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Grigio
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 Oggetto del messaggio: Re: Cosa si nasconde dietro l'attività del CERN?
MessaggioInviato: 19/08/2016, 16:57 
ma non si sa se cè stato ovvio hanno insabbiato, mi sembra strano che un grupo entri al cern e faccia questo, ma tutto può essere. comunque non scarto l'ipotesi che sia pure vero e tentino di buttarla sul ridere come successo in altre circostanze.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cosa si nasconde dietro l'attività del CERN?
MessaggioInviato: 13/05/2019, 20:47 
Cita:

Gran Sasso, "bacino idrico a rischio"


Gallerie autostradali e laboratori sotterranei dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare mettono a rischio uno dei più importanti bacini idrici dell'Italia centro-meridionale all’interno di un parco nazionale. È l’allarme lanciato dall’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso in una conferenza stampa a Palazzo Madama. “Il bacino - sottolineano le associazioni ambientaliste riunite nell’Osservatorio - rifornisce oltre 700mila persone”.

“Bisogna intervenire in tempi rapidi - sottolinea Dante Caserta, vicepresidente del Wwf - per mettere in sicurezza il Traforo. Lo stanziamento previsto è di circa 170 milioni di euro; ma, ad oggi, si parla solo di individuare il commissario ma non si dice nulla sugli interventi”. (Video)

“Nei laboratori sono state stoccate sostanze pericolose per diverse migliaia di tonnellate (benzene, acqua ragia) - afferma Annalisa Mandorino, vicesegretaria di Cittadinanza Attiva - che, in base alla normativa Seveso, non potrebbero essere stoccate lì. Questi laboratori furono già sequestrati dopo l’incidente del 2002. Furono stanziati 80 milioni di euro per l’impermeabilizzazione delle gallerie ma non si capisce che fine abbiamo fatto questi fondi”.

Nei laboratori dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare realizzati sotto il Gran Sasso ci sono, tra le altre sostanze inquinanti, circa di 1.000 tonnellate di acqua ragia e 1.292 tonnellate di trimetilbenzene, rileva l'Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso. La presenza di queste, come delle altre sostanze pericolose, sottolinea l'Osservatorio, contrasta con la normativa 'Seveso' (Decreto legislativo n. 105/2015) sulle strutture a rischio di incidente rilevante, come sono classificati i laboratori dell'Infn fin dal 2002, e della normativa a protezione degli acquiferi. "Va garantito l'abbassamento del rischio per l'acqua avviando da subito le azioni necessarie per rimuovere dai laboratori le sostanze pericolose che peraltro già oggi non potrebbero essere stoccate all'interno di un acquifero", chiede l'Osservatorio.

Per rendere veramente sicuro l’approvvigionamento d’acqua dal Gran Sasso è necessario che lo Stato individui ingenti fonti finanziarie: si tratta di almeno 170 milioni di euro, secondo quanto riportato nella delibera n. 33 del 25 gennaio 2019 'Gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso - DGR n. 643 del 7.11.2017. Definizione attività urgenti ed indifferibili, rileva l’Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso, oggi in Senato per illustrare la situazione dell’acquifero.

Dal massiccio del Gran Sasso ricevono acqua d'alta qualità le popolazioni di tre province abruzzesi: Teramo, L'Aquila e, parzialmente, Pescara. La montagna ospita al suo interno i Laboratori dell'Infn e le gallerie dell'autostrada A24 Teramo-Roma, due diverse gallerie di circa 10 Km con corsia di marcia e corsia di sorpasso. La captazione d'acqua da una fonte posta nelle immediate vicinanze di due gallerie autostradali e dei laboratori dell'Infn, considerati impianto a rischio di incidente rilevante, in base all'attuale normativa (Seveso III), sarebbe vietata. E' quanto sostiene l'Osservatorio.

Ai sensi dell'articolo 3 comma 1 lettera c) sono, infatti, classificati come "stabilimento di soglia superiore" e sono dunque soggetti a valutazione e controllo da parte del ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare tramite il Comitato tecnico regionale (Ctr), ente di diretta emanazione del ministero dell'Interno - Dipartimento Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile. Il Ctr dirige l'istruttoria finalizzata al rilascio dell'autorizzazione a svolgere le attività dichiarate nei laboratori o a sospenderle in caso di violazioni e/o non conformità riscontrate durante le fasi istruttorie.

Il gestore, cioè il Direttore dei laboratori, è tenuto a dimostrare in qualsiasi momento alle autorità competenti e di controllo, in particolare ai fini delle ispezioni e dei controlli, l'adozione di tutte le misure necessarie previste dal presente decreto legislativo. Attualmente, secondo l'Osservatorio sull'acqua, sono presenti migliaia di tonnellate di acqua ragia e trimetilbenzene. Sembrano essere gravi e continue - denuncia l'Osservatorio - le disapplicazioni della normativa Seveso III: mancano, in particolare, i normali Rapporti di sicurezza e numerose sono le criticità e le mancate approvazioni e aggiornamenti dei Piani di emergenza (esterno e interno).

Sul punto - rivela l'Osservatorio - il 7/2/2018 la "Commissione tecnica per la gestione del rischio nel sistema idrico del Gran Sasso" ha richiamato l'Infn al rispetto della normativa allontanando le sostanze pericolose. "Ci si chiede - conclude l'Osservatorio - se la Regione in sede di Ctr abbia mai sollevato seriamente il problema della sicurezza dei Laboratori e come mai non si sia imposto il pieno rispetto della normativa e non siano state prese in considerazione eventuali sanzioni".

"Stiamo cercando una soluzione con il Ministero. Si tratta di lavori straordinari che spettano al concedente e non al concessionario". Ad affermarlo Cesare Ramadori, presidente della società Strada dei Parchi, prima della riunione al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, per scongiurare la chiusura del traforo del Gran Sasso.

Alla domanda se l'eventuale chiusura del traforo possa configurarsi come interruzione di pubblico servizio e, quindi, sulla possibilità di revoca della concessione, "non può essere considerata interruzione di pubblico servizio", puntualizza Ramadori.




https://www.adnkronos.com/soldi/economi ... tSywO.html


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Rettiloide
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 Oggetto del messaggio: Re: Cosa si nasconde dietro l'attività del CERN?
MessaggioInviato: 14/05/2019, 06:30 
è quello che mi chiedo anch'io [:297]
A parte il salario di fisici e tecnici...forse qualcosa che ha che fare con la fusione :

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... S3&ampcf=1

Plasma e quark sono al centro dell'interesse della ricerca sulla fusione nucleare,dato che,con un minimo di materia si puô produrre un quantitativo di energia enorme!
Forse non lo sapevate,io l'ho saputo adesso,cercando una risposta sul web al dubbio che ho espresso all'inizio [:304]


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Pleiadiano
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 Oggetto del messaggio: Re: Cosa si nasconde dietro l'attività del CERN?
MessaggioInviato: 14/05/2019, 09:58 
Pensi che vogliano usare l'energia a favore dei popoli?

Chi ha la coda di paglia cerca di scappare dal Fuoco in arrivo, il programma è sempre quello: la fuga dall'Inferno.

Pia illu-sione. Maledetti sono e restano, non pensare che al CERN ci siano paciosi filosofi e filantropi pro-humanitas. Li pagano bene.



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Correte correte... che per pagare i mercanti e i loro camerieri dovrete rubare sempre di più, e attenti a non dimenticarvi la carta di credito a casa... che se vi rompete il muso per strada neppure il carroattrezzi viene più a prendervi.
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 Oggetto del messaggio: Re: Cosa si nasconde dietro l'attività del CERN?
MessaggioInviato: 14/05/2019, 10:05 
i terrapiattisti nella recente riunione di Palermo (...) dicono, o auspicano (non è chiaro) che quando avranno il CERN a disposizione potranno verificare le loro teorie, quindi a qualcosa serve il CERN, lo dicono i terrapiattisti...
mi chiedo perchè non li facciano entrare a fare le loro prove...
deve essere una strategia per dare ragione ai terrapiattisti, lo dicono i terrapiattisti cioè se loro non possono fare le loro prove vuol dire senza dubbio che hanno ragione, ma anche se non hanno ragione vuol dire che hanno fede e ragione nella loro ragione, non ci sono scappatoie!



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 Oggetto del messaggio: Re: Cosa si nasconde dietro l'attività del CERN?
MessaggioInviato: 14/05/2019, 13:04 
Tu faresti entrare una scimmia in un laboratorio? Corri il rischio di trovare tutto scassato con feci e urine sparse un pò ovunque. I terrapiattisti sono come scimmie, giocassero con i loro giocattoli per bimbi scemi.



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 Oggetto del messaggio: Re: Cosa si nasconde dietro l'attività del CERN?
MessaggioInviato: 14/05/2019, 13:16 
(... per fortuna che c'è MaxpoweR) [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re: Cosa si nasconde dietro l'attività del CERN?
MessaggioInviato: 15/05/2019, 04:13 
MaxpoweR ha scritto:
Tu faresti entrare una scimmia in un laboratorio? Corri il rischio di trovare tutto scassato con feci e urine sparse un pò ovunque. I terrapiattisti sono come scimmie, giocassero con i loro giocattoli per bimbi scemi.

è un pò esplicativo, quello che dicevo io era ironico per non dire sarcastico, come hai specificato tu: "faresti entrare una scimmia in laboratorio?" poi il "con il rischio di trovare tutto scassato con feci e urine sparse un pò ovunque" [:297] credo che, magari non sarà così, ma corrisponde all'avventato intento della dichiarazione, ovvero di prendere tutto nelle mani di persone che si gonfiano veramente all'inverosimile, nemmeno i bambini giungono a tanto, non si mettono a guidare un' auto senza sapere come, può capitare certo 1 bambino tra 100milioni, ma questi sono ormai migliaia e più e non vogliono guidare un'auto ma avere il CERN a disposizione, a tanto giunge la fiducia che si sono fabbricati da soli verso loro stessi dovuta loro, sempre secondo loro, da chi gestisce, nel caso, il CERN
auto-referenzialità:
1) nell'avventatatezza
2) nell'improvvisazione
3) nell'arroganza

come si è giunti a questo punto è un problema loro, nella cavalcata incessante della libertà di parola e critica concessa, e viene pure creduto che la libertà diciamo di "critica" è stata concessa per giungere a questo risultato... cioè che i terrapiattisti siano una cosa sola con i poteri/saperi forti e la "scienza forte" se posso usare questo termine...
quanta miseria che è giunta...



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 Oggetto del messaggio: Re: Cosa si nasconde dietro l'attività del CERN?
MessaggioInviato: 23/04/2022, 18:43 
Riavviato il Large Hadron Collider del CERN: torna in attività dopo una pausa di oltre 3 anni
LHC è tornato in attività dopo una pausa per lavori di manutenzione e aggiornamento



Ieri, 22 aprile, alle 12:16, è stato riavviato il Large Hadron Collider del CERN e due fasci di protoni hanno percorso, all’energia di iniezione di 450 miliardi di elettronvolt (450 GeV), in direzioni opposte, un primo intero giro dell’anello, lungo 27 chilometri, del più grande e potente acceleratore al mondo. LHC è così tornato in attività dopo una pausa di oltre tre anni (LS2, Long Shutdown 2) per i lavori di manutenzione e aggiornamento che hanno interessato sia l’acceleratore stesso sia i grandi esperimenti dislocati nei punti di collisione dei fasci. I fasci di protoni che hanno iniziato a circolare in LHC sono per ora a bassa intensità e viaggiano appunto all’energia di iniezione, quindi a bassa energia. Bisognerà attendere ancora alcune settimane perché abbia inizio il vero e proprio programma di fisica, il Run3, che dovrebbe iniziare a luglio. Prima è infatti necessario effettuare il collaudo della macchina e aumentare l’intensità dei fasci e la loro energia fino a raggiungere l’energia di regime di 13,6 trilioni di elettronvolt (13,6 TeV), un’energia ancora più elevata rispetto a quella raggiunta nel Run2.

“Con il Run 3 si apre un quadriennio che si annuncia eccitante per la fisica delle particelle”, commenta Roberto Tenchini, presidente della Commissione Scientifica Nazionale di fisica delle particelle dell’INFN. “LHC dovrebbe rendere assai più solidi i dati sulle anomalie osservate nei decadimenti del quark b durante il Run2, escludendole o confermandole definitivamente. Inoltre gli studi sulle proprietà del bosone di Higgs, scoperto 10 anni fa proprio a LHC, potranno essere effettuati con statistica assai più alta, estendendo contemporaneamente il territorio esplorato alla ricerca di nuovi fenomeni”, conclude Tenchini.

Il Run3 di LHC vedrà, infatti, gli esperimenti raccogliere dati dalle collisioni non solo a un’energia record ma anche in quantità senza precedenti. Gli esperimenti ATLAS e CMS raccoglieranno più dati di quelli raccolti nei primi due Run messi assieme, mentre i dati raccolti da LHCb, che ha subito un completo rinnovamento durante il LS2, dovrebbero aumentare di un fattore almeno tre. ALICE, poi, che è un rivelatore specializzato nello studio delle collisioni tra ioni pesanti, può aspettarsi un aumento da quattro a cinque volte del numero totale di collisioni di ioni, grazie al recente completamento di un importante aggiornamento. Il numero senza precedenti di collisioni consentirà alle collaborazioni internazionali di ricercatrici e ricercatori del CERN e di Istituti e Laboratori di tutto il mondo di studiare il bosone di Higgs in grande dettaglio e di sottoporre il Modello Standard della fisica delle particelle e le sue varie estensioni a ulteriori prove. Altre cose in arrivo con il Run 3 includono il funzionamento di due nuovi esperimenti, FASER e SND@LHC, progettati per cercare la fisica oltre il Modello Standard, collisioni speciali protone-elio per misurare la frequenza con cui vengono prodotte le controparti di antimateria dei protoni in queste collisioni, e le collisioni che coinvolgono ioni ossigeno che miglioreranno la conoscenza della fisica dei raggi cosmici e del plasma di quark e gluoni, uno stato della materia che esisteva poco dopo il Big Bang.
Interventi effettuati su LHC durante LS2

Il lungo shutdown 2 ha permesso un importante ammodernamento e miglioramento degli iniettori di LHC. Il cosiddetto progetto LIU (LHC Injectors Upgrade) ha realizzato la sostituzione del primo “anello” della catena di accelerazione (il LINAC2) con il LINAC4, che accelera le particelle a un’energia più elevata, ma soprattutto produce un’intensitá doppia di protoni per pacchetto. Inoltre, il rimpiazzo del sistema a radio-frequenza dell’acceleratore SPS e molti altri interventi di miglioria della lunga catena di iniezione permettono di ottenere densità di particelle più elevate per rispondere alle esigenze di HL-LHC (High-Luminosity LHC), il progetto di aumento del numero di collisioni in LHC, che dovrebbe realizzarsi a partire del 2026.

Inoltre, nel corso di LS2 si sono potuti compiere una serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria su LHC, che permetteranno di aumentare l’energia di collisione della macchina, ma soprattutto di funzionare nei prossimi quattro anni con una rinnovata affidabilità e giungere all’appuntamento di HL-LHC con una parte dei lavori di upgrade già avanzati.

“L’attività più importante per LHC è stato il progetto DISMAC (acronimo di Diode InSulation and MAgnet Consolidation), – spiega Mirko Pojer, co-responsabile del progetto DISMAC – che ha permesso di rinforzare LHC per permettere l’aumento sicuro dell’energia da 6.5 a 6.8 TeV”. Si tratta dell’isolamento di uno dei componenti critici per la protezione dei magneti di LHC: i diodi. Durante il quench (transizione tra la fase superconduttiva e la fase resistiva), che può occorrere in un magnete superconduttivo quando si aumenta la corrente (e quindi il campo magnetico al suo interno) a valori prossimi al suo limite ingegneristico, un diodo, collegato in serie con il magnete, si attiva per evitare che la corrente continui a circolare nel magnete; altre protezioni garantiscono inoltre che l’energia del magnete si dissipi in maniera sicura al suo interno. Per una serie di ragioni pratiche, la connessione elettrica della maggior parte dei diodi dei 1232 dipoli di LHC non fu isolata durante l’installazione della macchina, con il risultato che, durante i molteplici quench avvenuti nel passato, in due casi si è osservato un problema elettrico (corto a terra di uno di questi diodi) che ha richiesto il riscaldamento di una parte della macchina per risolverlo. L’aumento dell’energia di LHC, sebbene dell’ordine di un ‘piccolo’ 5%, ha comportato circa 900 quench sui dipoli nel tunnel nell’ultimo anno: senza il consolidamento effettuato sull’isolamento dei diodi, avremmo potuto avere altri casi di perdita dell’isolamento elettrico, con conseguenze possibilmente anche serie sulla disponibilitá e integritá della macchina. Per completare questo lavoro di consolidamento di LHC, una squadra di circa 150 persone ha lavorato durante poco più di un anno per aprire più di 1200 interconnessioni tra magneti, permettere l’accesso ai diodi, isolarne le parti nude e richiudere e testare il tutto. Inoltre, una parte di questa squadra ha lavorato a sostituire 22 dei magneti della macchina che avevano delle debolezze elettriche di altro tipo (circuiti secondari danneggiati, protezione ridotta, configurazione dei tubi delle particelle non standard ecc.) e ha contribuito a implementare nuove soluzioni di misura e diagnostica sui circuiti di raffreddamento di LHC.

Parlando poi di raffreddamento, durante i due anni di LS2, l’acceleratore ha dovuto essere riscaldato per poter operare sui suoi magneti. Il servizio di criogenia del CERN ne ha quindi approfittato per compiere dei lavori di manutenzione di tutte le installazioni, inviando i grossi compressori (che servono a rafferddare l’elio che scorre nei magneti) persino a migliaia di chilometri di distanza per rimetterli in un perfetto stato di funzionamento che garantisca di operare senza problemi durante i prossimi quattro anni del Run3.

Molti altri gruppi e servizi sono stati poi attivi nel tunnel di LHC. A partire dal gruppo di protezione, che ha effettuato interventi di manutenzione sui sistemi che garantiscono di operare in maniera continua e sicura su LHC. Al gruppo di radio-frequenza, che ha sostituito dei moduli delle cavità che accelerano i fasci e ha lavorato a migliorare la diagnostica e i sistemi di feedback. Il gruppo di strumentazione ha anch’esso migliorato i propri strumenti di “osservazione” dei fasci, mettendo inoltre a punto tecnologie che saranno di grande utilizzo negli anni di HL-LHC. Proprio per HL-LHC, poi, un grande lavoro è stato fatto negli ultimi anni per realizzare le infrastrutture necessarie all’installazione di tutte le apparecchiature per il futuro upgrade della macchina, con lo scavo di due tunnel di 300 metri di lunghezza che corrono paralleli al tunnel principale, al punto 1 e 5 di LHC.

“Molti interventi sono stati realizzati, che hanno permesso di mettere LHC a regime e pronto a funzionare a un nuovo record di energia per i prossimi quattro anni, ma che hanno anche spianato la strada al prossimo progetto del CERN, volto ad aumentare la raccolta dii dati a LHC verso un futuro più brillante”, conclude Mirko Pojer.


https://www.meteoweb.eu/2022/04/riavvia ... n/1787310/


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