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23/12/2011, 20:48

Il caso L' allarme per usi terroristici degli studi americani e olandesi
Super virus dell' aviaria Gli Usa chiedono la censura
Invito a non pubblicare i risultati. La replica: vedremo Informazione Il direttore di «Science»: ci sono esigenze di polizia, ma anche il dovere di informare

WASHINGTON - Una richiesta che racchiude un monito e la paura. Per evitare conseguenze gravi. Le autorità federali americane hanno invitato due famose riviste scientifiche - Nature e Science - a non pubblicare troppi dettagli sui super virus dell' aviaria messi a punto in un laboratorio olandese e in uno statunitense. Washington, infatti, teme che le informazioni possano essere carpite da terroristi per «costruire» armi batteriologiche. Il passo, senza precedenti, ha creato scompiglio nell' ambiente scientifico ponendo un dilemma serio. Da un lato - ha osservato il direttore di Science , Bruce Alberts - ci sono le esigenze di sicurezza ma, dall' altro, il dovere di informare altri studiosi di quanto scoperto. Sulla stessa posizione i responsabili di Nature che respingendo la censura promettono di trovare una soluzione accettabile. Le parti «a rischio» saranno probabilmente omesse ma, in cambio, il governo statunitense deve garantire, per iscritto e in modo preciso, che le notizie arrivino al mondo scientifico. Una trasparenza invocata anche da esperti neutrali: «Chi è che decide cosa sia giusto o meno rendere noto? E con quali criteri?», ha osservato polemico Wendy Barclay, direttore del dipartimento di virologia all' Imperial College di Londra. Il «National Science Advisory Board for Biosecurity», l' ufficio federale che si occupa di biosicurezza negli Usa, era in allerta da tempo. Per l' esattezza dopo gli annunci fatti in estate dall' Erasmus Medical Center di Rotterdam e dall' Università del Wisconsin. Due equipe di ricercatori - lavorando su progetti separati - hanno condotto ricerche sull' influenza aviaria. In particolare hanno studiato come le mutazioni genetiche possano rendere più facile il contagio. E così sono arrivati a due supervirus che possono trasmettersi molto facilmente, con un colpo di tosse o uno starnuto, da persona a persona. L' allarme - o l' allarmismo - non è condiviso da uno dei protagonisti. Il ricercatore olandese Ron Fouchier, autore della ricerca, ha sostenuto che «non è così facile riprodurre il virus, servono strutture adeguate così come cognizioni elevate». Dunque, a suo giudizio, le paure sono esagerate. In ogni caso - hanno fatto sapere dall' Erasmus - ci adegueremo alla richiesta del governo statunitense. Il caso ha rilanciato sui media diversi scenari. Il primo è quello dei bioterroristi. I qaedisti non hanno mai fatto mistero di voler arrivare ad un' arma «segreta» ma si è sempre dubitato delle loro capacità tecniche. Altrettanto pericolosi - se non di più - sono considerati militanti di estrema destra (e razzisti) negli Usa. Il secondo scenario è quello di un individuo che si impossessa del virus e dichiara guerra alla società con un attacco non convenzionale. Per motivi politici o solo per lanciare un ricatto letale. Trame da film condizionate dall' intrigo dell' antrace che ha seminato morte negli Stati Uniti nel 2001. Un piano criminale messo in atto - secondo le indagini - da un ricercatore poi suicidatosi. Conclusione ufficiale che non ha convinto tutti. E c' è chi sospetta che i colpevoli siano altri o ipotizza manipolazioni di entità misteriose. A rendere tutti più nervosi - con la stagione influenzale incombente - è arrivata la notizia da Hong Kong sull' individuazione del virus H5N1 in un grande mercato aviario della città. Immediata la reazione delle autorità sanitarie: abbattuti più di 17 mila polli e stop alle importazioni. Guido Olimpio RIPRODUZIONE RISERVATA **** Gli esperimenti La richiesta Le autorità federali americane hanno invitato le riviste scientifiche Nature e Science a non pubblicare troppi dettagli sui super virus dell' aviaria messi a punto in un laboratorio olandese e in uno statunitense perché temono che le informazioni possano essere carpite da terroristi per «costruire» armi batteriologiche Le ricerche L' Erasmus Medical Center di Rotterdam e l' Università del Wisconsin, lavorando su progetti separati, hanno condotto ricerche sull' influenza aviaria. Hanno studiato come le mutazioni genetiche possano rendere più facile il contagio. E così sono arrivati a due super virus che possono trasmettersi molto facilmente, con un colpo di tosse o uno starnuto, da persona a persona L' obiezione L' allarme non è condiviso dal ricercatore olandese Ron Fouchier, autore della ricerca, per il quale «non è così facile riprodurre il virus, servono strutture adeguate così come cognizioni elevate» **** IL COMMENTO di Giuseppe Remuzzinelle Idee&Opinioni

http://archiviostorico.corriere.it/2011 ... 2038.shtml
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