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MessaggioInviato: 26/06/2014, 09:15 
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Solotecnico ha scritto:

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il grande reattore sperimentale del progetto internazionale ITER costerà non meno di 15 miliardi di euro e sarà pienamente operativo attorno al 2030.

se non si spendessero nel mondo 1400 miliardi l'anno per le xxxxx di bombe ne avevamo già costruiti 100 di iter...


Quoto!
Siamo dei pazzi pericolosi!! Anzi è più giusto dire:
alcuni, che fisicamente sembrano come noi, sono dei pazzi pericolosi!!! [xx(]



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La scienza è solo una perversione, se non ha come fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell'umanità.(Nikola Tesla)
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MessaggioInviato: 26/08/2014, 17:16 
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L'Italia della fusione nucleare

I ricercatori Antonino Picciotto (Micro-Nano Facility , Centro Materiali e Microsistemi della Fondazione Bruno Kessler di Trento ) e Daniele Margarone (ELI-Beamlines Institute of Physics of the Czech Academy of Science ) - alla guida di un team internazionale di esperti provenienti da sette istituti di ricerca - hanno pubblicato

su Physical Review X un importante risultato scientifico riguardante la fusione nucleare a confinamento laser.

La reazione nucleare è stata prodotta facendo interagire degli ioni di boro con dei protoni per mezzo di impulsi laser di media intensità, generando così una quantità di energia 100 volte maggiore rispetto ai precedenti esperimenti di questo tipo. Il tutto utilizzando un’intensità laser 1000 volte inferiore rispetto a quanto fatto in passato, così da avere come risultato una migliore efficienza energetica. “Tale reazione nucleare – spiega Antonino Picciotto - si può definire pulita in quanto non coinvolge la produzione di neutroni o raggi gamma e quindi possibili scorie radioattive”.

L’importante risultato è stato ottenuto da una sinergia tra gruppi di ricerca. Da un lato, sono state messe in campo le consolidate tecniche di microfabbricazione della Clean Room, il laboratorio del gruppo Micro-Nano Facility, guidato da Pierluigi Bellutti alla Fondazione Bruno Kessler di Trento, dove sono stati progettati e costruiti bersagli di silicio contenenti grandi quantità di boro e di idrogeno, precursori della reazione. Dall’altro, sono state utilizzate le caratteristiche degli impulsi laser disponibili presso il laboratorio PALS (Prague Asterix Laser System) di Praga dove è stato realizzato l’esperimento nel gennaio 2013.

“Si tratta di un’idea completamente originale e mai realizzata fino ad ora”, sottolinea Antonino Picciotto. “Per la prima volta – prosegue il ricercatore italiano - abbiamo utilizzato le caratteristiche chimico-fisiche del silicio come materiale ospite per far interagire il boro e l’idrogeno in un plasma creato da impulsi laser. Anche se al momento l’energia utilizzata è ancora molto superiore rispetto a quella prodotta dalla reazione, l’auspicio è che nel prossimo futuro sia possibile innescare reazioni nucleari pulite utilizzando dei piccoli laser da tavolo, i cosiddetti table top, e aumentare la resa della reazione. Tale tecnica potrebbe permettere la costruzione di un reattore con produzione di energia pulita. Il nostro esperimento pioneristico potrebbe dare nuova linfa a questo sogno non ancora realizzato”.

“La possibilità di ottenere fasci di particelle alfa quasi mono-energetiche sfruttando questo tipo di reazioni - spiega Daniele Margarone , altro autore del lavoro - potrebbe aprire la strada a diverse applicazioni tecnologiche, ad esempio la realizzazione di sistemi di accelerazione di particelle con metodi non convenzionali come quelli che stiamo studiando già da qualche anno nell’ambito del progetto internazionale ELI (Extreme Light Infrastucture), a Praga nella Repubblica Ceca”.



http://www.galileonet.it/blog_posts/53f ... 512700003f


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MessaggioInviato: 26/08/2014, 18:28 
Tante strade diverse, chissà quanto ci vorrà per scoprire qual'è la migliore...

Sicuramente però questo è il futuro.



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 05/02/2016, 21:19 
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Fusione nucleare, la Germania ha avviato Stellarator
di Elena Re Garbagnati - @ettorins 4 Febbraio 2016, 15:55 Fonte: IEEE Spectrum

Acceso ufficialmente il reattore a fusione Wendelstein 7-X. Il gas di idrogeno è stato scaldato fino a 80 milioni di gradi per un quarto di secondo, trasformandolo in plasma di idrogeno a bassa densità.


La cancelliera tedesca Angela Merkel durante una cerimonia presso il Max Planck Institute di Greifswald ha premuto il pulsante che ha dato un impulso di due megawatt di radiazioni a microonde, e riscaldato così il gas di idrogeno fino a 80 milioni di gradi per un quarto di secondo, trasformandolo in plasma di idrogeno a bassa densità.

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Un evento che potrebbe essere una pietra miliare nell'ambito della produzione di energia: l'inaugurazione del reattore a fusione Wendelstein 7-X , il più grande stellarator del mondo, che ha generato il suo primo plasma di idrogeno.

Completato nel mese di aprile 2014, questo reattore toroidale con il suo complicatissimo campo magnetico è visto da molti come un serio concorrente dei tokamak (l'ITER in particolare) nell'ambito dei reattori a fusione. Se ricordate ne avevamo parlato a fine 2015, quando il Wendelstein 7-X stellarator (W7-X) fu acceso per la prima volta. Trovate i dettagli, la descrizione di questo complesso sistema e le aspettative nella notizia Stellarator, la fusione nucleare di nuova generazione.

La novità è che per poterlo accendere serviva l'approvazione degli enti regolatori nucleari tedeschi, che è arrivato come previsto e ha permesso l'accensione. Si tratta di un passaggio non scontato perché i test erano stati condotti usando un milligrammo di elio, che è un gas inerte molto più facile da riscaldare rispetto all'idrogeno.

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"Questo è stato davvero l'inizio e la macchina funziona bene. Abbiamo capito che siamo sulla strada giusta" ha detto Hans-Stephan Bosch a capo della divisione responsabile del funzionamento dello Stellarator. "Con una temperatura di 80 milioni di gradi ed un tempo di vita di un quarto di secondo, il primo plasma di idrogeno è stato completamente all'altezza delle nostre aspettative", ha aggiunto.

Gli esperimenti con il plasma di idrogeno continueranno fino a marzo, quando saranno montate all'interno del reattore piastre di carbonio e un divertore per eliminare le impurità. La potenza di riscaldamento a microonde del plasma a quel punto sarà aumentata a 20 megawatt, permettendo al plasma di durare fino a 30 minuti.

In una prima fase lo Stellarator non farà reazioni di fusione. "In una fase successiva, a partire dal 2019, useremo deuterio e avremo reazioni di fusione, che comunque non saranno sufficienti a fornire più energia di quanta ne stiamo consumando".

Gli scienziati si aspettano che gli esperimenti di fusione con il deuterio dimostrino oltre ogni ragionevole dubbio che uno Stellarator sia adatto per la produzione di energia. Se lo Stellarator supererà ITER però resta da vedere.


http://www.tomshw.it/news/fusione-nucle ... ator-74045


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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 19/10/2016, 22:22 
Cita:
2 secondi di fusione nucleare al MIT
Alcator C-Mod, il reattore a fusione nucleare del MIT, ha stabilito un nuovo record di temperatura+pressione.

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Gli scienziati e gli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology (MIT) hanno fatto un importante passo in avanti nella messa a punto del loro sistema di fusione nucleare sul modello del tokamak (confinamento magnetico del plasma): un nuovo record di pressione prodotta sul plasma all'interno del reattore.



Aumentare la pressione sul plasma è una delle chiavi per la produzione di energia da fusione nucleare: il 30 settembre scorso, nell'Alcator C-Mod del MIT, per la prima volta sono state superate le 2 atmosfere, ossia il 15% in più di quanto realizzato finora.



Negli esperimenti di fusione realizzati con reattori a confinamento magnetico, il plasma è gas portato a temperature elevatissime: quello che si cerca di fare è mantenere nel tempo la fusione - in uno stato di cosiddetto autosostentamento - e di sfruttare l'energia termica liberata per produrre energia elettrica. In teoria, la fusione nucleare potrebbe garantire energia in quantità virtualmente illimitata e "pulita", almeno al netto dell'inquinamento dovuto a ciò che è stato costruito per arrivarci.


Da qualche miliardo di anni la nostra stella fonde infatti idrogeno in elio, e nel processo emette tutta l'energia che tiene in vita il nostro pianeta. Il tutto avviene a temperature e pressioni elevatissime: si stima che il nucleo del Sole si trovi a circa 15.000.000 di gradi alla densità di 150.000 kg/metro cubo!



Temperatura e pressione. Sulla Terra, il problema è la pressione. La tecnologia ci permette di arrivare anche a 50 milioni di gradi, seppure per tempi brevissimi e ricorrendo a sistemi quali il confinamento magnetico per tenere il plasma sospeso a mezz'aria all'interno del reattore, per evitare che tocchi le pareti (che altrimenti si distruggerebbero catastroficamente). Abbiamo bisogno di temperature così elevate per compensare il fatto che non siamo in grado di aumentare a livelli significativi la pressione nel reattore.


http://www.focus.it/scienza/scienze/2-s ... are-al-mit


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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 21/10/2016, 11:49 
mi dispiace per loro,ma la fusione NON è lineare come la fissione.

La fusione crea radiazioni e problemi lungi dall'essere risolti.

Questo non ve lo diranno di certo,dato che il business di fusione è uno dei più redditizi .

L'unica centrale a fusione che funziona e può funzionare è il Sole,e il Sole non funziona come teoricamente dovrebbe funzionare una centrale a fusione terrestre .

Rimpicciolite il sole finché volete, otterrete sempre una sfumatura di campi e di aree di attività.

La fusione delle bombe h annulla i problemi con l'esplosione, ma una fusione controllata, sia essa naturale o artificiale,li ha eccome.

E non possono essere risolti se non attraverso una relativa instabilità e ritmica che nessun sistema tecnico informatico è in grado di fare.

Ad esempio uno dei sistemi più intelligenti che ha capito quanto vi sto spiegando, richiede il cambio della "capsula" ogni secondo.

Anche questo non ve lo diranno mai come non vi dicono un sacco di altre cose.

Come,ad esempio,che,per estrarre un infimo di deuterio dal mare si consuma un equivalente di energia fornita da 20 ton di carbone!

Questo potrebbe significare niente,ma poi questo deuterio,senza contare il trizio e il litio,entra in un
circuito di tecnologie ,dagli studi alla realizzazione e al loro uso e consumo....che costerebbe moltissimo e renderebbe relativamente poco.

La Terra è piena di petrolio e ricca di gas naturali:

I VECCHI POZZI SI RE IMBEVONO DI NUOVO IN POCHE DECINE DI ANNI

e i giacimenti di gas naturali,come il metano siberiano,ad esempio, sono enormi!

La bufala della fusione serve a rassicurare la gente e come tentativo alla disperata di far fronte allo SPRECO PASSATO, PRESENTE E FUTURO di energie e risorse naturali.

Un vero schifo


buona giornata


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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 15/04/2017, 01:46 
Cita:
Ricerca, fusione nucleare: sempre più vicino il progetto DTT in Italia
"DTT rappresenta una grande sfida tecnologica per il nostro Paese"

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Passo in avanti per DTT, Divertor Tokamak Test Facility, progetto da 500 milioni di euro per realizzare in Italia un’infrastruttura strategica di ricerca sulla fusione nucleare. Dopo la risoluzione approvata dalla Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera, che impegna il Governo ad assumere iniziative per la realizzazione del progetto in Italia, anche EuroFusion (consorzio europeo per la ricerca sulla fusione nucleare) ha dato il via alla fase finale per finanziare il progetto. “Si tratta della conferma dell’impegno di Parlamento e Governo nella direzione di favorire la localizzazione nel nostro Paese di infrastrutture di ricerca di frontiera che possono avere grandi ricadute sul tessuto imprenditoriale e per il consolidamento di filiere produttive di eccellenza”, spiega Federico Testa, presidente dell’Enea. “Con un investimento di 500 milioni provenienti principalmente da fondi comunitari e internazionali sarà possibile dare vita a un polo scientifico-tecnologico di eccellenza con circa 2mila addetti che svilupperà tecnologie innovative per la competitività dell’industria nazionale, con ricadute scientifiche, economiche e per la formazione e l’impiego dei giovani”, conclude Testa. Il Divertor Tokamak Test facility nasce su impulso dell’Enea in collaborazione con Cnr, Infn, Create, università e aziende italiane. Questo grande laboratorio scientifico italiano, considerato l’anello di collegamento tra i grandi progetti di fusione nucleare Iter e Demo, fornirà risposte scientifiche, tecniche e tecnologiche a una delle maggiori criticità del processo di fusione: lo smaltimento dell’energia nei reattori a fusione. Dopo Iter, infatti rimarranno da affrontare i problemi che riguardano la gestione dei grandi flussi di potenza prodotti dal plasma combustibile e i materiali da usare come contenitore. La tecnologia made in Italy alla base di DTT sarà la stessa utilizzata per Iter, ma con in più la possibilità di eseguire test utilizzando anche tecniche brevettate dall’Enea: su DTT infatti si testeranno configurazioni magnetiche innovative e nuovi materiali come i metalli liquidi.

Ecco i ”numeri” di DTT. In questo cilindro ipertecnologico alto 10 metri con raggio 5, saranno confinati 33 mc di plasma e portati alla temperatura di 100 milioni di gradi con un’intensità di corrente di 6 milioni di Ampere, un carico termico sui materiali fino a 50 milioni di Watt per metro quadro e un’intensità di campo magnetico di 60mila Gauss. Mentre il plasma ”scaldato” tramite corrente elettrica dall’effetto Joule lavorerà a una temperatura di milioni di gradi, i 26 km di cavi superconduttori in niobio e stagno e i 16 km di quelli in niobio e titanio, distanti solo poche decine di centimetri, saranno a 269 °C sotto zero. Grazie ai materiali superconduttori di ultima generazione realizzati dall’Enea in collaborazione con l’industria, DTT sarà in grado di lavorare con un alto campo magnetico così da minimizzare la dissipazione dei conduttori e confinare plasmi con alta densità di potenza ed energia. ”DTT rappresenta una grande sfida tecnologica per il nostro Paese che potrà generare un giro d’affari di 2 miliardi di euro e riqualificare il tessuto industriale nazionale – dichiara Flavio Crisanti, responsabile scientifico del progetto – Ora, con questa decisione di Eurofusion, prende il via la fase ingegneristica che delineerà l’assetto costruttivo del progetto in vista della sua presentazione il prossimo luglio nel workshop che Eurofusion organizzerà a Frascati. Auspichiamo che a dicembre abbia inizio la fase 3 del progetto, quella realizzativa, quando contiamo di avere a disposizione i fondi dal Governo italiano e dalla Commissione europea”. A livello nazionale, Eneaè il punto di riferimento nel progetto Iter (International Thermonuclear Experimental Reactor), reattore sperimentale in via di realizzazione in Francia, a Cadarache, nell’ambito di una collaborazione fra Europa, Giappone, Stati Uniti, Russia, Cina, India e Corea. Il Dipartimento Fusione e Tecnologie della Sicurezza Nucleare, con i Centri di Ricerca di Frascati e del Brasimone, vanta professionalità e dotazioni strumentali di altissimo livello, riconosciuti quali eccellenze a livello internazionale. Gli scienziati dell’Enea sono stati tra i primi a realizzare impianti per lo studio dei plasmi a confinamento magnetico, macchine per la fusione come il Frascati Tokamak (Ft) e il Frascati Tokamak Upgrade (Ftu); le attività sulla fusione hanno originato oltre 50 brevetti negli ultimi 20 anni, con ricadute significative per lo sviluppo e la competitività delle industrie nazionali con commesse che hanno superato il miliardo di euro. ”L’Enea ha sempre ricoperto un ruolo d’eccellenza nella ricerca sulla fusione e con DTT l’Italia potrebbe mettere a frutto le competenze e le professionalità accumulate in anni di studi – commenta Aldo Pizzuto, responsabile Dipartimento Fusione e Tecnologie per la Sicurezza Nucleare – Si tratta di un’occasione unica anche per l’ambiente perché l’energia ottenuta dal processo di fusione è sicura, inesauribile e in grado di soddisfare consumi energetici in costante crescita, e libera da Co2 perché non brucia combustibili fossili”.



http://www.meteoweb.eu/2017/04/ricerca- ... ia/886960/


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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 16/04/2017, 23:28 
Come diceva il fù professor Emilio del Giudice: "la fusione nucleare termica è l'energia del futuro perchè non avrà mai un presente"

Un modo come un altro per procurarsi fondi.



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Per ogni problema complesso c' è sempre una soluzione semplice.
Ed è sbagliata.
(George Bernard Shaw)
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Stellare
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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 16/04/2017, 23:38 
Di queste cose non ci capisco niente ma il gioco vale la candela? O ci sono rischi di qualche mega esplosione con radiazioni varie?



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niente è come sembra, tutto è come appare
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Astronave
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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 17/04/2017, 00:52 
Al di la dei proclami e degli articoli dei soliti pennivendoli, purtroppo da noi le cose vanno cosi:

Cita:
Fusione controllata: la morte di Ignitor

La fusione controllata di nuclei leggeri viene considerata all’unanimità dal mondo scientifico la soluzione principe dei problemi energetici dell’umanità, essendo una sorgente abbondante, continua e priva di effetti nocivi per l’ambiente. Se la fusione nucleare in piccola scala è ben conosciuta, la fusione controllata in grande scala, necessaria per produrre energia in quantità sufficiente per usi civili, rappresenta tuttora sia una grande incognita sul piano scientifico, sia una formidabile sfida sul piano tecnologico.

A livello mondiale, l’attività in questo campo è monopolizzata dal megaprogetto internazionale Iter (che assorbe al 90 per cento i finanziamenti europei nel settore energetico nucleare), dai costi elevatissimi (20 miliardi di euro, ufficialmente dichiarati ma largamente sottostimati) e dai tempi estremamente dilatati (oltre il 2035), e che comunque non potrà dimostrare la fattibilità sul piano scientifico della fusione nucleare per le sue caratteristiche progettuali, essendo questo obiettivo riservato al suo successore, il progetto Demo, con costi e tempi imprevedibili, stimati da taluni intorno al 2060-2080.

Un programma alternativo ma anche complementare ad Iter è costituito dal progetto Ignitor, concepito già negli anni Ottanta da Bruno Coppi, professore di Fisica dei plasmi al Massachusetts Institute of Technology (Mit). Ignitor è una macchina a confinamento magnetico ad alta densità del plasma e ad altissimo campo, molto compatta, con caratteristiche tali da riuscire a raggiungere l’ignizione, ossia lo sviluppo di reazioni di fusione autosostenentesi, senza bisogno di apporto energetico dall’esterno, condizione finora mai raggiunta nel mondo. Ignitor è quindi in grado di dimostrare la reale fattibilità della fusione nucleare controllata, cosa che invece Iter non può fare, e ciò con costi stimati in 355 milioni di euro e con tempi non superiori ai dieci anni da oggi.

Ma l’ente che ha la “mission” e il know-how necessario, ossia l’Enea, non vuole realizzare Ignitor, pur avendo goduto nel passato d’ingenti finanziamenti per studiarne la fattibilità, così nell’agosto del 2012 la responsabilità di costruire il reattore viene affidata all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), in collaborazione con il Kurchatov Institute di Mosca che deve realizzare l’infrastruttura, e questo contro la volontà del professor Coppi, che avrebbe preferito un altro ente di ricerca per sostenere il progetto. In effetti l’Infn per statuto non si deve occupare di fusione nucleare, non rientra fra le sue competenze, però intasca di buon grado una parte dei fondi già stanziati (in tutto 80 milioni di euro) e produce nell’estate del 2015 il Rapporto di progetto concettuale (Cdr), basato su materiale già elaborato dall’Enea che viene sottomesso ai ministeri competenti per l’approvazione.

Da allora il progetto si arena, anche per il clima conflittuale che si è creato tra il professor Coppi e la dirigenza Infn. Nel frattempo l’Enea, che cerca di realizzare un progetto ancillare ad Iter, denominato Dtt (Divertor Test Tokamak), già bocciato dall’Agenzia europea per la Fusione (Eurofusion) per evidente sottostima dei tempi e dei costi, coglie la balla al balzo e con un’azione a livello politico, divenuta pressante all’inizio di quest’anno (audizione in X Commissione della Camera, interrogazione parlamentare, convegno con l’intervento della Regione Piemonte) manifesta la sua intenzione di realizzare il Dtt (il cui costo presunto ma largamente sottostimato è di 500 milioni di euro, usando anche metà dei fondi Ignitor, circa 40 milioni). L’Infn non si oppone ma rimanda la decisione al Miur, il quale in maniera pilatesca sottopone la decisione all’Eurofusion, ben sapendo quali siano i rapporti (pessimi) con il professor Coppi e il giudizio europeo (negativo) su Ignitor, in quanto pericoloso concorrente di Iter.

Ancora una volta è l’Europa a decidere per noi, ma questa volta con la complicità anche degli enti italiani coinvolti, che si preparano a spartirsi le spoglie di Ignitor.

(*) Fisico dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati

http://www.opinione.it/economia/2017/02 ... 24-02.aspx


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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 20/05/2017, 01:28 
Cita:

Magnete italiano apre la strada alla fusione nucleare
Produrrà energia. Nel 2025 la prima sperimentazione

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Il primo magnete del più grande impianto sperimentale al mondo, Iter, ideato per dimostrare la possibilità di produrre energia dalla fusione nucleare, il sogno dell'energia pulita, è made in Italy. Il Magnete supertecnologico è stato presentato nello stabilimento di Asg Superconductors. E' il più sofisticato al mondo. Quattordici metri di altezza, 9 di larghezza, 300 tonnellate di peso, quanto un boeing 747, ha la forma di una grande D maiuscola.

E' prevista nel 2025 la prima sperimentazione della fusione nucleare, con il reattore Iter, in via di costruzione a Cadarache, nel Sud della Francia e frutto della collaborazione fra 35 Paesi. La conferma arriva dal direttore generale del progetto Iter, Bernard Bigot. "Quando abbiamo iniziato il progetto c'era grande entusiasmo - dice a margine della cerimonia nello stabilimento Asg della Spezia del primo magnete per Iter - e i 35 Paesi coinvolti avevano fissato la scadenza al 2017 per l'accensione del plasma. "Ma nel 2014 - prosegue Bigot - è venuto fuori che il progetto era molto complesso, al di là dell'accordo politico aveva bisogno di ingegneria e di più tempo. Quando mi hanno chiamato a dirigere il progetto ho subito detto che il termine doveva essere spostato al 2025 e confermo questa data. I tempi sono sotto controllo". Il magnete costruito alla Spezia è il primo dei 17 che comporranno Iter e che "sono i più grandi mai costruiti - spiega - e costituiscono il cuore del progetto".

Il magnete supertecnologico, il primo dei 18 destinati al progetto Iter, è stato realizzato da ASG Superconductors della famiglia Malacalza nello stabilimento della Spezia che ne produrrà altri nove (più uno di ricambio) dei diciotto che costituiranno il cuore del reattore a fusione nucleare Iter che è in costruzione a Cadarache, nella Francia meridionale. Gli altri nove saranno prodotti in Giappone. "Siamo molto orgogliosi - commenta Davide Malacalza, presidente di Asg Superconductors -, noi e tutti quelli che hanno lavorato per costruirlo: il capo della produzione quando per la prima volta ha mosso questa bobina ha avuto la pelle d'oca. Ci sono voluti cinque anni per realizzare il prototipo".

Intervista ad Aldo Pizzuto, direttore dipartimento fusione nucleare ENEA

Guarda su youtube.com


Intervista a Bernard Bigot, direttore generale ITER

Guarda su youtube.com


Enea: come si costruisce un magnete per la fusione nucleare

Guarda su youtube.com




http://www.ansa.it/canale_scienza_tecni ... d8fd8.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 20/05/2017, 14:46 
E' da quando son piccolo che la fusione nucleare sembri essere lì lì per compiersi. Speriamo stavolta sia diverso ^_^



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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 20/05/2017, 14:56 
MaxpoweR ha scritto:
Speriamo stavolta sia diverso ^_^


Dal post precedente: viewtopic.php?p=442727#p442727

Nel frattempo l’Enea, che cerca di realizzare un progetto ancillare ad Iter, denominato Dtt (Divertor Test Tokamak), già bocciato dall’Agenzia europea per la Fusione (Eurofusion) per evidente sottostima dei tempi e dei costi, coglie la balla al balzo e con un’azione a livello politico, divenuta pressante all’inizio di quest’anno (audizione in X Commissione della Camera, interrogazione parlamentare, convegno con l’intervento della Regione Piemonte) manifesta la sua intenzione di realizzare il Dtt (il cui costo presunto ma largamente sottostimato è di 500 milioni di euro, usando anche metà dei fondi Ignitor, circa 40 milioni). L’Infn non si oppone ma rimanda la decisione al Miur, il quale in maniera pilatesca sottopone la decisione all’Eurofusion, ben sapendo quali siano i rapporti (pessimi) con il professor Coppi e il giudizio europeo (negativo) su Ignitor, in quanto pericoloso concorrente di Iter.


...inutile farsi illusioni....



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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 02/07/2017, 15:29 
Cita:
Addio allo scienziato Enzo Bertolini, una vita dedicata alla fusione nucleare
Enzo Bertolini ha lavorato in tutto il mondo, ed è stato direttore per dieci anni dell'Osservatorio astronomico di Saint-Barthelemy


Addio allo scienziato Enzo Bertolini, che ha dedicato una vita alla ricerca sulla fusione nucleare: è morto all’età di 85 anni.

Bertolini ha lavorato in tutto il mondo, ed è stato direttore per dieci anni dell’Osservatorio astronomico di Saint-Barthelemy, e dall’ottobre 2016 ne è rimasto direttore emerito.

Nato a Verona il 4 maggio 1932, viveva a Saint-Pierre. Si è laureato in Ingegneria industriale elettrotecnica a Padova nel 1958, specializzandosi in Fisica nucleare applicata. Dal 1969 ha insegnato all’Universita’ della California, tenendo lezioni in tutto il mondo, come in Russia, Giappone e Cina. Il suo lavoro era incentrato sulle particelle sub-nucleari e sull’energia di fusione, prima al Cern di Ginevra e poi al Cnean (ora Enea) di Frascati.



http://www.meteoweb.eu/2017/07/addio-al ... re/926874/


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 Oggetto del messaggio: Re: Si avvicina l'era della fusione nucleare
MessaggioInviato: 25/11/2017, 17:50 
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Fusione, il supermagnete italiano ha cominciato il suo viaggio
E’ il più grande del mondo, per l'energia del futuro

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Ha cominciato il suo viaggio del primo supermagnete destinato a Iter, il reattore sperimentale nato da una vasta collaborazione internazionale per dimostrare la fattibilità tecnologica e scientifica della fusione nucleare. Vale a dire che grazie a questo gioiello della tecnologia italiana, il primo dei 18 magneti superconduttori destinati al reattore, si potrà riprodurre energia imitando i processi che avvengono nel cuore delle stelle.

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E’ nato dalla collaborazione fra l’industria e la ricerca, con l’Enea, al fianco di F4E (Fusion for Energy), l'agenzia dell'Unione Europea che gestisce il contributo europeo a Iter, definendo le strategie e lavorando in collaborazione con l'industria. Non è mai stato costruito finora un magnete superconduttore così grande, lungo 16 metri e largo 9, pesante 120 tonnellate e dalla forma una D. E’ stato realizzato dalla Asg Superconductors, una società della famiglia Malacalza, nello stabilimento costruito a La Spezia appositamente per queste gigantesche bobine

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I magneti superconduttori destiati al reattore Iter sono complessivamente 18, più uno di riserva. Di questi 10 sono forniti dall'Italia e gli altri dal Giappone.

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Intorno alle 10,00 del mattino sono cominciate le operazioni di imbragatura del supermagnete, che con il suo contenitore ha raggiunto il peso di 200 tonnellate, più di un Boeing 787. Quindi il magnete è stato caricato su un camion robotico radiocomandato.

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Alle 17,00 le porte dello stabilimento si sono aperte: è stato il momento simbolico che ha segnato l’inizio del viaggio. A bordo del camion-robot, la gigantesca bobina è uscita dal portone delle dimensioni di 15 metri per 10

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Quindi ha cominciato a percorrere alla velocità di 0,5 chilometri orari i 6 chilometri che separano lo stabilimento dal porto, impiegandoiquasi 12 ore a completare il percorso, ma è una precauzione necessaria per far viaggiare il magnete in completa sicurezza.

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Il supermagnete ha raggiunto il porto di La Spezia alle 7:00 del mattino del 21 novembre. La prima tappa è Porto Marghera, dove dove negli stabilimenti di un'altra azienda italiana, la Simic, il supermagnete verrà inserito in una struttura di contenimento d'acciaio fabbricata in Giappone.

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Una volta completato il posizionamento nella cassa, saldate le componenti e riempiti gli spazi vuoti con una speciale resina, il carico raggiungerà il peso di 320 tonnellate poi ripartirà alla volta di Marsiglia, dove intraprenderà il suo viaggio finale via terra verso il reattore Iter, nel sito di Cadarache, nella Francia meridionale.

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http://www.ansa.it/canale_scienza_tecni ... 1a8a2.html


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