[Clicca e scopri il significato del termine: La carica elettrica dell#65533;idrogeno e quella del suo corrispettivo nel mondo dell#65533;antimateria, cioè l#65533;antidrogeno, sono opposte nel segno e uguali in valore assoluto entro un errore di una parte su cento milioni. È il risultato ottenuto dall#65533;esperimento ALPHA al CERN di Ginevra, che va a caccia delle differenze tra particelle di materia e le corrispondenti particelle di antimateria per rispondere a uno dei misteri della natura meglio custoditi: l#65533;asimmetria tra la quantità di materia ordinaria, che si trova ovunque nell#65533;universo, e quella dell#65533;antimateria, che si osserva raramente in natura e quindi viene prodotta artificialmente (] La carica elettrica dell'idrogeno e quella del suo corrispettivo nel mondo dell'antimateria, cioè l'antidrogeno, sono opposte nel segno e uguali in valore assoluto entro un errore di una parte su cento milioni. È il risultato ottenuto dall'esperimento ALPHA al CERN di Ginevra, che va a caccia delle differenze tra particelle di materia e le corrispondenti particelle di antimateria per rispondere a uno dei misteri della natura meglio custoditi: l'asimmetria tra la quantità di materia ordinaria, che si trova ovunque nell'universo, e quella dell'antimateria, che si osserva raramente in natura e quindi viene prodotta artificialmente
[Clicca e scopri il significato del termine: Qual è l#65533;origine della fondamentale asimmetria tra materia e antimateria che osserviamo nel cosmo? È uno dei segreti meglio custoditi della natura, ma alcune misure potrebbero presto fornire una risposta, secondo un articolo pubblicato su “Nature Communications” da un gruppo di ricercatori dell#65533;esperimento ALPHA del CERN di Ginevra. Espressamente dedicato alla produzione e allo studio di antimateria, ALPHA ha permesso di misurare, con una precisione mai raggiunta prima, la carica elettrica di un atomo di antidrogeno, formato cioè da un antiprotone, l#65533;antiparticella del protone, di cui ha uguale massa ma carica elettrica opposta, e da un positrone, l#65533;antiparticella dell#65533;elettrone, che ha massa uguale a quella dello stesso elettrone, ma carica opposta. Ovunque si puntino i telescopi, gli strumenti rilevano grandi quantità di materia ordinaria, atomi costituiti da protoni, neutroni ed elettroni. Per contro, l#65533;antimateria si può osservare negli acceleratori di particelle, dove viene prodotta artificialmente, oppure in natura, dove si produce in quantità trascurabili e solo in condizioni particolari: come nei raggi cosmici, le particelle energetiche che provengono dallo spazio profondo, o durante i temporali più intensi per effetto delle scariche elettriche dei fulmini, come scoperto recentemente. Eppure le teorie suggeriscono che il big bang abbia dato origine a una uguale quantità di materia e di antimateria, costituita da antiprotoni e positroni. I fisici teorici e quelli sperimentali sono impegnati da decenni nella ricerca di qualche piccola differenza nella costituzione della materia e dell#65533;antimateria, cioè qualche possibile parametro che evidenzi nelle misurazioni che non c#65533;è una corrispondenza esatta tra una particella e la sua antiparticella. ] Qual è l'origine della fondamentale asimmetria tra materia e antimateria che osserviamo nel cosmo? È uno dei segreti meglio custoditi della natura, ma alcune misure potrebbero presto fornire una risposta, secondo un articolo pubblicato su “Nature Communications” da un gruppo di ricercatori dell'esperimento ALPHA del CERN di Ginevra.
Espressamente dedicato alla produzione e allo studio di antimateria, ALPHA ha permesso di misurare, con una precisione mai raggiunta prima, la carica elettrica di un atomo di antidrogeno, formato cioè da un antiprotone, l'antiparticella del protone, di cui ha uguale massa ma carica elettrica opposta, e da un positrone, l'antiparticella dell'elettrone, che ha massa uguale a quella dello stesso elettrone, ma carica opposta.
Ovunque si puntino i telescopi, gli strumenti rilevano grandi quantità di materia ordinaria, atomi costituiti da protoni, neutroni ed elettroni. Per contro, l'antimateria si può osservare negli acceleratori di particelle, dove viene prodotta artificialmente, oppure in natura, dove si produce in quantità trascurabili e solo in condizioni particolari: come nei raggi cosmici, le particelle energetiche che provengono dallo spazio profondo, o durante i temporali più intensi per effetto delle scariche elettriche dei fulmini, come scoperto recentemente.
Eppure le teorie suggeriscono che il big bang abbia dato origine a una uguale quantità di materia e di antimateria, costituita da antiprotoni e positroni. I fisici teorici e quelli sperimentali sono impegnati da decenni nella ricerca di qualche piccola differenza nella costituzione della materia e dell'antimateria, cioè qualche possibile parametro che evidenzi nelle misurazioni che non c'è una corrispondenza esatta tra una particella e la sua antiparticella.
[Clicca e scopri il significato del termine: Se la corrispondenza fosse stata perfetta fin dal big bang, nei primi istanti dell#65533;universo, tutte le particelle si sarebbero scontrate con la partner di antimateria eliminandosi a vicenda, e nulla sarebbe potuto esistere. Invece, secondo alcuni modelli teorici, basterebbero differenze dell#65533;ordine di qualche parte per miliardo tra una particella e la sua antiparticella per spiegare l#65533;esistenza della materia così come la osserviamo attualmente. La misurazione effettuata al CERN rientra in questo contesto. Il risultato è stato raggiunto grazie al particolare apparato sperimentale di ALPHA: si tratta di un complesso sistema che consente di produrre gli atomi di antidrogeno per un tempo infinitesimo ma sufficiente a misurare quanto vengono deflesse le loro traiettorie in un campo elettrico. La statistica ottenuta osservando 386 eventi indica che l#65533;antidrogeno, rispetto all#65533;idrogeno, ha carica uguale in valore assoluto e opposta in segno entro una parte su 100 milioni. Questo non consente quindi di spiegare l#65533;asimmetria tra materia e antimateria, ma il risultato di ALPHA suggerisce che c#65533;è ancora spazio per indagare. Al CERN già sono in cantiere gli esperimenti ALPHA-2 (evoluzione di ALPHA), ATRAP e ASACUSA che studieranno ancora più approfonditamente la natura dell#65533;antimateria.] Se la corrispondenza fosse stata perfetta fin dal big bang, nei primi istanti dell'universo, tutte le particelle si sarebbero scontrate con la partner di antimateria eliminandosi a vicenda, e nulla sarebbe potuto esistere. Invece, secondo alcuni modelli teorici, basterebbero differenze dell'ordine di qualche parte per miliardo tra una particella e la sua antiparticella per spiegare l'esistenza della materia così come la osserviamo attualmente.
La misurazione effettuata al CERN rientra in questo contesto. Il risultato è stato raggiunto grazie al particolare apparato sperimentale di ALPHA: si tratta di un complesso sistema che consente di produrre gli atomi di antidrogeno per un tempo infinitesimo ma sufficiente a misurare quanto vengono deflesse le loro traiettorie in un campo elettrico. La statistica ottenuta osservando 386 eventi indica che l'antidrogeno, rispetto all'idrogeno, ha carica uguale in valore assoluto e opposta in segno entro una parte su 100 milioni.
Questo non consente quindi di spiegare l'asimmetria tra materia e antimateria, ma il risultato di ALPHA suggerisce che c'è ancora spazio per indagare. Al CERN già sono in cantiere gli esperimenti ALPHA-2 (evoluzione di ALPHA), ATRAP e ASACUSA che studieranno ancora più approfonditamente la natura dell'antimateria.
http://www.lescienze.it/news/2014/06/06 ... 13-06-2014