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Comunicazione batterica http://www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=28&t=10093 |
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Autore: | tommaso [ 29/04/2011, 22:15 ] |
Oggetto del messaggio: | Comunicazione batterica |
Notizia stupefacente... http://lescienze.espresso.repubblica.it ... li/1347713 |
Autore: | Blissenobiarella [ 29/04/2011, 23:27 ] |
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umm...c'erano delle ricerche russe su questa stessa linea...vediamo se riesco a ritrovarle... |
Autore: | Aztlan [ 29/04/2011, 23:30 ] |
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Cita: Biologia Comunicazione batterica Qui radio E. coli L'idea che i batteri possano comunicare via radio fu avanzata per la prima volta dal premio Nobel Luc Montagnier nel 2009, sollevando molte critiche Alcuni batteri sono in grado di produrre onde radio e, forse, di comunicare fra loro con questo mezzo. A mostrarlo è uno studio condotto da fisici teorici della Northeastern University, che hanno postato un articolo in proposito sul sito di ricerca arXiv. L'idea che i batteri possano comunicare via radio fu avanzata per la prima volta dal premio Nobel Luc Montagnier nel 2009, sollevando un virulento dibattito, soprattutto perché Montagnier aveva solamente rilevato che confrontando le emissioni nella banda radio provenienti da un campione di acqua pura e uno in cui erano presenti in soluzione numerosi batteri, aveva rilevato una differenza. Da tempo si sa che alcuni batteri sono in grado di comunicare tra loro attraverso una sorta di nanocavi quando sono in contatto fra loro, e questo ha indotto Widom e collaboratori a pensare che non fosse poi così assurdo ritenere che batteri particolarmente sviluppati come E. coli o Mycoplasma pirum, possano in qualche modo comunicare anche "senza fili". Rilevando che il DNA dei batteri si dispone a formare un anello invece della solita doppia elica aperta, i ricercatori hanno così elaborato un modello in cui descrivono un processo nel quale gli elettroni che possono fluire liberi in questa struttura possono produrre fotoni quando in essa cambiano i livelli di energia. Widom e colleghi hanno calcolato che le frequenze di emissione (0.5, 1 e 1.5 kHz) generate quando gli elettroni liberi corrono sugli anelli di DNA incontrando differenti livelli di energia corrispondono esattamente ai tipi e alle intensità del segnale di emissione riscontrati da Montagnier nei suoi studi su E. coli. Il problema principale rispetto alla teoria della comunicazione è però che mentre il modello dà conto della capacità dei batteri di emettere onde radio, nulla dice delle possibilità che queste emissioni vengano utilizzate in funzione di una comunicazione, vuoi dal batterio emittente vuoi da quello eventualmente ricevente. Finora non è stata condotta alcuna ricerca che mostri un qualsiasi tipo di risposta o reazione a qualsivoglia tipo di "messaggio" che possa essere veicolato da queste onde radio. Il dibattito sembra quindi destinato a proseguire, almeno fino a che non saranno condotte adeguate ricerche sperimentali, anche se la principale obiezione avanzata al tempo a Montagnier - che i batteri non avrebbero modo di produrre onde radio - appare superata. (gg) (29 aprile 2011) Aggiungo alla copia anche alcuni commenti perchè penso che siano davvero interessanti e aggiungano elementi di discussione preziosi. A dirla tutta, sono assai più acuti della media dei nostri scienziati, che come dimostrato da questo articolo sono ottusi fino a che non ci sbattono il muso. Certe idee proposte da questi anonimi commentatori hanno davvero del geniale: Cita: Premesso che la tecnologia odierna non lo consente, mi chiedo cosa accadrebbe se si mettessero in contatto i cervelli di due organismi attraverso le sinapsi. Inviato da Felix il 29 aprile 2011 alle 17:37 Questa scoperta, se confermata, è eccezionale.Potremmo "comunicare" con i batteri, per es. dicendo di non attaccare, di non riprodursi, potremmo, come dice " carlo" sovracaricarli di informazioni, forse bruciare il radiotrasmettitore. Insomma un nuovo modo di curare senza ... Inviato da michele il 29 aprile 2011 alle 11:16 Visto che ogni antenna ha la sua frequenza di risonanza, se si individuasse l'esatta frequenza di ogni batterio, non si potrebbe creare un impulso EMP su quella frequenza e sovraccaricare (quindi bruciare) l'antenna (in questo caso l'anello di DNA) uccidendo il batterio? Potrebbe esse... Ottimo report tommaso, magari la prossima volta copia incolla il link, non costa niente, ed eviti l' effetto comune a molti di passare oltre per pigrizia... Aztlan |
Autore: | zakmck [ 29/04/2011, 23:40 ] |
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Cita: Blissenobiarella ha scritto: umm...c'erano delle ricerche russe su questa stessa linea...vediamo se riesco a ritrovarle... Intendi sui batteri o sul DNA? |
Autore: | Blissenobiarella [ 29/04/2011, 23:46 ] |
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sui batteri. So a quali ricerche sul DNA hai pensato però ![]() |
Autore: | Blissenobiarella [ 29/04/2011, 23:49 ] |
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anche questa è bella, sempre di Montagnier: Il Nobel Montagnier: "Il dna si teletrasporta da cellula a cellula" Una ricerca dello scienziato francese dimostrerebbe che i geni viaggiano sulle onde elettromagnetiche. Ma non tutti sono d'accordo di Fabio Deotto Il 1953 è stato l’anno della scoperta della conformazione a doppia elica. Il 1968 quello degli enzimi di restrizione, capaci di tagliare il dna in particolari punti. Nel 1983 Kary Mullis ha inventato la PCR, un sistema per riprodurre velocemente copie identiche di un segmento di dna. Il 2001, poi, è stato l’anno del sequenziamento del genoma umano. Il 2011, invece, potrebbe essere l’anno della scoperta delle proprietà elettromagnetiche del dna. In questi giorni, infatti, il premio nobel Luc Montagnier ha reso pubblici gli ultimi risultati di una ricerca potenzialmente rivoluzionaria su come il dna sarebbe in grado di “ teletrasportarsi” tramite emissioni elettromagnetiche. L’ipotesi dello scienziato francese è che i singoli filamenti di dna (e, volendo, anche i singoli geni) sono in grado di emettere onde elettromagnetiche che si propagano attraverso la formazione di nanostrutture d’acqua. Non solo, questa proprietà permetterebbe ad alcuni microorganismi di infettare cellule a distanza, con un processo che ricorda il teletrasporto. Ma partiamo dall’inizio: la dimostrazione delle proprietà elettromagnetiche del dna. Lo strumento utilizzato dalla squadra di ricerca consiste in un solenoide all’interno del quale viene alloggiata una provetta contenente la soluzione biologica da analizzare. Il materiale biologico viene eccitato elettromagneticamente e i segnali risultanti vengono catturati e amplificati tramite computer. I risultati registrati sono senza precedenti: le soluzioni biologiche ricavate da colture cellulari batteriche e virali emettono onde elettromagnetiche a bassissima frequenza (tra i 500 e i 3000 Hz), e i medesimi risultati vengono ottenuti analizzando il solo dna estratto dagli stessi microorganismi. Non solo, si è anche notato che le emissioni elettromagnetiche non dipendono dalla quantità di cellule utilizzate nella coltura, e che anche singoli geni sono in grado di produrre simili emissioni. Va bene, questo significa che le singole molecole di dna, se sottoposte a eccitazione elettromagnetica, sono in grado di riemettere segnali captabili: ma come si arriva al teletrasporto di dna da una cellula all’altra? È qui che interviene l’elemento più provocatorio (e controverso) dello studio di Montagnier. I ricercatori hanno notato che le emissioni del dna provocavano cambiamenti nelle nanostrutture dell’acqua. Successivamente hanno dimostrato che queste emissioni potevano influire anche sulle nanostrutture una soluzione acquosa priva di elementi biologici. Ipotizzando che queste specifiche nanostrutture potessero fungere da impalcatura per la riproduzione della molecola emittente, hanno inserito nella provetta contenente acqua gli elementi necessari alla sintesi di dna (enzima polimerasi, nucleotidi e primer). Quando sono andati ad analizzare il dna prodotto, hanno trovato sequenze per il 98% identiche a quelle originali. Sostanzialmente, dunque, il dna sarebbe in grado di trasferire informazioni sulla propria struttura attraverso l’acqua, al punto da poter ricostruire la molecola in un altro ambiente acquoso. Una scoperta del genere sarebbe già sufficiente a fare scalpore, ma a Luc Montagnier non basta. Il virologo Premio Nobel arriva a ipotizzare che questa proprietà venga utilizzata dai microrganismi per infettare altre cellule. “ Dobbiamo supporre che in presenza di cellule eucariote la sintesi dei componenti del micoplasma (lipidi di membrana, ribosomi) possa essere istruita dal dna del micoplasma”, spiega Montagnier, “ Un’unica cellula di micoplasma è, quindi, sufficiente a generare l’infezione totale dei linfociti”. Affermazioni come questa hanno creato non poche perplessità all’interno della comunità scientifica. Alcuni, come il chimico Derek Lowe, sostengono che la tesi di Montagnier non è supportata da una quantità sufficiente di dati e da prove incontrovertibili di riproducibilità. Nel frattempo, la squadra di Montagnier sta già ipotizzando applicazioni mediche di questa scoperta, principalmente nell’ambito dello studio dell’HIV. Per saperne di più, è possibile consultare il paper fornito dall’Università di Milano Bicocca. http://daily.wired.it/news/scienza/tele ... =1#content |
Autore: | zakmck [ 30/04/2011, 00:00 ] |
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Cita: Blissenobiarella ha scritto: sui batteri. So a quali ricerche sul DNA hai pensato però ![]() Io mi riferivo a quelle sulla parte "spazzatura" del DNA. Se ne e' mai parlato sul Forum? Comunque secondo me e' il DNA il centro di tutti i discorsi. |
Autore: | Blissenobiarella [ 30/04/2011, 00:11 ] |
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Mi sa che ne abbiamo discusso abbondantemente su Ufologia.net, ma qui non credo abbiamo riportato molto...devo cercare per accertarmente. Ecco l'articolo sullo studio Russo: Le strutture sottili del DNA Intervista all'Accademico prof. V. Kaznaceef, presso il suo Istituto di Biologia Sperimentale siberiano tratta da edicolaweb.net di Orazio Valenti L'uomo sta rompendo i legami con la Natura Madre. Qual'è il suo punto di vista? I problemi di cui parliamo, sono i principali per la sopravvivenza dell'uomo sul Pianeta, da questo XXI° secolo in avanti. I conflitti geopolitici attuali, militari, le catastrofi ecologiche, dipendono da come noi capiamo il mondo e la nostra realtà sostanziale. Oggi la scienza generale è molto antropocentrista e soprattutto sul nostro sciovinismo planetario, credendo che tutto attorno si possano cambiare e guidare tutti i processi e che noi sulla Terra siamo l'unico centro dell'intelletto. La scienza è condizionata dal potere economico? Il mercato divide le persone riguardo al livello di ricchezza, modo di vivere. Influisce profondamente sulla scienza fondamentale perché gli scienziati che si occupano delle ricerche lontane dal mercato, sono scienze che vengono escluse dalle usanze umane. È molto importante che noi riusciamo a creare una unione internazionale tra vari centri scientifici e cercare di avvicinare questo orizzonte, affinché le strutture governative ci ascoltino. Oltre la scienza generale, in che proiezione opera il vostro Istituto? La nostra Accademia siberiana con l'Istituto Internazionale dei problemi cosmici, studia la natura dell'intelletto dell'uomo, la funzione naturale delle cellule, i collegamenti degli uomini tra di loro, con il Pianeta e con lo spazio. Tutto l'Universo si divide in materia vivente e non vivente - detto con metodo scientifico. Però ci sono concetti religiosi, filosofici, esoterici, oltre ai fatti della vita. Tutto questo aiuta l'uomo a capire che esiste qualcosa che non capiamo, di superiore. Sulla Terra esistono molte forme viventi e la moderna scienza conosce bene solo una forma: la sostanza nucleinica. Per questo nel nostro Istituto vi è l'impegno di dimostrare che oltre queste sostanze esistono anche altre sostanze fondamentali. Avete prove sperimentali per spiegare questi concetti? Rispondiamo con una serie di lavori condotti su cellule umane. Prendiamo due contenitori divisi da lastre di quarzo ed in ognuno si fanno crescere culture cellulari. Le diverse culture comunicano attraverso un canale ottico, né chimico, né fisico. Abbiamo usato una coltura normale di fibroblasti umani. Mettendo un virus in una delle due colture, muoiono. Avevamo messo questa coltura a contatto ottico con un'altra cultura sana, e succede che in una esposizione di almeno quattro ore, anche l'altra diventa malata. Quale è il fattore che si trasferisce dall'una all'altra senza contatto chimico? Abbiamo fatto la prova irrorando le cellule col sublimato corrosivo: non possono respirare e muoiono di leucemia, trasmettendo alle colture adiacenti gli stessi sintomi. Si è dimostrato con almeno trenta virus diversi. Ogni virus dimostra che la malattia della coltivazione sana corrisponde alla forma virale della cultura accanto. Ho condotto circa ventimila esperimenti in trenta anni di lavoro. Abbiamo scoperto un'altra cosa interessante: continuando a mettere la seconda coltura ammalata in contatto con una terza sana, si ammala pure questa, e cosi sempre. A livello di laboratorio, abbiamo un esempio di epidemia inspiegabile. Questo è un altro tipo di attività cellulare. Quindi, nell'acido nucleico di ogni cellula, esistono altri campi energetici viventi e la domanda è: cosa è più importante per la vita delle cellula? Il meccanismo genetico, come dicono i genetisti, o i campi oltre questa struttura? Secondo noi sono i flussi che costruiscono macromolecole o strutture cinetiche attraverso cui si realizza il resto. Quindi c'è un'altra genetica di tipo vibrazionale? Sì. Sono i "genomi energetici". La ricchezza della vita proviene dai campi energetici e la loro proprietà ha caratteristiche che superano ogni concetto di genetica che si possa rappresentare. Orazio Valenti http://scienzamarcia.blogspot.com/ |
Autore: | zakmck [ 30/04/2011, 00:27 ] |
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Genetica vibrazionale? Wow Mi sembra si butti benzina su uno dei piatti forti della new age: l'evoluzione vibrazionale. In pratica per molti il 2012 sara' il momento in cui l'umanita' si evolvera', intendendo con questo che ci sara' una vera e propria evoluzione del DNA. |
Autore: | Blissenobiarella [ 30/04/2011, 01:06 ] |
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l'evoluzione vibrazionale della new age...non saprei...in questo caso l'idea stuzzicante è che il DNA codifichi non solo in nucleotidi ma anche in onde radio o anche altre tipi di frequenze ^_^... Se vogliamo buttare benzina sui fuochi newageriani. si potrebbe parlare di epigenetica: http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=1 |
Autore: | aethiopicus [ 30/04/2011, 13:13 ] |
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In uno studio, John Cairns e i suoi collaboratori di Harvard scoprirono che batteri geneticamente incapaci di metabolizzare uno zucchero, il lattosio, possono diventare consumatori di lattosio quando vengono posti in un ambiente dove il lattosio è la loro unica fonte di cibo. Per poter consumare lo zucchero evitando così di morire di fame, i batteri devono mutare a un tasso di velocità di gran lunga superiore a quanto avviene casualmente. Così i batteri acquisirono rapidamente una nuova caratteristica e la trasmisero alle future generazioni, violando gli attuali principi biologici secondo cui ciò non potrebbe verificarsi. In un esperimento analogo, il ricercatore Barry Hall dell'Università del Connecticut sottopose dei batteri a un compito ancora più difficile: per poter metabolizzare il nuovo zucchero che era il loro unico principio nutritivo, dovettero effettuare due mutazioni, una delle quali era un'eliminazione di istruzioni genetiche esistenti. Le probabilità che due mutazioni avvengano a caso, nello stesso periodo di tempo sono poco più di una su un miliardo. Come nell'esperimento di Cairns, i batteri trasmisero poi la capacità appena acquisita a organismi successivi. http://www.performancetrading.it/Docume ... illiam.htm sembra proprio che le mutazioni non siano casuali... sembra quasi che una forza interna si metta a lavoro forse schopenhauer ci aveva proprio preso ![]() mi sono sempre chiesto come l'evoluzione organica vada di paripasso con quella "psicologica" o istintiva,per esempio quando sono spuntate le ali agli uccelli deve anche essere cambiato qualche cosa a livello istintivo altrimenti non le avrebbero mai usate credo...questi due cambiamenti se affidati al caso che governa le mutazioni genetiche quante probabilita avvrebbero avuto di manifestarsi insieme..voglio dire prendiamo il primo dinosauro a cui sono spuntate le piume,all'inizio probabilmente perchè piu' vantaggioso per la regolazione termica,poi man mano che le piume hanno ricoperto gli arti superiori per permettergli,diciamo di planare,dove avra' trovato quell'abbozzo di uccello il coraggio di buttarsi se non fosse sorto anche a livello "istintivo" la voglia di buttarsi...forse sara' caduto per caso,ma da qui a vincere,ad un certo punto,il terrore istintivo per le altezze che tutti gli animali terrestri credo abbiano.. |
Autore: | Blissenobiarella [ 30/04/2011, 14:42 ] |
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Legge di complessità e coscienza Da Wikipedia La Legge di Complessità e Coscienza è la tendenza che esiste all'interno della materia a diventare maggiormente complessa e allo stesso tempo ad accrescere la coscienza. La legge fu dapprima formulata dal gesuita e paleontologo Pierre Teilhard de Chardin. Teilhard sostiene che la tendenza della materia a rendersi sempre più complessa si può osservare nella storia dell'evoluzione della Terra. La materia diventa più complessa passando dallo stato inanimato, alla vita delle piante, alla vita degli animali, alla vita dell'uomo. Si potrebbe anche dire dalla geosfera, alla biosfera, alla noosfera della quale fanno parte gli esseri umani in quanto sono dotati di coscienza in grado di riflettere su sé stessa. Al procedere dell'evoluzione attraverso la geosfera, la biosfera e la noosfera, la materia aumenta in modo continuo sia la complessità che la coscienza. Per Teilhard de Chardin, la Legge di Complessità e Coscienza si estrinseca anche attualmente nella forma della socializzazione dell'umanità. La superficie chiusa e circolare della Terra contribuisce ad aumentare la compressione (socializzazione) dell'umanità. A mano a mano che gli esseri umani accrescono la vicinanza e il contatto fra di loro, i loro modi di interazione diventano progressivamente più complessi in forma di reti sociali meglio organizzate in grado di contribuire ad un aumento complessivo della coscienza, ovvero della noosfera. Teilhard de Chardin immagina anche una soglia critica, che chiama Punto Omega, che costituisce il punto più alto di complessità (socializzazione), e quindi di coscienza, che l'umanità può raggiungere. A questo punto la coscienza travalica lo spazio e il tempo e si colloca su un altro e più elevato piano dell'esistenza dal quale non può più tornare indietro. http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_c ... _coscienza |
Autore: | Blissenobiarella [ 30/04/2011, 14:48 ] |
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Cita: Blissenobiarella ha scritto: Legge di complessità e coscienza Da Wikipedia La Legge di Complessità e Coscienza è la tendenza che esiste all'interno della materia a diventare maggiormente complessa e allo stesso tempo ad accrescere la coscienza. La legge fu dapprima formulata dal gesuita e paleontologo Pierre Teilhard de Chardin. Teilhard sostiene che la tendenza della materia a rendersi sempre più complessa si può osservare nella storia dell'evoluzione della Terra. La materia diventa più complessa passando dallo stato inanimato, alla vita delle piante, alla vita degli animali, alla vita dell'uomo. Si potrebbe anche dire dalla geosfera, alla biosfera, alla noosfera della quale fanno parte gli esseri umani in quanto sono dotati di coscienza in grado di riflettere su sé stessa. Al procedere dell'evoluzione attraverso la geosfera, la biosfera e la noosfera, la materia aumenta in modo continuo sia la complessità che la coscienza. Per Teilhard de Chardin, la Legge di Complessità e Coscienza si estrinseca anche attualmente nella forma della socializzazione dell'umanità. La superficie chiusa e circolare della Terra contribuisce ad aumentare la compressione (socializzazione) dell'umanità. A mano a mano che gli esseri umani accrescono la vicinanza e il contatto fra di loro, i loro modi di interazione diventano progressivamente più complessi in forma di reti sociali meglio organizzate in grado di contribuire ad un aumento complessivo della coscienza, ovvero della noosfera. Teilhard de Chardin immagina anche una soglia critica, che chiama Punto Omega, che costituisce il punto più alto di complessità (socializzazione), e quindi di coscienza, che l'umanità può raggiungere. A questo punto la coscienza travalica lo spazio e il tempo e si colloca su un altro e più elevato piano dell'esistenza dal quale non può più tornare indietro. http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_c ... _coscienza Sono molto illuminanti anche le teorie di Fantappiè secondo cui altre ad una causa posta nel passato nell'universo sarebbero attive nell'universo anche delle cause collocate nel futuro, per dirla in parole semplici l'evoluzione non sarebbe solo il frutto di movimenti e mutazioni casuali, ma sarebbe finalizzato al raggiungimento di qualcosa. Secondo Fantappiè, che supporta la sua teoria con una rigorosa trattazione matematica, la finalità della creazione si esplicherebbe soprattutto nei viventi essendo questi dei sistemi sintropici ossia dei sistemi in cui da disordine si procede verso un organizzazione ordinata della materia... |
Autore: | zakmck [ 30/04/2011, 15:03 ] |
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Non sono un particolare estimatore delle teorie newage, ma devo ammettere che questi ultimi studi sul DNA, se confermati, sono a dir poco strabilianti. In particolare sono rimasto molto colpito dal lavoro "The DNA-Wave Biocomputer" di Gariaev, Birshtein, Iarochenko ed altri, dove gli autori sostengono di aver scoperto una specie di linguaggio codificato nei cromosomi, con tanto di sintassi e semantica, con strutture molto simili a quelle del linguaggio umano. In sostanza il DNA come incredibile BIO-computer in grado di comunicare tramite onde, o meglio vibrazioni, sia in ricezione che in trasmissione con tanto di programma di funzionamento. (Non mi stupisce quindi il discorso sulle onde radio, in quanto particolari forme di vibrazioni) Il fatto e' che ora si aprono alcuni pesanti interrogativi. In primo luogo non e' piu' sostenibile l'idea che il DNA si sia autocreato come risultato dell'evoluzione. E questo per una mera questione di probabilita' e tempo a disposizione. Possiamo pure prendere Darwin e teoria della casualita' e metterlo in naftalina insieme a Miller e Urey. In secondo luogo il DNA e' un disegno/linguaggio intelligente. Ma di chi? Non voglio essere dogmatico, ma non possono non tornare in mente le evangeliche parole: "In principio era il Verbo". Terzo quali sono i limiti/potenzialita' di riprogrammazione del DNA? E in quali tempi?. E in seguito a quali eventi? Anche in questa direzione e' stato fatto del lavoro interessante, sia sul piano teorico, come ad esempio il lavoro di Paul LaViolette sull'onda galattica, che su quello pratico dove numerose ricerche hanno ormai evidenziato come l'evoluzione genomica possa avvenire in tempi rapidissimi come risposta a stimoli vibrazionali in qualche modo indotti. |
Autore: | superza [ 04/05/2011, 23:03 ] |
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Cita: Blissenobiarella ha scritto: Legge di complessità e coscienza Da Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_c ... _coscienza Perfettamente d'accordo l'ho sempre pensato! Aggiungerei che la tendenza alla complessità e alla progressiva maggior consapevolezza e interazione con l'ambiente parte dal big bang in poi. Dalla creazione degli atomi semplici unitisi in stelle alcune delle quali esplodendo in supernovae creano atomi più complessi che generano i pianeti dove si creano legami chimici molecolari per poi passare a forme biologiche prima semplici poi via via più complesse. Se questa non è frutto dell'evoluzione di un intelligenza distribuita presente a partire da ogni singolo atomo, ne deduco che non dovrei pensare! Grazie del Link! |
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