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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 13/04/2018, 15:49 
Che dire...ho appena visto il film e concordo in pieno con Max e con Zack...film assolutamente da vedere!
Il film è solo apparentemente di fantascienza e alieni...io ci vedo più una avanzata visione della fisica quantistica, siamo infatti li li per scoprire che il tempo non è quello che abbiamo sempre immaginato e/o percepito e forse non esiste nemmeno...non a caso sono sempre di più i fisici che avanzano questa ipotesi...

Guarda su youtube.com


Insieme al problema percettivo del tempo, il film contiene un altro fondamentale messaggio, sempre ripreso e ispirato dalla fisica quantistica, cioè l'entanglement (intreccio in inglese) che accomuna tutte le cose inanimate e anche quelle animate e che è strettamente connesso ad una visione non lineare del tempo...cioè tutti noi, intesi come Coscienze, siamo interconnessi al di là di tempo e spazio e ogni azione, esperienza che affrontiamo fa parte di un tutto già esistente, forse in potenza o forse addirittura come già accaduto...
Il dono alieno può essere anche visto, IMHO, come allegoria dell'essere umano che, cercando dentro di sè trova "l'arma", cioè l'Anima e la conseguente consapevolezza di poter avere la reminiscenza di parti dei suoi vissuti "contemporanei" nel momento del bisogno...alla fine del film gli alieni infatti svaniscono, hanno concluso il loro compito e tornano in un "loro" futuro a riscuotere il compenso dalla stessa umanità di quel futuro...a rafforzare l'idea che, anche se esistessero innumerevoli specie differenti dalla nostra nell'universo, saremmo in ogni caso TUTTI collegati al di là di spazio e tempo...

Segnalo alcuni link per chi volesse approfondire...

L'incredibile fenomeno dell'entanglement umano

Il tempo verticale

Cita:
Nell'Eterno Presente tutto è presente in un medesimo istante eterno. Ciò che questo Eterno Presente origina per sua stessa natura, ha invece un ciclo di nascita e di morte; ma questa nascita e questa morte, e tutto ciò che è compreso da questa nascita a questa morte, è egualmente presente nello stesso istante nell'Eterno Presente e quivi è perciò immutabile. Pur tuttavia non può non esistere questo ciclo di nascita e di morte, perché se non esistesse non vi sarebbe L'Eterno Presente. Questo ciclo di nascita e di morte non è che la conseguenza logica, e non temporale, dell'Eterno Presente.
Fonte


Cita:
Dr. Neruda – Poche persone sanno che la loro mente conscia processa solamente 15 bit di informazioni al secondo di tempo lineare. Invece, nel tempo verticale, la mente inconscia processa circa 70-80 milioni di bit di informazioni. Pertanto, nella normale coscienza gli uomini sono consapevoli solo di un’infinitesima parte delle informazioni che gli arrivano costantemente a livello inconscio.

Ecco... il tempo non è esclusivamente lineare così come raffigurato su una linea del tempo. Il tempo verticale è in ogni momento dell’esistenza che s’impila al successivo e sono tutti
coincidenti tra loro.
In altre parole, il tempo è l’insieme di tutti i momenti di tutte le esperienze simultaneamente esistenti all’interno del non-tempo, al quale ci si riferisce usualmente come eternità.
Il tempo verticale implica che si possa selezionare un momento di esperienza e usare il tempo e lo spazio come portale attraverso il quale si può rendere la selezione reale. Una volta effettuata la selezione, tempo e spazio diventano il fattore di continuità che trasforma il tempo verticale in tempo orizzontale o tempo convenzionale.

Sarah–Mi sono persa. Qual è la differenza tra tempo verticale e tempo orizzontale?

Dr. Neruda – Il tempo verticale riguarda le esperienze simultanee di tutti i tempi,
mentre il tempo orizzontale riguarda la continuità del tempo in esperienze lineari, momento dopo momento.
Fonte



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 14/04/2018, 20:18 
Io penso che la correlazione quantistica sia la prova più evidente che il tempo sia solo una percezione e non un pilastro fondante della natura. Ma non sono un fisico teorico è solo una mia idea [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 15/04/2018, 14:08 
MaxpoweR ha scritto:
Io penso che la correlazione quantistica sia la prova più evidente che il tempo sia solo una percezione e non un pilastro fondante della natura. Ma non sono un fisico teorico è solo una mia idea [:246]

Lo penso anche io che non sono a mia volta un fisico teorico, ma ci sono arrivato con l'osservazione e l'analisi di mie, molteplici esperienze...quelle di cui tu hai sempre voluto prove che non posso fornire, perchè la ricerca, l'intuizione e la prova conclamata sono sempre soggettive, nel senso che solo io posso esser certo di non raccontare stupidaggini, mentre un altra persona, per quanto possa essermi amica, può legittimamente avere dei dubbi...
Questa è la premessa per la quale io farò un racconto che non potrà assumere in nessun modo il valore di prova certa per nessuno di voi che leggerà, ma per me, ha avuto il ruolo di "pistola fumante", aiutandomi a collocare tutte le altre, solo apparentemente diverse, esperienze, nella giusta prospettiva...

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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 15/04/2018, 14:58 
A prescindere dal legame sentimentale che si crea tra le persone io sono convinto che vi sia un legame che lega tutti gli esseri della stessa specie (legame che nei gemelli diventi evidentissimo), una sorta di coscienza collettiva di specie che tangibilmente influenza lo stato d'animo collettivo. Esemplari sono gli studi sulla coscienza collettiva che vengono fatti attraverso il monitoraggio di generatori di numeri casuali. I dati di questi generatori mostrano come in presenza di eventi globali ed emotivamente sconvolgenti questi generatori subiscono delle deviazioni significative (i rilevatori sono in alcune università sparse nel mondo) addirittura il "picco" di anomalie statistiche di questi generatori parte PRIMA che l'evento si verifichi, come se vi fosse una sorta di precognizione globale.

Io penso che la tu esperienza sintetizzi in piccolo quanto in realtà avviene in grande e viene dimostrato da questi studi e che bene o male accade a tutti almeno una volta nella vita. Nel tuo caso ad esempio la "visione" non ha influenzato in alcun modo lo svolgimento della giornata al punto che ricevuta la chiamata hai capito solo dopo di aver rivissuto quella stessa scena; è qui che si consuma il distacco tra l'uomo ed il suo ambiente.

L'incapacità di saper cogliere queste informazioni, che sono a tutti gli effetti percezioni sensoriali; hai percepito il futuro, ne avessi avuto contezza avresti potuto trarne giovamento riuscendo a dire alla tua amica che l'avevi riconosciuta nello stesso identico modo in cui una esperienza passata riesce a migliorare ciò che si fa adesso. Non siamo abituati ad usare queste informazioni, forse siamo biologicamente incapaci di usarle (perchè limitati artificialmente?) e quindi ci limitiamo ad immagazzinarle inconsciamente senza dargli importanza.



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 15/04/2018, 17:51 
per fortuna ancora lontano.
dal momento che hackerano LA mente umana, da quel momento l'homo sapiens spariranno' dalla storia e una nuova razza umanoide prendera' il suo posto.

questo traguardo deve essere fatto con il completo controllo del DNA e suoi geni, cioe diventiamo Dei, capaci di decidere in quale direzione l' evoluzione deve andare ma esponenzialmente accelerata.



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 15/04/2018, 22:11 
MaxpoweR ha scritto:
hai percepito il futuro, ne avessi avuto contezza avresti potuto trarne giovamento riuscendo a dire alla tua amica che l'avevi riconosciuta nello stesso identico modo in cui una esperienza passata riesce a migliorare ciò che si fa adesso. Non siamo abituati ad usare queste informazioni, forse siamo biologicamente incapaci di usarle (perchè limitati artificialmente?) e quindi ci limitiamo ad immagazzinarle inconsciamente senza dargli importanza.

Sul momento mi chiesi perché mai, avendo visto la scena solo poche ore prima, non mi venne in mente durante la telefonata...
Alla fine mi detti la spiegazione che, se anche in determinati stati di coscienza puoi vedere il futuro, non puoi modificarlo in nessun modo...quello che successe fu in sostanza identico alla visione, cioè mi accorsi solo a fine chiamata in tutti e due i casi...
E se ci pensi é l'ulteriore conferma che il futuro già esiste ed è solo da scoprire...



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 16/04/2018, 01:52 
Come ci siamo detti negli scambi privati riporto un mio messaggio per te in questa discussione:

MaxpoweR ha scritto:
Mi fa molto piacere ti sia piaciuto, come ho scritto penso sia uno dei migliori film di fantascienza degli ultimi anni o decennio proprio

(anche se in questo caso bisognerebbe dire scienza fantastica, visto che le basi scientifiche sono reali ciò che è fantastico è solo il contesto).

Non avevo il minimo dubbio, ero certo ti sarebbe piaciuto leggendo anche gli argomenti di cui ti piace parlare. Penso che per apprezzarlo a pieno si debba quanto meno avere presente l'orizzonte che la fisica sta cercando di raggiungere e le nuove teorie sul tempo e sulla "vera" natura della realtà altrimenti risulta davvero ostico e quasi senza senso. Non riesco a trovare un modo migliore per trattare cinematograficamente dei concetti tanto complicati e se vogliamo "innaturali" per il nostro tipo di percezione della realtà che ci circonda.

E' facile intuir come il passato ci influenzi, più difficile vederne l'omologo, il futuro, come elemento che influenza la nostra vita già ora. Io penso che questi studi getteranno grande luce anche su tutti quei fenomeni che vengono percepiti come SOPRANNATURALI (la preveggenza come fenomeno simmetrico del ricordo o dell'esperienza) ma che in realtà sono semplicemente la manifestazione macroscopica di tutti quei fenomeni "strani" che in ogni istante generano la nostra realtà.


Te lo dico perchè mi è captato di andarlo a vedere con dei miei amici, che se pur appassionati di fantascienza non sono dei fanatici come me, ed a fine film avevano i musi lunghissimi. Abbiamo passato tre ore a parlarne e ti posso assicurare che il discorso del tempo circolare o dell'eterno presente è durissimo da far digerire, viene preso per fantascienza, per complottismo e non per scienza.


Se premi sul link che ti ha postato zacmck e vai nel topic in cui se ne parlava troverai un paio di link a due episodi di Morgan Freeman Scince Show in cui si trattano proprio i temi della natura del tempo e della realtà secondo le più recenti teorie ed è davvero interessantissimo:)


Per quanto riguarda il discorso sul futuro da scoprire di cui hai scritto nel post di sopra io non a penso proprio come te.

Io non penso che il futuro sia già "scritto" ed immutabile ma, dato che il 99% delle nostre decisioni siano queste consce o inconsce (come nel tuo caso) vengono prese dal nostro cervello in autonomia e solo in un secondo momento rielaborate dalla parte "cosciente" del nostro, ritengo che il nostro potere di influenzare il futuro siano praticamente nulle. Ma questo non vuol ire automaticamente che questo sia immutabile bensì indipendente dal nostro operato cosciente.

Mi piace molto un esempio che ho visto in un documentario:

Siamo seduti ad un tavolino con davanti due scatole, dobbiamo sceglierne una. Dal nostro punto di vista non abbiamo ancora deciso quale scegliere nè sappiamo quale sceglieremo ma la realtà è che quella scelta la faremo e dato che la faremo vuol dire che di fatto è stata già fatta visto che passato, presente e futuro coesistono. Se la scelta fatta in futuro si rivelerà negativa questa potrà influenzare la scelta facendoci decidere di aprire l'altra scatola. In quel caso il cambio di idea sembrerà casuale quando invece a generarla nel profondo del cervello è l'acquisizione di una esperienza futura (per noi) ma contemporanea sul piano microscopico in cui avvengono i fenomeni fisici e biologici da cui poi emerge il pensiero cosciente e quindi la scelta apparentemente razionale e ragionata.

Ciò non vuol dire che la scelta sia indipendente dalla nostra volontà ma che tale volontà non è frutto di una elaborazione cosciente. In questo senso il futuro non è già scritto, ma non è la parte cosciente di noi a scriverlo ma il cervello nei meandri delle sue dinamiche biologiche, quantistiche o qualunque sia il fenomeno che ne regola il funzionamento.

Poi è ovvio che un futuro su cui non abbiamo il controllo REALE possa apparire già scritto, ma come per il tempo è solo una questione di percezione.

Lo stesso discorso potremmo farlo sul concetto di "bene" e "male"; sono concetti culturali o biologici?

In un esperimento condotto su bambini di età compresa tra 1 e 2 anni è stato dimostrato che la percezione del bene e del male è di fatto innata quindi codificata nei nostri geni e quindi le decisioni in merito sono del tutto INCONSCE.

A questi bambini veniva sottoposta una scenetta; un pupazzetto a forma di coniglio cercava di aprire una scatola senza riuscirci, interviene un secondo pupazzetto che lo aiuta ad aprirla; in un secondo caso il pupazzetto che interviene salta sulla scatoletta disturbando il coniglio. Dopo la visione delle scenette veniva fatto scegliere ai bimbi il uno dei due coniglietti i quali nel 90% dei casi sceglievano quello "buono".


Ovviamente io faccio supposizioni che sono mie personali, sulla base di conoscenze di questi temi molto superficiali, e se vogliamo "di massa"; è ovvio che per lo studio della coscienza e del cervello si parla di meccanica quantistica e di fisica teorica di altissimo livello e che ciò che giunge a noi è una sorta di abstract, però nessuno ce lo vieta no? :)



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 17/04/2018, 12:48 
MaxpoweR ha scritto:
Io non penso che il futuro sia già "scritto" ed immutabile ma, dato che il 99% delle nostre decisioni siano queste consce o inconsce (come nel tuo caso) vengono prese dal nostro cervello in autonomia e solo in un secondo momento rielaborate dalla parte "cosciente" del nostro, ritengo che il nostro potere di influenzare il futuro siano praticamente nulle. Ma questo non vuol ire automaticamente che questo sia immutabile bensì indipendente dal nostro operato cosciente.

Mi piace molto un esempio che ho visto in un documentario:

Siamo seduti ad un tavolino con davanti due scatole, dobbiamo sceglierne una. Dal nostro punto di vista non abbiamo ancora deciso quale scegliere nè sappiamo quale sceglieremo ma la realtà è che quella scelta la faremo e dato che la faremo vuol dire che di fatto è stata già fatta visto che passato, presente e futuro coesistono. Se la scelta fatta in futuro si rivelerà negativa questa potrà influenzare la scelta facendoci decidere di aprire l'altra scatola. In quel caso il cambio di idea sembrerà casuale quando invece a generarla nel profondo del cervello è l'acquisizione di una esperienza futura (per noi) ma contemporanea sul piano microscopico in cui avvengono i fenomeni fisici e biologici da cui poi emerge il pensiero cosciente e quindi la scelta apparentemente razionale e ragionata.

Ciò non vuol dire che la scelta sia indipendente dalla nostra volontà ma che tale volontà non è frutto di una elaborazione cosciente. In questo senso il futuro non è già scritto, ma non è la parte cosciente di noi a scriverlo ma il cervello nei meandri delle sue dinamiche biologiche, quantistiche o qualunque sia il fenomeno che ne regola il funzionamento.

Poi è ovvio che un futuro su cui non abbiamo il controllo REALE possa apparire già scritto, ma come per il tempo è solo una questione di percezione.

Dunque, secondo me il tuo ragionamento potrebbe essere giusto, ma dal momento che è influenzato/condizionato dal fatto che tu pensi che tutto sia regolato e dovuto al cervello non mi torna...
Ovviamente non ho la pretesa di dire che io ho ragione e tu sbagli, anche perchè magari sbagliamo tutti e due, tuttavia io penso che ci sia una coscienza del cervello che opera in normali condizioni della vita di tutti i giorni...poi ci sia un altro tipo di Coscienza che ci affianca ed opera in modi misteriosi...
Sulla base di quella mia esperienza ed anche di altre, ho la convinzione che il futuro sia assolutamente immodificabile, almeno dalla coscienza ordinaria...ad esempio, quella mattina il mio cervello stava prevalendo nel normale svolgersi della quotidianità e non colse la connessione con la preveggenza che era arrivata al risveglio, quando la normale coscienza cerebrale è sicuramente meno attiva.
Di qui parte una doverosa considerazione, che se al posto di una telefonata finta avessi visto un camion che mi investiva ammazzandomi...poche ore dopo ci sarei rimasto comunque secco nonostante avessi "visto" prima l'accaduto...e ti ricordo che nelle visioni non si interagisce MAI in prima persona, ma si assiste allo stesso modo di un gioco sparatutto in terza persona, cioè ti vedi agire, io infatti vedevo me al telefono e intuivo solamente ciò che accadeva al telefono, non sentivo le parole della telefonata ma sapevo cosa era quella telefonata (una finzione)
Quindi, se vedi te stesso che agisce in una scena come in un film, è chiaro che poi ti domandi CHI sia quello che vede e CHI sia quello che agisce...ed è un punto nodale della questione...

Cita:
Nefesh, ruach e neshamà esprimono i gradi di vitalità esistenti nella creazione e i diversi livelli dell’anima umana che hanno sede nel corpo.
L’energia più alta si concentra nella mente, luogo del pensiero e sede dell’anima elevata, neshamà, mentre ruach, spirito, risiede nel cuore sede delle emozioni e nefesh, il soffio vitale (anima inferiore) che anima il corpo fisico è nel fegato.
Visione ebraica


Cita:
- Djet: il corpo, deputato ad operare durante la vita terrena. Viveva fisicamente le esperienze di vita, come amare, lavorare, essere la salute o sopportare la malattia, ecc.
- Ka: chiamato anche “Doppio”. Copia esatta del djet, era fisicamente inconsistente, trasparente ed evanescente; corrispondeva a quello che noi, gente moderna, chiamiamo Spirito o Fantasma.
Era raffigurato con due braccia sollevate verso l’alto ed era quella, fra tutte le entità del defunto, che aveva il compito di intraprendere il viaggio nell’Oltretomba per sottoporsi al Giudizio di Osiride.
- Ba: un po’ difficile, definire questa entità. Di sicuro era qualcosa di speciale, che solo la creatura umana possedeva e che la differenziava all’animale (senza anima).
Alla sottoscritta piace definirla la parte divina che è in ogni essere umano: l’Anima, che Dio trasfuse all’uomo quando lo creo, soffiandogli attraverso le narici. (concetto ripreso successivamente dalla cultura ebraica: basta leggere la Bibbia e la Creazione dell’uomo)
Visione degli antichi egizi


Cita:
Il corpo, l'anima e lo spirito sono, secondo Steiner, le tre componenti fondamentali dell'uomo incarnato sulla Terra.

Il corpo è quella componente che ci permette di percepire sul piano di esistenza fisico. Attraverso il corpo, possiamo metterci in relazione con il mondo fisico che, non dimentichiamolo, è soltanto uno dei tanti possibili ed è quello che sperimentiamo quando siamo qui sulla Terra.

Il corpo è quindi uno strumento, un mezzo attraverso il quale è possibile fare un certo tipo di esperienze, quelle relative a questo specifico piano esistenziale, utilizzando i cinque sensi ordinari che tutti conosciamo. Grazie al corpo percepiamo colori, forme, sapori, odori e tutto ciò che è ricavabile dagli oggetti e dalle esperienze fisiche.

L'anima è quella componente tramite la quale l'entità umana ricava impressioni dalle esperienze che fa attraverso il corpo. Ognuno di noi, in altre parole, vede, sente, tocca, annusa e assapora, e da queste esperienze ricava impressioni che possono essere di piacere o dolore, gioia o disperazione, attrazione o repulsione e via di seguito.

Attraverso l'anima, le cose che percepiamo con i sensi corporei acquistano per noi un significato, una valenza. L'anima valuta le esperienze e gli oggetti percepiti dal corpo in base a ciò che quelle esperienze e quegli oggetti determinano come impressione. Una cosa che imprime un sentimento di piacere, di gioia o di attrazione avrà per noi un certo valore, un'altra cosa che imprime un sentimento di dolore, disperazione o repulsione ne avrà un'altro completamente diverso.

Lo spirito è invece quella componente attraverso la quale abbiamo la possibilità di comprendere il significato intrinseco delle cose, indipendentemente dall'impressione che esse determinano nella nostra anima.
Visione teosofica


MaxpoweR ha scritto:
Non avevo il minimo dubbio, ero certo ti sarebbe piaciuto leggendo anche gli argomenti di cui ti piace parlare. Penso che per apprezzarlo a pieno si debba quanto meno avere presente l'orizzonte che la fisica sta cercando di raggiungere e le nuove teorie sul tempo e sulla "vera" natura della realtà altrimenti risulta davvero ostico e quasi senza senso. Non riesco a trovare un modo migliore per trattare cinematograficamente dei concetti tanto complicati e se vogliamo "innaturali" per il nostro tipo di percezione della realtà che ci circonda.

E' facile intuir come il passato ci influenzi, più difficile vederne l'omologo, il futuro, come elemento che influenza la nostra vita già ora. Io penso che questi studi getteranno grande luce anche su tutti quei fenomeni che vengono percepiti come SOPRANNATURALI (la preveggenza come fenomeno simmetrico del ricordo o dell'esperienza) ma che in realtà sono semplicemente la manifestazione macroscopica di tutti quei fenomeni "strani" che in ogni istante generano la nostra realtà.


Tornando al tempo...

Cita:
Tale revisione necessita tuttavia di una diversa visione del tempo, che viene operata rifacendosi alla dottrina tradizionale buddhista della Kṣ̣aṇ̣ika-vāda ovvero dell’essere istantaneo.
Secondo tale teoria, il mondo sensibile è composto da flash istantanei di energia, senza che esista una materia eterna, perdurabile e pervasiva come fondamento. La realtà è cinetica e l’interdipendenza dei singoli momenti che si susseguono evoca l’impressione di un flusso continuo di tempo.
In realtà ogni singolo dharma istantaneo è una entità a sé che si esaurisce in un baleno.

Sulla base di tale teoria, Dōgen giunge ad affermare che ogni realtà dell’intero universo è una frazione di tempo.
La reciproca non ostruzione di ogni realtà è come la reciproca non ostruzione di ogni frazione di tempo.
L’essere di ogni individuo è tempo. Il Sé primordiale è tempo. La natura di Buddha è tempo. In conseguenza di ciò uji, cioè l’unità di essere/tempo, è impermanente. È muji, unità di
vacuità/tempo. Per Dōgen l’impermanenza è l’elemento centrale, che si connette con morte e temporalità e con la natura di Buddha.
La negazione del tempo lineare e del divenire, del tempo che si dissipa in vista di una realizzazione futura, apre ad una visione di totale libertà. L’attimo illuminato, che
contiene l’intero universo, è la realizzazione spontanea della libertà.
Nikon, l’attimo assoluto, è ogni frammento quotidiano, vissuto nella trans-temporalità della natura di Buddha.

Infine, è la pratica meditativa che permette di collocarsi all’interno di una rete di realtà temporali, che formano un universo senza limitazioni.
La concezione del tempo oggettivato è indissolubilmente legata ad una prospettiva egocentrica. La pratica meditativa, tagliando i vincoli dell’ego, apre ad una diversa percezione del
tempo.

Sono i calcoli e le strategia dell’ego in vista dei fini da raggiungere che strutturano il tempo nelle modalità che ci sono familiari. Quando invece emerge la prospettiva del Sé primordiale, nikon, l’attimo assoluto, fa da fondamento a una interazione con passato e futuro.
La visione del tempo in Dōgen ed Heidegger Pdf



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 19/04/2018, 20:44 
Immagine

Cloud Atlas

A proposito di tempo "circolare" ed interconnessione tra tempo e spazio tra persone ed eventi questo film, come ARRIVAL, ma in maniera un pò più romantica, descrive bene questo bizzarro fenomeno. Guardatelo con attenzione ed occhio ai dettagli, io l'ho visto 3 volte nel giro di un paio d'anni e la terza volta ne ho goduto a pieno.

Angel, se ti è piaciuto Arrival, secondo me questo ti manderà fuori di testa se non lo hai visto.



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 19/04/2018, 21:44 
Credo di averlo visto almeno tre volte...é molto bello e contiene delle citazioni stupende...

Cita:
La fede, come la paura o l’amore, è una forza che va compresa come noi comprendiamo la teoria della relatività e il principio di indeterminazione. Fenomeni che stabiliscono il corso della nostra vita. Ieri, la mia vita andava in una direzione. Oggi, va verso un’altra. Ieri, credevo che non avrei mai fatto quello che ho fatto oggi. Queste forze che spesso ricreano tempo e spazio, che possono modellare o alterare chi immaginiamo di essere, cominciano molto prima che nasciamo e continuano dopo che spiriamo. Le nostre vite e le nostre scelte, come traiettore di quanti, sono comprese momento per momento. A ogni punto d’intersezione, ogni incontro suggerisce una nuova, potenziale, direzione.



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 20/04/2018, 00:10 
Angel_ ha scritto:
Credo di averlo visto almeno tre volte...é molto bello e contiene delle citazioni stupende...


Idem. Film stupendo.



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"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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MessaggioInviato: 20/04/2018, 09:50 
I libri entrano molto più a fondo dei film...certi film come certi libri...

Cita:


Coloro che interpretano il simbolo, lo fanno a loro rischio e pericolo
O. Wilde

19 dicembre 2012

Carl Jung: nella Morsa del Daimon

dal sito Jungian Center

Traduzione di Anticorpi.info


Il titolo di questo saggio è una citazione dall'autobiografia Ricordi, Sogni e Riflessioni, di Carl Jung [1]. In molte pagine del racconto Jung ricorre a tale termine come parziale motivazione del lavoro di una vita: Jung confida di avere vissuto, scritto e sviluppato la psicologia analitica perché stretto dalla 'morsa del daimon.' Cosa intendeva dire?

Definizioni di Daimon.

La parola ellenica 'daimon' significa letteralmente 'distribuire destini.' Di conseguenza il 'daimon' sarebbe l'energia o l'essere universale che ci assegnerebbe il nostro personale destino umano. La cultura romana adottò il termine e poi lo traslitterò  nell'attuale 'demone.' Tuttavia si noti che nel senso originario e nell'accezione junghiana il daimon non è l'essere negativo che oggi associamo al 'demonio.'

Amando la letteratura classica Jung adattò molti concetti antichi alla psicologia moderna, con lo scopo di definire il funzionamento dell'inconscio. Il daimon divenne parte centrale del suo pensiero in merito ad argomenti quali la vocazione, la motivazione, la creatività e il potenziale individuale per raggiungere la realizzazione esistenziale.


In base all'accezione junghiana il daimon è qualcosa di alieno che risiede nell'inconscio [2], un archetipo o imperativo numinoso(comando proveniente da una forza / intelligenza superiore - n.d.t.) [3]. Essendo un archetipo il daimon è universale, appartiene all'esperienza di tutti i popoli e di tutte le culture. Tra le tribù indigene si presenta sotto forma di 'primitivo concetto di potere' [4] o come 'contenuto autonomo psichico.' Esso è una 'forza reale come la fame e la paura della morte' [5]. Un'entità autonoma che agisce in noi come una divinità, avanzando pretese e agendo con autorità. 


Il poeta MC Richards descrive con efficacia l'esperienza del daimon quando asserisce che in ognuno di noi "vive un essere creativo che ci tormenta fino a che non lo liberiamo" [6]. Molti altri personaggi storici hanno ammesso di essere in preda ad un daimon, ad esempio il filosofo Socrate, il poeta tedesco Goethe e l'imperatore francese Napoleone Bonaparte [7].


Quando affermiamo che il daimon sia autonomo, intendiamo dire che sfugge al controllo dell'Ego cosciente; è possibile esserne posseduti senza esserne consapevoli. Esso non può essere scientemente indotto a manifestarsi, e quanto più il nostro inconscio è scisso dalla nostra coscienza, tanto più grande e potente è il nostro daimon [8].


Il daimon si presenta nella vita quotidiana sotto forma di determinati stati emotivi con un "rilascio di affetto" [9]. In altre parole sentiamo qualcosa, di solito qualcosa di potente, dotata di un'energia numinosa che non può essere negata [10].


Nel suo funzionamento il daimon tende ad agire in modo compensativo, vale a dire che funziona come un contrappeso rispetto al nostro stato d'animo consapevole del momento. Se siamo su di giri il daimon sarà giù di tono. Se siamo statici, esso sarà energico. In altre parole contiene la "tensione degli opposti", la contrapposizione tra bene e male. [11]


Il lato negativo del daimon coincide esattamente con la comune espressione 'demone', intesa quale forza interiore che ci induce a commettere azioni negative. "Quell'uomo era indemoniato", si usa dire. Diavolo seduttore, tentatore, maligno; tutti termini che descrivono il lato negativo del daimon, che ci sospinge verso regioni inesplorate in cerca di qualcosa che crei un conflitto tra la nostra vita esteriore e le nostre esigenze interiori [12]. Quando si manifesta è spesso percepito come sgradito e invadente, fonte di disagio. Se potessimo lo ignoreremmo, ma è ineluttabile, cioè, è qualcosa a cui non si può disobbedire [13].


Nel suo aspetto benigno il daimon è il nostro 'angelo custode' o 'jinn', la nostra migliore voce interiore, il nostro cuore, la nostra parte elevata, ciò che ci aiuta ad affrontare situazioni difficili e ci guida per il nostro bene. Il daimon fa da tramite nel dialogo tra l'ego e l'inconscio, il quale ha il potere di guarire e fare molte altre cose. Per stimolare l'intero nostro essere il daimon ci costringe a entrare nella mischia della vita con tutte le caratteristiche e abilità che possediamo, e ciò favorisce la nostra integrità. E' il contatto con il nostro daimon che ci dà un chiaro senso della nostra vocazione. Jung ha anche osservato la stretta connessione tra il daimon e la creatività: "La lotta contro la morsa paralizzante dell'inconscio suscita forze creative nell'uomo" [14]. Infine, e particolarmente rilevante in funzione dell'argomento del 'risveglio', il daimon ci tira fuori dalle convenzioni e dalle norme sociali, in quanto opera in una dimensione archetipica (universale, senza tempo).


Il Daimon ed il Risveglio.

Tra le situazioni alla base del 'risveglio' vi è il processo di trasformazione del daimon da "forza incontrollata della natura in un potere gestibile" [15] asserisce Jung. Il risveglio implica l'essere informati su quanto stia accadendo all'interno. Quando iniziamo a guardarci dentro scopriamo la nostra 'città interna', che ospita le energie che vivono in noi. Alcune di esse, come il daimon, sono autonome, in possesso di una energia che trascende la nostra coscienza, i nostri bisogni e i nostri desideri; si pone oltre qualsiasi cosa siamo in grado di controllare e dirigere. Con il tempo, lo sforzo cosciente e l'attenzione, l'osservatore può riconoscere il proprio daimon, imparare a conviverci e ricavarne dei benefici.


Il daimon provoca conflitti interiori. Essi favoriscono un dialogo tra l'io e l'inconscio. Questa conversazione interiore (sempre se proceda abbastanza a lungo) ci aiuterà a diventare più consapevoli e coscienti della roba contenuta nel nostro inconscio.


Il daimon gioca un ruolo centrale nella promozione del risveglio integrale, proprio in virtù della funzione di compensazione di cui sopra. Nel sollecitare la totalità del nostro essere, esso richiede una risposta da tutte le nostre singole parti, e ciò ci aiuta a costruire una mappa di noi stessi molto dettagliata. 

La natura compensativa del daimon introduce anche il principio della 'enantiodromia', che Jung mutuò dalle opere del filosofo greco Eraclito [16]. La enantiodromia è la "corsa degli opposti." Equivalente psicologico della legge del moto di Newton: ad ogni orientamento nella coscienza corrisponde un orientamento contrario in uno stato di incoscienza. Una volta acquisita sufficiente familiarità con questo principio, si può apprezzare la grande diversità della specie umana (prendendo atto di quante energie contrastanti risiedano in essa). Inquadriamo meglio sia il senso di noi stessi che quello della realtà che ci circonda. Arriviamo a capire che nulla nella vita è puramente buono o puramente cattivo, ma la realtà (e la gente) contengano sempre entrambe gli elementi.


Tra le funzioni più importanti assolte dal daimon nell'ambito dei processi di 'risveglio', vi è lo stimolo alla inversione delle proiezioni. Da addormentati tendiamo a proiettare il daimon sul nostro prossimo. La forma negativa è proiettata su coloro i quali consideriamo nemici e le cose sgradite. Quella positiva su figure autoritarie come genitori, sacerdoti, insegnanti, guru, ecc. Finché demonizziamo il nostro prossimo, non riusciamo a vedere i nostri stessi demoni interiori, e viviamo come bambini inconsapevoli. Per diventare psicologicamente maturi, adulti autonomi è necessario invertire queste proiezioni, interiorizzare il daimon, e misurarsi con esso.


Un'altra funzione è il dono con cui il daimon ci costringe ad imporre la sofferenza su noi stessi. 'Bel dono!', penserete. Proprio così, perché una consapevole sofferenza aiuta a costruire la capacità di compassione. I buddisti la chiamano bodhicitta, 'mente illuminata' o 'cuore compassionevole' [17]. La lotta con il daimon si traduce nella crocifissione del nostro ego, che alimenta la compassione nel nostro cuore. Ci dona la capacità di relazionarci agli altri con cura ed un livello di amore che può scaturire solo da personali esperienze di perdita e dolore. 


Come una sorta di guida il daimon ci accompagna nel viaggio del 'risveglio.' Esso non può essere negato, e quando emerge ci obbliga a diventare più sicuri di noi, perché smettiamo di delegare a terzi l'approvazione delle nostre scelte, e ci diamo ad obbedire solo alla nostra coscienza.
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Cita:

Come puoi immaginare io vivo di film. I miei amici e le persone che mi seguono mi segnalano continuamente le ultime uscite, ma purtroppo il tempo è limitato e non riesco a vederne più di qualcuno a settimana.

Tuttavia, suona come un paradosso lo so, ma c’è un film che rivedo almeno 3 volte all’anno. Ma come ? qualcuno potrebbe pensare, non sai dove sbattere la testa con tutti gli impegni che hai e guardi lo stesso film per 3 volte all’anno ?  Forse hai qualcosa che non va?

La verità è che forse non l’ho ancora capito fino in fondo, oppure perché ho assaporato il messaggio che vuole lanciare che spesso ci ritorno, quasi come una necessità. Non lo so ancora, forse alla fine di questo articolo lo saprò anche io.

Sto parlando di “Interstellar”. Lasciando stare la sceneggiatura,  Matthew McConaughey che è uno dei miei attori preferiti e Christopher Nolan ( idem lato regia), il film è un viaggio verso la comprensione spirituale della nostra essenza.

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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 20/04/2018, 13:13 
Interstellar secondo me è un papocchio senza senso la cui trama è piena di buchi e non sense narrativi oltre che evidenti sciocchezze come quando, se non ricordo male, atterrano sul pianeta vicino al buco nero e non si accorgono delle onde immense che imperversano sullo stesso... Ma dai...



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 20/04/2018, 13:37 
MaxpoweR ha scritto:
Interstellar secondo me è un papocchio senza senso la cui trama è piena di buchi e non sense narrativi oltre che evidenti sciocchezze come quando, se non ricordo male, atterrano sul pianeta vicino al buco nero e non si accorgono delle onde immense che imperversano sullo stesso... Ma dai...

Concordo che poteva essere fatto meglio, é di difficile comprensione e in linea di massima non mi é piaciuto...infatti l'ho guardato solo una volta...MA fa comunque parte di quei film che ti portano a riflettere...
C'è questa scena che vale tutto il film, riguardala...
Guarda su youtube.com



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 Oggetto del messaggio: Re: Modelli Quantistici della Coscienza
MessaggioInviato: 20/04/2018, 13:56 
L'espediente della trasmissione dei dati con l'orologio attraverso il codice morse secondo me è un'altra di quelle cose senza alcun senso che, almeno per come sono fatto io, mi fanno perdere interesse.



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