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 Oggetto del messaggio: I ratti telepatici
MessaggioInviato: 01/03/2013, 20:18 
I ratti telepatici

Messi in comunicazione i cervelli di due roditori a migliaia di chilometri di distanza: ora si apre un grande dibattito sulla telepatia. "L'esperimento sconvolge gli scienziati", titola The Independent.

LONDRA (WSI) - I cervelli di due ratti sono stati messi in comunicazione fra loro grazie all'applicazione di microelettodi. L'esperimento riuscito in un laboratorio americano ha sconvolto il mondo degli scienziati, aprendo un dibattito sulle potenzialita' ancora non sfruttate della telepatia.

Quando all'accendersi di un segnale luminoso nella loro gabbia, un roditore esercitava pressione su una leva, spiega Katie Zhuang, del laboratorio del neurobiologo Miguel Nicolelis presso la Duke University, l'altro sapeva che doveva fare anche lui lo stesso.

"Il cervello e' molto piu' plastico di quanto pensassimo prima", ha dichiarato Nicolelis a Christian Science Monitor.

"Negli esperimenti da noi condotti abbiamo scoperto che il cervello era in grado di adattarsi facilmente alle situazioni, in modo da riuscire ad accettare per esempio gli input che riceveva dai dispositivi esterni al corpo, riuscendo persino a impararare a esaminare una luce a infrarossi invisibile generata da un sensore artificale".

"Percio', la domanda che ci siamo fatti e' stata: se il cervello e' in grado di assimilare segnali provenienti da sensori artificiali, allora forse riuscirebbe anche ad assimilare informazioni che arrivano da un corpo esterno".

Agli animali che nei laboratori di Duke hanno dimostrato di essere in grado di eseguire correttamente il compito assegnato, veniva consegnato un premio. La connessione telepatica tra i due cervelli e' rimasta molto forte anche quando i due ratti si trovavano a 2 mila miglia di distanza l'uno dall'altro.

Nicolelis e' passato agli onori delle cronache scientifiche per aver progettato una tecnologia che renda possibile nel mondo reale la fabbricazione di armi-protesi controllate con la mente, che fino ad ora e' possibile ammirare solo nei film fantascientifici, come ad esempio avviene per le spade laser luminose dei cavalieri Jedi di Star Wars.



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MessaggioInviato: 02/03/2013, 00:14 
Se lo possono fare i topi...



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MessaggioInviato: 02/03/2013, 09:50 
Diciamo che se c'è connessione fisica tra i due cervelli, per esempio con elettrodi o sensori artificiali a loro volta collegati fisicamente tramite dei cavi oppure onde radio, allora non si può parlare di telepatia in senso stretto; la telepatia classicamente intesa fa infatti a meno di tutto questo.

Collegare tra loro fisicamente due cervelli è comunque un risultato notevole, una specie di bivio; infatti una tecnologia di questo tipo potrebbe essere utilizzata per il bene o, molto più facilmente, per il male.
Per esempio, in positivo penso alla possibilità di trasferire informazioni a persone disabili, tipo un cieco, un sordo e così via; chissà che non si riesca nell'impresa di fare loro arrivare delle immagini visive o sensazioni uditive nonostante l'imperfezione dei rispettivi sensi.
Chiaramente può essere utilizzata per il male; basti pensare alle immense possibilità di manipolazione, inganno, controllo e dominio mentale che potrebbe offrire una possibilità di questo tipo. Insomma, il grande fratello nel vero senso del termine.

Da questo punto di vista meglio la telepatia tradizionalmente intesa; infatti in tutte le tradizioni spirituali si insiste nel fatto che i cosiddetti Siddhi, ossia i "poteri" non vanno cercati di per sé, ma sono una semplice conseguenza collaterale dello sviluppo spirituale; solo allora saranno naturalmente sotto controllo e verranno usate bene; altrimenti si sconsiglia di cercare queste cose.
Una telepatia intesa in senso tradizionale, ossia come semplice e naturale conseguenza di uno sviluppo interiore, non dipendendo da artifici e artefatti tecnologici non permette a terzi di intrufolarsi nella nostra mente né permette a noi di intrufolarsi in menti non strutturate per riceverla. Permette solo a simili di dialogare fra di loro, lasciando sempre la possibilità ai singoli interlocutori di interrompere il dialogo se non gradito.



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MessaggioInviato: 02/03/2013, 14:36 
Al TG ne hanno parlato poco fa e pensano potrà essere utile per mandare impulsi al cervello di una persona con problemi neurologici e non farle fare cose per lei dannose.



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MessaggioInviato: 02/03/2013, 14:49 
Cita:
Thalita ha scritto:

Al TG ne hanno parlato poco fa e pensano potrà essere utile per mandare impulsi al cervello di una persona con problemi neurologici e non farle fare cose per lei dannose.



Non dubito che una tecnologia del genere possa fare molto bene, come non dubito che possa fare molto male; dipende da chi la usa; la storia mi rende un po' dubbioso sul fatto che ci si limiti ad usi positivi; solamente che qui gli effetti di eventuali usi negativi sarebbero devastanti, io penso.



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MessaggioInviato: 02/03/2013, 17:53 
il punto importante è che se 2 cervelli possono essere connessi mediante apparecchi esterni e farli comunicare, interscambiare, ed elaborare informazioni a livello conscio ed inconscio ed automatico allora essi potrebbero essere tra loro interconnessi in wireless, essendo il cervello appunto un enorme ricettore radio, mediante il campo magnetico terrestre (o qualche altro canale) che veicolerebbe i pensieri ed in questo caso si potrebbe parlare e come di telepatia :)


Ultima modifica di MaxpoweR il 02/03/2013, 17:55, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 03/03/2013, 13:09 
Cita:
MaxpoweR ha scritto:
allora essi potrebbero essere tra loro interconnessi in wireless, essendo il cervello appunto un enorme ricettore radio, mediante il campo magnetico terrestre (o qualche altro canale) che veicolerebbe i pensieri ed in questo caso si potrebbe parlare e come di telepatia :)


No, appunto; se la connessione è assicurata da un mezzo fisico come potrebbero essere onde radio o campi magnetici (in quest'ultimo caso non vedo come), cioè da un mezzo che può essere schermato, bloccato, attivato da chiunque, allora non è la telepatia tradizionalmente intesa; quest'ultima non fa uso di mezzi fisici, non può essere schermata con strumenti fisici come si può fare per le onde EM, per esempio, non può essere attivata da chiunque ma solo da chi se l'è "guadagnata", per così dire, come effetto collaterale di un'attività che con la telepatia non ha a che fare.



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MessaggioInviato: 03/03/2013, 15:05 
scusami non riesco a capire bene cosa intendi. Io intendo la telepatica la capacità di comunicazione non verbale che mette in contatto in maniera diretta i pensieri di 2 entità distinte, stop. Che poi questo contatto dipenda dalla correlazione quantistica o sia veicolata dal campo magnetico o da qualunque altra diavoleria che differenza fa? O meglio in che odo questo inficia il concetto classico di telepatia?



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MessaggioInviato: 03/03/2013, 15:16 
Cita:
quisquis ha scritto:

Cita:
MaxpoweR ha scritto:
allora essi potrebbero essere tra loro interconnessi in wireless, essendo il cervello appunto un enorme ricettore radio, mediante il campo magnetico terrestre (o qualche altro canale) che veicolerebbe i pensieri ed in questo caso si potrebbe parlare e come di telepatia :)


No, appunto; se la connessione è assicurata da un mezzo fisico come potrebbero essere onde radio o campi magnetici (in quest'ultimo caso non vedo come), cioè da un mezzo che può essere schermato, bloccato, attivato da chiunque, allora non è la telepatia tradizionalmente intesa; quest'ultima non fa uso di mezzi fisici, non può essere schermata con strumenti fisici come si può fare per le onde EM, per esempio, non può essere attivata da chiunque ma solo da chi se l'è "guadagnata", per così dire, come effetto collaterale di un'attività che con la telepatia non ha a che fare.


Però quisquis questo mezzo, innestato in un cervello, animale funziona...il che significa che il cervello in questione possiede già i requisiti per rispondere correttamente a questa interazione
Cita:
"Percio', la domanda che ci siamo fatti e' stata: se il cervello e' in grado di assimilare segnali provenienti da sensori artificiali, allora forse riuscirebbe anche ad assimilare informazioni che arrivano da un corpo esterno".

L'esperimento si basa sulla capacità del cervello di elaborare stimoli diretti, che bypassano la via sensoriale, e codificarne correttamente il significato.



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

scusami non riesco a capire bene cosa intendi. Io intendo la telepatica la capacità di comunicazione non verbale che mette in contatto in maniera diretta i pensieri di 2 entità distinte, stop.


Appunto, proprio quello "stop" ti dovrebbe far capire che non intendiamo la stessa cosa. Come ho già detto, tradizionalmente la telepatia non è solo questo, ma anche il fatto che non ci sia un mezzo fisico a fare da agente trasportante l'informazione.

Cita:
Che poi questo contatto dipenda dalla correlazione quantistica o sia veicolata dal campo magnetico o da qualunque altra diavoleria che differenza fa? O meglio in che odo questo inficia il concetto classico di telepatia?


La differenza sta nel mezzo. Una informazione trasportata tramite un mezzo fisico, per esempio onde radio o impulsi elettrici è virtualmente nelle mani di chiunque sia in grado di manipolare quel mezzo, indipendentemente da acquisizioni interiori. E' come accendere un cellulare e chiamare chi ha un cellulare; naturalmente può essere schermata o manipolata così come possono essere schermate o manipolate le onde elettromagnetiche.
Tradizionalmente invece la telepatia è solamente una conseguenza collaterale di uno sviluppo interiore spiritualmente orientato e non ha nulla a che fare con un mezzo fisico; in quel caso non è da tutti, perché non è da tutti uno sviluppo ascetico della personalità; le tradizioni induista e buddhista, ma non solo, sono piene di informazioni a riguardo; in quel caso è una siddhi sotto il controllo di chi l'ha acquisita, non può essere schermata con mezzi fisici, non può essere manipolata, serve come strumento di comunicazione tra pari, non può essere utilizzata per scopi coercitivi nei confronti di chi non l'ha sviluppata. Una bella differenza.



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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:
Però quisquis questo mezzo, innestato in un cervello, animale funziona...il che significa che il cervello in questione possiede già i requisiti per rispondere correttamente a questa interazione



Non lo metto in dubbio



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si ma le informazioni in qualche modo devono andare da un cervello ad un altro, e quindi esse devono viaggiare, dove e come è indifferente dal mio punto di vista, la cosa fondamentale è sapere se i nostri cervelli sono predisposti, e se lo sono i topi allora ciò mi lascia pensare che potremmo avere (o aver avuto) delle aree preposte anche noi e dunque qualunque sia il mezzo, per me è comunque telepatia :)

Non mi trovo d'accordo sul fatto che la telepatia non sia per tutti. Io ritengo che se un solo essere umano è in grado di comunicare telepaticamente vuol dire che tutti i nostri cervelli sono strutturati per farlo, tutto sta nell'imparare o RIscoprire come fare :)



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Cita:
Blissenobiarella ha scritto:
Però quisquis questo mezzo, innestato in un cervello, animale funziona...il che significa che il cervello in questione possiede già i requisiti per rispondere correttamente a questa interazione

Credo stai facendo un po' di confusione.
Se a casa mia punto una telecamera classica e una telecamera termica contro un muro, posso osservare questo muro e vedere anche la sua temperatura anche se mi trovo a Tokio, ma questo non implica che il muro sia predisposto alla trasmissione a distanza della sua superficie e temperatura.

Lo scopo dell'esperimento sui ratti, sicuramente straordinario, non è aver realizzato un amplificatore di telepatia [:D] ma aver individuato i punti di connessione di segnali elettrici che trasmettono specifici eventi, ed essendo appunto segnali elettrici è possibile campionarli e trasmetterli a distanza.


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Break, è quello che ho detto [;)].

Possiamo fare un parallelismo un po' forzoso con le sostante psicoattive. Si dicono psicoattive quelle sostanze esogene che sono in brado di legarsi a specifici recettori delle cellule nervose.
Perchè queste sostanze si possano attivare è necessario che ci sia un affinità con il corpo su cui agiscono deve esserci un punto di innesto compatibile.



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Cita:
MaxpoweR ha scritto:

si ma le informazioni in qualche modo devono andare da un cervello ad un altro, e quindi esse devono viaggiare


E chi ti dice chie viaggino? Tradizionalmente la telepatia si sviluppa collateralmente in chi pratica ascesi proprio perché questi diventa più libero ed unificato, ossia si allenta l'esperienza del limite e della dualità, quindi anche dello spazio che comporta un qui ed un lì. L'idea del viaggio implica uno spazio in cui viaggiare ed eventualmente un mezzo con cui farlo, ma l'idea tradizionale di telepatia fa a meno di questo.
Nella tradizione Asparsa addirittura il fine ultimo è eliminare l'esperienza dell'io inteso come un distinto tra io e gli altri, quindi è ovvio che, chi davvero realizzasse questo, avrebbe come effetto collaterale quello di sentire i pensieri altrui come propri, volendo, oltre che di mettere a tacere ogni pensiero, il che rimanda ad un livello nettamente superiore a quello telepatico.

Cita:
Non mi trovo d'accordo sul fatto che la telepatia non sia per tutti. Io ritengo che se un solo essere umano è in grado di comunicare telepaticamente vuol dire che tutti i nostri cervelli sono strutturati per farlo, tutto sta nell'imparare o RIscoprire come fare :)


Il fatto che potenzialmente tutti siano in grado di sviluppare una qualità non significa che tutti di fatto lo facciano. Intesa tradizionalmente, la telepatia non è da tutti perché le siddhi non sono da tutti, in quanto conseguenza di scelte di vita che solo pochi fanno, come è possibile constatare ancora oggi.


Ultima modifica di quisquis il 03/03/2013, 18:00, modificato 1 volta in totale.


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