può essere definita "un relativo deserto", secondo Chung-Pei Ma, astrofisica della University of California, Berkeley, tra le autrici dello studio. La cosa è quindi sorprendente: il paragone fornito è quello di un gigantesco grattacielo che non si trova nel centro di New York ma in una cittadina di provincia.

Immagine
Un'immagine che mette a paragone il notevole "affollamento" dell'ammasso della Chioma (a sinistra) con quello molto più scarso della galassia NGC 1600, dove si trova il buco nero supermassiccio appena individuato Second Palomar Observatory Sky Survey

"Ricchi gruppi di galassie come l'ammasso della Chioma sono molto, molto rare, ma esistono alcuni gruppi di galassie delle dimensioni di NGC 1600 e dei suoi satelliti", spiega la Ma. "Quindi adesso la domanda è: questa è solo la punta di un iceberg? Forse ci sono molti altri enormi buchi neri lì fuori che non vivono in un grattacielo a Manhattan ma in un silo nelle pianure del Midwest".

Tra l'altro, non è da escludersi che il buco nero supermassiccio individuato nella galassia NGC 1600 possa essere quello di maggiore massa mai scoperto. Il riferimento dei 21 miliardi di volte la massa del Sole per il buco nero nell'ammasso della Chioma è soltanto l'estremità superiore di un range che va da 3 a 21 miliardi di masse solari. Quest'ultimo "mostro del cielo" è stato invece misurato con una maggiore precisione, con il valore di 17 miliardi di masse solari che è una media tra gli estremi del range, che sono 15,5 e 18,5 miliardi.

L'individuazione di questo buco nero è avvenuta nell'ambito della campagna MASSIVE, il cui scopo è quello di ottenere stime particolarmente accurate di massa per stelle, materia oscura e buchi neri centrali appartenenti a 100 galassie massicce e vicine. Le galassie delle quali gli scienziati del programma si stanno occupando sono quelle con più di 300 miliardi di masse solari e ad una distanza massima di 350 milioni di anni luce dalla Terra.


http://it.ibtimes.com/scoperto-buco-ner ... a-del-sole


Top
 Profilo  
 

Astronave
Astronave

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 994
Iscritto il: 18/10/2013, 13:02
Località:
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 09/08/2016, 19:36 
Niente di nuovo in realtà, comunque:

Cita:
Buchi neri, una via di fuga della materia. L’ipotesi dei ricercatori spagnoli

I fisici teorici dell’Institute of Corpuscular Physics dell’Universitat de València, si legge sul sito dell'Asi, nello studio pubblicato su Classical and Quantum Gravity, ipotizzano che la materia precipitata dentro un buco nero non venga catturata in maniera definitiva, ma possa fuoriuscire da un’altra parte del Cosmo

Può la materia ingoiata da un buco nero sopravvivere alla sua forza gravitazionale distruttiva? La risposta è sì. Almeno stando allo studio teorico di un gruppo di ricercatori spagnoli che ritengono che la materia potrebbe trovare una via di fuga. La notizia della ricerca, pubblicata su IOPScience (Institute of Physic) è riportata sul sito dell’Agenzia Spaziale italiana. “I buchi neri sono tra gli oggetti più affascinanti e misteriosi dell’Universo. Potrebbero nascondere la chiave per conciliare il mondo dell’infinitamente piccolo, governato dalla meccanica quantistica, con quello dell’infinitamente grande descritto dalla Relatività Generale di Einstein. All’interno di un buco nero, infatti, le leggi della fisica così come le conosciamo cessano di funzionare. E non è l’unica bizzarria di questi mostri cosmici, che – si legge nella nota dell’Asi – ingoiano tutto ciò che capiti loro a tiro, luce compresa. Secondo alcune teorie, potrebbero nascondere passaggi spazio-temporali, come quelli descritti nel film Interstellar“.

I fisici teorici dell’Institute of Corpuscular Physics dell’Universitat de València nello studio pubblicato su Classical and Quantum Gravity, ipotizzano che la materia precipitata dentro un buco nero non venga catturata in maniera definitiva, ma possa fuoriuscire da un’altra parte del Cosmo. “Merito di una sorta di uscita di sicurezza, nascosta nelle viscere del buco nero. Secondo i ricercatori spagnoli, la regione più interna di questi cannibali cosmici, dove la curvatura dello spazio-tempo diventa infinita – gli scienziati la chiamano singolarità – sarebbe, in realtà, un’imperfezione della struttura geometrica dello spazio-tempo“.

“I buchi neri sono un laboratorio teorico straordinario per testare nuove idee sulla gravità” spiega Gonzalo Olmo, uno degli autori della ricerca. Gli studiosi spagnoli hanno applicato le strutture geometriche dei cristalli, o del grafene, allo studio dei buchi neri. “Proprio come i cristalli presentano delle imperfezioni nella loro struttura microscopica, allo stesso modo – continua Olmo – la regione centrale di un buco nero può essere interpretata come un’anomalia nello spazio-tempo. Abbiamo esplorato tutte le possibili opzioni, prendendo spunto da ciò che osserviamo in Natura”.

“Utilizzando questa analogia con la geometria dei cristalli, nei modelli teorici sui buchi neri la regione centrale assume l’aspetto di una superficie sferica molto piccola. Un risultato che i fisici teorici spagnoli hanno interpretato come l’esistenza, all’interno del buco nero, di un cunicolo spazio-temporale: un cosiddetto wormhole. Soluzioni matematiche delle equazioni di Einstein, i wormhole, tecnicamente noti come ponti di Einstein-Rosen, sono dei passaggi segreti al confine tra scienza e fantascienza. A dar loro una precisa cornice scientifica è il fisico statunitense Kip Thorne, uno dei massimi esperti mondiali di Relatività Generale. I wormhole – prosegue l’Asi – sono come buchi nello spazio-tempo, capaci di mettere in comunicazione due punti molto distanti dell’Universo, attraverso una scorciatoia. Come i cunicoli scavati da un verme in una mela, che permettono all’animale di attraversarla da una parte all’altra”.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/08 ... i/2962949/


Top
 Profilo  
 

Rettiloide
Rettiloide

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 3616
Iscritto il: 28/08/2016, 09:26
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 02/09/2016, 07:50 
Alcuni astrofisici propongono l'idea che i buchi neri siano altissime concentrazioni di
materia oscura.


In realtà ,i buchi neri hanno origini diverse:

alcuni nascono da supernovae,altri sono nuclei di quasars,altri ancora erano presenti sin dall'inizio dell'universo.

Proprio studiando questi ultimi o meglio,le loro tracce nella radiazione di fondo,alcuni scienziati azzardano l'ipotesi che ci ho or ora detto.

I buchi neri primordiali sarebbero stati grumi di materia oscura di alta massa e forte gravitazione.

D'altra parte,essendo giá presenti nei primi 300 000 anni di vita dell'universo,non si sarebbero potuti formare da supernovae nè da altra materia chiara!

Questa ipotesi potrebbe spiegare l'esistenza di molti buchi neri lontani dal centro delle galassie.

Non solo, potrebbe spiegare una delle funzioni fondamentali della materia oscura:

quella di CATTURARE le informazioni presenti nella materia chiara per poter dominare l'universo.

Intendiamoci,sto parlando in senso obiettivo ,non sto facendo un discorso politico astrocosmologico.

Hawking spiega questo molto bene:

la materia che cade in un buco nero,cede parte delle sue informazioni prima di cadervi ma parte no.

Quella parte di informazioni resta nel buco nero.

Non solo,ma ogni buco nero tende a rimpicciolire mentre aumenta di massa,rimpicciolire in senso di crescita rallentata progressivamente.

Poi,evapora in particelle che hanno cmq informazioni.

Particelle di materia oscura ?

Io penso di si.

Quindi,la materia oscura ha molto più potere di quanto si possa pensare.

Un potere invisibile,diffuso,maggioritario e dominante la materia chiara,perlomeno per quanto riguarda alcuni aspetti.

Uno di questi ,scusate se è poco,è proprio la padronanza delle Informazioni relative alla materia chiara.

ciao [:289]


Top
 Profilo  
 

Astronave
Astronave

Avatar utente

Non connesso


Messaggi: 994
Iscritto il: 18/10/2013, 13:02
Località:
 Oggetto del messaggio: Re: Buchi neri
MessaggioInviato: 15/10/2016, 12:13 
Astronomia: individuati per la prima volta i diretti responsabili del processo di accrescimento dei buchi neri

Un team di ricerca coordinato dall’Università di Tokyo ha osservato per la prima volta i diretti responsabili del processo di accrescimento dei buchi neri

Immagine

Come nasce un buco nero? Su questa domanda si interrogano da anni gli astronomi di tutto il mondo. Per avvicinarsi alla risposta, è fondamentale individuare prima di tutto i processi che portano all’accrescimento di questi colossi del cielo: in altre parole, capire in cosa consiste esattamente il nutrimento dei buchi neri.

Sappiamo che al centro di molte galassie si estendono i mastodontici supermassive black holes, giganti dalla massa milioni di volte maggiore del nostro Sole. Sappiamo anche che esiste una correlazione tra la formazione di nuove stelle nelle regioni centrali delle galassie e la quantità di gas che viene inglobata dai buchi neri: fenomeno che ha portato gli scienziati a pensare che la produzione stellare sia in qualche modo la ‘benzina’ responsabile della crescita dei buchi neri.

Ora un gruppo di ricerca guidato dall’Università di Tokyo fornisce un nuovo importante tassello per chiarire meglio il funzionamento di questo processo.

Utilizzando i dati raccolti dall’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) in Cile, gli scienziati hanno individuato per la prima volta i diretti responsabili del processo di accrescimento dei buchi neri: si tratta dei densi dischi di gas molecolare che occupano regioni di pochi anni luce al centro delle galassie.

Sarebbero loro a fornire direttamente quel gas necessario al ‘sostentamento’ dei buchi neri supermassicci, come spiega lo studio pubblicato su Astrophysical Journal Letters.

Il team di ricerca – spiega l’Agenzia Spaziale Italiana – ha sviluppato un modello teorico sulla base di questi nuovi dati, arrivando così a spiegare che i cambiamenti dei livelli di gas osservati sono il risultato di un aumento della quantità complessiva di gas che ‘cade’ nel buco nero supermassiccio. Tale processo è a sua volta generato dalla forte turbolenza provocata dall’esplosione di una supernova, fenomeno legato alla morte di una stella nel denso disco di gas molecolare.

“Questo risultato è per noi un grande passo verso la comprensione del processo di crescita dei buchi neri – commenta TakumaIzumi, prima firma dell’articolo – perché le regioni centrali di galassie distanti che misurano solo pochi anni luce sono difficili da osservare nel dettaglio a causa della loro compattezza. Speriamo ora di espandere la nostra ricerca a zone ancora più lontane dell’Universo utilizzando le grandi capacità di ALMA, per arrivare a comprendere in modo completo i processi che portano alla crescita dei buchi neri supermassicci nel corso del tempo cosmico”.

http://www.meteoweb.eu/2016/10/astronom ... ri/765840/


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 77 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3, 4, 5, 6  Prossimo

Time zone: Europe/Rome [ ora legale ]


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
Oggi è 24/04/2024, 08:46
© 2015 UfoPlanet di Ufoforum.it, © RMcGirr83.org