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 Oggetto del messaggio: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 31/07/2019, 12:08 
potrebbero a malapena giocare un giochino di qualche tempo fa:250 mega di memoria flash e 126 di RAM

In pratica,sarebbe come se voi foste andati su Giove con un infosistema della nonna con il quale:
a)controllare l'insieme,l'assetto,la rotta(ricordatevi che i segnali tra la sonda e la terra diventano sempre più difficili e lontani nel tempo!)
b)raccogliere,registrare e trasmettere dati durante il viaggio
c)entrare alla grande nel super campo gravitazionale e magnetico di Giove,resistere alle radiazioni,entrare in orbita perfettamente
d)restare più di due anni raccogliendo dati,sondando l'atmosfera del pianeta,trasmettendoli a terra
e)nel contempo,scattare e inviare migliaia di foto!

Il tutto raccogliendo energia da un sole del c...o lontanissimo con i pannelli solari e il resto svolazzanti in un mare di radiazioni e
sollecitazioni violentissime!!!
IN ALTRE PAROLE,VOI E LA VOSTRA SONDA DOVRESTE ESSERE DEI MIRACOLATI CRONICI oppure...NON ESSERCI MAI ANDATI!!!
Cosa scegliete?
Il miracolo laico cronico o la...pelle???

****

Sulla luna ci sono andati con BARZAcomputers che dovevano fare un lavoro di tre
Mad...e e un padre Pio!
Paolo Nespoli ci dice che i pc degli shuttle avevano una memoria operativa e rigida del c...o,per dirla eufemisticamente!(non parliamo della soyuz,secondo lui un catorcio montato in un garage!!!)
Però lui,a differenza di Juno,volava dalla terra alla iss...
Invece,come juno, ha scattato,dice lui,500 000 foto della terra ma...lui stava seduto comodamente usando una macchina superprofessionale,
Juno,invece...
Adesso se volete sapere cosa
è o sarebbe capace di fare juno con i suoi 126 mega di RAM leggete questo:

https://www.google.com/url?sa=t&source= ... um&ampcf=1

Ora immaginatela orbitare a decine di migliaia di km/h,dentro un campo magnetico infernale,in un oceano di radiazioni letali per qualsiasi sistema che non sia ipersuperschermato,
sballonzonata da un campo gravitazione diabolico,alimentata da un sole distante miliardi di km,con una informatica del c...o!!
MA...I PRONIPOTI DEI FRATELLI GRIMM,DI ANDERSEN ,LEWIS CARROL...LAVORANO FORSE ALLA NASA E ALL' ESA??

Ah,dimenticavo di dirvi che i pannelli solari devono garantire alla sonda 500 Watt stabili di energia....
IL BALLO DI SAN VITO AL CONFRONTO È UNA PARAPLEGIA...


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 Oggetto del messaggio: Re: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 31/07/2019, 13:07 
È incredibile come ti sforzi di dimostrare ancora che di informatica e di elettronica non ne capisci molto!

Dal sito:Spacecraft Information Juno
Data System
RAD750 Card - Image: BAE Systems
RAD750 Card – Image: BAE Systems
Juno features a data handling system that is based on the RAD750 flight processor with 256 megabytes of flash memory and 128 megabytes of DRAM local memory. RAD750 is a flight processor designed to operate in the strongest radiation environments. It has substantial flight heritage and has already been proving itself on different mission such as NASA’s Mars Science Laboratory. Compared to most computers on Earth, Juno’s processor only features a fraction of their capabilities. But for space applications, electronics have to be able to endure the space radiation environment and provide stability. RAD750 is a single-card computer that was manufactured by BAE Systems in Manassas, Va. The processor can endure radiation doses that are a million times more extreme than what is considered fatal to humans.

Also, RAD750 will not suffer more than one event requiring interventions from Earth over a 15-year period. “The RAD750 card is designed to accommodate all those single event effects and survive them. The ultimate goal is one upset is allowed in 15 years. An upset means an intervention from Earth — one ‘blue screen of death’ in 15 years. We typically have contracts that (specify) that,” said Vic Scuderi BAE Business Manager. The RAD750 processors operate at up to 200 megahertz. With RAD750, Juno can support up to 100Mbps of total instrument throughput which is more than sufficient for the payload suite


Cosa c'entra la memoria con quello che hai scritto?
A) controllare l'assetto e la rotta non occupa ram, giusto qualche KB
B)raccogliere e trasmettere dati... La ram ha una funzione marginale
C)come la A ma le radiazioni cosa c'entrano con la ram?
D) lo avevi già detto
E)forse questo riguarda la ram! Ma è un solo processo! Non girano altre applicazioni che riempiono la ram! Poi man mano che li trasmette a terra libera nuovo spazio sulla ram!
Confondi il lavoro della CPU con quello della ram! Già un'altra volta scrivesti che Nespoli disse che la ram era insufficiente per andare sulla luna!
È bello che le tue lacune ti spingono a scrivere


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 Oggetto del messaggio: Re: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 31/07/2019, 13:16 
giuse'...va a c...à che hai stufà [xx(]


e questo spiega agli utenti il perchè :

https://spazio-tempo-luce-energia.it/juno-è-protetta-da-scudi-termici-ma-è-protetta-soprattutto-dalle-radiazioni-eef85dac301d

Scheda madre dotata di 256 mega flash e 126 mega ram,
e la sonda lavora in base a una potenza del c....o
Come ben scrive l'autore all'inizio:
"Perché una sonda spaziale possa svolgere al meglio la sua missione, gli strumenti di bordo devono essere perfettamente operativi. Nell’era digitale in cui viviamo, ciò significa che un velivolo spaziale deve essere dotato di uno o più computer e di un’elettronica che sovrintendano, in ogni istante, alle funzioni degli strumenti scientifici e dei sistemi di supporto (pannelli solari, retrorazzi, antenne, regolatori termici ecc.)."
e questo è solo un aspetto
del lavoro,perchè juno deve gestire operativamente gli strumenti scientifici che avete letto nel primo articolo,strumenti che hanno bisogno di una gestione precisissima e continuativa!

ALLORA,GIUSE',VUOI CHE MI RIPETA O LASCI IN PACE I MIEI THREAD?


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 Oggetto del messaggio: Re: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 31/07/2019, 13:28 
Ti voglio bene anche io! Ma dici cose sbagliate certe volte!
Ti faccio un esempio!
Una scheda Arduino ha 32KB di ram eppure riesce a far volare i droni (riceve dal trasmettitore, controlla l'assetto, controlla la spinta, regola la potenza ai motori e in alcuni casi riescono anche a trasmettere informazioni al pilota, come posizione o video), fa funzionare le stampanti 3d e lì di cose ne controlla molte!
L'elettronica di Juno non deve fare un granché, riceve segnali dalle sonde, li converte e li trasmette, l'assetto lo ricava dagli stessi sensori e ha finito!


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 Oggetto del messaggio: Re: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 31/07/2019, 14:47 
Non mi pare un paragone utile:un drone,al confronto di juno,non esiste neppure,e questo anche se juno lavorasse nei pressi del paradiso!
C'è da dire qualcosa a proposito della potenza:
500 watt forniti da pannelli solari grandi quanto si vuole ma distanti dal sole miliardi di km,sottoposti ad una tempesta continua di particelle supercariche,con una temperatura di moto elevatissima in una area che fa impallidire le fasce di Van Allen!
Sono 18000 cellule fatte per ricevere calore e luce da una sorgente nota e non da un Gigante letale!
Cmq,i dati raccolti da Juno sono scarsi e testimoniano i problemi discussi qui;a parte le immagini in quantità industriale,io non vedo niente che possa essere paragonato,ad esempio,alle sonde marziane , LRO e MRO!
Il fatto è che Giove è un bersaglio sbagliato
scelto solo per ragioni di immagine e prestigio tecnico!
Bisognava scegliere,semmai,una missione esplorativa piú superficiale ma interessante e utile sul piano pratico!
Europa,ad esempio,un volo osservativo senza molte pretese ma sufficiente per chiarire meglio alcuni
aspetti della sua superficie,in vista di un eventuale atterraggio!
Una sonda ERO,Europe Reconnaissance Orbiter,piazzata intorno ad Europa per anni e anni: osservare minutamente Europa,poi le altre lune e Giove stesso!
Un bersaglio utile per l'esplorazione spaziale,dunque,mentre Giove è,come ho detto,una scelta di immagine e prestigio!


Ultima modifica di freelancer007 il 31/07/2019, 14:58, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 31/07/2019, 14:50 
freelancer007 ha scritto:
giuse'...va a c...à che hai stufà [xx(]


e questo spiega agli utenti il perchè :

https://spazio-tempo-luce-energia.it/juno-è-protetta-da-scudi-termici-ma-è-protetta-soprattutto-dalle-radiazioni-eef85dac301d

Scheda madre dotata di 256 mega flash e 126 mega ram,
e la sonda lavora in base a una potenza del c....o
Come ben scrive l'autore all'inizio:
"Perché una sonda spaziale possa svolgere al meglio la sua missione, gli strumenti di bordo devono essere perfettamente operativi. Nell’era digitale in cui viviamo, ciò significa che un velivolo spaziale deve essere dotato di uno o più computer e di un’elettronica che sovrintendano, in ogni istante, alle funzioni degli strumenti scientifici e dei sistemi di supporto (pannelli solari, retrorazzi, antenne, regolatori termici ecc.)."
e questo è solo un aspetto
del lavoro,perchè juno deve gestire operativamente gli strumenti scientifici che avete letto nel primo articolo,strumenti che hanno bisogno di una gestione precisissima e continuativa!

ALLORA,GIUSE',VUOI CHE MI RIPETA O LASCI IN PACE I MIEI THREAD?


Il tuo testo che usi come prova lo hai preso da qui:
Juno è protetta da scudi termici
e te lo riporto:
Perché una sonda spaziale possa svolgere al meglio la sua missione, gli strumenti di bordo devono essere perfettamente operativi. Nell’era digitale in cui viviamo, ciò significa che un velivolo spaziale deve essere dotato di uno o più computer e di un’elettronica che sovrintendano, in ogni istante, alle funzioni degli strumenti scientifici e dei sistemi di supporto (pannelli solari, retrorazzi, antenne, regolatori termici ecc.).
Benché oggi i computer e i sistemi elettronici siano ubiquitariamente diffusi e dotati di potenza più che sufficiente a gestire le funzioni degli strumenti di una sonda spaziale, i computer che si trovano in vendita in una qualsiasi catena di distribuzione come Euronics o MediaWorld non sono per nulla adatti allo scopo. Più della mera potenza di calcolo, infatti, un computer installato su una sonda spaziale deve possedere due doti che i computer commerciali non hanno: affidabilità nel tempo e resistenza alle radiazioni.
Raggi cosmici e fotoni particolarmente energetici possono danneggiare l’elettronica di bordo, sia mettendo fuori uso i componenti più fragili sia, in modo più subdolo, inducendo cambiamenti di valore — cioè bit che passano da 1 a 0 e viceversa — nelle celle di memoria. Quest’ultimo è un danno di tipo software: provoca l’impossibilità di eseguire correttamente i programmi che gestiscono le funzioni degli strumenti scientifici e di navigazione, mettendo in serio pericolo il raggiungimento degli obiettivi della missione.

Agli albori dell’era spaziale, in verità, le radiazioni al di fuori della bassa orbita terrestre potevano fare pochi danni all’elettronica di bordo. I transistor (che sono tra i componenti più piccoli e numerosi dei computer attuali) erano giganteschi, visibili a occhio nudo come si può vedere nell’immagine qui a sinistra. Il componente mostrato è una porta NOR del sistema di guida computerizzato della missione Apollo. È così grande e richiede tanta energia per farla funzionare, che servirebbe probabilmente il campo magnetico di una stella di neutroni per metterla fuori uso.
Ma i computer odierni sono molto diversi: letteralmente miliardi di transistor sono stipati in pochi centimetri quadrati. Il livello di miniaturizzazione è così elevato che bastano minuscoli sbalzi di tensione per cambiare il contenuto di una cella di memoria. Ecco dunque la necessità di dotare le sonde spaziali di computer e sistemi elettronici costruiti appositamente per essere il più possibile refrattari all’effetto perverso di raggi cosmici, vento solare e campi magnetici.
Un lavoro di schermatura particolarmente accurato e complesso è stato necessario per proteggere l’elettronica della sonda Juno, che si trova da luglio in orbita intorno a Giove. La missione scientifica di Juno prevede una serie di passaggi ravvicinatissimi, che la porteranno a sfiorare quasi le nuvole di Giove. Si troverà così immersa nella più potente fascia di radiazioni del sistema solare.
Una scheda madre molto simile a quella del computer che gestisce le operazioni di volo della sonda è visibile nell’immagine seguente.
Immagine
È un processore di volo chiamato RAD750. Lavora a 200 megahertz, possiede 256 megabyte di memoria flash e 128 megabyte di DRAM ed è in grado di gestire un flusso di dati fino a 100 megabit per secondo: una dotazione che può far sorridere, di fronte alla potenza nettamente superiore di computer commerciali da poche centinaia di euro.
Ma il punto di forza di questa scheda, costruita dalla società BAE Systems, è la capacità di resistere alle avverse condizioni ambientali che Juno sperimenterà in prossimità di Giove: è in grado, infatti, di sopportare una dose di radiazioni un milione di volte maggiore di quella che sarebbe letale per un essere umano. L’affidabilità nel tempo è inoltre a prova di bomba. Specifici contratti stipulati con la NASA prevedono che il computer non vada incontro a più di un fallimento ogni 15 anni: l’equivalente del “blue screen of death” (il famigerato schermo blu della morte, a cui gli utenti di alcuni sistemi operativi Microsoft erano tristemente abituati) — un evento che richiede l’intervento di operatori da Terra per il reset delle funzioni del computer — nella RAD750 installata su Juno può verificarsi non più di una sola volta nell’ambito dell’intera missione.
Ma le precauzioni non sono mai troppe. Tutti i principali strumenti elettronici di Juno sono chiusi in cassaforte. Letteralmente. Quella che si vede calare dall’alto appesa a dei cavi nella foto di apertura del post è una cassa in titanio con le pareti spesse 1 centimetro, del peso complessivo di 180 kg. La cassa è stata installata su Juno e avvolge come un sudario l’elettronica di bordo, limitando l’esposizione alle radiazioni del suo contenuto a 25.000 Krad (1.000 rad, equivalenti a 1 Krad, possono uccidere un essere umano). Poiché quell’elettronica è testata per sopportare fino a 50.000 Krad, la precauzione dovrebbe essere più che sufficiente a garantire che Juno possa portare a termine con successo la sua pericolosa missione.


Ho non hai letto tutto l'articolo oppure non capisco cosa vuoi dire!


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 Oggetto del messaggio: Re: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 31/07/2019, 15:40 
avete potuto leggere che basta una interferenza minimissima,l'autore parla di un bit,per influenzare un dato.
Ora,l'interferenza è possibile su tutti i sistemi,compresi i sensori e le modalità di lavoro degli strumenti specifici!
Io resto dell' idea che mandare su Giove quella sonda sia stata una scelta di immagine e di "prestigio";una sonda con strumentazioni e scopi diversi,avrebbe potuto fare un gran bel lavoro attorno alle lune e poi piazzarsi attorno ad Europa o Ganimede come satellite fisso!


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 Oggetto del messaggio: Re: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 01/08/2019, 14:19 
Ma che dici Fre? Loro sono "perfetti", tutto ciò che fanno è infallibile, anche a distanze inimmaginabili, vuoi tu mettere in dubbio il potere divino della scienza macaca?

A proposito, mi spieghi come mai con tutti i detriti interplanetari in giro non vanno mai a sbattere il naso su qualche sasso?



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Correte correte... che per pagare i mercanti e i loro camerieri dovrete rubare sempre di più, e attenti a non dimenticarvi la carta di credito a casa... che se vi rompete il muso per strada neppure il carroattrezzi viene più a prendervi.
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 Oggetto del messaggio: Re: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 01/08/2019, 14:24 
Ora ci siamo tutti! Voi si che capite tutto! I 2 che se non sanno come funziona allora non può funzionare! Studiate e lo capirete.
I detriti interplanetari! Ti vedi troppo Dragonball.


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 Oggetto del messaggio: Re: I computer della sonda Juno...
MessaggioInviato: 01/08/2019, 14:29 
1. dal momento in cui le sonde vengono PROGETTATE al momento del lancio passano diversi anni
2. se nel frattempo è intervenuto qualche progresso in un campo riguardante qualche componente, difficilmente viene fatto aggiornamento con sostituzioni se si è costretti a rifare il resto anche in parte
3. gli strumenti delle sonde e tutta la parte elettronica hanno protezioni molto avanzate (ROBUSTE) per evitare il minimo danno DA PARTICELLE ELETTRICHE VARIE - PRESENTI NELLO SPAZIO che farebbe risultare nel nulla missioni che costano tanti tanti soldi e con finestre di lancio uniche oltre ai tempi conseguenti
4. all'epoca della progettazione i componenti elettronici erano il massimo
5. ci si occupi di fare ricerche su questo argomento che...
senz'altro non sono come una fumosa critica sullo stato delle tecnologie a bordo delle sonde tipica da spettatori di dragonball come dice GiuseppeA
6. parlare e dire 'ma che strumenti antiquati' significa sconoscere il tempo precedente, che ha formato gli strumenti e le tecnologie ATTUALI
7. spero che finisca ANCHE questa MANFRINA degli strumenti vecchi, non protetti e polemiche affini

NOTA: leggo solo ora quello che hai riportato GiuseppeA, lo lessi anche io tempo fa (per me si parla solo di leggere) sono giusto le informazioni richieste, a differenza di chi pensa che quello che è pronto è improvvisabile e riproducibile in episodi da dragonball... grrrr



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