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MessaggioInviato: 24/09/2013, 17:44 
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Thethirdeye ha scritto:

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rmnd ha scritto:

Non si capisce il titolo del thread perchè non si capisce
cosa mai di straordinario dovrebbe fare quel trabiccolo


Il titolo del topic, l'ho dato prendendo spunto da una frase presente nell'articolo....

Ci hanno provato in tanti, lui è il primo a farlo funzionare: «Semplice», spiega, «attraverso un moto rotatorio è possibile ottenere un moto rettilineo pulsato. La fisica non lo ammette, la realtà sì», dice mostrando il motore in funzione.


Cos'è... non ti piace il titolo?


No è che dall'articolo non si capisce nulla, a meno che uno non abbia già sentito parlare di sta cosa precedentemente.

Comunque immagino che il tutto parta del presupposto che la macchina si muova grazie all'etere considerato come forza esterna al sistema.

Ma mi pare 'sconcertante' che questo tizio non tenga conto delle forze esterne conosciute. L'attrito tra il dispositivo e le guide come causa principale e inoltre non è del tutto da escludere un apporto benchè minimo dei fenomeni di fluidodinamica (l'aria per intenderci).

Provi a ripetere l'esperimento in assenza o quasi di attrito e nel vuoto.
Vedrai che i risultati saranno molto diversi.



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MessaggioInviato: 24/09/2013, 18:13 
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rmnd ha scritto:

No è che dall'articolo non si capisce nulla, a meno che uno non abbia già sentito parlare di sta cosa precedentemente.



In effetti la comprensione dell'articolo presuppone una certa conoscenza della teoria di todeschini, altrimenti non si inquadra il tutto nel giusto modo, ossia non si capisce quel che Todeschini aveva in mente. Gli assunti di partenza sono in buona parte molto diversi da quelli che reggono l'attuale fisica e quindi anche il linguaggio è diverso, in parte.

Cita:
Comunque immagino che il tutto parta del presupposto che la macchina si muova grazie all'etere considerato come forza esterna al sistema.




Cita:
rmnd ha scritto:
Ma mi pare 'sconcertante' che questo tizio non tenga conto delle forze esterne conosciute. L'attrito tra il dispositivo e le guide come causa principale e inoltre non è del tutto da escludere un apporto benchè minimo dei fenomeni di fluidodinamica (l'aria per intenderci).

Provi a ripetere l'esperimento in assenza o quasi di attrito e nel vuoto.
Vedrai che i risultati saranno molto diversi.


E' proprio quello che dicevo io in un mio vecchio messaggio, ripetuto in questa discussione:


"Ciò che non mi convince è l'assunto che non ci siano forze esterne in gioco; sicuramente infatti c'è la rotaia con il suo attrito. E' un movimento complesso che andrebbe studiato bene, ma il vincolo causato dalla rotaia potrebbe tranquillamente esprimere una significativa componente longitudinale, quindi il ragionamento di Todeschini cadrebbe, se così fosse. Quindi fatto così l'esperimento non prova nulla, a mio parere"

"Per essere veramente certi che l'etere esista occorrerebbe rifare l'esperimento nel senso di un movimento risultante verticale contro la forza di gravità. In pratica i due movimenti controrotanti dovrebbero svolgersi su di un piano orizzontale. Che io sappia non è mai stato tentato da nessuno in questo modo.

Se sotto vuoto, senza il vincolo della presenza dell'aria ed agendo contro la forza di gravità un piccolo "motore" Todeschini, con velocità e massa opportuna dei bracci controrotanti (quindi molto elevate), piccolo peso per semplificare le cose e non constringere a v eccessive, riuscisse a sollevarsi da terra allora Todeschini avrebbe chiaramente ragione etc"

In tutti questi casi non serve scaldarsi tanto, basta dire Leibzianamente "calculemus", ossia in questo caso "sperimentiamo". Ma esperimenti del genere, lasciati alla buona volontà di singoli privati, non sono sempre facilissimi da fare. Un dipartimento di Ingegneria Meccanica potrebbe farlo con una spesa non eccessiva e toglierci questo dubbio; ma finora non è stato mai fatto, tutto qui.

Comunque, come dicevo, ho scritto al circolo di psicobiofisica, mi hanno detto che stanno pensando a come poter allestire l'esperimento nel senso che dicevo. Personalmente non penso che sarà facile per dei privati farlo alle condizioni che dicevo. Se, alle velocità previste dalle formule Todeschiniane, l'attrezzo non si alza contro la forza di gravità, allora ciò sarebbe un colpo non piccolo per tutta la teoria (che comunque non sarebbe invalidata del tutto nella parte più "psico", ossia sul modo di funzionare dei sensi rispetto al presunto etere). Io dico che vale la pena provare. Qualunque sia l'esito ci si guadagna in certezza; se Todeschini ha ragione si apre un mondo; se Todeschini ha torto ci si guadagna in certezza e solidità relativamente ai fondamenti del nostro modo di vedere fisicamente il mondo; in entrambi i casi ci si guadagna; qual è il problema?


Ultima modifica di quisquis il 24/09/2013, 18:25, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 24/09/2013, 18:33 
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Aztlan ha scritto:

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quisquis ha scritto:

Semmai, verrebbe da pensare, la parziale sovrapposizione tra i due concetti potrebbe stare proprio nel fatto che si sia stati costretti a reintrodurre un concetto come quello di materia oscura per far tornare i conti , come se cacciando l'etere dalla porta si sia perso qualcosa di fondamentale nell'indagine sul mondo fisico e si sia stati costretti a reintrodurlo in altra forma dalla finestra.
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MaxpoweR ha scritto:
Si è deciso di abbandonare o tralasciare gli studi sull'etere magari non rendendosi conto (o rendendosene conto e reputandola una scelta fattibile) che si tralasciava una parte fondamentale del "fenomeno che si studiava" ed alla fine, per far tornare i conti, hanno dovuto aggiungere il pezzo mancante con un artificio matematico.
Cita:
quisquis ha scritto:


Se te la raffiguri così a mio parere non vai molto distante dalla realtà, anche se probabilmente molti non saranno d'accordo.

A mio parere siamo in una situazione non molto diversa (per spirito è chiaro, non per altro) a quella che si verificò ai tempi di cui dominava il modello tolemaico,
in cui si aggiungevano artifici matematici al castello teorico dominante (che peraltro era dotato di un potere predittivo non da poco, per i tempi) ogni volta che qualcosa non andava.
Non a caso il Prof. Franco Selleri scrisse alcune famose considerazioni su questo (non sull'etere, intendo, ma sul problema degli "artifici", chiamiamoli così per comodità).


La stragrande maggioranza dei fisici rigetta l'etere a priori; Todeschini è molto poco conosciuto ed inoltre, anche se lo fosse, bisogna tenere conto che nel frattempo i problemi affrontati dalla fisica sono aumentati enormemente e quindi la trattazione di Todeschini risulterebbe in ogni caso datata ed incompleta sotto tantissimi aspetti, quindi non sarebbe certo esaustiva e verrebbe rigettata a maggior ragione in ogni caso.
Andrebbe rivista, andrebbero effettuate le decine e decine di esperimenti che Todeschini proponeva, andrebbe riaggiornata a tutto ciò che nel frattempo è accaduto, ma non basterebbe certo un uomo solo a fare ciò, servirebbero generazioni di studiosi qualificati, il che oggi è utopia allo stato puro.
Non è nemmeno detto che Todeschini avesse ragione in parte o in tutto, si tratterebbe appunto di verificare; ma non lo si è fatto mai, o meglio, mai in modo veramente approfondito.
Basterebbe partire intanto da pochi esperimenti mirati, che è ciò che Grigori sta cercando di fare; ma anche qui, a mio parere è difficile che un uomo solo, per quanto preparato, possa andare molto in là.



Quindi, riassumendo:


  • (1) L' etere non è mai stato veramente negato ma ciò nonostante è stato ignorato.
  • (2) Nonostante anche i conti non tornassero eliminando questo elemento dalla cosmologia, in cui ha sempre avuto questo ruolo non a caso.
  • (3) E nonostante infine siano arrivati a doversi inventare un sostituto che non ha mai visto nessuno e dalle caratteristiche oltremodo eccezionali per dire poco (la materia oscura)
  • (4) E dulcis in fundo, la stessa teoria di Todeschini è superata e insufficiente a spiegare le moderne acquisizioni, e ci vorrebbe una nuova teoria sull' etere.


In pratica, tutto quello che pensavo sull' argomento. [8D]

Aztlan


In estrema sintesi penso che tu abbia riassunto bene. Sul primo punto, diciamo che la maggioranza ti direbbe che l'etere è negato oltre ogni ragionevole dubbio, ma non tutti sono totalmente d'accordo, quindi anche il primo punto va bene.
Ricordo poi che quella Todeschiniana non è l'unica teoria "eteristica", ne sono state sviluppate altre sempre in tempi moderni, maggiormente concentrate in ambito elettromagnetico; forse Todeschini è l'unico che abbia tentato (a modo suo) una sorta di "grande unificazione", chiaramente con tutti i limiti del tempo e che gli derivavano da essere un uomo solo; un conto generazioni di studiosi che si muovono nel solco di una teoria, un conto un uomo solo nel solco di un'altra teoria. E' chiaro i dati a favore dell'una e dell'altra non sono comparabili né in quantità né in qualità. Ma questi fattori non sono del tutto indipendenti dagli uomini e dalla loro volontà, in realtà.


Ultima modifica di quisquis il 24/09/2013, 18:35, modificato 1 volta in totale.


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Grazie per aver chiarito il dubbio. [:)]



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MessaggioInviato: 25/09/2013, 11:48 
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quisquis ha scritto:

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rmnd ha scritto:

No è che dall'articolo non si capisce nulla, a meno che uno non abbia già sentito parlare di sta cosa precedentemente.



In effetti la comprensione dell'articolo presuppone una certa conoscenza della teoria di todeschini, altrimenti non si inquadra il tutto nel giusto modo, ossia non si capisce quel che Todeschini aveva in mente. Gli assunti di partenza sono in buona parte molto diversi da quelli che reggono l'attuale fisica e quindi anche il linguaggio è diverso, in parte.

Cita:
Comunque immagino che il tutto parta del presupposto che la macchina si muova grazie all'etere considerato come forza esterna al sistema.




Cita:
rmnd ha scritto:
Ma mi pare 'sconcertante' che questo tizio non tenga conto delle forze esterne conosciute. L'attrito tra il dispositivo e le guide come causa principale e inoltre non è del tutto da escludere un apporto benchè minimo dei fenomeni di fluidodinamica (l'aria per intenderci).

Provi a ripetere l'esperimento in assenza o quasi di attrito e nel vuoto.
Vedrai che i risultati saranno molto diversi.


E' proprio quello che dicevo io in un mio vecchio messaggio, ripetuto in questa discussione:


"Ciò che non mi convince è l'assunto che non ci siano forze esterne in gioco; sicuramente infatti c'è la rotaia con il suo attrito. E' un movimento complesso che andrebbe studiato bene, ma il vincolo causato dalla rotaia potrebbe tranquillamente esprimere una significativa componente longitudinale, quindi il ragionamento di Todeschini cadrebbe, se così fosse. Quindi fatto così l'esperimento non prova nulla, a mio parere"

"Per essere veramente certi che l'etere esista occorrerebbe rifare l'esperimento nel senso di un movimento risultante verticale contro la forza di gravità. In pratica i due movimenti controrotanti dovrebbero svolgersi su di un piano orizzontale. Che io sappia non è mai stato tentato da nessuno in questo modo.

Se sotto vuoto, senza il vincolo della presenza dell'aria ed agendo contro la forza di gravità un piccolo "motore" Todeschini, con velocità e massa opportuna dei bracci controrotanti (quindi molto elevate), piccolo peso per semplificare le cose e non constringere a v eccessive, riuscisse a sollevarsi da terra allora Todeschini avrebbe chiaramente ragione etc"

In tutti questi casi non serve scaldarsi tanto, basta dire Leibzianamente "calculemus", ossia in questo caso "sperimentiamo". Ma esperimenti del genere, lasciati alla buona volontà di singoli privati, non sono sempre facilissimi da fare. Un dipartimento di Ingegneria Meccanica potrebbe farlo con una spesa non eccessiva e toglierci questo dubbio; ma finora non è stato mai fatto, tutto qui.

Comunque, come dicevo, ho scritto al circolo di psicobiofisica, mi hanno detto che stanno pensando a come poter allestire l'esperimento nel senso che dicevo. Personalmente non penso che sarà facile per dei privati farlo alle condizioni che dicevo. Se, alle velocità previste dalle formule Todeschiniane, l'attrezzo non si alza contro la forza di gravità, allora ciò sarebbe un colpo non piccolo per tutta la teoria (che comunque non sarebbe invalidata del tutto nella parte più "psico", ossia sul modo di funzionare dei sensi rispetto al presunto etere). Io dico che vale la pena provare. Qualunque sia l'esito ci si guadagna in certezza; se Todeschini ha ragione si apre un mondo; se Todeschini ha torto ci si guadagna in certezza e solidità relativamente ai fondamenti del nostro modo di vedere fisicamente il mondo; in entrambi i casi ci si guadagna; qual è il problema?


concordo con te su tutto.

In effetti oltre al merito di aver (mi pare di aver capito) replicato la macchina di Todeschini (e che sia sparita o meno, mah.. poco importa, perchè esisteranno sempre i progetti suppongo), non vi è nessun altro merito o informazione ulteriore.

Vuoi che mettendosi lì, descrivendo le eq. del moto di quel sistema, considerando sia gli attriti, sia anche le componenti di resistenza fluidodinamica, non si ottenga anche con una semplice simulazione al calcolatore un moto analogo?

Quindi come hai fatto giustamente notare tu, quell'esperimento non dimostra un bel nulla fatto in quel modo, oppure come sarcasticamente ha fatto notare un commentatore che ho riportato sopra, anche una lavatrice è un motore impossibile, perchè se non la zavorri bene, si sposta linearmente anche lei saltellando..



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MessaggioInviato: 25/09/2013, 19:38 
Cita:
rmnd ha scritto:
quell'esperimento non dimostra un bel nulla fatto in quel modo



C'è poi un'altra faccenda da considerare, sempre in merito ai possibili esiti di questo esperimento.

Premessa: io non ho studiato tutta l'opera di Todeschini, dove per tutta l'opera intendo tutto ciò che scrisse nel corso della sua vita, che non è affatto poco, quel che c'è in rete è un'infima parte di ciò che scrisse e produsse. Ho studiato una parte, solo una parte, del suo lavoro. Questo non per mancanza di interesse ma per mancaza di tempo, perché il tempo libero che ho cerco innanzitutto di dedicarlo a cose per me più significative; tuttavia prima di morire (di vecchiaia intendo [:D] ) mi sono ripromesso di terminare di approfondire tutto Todeschini. Questo premessa è necessaria perché a causa di ciò potrei avere una comprensione incompleta del suo pensiero.

Detto questo, devo dire che c'è un punto su cui mi sembra che Todeschini oscilli tra due posizioni molto diverse e riguarda proprio la gravità; ecco il punto:

Sicuramente Todeschini spiega la gravità essenzialmente con l'effetto magnus. Flusso d'etere contro i vortici rotanti (e le loro varie e complesse combinazioni) che costituirebbero gli atomi, i nuclei degli atomi, le particelle elementari. Benissimo, è un modello, chiamiamolo A. Forse è eccessivamente semplicistico? può darsi, ma non preoccupiamoci di questo adesso, è un modello, un punto di partenza. Intorno a questo modello Todeschini costruisce definizioni, leggi, deriva conseguenze, etc.

Poi però ogni tanto, qui e là, Todeschini dà l'impressione che non soltanto la rotazione dei vortici costituenti la materia atomica e subatomica debba essere presa in considerazione nell'effetto magnus, ma anche la rotazione di corpi macroscopici, tipo la Terra e gli altri pianeti, il Sole etc. Di qui, secondo me, l'idea che una particolare rotazione delle braccia di un corpo "mesoscopico" come il "motore" Todeschini possa evidenziare l'esistenza dell'etere. Chiamiamolo punto di vista B.

Il punto di vista B secondo me molto probabilmente è fallace; naturalmente sarei felicissimo di essere smentito dalla natura e di sbagliarmi. Quello A invece potrebbe avere un fondamento.
Ma l'esperimento di cui parliamo risente molto del punto di vista B. Quindi, se fallisse, invaliderebbe il punto di vista B, non quello A.

Per provare l'A bisognerebbe essere in grado di agire su tutti gli atomi (visti come gruppi di vortici) che compongono il "Motore" ed essere in grado di invertire il loro verso di rotazione vorticante e/o di manipolarlo in modo opportuno; hai detto niente, chi è capace di farlo? Forse solo una civiltà ET capace di viaggi interplanetari sarebbe capace di farlo.


Ultima modifica di quisquis il 25/09/2013, 19:53, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/09/2013, 20:11 
Quindi, in definitiva,

con le attuali possibilità tecniche non siamo ancora lontanamente stati in grado nè di negare l' etere nè di provare la sua esperienza attraverso il motore di Todeschini.


Rimane una possibilità. [8D]


Domanda:


E' possibile,

a prescindere dalla teoria di Todeschini (che non è l' unica sull' etere) e quindi del suo motore,

provare l' esistenza dell' etere (di un qualche tipo di etere, secondo alcuna delle teorie attuali o meno, secondo quella che è la sua idea di base)

con tecnologie attuali o prossime [?]


Grazie,

Aztlan


Ultima modifica di Aztlan il 25/09/2013, 20:12, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 25/09/2013, 20:26 
Cita:
Aztlan ha scritto:

Quindi, in definitiva,

con le attuali possibilità tecniche non siamo ancora lontanamente stati in grado nè di negare l' etere nè di provare la sua esperienza attraverso il motore di Todeschini.


Rimane una possibilità. [8D]


Bisognerebbe sperimentare, non possiamo appunto dire con certezza assoluta che non siamo in grado di provarlo. Ad un certo punto solo la domanda diretta alla natura scioglie alcuni dubbi e delimita il campo di azione.



Cita:
Domanda:
E' possibile,

a prescindere dalla teoria di Todeschini (che non è l' unica sull' etere) e quindi del suo motore,

provare l' esistenza dell' etere (di un qualche tipo di etere, secondo alcuna delle teorie attuali o meno, secondo quella che è la sua idea di base)

con tecnologie attuali o prossime [?]


Grazie,

Aztlan




Intanto Todeschini stesso propone molti altri esperimenti per provare l'esistenza dell'etere, bisognerebbe verificare per bene. Il "motore" non so perché è diventato il più "famoso", forse per via della suggestione che offre la parola motore, ma non è affatto l'unico, è solo uno dei tanti esperimenti e spunti todeschiniani; Todeschini offre letteralmente decine e decine, forse un paio di centinaia (non li ho contati tutti) di spunti di vario tipo, esperimenti, osservazioni che potrebbero costituire base per esperimenti molto interessanti etc.

Poi ci si potrebbe concentrare sul trovare falle in quegli esperimenti che pretendono di negarlo, seguendo alcune linee, per esempio come dicevo alcuni spunti vennero da Selleri.


Poi ancora, la fisica non è l'unica scienza che potrebbe dare contributi in questo senso. Anche la chimica e la biologia potrebbero offrire esperimenti. Qui bisognerebbe partire dal presupposto che lo stesso esperimento, effettuato in momenti differenti dell'anno, potrebbe non dare lo stesso risultato proprio a causa dell'etere , ad esempio alcune reazioni chimiche, vedere per questo l'opera di Giorgio Piccardi, di cui si era parlato un po' anche qui.

http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=11844

Reich poi, che non era un biologo ma che sperimentò molto in biologia all'interno di una visione del mondo eteristica, offre moltissimi spunti facilmente realizzabili da strutture organizzate come potrebbero essere delle università ( che però al nome di Reich non credo proprio che reagirebbero bene).

Rifare esperimenti classici di fisica in momenti dell'anno diversi, utilizzando materiali diversi (per esempio Reich per ottenere certi effetti non utilizzava materiali metallici che riteneva riflettessero l'etere, bensì utilizzava organici), ad altitudini diverse, modificando assunti e tenendone di volta in volta fermi altri etc.

Ci sarebbe molto da sperimentare, restando all'interno dell'attuale tecnologia.


Ultima modifica di quisquis il 25/09/2013, 20:45, modificato 1 volta in totale.


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Chiarissimo. [:)]



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Questo non è lo stesso principio? (guardate il video fino in fondo)
http://www.wired.com/design/2013/12/balancing-cube/

Eppure non si accenna minimamente all'etere nell'articolo.



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MessaggioInviato: 23/12/2013, 00:12 
Vi racconto una storiellina carina. Non aggiunge nulla di concreto a questa discussione ma... fa sicuramente riflettere [:)] Nel 2002-2003, il Dott. Greer (sì... quello del disclosure sugli UFO) raccontò una fatto davvero clamoroso. Un fatto che, molto probabilmente, lo spinge ancora oggi a dichiarare con forza che uno dei motivi principali per i quali la questione UFO non sia ancora stata rivelata, è da ricollegarsi proprio alla faccenda "free energy" e "esistenza dell'etere". La storia venne rivelata anche con l'ausilio di email private (che ho letto personalmente dopo una mirabolante ricerca in rete) avvenute tra lui e un gruppo di giovani scienziati statunitensi. Cosa avevano scoperto e realizzato questi scienziati? Udite udite.... seguendo le teorie di Tesla e di altri scienziati del 900, questi signori sarebbero arrivati a costruire un apparecchio abbastanza piccolo (pare sia stato un pò più grande di un rasoio elettrico) capace di trasformare "l'energia dell'etere" in energia elettrica. Energia pulita, gratuita ed infinita. Questo apparecchio pare fosse in grado di alimentare addirittura un appartamento e.... lo stesso apparecchio, scollegato dall'impianto di casa (proprio come un "rasoio") avrebbe potuto alimentare senza problemi anche un'auto elettrica [8)] Bene.... il Dott. Greer riuscì, dopo mille peripezie, ad entrare in contatto con questi scienziati telefonicamene e poi tramite mail. Ad un certo punto della fiera però, queste persone sarebbero letteralmente svanite nel nulla. Solo uno di loro riuscì a dare cenni di "vita". Questo tipo diceva di essere costretto a dormire in luoghi sempre diversi e telefonava a Greer dicendo che uomini della CIA erano pronti a tutto pur di mettere le mani sul quel progetto e che i contatti telefonici potevano avvenire solo con rarefatte comunicazioni effettuate da telefoni pubblici, perchè temeva appunto di venir intercettato. Non sono più riuscito a sapere nulla su questa vicenda e non so effettivamente quanto ci sia di vero o meno. Ma una cosa è certa.... se mai fosse vero, niente e nessuno potrà contrastare gli interessi acquisiti dalle multinazionali energetiche. Avete idea di quante cose cambierebbero in questi ambiti se simili scoperte (qualora reali) dovessero prendere il sopravvento? [8D]

Vabbè... volevo solo raccontarvi questa cosa... facciamo finta che sia solo una delle tante storie che girano in rete...... [;)]



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Non c'entrerà nullla con il dispositivo da te ricordato ma, visto che si tratta di free energy, leggendoti mi è tornato in mente il MEG.






Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Vabbè... volevo solo raccontarvi questa cosa... facciamo finta che sia solo una delle tante storie che girano in rete...... [;)]




Hai fatto bene a raccontare ciò che di legge nel tuo post. [:)]

Far finta che sia solo una storiella che gira sul net...... preferisco di no (non sono il solo).
Lego al dito anche questa. [;)]












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Thethirdeye ha scritto:

Vi racconto una storiellina carina. Non aggiunge nulla di concreto a questa discussione ma... fa sicuramente riflettere [:)] Nel 2002-2003, il Dott. Greer (sì... quello del disclosure sugli UFO) raccontò una fatto davvero clamoroso. Un fatto che, molto probabilmente, lo spinge ancora oggi a dichiarare con forza che uno dei motivi principali per i quali la questione UFO non sia ancora stata rivelata, è da ricollegarsi proprio alla faccenda "free energy" e "esistenza dell'etere". La storia venne rivelata anche con l'ausilio di email private (che ho letto personalmente dopo una mirabolante ricerca in rete) avvenute tra lui e un gruppo di giovani scienziati statunitensi. Cosa avevano scoperto e realizzato questi scienziati? Udite udite.... seguendo le teorie di Tesla e di altri scienziati del 900, questi signori sarebbero arrivati a costruire un apparecchio abbastanza piccolo (pare sia stato un pò più grande di un rasoio elettrico) capace di trasformare "l'energia dell'etere" in energia elettrica. Energia pulita, gratuita ed infinita. Questo apparecchio pare fosse in grado di alimentare addirittura un appartamento e.... lo stesso apparecchio, scollegato dall'impianto di casa (proprio come un "rasoio") avrebbe potuto alimentare senza problemi anche un'auto elettrica [8)] Bene.... il Dott. Greer riuscì, dopo mille peripezie, ad entrare in contatto con questi scienziati telefonicamene e poi tramite mail. Ad un certo punto della fiera però, queste persone sarebbero letteralmente svanite nel nulla. Solo uno di loro riuscì a dare cenni di "vita". Questo tipo diceva di essere costretto a dormire in luoghi sempre diversi e telefonava a Greer dicendo che uomini della CIA erano pronti a tutto pur di mettere le mani sul quel progetto e che i contatti telefonici potevano avvenire solo con rarefatte comunicazioni effettuate da telefoni pubblici, perchè temeva appunto di venir intercettato. Non sono più riuscito a sapere nulla su questa vicenda e non so effettivamente quanto ci sia di vero o meno. Ma una cosa è certa.... se mai fosse vero, niente e nessuno potrà contrastare gli interessi acquisiti dalle multinazionali energetiche. Avete idea di quante cose cambierebbero in questi ambiti se simili scoperte (qualora reali) dovessero prendere il sopravvento? [8D]

Vabbè... volevo solo raccontarvi questa cosa... facciamo finta che sia solo una delle tante storie che girano in rete...... [;)]


Non era poi molto più grande dell'E-catche pur con presupposti diversi prometteva di dare un pò di respiro al mercato dell'energia...

Purtroppo la ricerca non esiste più, è tutto alimentato da parametri di tipo economico quindi amen ^_^



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L'ETERE DELLO SPAZIO

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http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.8955

(da Occult Chemistry. Clairvoyant Observations on the Chemical Elements, di Annie Besant e Charles W. Leadbeater - 1919)

Si è discusso molto, specialmente tra fisici e chimici, sulla natura delle sostanze di cui tutto lo spazio, secondo ipotesi scientifiche, dev'essere pieno. Una parte sostiene che sia infinitamente più sottile del gas più rarefatto, mancante totalmente di attrito e senza peso; l'altra parte pensa che sia più denso del solido più compatto. In questa sostanza si pensa che fluttuino gli atomi di materia, come il pulviscolo in un raggio di sole e che la luce, il calore e l'elettricità sarebbero sue vibrazioni. Gli investigatori Teosofici, usando metodi non disponibili alla scienza fisica, hanno scoperto che questa ipotesi include sotto una sola testa, due set di fenomeni totalmente diversi e separati. Sono riusciti a confrontarsi con stati della materia superiori a quello gassoso e hanno osservato che per mezzo della vibrazione di questa fine materia, la luce, il calore e l'elettricità si manifestano a noi. Vedere questa materia in tali stati superiori che ha le funzioni attribuite all'etere della scienza, hanno (forse inavvertitamente) chiamato questi stati eterici e non hanno pensato ad un nome corrispondente che risponda alle richieste della scienza.

Permettiamoci per il momento di chiamare questa sostanza koilon, che riempe ciò che d'abitudine definiamo spazio vuoto. Ciò che mûlaprakrti o "materia madre" è rispetto all'inconcepibile totalità degli universi, koilon lo è rispetto al nostro universo particolare, non solo al nostro sistema solare, ma rispetto alla vasta unità che include tutti i soli visibili. Tra koilon e mûlaprakrti devono esserci vari stadi, ma al presente non abbiamo mezzi diretti per stimare il loro numero o conoscere qualcosa di essi. In un antico trattato occulto, tuttavia, leggiamo di un "fluido spirituale senza colore", che esiste ovunque e forma la prima fondamenta su cui poggia il nostro sistema solare. Fuori da esso, si trova nella sua purezza incontaminata solo tra le stelle (soli) dell'universo...Dato che la sua sostanza è di tipo diverso da quello conosciuto sulla terra, gli abitanti del pianeta, vedendo attraverso esso, credono, nella loro illusione e ignoranza, che sia spazio vuoto. Non esiste un dito di spazio vuoto nell'intero illimitato universo.

"La sostanza madre" si dice, in questo trattato, che produca questo etere dello spazio come sua densità di settimo grado e tutti i soli oggettivi si dicono essere fatti di tale "sostanza". Per qualsiasi potere della vista che possiamo usare su esso, questo koilon sembra omogeneo, benchè probabilmente non sia nulla del genere, dato che l'omogeneità può appartenere solo alla sostanza madre. E' fuori da ogni proporzione di densità con qualsiasi altra sostanza a noi nota, infinitamente densa, se potete perdonare l'espressione; così densa che sembra appartenere ad un altro tipo o ordine di densità. Ora arriva la parte sorprendente dell'indagine: dovremmo aspettarci che la materia sia una densificazione di questo koilon; non è nulla del genere. La materia non è koilon, ma l'assenza di koilon e a prima vista, materia e spazio sembrano scambiarsi di posto e il vuoto diviene solidità, mentre la solidità diviene il vuoto. Per capire meglio esaminiamo l'atomo definitivo del piano fisico. E' composto di dieci anelli o fili, che stanno affiancati, ma non si toccano mai. Se uno di questi fili venisse tolto dall'atomo e perdesse la sua forma a spirale venendo appiattito, diverrebbe un cerchio completo, una bobina infinita.

Questa bobina è in sè una spirale che contiene 1680 avvolgimenti, può essere srotolata e quindi diverrebbe un cerchio più ampio. Questo processo di srotolamento può essere ancora eseguito per ottenere un cerchio ancora più ampio e questo può essere ripetuto fino alla fine dei sette gruppi di spirali e arriviamo ad un enorme cerchio fatto di punti estremamente piccoli, come perle legate ad un invisibile filo. Questi punti sono così piccoli che molti milioni di essi servono per creare un atomo fisico definitivo e, mentre il numero esatto non è accertabile, diverse linee di calcolo coincidono indicandolo come vicino al totale di 14 mila milioni. Quando i numeri arrivano a questi livelli, il conto diretto è ovviamente impossibile, ma fortunatamente le diverse parti dell'atomo sono tali da permetterci di stimare con un margine di errore non così grande. L'atomo consiste di dieci fili, che si dividono in due gruppi, i tre più spessi e prominenti e i sette più sottili che corrispondono ai colori e ai pianeti. Questi ultimi sembrano identici, benchè le forze fluenti in essi differiscano, dato che ognuna risponde ad un proprio set di vibrazioni. Effettuandone un conteggio è stato scoperto che il numero di bobine o spirali del primo ordine in ogni filo è di 1680 e la proporzione dei diversi ordini di spirali tra loro è uguale in tutti i casi esaminati e corrisponde col numero di punti dell'ultima spirale dell'ordine più basso.

L'ordinaria regola di sette avvolgimenti funziona accuratamente con le bobine più sottili, ma c'è una variazione molto curiosa per il set di tre. Come vediamo dai disegni, sono ovviamente più spesse e prominenti e questo aumento di dimensione è prodotto da un aumento (leggermente percepibile) nella proporzione tra i diversi ordini di spirali e nel numero di punti nel più basso. Questo incremento, che al presente non supera il .00571428 del totale in ogni caso, suggerisce l'inattesa possibilità che questa proporzione dell'atomo possa essere in qualche modo in cambiamento, in crescita, dato che possiamo supporre che queste tre spirali spesse somigliassero in origine alle altre. Dato che l'osservazione ci mostra che ogni atomo fisico è rappresentato da 49 atomi astrali, ogni atomo astrale da 49 atomi mentali e ogni atomo mentale da 49 del piano buddico, abbiamo evidentemente numerosi termini di una serie progressiva regolare e supponiamo che la serie continui dove non riusciamo più a osservarla.

Questo assunto è ancor più probabile per il fatto che, se assumiamo che un punto corrisponda ad un atomo nel settimo livello o il più elevato dei nostri piani (come suggerito in The Ancient Wisdom, p.42) e quindi la legge della moltiplicazione sia in azione, per cui 40 punti formeranno l'atomo del sesto piano, 2041 quello del quinto e così via, troviamo che il numero indicato per l'atomo fisico (49^6) corrisponde quasi esattamente ai calcoli basati sul conteggio delle bobine. Infatti, sembra probabile che a parte la leggera crescita dei tre fili più spessi dell'atomo, la corrispondenza sia perfetta. Dobbiamo notare che un atomo fisico non può essere diviso direttamente in atomi astrali. Se l'unità di forza che avvolge quei milioni di punti nella forma complessa di un atomo fisico, fosse spinta da uno sforzo di volontà oltre il confine del piano astrale, l'atomo sparirebbe istantaneamente, dato che i punti vengono liberati.

La stessa unità di forza però, lavorando a livello superiore, si esprime non attraverso un atomo astrale, ma un gruppo di 49. Se questo processo di pressione viene ripetuto, energizzando sul piano mentale, troviamo che il gruppo si allarga a 2041 atomi superiori. Nel piano buddico il numero di atomi formati dalla stessa quantità di forza è ancora superiore, probabilmente il cubo di 49 invece del quadrato, anche se non sono stati contati. Quindi un atomo fisico non è composto da 49 astrali o 2041 atomi mentali, corrisponde ad essi, nel senso che la forza che si manifesta si rivelerebbe in quei piani superiori, energizzando rispettivamente quel numero di atomi. I punti, o perle, sembrano costituenti della materia di cui noi, al presente, non sappiamo nulla: atomi astrali, mentali e buddici sono composti da essi, quindi possiamo ritenerli unità fondamentali, la base della materia. Queste unità sono simili, sferiche e assolutamente semplici. Tuttavia sono la base di tutta la materia, non sono la materia in sè, non sono mattoni ma bolle. Non sembrano bolle che fluttuano in aria, che consistono di sottile acqua che separa l'aria esterna ed interna con una superficie interna ed esterna. L'analogia è piuttosto con le bolle che si alzano dentro l'acqua, prima di arrivare in superficie, bolle che si può dire abbiano solo una superficie, quella dell'acqua respinta dall'aria contenuta. Come queste bolle non sono acqua, ma punti da cui l'acqua manca, così queste unità non sono koilon, ma assenza di koilon, i punti dove esso manca, zone di nulla, per dire, dato che l'interno di queste bolle è vuoto assoluto secondo la massima visione che possiamo averne.

Questo è lo strabiliante e incredibile fatto. La materia è nulla, lo spazio ottenuto respingendo una sostanza infinitamente densa. Fohat "scava buche nello spazio" di verità e le buche sono di nulla, le bolle, di cui gli universi "solidi" sono composti. Cosa sono allora queste bolle o piuttosto, il loro contenuto, la forza che può creare bolle in una sostanza di densità infinita? Gli antichi chiamavano questa forza "il Respiro", un simbolo grafico, che sembra implicare che chi lo ha usato, abbia osservato il processo cosmico, visto il Logos quando ha respirato nelle "acque dello spazio" e creato le bolle che compongono gli universi. Gli scienziati possono chiamare questa "Forza" con i nomi che vogliono, i nomi sono nulla, per noi Teosofi, è il Respiro del Logos, non sappiamo se il Logos di questo sistema solare o di un Essere più potente, che sembra più probabile, dato che nel trattato suddetto si dice che tutti i soli visibili prendono sostanza da Egli.

Il Respiro del Logos è quindi la forza che riempe questi spazi, la forza che li tiene aperti contro la pressione tremenda del koilon, sono pieni della Sua Vita, di Lui e tutto quello che chiamiamo materia, nei piani alti o bassi, è istinto con divinità. Queste unità di forza, i mattoni con i quali Lui costruisce il Suo universo, sono la Sua vita diffusa nello spazio, in realtà è scritto: "Ho stabilito l'universo con una porzione di me stesso". Quando Lui ritirerà il Suo respiro, le acque dello spazio si chiuderanno ancora e l'universo sparirà. E' solo un respiro. L'espirazione che crea queste bolle è distinta da e molto antecedente a, le tre effusioni, o Onde-Vitali, così familiari allo studente teosofico. La prima Onda Vitale cattura queste bolle e le avvolge nelle varie disposizioni che chiamiamo atomi dei diversi piani e le aggrega in molecole e nel piano fisico, in elementi chimici. I mondi sono costruiti con questi vuoti, che ci sembrano "nulla", ma sono forza divina. E' materia fatta con l'esclusione di materia. Quanto vere erano le affermazioni di H.P.B. in "The Secret Doctrine": "la materia non è altro che aggregazione di forze atomiche" (iii, 398); "Buddha ha insegnato che la sostanza primitiva è eterna e immutabile. Il suo veicolo è il puro luminoso etere, lo spazio sconfinato, non un vuoto, risultante dall'assenza di tutte le forme, ma al contrario, la fondamenta di tutte le forme" (iii, 402).

Quanto vividamente, inequivocabilmente questa conoscenza ci porta alla grande dottrina di Maya, la transitorietà e l'irrealtà delle cose terrene, la natura ingannevole delle apparenze! Quando il candidato all'iniziazione vede (non solo crede, ricordate, ma realmente vede) che quello che gli è sempre sembrato spazio vuoto, è in realtà massa solida di densità inconcepibile e che la materia che appare quella tangibile e certe basi delle cose non sono solo, a confronto, tenui ragnatele (la "rete" tessuta dal "Padre-Madre"), ma sono composte da vacuità, negazione di materia, allora per la prima volta egli apprezza la mancanza di valore dei sensi fisici come guide alla verità. Diviene però più chiara la certezza gloriosa dell'immanenza del Divino, non solo tutto prende anima dal Logos, ma persino la sua manifestazione visibile è letteralmente parte di Lui, è composta della Sua sostanza, quindi anche questa Materia come lo Spirito, diviene sacra allo studente che capisce veramente. Il koilon in cui tutte queste bolle si formano, rappresenta indubbiamente una parte e forse quella principale, di quello che la scienza descrive come etere luminifero. Che sia veramente il portatore delle vibrazioni della luce e del calore nello spazio interplanetario è da determinare. E' certo che queste vibrazioni influiscono e sono percepibili ai nostri sensi fisici, solo attraverso la materia eterica del piano fisico.

Questo però non prova che esse siano trasportate attraverso lo spazio allo stesso modo, dato che sappiamo molto poco di quanto la materia fisica eterica esista nello spazio interplanetario e interstellare, tuttavia l'esame della materia meteorica e della polvere cosmica mostra che almeno parte di essa sia diffusa lì. La teoria scientifica dice che l'etere possiede alcune qualità che gli permettono di trasmettere ad una certa velocità definita onde trasversali di tutte le lunghezze e intensità, questa velocità è detta comunemente velocità della luce di 190000 miglia al secondo. Molto probabilmente questo può essere vero del koilon e se è così, esso può essere in grado di comunicare queste onde alle bolle o agli aggregati di bolle e prima che la luce raggiunga i nostri occhi, deve avvenire un trasferimento da piano a piano, simile a quello che avviene quando un pensiero risveglia emozioni o causa azione.

In un recente libretto sulla "Densità dell'Etere", Sir Oliver Lodge sottolinea:
"Come il rapporto tra massa e volume è piccolo nel caso di un sistema solare o una nebulosa o una ragnatela, sono portato a pensare che la densità meccanica osservata della materia, sia probabilmente una piccolissima frazione della totale densità della sostanza o etere contenuta nello spazio che parzialmente quindi occupa, la sostanza di cui essa sarebbe ipoteticamente composta."

"Quindi, per esempio, consideriamo una massa di platino e assumiamo che i suoi atomi siano composti di elettroni o di qualche struttura non molto dissimile: lo spazio che questi corpi riempono, a confronto dell'intero spazio che in un certo senso essi "occupano", è paragonabile ad un decimo di milione dell'intero, persino in ogni atomo e la frazione è ancora più inferiore se ci riferiamo alla massa visibile. Quindi questo tipo di minima stima della densità eterica, su questa base, sarebbe qualcosa di simile a diecimilamilioni di volte quella del platino".

Inoltre egli aggiunge che questa densità può benissimo risultare equivalente a cinquantamilamilioni di volte quella del platino. "La materia più densa conosciuta", dice, "è banale e impalpabile a confronto dell'etere immutato nello stesso spazio". Incredibile per quanto sembri alle nostre comuni idee, è indubbiamente una sottostima piuttosto che una esagerazione della vera proporzione come osservato nel caso del koilon. Possiamo capire come possa essere, se ricordiamo che il koilon sembra assolutamente omogeneo e solido, persino quando esaminato con una capacità di ingrandimento che fa apparire gli atomi fisici di dimensione e disposizione come case sparse su una landa solitaria e aggiungiamo a questo il ricordo che le bolle di cui essi sono fatti, sono esse stesse ciò che possiamo chiamare frammenti di nulla.

Nello stesso opuscolo Sir Oliver Lodge fa una suggestiva stima dell'energia intrinseca dell'etere. Egli dice: "L'emissione totale di una stazione da un milione di kilowatt per la durata di trenta milioni di anni, esiste permanentemente e al presente è inaccessibile, in ogni millimetro cubico di spazio". Anche qui sta probabilmente sottostimando la stupenda verità. Si può naturalmente chiedere come, se tutto ciò è corretto, sia possibile che possiamo muoverci liberamente in un solido più denso di diecimilamilioni di volte, come dice Sir Oliver Lodge, del platino. La risposta ovvia è che, dove le densità differiscono a sufficienza, possono attraversarsi con libertà perfetta; l'acqua o l'aria può passare attraverso la stoffa; l'aria può passare attraverso l'acqua, una forma astrale passa inconsciamente attraverso un muro fisico o attraverso un corpo umano ordinario, molti di noi hanno visto una forma astrale passare attraverso il fisico, senza essere cosciente del passaggio, non importa se diciamo che un fantasma è passato attraverso una parete o una parete è passata attraverso un fantasma.

Uno gnomo passa liberamente attraverso una roccia e cammina all'interno della terra, come comodamente noi camminiamo attraverso l'aria. Una risposta più profonda è che la coscienza può riconoscere solo la coscienza, che dal momento che siamo della natura del Logos possiamo percepire solo le cose che sono della Sua natura. Queste bolle sono la Sua essenza, la Sua vita e, quindi, anche noi che siamo parte di Lui, possiamo vedere la materia che è fatta della sua sostanza, perchè tutte le forme non sono altro che manifestazioni di Lui. Il koilon è per noi non-manifestazione, perché non abbiamo poteri sviluppati che ci permettono di percepirlo e può essere la manifestazione di un ordine più alto di Logos, assolutamente al di là della nostra comprensione.

Poiché nessuno dei nostri investigatori può elevare la sua coscienza al piano più elevato del nostro universo, il piano Adi-tattva, può essere di interesse spiegare come sia possibile per loro vedere ciò che può molto probabilmente essere l'atomo di quel piano. E' essenziale ricordare che il potere di ingrandimento per mezzo del quale sono condotti questi esperimenti è a parte dalla facoltà di operare su uno o l'altro dei piani. Quest'ultimo è il risultato di un dispiegamento lento e graduale del Sé, mentre il primo è semplicemente uno speciale sviluppo di uno dei tanti poteri latenti nell'uomo. Tutti i piani sono intorno a noi qui, tanto quanto qualsiasi altro punto dello spazio e se un uomo affila la vista fino a vedere i loro atomi più piccoli, si può fare uno studio su di essi, anche se può ancora essere lontano dal livello necessario per permettergli di comprendere e funzionare sui piani più alti nel complesso o di entrare in contatto con le Intelligenze gloriose che riuniscono questi atomi in veicoli per sè stessi.

Un'analogia parziale può essere trovata nella posizione dell'astronomo per quanto riguarda l'universo stellare o diciamo la Via Lattea. Egli può osservare le sue parti costituenti e imparare molto su di esse lungo varie linee, ma è assolutamente impossibile per lui vedere il tutto dall'esterno o farsi qualsiasi certa concezione della sua vera forma e sapere cosa realmente sia. Supponiamo che l'universo sia, come molti degli antichi pensavano, un inconcepibilmente vasto Essere, è assolutamente impossibile per noi, qui, in mezzo ad esso, sapere che cosa sia l'Essere è o cosa stia facendo, questo vorrebbe dire elevare noi stessi ad un'altezza comparabile con la sua, ma possiamo fare ampio e dettagliato esame di tali particelle del suo corpo, che risultano alla nostra portata, questo significa solo l'uso paziente dei poteri e macchinari già al nostro comando.

Non si supponga che, nel dispiegarsi un pò di più delle meraviglie della Verità Divina, spingendo le nostre indagini al punto più lontano al momento possibile per noi, in alcun modo si alteri o modifichi tutto ciò che è stato scritto nei libri teosofici della forma e della costituzione dell'atomo fisico e degli accordi meravigliosi e ordinati con i quali sono raggruppati nelle varie molecole chimiche, tutto questo rimane invariato. Né è alcuna modifica introdotta per quanto riguarda le tre effusioni del Logos e la meravigliosa facilità con cui la materia dei vari piani è da loro modellata in forme per il servizio della vita in evoluzione. Ma se vogliamo avere una visione corretta delle realtà sottostanti alla manifestazione in questo universo, dobbiamo in misura considerevole invertire la concezione comune di ciò che questa materia è essenzialmente. Invece di pensare dei suoi costituenti ultimi come macchioline solide che galleggiano nel vuoto, dobbiamo renderci conto che è il vuoto apparente stesso che è solido e che le macchie non sono altro che bolle su di esso. Tale circostanza una volta afferrata, tutto il resto rimane come prima.

La posizione relativa di ciò che abbiamo finora chiamato materia e forza è ancora per noi la stessa di sempre, è solo che, a ben guardare, entrambi questi concetti si rivelano varianti di forza, l'una che anima le combinazioni delle altre e la vera "materia ", il koilon, è visto come qualcosa che è stato finora del tutto fuori dal nostro sistema di pensiero. Considerando questa meravigliosa distribuzione di Sè stesso nello "spazio", il concetto familiare del "sacrificio del Logos" assume una nuova profondità e splendore, questo è il suo "morire nella materia", il suo "sacrificio perenne" e può essere la gloria del Logos, che Egli possa sacrificare sè stesso fino all'estremo, permeando così e facendosi uno con quella parte di koilon che Egli sceglie come campo del suo universo. Che cosa koilon è, quale sia la sua origine, se esso stesso sia stato cambiato dal Soffio Divino che viene versato in esso, se lo "Spazio Oscuro" diventi "Spazio Luminoso" all'inizio di una manifestazione, sono domande a cui non possiamo al presente persino indicare risposte. Forse uno studio intelligente delle grandi Scritture del mondo può produrre risposte.


Tradotto da Richard per Altrogiornale.org
Fonte: http://www.gutenberg.org/ebooks/16058



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 08/09/2014, 00:38 
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EmDrive: il motore quantistico “impossibile”: realtà o bufala?

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Immaginate un sistema di propulsione che funzioni senza carburante. Immaginate che qualcuno lo costruisca per davvero, e che lo faccia esaminare addirittura dalla NASA. Immaginate che la NASA lo analizzi con grande precisione e dica che effettivamente funziona, ma non si sa come né perché. Fantascienza? Balla colossale? Forse sì, forse no. Per provare a capirci qualcosa, però, dobbiamo raccontare la storia dall’inizio.

NESSUNO TOCCHI NEWTON

Tutto comincia svariati anni fa, quando lo scienziato inglese Roger Shawyer, direttore della Satellite Propulsion Research Ltd (SPR), inventa e realizza tramite la stessa compagnia un motore chiamato EmDrive, che può essere usato come thruster per fornire la spinta a satelliti e sonde spaziali. La peculiarità di EmDrive è che, per funzionare, non ha bisogno di propellente ma soltanto di elettricità. Questo è particolarmente sconvolgente se pensiamo che qualunque thruster per satelliti funziona a reazione, ovvero tramite il movimento della materia che viene espulsa dal motore stesso.

Qui, però, non c’è nessun movimento, e questo secondo la fisica “tradizionale” (quella che ci ha lasciato il buon Isaac Newton) non dovrebbe produrre alcuna spinta. Subito la comunità scientifica – e c’è da capirla – ha bollato la cosa come junk science (“scienza-spazzatura”). Il motivo? Semplice: EmDrive violerebbe uno dei cardini di tutta la dinamica newtoniana, il principio di conservazione della quantità di moto. Che per i nostri scopi possiamo tradurre così: non puoi far muovere un razzo nello spazio se il razzo non espelle qualcosa. Eppure Shawyer assicura che il suo motore non viola la conservazione della quantità di moto né altre leggi fisiche. Qui viene il punto più spinoso, perché il meccanismo di azione di EmDrive è solamente ipotetico e per giunta sconosciuto alla fisica nota.
EmDrive è fondamentalmente una cavità metallica asimmetrica dentro la quale una radiazione di microonde si propaga riflettendosi continuamente tra le pareti, in maniera risonante.

L’interazione tra le microonde e la cavità asimmetrica, considerando anche gli effetti relativistici del caso, provocherebbe una differenza di pressione ai due capi del motore, da cui avrebbe origine la spinta: questa, che ci si voglia credere o meno, è la spiegazione ufficiale data dalla SPR.

UNA QUESTIONE ANCORA APERTA

Nel 2010 alcuni scienziati della Northwest Polytechnical University, in Cina, provano a costruirlo per conto loro e ci riescono. Il loro motore riesce a produrre spinte fino a 720 millinewton: abbastanza per soddisfare le richieste dell’ingegneria aerospaziale. Ma il risultato ottenuto dai cinesi non è abbastanza per convincere la comunità scientifica in Occidente, che rimane scettica e sostiene che la spinta prodotta debba provenire da altri meccanismi. In fondo, non si può violare le leggi della fisica. Incuriosito dal risultato positivo ottenuto in Cina, lo scienziato americano di origine italiana Guido Fetta apre una società per produrre la propria versione di EmDrive, che chiama Cannae Drive. La spiegazione più plausibile per il funzionamento di Cannae Drive differisce da quella proposta da Shawyer: secondo questa teoria, le microonde reagirebbero con il cosiddetto “plasma virtuale”, ovvero coppie particelle-antiparticelle prodotte e riassorbite quasi istantaneamente dal vuoto quantistico (il minimo stato di energia possibile) in virtù del principio di indeterminazione di Heisenberg. Per dimostrare al mondo che il suo motore funziona davvero, Fetta convince la NASA ad analizzarlo.

E qui si arriva al 2014. Nei laboratori dello Johnson Space Center, cinque scienziati dell’agenzia spaziale americana esaminano da cima a fondo il motore di Fetta per otto giorni. Il verdetto? Cannae Drive funziona. Il 30 luglio di quest’anno la NASA pubblica un documento in cui si legge: “I risultati del test indicano che il dispositivo produce una forza che non è attribuibile ad alcun fenomeno elettromagnetico classico e può quindi potenzialmente dimostrare un’interazione [delle onde elettromagnetiche] con il plasma virtuale prodotto dal vuoto quantistico”. La forza prodotta è molto inferiore a quella trovata dai ricercatori cinesi (30-50 micronewton), ma l’hanno misurata. E non si sa ancora se la misura è attendibile, né si sa perché questa spinta ci sia. Il documento NASA dichiara esplicitamente che non intende entrare nel merito della questione, e si limita a descrivere i test e gli esperimenti effettuati su Cannae Drive.

Cosa dovremmo pensare di questa vicenda? Insomma, è una scoperta sensazionale, una bufala o è tutto frutto di qualche errore umano? È presto per dirlo. Anche sospendendo il giudizio sui risultati cinesi, se da un lato è improbabile che ci si possa fidare di Fetta (la sua biografia ufficiale non è nota, a parte una laurea in Ingegneria chimica che poco ha a che fare con la fisica quantistica e la costruzione di thruster per satelliti), dall’altro ci sono i sorprendenti risultati della NASA. Che però possono non essere corretti: basta ricordare il clamore che si generò per la scoperta dei neutrini superluminali del CERN nel 2011, prima che si scoprisse che la misura della loro velocità era affetta da un “banale” errore sistematico.

E SE FOSSE TUTTO VERO?

Per ora, giustamente, la NASA non si sbottona e mantiene un riservato silenzio in merito alla questione del “motore quantistico”. In attesa di saperne qualcosa di più possiamo provare a domandarci che cosa comporterebbe, ipoteticamente, l’introduzione di un motore di questo tipo. Innanzitutto c’è da dire che sarebbe inservibile per i veicoli a terra e per i velivoli, perché Cannae Drive ed EmDrive hanno bisogno del vuoto per operare. Tuttavia una tecnologia simile, se non si rivelasse un abbaglio, rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione nel campo del volo spaziale.

In particolare renderebbe possibili i viaggi verso lo spazio profondo: con tali dispositivi i satelliti non dovrebbero trasportare il carburante necessario per i thruster. Le sonde potrebbero essere più leggere, tecnologicamente più avanzate e potrebbero contare su un’accelerazione continua. Facendo due conti, una sonda diretta a Marte (e dotata di un ipotetico Cannae Drive opportunamente funzionante) potrebbe giungere sul pianeta rosso in poche settimane. Proxima Centauri, la stella a noi più vicina, sarebbe raggiungibile in “appena” una trentina d’anni. Potrebbe iniziare una nuova era dell’esplorazione spaziale. Stando in ambito più accademico, la scoperta – se confermata – potrebbe anche portare a conoscenze del tutto nuove sulla fisica fondamentale e sul funzionamento del misterioso mondo quantistico. Vicende così complesse vanno valutate con grande attenzione, senza tifare per una fazione o per l’altra. Molte prove sperimentali e discussioni teoriche sono ancora necessarie per dirimere la questione. Qualunque sia il finale di questa storia, però, di una cosa possiamo essere sicuri: sarà avvincente.

Filippo Bonaventura

scienzainrete.it


http://altrogiornale.org/emdrive-motore-quantistico/


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