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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 16/10/2019, 08:59 


LA CINA ATTUALMENTE PRODUCE IL 93% DELLE TERRE RARE



https://it.wikipedia.org/wiki/Terre_rare

con queste implicazioni mostruose

https://www.bbc.com/future/article/2015 ... e-on-earth

Guarda su youtube.com


https://www.imperialbulldog.com/2011/04 ... lambiente/

https://www.corriere.it/scienze/cards/b ... ento.shtml


Contrariamente al nome, non sono rare, ma visto che la loro estrazione crea problemi di inquinamento ambientale, l’unico paese che è stato disposto nell’ultimo decennio ad estrarle in quantità significative è la Cina.

Una distesa di polvere nera, dove una volta c’erano campi di grano e granturco. Un lago di rifiuti liquidi bruni e inquinati, ampio 10 chilometri, che rischia di avvelenare il Fiume Giallo. Diffusa radioattività e la gente che si ammala di cancro e muore. Questa è la situazione a Baotou, Mongolia Interna, ricca di pregiate terre rare, la cui estrazione ha distrutto la vita dei residenti. Baotou ha alberghi di lusso, ottimi ristoranti, bar e locali alla moda, saune e posti di intrattenimento. Ma a pochi chilometri dalla città molti portano maschere per proteggersi dalla polvere nera, che fa tossire e avvelena i polmoni, per la strada commercianti ambulanti le vendono per 2 yuan ai passanti. I minerali sono trattati e raffinati da decine, forse centinaia di fabbriche nella zona, che scaricano 24 ore al giorno nel lago locale i rifiuti di 7 milioni di tonnellate di minerale scavato ogni anno, dopo essere stato raffinato con acidi e prodotti chimici. A un chilometro dal lago e a 8 da Baotou sorge il villaggio Dalahai, vicini sono altri 5 villaggi con qualche migliaio di persone. Sono villaggi-del-cancro, la percentuale dei malati è molte volte maggiore la media nazionale, la gente ha mal di stomaco e perde i denti a 35-40 anni. Un residente, Jia Yunxia, racconta al South China Morning Post che il governo ha promesso loro un indennizzo. Ma non hanno ricevuto uno yuan e non hanno il denaro per comprare una casa altrove. Il Fiume Giallo scorre appena 10 km a sud. Nel 2005 studi ufficiali, tra cui quello di Xu Guangxian, ex presidente della Società chimica cinese, hanno accertato che la zona è contaminata con il torio, sorgente di radioattività e altre sostanze tossiche, che rischiano di inquinare il Fiume Giallo, fonte d’acqua per 150 milioni di persone. Gli studi sono rimasti segreti per anni.

La Cina ha attualmente il monopolio mondiale della produzione delle terre rare (dal 97 al 99%) e consistenti riserve minerarie, condizionando in modo significativo lo sviluppo dei settori high tech e della Green Economy. Solo che entro gli stessi confini del Paese si concentra un fenomeno non meno significativo e di grande impatto sul mercato: quello della produzione clandestina. Un segmento sommerso che, ha evidenziato oggi dalle pagine di Business Insider l’analista di Sitka Pacific Mike Shedlock, compensa da solo circa la metà dell’export cinese. Ovvero, in definitiva, circa il 50% delle esportazioni mondiali.

Mezzo secolo fa la Cina non era tra i principali produttori di Rees. Tra il 1950 e il 1980, gli Stati Uniti, India, Sud Africa e Brasile sono stati considerati ai primi posti nella produzione. Durante il 1980 la Cina ha cominciato a vendere sottocosto rispetto ai concorrenti, portando ai consumatori ad effettuare acquisti a più buon mercato, per i loro approvvigionamenti dai cinesi. Molycorp, miniera situata in California era una volta il più grande produttore REEs nel mondo, ma fu costretto a chiudere nel 2002. La miniera oggi dovrebbe riaprire nel 2011 e dovrebbe iniziare a contribuire alla produzione entro il 2012, con una fornitura di 20 mila tonnellate (metriche).Questo ha avuto un effetto negativo sulle miniere REEs in diversi paesi, portando alla chiusura della maggior parte dei siti estrattivi.

Nel 2010, inoltre, la Cina ha ridotto la produzione di terre rare, per migliorare gli standard di protezione ambientale e per razionalizzare il sistema produttivo nazionale. Si è registrato nel contempo un notevole aumento dei consumi interni di terre rare. Il paese ha pertanto dovuto contingentare le esportazioni di terre rare, creando in particolare in Giappone e negli Stati Uniti forti tensioni commerciali e politiche che si sono anche riflesse nelle relazioni internazionali. Il 12° piano quinquennale cinese (2011-2015) contiene tra l’altro progetti per il consolidamento della capacità del paese nel settore delle terre rare con particolare riferimento alle tecnologie di separazione e di purificazione.

Gli squilibri esistenti a livello di produzione mondiale e l’orientamento della Cina interessata a seguire integralmente il ciclo del prodotto nel prossimo decennio fanno presagire che produzione e commercio di questi minerali assumeranno una valenza geopolitica, condensata nella formula lapidaria attribuita già nel 1992 a Deng Xiaoping: «Il Medio Oriente ha il petrolio, la Cina ha le terre rare». E proprio per la loro strategicità, l’Unione europea sollecita la valorizzazione di altri giacimenti. Nel frattempo, si punta sulla Groenlandia, dove le nuove miniere scoperte dovrebbero essere teoricamente in grado di garantire, ma non si sa tra quanti anni, un terzo della produzione mondiale attuale.




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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 16/10/2019, 12:33 
Proprio per questo Trump voleva comprarsi la Groenlandia, lì la cina ha il controllo di tutte le concessioni minerarie proprio per estradizione delle terre rare.

Cita:
La guerra delle “ Terre rare” ha un solo vincitore: la Cina

Sono gli elementi chimici necessari per le nuove tecnologie come il lantanio, l’olmio, l’ittrio o lo scandio e l’ 87 per cento del mercato mondiale è nelle mani di Pechino

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La guerra delle “ Terre rare”. «Il Medio Oriente ha il petrolio, la Cina ha le terre rare». Questa espressione attribuita a Deng Xiaoping, il famoso leader della modernizzazione della Repubblica Popolare, spiega bene l’approccio di Pechino per quelle che sono le materie prime strategiche dell’industria del futuro, le terre rare e che stanno diventando una risorsa chiave nel conflitto economico strategico che sta opponendo Usa e Cina.

La terre rare non sono così rare nella crosta terrestre. Anzi, esse sono abbastanza presenti sul nostro pianeta. Sono diffuse nelle formazioni di roccia. Pur tuttavia non sono facilmente disponibili. Ma che cosa sono?

Sono tante e sono importanti. Tutte assieme costituiscono un insieme di ben 17 elementi della tavola periodica. Si chiamano con denominazioni strane: lantanio, cerio, praseodimio, neodimio, samario, europio, gadolinio, terbio, disprosio, olmio, erbio, itterbio, lutezio. A queste si aggiungono altri elementi come l’ittrio e lo scandio.

Le terre rare non sono una realtà omogenea. Tutt’altro: si dividono in due categorie, le “terre rare leggere” e quelle “pesanti”. Queste ultime sono quelle più usate nell’industria dei beni ad alta tecnologia.

E qui arriviamo al punto sensibile. Le terre rare servono davvero per tante cose che ci piacciono. Sono indispensabili per le calamite e le ritroviamo nei motori delle auto elettriche ( qui iniziano le loro applicazioni “verdi”, quelle nel quadro della rivoluzione industriale di stampo ecologico prossima ventura) e nei generatori caratteristici delle pale eoliche a forte potenza.

Le tecnologie legate alla terre rare le ritroviamo in tantissimi beni che usiamo tutti i giorni anzi che sono diventati indispensabili per la nostra vita quotidiana e per l’economia avanzata: prodotti audio, sensori, dischi rigidi, e infine le lampade più moderne.

Ci sono terre rare in processi di raffinazione del petrolio, nell’industria del vetro, o ancora nelle marmitte catalitiche, nelle pile a combustibile, nei superconduttori ad alta temperatura, nelle nanotecnologie. Insomma in tutta l’industria dell’alta tecnologia, dove più dove meno, ci sono terre rare. Il lantanio, ad esempio, trova impiego nelle lenti ottiche di alta qualità o nel cracking del petrolio. Il cerio è un componente importanti di leghe fondamentali. Il praseodimio se la fa con i magneti permanenti. Il neodimio con il laser ( e tante altri beni). Il samario per laser e per il controllo dei reattori nucleari. Dobbiamo continuare? L’elenco è lunghissimo, ma vale la pena di ricordare ancora qualcosa: il terbio, ad esempio, è usato per le memorie ottiche dei computer, i componenti degli hard disk, le leghe magnetiche, mentre lo scandio per le super- leghe e l’ittrio per i superconduttori.

Abbiamo a che fare con materie prime decisamente strategiche, che sono presenti dappertutto sul nostro piccolo pianeta, ma in piccole quantità. Grazie, però, alle basse concentrazioni esistenti, l’attività di estrazione, separazione, lavorazione delle terre rare si presenta particolarmente costosa e provoca un fortissimo impatto ambientale. E qui iniziano i problemi.

Fino agli anni Sessanta circa l’industria delle terre rare era una faccenda di quattro paesi, Australia, Brasile, India, Sudafrica, ovvero quasi tutte nazioni legatissime all’Occidente. Nei due decenni successivi gli Stati Uniti entrarono in scena con il grande giacimento e le fabbriche minerarie di Mountain Pass, in California.

L’impatto ambientale era particolarmente forte e fu così che prima negli anni Ottanta e poi sempre di più con il nuovo secolo, un nuovo importantissimo attore si è presentato sulla scena mondiale dell’industria delle terre rare: la Cina. In quei anni, grazie ad una precisa strategia della leadership cinese, l’industria delle terre rare è diventara decisiva per la Repubblica Popolare. Come corollario l’industria cinese diventasse decisiva per tutto il mondo.

Risultato? Secondo alcune stime di pochi anni or sono, l’ 87 per cento del mercato mondiale delle terre rare è nelle mani di Pechino. La Cina ha creato un quasi- monopolio nazionale di questo settore chiave dell’industria ad alta tecnologia a livello mondiale. Anzi la Cina, nel 1990, ha dichiarato questo settore, “strategico” a tutti gli effetti, impedendo quindi qualsiasi penetrazione in esso del capitale straniero.

continua qui ---> https://ildubbio.news/ildubbio/2019/07/09/la-guerra-delle-terre-rare-ha-un-solo-vincitore-la-cina/



ancora:

Cita:
L’Artico si scioglie e la Cina è già lì. Per il grande affare

Le prime prenotazioni on line, 50 euro l’una, sono state vendute subito dopo l’annuncio ufficiale: il più lungo tunnel sottomarino del mondo (100 km) sarà scavato dal 2020 sul fondo del Mar Baltico, fra la capitale estone Tallinn e quella finlandese, Helsinki. Lo scaveranno e pagheranno quasi tutto i cinesi: 15 miliardi di euro, più 100 milioni offerti da un’impresa saudita.

[...]

La Cina controlla le «terre rare»
Poi ancora la miniera di ferro di Isua (della General Nice di Hong Kong) e infine Kvanefjeld, nell’estremo Sud: una riserva mai sfruttata di uranio e «terre rare», i metalli usati per la costruzione di missili, smartphone, batterie e hard-disk. Kvanefjeld, che è accessibile solo via mare, è proprietà della compagnia australiana Greenland Minerals Energy e al 12,5% della compagnia di Stato cinese Shenghe Resources, considerata la maggiore fornitrice di «terre rare» sui mercati internazionali. Con un investimento da 1,3 miliardi di dollari il giacimento potrà fornire una delle più alte produzioni al mondo di «terre rare». La quota azionaria della Shenghe è limitata, ma il suo ruolo nel progetto no, perché il prodotto estratto da Kvanefjeld sarà un concentrato di «terre rare» e uranio, i cui elementi dovranno essere processati e separati, e questo accadrà soprattutto a Xinfeng, in Cina, dove gli stabilimenti sono già in costruzione. Nel progetto c’è anche un nuovo porto, nella baia accanto al giacimento. La Cina possiede già oltre il 90% di tutte le «terre rare» del mondo, dunque ne controlla i prezzi. Con quel che arriverà da Kvanefjeld, chiuderà quasi il cerchio. Nei lavori del porto è coinvolto anche il colosso di Stato cinese CCCC, già messo sulla lista nera della Banca Mondiale per una presunta frode nelle Filippine. I dirigenti della Shenghe, nel gennaio di quest’anno, hanno formato una joint-venture con compagnie sussidiarie della China National Nuclear Corporation.

qui continua l'articolo con immagini e schemi vari: https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/artico-clima-scioglie-ghiaccio-cina-grande-affare-via-polare-groenlandia/7b4764f8-9429-11e9-bbab-6778bdcd7550-va.shtml



In un paese normale sono questi i temi che dovrebbero essere all'ordine del giorno, se non dei media, quanto meno delle istituzioni . Come sempre invece noi lasciamo che sia il "futuro" a travolgerci invece di guidarlo mentre perdiamo tempo a sbraitare di pistolinate come il presunto problema migranti, flat tax, trivellazioni e tav solo per citare le priem cose che mi vengono in mente.



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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 25/11/2019, 20:38 
L’eolico e il solare tedesco costano il triplo del nucleare francese e dureranno la metà del tempo



Il costo dell’energia nucleare francese ammonta tuttora al 60% di quello che la Germania ha speso per le energie rinnovabili. La Francia produce circa 400 Terawattora (TWh) all’anno dal nucleare, la Germania 226 Terawattora all’anno [dalle rinnovabili], ma 45 Terawattora di queste ultime provengono dalla combustione delle biomasse, che genera inquinamento atmosferico.

Gli impianti solari tedeschi dovranno essere rifatti ogni 15-25 anni. I parchi eolici dovranno essere ricostruiti ogni 20-25 anni. Le centrali nucleari possono durare 40-80 anni. I costi di manutenzione aumenteranno con la sostituzione delle turbine eoliche e dei pannelli solari. Le turbine vecchie e i pannelli solari esausti dovranno essere sostituiti.

La Francia ha completato la costruzione del 76% dei suoi attuali 58 reattori ad un costo corretto per l’inflazione di 330 miliardi di dollari (290 miliardi di euro). Il costo cumulativo completo dei 58 reattori è stato inferiore ai 400 miliardi di euro. La Germania ha speso circa 500 miliardi di euro negli ultimi 20 anni per ottenere il 35% della produzione energetica da fonti rinnovabili (di cui il 7% ottenuta con la combustione delle biomasse). La Francia produce quasi il doppio di TWh dal nucleare che la Germania dalle energie rinnovabili (solare, eolica, biomassa, idroelettrica). La Francia produce circa 400 TWh all’anno dal nucleare, mentre tutte le energie rinnovabili della Germania (solare, eolica e biomassa) ammontano a circa 220 TWh.

La Cina è arrivata molto più di recente all’energia nucleare. La Cina ha speso meno di 150 miliardi di dollari dal 2000 al 2019 per arrivare a produrre 300 Terawattora all’anno di energia nucleare.

Il costo sostenuto dalla Francia è di 1 miliardo di dollari per ogni Terawattora all’anno di energia pulita.

Il costo per la Germania è di 2,5 miliardi di dollari per ogni Terawattora all’anno di energia relativamente pulita. I 180 TWh all’anno derivanti dall’energia solare ed eolica sono puliti, ma la biomassa no. Genera inquinamento atmosferico.

L’elettricità francese è più economica del 41% rispetto a quella della Germania. I Tedeschi ora pagano 30 centesimi di euro per kwh, i Francesi 18 centesimi di euro per kwh. In totale, sono 24 miliardi di euro in più all’anno; con 22 anni di costi extra si arriva a 500 miliardi di dollari. Questo è il triplo del costo sostenuto dalla Francia e non include la ricostruzione di tutto il parco solare ed eolico negli oltre 50 anni di durata dei reattori nucleari.

La spesa della Cina è di 0,5 miliardi di dollari per Terawattora all’anno di energia pulita. I costi dell’energia prodotta dal nucleare cinese sono un quinto di quella delle fonti rinnovabili tedesche.

Dal 2006 al 2017, la Germania ha aumentato del 50% il costo dell’elettricità per le famiglie (secondo un rapporto dell’OCSE). Il costo dell’elettricità francese è pari 59% di quello tedesca. La produzione elettrica della Francia rilascia un decimo dell’inquinamento da carbonio rispetto a quella tedesca


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La Germania avrebbe bisogno del 50% in più di energia nucleare rispetto alla Francia per sostituire completamente qualsiasi altra fonte di produzione energetica. Questo costerebbe 600 miliardi di euro se la Germania volesse uguagliare la costruzione del nucleare francese degli anni ’80. I costi e le norme di sicurezza sono però aumentati, anche se le centrali nucleari francesi funzionano senza incidenti da oltre 30 anni. 80 reattori nucleari costerebbero ora alla Germania 1600 miliardi di euro. Questo sarebbe però ancora più economico dei costi stimati della costruzione attualmente in corso delle infrastrutture per la produzione di energia solare ed eolica.

Solo negli ultimi cinque anni, l’Energiewende è costato alla Germania 32 miliardi di euro (36 miliardi di dollari) all’anno e l’opposizione alle energie rinnovabili sta crescendo in tutta la Germania. In pratica, si sono spesi 160 miliardi di euro per ottenere 70 Terawattora all’anno. Con gli stessi soldi investiti nel nucleare la Francia produce 200 Terawattora all’anno.

Der Spiegel cita una recente stima, secondo cui la Germania dovrebbe spendere “3,4 trilioni di euro (3,8 trilioni di dollari),” ovvero sette volte di più di quanto speso dal 2000 al 2019, per aumentare la produzione di energia solare ed eolica da tre a cinque volte entro il 2050.

La Germania dovrebbe aggiungere 7.700 chilometri di nuove linee di trasmissione per portare in rete l’energia rinnovabile dei parchi solari ed eolici, ma finora ne è stato costruito solo l’8%. Lo stoccaggio di elettricità su larga scala [che il nucleare non richiede] rimane inefficiente e costoso.

La Germania rappresenta il 2% delle emissioni mondiali di biossido di carbonio.

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Guardare solo al costo dei pannelli solari non basta per valutare correttamente la trasformazione dell’energia

Le persone non comprendono l’energia o i benefici e i rischi relativi all’energia.

John Gorman era il direttore generale della Canadian Solar Industries Association ma ora è un sostenitore dell’energia nucleare. John sostiene che l’energia nucleare è vitale per risolvere i problemi energetici legati ai cambiamenti climatici.

Una visione eccessivamente ottimistica delle energie rinnovabili ha influenzato le decisioni importanti che riguardano le altre fonti energetiche, in particolare il nucleare. L’attenzione globale per le energie rinnovabili ha causato la dismissione anticipata delle centrali nucleari esistenti e ha bloccato gli investimenti in nuovi progetti. Ha dato alla gente il falso senso di sicurezza di non avere più bisogno del nucleare, quando nulla potrebbe essere più lontano dalla verità.

Quel che è peggio, perché l’eolico e il solare sono fonti di energia variabili (producono elettricità solo quando il vento soffia o il sole splende), per sostenere la domanda devono essere accoppiati ad altre fonti di energia e queste sono quasi sempre i combustibili fossili. In assenza di sufficiente energia nucleare, le energie rinnovabili servono solo a prolungare la vita delle centrali a carbone e a gas, le uniche [insieme al nucleare] che possono produrre energia senza soluzione di continuità.

Il nucleare è l’unica tecnologia comprovata che ha decarbonizzato le economie di interi paesi, tra cui la Francia e la Svezia.



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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 26/11/2019, 01:44 
sottovento ha scritto:
Il punto è che la nostra, seppur notevolmente avanzata, è una società ancora basata su criteri energetici antidiluviani
rispetto a ciò che potrebbe essere la civiltà umana e, certamente, se non saremo (saranno), in grado di evolvere
questo pianeta non durerà molto o gli umani si distruggeranno a vicenda con una guerra.


La risposta è arrivato a darla prima il buon vimana131:

vimana131 ha scritto:
L’eolico e il solare tedesco costano il triplo del nucleare francese e dureranno la metà del tempo



Il costo dell’energia nucleare francese ammonta tuttora al 60% di quello che la Germania ha speso per le energie rinnovabili. La Francia produce circa 400 Terawattora (TWh) all’anno dal nucleare, la Germania 226 Terawattora all’anno [dalle rinnovabili], ma 45 Terawattora di queste ultime provengono dalla combustione delle biomasse, che genera inquinamento atmosferico.

Gli impianti solari tedeschi dovranno essere rifatti ogni 15-25 anni. I parchi eolici dovranno essere ricostruiti ogni 20-25 anni. Le centrali nucleari possono durare 40-80 anni. I costi di manutenzione aumenteranno con la sostituzione delle turbine eoliche e dei pannelli solari. Le turbine vecchie e i pannelli solari esausti dovranno essere sostituiti.

La Francia ha completato la costruzione del 76% dei suoi attuali 58 reattori ad un costo corretto per l’inflazione di 330 miliardi di dollari (290 miliardi di euro). Il costo cumulativo completo dei 58 reattori è stato inferiore ai 400 miliardi di euro. La Germania ha speso circa 500 miliardi di euro negli ultimi 20 anni per ottenere il 35% della produzione energetica da fonti rinnovabili (di cui il 7% ottenuta con la combustione delle biomasse). La Francia produce quasi il doppio di TWh dal nucleare che la Germania dalle energie rinnovabili (solare, eolica, biomassa, idroelettrica). La Francia produce circa 400 TWh all’anno dal nucleare, mentre tutte le energie rinnovabili della Germania (solare, eolica e biomassa) ammontano a circa 220 TWh.

La Cina è arrivata molto più di recente all’energia nucleare. La Cina ha speso meno di 150 miliardi di dollari dal 2000 al 2019 per arrivare a produrre 300 Terawattora all’anno di energia nucleare.

Il costo sostenuto dalla Francia è di 1 miliardo di dollari per ogni Terawattora all’anno di energia pulita.

Il costo per la Germania è di 2,5 miliardi di dollari per ogni Terawattora all’anno di energia relativamente pulita. I 180 TWh all’anno derivanti dall’energia solare ed eolica sono puliti, ma la biomassa no. Genera inquinamento atmosferico.

L’elettricità francese è più economica del 41% rispetto a quella della Germania. I Tedeschi ora pagano 30 centesimi di euro per kwh, i Francesi 18 centesimi di euro per kwh. In totale, sono 24 miliardi di euro in più all’anno; con 22 anni di costi extra si arriva a 500 miliardi di dollari. Questo è il triplo del costo sostenuto dalla Francia e non include la ricostruzione di tutto il parco solare ed eolico negli oltre 50 anni di durata dei reattori nucleari.

La spesa della Cina è di 0,5 miliardi di dollari per Terawattora all’anno di energia pulita. I costi dell’energia prodotta dal nucleare cinese sono un quinto di quella delle fonti rinnovabili tedesche.

Dal 2006 al 2017, la Germania ha aumentato del 50% il costo dell’elettricità per le famiglie (secondo un rapporto dell’OCSE). Il costo dell’elettricità francese è pari 59% di quello tedesca. La produzione elettrica della Francia rilascia un decimo dell’inquinamento da carbonio rispetto a quella tedesca


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La Germania avrebbe bisogno del 50% in più di energia nucleare rispetto alla Francia per sostituire completamente qualsiasi altra fonte di produzione energetica. Questo costerebbe 600 miliardi di euro se la Germania volesse uguagliare la costruzione del nucleare francese degli anni ’80. I costi e le norme di sicurezza sono però aumentati, anche se le centrali nucleari francesi funzionano senza incidenti da oltre 30 anni. 80 reattori nucleari costerebbero ora alla Germania 1600 miliardi di euro. Questo sarebbe però ancora più economico dei costi stimati della costruzione attualmente in corso delle infrastrutture per la produzione di energia solare ed eolica.

Solo negli ultimi cinque anni, l’Energiewende è costato alla Germania 32 miliardi di euro (36 miliardi di dollari) all’anno e l’opposizione alle energie rinnovabili sta crescendo in tutta la Germania. In pratica, si sono spesi 160 miliardi di euro per ottenere 70 Terawattora all’anno. Con gli stessi soldi investiti nel nucleare la Francia produce 200 Terawattora all’anno.

Der Spiegel cita una recente stima, secondo cui la Germania dovrebbe spendere “3,4 trilioni di euro (3,8 trilioni di dollari),” ovvero sette volte di più di quanto speso dal 2000 al 2019, per aumentare la produzione di energia solare ed eolica da tre a cinque volte entro il 2050.

La Germania dovrebbe aggiungere 7.700 chilometri di nuove linee di trasmissione per portare in rete l’energia rinnovabile dei parchi solari ed eolici, ma finora ne è stato costruito solo l’8%. Lo stoccaggio di elettricità su larga scala [che il nucleare non richiede] rimane inefficiente e costoso.

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Una visione eccessivamente ottimistica delle energie rinnovabili ha influenzato le decisioni importanti che riguardano le altre fonti energetiche, in particolare il nucleare. L’attenzione globale per le energie rinnovabili ha causato la dismissione anticipata delle centrali nucleari esistenti e ha bloccato gli investimenti in nuovi progetti. Ha dato alla gente il falso senso di sicurezza di non avere più bisogno del nucleare, quando nulla potrebbe essere più lontano dalla verità.

Quel che è peggio, perché l’eolico e il solare sono fonti di energia variabili (producono elettricità solo quando il vento soffia o il sole splende), per sostenere la domanda devono essere accoppiati ad altre fonti di energia e queste sono quasi sempre i combustibili fossili. In assenza di sufficiente energia nucleare, le energie rinnovabili servono solo a prolungare la vita delle centrali a carbone e a gas, le uniche [insieme al nucleare] che possono produrre energia senza soluzione di continuità.

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E chi lo spiega a quello che EEH MAH LI' NVESTIMENTI non ci sono... [:246]

Poi quando parli di Lobby petrolifera scappano sotto il letto e lasciano le discussioni deserte... Chissà perchè... [:246]

NB: Le materie prime si prenderanno dallo spazio, dove l' inquinamento non è un problema. Gli asteroidi sono FATTI di metalli rari!!



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 26/11/2019, 12:11 
Si campa cavallo hudsudhsadashuhud dallo spazio



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MessaggioInviato: 26/11/2019, 13:20 
"Aztlan"]

Cita:
Le persone non comprendono l’energia o i benefici e i rischi relativi all’energia.

John Gorman era il direttore generale della Canadian Solar Industries Association ma ora è un sostenitore dell’energia nucleare. John sostiene che l’energia nucleare è vitale per risolvere i problemi energetici legati ai cambiamenti climatici.

Come no! ottima per risolvere il sovraffollamento del Pianeta Terra. [:306]

Cita:
Il nucleare è l’unica tecnologia comprovata che ha decarbonizzato le economie di interi paesi, tra cui la Francia e la Svezia.

Già, togliamo la Decarbonizzazione e rintrodociamo la Nuclearizzazione. [:302]


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MessaggioInviato: 26/11/2019, 13:36 
Il. Nucleare non e' la soluzione. ,,

Forse il gas.....

Da approfondire. ,,,,

Zio ot [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 27/11/2019, 01:53 
Aztlan ha scritto:
La risposta è arrivato a darla prima il buon vimana131:


Si si certo, tuttavia prova anche a chiedere come mai in Francia è stata approvata nel 2015 la legge di transizione energetica che prevede la riduzione costante della produzione di energia nucleare, per un livello massimo del 50% nel 2025.

Poi comincia anche a domandarti, data la nostra vicinanza territoriale, come i francesi gestiranno i problemi ambientali legati agli impianti che superano i 40 anni di attività.

Infine, prova anche a domandarti dove sono finite le scorie radioattive prodotte dai francesi in tutti questi anni.


di Alessandro Iacuelli

Dopo lo scandalo sullo smaltimento di scorie nucleari nelle zone rurali del Paese, scoperto da France 3 con un recente documentario, in Francia scoppia l'ennesimo scandalo nucleare, che investe direttamente lo Stato e le istituzioni pubbliche preposte alla gestione della produzione energetica nucleare. Stavolta è stata la rete televisiva Artè a scoprire, con un documentario-inchiesta intitolato "Déchets: le cauchemar du nucléaire", dove vanno delle grosse quantità di scarti nucleari transalpini. L'inchiesta, ripresa dal quotidiano Libération, ha scoperto che la Francia ha stoccato in modo totalmente abusivo degli elevati quantitativi di scorie nucleari in Siberia.

L'inchiesta di Artè ha svelato che il 13% delle scorie radioattive francesi sarebbero attualmente stoccate nel complesso atomico russo di Tomsk-7, in Siberia e che ogni anno 108 tonnellate di uranio impoverito provenienti dalle centrali atomiche francesi verrebbero spedite in Russia e scaricate a cielo aperto. "Come e perché le scorie francesi sono arrivate in Siberia?", si chiedono gli autori del documentario, prima di seguire le scorie. I container vengono imbarcati a Le Havre, su navi che attraversano la Manica ed il Baltico, fino a San Pietroburgo, poi sono caricati a bordo di un treno che li porta fino al complesso atomico di Tomsk-7, in Siberia. In questo impianto l'uranio viene sottoposto ad un processo di arricchimento, appena il 10% dell'uranio trattato viene così recuperato, e rispedito in Francia dove viene reintrodotto nel processo di produzione di energia.

Il resto, il 90% del materiale che arriva in Siberia, non è riutilizzabile, diventa di proprietà dell'impresa nucleare russa Tenex e rimane stoccato a cielo aperto. Gli ecologisti russi e francesi di Greenpeace accusano il governo francese di abbandonare le proprie scorie radioattive in Russia, e di non essere capaci di gestire il plutonio, una materia molto pericolosa. Naturalmente questo risultato, portato alla luce e all'attenzione dell'opinione pubblica, pone delle serie questioni. Prima di tutto, come si legge su Libération: "La scarsa sicurezza del trasporto delle scorie per ottomila chilometri, la pericolosità dell'accumulo di questi materiali e la dubbia efficacia del trattamento a cui vengono sottoposti".

Fortissimo l'imbarazzo di Edf, un cui portavoce ha affermato che "I rifiuti radioattivi prodotti dal trattamento dei combustibili restano in Francia dove sono custoditi in depositi in tutta sicurezza". Nonostante questo tentativo "a caldo" di rassicurare, restano vive le immagini dell'inchiesta condotta da Eric Guéret e Laure Noualhat, che mostrano in maniera inequivocabile e dettagliata contenitori con combustibile nucleare usato stoccati accanto ad una ferrovia in Siberia senza nessuna precauzione. Direttamente sul terreno.

In Francia, alle rassicurazioni da parte dei vertici di Edf, soprattutto dopo le fughe radioattive di Tricastin, oramai non crede quasi più nessuno, ad iniziare dall'associazione ambientalista "Sortir du nucléaire", che dichiara: "Mentre il ministro dell'ecologia si accontenta di chiedere un'inchiesta, con l'obiettivo evidente di guadagnare tempo perché l'affaire sparisca dall'attualità, la nostra associazione chiede il ritorno in Francia delle scorie radioattive francesi abbandonate da Edf in Russia". In effetti, il segretario di Stato all'ecologia francese, Chantale Jouanno, ha dichiarato di essere favorevole all'apertura di un'inchiesta interna dell'azienda energetica Electricité de France (Edf) sullo stoccaggio di scorie nucleari francesi in Siberia, pur senza "trarre conclusioni affrettate", quasi a mettere in dubbio la validità del lavoro di Artè, poi ha aggiunto: "A partire dal momento in ci sarà un dubbio, è normale che l'opinione pubblica sarà informata".

Si tratta certamente di una forte manifestazione di imbarazzo nell'affrontare questo nuovo pasticcio, che arriva dopo anni di incidenti, fughe radioattive, ritrovamenti di scorie sepolte in zone rurali della Francia stessa. Tutti eventi che minano e screditano quel nucleare che i francesi stessi hanno sempre definito "sicuro". Così com’é completamente ingiustificabile che l'industria nucleare francese si sbarazzi all'estero dei suoi rifiuti radioattivi. L'argomentazione ingannevole di Edf che pretende che non si tratti di scorie ma di "materiale valorizzabile", e quindi recuperabile e riciclabile, non può essere posta: si recupera il 10% del materiale, il resto rimane in Russia, e si tratta di rifiuti nucleari.

"Bisogna che la Francia nucleare si assuma le conseguenze delle sue attività e ne renda finalmente conto davanti all'opinione pubblica", continua il comunicato di "ortir du nucléaire", "I cittadini francesi devono in questa occasione prendere coscienza dell'accumulazione drammatica di diverse categorie di rifiuti e residui radioattivi prodotti dall'industria nucleare e dell'assenza di soluzioni per queste scorie. Il rimpatrio in Francia delle scorie radioattive spedite in Russia obbligherà le autorità francesi a tentare di trovare un sito di stoccaggio, pur sapendo che è più difficile trovare un sito del genere in Francia che in fondo alla Siberia. Questo permetterà di ricordare che, malgrado le manovre indegne, lo Stato francese non riesce, da molti mesi, ad imporre la realizzazione di un sito di interramento delle scorie radioattive: i tentativi fatti nell'Aube all'inizio del 2009 sono stati respinti dalle popolazioni locali e dalle associazioni antinucleari".

Gli ambientalisti francesi fanno la lista di altre scorie che la Francia ha nascosto in altri Paesi come gli "sterili", vere montagne di residui dell'estrazione di uranio abbandonati a cielo aperto in Niger da Areva. La scoperta della discarica nucleare francese in Russia mette fortemente in dubbio quel che Edf ed Areva propagandano con una massiccia campagna sui media: "Il 96% delle scorie nucleari francesi sono riciclate", secondo alcuni quotidiani francesi, si tratta invece di una campagna di disinformazione che Edf dovrebbe addirittura rettificare.

A dimostrazione di questo, l'inchiesta di Artè arriva appena una settimana dopo l'incidente avvenuto nell'impianto in dismissione di Cadarache vicino Marsiglia, che produceva fino al 2003 carburante MOX, incidente valutato livello 2 dal Commissario per l’energia atomica: durante la dismissione sono stati registrati livelli di radioattività decisamente oltre la soglia consentita. Analizzando l'accaduto, è stato scoperto che nei depositi c'è molto più plutonio di quanto ne fosse stato dichiarato: 39 chili al posto di 8 chili.

Un errore pericolosissimo, poichè come ricorda l'ASN (Autorité de sûreté nucléaire): "Quando vi è una massa critica di materiale nucleare e vi sono determinate condizioni ambientali, si può innescare una reazione nucleare a catena. Di certo vi è che i margini di sicurezza a questo punto si sono abbassati", ma anche un errore grossolano e madornale, nella valutazione della quantità del materiale depositato. Un errore che un qualunque tecnico nucleare non dovrebbe mai commettere. Un errore di superficialità. Cosa che nel settore del nucleare nessuno può permettersi. L'impianto in questione, forniva carburante specialmente al mercato tedesco, era in attività dal 1961 e l'attività fu sospesa nel 2003 perché la zona si rivelò ad alto rischio sismico. Nel corso della pulizia e della dismissione di 450 contenitori di plutonio, il Commissario per energia atomica a potuto constatare che la quantità del materiale radioattivo era nettamente superiore a quello dichiarato.

Quanto accade in Francia, dove oramai l'intero sistema nucleare sta svelando i suoi scheletri nell'armadio, è l'ennesima dimostrazione del fatto che non esiste una soluzione sensata al problema delle scorie. Problema che nella nostra Italia viene addirittura affrontato con estrema superficialità, nel programma berlusconiano di rilancio del nucleare. Infatti da noi si preferisce annunciare, con la pomposità di uno spot elettorale, nuove centrali, ma mai si racconta come si prevede di smaltire i rifiuti radioattivi.

Eppure, in preda ad una follia collettiva da parte delle forze di governo italiane, mentre il resto del mondo ragiona sul come abbandonare la produzione per via atomica di energia elettrica, da noi da qualche anno si è tornati a parlare dell'energia nucleare addirittura come di "un'energia verde". Si racconta che la filiera nucleare è chiusa, che i materiali radioattivi sono riutilizzabili, che si ridurrebbe la dipendenza dal petrolio e si attenuerebbero le emissioni di anidride carbonica. Peccato che la realtà sia quasi all'opposto.



I tedeschi, che sono di sicuro più attenti al soldo dei francesi, l'hanno capito a loro spese (sia scorie che decommissioning delle centrali a fine vita) ed è per questo che hanno drasticamente virato direzione:

Smaltimento delle scorie nucleari: il fallimento radioattivo delle miniere di sale in Germania


Il Bundesamt für Strahlenschutz (Bfs) l'Ufficio federale per la protezione dalle radiazioni della Geermania, ha chiesto la rapida evacuazione di 128 mila bidoni di scorie nucleari stoccate dal 1967 al 1979 in nella miniera di sale Asse II nel land del Niedersachsen (Bassa Sassonia), nelle regione del Brunswick, tra questi ci sono 1.300 fusti di scorie di "media attività" che contengono circa 11 kg di plutonio, provenienti dall'impianto di trattamento del combustibile nucleare di Karlsruhe.

40 anni fa la soluzione della miniera di sale sembrò ideale per stoccare i fusti pieni di materiale radioattivo e la Germania si vantava di aver trovato questa soluzione "avanzata" oggi le autorità federali di Berlino hanno tra le mani una grana colossale e non sanno come fare ad evacuare le migliaia di bidoni e soprattutto non sanno in quale altro posto metterli.

Il 15 gennaio scorso gli esperti del Bfs hanno lanciato l'allarme, chiedendo il "de-stoccaggio" di 126.000 fusti di scorie che sono messi a dura prova da decenni dai 12 m3 di acqua, vale a dire 12.000 litri, che ogni giorno ruscellano sul pavimento e le pareti di una miniera di sale che doveva essere al sicuro da ogni infiltrazione di umidità.

Invece, la montagna esercita una gigantesca pressione sulle gallerie della vecchia miniera e dal 1988 ad oggi sono stati censiti 32 punti di infiltrazione d'acqua, alcune gallerie sono addirittura collassate e i barili incastrati nel sale sono stati danneggiati, contaminando la salamoia che ruscella e si infiltra e che raggiunge livelli di radioattività superiori fino a 10 volte la norma. Il torrentello radioattivo finisce in una "piscina" ad oltre 500 metri di profondità e poi viene convogliato verso la superficie, ma secondo gli ambientalisti tedeschi le infiltrazioni potrebbero alla fine provocare un'inondazione dell'Asse II che si trasformerebbe in «Una vera catastrofe nucleare. La falda freatica contaminata renderebbe la regine vicina inabitabile. E' solo una questione di tempo».

Bisogna anche far presto perché dopo il 2020 l'Asse II non sarà più utilizzabile. Secondo Sigmar Gabriel, l'ex ministro dell'ambiente socialdemocratico del precedente governo di Angela Merkel, l'«asse est è più o meno bucato come un pezzo di groviera svizzero»

Davanti a questo clamoroso fallimento dello stoccaggio sotterraneo delle scorie, le autorità locali e nazionali giocano allo scarica barile: l'ufficio del land per le miniere a Clausthal-Zellerfeld è perfettamente al corrente del rischio nucleare ma dice che se ne deve occupare il ministero dell'ambiente del governo giallo-nero e filonucleare a Berlino, che in effetti non ha tenuto molto conto della relazione del Bfs.

Il centro Helmholtz di Monaco di Baviera, che gestisce Asse II, dice di aver informato l'ufficio delle miniere e assicura che è pronto a fermare tutti i lavori. Intanto i superspecialisti delle scorie sembrano scoprire oggi con grande sorpresa le dimensioni di un pasticcio nucleare che è stato nascosto per trent'anni all'opinione pubblica tedesca sotto una coltre di sale e di rassicurazioni.

Il Bfs assicura che non rimane molto tempo per l'evacuazione dei bis doni di scorie, ma anche se si farà in fretta il cantiere durerà una decina d'anni e costerà almeno 2,5 miliardi di euro, che verranno pagati essenzialmente dai contribuenti (a proposito di costi aggiuntivi dell'energia nucleare). Ma i rischi e le incognite sono molti: lo stesso Bfs ammette che quello del recupero dei fusti è un metodo costoso e delicato e che l'Asse II potrebbe presentare ulteriori problemi, visto che bisognerà spostare dei bidoni «Il cui contenuto e stato di conservazione sono sconosciuti.

Secondo Thorben Becker, un esperto del Bund für Umwelt und Naturschutz Deutschland (Bund, la federazione degli Amici della Terra tedeschi) «Bisognerà estrarre i fusti dalle gallerie dove sono stati coperti dal sale, con tutti i rischi di contaminazione ai quali saranno esposti gli operai. Altre soluzioni, come la cementificazione totale della miniera, sarebbero evidentemente più rapidi e meno costosi, ma sarebbe un ripiego. Questo funzionerebbe solo se Asse II fosse stabile, il che è praticamente escluso. Cementare la miniera mine sarebbe una bomba a scoppio ritardato. Estratti da Asse II, i 126.000 barili dovranno essere trasportati alla miniera di ferro di Konrad, abbastanza vicina, ma questa non è, per il momento, prevista per questo utilizzo. E la resistenza degli ambientalisti d e della popolazione della regione è appena iniziata».

Secondo il Bund la vicenda dell'Asse II sta rendendo sempre più chiaro che non esiste nessuna risposta convincente sul futuro delle scorie nelle miniere di sale: «Bisogna guardare all'imminente crollo della miniera di sale di Asse II come ad un monito contro la continuazione della produzione di scorie nucleari in Germania. Si noti inoltre che è stato un errore stabilire, senza una sufficiente giustificazione tecnica, il sito di Gorleben (candidato allo stoccaggio di altre scorie nucleari tedesche, ndr) per un deposito nucleare. Entro pochi decenni potrebbero verificarsi nelle miniere di sale locali problemi analoghi a quelli di Asse II».

Becker non usa mezzi termini: «La soluzione migliore rimane la fine della produzione nucleare e la chiusura delle centrali nucleari».


Quindi l'articolo di Brian Wang riportato da vimana è meno di carta straccia. Troppo facile mostrare solo i vantaggi e nascondere gli svantaggi.

Prova ad aggiungere i costi della gestione scorie, i costi ambientali e i costi di decommissioning e poi vediamo quanto rimane conveniente il nucleare.

E prima o poi questi costi arriveranno, è inevitabile.


Nucleare, per smantellare impianti europei e stoccare scorie servono 268 miliardi. Ma ce ne sono solo 150
Le cifre sono contenute in un documento di lavoro della Commissione Ue. Soltanto il Regno Unito avrebbe abbastanza soldi. In Francia, dove le centrali sono tante, le risorse dedicate sono meno di un terzo dei 74,1 miliardi necessari. In Germania mancano 7,7 miliardi in aggiunta ai 38 già assicurati. E l'Italia? Brancola nel buio, senza un deposito nazionale.

Mandare definitivamente in soffitta il nucleare è difficile e soprattutto costoso. I Paesi che lo hanno deciso devono fare i conti con le proprie casse. Secondo quanto riporta Reuters, che cita un documento di lavoro della Commissione europea, gli Stati membri sono infatti a corto di risorse: per far fronte ai costi di smantellamento delle centrali nucleari e di stoccaggio delle scorie radioattive, la Ue ha a disposizione circa 150,1 miliardi di euro a fronte di spese che si prevedono intorno ai 268,3 miliardi. Dunque c’è un buco di oltre 118 miliardi di euro che potrebbe anche allargarsi perché, sottolinea Bruxelles, il costo dei depositi permanenti delle scorie radioattive è in gran parte sconosciuto.


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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 27/11/2019, 10:53 
alcar ha scritto:
Aztlan ha scritto:
La risposta è arrivato a darla prima il buon vimana131:


Si si certo, tuttavia prova anche a chiedere come mai in Francia è stata approvata nel 2015 la legge di transizione energetica che prevede la riduzione costante della produzione di energia nucleare, per un livello massimo del 50% nel 2025.


€€€€€€€€€€€H!! Domanda difficile... la lobby petrolifera non paga abbastanza... [:302] [:297]

Con questi dati è l'unica risposta plausibile. Non te lo sei domandato?

Poi comincia anche a domandarti, data la nostra vicinanza territoriale, come NOI gestiremo i problemi ambientali legati agli impianti francesi
che superano i 40 anni di attività SENZA averne costruito di nuovi...

Infine, non prova nulla se non che NON LEGGI i contributi a te avversi,
e così ho deciso che farò anche io visto che tanto i tuoi evidentemente NON RISPONDONO
alle risposte: ---> FAST Reactors, RUBBIAtron (progetto di ANNI FA mai realizzato).

Se non così pateticamente...

I tedeschi, che sono di sicuro più attenti al soldo dei francesi, l'hanno capito così bene da spendere il triplo per metà energia [:302] INQUINANDO

bruciando m€r.date coltivate al posto del cibo...

Infine, segnalo solo questo: NON LI LEGGI NEMMENO TU:

Mandare definitivamente in soffitta il nucleare è difficile e soprattutto costoso. I Paesi che lo hanno deciso devono fare i conti con le proprie casse.

Secondo quanto riporta Reuters, che cita un documento di lavoro della Commissione europea, gli Stati membri sono infatti a corto di risorse: per far fronte ai costi di smantellamento delle centrali nucleari ... [ E SE ] il costo dei depositi permanenti delle scorie radioattive è in gran parte sconosciuto [quello è il costo dell' abbandono del nucleare!]
[/quote]

Ti sei limitato, nel tuo livore, a cercare il primo articolo anti-nuclearista a caso, che non hai nemmeno compreso...

E CHE NON RISPONDE a nessuna delle obiezioni,
e tra le altre, nemmeno a quelle che fai apparire ti stiano a cuore, come quella dell' impatto ambientale...


Su quanto non sono verdi le rinnovabili, che hanno costi di smaltimento su periodi MOLTO PIU' BREVI che IL NUCLEARE SUPERA DIVERSE VOLTE LA VITA

per non parlare della biomassa, che puzza da subito,

e sto tralasciando che già di base NON Servono a una ceppa perchè non funzionano...NON BASTANO.


Sul documento che dimostra come le rinnovabili servono solo a mantenere et anzi ACCRESCERE la dipendenza da uso di Fossili???

MA tanto è inutile...NON RISPONDERAI NEL MERITO A NIENTE COME SEMPRE!!!
Se non postando un articolo di trentatre anni fa su Chernobyl o uno più recente fa su Fukushima già... [:246]


Sai perchè non mi convincerai mai e non mi frega niente che non ti convincerò mai? Perchè è inutili, siete monolitici.

Ritorni come un disco rotto al punto di partenza, facendo il giro di se stesso senza mai SENTIRE ALTRO...


...limitandosi a riagitare il solito ridicolo spauracchio ddelle ssccorre...E dopo che argomento verrà, fammi indovinare augurerai che arrivi un altro terremoto? [:246]



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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Rivoluzioni democratiche, governi del cambiamento... Sta già albeggiando!
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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 27/11/2019, 11:03 
INOLTRE SEI OT.

QUESTO è un topic sulla immensa questione della ridicola, cialtronesca, pagliaccesca inutilità anzi dannosità della moda naturalmente calata dall' alto delle "Rinnovabili" come panacea...

QUI un post come quello di Vimana ci casca come il cacio sui maccheroni,


mentre te entri nel topic senza rispondere nemmeno a NESSUNO degli argomenti trattati - quando un contributo? -

ma Vai fuori tema a fare la patetica piccola vedetta anti centrale.... (abiterai mica in Val d Aosta?? Chissà... [:297] )

e pure flamando con linguaggio PROVOCATORIO PERSONALE Perchè chiaramente MANCANDO La Ragione Puoi Solo Insultare...

Al che rispondo a tono. SE pensi di Intimidire ME con così bassi mezzucci Stai fresco, letteralmente


visto che nel futuro da voi creato non c'è energia per scaldarsi...oltre alla LEGNA e il CARBONE, certo! [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 27/11/2019, 13:04 
Aztlan ha scritto:
INOLTRE SEI OT.

QUESTO è un topic sulla immensa questione della ridicola, cialtronesca, pagliaccesca inutilità anzi dannosità della moda naturalmente calata dall' alto delle "Rinnovabili" come panacea...



Hai scritto più scemenze negli ultimi 2 post che in tutti gli altri che hai scritto su questo forum. Che il nucleare sia un pozzo senza fondo ormai è evidentissimo a tutti i livelli, solo chi ne fa una questione ideologica può sostenere il contrario. E te lo dice uno che è sempre stato favorevole al nucleare ma così com'è non serve nulla. Se ogni stato che utilizza questo tipo di combustibile dovesse farsi carico dello smaltimento e del ripristino ambientale oltre che dello stoccaggio così come previsto dalle LORO STESSE NORME e da quelle internazionali le centrali chiuderebbero per fallimento un mese dopo. questo genere di impianti vanno avanti grazie ad illegalità e corruzione oltre che lassismo delle popolazioni salvo poi lamentarsi quando crepano di cancro. ILVA DOCET.

Le rinnovabili sono il futuro, questo è un altro punto indiscutibile, ed anche in questo caso chi sostiene il contrario lo fa su base ideologica. Sono ancora in via di sviluppo, ma gli sviluppi sono infiniti e l'unico modo per arrivare all'indipendenza energetica dell'individuo e cioè che ognuno attinge alla fonte energetica che gli pare, quando gli pare e dove gli pare è fare uso di rinnovabili.

Tra l'altro vedo che si continua a fare confusione mischiando l'argomento delle energie rinnovabili con quello dell'elettrico legato ai trasporti le due cose non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altro se non per il fatto che si attinga allo stesso tipo di "materia prima". C'è da dire che l'impronta ecologica anche di questo settore si sta man mano riducendo ma impronta 0 è impossibile, si tratta sempre di un comparto industriale e per definizione qualunque attività antropica non può avere impronta ecologica nulla.

Ci sono nazioni in cui si guarda al futuro ed i cittadini ne stanno già sperimentando gli effetti positivi ed altri i cui cittadini ancora rompono le palle col nucleare. Poi ci si stupisce perchè le grandi aziende vanno via, ma cosa ci devono fare in un paese di babbei? Mistero.

che poi anche l'implementazione di una produzione basata sulle rinnovabili si porti dietro sfide e problemi difficili da affrontare mi sembra scontato visto che parliamo di un settore nuovo contro un settore vecchio di 150 che ormai ha delle procedure collaudate.

E' come quando è stata inventata la macchina e fosse spuntato l'Aztaln di turno a dirci: ahhhh ma cosa volete fare con queste auto abbiamo i cavalli! E poi non c'è dove farle camminare non c'è dove rifornirle... 150 anni dopo il mondo è pieno di strade e pompe di benzina e gli Aztlan invece di usare il cavallo usano anche loro l'automobile.

Lo stesso dicasi con le rinnovabili; la resistenza al cambiamento della massa bovina è l'arma più forte in mano a chi ha in mano la gestione dello status quo.



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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 27/11/2019, 13:33 
Le polemiche lasciatele da parte, qui la situazione climatica ed energetica vanno affrontate in una sola maniera che detta all'inglese suona come "Sun, Wind and Water" (riferito chiaramente alle energie rinnovabili e pulite generabili da sole, vento ed acqua), che oltre come sperato, a migliorare drasticamente le condizioni del pianeta in cui viviamo, creerebbero a loro volta anche un ottimo indotto di lavoro. Insomma è un processo che deve iniziare, va diffuso, alimentato, capito culturalmente, così come la catena del riciclo di tutti i prodotti riciclabili.



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 Oggetto del messaggio: Re: LA TRUFFA - FREGATURA DELLE RINNOVABILI
MessaggioInviato: 30/11/2019, 18:59 
Germania, le centrali nucleari chiudono: che fine faranno le scorie?



Germania, le centrali nucleari chiudono: che fine faranno le scorie?

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Un team di esperti ha il difficile compito di trovare un deposito definitivo | Ansa - CorriereTv


Nel 2011, la Germania ha deciso di chiudere gradualmente le sue centrali nucleari, in risposta alle crescenti preoccupazioni sollevate dal disastro nucleare di Fukushima, in Giappone. A oggi, le centrali ancora in funzione sono sette, ma chiuderanno tutte entro il 2022. Nel 2013, è stata approvata una legge per destinare le scorie delle centrali dismesse a un luogo di deposito. Per completare il processo, stando alla scadenza fissata dal governo, c’è tempo fino al 2031. Si tratta di 28 mila metri cubi di scorie altamente radioattive, al punto che potrebbero uccidere all’istante. Per dare un’idea, la quantità equivale a circa sette volte la torre del Big Ben a Londra. Al momento, le scorie sono depositate in strutture situate nei pressi delle centrali dove sono state prodotte. Tuttavia queste strutture sono state pensate per un uso temporaneo, limitato a qualche decennio. Dal ministero dell’Economia e dell’Energia tedesco, invece, prevedono che il deposito definitivo dovrebbe contenere le scorie per milioni di anni. E in totale sicurezza. Sempre secondo il ministero, il luogo ideale per sotterrare le scorie dovrebbe essere più solido e massiccio di una roccia, senza falde acquifere e senza alcun rischio di terremoti che potrebbero provocare perdite. Una squadra di esperti è al lavoro per cercare un posto adatto, tra le resistenze dei cittadini. Ad ogni modo, le scorie resteranno in Germania: non c’è nessun piano per portarle fuori dal Paese. Oltre al loro deposito, l’enorme quantità pone problemi anche per il trasporto. Le scorie sono talmente incandescenti che sarebbe complicato trasferirle in sicurezza. Anche per questo motivo ora sono conservate in container dove potranno raffreddarsi per decenni. Il piano del governo è infatti a lungo termine. Una volta trovato il luogo adatto (entro il 2031), si conta di completare la costruzione del deposito definitivo entro il 2050 e di riempirlo con le scorie tra il 2090 e il 2100. Infine di sigillarlo ermeticamente tra il 2130 e il 2170



https://video.corriere.it/esteri/german ... resh_ce-cp



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MessaggioInviato: 01/12/2019, 10:55 
Wolframio ha scritto:
Germania, le centrali nucleari chiudono: che fine faranno le scorie?


Germania, le centrali nucleari chiudono: che fine faranno le scorie?

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Un team di esperti ha il difficile compito di trovare un deposito definitivo | Ansa - CorriereTv


Nel 2011, la Germania ha deciso di chiudere gradualmente le sue centrali nucleari, in risposta alle crescenti preoccupazioni sollevate dal disastro nucleare di Fukushima, in Giappone. A oggi, le centrali ancora in funzione sono sette, ma chiuderanno tutte entro il 2022. Nel 2013, è stata approvata una legge per destinare le scorie delle centrali dismesse a un luogo di deposito. Per completare il processo, stando alla scadenza fissata dal governo, c’è tempo fino al 2031. Si tratta di 28 mila metri cubi di scorie altamente radioattive, al punto che potrebbero uccidere all’istante. Per dare un’idea, la quantità equivale a circa sette volte la torre del Big Ben a Londra. Al momento, le scorie sono depositate in strutture situate nei pressi delle centrali dove sono state prodotte. Tuttavia queste strutture sono state pensate per un uso temporaneo, limitato a qualche decennio. Dal ministero dell’Economia e dell’Energia tedesco, invece, prevedono che il deposito definitivo dovrebbe contenere le scorie per milioni di anni. E in totale sicurezza. Sempre secondo il ministero, il luogo ideale per sotterrare le scorie dovrebbe essere più solido e massiccio di una roccia, senza falde acquifere e senza alcun rischio di terremoti che potrebbero provocare perdite. Una squadra di esperti è al lavoro per cercare un posto adatto, tra le resistenze dei cittadini. Ad ogni modo, le scorie resteranno in Germania: non c’è nessun piano per portarle fuori dal Paese. Oltre al loro deposito, l’enorme quantità pone problemi anche per il trasporto. Le scorie sono talmente incandescenti che sarebbe complicato trasferirle in sicurezza. Anche per questo motivo ora sono conservate in container dove potranno raffreddarsi per decenni. Il piano del governo è infatti a lungo termine. Una volta trovato il luogo adatto (entro il 2031), si conta di completare la costruzione del deposito definitivo entro il 2050 e di riempirlo con le scorie tra il 2090 e il 2100. Infine di sigillarlo ermeticamente tra il 2130 e il 2170


https://video.corriere.it/esteri/german ... resh_ce-cp

El Saòn, quando giri il coltello nella piaga sociale dell'imbecillità umana ti fai onore.

Sognano tempi troppo lontani questi idioti, ma ad ogni decennio che passa dimostrano sempre più la loro proverbiale demenza, e nemmeno lo ammettono.
Negli USA il problema è ancora più grave, ma la grande America copre i panni sporchi come la Russia, dopo decenni di sprechi energetici e di lauti guadagni ora sono costretti a chiudere le loro "sicurissime" centrali atomiche, causa deterioramento irreparabile sia per i costi che tecnicamente.
Chiudere ho detto, non spegnere, non si può.

Altro che Mone.



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Correte correte... che per pagare i mercanti e i loro camerieri dovrete rubare sempre di più, e attenti a non dimenticarvi la carta di credito a casa... che se vi rompete il muso per strada neppure il carroattrezzi viene più a prendervi.
Mi raccomando: Votate, umili e silenti.
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cip di allarme .



zio ot



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