La rivoluzione della “free energy” «In Italia creeremo molti posti di lavoro»
L'ingegnere nucleare iraniano Mehran Tavakoli Keshe ha presentato a Barletta alcune delle sue invenzioni
«Continueremo a insegnare i nuovi criteri scientifici e sistemi che apriranno la strada al processo di un utilizzo della nuova tecnologia per stabilire la pace. Noi insegneremo le procedure passo-passo, per mettere in atto ciò che serve per raggiungere l'obiettivo finale della Fondazione, che è quello di facilitare e, infine, rafforzare la pace nel mondo attraverso le applicazioni e le implicazioni dell'uso delle nuove tecnologie».
Obiettivo molto ambizioso quello della Keshe Foundation, da anni impegnata nella diffusione della "free energy" attraverso gli studi condotti dall'ingegnere nucleare iraniano Mehran Tavakoli Keshe, che giovedì scorso ha tenuto una conferenza a Barletta, nella sala convegni del Polo Logistico sito in via Andria.
Il professor Keshe gira il mondo presentando i risultati dei suoi studi nel campo dell'energia, tra l'entusiasmo dei sostenitori e lo scetticismo dei suoi detrattori, che gli contestano i notevoli ritardi nel passaggio dalla teoria alla pratica applicazione delle sue scoperte.
A Barletta un pubblico di imprenditori, studiosi e giornalisti ha seguito la conferenza, trasmessa in diretta streaming e conclusa con vari interventi video dall'estero, nel corso della quale l'ingegner Keshe ha esposto, con la collaborazione del suo staff, i risultati delle sue ricerche, partendo da quanto realizzato in Giappone per la denuclearizzazione dei siti colpiti dal disastro di Fukushima. I test del suo metodo eseguiti su campioni di acqua e di terreno contaminati, in sinergia con le organizzazioni governative giapponesi, avrebbero infatti dato esito positivo, «intrappolando» la radioattività.
Una tecnologia che, dunque, permetterebbe un notevole abbattimento dei costi rispetto ai metodi tradizionali di denuclearizzazione delle scorie, che il prof. Keshe vuole mettere «a disposizione dell'umanità».
Da alcuni mesi lo scienziato iraniano ha fissato la sua base operativa in Italia ed è convinto che i suoi studi «creeranno molti posti di lavoro, poiché questa tecnologia sarà sviluppata con il supporto di aziende italiane e avrà svariati ambiti di applicazione, soprattutto nel campo dei materiali innovativi».
Grande interesse e curiosità hanno suscitato due invenzioni: un generatore di energia che utilizzando un kilowatt ne immette cinque nella rete elettrica e un sistema di produzione di energia per le auto che le affranca dalla necessità di utilizzare benzina come combustibile. «Non registrerò i brevetti, perché voglio che queste invenzioni siano di libero utilizzo, a disposizione di tutti», ha affermato Keshe.
Le ricerche della sua Fondazione, organizzazione senza scopo di lucro attiva nel campo della ricerca spaziale, si concentrano inoltre sulla generazione e il controllo dei campi gravitazionali, con l'obiettivo di sviluppare applicazioni che potrebbero contribuire «a risolvere la maggior parte dei problemi fondamentali del mondo, come carenza di energia, acqua, cibo e la contaminazione ambientale». Negli ultimi anni le ricerche si sono infine indirizzate sulle dinamiche del plasma caricato elettricamente e utilizzato come fonte di energia.