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 Oggetto del messaggio: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 24/01/2018, 00:41 
La Grande Rivoluzione Energetica è Micro


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di Beppe Grillo
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A Brooklyn, in un isolato di President Street, l’anno scorso, la società LO3 ha utilizzato Google Earth per identificare le case con installazioni solari sul tetto. Poi ha bussato ad ognuna di loro chiedendo ai proprietari se volevano far parte di un piccolo progetto: MicroGrid, ovvero, Micro Griglia.

Pochi mesi dopo sono state effettuate le prime due vendite di energia elettrica generati dai pannelli di una abitazione e comprate a un vicino di casa. Sono state transazioni piccolissime, pochi dollari, ma importanti per dimostrare la validità del progetto. Questa piccola rivoluzione energetica è stata fatta utilizzando tecnologie esistenti ed è già alla portata di tutti. Per esempio la transazione è avvenuta su PayPal. Questo anche perchè non esistono ancora leggi precise che stabiliscano lo status di chi effettua queste operazioni.

Finora c’è sempre stato un produttore, un fornitore e un cliente. Ruoli precisi e determinati da un organo centrale, organo che regolava ogni possibile relazione tra i soggetti. Ma ora tutto cambia.

La Microgrid di Booklyn è fatta di dozzine di pannelli solari sparsi sui tetti delle case degli iscritti alla piattaforma. Tutti sono collegati ad una rete virtuale che consente di vendere l’elettricità in eccesso e di comprarla quando si vuole.

Il progetto ha ancora solo 50 partecipanti finora, ma le sue implicazioni potrebbero essere di vasta portata. L’idea è di creare una sorta di sistema di scambio peer-to-peer di energia, costruito sul sistema Blockchain, la stessa tecnologia che sta alla base delle criptovalute come i Bitcoin.

La possibilità di completare transazioni sicure e creare un business basato sulla condivisione dell’energia consentirebbe di bypassare la fornitura di energia elettrica come la conosciamo ora. Costruirebbe in maniera semplice un sistema di generazione e stoccaggio dell’energia che potrebbero funzionare da sè, anche in caso di mancanza di corrente. Il progetto non è che un esempio di come si stanno riorganizzando le tradizionali relazioni tra aziende elettriche e consumatori, mettendo sempre più il controllo nelle mani dei clienti.

In tutto il mondo, progetti di questo tipo stanno aumentando, offrendo la possibilità di usare sistemi energetici decentralizzati che possono lavorare in tandem con la rete tradizionale o, soprattutto nelle economie emergenti, evitare la costruzione di una rete su larga scala e quindi rendere possibile la distribuzione di energia dall’oggi al domani.

Ma non esiste solo Brooklyn, per esempio in Australia, una società chiamata Power Ledger ha annunciato l’inizio di un mercato di trading di elettricità residenziale basato su blockchain in un complesso residenziale a Perth. In Bangladesh, dove si stima che 65 milioni di persone non abbiano accesso a una rete centrale, ME SOLshare ha sviluppato reti di scambio peer-to-peer tra famiglie rurali con e senza sistemi solari sul tetto. E in Germania, Sonnen, fornitore leader di batterie per la casa, ha creato una rete di circa 8.000 clienti che scambiano le loro energie immagazzinate tra loro.

Il peer-to-peer sta lentamente diventando una realtà, i clienti sono anche i produttori di energia. L’unico problema è rappresentato dalle istituzioni che non sono pronte a concepire un mercato fatto di “pari”. Ma qualcosa si sta muovendo.

In America la Commissione statale per il servizio pubblico sta già approvando nuovi modi per determinare i prezzi dell’energia elettrica, soprattutto quelli derivanti da progetti di energia rinnovabile. Le nuove regole devono riflettere più accuratamente il valore in base alla posizione geografica, ai tempi e ad altri fattori ancora da determinare. Non si è mai pensato che gli utenti potessero fare a meno di un fornitore e dello stato centrale.

Non c’è nulla di tecnicamente impossibile ma affinché questi progetti possano decollare, le autorità di regolamentazione devono essere rassicurate sul fatto che i mercati possono effettivamente funzionare in questo modo e, cosa più importante, che le persone vogliono mercati come questo.

Abbiamo bisogno di rendere l’energia un prodotto e un servizio che le persone possano acquistare da soli, e non fare affidamento su una grande entità centralizzata. E’ importante costruire un’infrastruttura in grado di resistere meglio ai disastri naturali e causati dall’uomo. Il sistema Blockchain si sta rapidamente diffondendo in altri settori oltre a quello monetario e presto molti problemi e limiti che lo affliggono saranno superati.
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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 26/01/2018, 05:56 
Intelligenza Artificiale. Collaborare o Competere?


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di Beppe Grillo
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E’ incredibile come in pochi anni siano cambiate molte cose. Ogni giorno ci troviamo di fronte a nuove questioni. Quello che era impossibile fino a ieri, il giorno dopo diventa alla portata di tutti. Per questo, per quanto può sembrarci lontano, dobbiamo progettare oggi il futuro di domani. Ci sono sfide incredibili di cui si stanno stabilendo le regole proprio in questo momento.

Cos’è l’Intelligenza Artificiale, come ci cambierà la vita l’automazione e il machine learning, quali nuovi tipi di lavoro nasceranno e quali scompariranno, come sarà la mobilità e come vivere nelle città.

Sarà durissima se non capiamo fin da ora come dobbiamo comportarci, ma queste nuove applicazioni potrebbero cambiarci davvero la vita.

Tom Gruber, uno dei creatori di SIRI, è convinto che lo scopo dell’IA sia quello di potenziare gli esseri umani. Una sorta di upgrade da poter sfruttare per fare meglio ciò che già facciamo. Per chi è disabile le interfacce intelligenti possono davvero fare cose incredibili. Questi ragazzi possono rendersi indipendenti in tante piccole cose che noi diamo per scontate, aiutandoli ad avere relazioni genuine con altri esseri umani.

La diagnosi medica è uno dei quei campi che sta subendo dei radicali cambiamenti proprio grazie all’intelligenza artificiale. Infatti anche l’equipe medica più preparata ed esperta può avere difficoltà nel rilevare alcune patologie. Pensiamo all’Alzheimer.

Il motivo è molto semplice, il deterioramento del sistema nervoso può aver avuto inizio anni prima di qualunque manifestazione rilevabile con test clinici. Al giorno d’oggi ci sono moltissimi falsi negativi, ovvero l’errata convinzione che i test siano stati superati con successo.

Per questo un gruppo di ricercatori del MIT ha sviluppato un’intelligenza artificiale in grado di scovare anche la più sottile presenza di una patologia. E questo non è l’unico caso di impiego di sofisticati algoritmi nella diagnosi clinica.

Nel 2012 un altro gruppo di ricerca, questa volta di Microsoft, ha sviluppato un sistema per la diagnosi della depressione e a Stanford hanno presentato sulla rivista Nature, un algoritmo per la diagnosi del cancro alla pelle.

Il cancro alla pelle è uno dei più diffusi e la probabilità di sconfiggerlo sono del 99% agli inizi e del 14% se scoperto all’insorgere dei sintomi. La diagnosi è fatta tramite un’ispezione visiva diretta, cioè un dermatologo, a occhio nudo, individua le eventuali lesione sospette. L’algoritmo, invece, si basa sull’apprendimento profondo ed è una specie di classificatore, che attraverso l’analisi delle foto, ci dice se è un cancro.

Il classificatore funzionava benissimo, ma quando hanno combinato insieme la capacità della macchina e quella umana, la precisione è stata del 99,5%. L’intelligenza artificiale ha eliminato l’85 percento degli errori che il patologo umano avrebbe fatto lavorando da solo. Il fatto è che l’uomo era più bravo nel rifiutare i falsi positivi, e la macchina era più brava nel riconoscere quei casi difficili da individuare.

I nostri strumenti stanno diventando sempre più complessi e indispensabili per noi. Si trova la soluzione a problemi cui per decenni si è lavorato; i nostri cellulari hanno algoritmi che comprendono il parlato, il testo, e persino le immagini. Ci sono degli auricolari che collegati ad una app traducono ogni lingua. Cosa faranno i traduttori di professione? Dovremmo ancora insegnare le lingue a scuola? E le università?

Possiamo scegliere di utilizzare queste tecnologie per competere con noi oppure possiamo usare l’intelligenza artificiale per aumentare e collaborare con noi, per superare i nostri limiti cognitivi e per aiutarci a fare ciò che vogliamo fare, solo meglio.
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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 26/01/2018, 09:16 

Moooolto interessante , caro Art , grazie , e prosegui .




zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 26/01/2018, 11:54 
[;)] [:298]



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 26/01/2018, 14:28 
Cita:
Cos’è l’Intelligenza Artificiale, come ci cambierà la vita l’automazione e il machine learning, quali nuovi tipi di lavoro nasceranno e quali scompariranno, come sarà la mobilità e come vivere nelle città.

Sarà durissima se non capiamo fin da ora come dobbiamo comportarci, ma queste nuove applicazioni potrebbero cambiarci davvero la vita.


Ho scritto esattamente la stessa cosa non ricordo se nel topic dei 5 stelle o in un altro, quindi non posso che condividere l'analisi. Il problema è che le persone non ne hanno la minima consapevolezza, per loro l'IA è SIRI o quella presente negli smartphone di ultima generazione senza sapere che stanno facendo semplicemente da beta tester.

Come dicevo in quel post il progresso o lo guidi o lo subisci, noi l'abbiamo subito a causa di una classe politica totalmente corrotta miope ed ignorante.



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 26/01/2018, 16:58 
MaxpoweR ha scritto:
Cita:
Cos’è l’Intelligenza Artificiale, come ci cambierà la vita l’automazione e il machine learning, quali nuovi tipi di lavoro nasceranno e quali scompariranno, come sarà la mobilità e come vivere nelle città.

Sarà durissima se non capiamo fin da ora come dobbiamo comportarci, ma queste nuove applicazioni potrebbero cambiarci davvero la vita.


Ho scritto esattamente la stessa cosa non ricordo se nel topic dei 5 stelle o in un altro, quindi non posso che condividere l'analisi. Il problema è che le persone non ne hanno la minima consapevolezza, per loro l'IA è SIRI o quella presente negli smartphone di ultima generazione senza sapere che stanno facendo semplicemente da beta tester.

Come dicevo in quel post il progresso o lo guidi o lo subisci, noi l'abbiamo subito a causa di una classe politica totalmente corrotta miope ed ignorante.



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 30/01/2018, 06:35 
Un mondo senza batterie: le nuove tecnologie ci sono, mancano le leggi


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di Gunter Pauli
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Nel 2009 il mondo ha scartato circa 40 miliardi di piccole batterie. Ciò ha alimentato la domanda di metalli rari. Il cobalto è indispensabile per le batterie ricaricabili. Mentre i volumi unitari sono modesti; le piccole variazioni della domanda di metalli rari possono far salire o diminuire i prezzi drasticamente.

La domanda di batterie che alimentano apparecchi acustici, pacemaker, telefoni cellulari, lettori MP3 e orologi può espandersi a 100 miliardi di unità all’anno in tutto il mondo entro tre o cinque anni.

Stiamo valutando un mercato al dettaglio di 100 miliardi di euro all’anno.

La domanda di questi metalli rari riceve un ulteriore impulso dall’introduzione di “tecnologie verdi” come turbine eoliche ed eco-batterie. Se aggiungiamo l’ appetito cinese per queste rare materie prime, gli esperti ritengono che nei prossimi dieci anni potrebbe verificarsi una forte compressione.
Ma cosa vuol dire davvero?

La maggior parte dell’approvvigionamento di renio, cobalto, neodimio e samario proviene da una manciata di miniere situate in zone remote della Mongolia interna, della Siberia e della Repubblica del Congo, pertanto l’approvvigionamento è fortemente soggetto a un clima rigido e a incertezze politiche.

In questo contesto non sorprende che i fondi di venture stiano scommettendo pesantemente sulla progettazione di un ampio portafoglio di batterie ecologiche innovative.

L’ innovazione

Le batterie verdi non sono una soluzione alle sfide descritte, ma una transizione. Mentre le fonti di energia verde sostituiscono il cadmio e il mercurio con il litio e il nichel, queste cosiddette batterie ecocompatibili, che causano meno danni all’ambiente e riducono i rischi per la nostra salute, si basano su una varietà diversa di quantità minime di elementi terrestri rari che richiedono in ogni caso l’estrazione mineraria, la fusione e le emissioni di carbonio che contribuiscono al cambiamento climatico. In qualche modo non cambia nulla. C’è solo miglioramento, ma non una soluzione definitiva. Il processo è sempre lo stesso.

Le recenti innovazioni nell’approvvigionamento energetico del Fraunhofer Institute (Germania), uno dei centri di ricerca applicata, leader a livello mondiale, offrono un percorso diverso. Peter Spies e i suoi colleghi hanno progettato un telefono cellulare che funziona senza batterie. La differenza di temperatura tra corpo e telefono fornisce energia sufficiente per mantenere il telefono in stand-by. La conversione delle onde sonore create dalla voce attraverso un dispositivo piezoelettrico alimenta la chiamata – fintanto che parliamo. Quanto più si parla, tanto più lunga è la chiamata.

Sembra incredibile vero? Eppure è tecnologia disponibile.

Indipendentemente da questa ricerca, Jorge Reynolds – uno degli inventori del pacemaker – ha dimostrato la capacità di ridurre la resistenza alla corrente ispirandosi alla produzione e distribuzione di energia elettrica da parte delle balene, e utilizzando fili nano carbonio, eliminando le batterie.

Come creare profitto e quindi lavoro.

L’ introduzione di un nuovo pacemaker senza batterie richiede anni di ricerca, molti capitali e forse anche un decennio di pazienza per ottenere l’ approvazione del governo.

L’eliminazione di una batteria dai telefoni cellulari comporta una ridefinizione della gestione della supply chain. Ciò non è fattibile a breve termine. Questo è il motivo per cui Reynolds ha costruito un team da Asia e America Latina per portare le innovazioni sul mercato. La prima applicazione è un dispositivo senza batteria per misurare la temperatura corporea senza fili. Il potenziale di mercato è ampio e servirà a far conoscere la tecnologia. Questa applicazione innovativa non è in concorrenza con i dispositivi elettronici esistenti.

È un fatto ben noto che la temperatura corporea di una donna aumenta quando ovula. Un semplice patch attaccato alla biancheria intima potrebbe misurare la temperatura corporea e confrontarla con un modello registrato su un sito web privato.

Se la temperatura aumenta oltre le medie giornaliere con più di mezzo grado (Celsius), allora c’è un’ alta certezza che l’ovulazione è in atto. Questo potrebbe creare anticoncezionali da tasca senza costo alcuno.

L’opportunità

L’ uso delle batterie è diventato uno standard e la maggior parte dei progettisti lo dà per scontato. Gli orologi rappresentano un segmento enorme. Tuttavia, gli orologi senza batteria tendono ad essere costosi e dipendono da un maggior numero di componenti, aumentando così i costi di assemblaggio, mentre gli orologi a batteria funzionano su pochi componenti elettronici. Gli orologi senza batteria rappresentano solo un obiettivo a lungo termine.

L’ opportunità di entrare nel mercato dei gadget senza batterie si concentra sulle applicazioni di fascia alta nella microelettronica mobile dove il costo della corrente elettrica per chilowattora è elevato e la dimensione della batteria crea disagio. Il primo mercato che viene in mente dopo il cerotto anticoncezionale, è quello dell’apparecchio acustico.

Il costo chilowattora è superiore a 100 € e un dispositivo costa 2.000 €. Questo costo elevato permette di progettare la sostituzione di una fonte di alimentazione della batteria con una alimentata da differenziali di temperatura corporea.

L’ apparecchio acustico è collocato all’esterno del corpo, mentre il generatore di impulsi è incanalato all’interno dell’orecchio. Questo permette uno scambio termico abbastanza forte da alimentare il piccolo apparecchio. Questo dispositivo senza batteria è più leggero, difficilmente visibile e meno costoso. Si tratta di miglioramenti importanti rispetto all’attuale standard.

Reynolds progetta un dispositivo mobile di elettrocardiogramma (EKG) che monitora il battito cardiaco per 24 ore attraverso una semplice cerotto, dotata di un’ elettronica miniaturizzata che permette la lettura del battito cardiaco per 24 ore senza batterie o fili.

Immaginate che chiunque possa monitorare online le condizioni cardiache dei migliori ciclisti del prossimo Tour de France su Internet mentre loro dominano le Alpi.

La sostituzione delle batterie è reale. Queste tecnologie di base sono open source e miglioreranno velocemente. Non sovraccaricano l’ambiente con l’estrazione, la fusione e lo smaltimento di rifiuti tossici (che hanno un costo enorme).
L’unico punto debole è che dovrebbero essere le grandi aziende a investire su questo, i piccoli rischiano di schiantarsi contro le grandi multinazionali. Quindi non rimane che la politica. Servono leggi che orientino la produzione di oggi verso il mondo di domani.
_



L’AUTORE

Gunter Pauli – Laureato in economia all’Università Sant’Ignazio di Loyola in Belgio, è imprenditore in diversi settori come la cultura, la scienza, la politica e l’ambiente. Costruì la prima fabbrica, Ecover, di detersivi biodegradabili che utilizzavano gli acidi grassi dell’olio di palma al posto dei tensioattivi petrolchimici. Ha fondato la “Zero Emissions Research Initiative”, rete internazionale di scienziati, studiosi, ed economisti che si occupano di trovare soluzioni innovative, progettando nuovi modi di produzione e di consumo a minor impatto ambientale.



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 01/02/2018, 16:30 
Schiavi energetici


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di Beppe Grillo
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Chi non si è un po’ allarmato quando dalla California è arrivata la notizia che il governatore Arnold Schwarzenegger ha vietato a partire dal 2011 l’uso dei mega flat tv Lcd e plasma perché consumano troppo?

Da tempo si parla di crisi energetica. Da troppo tempo si cerca una soluzione o almeno questa è la storia che siamo abituati a sentire. Si dice che la struttura delle società cambi al cambiare del tipo di energia che utilizziamo. Forza umana, animale, vapore, ecc. Potremmo classificare così, a seconda del tipo di “forze” utilizzate, il tipo di società che abbiamo costruito nel corso della storia. L’impero romano si reggeva sugli schiavi, senza di essi l’intero sistema sarebbe caduto. Tant’è che verso la fine della sua storia, gli schiavi erano diventati così tanti che non si trovavano più cittadini liberi da mandare come soldati nelle province dell’est.

Quindi dall’energia deriva la società, il tipo di relazioni, di morale e di leggi, di merci che è possibile produrre. Se ci pensiamo è esattamente così. Per accumulare risorse, e quindi energia, quante guerre, trattati, annessioni, leggi e classi sociali si sono succedute nel corso del tempo?

Qual è allora il punto? C’è crisi di energia, ne serve quindi di più. Sempre di più. Ma questo al tempo stesso nasconde una contraddizione e produce un’illusione. Cela cioè una contraddizione implicita nella nostra società: non si può perseguire assieme l’equità e lo sviluppo industriale. Per capire bene questo passaggio dobbiamo chiarire che cosa è veramente la crisi energetica. Quelli che parlano di crisi hanno una particolare idea dell’uomo e della società in cui vivere. Secondo questa concezione l’uomo per tutta la sua vita si circonda di strumenti, che hanno bisogno di energia e che deve essere in grado di nutrire e dominare. Si può misurare il benessere di una società secondo tale dottrina, secondo il numero di strumenti energetici che governiamo. Più la tecnologia avanza e più energia serve. Semplice.

Un esempio eclatante è stato quello della California, quando nel 2011 il governatore Arnold Schwarzenegger ha vietato l’uso dei mega flat tv lcd e tv plasma perché consumano troppo. Quanto? Circa 500 Watt se la luminosità è settata a livello standard, in caso sia al massimo, il consumo può anche triplicarsi.

La convinzione che non ci sia altro modo di vivere e concepire il mondo è comune a tutte le ideologie economiche attualmente in voga. Infatti chi parla di crisi energetica parla proprio del problema di foraggiare i sempre più dispendiosi strumenti, consapevole che chiederanno sempre più cibo. Tutta la nostra esistenza si basa su questa concezione della vita, orientando le nostre relazioni, il tipo di società e di futuro che possiamo avere.

Pensiamo quanto incide il carbone sul riscaldamento globale e sull’inquinamento locale. Eppure in Italia, la quota di energia prodotta col carbone è ancora altissima. Non abbiamo un piano preciso, non sappiamo cosa fare. Fino al 2022 si stima che il carbone soddisferà il 55% della domanda di energia. Eppure il ministro dello sviluppo economico alla presentazione del rapporto Greenitaly aveva promesso che l’Italia avrebbe abbandonato questa fonte d’energia nel 2025. Ancora peggio fanno nazioni come USA e Regno Unito che attingono dal carbone il 50% del proprio fabbisogno.

I consumi energetici mondiali si aggirano intorno ai 10 Gtep all’anno (dieci miliardi di tonnellate equivalenti di petrolio). Si stima che la produzione globale di petrolio ammonti a 87 milioni di barili di petrolio al giorno ( dato corrispondente all’incirca al consumo, dal momento che, con il petrolio a più di 120$ a barile, soltanto pochi paesi come la Cina, l’Iran e gli USA stanno accumulando riserve importanti).

Il ventesimo secolo ha visto un rapido incremento, di circa venti volte, nell’utilizzo dei combustibili fossili. Tra il 1980 e il 2016 la crescita mondiale annua della loro produzione-consumo è stata del 2% circa.

Per questo la politica energetica che verrà adottata in questo decennio determinerà la portata e il carattere delle relazioni sociali che una società potrà avere. E’ come il capitalismo che è schiavo della sua crescita ad ogni costo, del consumare ad ogni costo, cosi vale anche per l’energia. Ognuno ne consuma sempre di più, di più di quella che gli serve.


Una società che opta per un elevato consumo di energia senza preoccuparsi di come questa venga prodotta, sarà una società dominata dalla tecnocrazia.


Se non ci preoccupiamo ora di questo sarà drammatico.

Oggi le società, specie quelle povere, sono ancora libere di scegliere su come identificare il benessere. Hanno di fronte due opzioni: un forte consumo procapite o, al contrario, un uso consapevole, soprattutto da parte dei membri più potenti della società.

Anche ammettendo che un giorno sia possibile ottenere energia non inquinante e in abbondanza, resta il fatto che costruire totalmente una società sul consumo, renda la società stessa così dipendente, che mi rimane estremamente difficile immaginare una civiltà con sempre un maggior numero di schiavi energetici e che sia al tempo stesso fatta di individui veramente autonomi.

La cosiddetta crisi energetica è dunque un concetto ambiguo. Di cosa c’è crisi, cioè cosa manca? Per fare cosa? Dove manca? E quindi a chi manca?

Non possiamo superare una crisi energetica immettendo sempre più energia. Serve un cambio di rotta. Nel 2007 prima della crisi economica, gli Stati Uniti utilizzavano tra il 25 e il 45 per cento di tutta l’energia di cui disponevano. Allo scopo di spostare persone, 250 milioni di americani consumavano più petrolio di 1,3 miliardi di cinesi per tutti i loro scopi.

Il primo passo da fare è ripensare almeno al trasporto umano su gomma. Ci sono ormai le tecnologie per produrre mezzi elettrici o ibridi. Servono adesso le leggi.
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MessaggioInviato: 01/02/2018, 16:42 
Niente news circa Dibattista???



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 01/02/2018, 17:32 
ORSOGRIGIO ha scritto:
Niente news circa Dibattista???



Che in questo thread non c'entra nulla.

Ma neanche leggere di che si tratta e a quale blog si fa riferimento. Cioè, questo (Che non è il blog delle stelle)!
Complimenti.



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 01/02/2018, 17:44 
ArTisAll ha scritto:
ORSOGRIGIO ha scritto:
Niente news circa Dibattista???



Che in questo thread non c'entra nulla.

Ma neanche leggere di che si tratta e a quale blog si fa riferimento. Cioè, questo (Che non è il blog delle stelle)!
Complimenti.

Scusi???
Non mi sembra di aver contravvenuto a nulla.
Devo ritenermi "sgridato" ??? [:291]



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 01/02/2018, 20:10 
magari cercare di rispettare i temi dei thread sarebbe osa gradita, ci si ritrova a leggere le stesse cose ovunque.



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 01/02/2018, 20:48 
MaxpoweR ha scritto:
magari cercare di rispettare i temi dei thread sarebbe osa gradita, ci si ritrova a leggere le stesse cose ovunque.

Ma ArtisAll è un altro o si può avere un altro nickname??...



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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 02/02/2018, 07:55 
ORSOGRIGIO ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
magari cercare di rispettare i temi dei thread sarebbe osa gradita, ci si ritrova a leggere le stesse cose ovunque.

Ma ArtisAll è un altro o si può avere un altro nickname??...



Non meriti risposta alcuna.

Stai pur sereno nel tuo gruppetto.
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 Oggetto del messaggio: Re: Dal Blog di Beppe Grillo
MessaggioInviato: 09/02/2018, 10:47 
Dalle foreste il nuovo carburante verde (senza disboscare)


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di Gunter Pauli
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Oggi la produzione mondiale di resina di gomma proveniente da pini è di circa 1,5 milioni di tonnellate. La resina viene trasformata in colofonia (colophon) e in ingredienti per l’industria della carta, della vernice, dell’inchiostro e degli adesivi. Viene anche usata per fare la trementina, un biochimico altamente infiammabile, usato decenni fa come carburante.

Quando Soichiro Honda introdusse la sua moto nel 1947, era alimentata da trementina. La benzina era difficile da ottenere, e poi il Giappone era coperto dal 70% di foreste, principalmente con pini.

Al tempo Mr Honda era l’unico che vendeva sia il veicolo che il carburante. Tuttavia, questo motore richiedeva molte pedalate per riscaldarsi e, una volta iniziata la combustione, una nuvola di fumo divampava dalla marmitta, dandogli il soprannome di “camino”.

Poi Paolo Lugari e il suo team a Vichada, hanno introdotto il biodiesel da olio di palma, ma l’immissione di metanolo e l’eccessiva quantità di glicerina come sottoprodotto, imponevano limitazioni commerciali. Il team ha quindi pensato di rispolverare la trementina, il sottoprodotto della lavorazione delle resine.

Hanno studiato un metodo per eliminare ogni impurità dalla trementina, utilizzando un metodo a 4 stadi. Se il signor Honda avesse avuto accesso a questa trementina pura, avrebbe proposto una massiccia riforestazione ai tropici per la conquista del mercato mondiale delle moto.

Ovviamente c’è dell’altro.

L’innovazione va oltre la trementina pura e sta soprattutto nella progettazione di un modello di business diverso. La Blue Economy è questo. Le innovazioni devono spingere altre innovazioni, chiudendo un cerchio veramente senza sprechi e rifiuti o, al massimo, con il minimo possibile.

Prima di tutto il centro ricerche situato a Vichada in Colombia, è totalmente autonomo, contando su ben 40,000 istallazioni fotovoltaiche. Questo incide pesantemente sul prezzo e le prestazioni dei prodotti e dei laboratori.

La rigenerazione della foresta costa circa 1.100 dollari per ettaro. Una foresta nuova aumenterà il pH del suolo, che filtrerà l’ acqua piovana. La vendita di acqua potabile diventa un primo flusso di cassa che si inserisce anche in una strategia di assistenza sanitaria preventiva, in una regione in cui la maggior parte della popolazione soffre di malattie gastrointestinali a causa della mancanza di acqua.

Mentre Las Gaviotas è in grado di rispondere a tutta la domanda locale, l’ eccesso di acqua filtrata viene venduto a Bogotà. Dopo sette-otto anni la giovane foresta inizia a produrre resina di gomma. Poiché Las Gaviotas produce in loco le proprie energie rinnovabili e lavora localmente la resina, si creano posti di lavoro e opportunità.

Inoltre si diminuisce il carburante importato.
Se Las Gaviotas dovesse spostarsi verso la piena capacità sfruttando gli attuali 8.000 ettari con circa 3,6 milioni di pini, ogni anno potrebbe generare 2,3 milioni di litri di trementina come biocarburante rinnovabile.

I soldi usciti dall’economia locale, ora circolano nella regione, generando posti di lavoro e reddito.

Invece di lavorare la resina esclusivamente per il colophon, si dovrebbe costruire una bioraffineria, generando quattro flussi di cassa. Questo è redditizio.

Gli alberi maturi potrebbero anche produrre un litro all’anno. Duemilacinquecento alberi potrebbero produrre combustibile sufficiente per guidare 50.000 chilometri con un’auto a basso consumo di carburante. Si tratta di un’ opzione interessante per le economie remote, in quanto la proposta non mira semplicemente a competere sul piano dei prezzi e delle prestazioni con il gasolio o la benzina, ma modifica il modello commerciale in cui un investimento genera rendimenti consistenti e aumenta il valore dei terreni. Il legno può ancora essere trasformato in matite, creando una quinta opportunità di business.

Una foresta appena piantata può fornire reddito, rispondere al bisogno di acqua e carburante, fornire la biodiversità necessaria e rinfoltire le aree verdi. L’economia attuale distrugge, la Blue Ecnomy è pensata per costruire.
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Fonte



L’AUTORE
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Gunter Pauli – Laureato in economia all’Università Sant’Ignazio di Loyola in Belgio, è imprenditore in diversi settori come la cultura, la scienza, la politica e l’ambiente. Costruì la prima fabbrica, Ecover, di detersivi biodegradabili che utilizzavano gli acidi grassi dell’olio di palma al posto dei tensioattivi petrolchimici. Ha fondato la “Zero Emissions Research Initiative”, rete internazionale di scienziati, studiosi, ed economisti che si occupano di trovare soluzioni innovative, progettando nuovi modi di produzione e di consumo a minor impatto ambientale.
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