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 Oggetto del messaggio: Rese inferiori per le coltivazioni OGM.
MessaggioInviato: 20/02/2013, 11:45 
Rese inferiori per le coltivazioni OGM. La conferma della scienza


A parere della Biotechnology Industry Organization e di numerosi sostenitori degli OGM, essi rappresenterebbero una vera e propria arma di salvezza per l'umanità, permettendo di aumentare le rese dei raccolti agricoli. Secondo un nuovo documento, finanziato da parte del US Department of Agriculture ed a cura dei ricercatori della University of Wisconsin, sostenere che le coltivazioni OGM permettano sempre e comunque una resa maggiore dei raccolti non rappresenti un'affermazione veritiera.




I ricercatori si sono occupati di analizzare i dati che comparano le rese dei capi coltivati con diverse varietà di mais, tra cui vi era mais geneticamente modificato (compreso il mais OGM della varietà RoundUp Ready di Monsanto), tra il 1990 ed il 2010. Gran parte delle rese relative al mais OGM sono state dichiarate inferiori rispetto alle varietà di mais non geneticamente modificate. I ricercatori si sono detti sorpresi di non aver riscontrato significativi miglioramenti delle rese grazie all'impiego di OGM.

In particolare, nel caso del mais Monsanto denominato "Smart Stax", che è stato modificato attraverso l'inserimento di geni in grado di interagire reciprocamente, le rese effettive dei raccolti sarebbero state giudicate come ostacolate negativamente proprio a causa degli interventi di manipolazione genetica effettuati su di esso. Le modificazioni genetiche hanno condotto ad effetti negativi sulle coltivazioni, il più evidente dei quali è costituito da una riduzione delle rese.

Il documento espone dati e prove scientifiche relativi a come le manipolazioni genetiche siano in grado di provocare cambiamenti tali nel corso della crescita di una pianta da renderle meno produttiva, proprio per via dell'avvenuta manipolazione del relativo genoma.

Inoltre, secondo un articolo pubblicato tra le pagine della rivista Nature lo scorso anno, riguardante il confronto tra le rese di coltivazioni OGM e da agricoltura biologica, i terreni coltivati secondo metodi biologici hanno dimostrato di possedere una maggiore capacità di assorbire e trattenere acqua ed hanno potuto garantire rese maggiori per quanto concerne i raccolti, sia in condizioni di siccità che di precipitazioni eccessive.

Secondo gli studi condotti dai ricercatori della Wisconsin University, le rese per ettaro delle coltivazioni OGM sarebbero inferiori alle rese dei terreni coltivati impiegando sementi non geneticamente modificate. La riduzione delle rese sarebbe strettamente legata all'atto della manipolazione genetica stessa.

Nel 2009 la Union of Concerned Scientist aveva pubblicato un documento dalle conclusioni simili, ma lo studio della University of Wisconsin si aggiudica al momento il riconoscimento del tentativo più rigoroso di confrontare le rese delle coltivazioni OGM e non OGM. Se gli OGM non possono garantire le rese sperate e sbandierate dalle multinazionali delle sementi e dai loro sostenitori nel mondo scientifico, e non solo, come risolvere il problema della necessità di avere a disposizione risorse alimentari sufficienti per una popolazione mondiale in crescita? Si potrebbe iniziare, ad esempio, da una ridistribuzione maggiormente equa delle stesse e da une vara e propria campagna internazionale contro gli sprechi alimentari.

Marta Albè

http://www.greenme.it/informarsi/agrico ... -inferiore



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MessaggioInviato: 20/02/2013, 12:44 
Ciò significa che il massiccio ricorso a OGM porterà nel medio-lungo periodo a una produzione alimentare sempre minore, con probabili rischi anche nell'opulento occidente anche per il conseguente aumento di prezzo delle risorse alimentari in un mondo, quello occidentale, in profonda crisi economica di cui non si vede via d'uscita possibile.

Vedo tutto ciò come propedeutico a uno stato di perenne crisi e di tensione sociale anche in occidente la cui soluzione sarà necessariamente un governo mondiale, una banca mondiale, un esercito mondiale...



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MessaggioInviato: 20/02/2013, 13:06 
Un'altra notizia che fa ben sperare:

Europa: la Basf si ritira e rinuncia alle patate ogm


Immagine

La più grande azienda chimica tedesca, la Basf, ha annunciato la resa europea sul fronte ogm. La multinazionale di Francoforte ha, infatti, deciso di bloccare gli investimenti e le richieste per ottenere una licenza comunitaria utile alla coltivazione di varietà di patate geneticamente modificate in Europa. In un comunicato emanato il 30 gennaio dalla propria sede centrale di Ludwigshafen in Renania, la Basf ha dichiarato di “dover interrompere l’iter dei regulatory approvals per i progetti delle patate Fortuna, Amadea e Modena in Europa perché la continuazione degli investimenti non può essere giustificata a causa dell’incertezza del contesto normativo e per le minacce di distruzioni dei campi ogm” che in passato hanno contaminato altre colture. La decisione della Basf di rinunciare ad introdurre patate ogm in Europa era nell’aria dopo che qualche settimana fa a Bruxelles la Commissione europea (che ha avuto fino ad oggi una politica favorevole agli ogm) aveva annunciato che “bloccherà il processo di approvazione per le colture ogm fino alla fine del suo mandato”, che scade il prossimo anno e “lavorerà per raggiungere un accordo con gli Stati membri dell’Ue,” la maggioranza dei quali sono ad oggi contrari agli ogm.

Così a lasciare l’Europa, oltre alla varietà di patata Fortuna pensata come una patata da consumo (resa resistente alla peronospora, malattia in grado di distruggere il 20% della produzione annuale) e la cui richiesta di via libera era stata presentata nel 2011, è oggi tutto il pacchetto ricerca e sviluppo sui tuberi ogm della Basf, la cui introduzione era attesa per il 2015. Nel 2010 dopo una procedura durata 13 anni, l'Unione europea aveva autorizzato la sola coltivazione della Amflora arricchita con amido e destinata ad un uso industriale, ma che ha avuto una scarsissima diffusione e dopo essere stata seminata soprattutto in Germania, Svezia e nella Repubblica Ceca è stata progressivamente abbandonata.

Anche per questo già un anno fa, a causa delle perplessità europee nei confronti dell’adozione dell’ingegneria genetica in campo agricolo, la Basf aveva interamente trasferito negli Stati Uniti la divisione Plant Science con una perdita netta di 140 impieghi ad alta professionalità in Europa. “Anche in Usa la procedura di approvazione è dura, ma gli americani trattano più apertamente la questione, e non sono così fortemente ideologizzati", aveva dichiarato l'ex Presidente della Basf Juergen Hambrecht che non aveva rinunciato a difendere lo sviluppo e la commercializzazione ogm. “Quando mi viene chiesto della questione sicurezza, da scienziato non posso che affermare che esistono sempre dei rischi residui, ma questo vale anche per le cose quotidiane, come per un autista o un ciclista”.

Di tutt’altro avviso l’associazione ambientalista Bundche ha accolto con soddisfazione la volontà della Basf di lasciare l’Europa ed interrompere anche la procedura di autorizzazione per le nuove patate ogm: “Con un anno di ritardo nei consigli d’amministrazione è finalmente tornato il lume della ragione”, ha commentato Heike Moldenhauer, esperta di ingegneria genetica della Bund, sottolineando la diffidenza da parte dei consumatori dell’Unione ed in particolare di quelli tedeschi che per il 75 per cento si oppone agli Ogm e solo pochi politici sono ancora favorevoli.#8232; “Si prende finalmente atto - ha fatto eco la Coldiretti - che gli ogm spingono verso un modello di sviluppo omologante che non si adatta a quell’agroalimentare che in Europa è vincente solo se punta sulla biodiversità” e questo è stato possibile grazie al “rifiuto mostrato dai cittadini nei confronti dell'adozione dell'ingegneria genetica in campo agricolo” e che ha portato al calo della superficie coltivata a Ogm in Europa. “Su un totale di 27 paesi dell’Unione Europea - ha continua la Coldiretti - solo in 6 è stato coltivato mais Ogm: Spagna, Romania, Slovacchia, Portogallo, Polonia, e Repubblica Ceca". Mute Schimpf, infine, esperta di biotecnologia agricola per l'organizzazione ambientalista Friends of the Earth Europe di Bruxelles, ha invitato anche altre aziende “a seguire l’esempio della Basf e a portare via dall'Europa le proprie colture ogm” alla luce delle numerose proteste degli ambientalisti in diversi Paesi europei.

Mentre la patata bollente ogm è per ora passata oltre Oceano, il fronte italiano anti ogm guidato da una trentina di associazioni ambientaliste, di difesa dei consumatori e di categoria (tra cui Aiab, Firab, Legambiente, Greenpeace, Federparchi , Slow Food e Wwf) ha lanciato un appello a tutte le forze politiche impegnate nella campagna elettorale, “perché si impegnino a dire no agli ogm se e quando faranno parte del nuovo Governo”. Una scelta in favore degli ogm, farebbe venire meno “quei principi di precauzione e di responsabilità che implicano il dovere di informare ed impedire l’occultamento di dati e ricerche su possibili rischi, sia per la salute che per l’ambiente; a riguardo basta sottolineare che una vasta parte della comunità scientifica continua ad esprimere forti e rinnovate perplessità e significative resistenze all’impiego delle tecnologie transgeniche”. Altro elemento contestato è che la scelta degli ogm finirebbe per mettere in discussione il modello agricolo e zootecnico italiano, una “chiave identitaria e distintiva basata sulla qualità e sulla bio-diversità” che sta alla base del Made in Italy.

“Per questo chiediamo - ha spiegato il Wwf - in modo chiaro e trasparente a tutti i partiti e candidati impegnati nella consultazione elettorale di esprimersi in merito all’adozione della clausola di salvaguardia da notificarsi alla Commissione Europea, su iniziativa dei Ministri delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, della Salute, dell'Ambiente, al fine di vietare ogni eventuale futura forma di coltivazione di ogm autorizzata a livello europeo a tutela della sicurezza del modello economico e sociale di sviluppo dell’agroalimentare italiano”. La scelta ogm-free aiuterebbe, ha concluso il Wwf, “tutte quelle esperienze avviate con successo in economia e nella società, che stanno dando vita a modelli di consumo sempre più basati sulla trasparenza, sulla assoluta garanzia di sicurezza, sul riconoscimento della firma del produttore stesso, ripristinando la fiducia negli scambi dopo i molti scandali provocati dal commercio internazionale dell’agroalimentare”.

Alessandro Graziadei



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MessaggioInviato: 20/02/2013, 13:14 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Ciò significa che il massiccio ricorso a OGM porterà nel medio-lungo periodo a una produzione alimentare sempre minore, con probabili rischi anche nell'opulento occidente anche per il conseguente aumento di prezzo delle risorse alimentari in un mondo, quello occidentale, in profonda crisi economica di cui non si vede via d'uscita possibile.

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Peggio Altanticus, almeno a mio parere... L'impoverimento del patrimonio genetico non è intenzionale, o almeno non è lo scopo finale. E' un effetto collaterale, d'altro canto prevedibilissimo anche solo tenendo conto di qualche nozione basilare di microevoluzione...Il fine è quello di creare una serie di semenze certificate da imporre al mercato escludendo al contempo quelle tradizionali, questo ovviamente per favorire alcune lobby agricole a scapito dei piccoli e liberi agricoltori. Si tratta di speculazioni di mercato alla fine...come sempre. Non è nemmeno il potere lo scopo finale, perchè paradossalmente se lo scopo fosse quello di prendere il potere con la P maiuscola, poi il Potere in qualche modo va amministrato, ci sarebbe una forma d'ordine anche se non ideale e sicuramente squilibrato. Qui l'unico scopo è quello di monetizzare, non ci sarà alcun ordine da mantenere, solo uno spintonarsi continuo per raggiungere le posizioni in cui si può mangiare di più. Chi non può partecipare alla corsa non ha alcun diritto, non vale nulla, è una pedina sacrificabile. Rischiamo di affamare miliardi di persone perchè pochi possano trarne un vantaggio economico? E' un rischio calcolato, va bene così, non è una cosa di cui valga la pena preoccuparsi.



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MessaggioInviato: 21/02/2013, 10:59 
Orsù, non siamo così pessimisti.... penso che l'era della disinformazione sugli OGM stia passando, e scempi plateali come quelli messi in atto in India non passeranno + inosservati. Gli studi sui limiti e bieche implicazioni speculative sugli OGM si stanno moltiplicando. Non bisogna abbassare la guardia, specialmente difronte a queste notizie:

Belluno: sementi OGM per coltivare 80.000 ettari?

http://www.ilcambiamento.it/inquinament ... i_ogm.html

Sia i contrari agli OGM , sia i favorevoli stanno alzando il tiro. Di fatto sta diventando una guerra... o un caos, a seconda di come la si voglia vedere. Un po quello che sta accadendo alla politica italiana... (Dio sa solo cosa ci aspetta... forse il Papa che ha la linea diretta con lui l'ha saputo in anticipo e si è defilato.... [8)] )



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MessaggioInviato: 22/02/2013, 10:08 
E' il neo-neocolonialismo, una guerra vera e propria per l'accaparramento delle risorse...che però viene combattuta nei tribunali e negli uffici brevetti. Le cause intentate solo dalla Monsanto contro i medi e piccoli agricoltori sono più di 400. Il 53%del settore agricolo mondiale è nelle mani dei Monsanto, DuPont e Syngenta. C'entra poco l'essere pessimisti, io non lo sono per natura, ma bisogna fare i conti con la realtà della nostra situazione e tirare le somme.
Spero vivamente che i dati relativi alla dannosità degli OGM possano avere peso e influenzare le decisioni di quello che oramai è a tutti gli effetti un oligopolio, ma so anche che di fronte ad una buona prospettiva di profitto, qualsiasi altra ragione, per quanto valida e solida, viene meno... è sempre successo.



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MessaggioInviato: 22/02/2013, 16:06 
Si, ma notizie come quella della basf fa ben sperare... forse nella curva gaussiana del fenomeno ogm e della patrimonializzazione spinta del dna siamo quasi al top, ovvero quando la sensibilità delle popolazioni, già ampiamente messe alla prova, inizia a farsi sentire e sviluppare una reazione.



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MessaggioInviato: 22/02/2013, 16:37 
Speriamo... e diffondiamo [:p].



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MessaggioInviato: 22/02/2013, 19:10 
penso che il vero business sia sui brevetti degli organismi che portano ingenti introiti nella vendita dei semi più che sulla presunta migliore resa di questi organismi che sebbene in teoria potrebbe essere una caratteristica auspicabile in realtà è usata più come cavallo di troia per inserirsi nel mercato in maniera "benevola". Io fondamentalmente sono favorevole agli OGM quando questi migliorano davvero la resa delle piante e vengono usati in luoghi altrimenti non coltivabili ma mi fa specie il fatto che su tali semi valga il diritto di copyright... Se vale per i semi ora tra 100 anni avremo neonati griffati da acquistare?


Ultima modifica di MaxpoweR il 22/02/2013, 19:23, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 24/02/2013, 11:09 
Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Speriamo... e diffondiamo [:p].


Come al solito la reazione non che partire dal basso. nelle mie zone è attivo un gruppo come questo:

http://coltivarcondividendo.blogspot.it/

..che promuove anche la conoscenza e lo scambio delle sementi antiche e originali (fuori dalla selezione spinta delle multinazionali). So che è stata organizzata una manifestazione in merito qualche mese fa a Feltre, e il successo è stato ben oltre le aspettative. Ma il gruppo è attivo su diversi fronti. E non èl'unico! Certo, come pensava il buon Gurdjieff, la consocenza non è a disposizione di tutti, ma di quelli (non credo pochi) che sono pronti a recepirla e percorrene il cammino, in mezzo ad un mare di difficoltà...



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MessaggioInviato: 24/02/2013, 11:28 
Bellissimo blog, grazie per la segnalazione Deck.



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MessaggioInviato: 27/02/2013, 18:46 
Gli OGM avanzano in Europa. L'Italia può ancora scegliere?

La partita sull'ingresso degli organismi geneticamente modificati in Europa si sta giocando nei tribunali, più che nelle sedi democratiche, con un'accelerazione che interessa anche paesi da sempre contrari al transgenico come l'Italia. Ma esistono ancora spazi di mobilitazione contro gli OGM.

di Angela Lamboglia - La partita sull'ingresso degli organismi geneticamente modificati in Europa si sta giocando nei tribunali (Foto di Jean-Marc Desfilhes)

Quando il 6 settembre la Corte di Giustizia europea si è espressa a favore della Pioneer Hl Bred Italia srl., dando torto al Ministero delle Politiche agricole italiano - che tentava di impedire l'ingresso nel territorio nazionale di linee pure ed ibride del mais Mon 810, già ammesse a livello comunitario dal 1998 -, molti hanno parlato di una sentenza storica per il rapporto tra il nostro Paese e gli organismi geneticamente modificati.

Il Ministero giustificava, infatti, il rifiuto di far entrare in Italia il mais transgenico sulla base del fatto le regole sulla coesistenza tra semi OGM e tradizionali, previste dal nostro ordinamento, non fossero ancora state approvate. Ma secondo i giudici di Lussemburgo, con l'autorizzazione alla commercializzazione, e poi con l'iscrizione delle varietà derivate nel catalogo comune della Commissione europea, la Pioneer aveva già acquisito il diritto alla distribuzione in tutti paesi dell'Unione, Italia compresa.

Sulla scorta di questa sentenza, altri operatori del settore si stanno mobilitando per farsi spazio nel mercato italiano. Un nuovo procedimento è stato introdotto davanti alla Corte di Giustizia europea proprio in questi giorni e questa volta riguarda non la libera circolazione dei semi OGM, ma la loro messa in coltura.

La causa riguarda infatti una persona tratta in giudizio nel 2012 per aver coltivato in Italia sementi di mais geneticamente modificato, senza avere ottenuto la debita autorizzazione. Secondo il Tribunale di Pordenone, infatti, il via libera di Bruxelles riguarda la sola commercializzazione, mentre per la messa in coltura è necessaria l'autorizzazione della competente autorità nazionale, cui la normativa europea assegna il compito di regolare la coesistenza tra colture Ogm e colture tradizionali. Dall'altra parte, invece, si fa riferimento al caso Pioneer sostenendo che la Corte Ue non si sarebbe pronunciata sulla necessità di avere anche l'autorizzazione dello Stato membro per la messa a coltura.

Malgrado una tendenza all'accelerazione in Europa, esistono ancora spazi di mobilitazione contro gli OGM

Per uscire da questa incertezza, il Tribunale penale di Pordenone ha deciso chiedere alla Corte Ue se un Paese dell'Unione - in questo caso l'Italia, ma vale anche per gli altri - sia libero di subordinare le coltivazioni di OGM ad autorizzazione per tutelare il principio di coesistenza, anche nel caso di varietà già iscritte nel catalogo comune europeo.


La posta in gioco è altissima: se la causa dovesse dare torto al Tribunale di Pordenone, sdoganata la commercializzazione, si aprirebbe anche alla coltivazione di tutte le varietà geneticamente modificate già approvate a livello comunitario, senza passare per l'approvazione da parte dei singoli Stati.


In attesa di conoscere cosa deciderà la Corte di Giustizia europea, esistono almeno tre strade percorribili per mandare un messaggio in difesa dell'agricoltura convenzionale e biologica e per chiedere più autonomia per i Paesi Ue in materia di OGM.


Uno: partecipare alla consultazione pubblica sull'agricoltura biologica lanciata dalla Commissione europea e aperta online fino al 15 aprile; il sondaggio è aperto a tutti i cittadini e rispondendo alle domande sulla coesistenza con il transgenico si ha l'occasione per far sentire la propria voce.



Dopo la sentenza che ha tolto di divieto di coltivazione del mais Mon810, diversi Stati europei hanno adottato la 'clausola di salvaguardia' per bloccare le semine OGM

Due: dopo la sentenza che ha tolto di divieto di coltivazione del mais Mon810, diversi Stati europei hanno adottato la "clausola di salvaguardia" per bloccare le semine OGM; l'Italia non lo ha fatto, ma alcuni cittadini hanno avviato una raccolta firme per chiedere ai ministri delle Politiche Agricole e della Salute di seguire l'esempio degli altri paesi.


Tre, di maggiore impegno e guardando a più lungo termine: il nuovo commissario europeo alla Salute Tonio Borg ha annunciato che tra le priorità del suo mandato c'è la ripresa del negoziato sulla revisione della procedura comunitaria di autorizzazione degli OGM, bloccato ormai da mesi.


Secondo quanto riportato dal suo portavoce, Borg avrebbe già avviato i colloqui con gli Stati membri contrari alla proposta della Commissione Ue, in particolare con Gran Bretagna, Francia e Germania, e punterebbe a riavviare la discussione tra i 27 già nel corso della presidenza irlandese dell'Unione, che ha iniziato il suo turno a gennaio e lo terminerà alla fine di giugno.


L'Italia si era già espressa a favore della proposta della Commissione, perché lascia più autonomia ai singoli paesi nel limitare o vietare l'ingresso di organismi geneticamente modificati sul territorio nazionale. Nei prossimi mesi è quindi importante fare sentire la propria voce - associazioni, produttori e singoli cittadini, ciascuno con i propri mezzi - perché il dibattito riparta effettivamente e perché l'autonomia dei paesi in questo campo venga riconosciuta.


http://www.ilcambiamento.it/inquinament ... liere.html



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MessaggioInviato: 28/02/2013, 10:19 
I CRIMINI DI MONSANTO CON I SOLDI DI BILL GATES

Bill Gates, è fondamentalmente noto per essere il fondatore di Microsoft, l’azienda produttrice del notissimo sistema operativo Windows. Ricchissimo, si è ritirato dalla guida dell’azienda ed ora impiega tempo e denaro nel finanziare le tecnologie per la modificazione genetica, la geo-ingegneria, le vaccinazioni sperimentali e nel diffondere la buona novella della Monsanto salvatrice dalla fame nel mondo.
Fonte: Effedieffe
Nessuna sorpresa quindi nel leggere che Gates possiede 500.000 azioni della Monsanto. Controvalore: 23 milioni di dollari.

Ma è sempre Monsanto quell’azienda che è stata beccata a gestire in Argentina gruppi di lavoratori in nero, schiavizzati e costretti a lavorare 14 ore al giorno – per giunta spesso senza stipendiarli. Azienda che ricorre ai propri colossali fondi per pagare organizzazioni che falsificano letteralmente le dichiarazioni della FDA al fine di diffondere gli organismi geneticamente modificati.
Non mettiamo nemmeno in conto i suicidi di agricoltori in India, dovuti all’incapacità dei prodotti Monsanto di garantire i raccolti, suicidi che si verificano al ritmo di 1 ogni 30 minuti in quella zona agricola che è tristemente nota come ‘fascia dei suicidi’.

Bill Gates finanzia anche aziende che riducono i minori in schiavitù

Come se non bastasse, la Bill and Melinda Gates Foundation collabora con la Cargill con l’obbiettivo di diffondere la soia OGM nel 3° mondo. La Cargill è una multinazionale da 133 miliardi di dollari beccata anch’essa a violare le leggi sul lavoro ed incriminata dall’International Labor Rights Fund per traffico di minori dal Mali e per riduzione in schiavitù di minori come lavoratori nelle piantagioni di cacao, dove sono costretti a lavorare dalle 12 alle 14 ore al giorno, con paghe misere ed alimentazione insufficiente. L’azienda intanto continua ad acquistare cotone dall’Uzbekistan, dove è ben noto che sia il frutto di lavoro nero minorile.



Bill Gates si è prestato in prima persona per spot pubblicitari a favore degli OGM Monsanto, nei quali li magnifica come «La soluzione» alla fame nel mondo quando persino l’ONU ha riconosciuto che gli OGM non possono sconfiggere la fame altrettanto bene quanto l’agricoltura tradizionale.


Il tema della fame nel mondo è stato studiato in particolar modo dall’International Assessment of Agricultural Knowledge, Science and Technology for Development (IAASTD), un gruppo di 900 fra scienziati e ricercatori. I risultati della ricerca sono abbastanza chiari: 900 scienziati concordano che le sementi OGM non sono la soluzione alla fame nel mondo. I risultati sono stati pubblicati nel 2008, ben prima che Bill Gates – ignorandole – iniziasse a proclamare per ogni dove che gli OGM sono la soluzione miracolosa.

Anche la Union of Concerned Scientists ha esaminato la verità sui raccolti prodotti dagli OGM, giusto per scoprire che sul lungo periodo le sementi OGM non producono nessun aumento nei raccolti, mentre hanno un costo eccessivo e recano un grosso danno alla salute ed all’ambiente. La mancanza di basi scientifiche è risultata tanto evidente agli occhi della Union da voler documentare tutto in modo dettagliato, all’interno di un resoconto del 2009 intitolato: «Raccolti fallimentari».


Sono molte le critiche che si sono levate contro Gates per tali finanziamenti, per esempio dal gruppo Community Alliance for Global Justice, che ha dichiarato:


«La Monsanto ha un passato di crasso spregio delle esigenze e del benessere dei piccoli agricoltori sparsi per il mondo… la questione solleva grossi dubbi sul pesante finanziamento dato dall’azienda allo sviluppo dell’agricoltura africana…».

Allora, come mai Bill Gates, un uomo osannato dai media come un santo filantropo versa milioni – se non miliardi – in operazioni di questo tipo? E perché continua a dire che gli OGM possono combattere la fame nel mondo quando sa che non è vero, visto che fanno al contrario calare i raccolti e creano altri problemi?


Domandiamolo a Bill Gates

Ieri Gates si è reso disponibile a rispondere alle domande di utenti online tramite il sito sociale Reddit, in quella che si presentava come una intervista aperta, del tipo «Chiedetemi qualunque cosa». Era un’opportunità unica per chiedere a Bill Gates in persona perché avesse acquistato in modo occulto 500.000 azioni Monsanto – a parte questioni fiscali – e perché facesse squadra con la Cargill per diffondere gli OGM nel mondo. Cosa che in tanti ci domandiamo.

Alle domande su Reddit avrebbe risposto in forma scritta. Così, benché avessi una quantità di domande da porgli – una per tutte: «se lui per primo mangiasse OGM» – gli ho semplicemente chiesto:


«Perché ha comprato 500.000 azioni Monsanto?»

Non arrivando la risposta, sono partiti numerosi commenti con gli utenti che domandavano a Gates, per favore, se voleva rispondere. Quindi molti altri hanno posto delle varianti di questa stessa domanda. Domande rimaste tutte senza risposta – come previsto.

Ecco alcuni commenti alla mia domanda:


Lawfairy scrive: «Avrei voluto rispondesse; per me questa è una delle cose più incomprensibili circa di Gates, persona che altrimenti rispetto come uno dei più eminenti filantropi della nostra generazione… Per me i rapporti di Gates con la Monsanto sono l’aspetto moralmente più discutibile della sua intera attività».

Un altro utente scrive: «Non potrebbe dedicarci un po’ del suo tempo per chiarirci dei suoi investimenti nella Monsanto? Questa multinazionale, benché titoli di voler metter fine alla fame nel mondo, ha fatto negli ultimi 100 anni delle cose decisamente deprecabili, ed io non credo che avessero a cuore gli interessi della gente. Io credo che il modo per metter fine alla fame nel mondo non consista nell’avere un’unica azienda che manipola, controlla o possiede le scorte alimentari mondiali – o cerca di farlo».

Un altro utente ha dato questa risposta: «[Ha le azioni Monsant] Perché appoggia il Bilderberg group!».

Comunque, nessuno ha avuto una risposta ufficiale alle domande sulle azioni Monsanto. L’intenzione ovvia sembra quella di voler lasciar svanire la cosa nel flusso della stampa allineata, quella che sembra pensare che Bill Gates sia il nr. 1 dei filantropi, incapace di fare del male.
Noi invece troviamo assolutamente inaccettabile che qualcuno che finanzia i piani di aziende collegate agli OGM ed allo sfruttamento del lavoro nero minorile venga accolto con un applauso.

Anthony Gucciardi

Traduzione per EFFEDIEFFE a cura di Massimo Frulla, revisione di Lorenzo de Vita

http://cogitoergo.it/?p=19578



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