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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Reazioni piezonucleari
MessaggioInviato: 15/04/2011, 10:59 
Cita:
FONTE REPUBBLICA:
[center]L'energia nucleare dai sassi
[/center]
Basta comprimere un blocco di granito per generare energia nucleare. La scoperta arriva dal Politecnico di Torino e rischia di creare una diatriba tra il mondo dell'ingegneria e quello della fisica. In base agli esperimenti eseguiti dai ricercatori di scienze delle costruzioni dell'ateneo torinese, se una roccia granitica o basaltica che viene sollecitata in compressione e portata a frattura fragile è in grado di rilasciare neutroni. Un principio inedito, che in futuro potrebbe portare allo sfruttamento dell'energia piezo-nucleare, ossia un'energia nucleare ottenuta attraverso la fissione di elementi non-radioattivi e relativamente leggeri, come il ferro. Nelle immagini che seguono, una prova pratica fatta nei laboratori del Politecnico: un blocco di granito viene compresso e gli strumenti registrano la fissione nucleare al momento della frattura
FONTE: http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/04/14/foto/l_energia_nucleare_dai_sassi-14934961/1/
Cita:
15/04/2011 - A TORINO I TEST DI LABORATORIO, UN GRUPPO DI STUDIOSI SPERIMENTA NUOVE TECNOLOGIE
Il nucleare "alternativo" del Poli
Al Politecnico di Torino si sperimenta il nucleare «pulito»
Una ricerca sostituisce
ferro e nichel all'uranio
per produrre energia
Fonte: http://www3.lastampa.it/ambiente/sezion ... tp/398012/


Questo un video del 2008 sull'energia piezonucleare


Uno dei siti che ne discutono
http://nuovonucleare.splinder.com/

I DOCUMENTI UFFICIALI
http://www.accademiadellescienze.it/media/699
http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/110 ... 1153v1.pdf



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MessaggioInviato: 15/04/2011, 11:16 
La ricerca Italiana lavora sul "piezonucleare" ormai da decenni con ottimi risultati. Peccato che le cose vengano isabbiate sempre sul piu' bello......


http://www.altrogiornale.org/comment.php?comment.news.5227

http://www.caffepoliticoletterario.org/Intervista%20Cardone.htm

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.5940



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MessaggioInviato: 20/04/2011, 22:06 
Di Fabio Cardone e dei suoi lavori si era parlato anche nella discussione relativa alla fusione fredda; si parlava di "sonofusione", in definiva di possibili reazioni nucleari stimolate da tecniche acustiche; ci vedo una connessione con le reazioni piezonucleari, in fondo in entrambi i casi si tratta di pressione; tutto ciò secondo me, se confermato, potrebbe aprire degli spiragli verso un autentico mutamento di paradigma.

Se poi si fa il passo ulteriore (in sede teorica) di reintrodurre (in chiave aggiornata) un ipotetico etere dinamico (alla Todeschini) allora si potrebbe pensare alla pressione ad un livello ancora più sottile; non solamente meccanico/macroscopico oppure ancora sonoro inteso come onde d'aria, ma proprio come onde d'etere.


Riiprendo il messaggio postato allora, perché forse più appropriato in questa discussione, ma prima vorrei sottolinearne le possibili conclusioni, possibili perché chiaramente bisognerà sperimentare e vederci molto chiaro prima trarne conclusioni; ribadisco poi quanto detto allora e cioè che in questa partita secondo me l'Italia sta mostrando un primato teorico di fatto a cui andrebbe fatto seguire un maggior impegno sperimentale, anche in termini di investimenti.

"Le prospettive sono molteplici e inimmaginabili. Si pensi soltanto alla possibilità di neutralizzare le attuali scorie radioattive delle centrali atomiche convenzionali. Per non parlare della quantità di energia ricavata dal ferro, un elemento presente in natura con proporzioni impressionanti rispetto al petrolio e incredibili in confronto all’uranio."

Ecco il messaggio di allora:

Tecniche acustiche sono state utilizzate per innescare processi di fusione nucleare "fredda", si parla già di "sonofusione"; maggiori dettagli si trovano anche nel già citato libro di Roberto Germano: "Fusione Fredda: Moderna storia d'inquisizione e di alchimia", bibliopolis, 2000.

Più recentemente sono stati effettuati altri esperimenti che si interiscono in questo filone, ampliandolo.

Tratto da
http://redhero.splinder.com/post/17182366

"VERSO

IL NUCLEARE

PULITO

Scoperta e sfruttamento delle reazioni nucleari ultrasoniche



Quello che ho ricavato dall’incontro con il Prof. Cardone è stupore.

Spero di riuscire a trasmetterne un pochino a chi si avventurerà tra queste righe. E soprattutto spero che tutti, secondo la propria cultura e sensibilità, contribuiscano a diffondere, anche contestandolo, quello che proverò a comunicare; il net è popolato da santi e ladri ma ha il pregio/difetto di non poter essere “inquisito” troppo facilmente. Confido in questo aspetto. Uno dei più grandi rischi che corre questa nuova scoperta proviene infatti dalla censura mediatica che come sappiamo è sempre sotto il controllo di quella economica e/o di regime.

Cerco di riportare con la massima fedeltà possibile quanto il prof. Cardone mi ha autorizzato a riferire e che è contenuto nella pubblicazione che dà il titolo al post.



Premessa

Nel 1989 venne osservato un fenomeno fisico particolare cui fu successivamente attribuito il termine di sono-luminescenza. Sconcertava il fatto che dei liquidi, sottoposti a una pressione sonora, diventavano emettitori di luce. La luce in fondo è una forma di energia, onde o radiazione elettromagnetica. Furono avanzate molte ipotesi su come potesse trovare spiegazione il fenomeno. Ci si concentrava perlopiù sulla pressione sonora esercitata sui liquidi, ma ci si rese ben presto conto che il cuore del fenomeno risiedeva nella cavitazione.

Cos’è la cavitazione?

Le bolle di gas disciolte nei liquidi e sottoposte a pressioni sufficienti a comprometterne l’equilibrio interno, si comportano in modo opposto a quanto farebbe una bolla di sapone che galleggia in aria: invece di esplodere, implodono. Le pale dell’elica di un natante presentano infatti una serie di abrasioni e usura caratteristici provocati proprio dall’implosione di queste micro bolle gassose in prossimità del metallo di cui l’elica è costituita. La pressione esercitata dal movimento dell’elica, è quindi la causa sufficiente a provocare le micro implosioni. Ci si accorse che queste erano tanto piccole e di così breve durata da concentrare un'impressionante quantità di energia in uno spazio infinitesimo. Gli ultrasuoni in particolare riuscivano poi a causare il collasso delle bolle disciolte in acqua a temperatura e pressione ambientali. Stupiva inoltre il particolare che le bolle sottoposte a pressione ultrasonica, trasformavano spontaneamente l’onda di pressione in onda d’urto. Si apriva la strada delle misurazioni: la via prediletta di ogni empirista.

Osservando la quantità di luce emessa nei liquidi sollecitati dagli ultrasuoni, si iniziò a stimare la temperatura raggiunta nei microscopici spazi prossimi alle piccolissime onde d’urto: Migliaia, centinaia di migliaia e infine milioni di gradi. Erano temperature ovviamente confinate a spazi infinitesimali, ma comunque sufficienti ad obbligare gli atomi disciolti nel liquido a liberare luce grazie al rilascio dei componenti dei quali sono costituiti. L’idea che le bolle potessero dar luogo ad una serie interminabile di piccolissime onde d’urto in modo da innescare una reazione a catena, fu raggiunta con estrema rapidità. Certo era necessario che le bolle contenessero gas utili a provocare una reazione nucleare quando fossero state sottoposte a cavitazione. Si provarono così varie miscele di deuterio e acqua pesante con alterne fortune, perlopiù affidate al "vediamo che succede se"…. Inziò quindi la fase analitica nel corso della quale si fece strada una nuova terminologia per identificare il fenomeno: reazioni piezonucleari.

Non stupisce che i primi enti a finanziare la ricerca sistematica in questo nuovo campo della fisica fossero il ministero della difesa e quello per l’energia degli Stati Uniti d’America.

Le indagini si svilupparono durante i periodi 1992-1998 e 1999-2002. Nel densissimo volumetto del Prof. Cardone “VERSO IL NUCLEARE PULITO – scoperta e sfruttamento delle reazioni nucleari ultrasoniche” è contenuto un sintetico riepilogo degli sviluppi di queste ricerche, che così conclude:

…Nei successivi esperimenti condotti all’Università Perdue, Taleyarkhan finalmente decise di rinunziare agli impulsi di neutroni dall’esterno ed in più decise di cambiare liquido tornando all’acqua pesante. Purtroppo non riuscì a rinunciare alle radiazioni per catalizzare la produzione delle bolle, e mescolò all’acqua un composto di uranio radioattivo, nitrato di uranile, scatenando successivamente le solite polemiche sterili ma questa volta più violente, col noto risultato che dalle polemiche tra scienziati l’unica a rimetterci è la scienza. Infatti come si può pensare che venga prodotta energia nucleare con gli ultrasuoni se comunque si usa uranio? … … Continuò peraltro a rimanere l’incognita dei raggi gamma, che non era chiaro se venissero o meno prodotti ed eventualmente in che entità, questo rimase una sorta di mistero irrisolto che continuò ad aleggiare su tutti gli esperimenti. In effetti questi esperimenti lasciarono tutti con una sola domanda, se la pressione sotto forma di onda di pressione, onda d’urto o collasso da cavitazione, potesse o meno produrre o catalizzare reazioni nucleari, e se si, di che tipo? Nuove o note?



LA RICERCA ITALIANA

I metodi e gli approcci di casa nostra ci distinguono enormemente da quelli americani o anche tedeschi del secolo scorso. Il prof Cardone sostiene che …”bisogna pensare prima di agire, ma senza troppi preconcetti o pregiudizi, consapevoli che la logica della natura non è quella umana, altrimenti la scienza sarebbe davvero troppo facile…”



LA GEOMETRIA

Gli studi teorici che intorno al 2003 precedettero gli esperimenti furono lungamente dibattuti in molti atenei (la Sapienza, Roma 3, l’Aquila, Perugia, Messina e Torino e ovviamente al CNR). Contribuirono a questi studi preliminari anche le Università di Danzica, Del Maryland, di Harvard, il politecnico di Boston (MIT) e i laboratori europei del CERN.

L’idea di partenza era che lo spazio attorno ai nuclei atomici non fosse piatto come un foglio di carta posato su un tavolo, ma che fosse possibile per le forze nucleari deformare lo spazio microscopicamente almeno entro certi limiti.

Questa ipotesi esposta sommariamente nel volume già citato ma molto più accuratamente in DEFORMED SPACE TIME (F. Cardone – R. Mignani Ed. Springer), costituì la base per una teoria estremamente complessa sia riguardo a come doveva deformarsi lo spazio (e il tempo!) sotto l’azione di forze sorprendentemente autonome come la radioattività e l’interazione nucleare, sia per come sarebbe dovuta essere realizzata una macchina sperimentale capace di tenerne conto. Nel volume sono puntualmente segnalati collaboratori, eventi e concetti che avrebbero portato al prototipo che fu poi realizzato e messo in funzione. Inoltre è opportunamente specificato come e perché si pensò al ferro come “combustibile” ideale da impiegare per le prove (materiale inerte tutt’altro che radioattivo).

Considerando la tavola degli elementi… tutti i nuclei a partire dal più piccolo, il Deuterio, fino al più grande, l’Uranio, sono ordinati secondo il valore crescente della loro energia di legame per componente. Tra i due estremi vi è il Ferro, che si trova circa a metà tra Deuterio e Uranio, inoltre il Ferro possiede il valore più alto dell’energia di legame per componente tra tutti i nuclei degli elementi, ed in più il Ferro è inerte, cioè non radioattivo. Per questa sua proprietà di avere l’energia di legame più alta, il ferro è il più svantaggiato per produrre energia nucleare ed anche il meno incline a farlo. Scherzando si può dire che il suo nucleo è… “duro come il ferro” e quindi sarebbe l’elemento meno opportuno da considerare, almeno secondo il buon senso, come avrebbe detto Fermi. Ma tutto questo in condizioni normali, ossia in un spazio piatto. Viceversa in uno spazio deformato dalle energie nucleari, il Ferro si trova in posizione avvantaggiata. Infatti se vi è una soglia di energia da raggiungere, che è al di sopra di tutte le energie di legame, il nucleo con l’energia più alta è quello più vicino, quello che a parità di potenza fornita la supera per primo fra gli altri nuclei e, cosa più importante, nel minor tempo… Questo è un ragionamento di estrema semplicità ed eleganza che riassume una serie di ragionamenti e calcoli alquanto complessi ed è dovuto al fisico italiano W. Perconti.

L’ESPERIENZA

Il progetto fu eseguito da un equipe di esperti con a capo il Prof. Cardone. Si trattò di un’efficientissima sinergia tra accademici ed esercito italiano.

Certo che esigere dal ferro un'emissione di energia nucleare, per giunta nell’arco ragionevole di poche decine di minuti sembrava essere quanto di più avventato si potesse pretendere. Con gli ultrasuoni poi…

…Per comprendere l’enormità della cosa si consideri il fatto che gli ultrasuoni agiscono sugli atomi che sono 100.000 volte più grandi del loro nucleo, invece il nucleo ha un’energia 100.000 volte più grande dell’atomo, da cui l’enorme disparità tra l’energia nucleare e quella chimica.

Eppure l’idea era quella che nello spazio deformato, in presenza quindi di una geometria deformata, si potesse cambiare una leva tragicamente svantaggiosa in spudoratamente vantaggiosa.

LA MACCHINA

Collaudato e realizzato dalle forze armate, il “cavitatore” (questo il nome assegnato all’apparecchiatura) presentava due punti di forza non considerati nei precedenti esperimenti americani e di Perugia: la separazione del “sonotrodo” dalla camera di reazione e un sistema di raffreddamento di nuova concezione.

Senza scendere in dettagli le proporzioni del sonotrodo e della camera di reazione dovevano avere una geometria estremamente precisa a causa delle dilatazioni termiche cui sarebbero state sottoposte. La cura estrema di questi aspetti (geometria e sistema di raffreddamento), avrebbero consentito il funzionamento a regime della macchina senza limiti di tempo.

La macchina funzionava in modo stabile. Emissione di ultrasuoni a 20Khz (20.000 oscillazioni per secondo) con un intensità di 100 watt.

Ora si trattava di scegliere il “combustibile”.

Si scelsero elementi ordinati per massa ed energia nucleare per componente del nucleo: Litio, Alluminio, Ferro. Sotto forma di cloruri per tutti e tre ma con in più il nitrato di ferro. Non ci si aspettava ovviamente alcuna emissione di neutroni da parte di litio e alluminio, ma dal ferro si. Quantità, proporzioni, dosaggi e quant’altro fosse necessario alla buona riuscita dell’esperienza era comunque previsto dalla teoria. Si trattava ora di scegliere un altro determinante componente per le verifiche: un rivelatore di neutroni efficiente. Si optò per il meglio: rivelatori termodinamici della canadese BTI.

Questi consentivano di bloccare, rendere visibili, contare e fotografare le bolle di un idrocarburo, immerso in una gelatina, e messo in ebollizione dall’energia dei neutroni. La spesa fu sostenuta con coraggio dalle forze armate.

Nonostante la notevole affidabilità dei termodinamici di verifica, nel 2005 si volle comunque dotare il sistema di un ulteriore strumento di rivelazione: lastre fotografiche di policarbonato (CR39) corrette al Boro.

Nel 2006 infine si aggiunse un rivelatore al trifluoro di Boro per la registrazione elettronica dei dati. Ciò avrebbe permesso il disegno di un grafico sulle emissioni di neutroni, la loro quantità e l’energia prodotti nell’arco dei 90’ di funzionamento della macchina.

ACCENSIONE..

Nei 90 minuti di durata dell’esperimento non fu misurata nessuna emissione di neutroni per quanto riguarda Litio e Alluminio.

Ma con il Ferro rimanemmo di sasso: primo esperimento e primo successo.

I controlli incrociati con i nostri tre sistemi di rivelazione cominciarono a dare in perfetto accordo segnali di attività nucleare (emissione di neutroni) dopo 50 minuti ca.

Nessuna presenza di radiazioni alfa e beta al di fuori della camera di reazione, né durante i 90 minuti della prova, né postuma a esperienza conclusa e macchina spenta. Nessuna presenza di radiazioni gamma in ogni condizione. Ulteriori comparazioni vennero effettuate con cloruro di Ferro e nitrato di Ferro, sempre con i medesimi risultati. La forma chimica non influenzava la produzione di neutroni, solo la presenza del ferro era determinante.

All’incremento delle quantità di ferro inserite nella camera di reazione corrispondeva un incremento del tempo necessario alla produzione di neutroni. Questo confermò definitivamente l'esistenza di un’inerzia e quindi di un campo di attesa nel processo di produzione delle reazioni piezonucleari mediante ultrasuoni e cavitazione.

Nel 2006 gli esperimenti vennero spostati da una sede dell’esercito italiano ai laboratori del CNR a Roma allo scopo di verificare la ripetibilità dei fenomeni: stessi identici risultati, stessa medesima assenza di radiazioni alfa, beta e gamma.



L’assenza di radiazioni gamma da noi riscontrata, fu campo di indagine approfondito anche di altri ricercatori: esperienze accurate usando spettrometri con cristallo di Ioduro di Sodio e Tallio, confermarono ulteriormente l’assenza di radiazioni gamma.

Fu a questo punto molto interessante quanto proposto dall’allora Presidente del CNR dopo aver supervisionato i risultati: la comparazione tra la nostra macchina a ultrasuoni e un reattore nucleare convenzionale ad Uranio (in dotazione al centro ENEA di Roma-Casaccia).

Anche questa fu una esperienza sorprendente.

UN’ALTRA SORPRESA

Ma come si sarebbe comportato un elemento che a differenza del ferro fosse stato radioattivo?

Con il Torio, un elemento moderatamente radioattivo, accadeva qualcosa di inatteso e sorprendente.

Vennero preparate soluzioni a bassissimo contenuto dell’isotopo Torio228. Questo è composto da 90 protoni e 138 neutroni e dato che è un esa-alfa emettitore emette 6 particelle alfa che formano su una lastra fotografica di policarbonato un’immagine come le dita di una mano aperta. La sua radiazione è quindi inconfondibile anche in mezzo ad altre radiazioni ambientali.

Il tempo naturale in cui la sua radiazione e il suo contenuto si dimezzano è di circa due anni.

Dei dodici campioni preparati 8 sarebbero stati sottoposti a cavitazione nella nostra macchina e gli altri 4 sarebbero serviti alla comparazione.

Al termine dell’esperienza i campioni cavitati furono sottoposti all’analisi con uno spettrometro di massa ad alta risoluzione (quadrupolare a settore magnetico) riscontrando che sia il contenuto che la radioattività risultavano esattamente dimezzati!!

La misurazione dei neutroni non aveva dato risultati significativi.

Cosa si doveva ritenere?

Che il torio sottoposto a cavitazione si era trasformato in un tempo 10.000 volte più rapido di come accade naturalmente, concludendo che questi era stato soggetto a reazioni piezo-nucleari che ne avevano alterato la natura facendogli superare la soglia di energia della forza radioattiva aldilà della quale anche la geometria di tale forza… non era più piatta.

Il caso del Ferro e del Torio potrebbero diventare emblematici di un altro fatto, che il superamento della soglia di deformazione è un po’ attraversare “lo specchio di Alice” per entrare in un luogo in cui il ferro inerte emette neutroni anche se è il più sfavorito a farlo, mentre il Torio radioattivo perde la sua radioattività in un tempo troppo breve producendo una situazione inerte….



NOTA!!!

QUESTA SCOPERTA E' PROPRIETA' DELLO STATO ITALIANO COME DA BREVETTI A TITOLARITA' 100% CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR)!!!

RIUSCIREMO MAI A BENEFICIARNE?

*****************************************************************

CONCLUSIONE

Le prospettive sono molteplici e inimmaginabili. Si pensi soltanto alla possibilità di neutralizzare le attuali scorie radioattive delle centrali atomiche convenzionali. Per non parlare della quantità di energia ricavata dal ferro, un elemento presente in natura con proporzioni impressionanti rispetto al petrolio e incredibili in confronto all’uranio.

Il professor Cardone ha inserito nel suo piccolo ma scioccante volume (da cui prende il titolo il post) tutta una serie di importanti osservazioni circa lo sfruttamento di questi fenomeni, nonché una acuta disamina del panorama geopolitico ed economico contemporaneo.

Forse in un prossimo post."

Vedi anche
http://www.windoweb.it/energia_nucl..._cardone.htm
http://cardonefabio.awardspace.com/
http://redhero.splinder.com/post/17293399


Ultima modifica di quisquis il 20/04/2011, 22:14, modificato 1 volta in totale.


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Una ricerca italiana: le reazioni piezonucleari da pressione ultrasonica
http://www.archivionucleare.com/index.p ... trasonica/


Oggi approfondiamo un argomento (segnalatoci un po’ di tempo fa da un lettore) relativo ad una ricerca eseguita in Italia e condotta in particolare dai due fisici italiani Fabio Cardone e Roberto Mignani: le reazioni piezonucleari da pressione ultrasonica (reazioni nucleari prodotte con il suono in elementi senza radioattività).

Prima di parlarne abbiamo cercato di contattare il Prof. Fabio Cardone e il prof. Roberto Mignani, i quali gentilmente hanno risposto dandoci i giusti riferimenti in modo da cercare di dar vita ad un articolo certamente non esaustivo ma comunque che potesse essere un buon punto di partenza per conoscere ed approfondire l’ argomento.
Abbiamo anche contattato il Signor Marco Curione che ha avuto l’ idea di raccogliere e rendere disponibile molto materiale su tali ricerche.

La scoperta è avvenuta intorno al 2004, nel periodo in cui a capo del CNR si trovava Fabio Pistella.
Le ricerche sono state eseguite dal 2003 al 2007 presso laboratori sia civili sia militari, con la collaborazione dei ricercatori civili G. Cherubini, A. Petrucci, F. Rosetto, G. Spera e dei tecnici militari A. Aracu, A. Bellitto, F. Contalbo, P. Muraglia.
I brevetti sono attualmente detenuti dal CNR (Consiglio Nazionale Ricerche) e l’ Ansaldo Nucleare sarebbe al momento molto interessata allo sfruttamento su scala industriale di quanto scoperto.

Riportiamo quanto scrittoci via mail dal prof. Roberto Mignani in modo da rendere sinteticamente inquadrabile l’ ambito di queste ricerche:

“Gli ultrasuoni possono produrre nei liquidi reazioni nucleari. Questo in sintesi il risultato delle ricerche, sia teoriche che sperimentali, condotte nell’ ultimo decennio dai fisici Fabio Cardone del Consiglio Nazionale delle Ricerche e Roberto Mignani dell’ Università “Roma Tre”.
In particolare, gli esperimenti effettuati (in collaborazione con i fisici Walter Perconti, Andrea Petrucci e Giovanni Cherubini e dei chimici Francesca Rosetto e Guido Spera) hanno mostrato che in acqua irraggiata con ultrasuoni di opportuna potenza e frequenza si verificano trasmutazioni di elementi, sia stabili che instabili, ed è possibile produrre elementi non presenti in natura come l’ Europio. Tali processi avvengono apparentemente con emissione di neutroni. La produzione di neutroni è stata esplicitamente riscontrata nell’ irraggiamento ultrasonico di soluzioni contenenti sali di ferro. L’ emissione di neutroni è una chiara marcatura delle reazioni nucleari, che, causa il loro innesco ad opera di onde di pressione, sono state denominate reazioni piezonucleari. Il fenomeno è riproducibile e in buona misura controllabile, mostra un comportamento a soglia nell’ energia fornita al liquido dagli ultrasuoni, e ha luogo senza produrre scorie radioattive.
Il meccanismo teorico proposto da Cardone e Mignani per spiegare i processi piezonucleari è il seguente. Sotto opportune condizioni di potenza e frequenza, gli ultrasuoni producono nei liquidi il processo di cavitazione, ovvero la formazione di bolle di gas che successivamente implodono. A causa della tensione superficiale, gli atomi degli elementi presenti nel liquido rimangono intrappolati sulla superficie della bolla. Quando questa implode, gli atomi sono forzati ad avvicinarsi superando la barriera colombiana, e i loro nuclei si fondono. In altri termini, le superfici delle bolle prodotte dalla cavitazione si comportano come tanti acceleratori inerziali.
Le reazioni piezonucleari producono energia, com’è evidenziato dalla consistente evaporazione delle soluzioni, e, come già sottolineato, non danno luogo a scorie radioattive in quanto impiegano “combustibile” stabile. Inoltre, un esperimento effettuato irradiando con ultrasuoni una soluzione contenente torio ha mostrato un dimezzamento della vita media del torio e quindi un’ accelerazione del suo decadimento. Ciò implica che le reazioni piezonucleari possono svolgere un ruolo anche nello smaltimento delle scorie radioattive. Possibili applicazioni industriali sono attualmente allo studio.”

Da quanto si legge, si possono ipotizzare davvero diverse applicazioni di tali scoperte.

Ma altre informazioni si possono desumere consultando le schede sinottiche dei brevetti detenuti dal CNR relativi alle reazioni piezonucleari:

1 - Apparecchiatura e procedimento per l’ abbattimento della radioattività di materiali radioattivi mediante reazioni piezonucleari indotte da ultrasuoni e cavitazione

2 - Processo e impianto per la produzione di reazioni piezonucleari endotermiche ed esotermiche mediante ultrasuoni e cavitazione di sostanze

3 - Apparecchiatura e procedimento per la produzione di neutroni mediante ultrasuoni e cavitazione di sostanze

Per approfondire inoltre ulteriormente l’ argomento si può:

- visitare il sito “Escatologika” gestito dal signor Marco Curione

- scaricare e leggere il volume “Verso il Nucleare Pulito - Scoperta e Sfruttamento delle Reazioni Nucleari Ultrasoniche“
(file Word di circa 9,5 mb e 74 pagine)

- vedere su “Youtube” tre filmati relativi ad un intervento di Fabio Cardone durante il recente convegno del 21 maggio 2008 “Energia e Ambiente” della Facoltà di Scienze dell’ Università di Chieti in collaborazione con il Lions Club. In tali filmati Fabio Cardone fa un resoconto delle ricerche










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MessaggioInviato: 19/05/2012, 18:18 
Può essere utile ricordare che Fabio Cardone e Roberto Mignani eseguirono l'esperimento concepito inizialmente da Umberto Bartocci volto a verificare la possibilità di falsificare (in senso Popperiano) la teoria della relatività ristretta nel suo cuore, ossia la covarianza di Lorentz, e trovare per l'elettromagnetismo a livello locale una violazione di questo assunto.

Ed infatti l'esperimento ha fornito risultato non nullo, ancorché di difficile interpretazione e vincolato ad alcune modalità di esecuzione.
L'esperimento è stato eseguito solo due volte, la prima in modo maggiormente amatoriale ma non per questo meno significativo, la seconda da Cardone e Mignani. Poi, anziché andare avanti testando a fondo in condizioni diverse, ci si è fermati, quando invece sarebbe stato utile che molti altri provassero e riprovassero. In ogni caso il tutto non fa che potenziare l'idea che i fondamenti della Relatività ristretta non siano stati adeguatamente testati come sarebbe stato opportuno, soprattutto per ciò che riguarda l'elettromagnetismo (al di là degli assunti limitanti fatti sull'etere all'epoca della sua negazione, variando i quali cadono anche le conclusioni sulla negazione dello stesso, come ovvio che sia).

Per approfondimenti:

http://itis.volta.alessandria.it/episte ... 6-bart.htm
http://www.cartesio-episteme.net/cardo.html
http://www.cartesio-episteme.net/tempo.html


E forse non è un caso che ritroviamo Cardone e Mignani ad occuparsi di pressione, cavitazione, onde (in questo caso sonore), tutti concetti maggiormente applicabili ad un ipotetico etere. E non è un caso che per spiegare questi fenomeni piezonucleari si sia sentito recentemente il bisogno di assegnare delle proprietà allo spazio, con il che di fatto si sta lentamente reintroducendo dalla finestra, con proprietà maggiormente tarate sulle conoscenze odierne, quell'etere che era stato troppo frettolosamente cacciato dalla porta.


Ultima modifica di quisquis il 19/05/2012, 18:35, modificato 1 volta in totale.


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Il Piezonucleare una bufala? Il Nobel Percy Bridgman non ci sta!
Maurizio Maria Corona
Fonte: http://www.mainfatti.it



L’energia piezonucleare è una bufala? Centinaia di ricercatori si schierano "contro". Qualcuno usa anche parole pesanti

Ma il piezonucleare, l’energia dalla pietre, presentato dall’INRIM ha origini molto lontane. Anche se un po’ insabbiate.

Una parte del mondo della ricerca italiana è in fermento, e se ne sente anche il rumore. Nelle autoclavi della scienza tricolore però non si avverte quel lento e costante sfrigolio del lievito che "mangia" gli zuccheri, ma un ribollire che ricorda ad alcuni il rumore di una pentola di fagioli.

Il mondo della ricerca italiana infatti è in ebollizione per uno "scandalo" (o presunto tale) che ha mosso centinaia di ricercatori a sottoscrivere una petizione "contro". Un’attenzione che neppure il famoso "Tunnel Gelmini" aveva saputo catalizzare (termine quanto mai appropriato per l’argomento che si va a trattare).

Ogni scandalo ha un nome, ovviamente, e questa volta la parola che sembra far stracciare le vesti a centinaia di esperti ha delle strane assonanze con le pietrine degli accendini e, per i meno analfabeti funzionali anche con i cristalli di quarzo degli orologi e di molte altre apparecchiature elettroniche che hanno un "clock".


La pietra (piezonucleare) dello scandalo.
Lo scandalo si declina in questi termini: "piezonucleare", "energia piezonucleare", "nucleare piezoelettrico". Cioè, in parole povere, tutti modi per dire che si può "cavare" l’energia nucleare dalla pietre, letteralmente.

E da qualsiasi pietra, mica solo la pechblenda o la carnotite (cioè minerali che contengono uranio) o magari resti del MOX tratti dalla cava bollente di corio di Fukushima (o di Chernobyl). Con il "piezonucleare" si promette di produrre energia "pulita" grazie alla mera compressione di questi materiali, sostanzialmente tramite "ultrasuoni".

In un certo senso l’ "energia piezonucleare" è la vendetta della "pietra tombale" messa dalla Scienza (con la S spigolosa, quella ortodossa) sulla "fusione fredda" di Fleischmann e Pons ed "eredi".

Ora sembra che la stessa pietra, ma "piezonuclearmente", possa fornire energia. E a proposito di pietre, cristalli, ed effetti piezoelettrici, in questo "scandalo" c’entrano proprio anche gli "orologi" e le "misurazioni".

Lo scandalo infatti è stato "acceso" proprio dall’ INRIM , ovvero l’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, e cioè l’"ente pubblico di ricerca, afferente al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca" che "si occupa di scienza delle misure e dei materiali, sviluppa tecnologie e dispositivi innovativi".

L’INRIM ha indetto un convegno il 4 maggio scorso a Torino intitolato "L’atomo inesplorato. Il potenziale nascosto della ricerca d’avanguardia sulla tecnologia nucleare" durante il quale è stato presentato a cento esperti provenienti da tutto il mondo , uno studio sulle reazioni piezonucleari.

http://www.inrim.it/events/press/stampa ... 5.2012.jpg


"E’ un campo di ricerca tutto nuovo, chiamato fissione piezonucleare", ha affermato al convegno Alberto Carpinteri, ordinario di scienza delle costruzioni del Politecnico di Torino e Presidente dell’INRIM. Tanto che ancora non esiste "piezonucleare wikipedia" come cercano in molti.

Lo stesso Alberto Carpinteri spiega: "Stiamo considerando fenomeni nucleari fino ad ora considerati ‘clandestini’ e si sta aprendo una nuova fase di ricerca".

Nel convegno a Torino è stato fatto un esperimento davanti a tutti: un campione di pietra di Luserna (un tipico gneiss del Piemonte, la copertura della Mole Antonelliana è fatta di questa pietra) è stata compressa fino al punto di rottura, "liberando una quantità di neutroni 100 volte superiore al fondo naturale ambientale".

La scoperta ha ovviamente dei risvolti che qualcuno potrebbe avere già intuito, e cioè, come ha ricordato lo stesso Carpinteri, la scoperta di nuovi precursori dei terremoti (e qui ci si potrebbe ricollegare a Gianpaolo Giuliani ) e addirittura a nuovi modelli sul ciclo del carbonio.


Ma l’energia piezonucleare fa esplodere la polemica. E la Bufala.
Per continuare le ricerche sul piezonucleare, lontanissimo, anche secondo il parere degli scopritori, da applicazioni industriali, chiaramente servono soldi.

Anche perché sino ad ora le ricerche su questo filone sono state fatte dal Prof. Fabio Cardone con metodi che ricordano il coraggio "imprudente" (per l’incolumità delle persone) di Enrico Fermi e dei ragazzi di via Panisperna, tanto che lo stesso Cardone ringrazia la "Divina Provvidenza".



In un video del 2008 il professore dice: "(…) abbiamo corso dei rischi inauditi ce ne siamo resi conto soltanto al termine, perché le protezioni erano veramente a livello minimo".

Ma la richiesta di finanziamenti da parte dell’INRIM sulla fissione piezonucleare fa invece detonare una bomba di polemiche in una parte della ricerca italiana.

La risposta ad una ricerca affascinante (e già presente "in nuce" in letteratura scientifica ) viene immediatamente "vaporizzata" utilizzando come arma un animale capace, proprio come il boro, di "avvelenare" qualsiasi reazione "nucleare" (anche "alternativa"): la bufala.

Immediatamente il "nucleare piezoelettrico" viene quindi bollato come "bufala" e, per completare l’affettuosa accoglienza, viene addirittura inchiodato al prefisso "piezo" il suffisso "-poli", cioè "Piezopoli", proprio come "Calciopoli", "Vallettopoli" e la madre di tutti i "-poli", cioè "Tangentopoli".

E così oltre 750 ricercatori italiani scrivono un appello al Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca per "verificare se corrispondono al vero le affermazioni che si intende porre tra le priorità dell’attività dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (Inrim) lo studio delle reazioni piezonucleari".


Percy Williams Bridgman già conosceva il fenomeno.
Eppure il principio non è nuovo e gli "strani" effetti della compressione estrema dei materiali è qualcosa che risale almeno agli anni ’30.

Un pioniere in questo campo è stato senz’altro Percy Williams Bridgman, fisico e filosofo della scienza statunitense, premio Nobel per la fisica nel 1946, che si occupò proprio dello studio della fisica delle alte pressioni su materiali e i loro effetti termodinamici. Le implicazioni delle sue scoperte sono state tante e tali che la sua ricerca è stata "insabbiata" (curiosamente il termine è interessante proprio per il suo contenuto di quarzo), anche per gli interessi della longa manus dei militari che, si sa, per la ricerca nucleare (soprattutto per la forza nucleare forte) hanno sempre avuto un debole.


Denaro per la ricerca o ricerca del denaro?
A questo proposito, prima di crocifiggere l’INRIM e dare in pasto il piezonucleare e i suoi ricercatori al pubblico ludibrio dei social network, non è neppure necessario prendere in mano l’opera omnia di Percy Bridgman, ma semplicemente ascoltare le parole del professor Emilio del Giudice (fisico, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’International Institute of Biophysics di Neuss) che racconta proprio della vicenda di Bridgman.

http://www.radioradicale.it/scheda/304005?format=32

Si tratta di un "pezzo raro", non "mainstream", presente sull’ archivio online di Radio Radicale. Emilio del Giudice parla ad un convegno estremamente interessante (quanto ignorato dai media vecchi e nuovi) che si intitolava emblematicamente "Denaro per la ricerca o ricerca del denaro?" Organizzato da Sergio Noto e Laura Vantini, il 24 maggio 2010 a Verona.

Un convegno, dove interveniva tra gli altri Michelangelo Speri, figlio di Omero Speri (http://www.scienzadiconfine.eu/frontiere%20scienza/tecnologie/omero%20speri.html) e "realizzatore della macchina produttrice di energia termonucleare controllata insieme a Piero Zorzi (brevetto del 1974)". Omero Speri era arrivato, prima di Fleischmann e Pons alla "fusione fredda" (ante litteram), che azionava addiruttura una turbina (e un motore a scoppio) e l’aveva brevettata10 ( "Produttore Di Energia Termonucleare Controllata Di Idrogeno E Suoi Isotopi" ).

Le parole di Emilio del Giudice del 2010 sono quasi da "precog" della situazione attuale.


La longa manus dei militari nella scienza.
Dice Emilio del Giudice, citando il libro scritto in collaborazione con Maurizio Torrealta (RaiNews24) "Il Segreto delle tre pallottole" (Edizioni Ambiente, 2012): "(…) Tenendo conto che un grandissimo numero di scienziati dipende per la propria sopravvivenza dal benvolere delle autorità militari, o in forma diretta o in forma indiretta (…) per esempio negli Stati Uniti la maggioranza, ai miei tempi quando io stavo in America negli anni ’70 erano i due terzi, adesso non lo so, però è sempre una buona percentuale, dei fondi pubblici della ricerca sono fondi militari. Ma anche quelli privati in buona parte da dove provengono? Provengono da aziende che lavorano per il Pentagono. Quindi è chiaro che in particolare il mondo militare controlla tutto il sistema delle onorificenze o anche dei giornali, eccetera. E’ praticamente impossibile avere il Premio Nobel se uno non è ben visto dai militari".


Lo strano caso del fisico "precario" Giuseppe Occhialini.
Continua Del Giudice: "Vi posso citare un esempio di un italiano, Giuseppe Occhialini che era professore a Milano che è morto alcuni anni fa, il quale è stato un grande fisico sperimentale, coinvolto in due lavori che hanno avuto il Nobel: la scoperta del Positrone e la scoperta del Mesone Pi, del Pione. Fatti. Secondo lui siccome era antifascista, era esule in Inghilterra, e però esule in modo precario, quindi non poteva essere assunto, lavorava in modo precario in questi laboratori, non poteva pubblicare solo a suo nome, e quindi gli articoli che faceva erano firmati anche dal direttore che è stato Blacket nel ’32 quando ci fu il lavoro del Positrone e Powell nel ’47 quando ci fu il lavoro del Pione.

Entrambi questi lavori vennero premiati con il Nobel che però vennero dati a Blacket e a Powell. Blacket fu abbastanza onesto da dire che lui non c’entrava niente e che il lavoro l’aveva fatto Occhialini. Dopodiché, che cosa si scopre? Si scopre dai documenti della Fondazione Nobel che sul nome Occhialini c’era stato un esplicito veto. Occhialini siccome durante la guerra non ha collaborato all’impresa atomica, perché lui ha detto che il fatto che lui era antifascista non significava che doveva collaborare con i militari anglo-americani, e quindi se ne è andato in Brasile, non ha collaborato con i militari, non può avere il Nobel.

Capite che dopo tutte queste cose se le autorità militari, questo argomento è un argomento di cui non si deve sapere niente in giro, quindi, perché non si sappia niente in giro, voi dovete dire che è tutta una bufala, dovete dire che quelli che se ne occupano sono dei truffatori, sono degli imbecilli, anzi peggio, imbecille uno può anche tenerselo, sono dei truffatori, che meriterebbero di andare in galera, dovrebbero essere licenziati, e così via.

Nessuno oserà, soprattutto in periodi come adesso, in cui è difficile trovare un posto, immaginate un poco un giovane che voglia fare la tesi sulla Fusione Fredda, si candida immediatamente a non trovare lavoro (…) e allora è tutto chiaro".


Il silenzio totale sulla "sconvolgente" scoperta di Percy Bridgman.
"Nel 1935 apparve sulla Fisical Review un articolo scritto da un grande scienziato americano Percy Bridgman – continua Emilio Del Giudice – che poi 10 anni dopo ebbe il Premio Nobel, non per questo articolo:
"Effects of High Shearing Stress Combined with High Hydrostatic Pressure" ma per lo studio sulle alte pressioni.

Questo articolo era sconvolgente. Diceva che lui aveva provato che tutti i corpi solidi purché sottoposti a una pressione longitudinale, cioè da schiacciamento sufficiente e dopo che si era raggiunto uno sforzo di taglio, cioè il maglio…(Del Giudice imita il rumore del maglio onomatopeicamente, ndr) premeva… e poi…superata una soglia dello sforzo di taglio, il materiale si polverizzava emettendo raggi X, elettroni, in una esplosione che sembrava quasi nucleare.

Ecco, e questo era universale per tutti i corpi solidi, senza eccezioni. Capirete che questo a mio parere è un articolo interessante, che meritava commenti, anche per dire ‘è sbagliato’. Sorpresa, questo articolo pubblicato nel dicembre del ’35 negli anni successivi nessuno lo cita, neanche per dire che era sbagliato, silenzio totale".


La scoperta di Percy Bridgman era studiata nei laboratori militari.
Prosegue Emilio Del Giudice: "Neanche lo stesso Bridgman riprese più l’argomento, riprodusse questo risultato in un libro che scrisse poi nel dopoguerra, lo riportò, ma nient’altro. Passano molti anni e si scopre che l’argomento era studiato nei laboratori militari. Quindi i laboratori militari avevano stabilito: ‘siccome noi pensiamo che da questa scoperta si possa eventualmente fare un’arma, non vogliamo che questo argomento venga ulteriormente approfondito al di fuori di noi’.

Quindi vedete, c’è una censura che diventa autocensura perché gli scienziati che dipendono dai finanziamenti per la loro esistenza non trattano volutamente argomenti che possano mettere in pericolo il loro accesso ai finanziamenti. E per questi argomenti dicono: ‘ah io non sono competente, non me ne occupo’ (…).

E così, è uno dei trionfi della meritocrazia. Quindi adesso che si affermerà la meritocrazia si può stare sicuri che di eretici non ce ne saranno più perché tutti vorranno essere meritevoli e quindi per essere meritevoli devono avere l’approvazione degli altri".

Insomma, chi ha orecchie per intendere intenda. L’importante è che sugli "eretici" (e anche Galileo lo era) non ci si metta più, nel 2012, una pietra sopra. Potrebbe emettere neutroni.



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MessaggioInviato: 09/06/2012, 14:31 
Risposta del Prof. Carpinteri a... Gerardo Ghentzen

Arrivano le prime risposte allo tsunami di fango che è stato scagliato contro i ricercatori del piezonucleare.

Cominciamo oggi con la replica del Prof. Carpinteri ad Alessio Guglielmi (matematico dell'Università di Bath, noto nella blogosfera col nick di battaglia Gerardo Ghentzen), autore delle "cinque domande al Prof. Carpinteri" pubblicate su Oggi Scienza da Sylvie Coyaud, nota ai più col nik di battaglia Ocasapiens.

***

Caro Dott. Guglielmi,

rispondo volentieri alla sua lettera aperta, che mi dà occasione di puntualizzare alcuni aspetti delle mie ricerche e soprattutto delle polemiche lette in questi giorni sul web e su alcuni giornali italiani. Purtroppo non sono stati in molti, come ha fatto lei, a chiedere di ascoltare anche la mia voce, quale parte in causa della vicenda, e ho notato come spesso la questione piezonucleare sia stata trattata in modo unilaterale (citando me e il mio lavoro, ma senza che mi fosse richiesto di intervenire per poter replicare).

Il punto essenziale che voglio sottolineare è che siamo di fronte a quattro prove convergenti del fenomeno (fissione piezonucleare): emissione di neutroni sia da frattura fragile sia da terremoti, trasmutazione degli stessi elementi chimici sia nei campioni di laboratorio sia nella crosta terrestre.
I risultati sperimentali cui sono giunto sono assolutamente ripetibili e sono relativi non solo alle emissioni di neutroni generate per compressione di campioni di solidi e liquidi, ma soprattutto ai bilanci tra le masse degli elementi coinvolti che tornano perfettamente. Esse, oltretutto, spiegherebbero una serie di fenomeni tuttora non chiariti dalla scienza. I misteri del nostro pianeta, dalla diminuzione di alcuni elementi chimici (ferro, nichel, calcio, magnesio) all’aumento di altri (alluminio, silicio, sodio, potassio), sino alla formazione degli oceani e all’inquinamento da carbonio, potrebbero trovare una giustificazione unitaria. Per non parlare poi delle emissioni neutroniche generate dai terremoti, scoperte recentemente e tuttora inspiegate.

Per quanto riguarda la sua prima domanda (Può per cortesia indicare quali articoli, regolarmente soggetti a revisione di pari e pubblicati da gruppi indipendenti dal Suo, hanno confermato il fenomeno piezonucleare?), le rispondo che ad oggi non ci sono studi indipendenti rispetto a quelli pubblicati da me in collaborazione con altri, che invito tutti coloro che sono nello stesso campo a replicare.

Per quanto riguarda il commento pubblicato su arxiv da alcuni ricercatori dell’INRIM, questo mostra malauguratamente due gravi errori concettuali. Uno attiene a questioni di geologia, l'altro riguarda addirittura la statistica. Abbiamo tutte le registrazioni e verranno pubblicate sullo stesso sito al più presto, in modo da controbattere punto per punto al commento di cui sopra.

2) È in grado di controbattere puntualmente ed esaustivamente alle accuse di manipolazione dei dati sperimentali che Le sono state rivolte? Può spiegare perché cita lavori che sono stati screditati dalla comunità scientifica?

La parola “manipolazione” è stata usata dai miei detrattori soltanto per affermare che loro stessi non manipolavano i miei dati. Ma, a parte questo, come si può parlare di manipolazione quando i risultati sono stati ottenuti da team diversi e da specialisti (chimici, fisici e geologi) di grande esperienza e serietà. Oltretutto, i risultati delle microanalisi sono migliaia e tutti inequivocabili: succede qualcosa di strano e inaspettato. Il discredito di certi lavori penso che sia relativo, e addirittura strumentale per altri fini, come si dimostra anche nel mio stesso caso.

3) Lei crede che sia eticamente corretto ottenere fondi di ricerca trattando direttamente con uomini politici e senza alcun controllo da parte di terzi esperti, riuniti in una commissione di peer reviewing chiaramente identificata e responsabile di fronte all’opinione pubblica?

Come dimostra la mia carriera, non ho mai cercato scorciatoie politiche o d’altro genere per pubblicare o condurre ricerche. Le mie eventuali simpatie politiche per una o l’altra parte o le idee religiose, che lei cita, sono d’accordo sul fatto che siano questioni che devono stare fuori dalla ricerca scientifica, che si basa su verificabilità sperimentale e presentazione dei risultati di fronte alla comunità dei pari. Personalmente non ho chiesto finanziamenti né fondi a nessun politico, né ne ho ricevuti. Ho deciso di inserire tali ricerche nel programma di vision dell’ente che presiedo, l’INRIM, non come tentativo di eludere le normali procedure di finanziamento, ma per dare un mio contributo all’ente stesso. Come spero sia chiaro dalle mie parole, ho buoni motivi per credere fermamente nella realtà dei fenomeni piezonucleari, che non hanno a che fare, come ho visto scritto, tanto con la produzione di energia (che potrà forse essere un’applicazione, ma è tutto da verificare e comunque per ora la questione è di marginale importanza per le mie ricerche), quanto con la misurazione di emissioni di particelle e di pesi atomici. Quindi l’INRIM è la sede ideale per poter misurare con precisione tali fenomeni e verificare la correttezza degli esperimenti condotti in questi anni. Qui ci sono le competenze e i mezzi (laboratori, strumenti) per farlo. Sono conscio che lo studio degli eventuali modelli interpretativi e delle eventuali applicazioni non rientrino nei compiti istituzionali dell’INRIM.

La mia stessa nomina a Presidente dell’INRIM, aggiungo, pur se è stata fatta da un Ministro, Maria Stella Gelmini, che era espressione di un partito, si giustifica ampiamente con il lavoro fatto in questi anni (considerando il mio curriculum e il fatto che sono il docente del Politecnico di Torino con l’indice di pubblicazione più elevato, h-index=32), e senza aderenze politiche di alcun genere.

4) Può spiegarci nel dettaglio e quantificare le risorse di cui ha bisogno per proseguire le Sue ricerche? Può spiegare perché non utilizza i canali competitivi e tradizionali di finanziamento della ricerca?

Innanzitutto, per quanto riguarda i finanziamenti, il gruppo di ricerca del Politecnico di Torino, da me coordinato, ha speso negli ultimi quattro anni solo somme relativamente modeste poiché non è mai esistito un programma ufficiale dedicato al Piezonucleare (50.000 euro circa in 4 anni). All'INRIM, invece, dove ho cominciato a collaborare con qualche ricercatore interessato dal Settembre 2011, non si è speso sinora nemmeno un euro. È vero che il Consiglio di Amministrazione ha chiesto (all'unanimità) al Ministero un finanziamento specifico di 500.000 euro per tre anni, comprendendo comunque anche le ricerche sulle emissioni acustiche ed elettromagnetiche. Non abbiamo ancora ricevuto risposta.
Alcuni dirigenti di ricerca dell'Ente hanno mostrato delle preoccupazioni ingiustificate, vista soprattutto la sostanziale assenza di implicazioni per i loro finanziamenti. Ovviamente è tutto certificabile da documenti ufficiali.

Infine, in merito all’ultima domanda [nrd. Pensa che ci sia un complotto contro di Lei che Le impedisce la via della ricerca normale?] , le rispondo che no, non credo nella teoria dei complotti, e anzi, da 4 anni a questa parte con alcuni collaboratori del Politecnico stiamo portando avanti una ricerca “normale”, che non ha avuto l’ausilio di particolari fondi. Spesso - mi è capitato di pensare nel corso della mia vita - le idee migliori, o, almeno, foriere di spunti originali per la ricerca, mi sono venute proprio quando non avevo a disposizione budget stellari, ma anzi potevo contare su pochi mezzi.

Chiudo con una nota di speranza: convinto come sono, sinceramente, che le reazioni piezonucleari siano un fatto reale, auspico che molti laboratori, in Italia, ma non solo, vogliano replicare gli esperimenti fatti da me e dai miei collaboratori. Sono pronto a discutere di risultati scientifici e di dati in qualsiasi momento, e a mettere a confronto le conclusioni ottenute. Le polemiche, invece, preferisco lasciarle ad altri.

Cordiali saluti,
Alberto Carpinteri

Fonte:http://22passi.blogspot.it/


Ultima modifica di tommaso il 09/06/2012, 14:34, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 09/06/2012, 15:21 
Per completare il quadro e per farsi un'idea del livello del fango, qui si puo' trovare l'articolo di Ocasapiens:

http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/05/04/fissione-fredda-in-quota-ex-an/

A mio parere incommentabile.

Qui invece la replica di Cardone:

Cita:
Caro Andrea Rampado,

Persone care ed amici mi hanno riferito varie cose sgradite e sgradevoli sulla mia umile ed inutile persona presenti anche e sopratutto su internet, che non leggo per non perder tempo.

Questa lettera che ti invio e ti autorizzo esplicitamente a render pubblica nei luoghi e nei siti internet che riterrai opportuni, non è una semplice risposta da sterile polemica, ma il mio ringraziamento a quanti chiedono soddisfazione per il mio onore offeso.

Coloro che mi offendono e si nascondono dietro l'ipse dixit della calunnia le gratifico sempre col disprezzo del mio silenzio.
Amici mi dicono, ci sono delle formiche che urlano contro di te. Ed io rispondo, perché ci sono delle formiche?
Ma in fondo "anche le formiche nel loro piccolo si incazzano".
È possibile che siano seguaci del filosofo Voltaire che codificò la calunnia in generale con la formula "parlatene male, parlatene male, qualche cosa resterà".
Personalmente la penso come il grande filosofo Aristotele, il quale sui suoi colleghi, che lo calunniavano in sua assenza, diceva "in mia assenza sopporto perfino di essere bastonato".

Immagine

Ma in tutte queste presunte polemiche sulle persone la vera materia del contendere, del contrasto, insomma la "vexata quaestio" è la scoperta di una teoria e di un suo fenomeno entrambi sorprendenti e sconvolgenti.
È una scoperta scomoda, per dirla in parole povere, ma quel che è peggio verificata da molti forse da troppi.
E nel nostro disgraziato paese avere ragione è dannoso, ma avere troppo ragione può essere pericoloso, molti vorrebbero disprezzare la scoperta denigrando la persona.

La scienza però non è un fatto democratico e la scoperta, come lo scienziato, non sono come l'uomo politico soggetti al consenso della maggioranza. Poiché come insegnava Socrate "la maggioranza mai decide il giusto, sempre decide solo quel che le conviene".

Capisco umanamente che la cosa più sgradita tanto ai dogmatici quanto agli eretici, come i fusionisti freddi, sia il fatto che questa scoperta abbia ricevuto tutti i riconoscimenti ufficiali di pubblicazione e brevettazione da enti e riviste accreditati a livello internazionale. Infatti tale scoperta è materia di fisica e non è materia di fede.
Come ben sanno tutti gli scienziati che in tutto il mondo da anni verificano e vedono la stessa scoperta e la testimoniano con le loro pubblicazioni internazionali fatte a norma di scienza.

Sebbene molte delle cose scritte e pubblicate su di me siano ben passibili di querela per diffamazione, come mi hanno informato i miei legali che le stanno valutando, ricordo gli insegnamenti di mio nonno: "se dai i calci a tutte le pietre che incontri per la via, le scarpe a casa non le riporti".
Di queste teste di pietra conservo l'opinione di Dante Alighieri "non ti curar di lor ma guarda (sputa) e passa".

Infine non mi curo di qualche oca starnazzante, tanto non può impedirmi di sperimentare e scoprire ancora e tanto meno impedire che altri verifichino e vedano la stessa scoperta, come ormai avviene da anni e tante riviste internazionali lo testimoniano con le loro pubblicazioni. Come i romani, che di oche capitoline se ne intendono da migliaia di anni, posso dire romanamente che "non me ne può importar di meno".

La cosa che più mi diverte è che alcuni, ma solo alcuni, diranno che questa lettera è un luminoso esempio di sconfinata superbia ed abnorme arroganza. Ma in cuor loro sentiranno sempre il rimpianto del desiderio che la scoperta sia vera e che anche loro ne vorrebbero far parte.

In conclusione noi lavoriamo ed altri lavorano e le altrui calunnie proterve nulla potranno contro il nostro lavoro paziente, "e ho detto tutto".

Fabio Cardone

Fonte




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"Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin

"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

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MessaggioInviato: 09/06/2012, 23:49 
Qui e' possibile trovare (purtroppo solo in Inglese) una illustrazione dell'ottima ricerca svolta da Carpinteri.

http://www.theatomunexplored.com/wp-con ... ch_Eng.pdf



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MessaggioInviato: 10/06/2012, 01:13 
Questa faccenda comincia ad assumere contorni che definirei grotteschi:

http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/06/09/piezopoli-lepistolario/

Che schifo. [xx(]



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Riporto qui la lettera di Valenzi. Penso non servano ulteriori commenti. [:(]

Cita:
Il trionfo romano dei Mille... di Vincenzo Valenzi
Cari colleghi,

come era prevedibile i MILLE hanno vinto la mano...

Si risparmia... ed è stata sconfitta la follia....

Cos'è il piezonucleare e perché è una follia finanziarlo

Molti amici della ricerca nucleare fredda scalpitano per raccogliere migliaia di firme, forse hanno ragione... ma sul serio vogliamo fare scienza a colpi di firme??

Sul serio vogliamo continuare a fare scienza sulla base di ciò che è noto sulla base di principi unanimemente condivisi da fisici e ingegneri???

Ben si capisce lo stato competitivo del nostro sistema scientifico (intorno al 50mo per il Belpaese e della posizione della vecchia Sapienza da una delle prime a una delle ultime con un tristo 400mo posto o giu di lì)

Con risultati così qualsiasi allenatore di serie B viene mandata a casa, invece qua tutto va bene e quando al Politecnico di Torino si fa qualcosa di ignoto, si grida alla follia e alle credenze diffuse violate...

Scarso senso della realtà si può dire, quando oramai le ricerca sulle interazioni nucleari a bassa energia sono al centro delle ricerche della NASA, degli altri dipartimenti chiave USA, del CERN, di molte università Italiane e da anni della grande industria, da quella petrolifera a quella nucleare (Ansaldo), dall'elettronica all'energetica.

Complimenti ai MILLE...

altre vittorie così e fra poco potremo dire senza timori che gli ultimi saranno i primi... in cosa e' da precisare...


cari saluti

Vincenzo Valenzi


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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

"People willing to trade their freedom for temporary security deserve neither and will lose both" - Benjamin Franklin
"Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin

"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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