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Einstein: il cervello di un genio straordinario

20/11/2012, 17:46

Fonte: http://www.ufoonline.it/2012/11/20/eins ... ordinario/

La genialità di Albert Einstein potrebbe essere correlata alla forma unica del suo cervello.
Uno studio condotto da Dean Falk, antropologa della Florida State University, e da altri colleghi ha permesso di scoprire che il cervello dello scienziato ha qualcosa di diverso rispetto agli altri. I risultati sono stati pubblicati su Science Daily. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato dai e fotografie del cervello dello scienziato. Con il permesso della famiglia, il cervello di Einstein è stato rimosso e fotografato dopo la sua morte nel 1955. In seguito è stato sezionato in 240 blocchi per analisi con vetrini istologici.

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I ricercatori dell’Università della Florida hanno confrontato il cervello di Einstein con altri 85 «normali» per determinare quali particolarità insolite potesse avere quello del genio.

«Anche se la dimensione e la forma asimmetrica del cervello di Einstein erano normali - ha detto Falk - i lobi prefrontale e somatosensoriale, nonché l’area del motore primario e delle cortecce parietale, temporale e occipitale, sono straordinari» . Secondo gli studiosi, queste “diversità” potrebbero spiegare il perché l’attività di Einstein è stata così proficua e il perché delle sue intuizioni geniali.

22/11/2012, 14:14

La funzione sviluppa l'organo o viceversa?

13/01/2015, 12:27

ONLINE I DOCUMENTI DI ALBERT EINSTEIN.

L’interessante iniziativa è stata avviata lo scorso dicembre dal sito web dell’Università di Princeton che ha voluto così concedere la possibilità a migliaia di appassionati di leggere alcune delle più importanti teorie enunciate da Albert Einstein in materia di viaggi nello spazio.

La prima release digitale copre però soltanto una parte di vita dello scienziato (fino al 1923) deceduto successivamente nel 1955, periodo nel quale le teorie sui voli spaziali erano ancora considerate tali.

Tuttavia vi sono alcuni aspetti risalenti al 1920 che illustrano pensieri interessanti legati alla possibile presenza di vita nello spazio. A quei tempi, infatti, Einstein era già convinto che la Terra non fosse l’unico pianeta a supportare la vita e che se questi extraterrestri fossero realmente esistiti non avrebbero di certo contattato l’umanità attraverso le onde radio ma avrebbero utilizzato la luce, considerata un metodo più efficace e facilmente controllabile. Possiamo certamente affermare che se Einstein fosse esistito nella nostra epoca si sarebbe certamente meravigliato e forse contrariato del modo in cui il SETI (Search for Extra-terrestrial Intelligence) conduce la sua ricerca di vita nell’universo, basandosi esclusivamente (o quasi) sull’invio e sulla ricerca di segnali radio. Ovviamente Einstein all’epoca non aveva a disposizione tutte le informazioni attuali ma si sarebbe comunque scontrato con gli scienziati che prediligono le onde radio, in quanto esse sono in grado di penetrare più facilmente attraverso il pulviscolo spaziale che, invece, potrebbe bloccare la lunghezza d’onda della luce prima di raggiungere l’obiettivo.

Tra i documenti digitali pubblicati, anche alcune citazioni di Einstein riguardo al pianeta rosso che lo scienziato sembrava considerare già all’epoca strettamente legato all’umanità.

Per visionare i dettagli cliccare su questo link: http://press.princeton.edu/einstein/digital/.

http://danilo1966.iobloggo.com/
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