Premettendo che: - continuo a nutrire fiducia nel fatto che un adeguato modello eteristico, di tipo dinamico e non statico alla Michelson - Morley , possa correttamente spiegare la maggior parte se non tutti i fenomeni fisici attualmente noti - continuo a pensare che un tale modello non possa essere matematicamente semplice, ma necessariamente complesso da trattare, basti pensare a quanto è complicata da trattare ai fini pratici una fluidodinamica tridimensionale, pur essendo concettualmente semplice da afferrare -Ho sempre grande stima di Todeschini e rispetto di molte sue intuizioni, che abbracciano un vasto campo ancora tutto da esplorare, secondo me
Vorrei però qui per onestà intellettuale elencare una molto sintetica una serie di concetti todeschiani che non mi tornano o che sono problematici e che potrebbero essere risolti in ambito eteristico con approcci più complessi di quelli presentati da Todeschini:
Un modello basato sull’effetto Magnus va forse bene finché si immaginano il “Sole” ed il “pianeta” come cerchi su di un piano, per cui riesce forse a spiegare il moto dei pianeti sull’eclittica intorno al Sole (e dico forse, per anche in questo caso ho dei dubbi, ma minori) , quindi in definitiva schematizzandoli come cerchi su di un piano, ma passando dal piano allo spazio le cose vanno meno bene; in particolare non spiega bene il peso di un corpo appoggiato sulla superficie terrestre; poiché la simmetria è cilindrica, se un uomo sta all’equatore allora riesce a spiegarne il peso rivolto radialmente verso il centro della Terra, ma se cambiamo latitudine, ad esempio un uomo posto alla latitudine di 45 gradi, il peso per effetto Magnus risulta perpendicolare all’asse z, mentre invece sappiamo che è rivolto radialmente verso il centro della Terra; se poi consideriamo un uomo esattamente al polo, secondo il modello Todeschiniano non dovrebbe addirittura avere peso!
Ora, per fare le cose per bene, bisognerebbe considerare tre rotazioni simmetriche, non solo attorno a z ma anche attorno a x e y; così facendo le cose tornerebbero, ossia si otterrebbe una forza peso perfettamente simmetrica e radiale, ma il prezzo da pagare sarebbe che lo spin del “pianeta” non sarebbe più sempre parallelo a z, ossia nel caso di un uomo sulla superficie della Terra lo spin dei suoi atomi non sarebbe più sempre parallelo a z, ma si orienterebbe diversamente a seconda delle coordinate (latitudine e longitudine) occupate in un determinato punto della superficie terrestre, con il che si salverebbe forse la natura fluidodinamica della gravità ma mutilando gran parte dell’edificio costruito posteriormente da Todeschini come ad esempio la spiegazione dell’inclinazione dell’asse terrestre, dei moti di precessione e nutazione dell’asse terrestre come conseguenza di effetti galattici e via dicendo.
Forse l’ambito dell’elettromagnetismo è più semplice da trattare in un contesto eteristico, del resto nacque ab origine in quel contesto, ma la gravità è decisamente più ostica, per quanto non impossibile da trattare. Pensiamo ad esempio al semplice fatto che il moto di una trottola comporta una certa perdita di peso della stessa, effetto comunemente considerato gravitazionale (quindi non giroscopico), il fatto che non esista una gravità negativa (perlomeno non evidentemente) e via dicendo, tutte cose non facili da spiegare con la fluidodinamica Todeschiniana; oppure il fatto che due corpi qualunque, due sferette metalliche di massa M ad esempio, si attraggano sempre e non si respingano sempre: con Todeschini dovremmo pensare che gli atomi delle due sferette si muovano sempre di moto controverso gli uni rispetto agli altri, ma anche che si muovano di moto controverso rispetto agli atomi della Terra perché la Terra le attira entrambe, il che non torna: se la sferetta A ha spin +1 e la B ha spin -1 e quindi si attirano ma la Terra le attira entrambe, che verso ha lo spin della Terra? Oppure, se introduciamo una terza sferetta M equidistante dalle altre due, vediamo che si attraggono tutte e tre, non accade che la terza si attragga diciamo con la prima e respinga ad esempio con la seconda; quindi in che verso ruotano gli atomi delle terza rispetto a quelli delle prime due? Non torna.
Altra questione la faccenda della spirale Todeschini: non si capisce perché un pianeta che cada verso il Sole per effetto Magnus ad un certo punto dovrebbe sfuggire alla caduta e per prevalenza di forza centrifuga allontanarsi dal Sole per poi ricominciare il giro: infatti, passando da una situazione di prevalenza dell’effetto Magnus centripeto ad una situazione di fuga centrifuga, dovrebbe trovarsi in mezzo in una situazione di equilibrio, come anche affermato da Todeschini e quindi finire per orbitare in cerchio intorno al suo Sole; infatti, perché mai un atomo che si trovi in equilibrio in un filetto fluido circolare dovrebbe rompere questo equilibrio? Mi aspetto che rimanga in equilibrio, soprattutto in un contesto eteristico dove l’inerzia non è legata intrinsecamente al corpo ma deriva dall’interazione con l’etere; se è in equilibrio rispetto all’etere, perché mai dovrebbe ad un certo punto manifestarsi la forza centrifuga?
E poi ancora la questione del (impropriamente chiamato) motore Todeschini, come avevo già scritto; non dubito assolutamente che il carrellino si muova, anzi ho visto con molto piacere che la replica recente ad opera dell’Ing. Mirco Gregori funziona perfettamente come previsto da Todeschini. Ma a mio parere non è vero, come dice Todeschini, che se il carrellino si muove allora ciò prova che l’etere esiste: per due ragioni; la prima è di tipo sperimentale, la seconda di tipo logico, se vogliamo. La prima secondo me è questa: non è vero che nel caso del motore Todeschini sono in gioco solo forze interne; sono in gioco anche forze esterne di tipo passivo, in particolare la reazione vincolare operata dalle rotaie del binario; per cui un fisico ortodosso direbbe subito: “Certo che si muove, lo spinge in avanti la reazione vincolare della rotaia; anche una lavatrice saltella a destra e sinistra sul pavimento”. Quindi l’esperimento andrebbe rifatto in modo da indirizzare la risultante della forza centrifuga verso l’alto, senza rotaie o altri appoggi, il tutto in un ambiente privo di aria, sotto vuoto. In quest’epoca di droni volanti grandi, medi e piccoli, non dovrebbe essere impossibile costruire un motorino todeschini ultraleggero, con masse rotanti opportune e velocità omega molto elevata calcolabile a priori. Se si staccasse da terra contro la forza di gravità, in assenza di aria, assenza di portanza e di ogni altro tipo di vincolo, sarebbe un bel risultato spettacolare che chiuderebbe la bocca a tutti coloro che utilizzano l’argomento della reazione vincolare per smontare l’importanza dell’esperimento. Ma purtroppo anche in questo caso ciò ancora non basterebbe a provare l’esistenza del “vincolo etere”, e qui interviene la considerazione di tipo logico: Infatti un tale risultato spettacolare ci direbbe solamente che è possibile utilizzare la forza centrifuga (spendendo energia per attivarla) per ottenere uno spostamento lineare in assenza di vincoli evidenti, punto; non ci direbbe che esiste il ”vincolo nascosto” etere. Certo non sarebbe in contraddizione con questa ipotesi, ma non la proverebbe nemmeno; infatti si potrebbe continuare a supporre che inerzia e quindi forza centrifuga siano proprietà intrinseche del corpo e il tutto non farebbe una piega. Sarebbe comunque un importante risultato sperimentale che farebbe chiarezza nel campo dei fondamenti base della meccanica, mostrando una volta per tutte che le pure forze inerziali possono essere sfruttate in molti modi.
Detto questo, volevo ricordare un fatto si solito trascurato. Nella sua psicobiofisica, Todeschini ad un certo punto parla di 6 dispositivi per rivelare l’etere (ripeto concepito dinamicamente, non staticamente alla Michelson - Morley), costruiti da Zorzi e Speri: fluidorilevatore, fluidometro, biorilevatore, fluidondulatore ricevente, fluidondulatore trasmittente, fluidoscilloscopio; peccato che questi dispositivi, effettivamente costruiti (e anche visti in funzione) siano stati lasciati cadere nell'oblio. Sarebbe stato interessante studiarne il funzionamento.
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