18/01/2021, 11:39
18/01/2021, 13:07
18/01/2021, 14:45
MaxpoweR ha scritto:non male...
"fortuna" che c'è WhatsApp che ne ha ridotto drasticamente il numero
18/01/2021, 14:48
23/02/2021, 18:11
05/03/2021, 09:08
05/03/2021, 13:51
30/03/2021, 14:57
La Cina si prepara all’inverno che verrà facendo avida incetta di terre rare
di Ivana Suerra, ComeDonChisciotte.org
Per il momento, fortunatamente, le favole di Esopo sono ancora note ai più. Tuttavia, nutrendo seri dubbi sulla Didattica A Distanza, mi soffermerei alle basi:
– la cicala, chiassosa e spavalda, che, avendo cantato tutta l’estate, patirà il rigido inverno;
– la formica, previdente e laboriosa, la quale si prepara diligentemente al clima che verrà.
Le critiche alla stolta cicala sono piuttosto comuni, ma, una volta tanto, è della formica che mi vorrei occupare. Essendo nata nella stessa cittadella di Rodari non mi è difficile (fosse anche per banale campanilismo) concordare con la sua rima: “Chiedo scusa alla favola antica, se non mi piace l’avara formica”.
Oggi, a ben vedere, i panni della formica li indossa la grande Repubblica Popolare Cinese. Quest’ultima, a forza di accumulare briciole, si è trasformata – con il 36% di riserve sfruttabili – nel primo possidente al mondo di terre rare (1).
Tale strategia monopolistica ha avuto inizio negli anni settanta, quando la Cina si aggiudicò il primato delle esportazioni dei prodotti derivati dalla lavorazione degli rare-earth elements/metals. Seguono gli anni dell’ascesa del mercato Hi-Tech, in cui il colosso asiatico riveste il ruolo di protagonista prevaricante. Trova così giustificazione l’adozione irrinunciabile di politiche protezioniste: forti restrizioni sul rilascio delle licenze estrattive nel proprio territorio; favoritismi alle imprese statali ed a quelle che operano in sintonia con gli interessi nazionali; imposizione di tassazioni elevate sulle esportazioni (2).
Sul finire degli anni novanta la Cina può, a ragione, rivendicare il suo successo nello sfruttamento delle terre rare, trasformato ormai in un proficuo monopolio di Stato. I più avveduti cominciavano, già in allora, ad intravedere il sorpasso cinese sugli USA nell’ambito della c.d. guerra commerciale.
I sorpassati, gli Stati Uniti d’America, non possono che essere la cicala. La fatica degli Statunitensi nel rincorrere la conquista delle terre rare fa il tipico chiasso del canto della cicala, verso cui tutti concentrano l’attenzione muovendo critiche a dir poco scontate.
È delle ultime settimane la notizia relativa alle ingerenze negli affari interni della Bolivia da parte degli Stati Uniti e del Regno Unito. In particolare, il recente arresto dell’ex Presidente Jeanine Áñez ha fatto luce sui fatti risalenti al golpe militare del Novembre 2019, caldeggiato da Washington e Londra con lo scopo di far capitolare Evo Morales (3).
Ben lungi dal rivelarsi originale, la trama è sempre la medesima…
Le potenze coloniali, attratte dalle immense risorse dell’America Latina, hanno fatto di tutto per disinnescare i tentativi promossi da alcuni Presidenti – eletti democraticamente – di imboccare le vie dell’autosufficienza e dell’indipendenza effettiva.
L’11 Settembre, in coloro che hanno buona memoria, evoca ancora l’anno 1973. I misfatti del mondo anglosassone, così come il canto della cicala, fanno oggi più rumore che notizia.
Nel frattempo, tuttavia, il lavorio della formica prosegue indisturbato.
La Cina si prepara all'inverno che verrà facendo avida incetta di terre rare
Nel 2019 il Governo Boliviano ha raggiunto un importante accordo con la Società cinese Xingjing TBEA Group: gli interessi degli investitori asiatici si sono concentrati, in quell’occasione, sulle meravigliose distese di sale argenteo che racchiudono inestimabili riserve di litio (4).
Il litio è l’oro bianco della Bolivia, impiegato nella produzione degli ormai diffusissimi apparecchi di alta tecnologia dotati di batterie elettriche ricaricabili. A suggellare l’accordo del 2019 furono, in allora, le trionfali parole dell’Ambasciatore cinese che, dopo uno sforzo persuasivo in merito ai grandi vantaggi che la Bolivia ne avrebbe ricavato, stimava il fabbisogno di litio per la Cina entro il 2025 in 800.000 tonnellate l’anno (5).
Quell’operazione ha, com’era prevedibile, subìto un rallentamento causa “pandemia”, ma, recentemente, il progetto sta ripartendo con regolarità su sollecitazioni del Presidente in carica Luis Arce.
Peraltro, il cheto interessamento cinese al Sud America riguarda diverse parti del continente: analogie con la questione del litio boliviano possono essere fatti sui giacimenti in Argentina, sulle miniere Cilene di Atacama, o sulle riserve di coltán – l’oro blu del Venezuela.
Cile e Venezuela, due Stati dove, nell’ultimo anno, si è manifestata un’insospettabile solidarietà cinese: dalle massicce elargizioni di vaccini CoronaVac, all’esportazione della politica intransigente sulla necessità della vaccinazione di massa (6).
Curioso notare che il paradigma professato dalla Cina per il superamento della “crisi pandemica” prevede, per mera coincidenza, un modello di società basato irreversibilmente sull’iper-tecnologizzazione della vita dei cittadini, da attuarsi con l’uso smisurato di strumenti elettronici.
Ebbene, se questo fosse l’anno in cui calerà l’inverno, la formica pare essersi già attrezzata adeguatamente. Laddove tenesse fede alla sua avarizia, al suo noto attaccamento alle ricchezze, non è difficile prevedere che a pagare pegno – a ballare, direbbe Esopo – sarebbero in molti…
La cicala, questa volta, è in buona compagnia!
fonte: https://comedonchisciotte.org/la-cina-si-prepara-allinverno-che-verra-facendo-avida-incetta-di-terre-rare/
22/04/2021, 19:31
23/04/2021, 09:46
23/04/2021, 17:46
23/06/2021, 13:05
Il futuro con l’auto elettrica: rete elettrica californiana al collasso “Vi prego, non caricate l’auto tutti assieme”
La California ci dà un assaggio di quanto si potrà creare in futuro con l’auto elettrica introdotta senza una seria programmazione, senza una valutazione d’impatto e senza valutazioni delle fonti energetiche a disposizione. Ecco gli effetti dell’utopia verde californiana.
L’ultimo confronto con la dura realtà è arrivato questa settimana quando lo stato, di fronte a temperature attorno ai 40 gradi , ha iniziato a preoccuparsi per la pressione sulla rete elettrica statale a causa del fatto che il carico per l’uso dei condizionatori si unisce a quello del caricamento contemporaneo di tutti i veicoli elettrici.
Gli operatori della rete elettrica dello stato hanno detto ai residenti di “alleviare la pressione” dalla rete caricando i loro veicoli elettrici nelle ore non di punta, ha scritto Newsweek.
Due volte la scorsa settimana l’operatore di sistema indipendente della California (ISO) ha chiesto ai residenti di risparmiare energia volontariamente, inclusa la richiesta di caricare i propri veicoli elettrici in determinati orari non di punta. L’ISO ha anche suggerito di “evitare l’uso di grandi elettrodomestici e spegnere le luci inutili”, afferma il rapporto.
L’account Twitter dello stato Flex Alert ha pubblicato il 18 giugno: “Ora è il momento perfetto per fare un carico di bucato. Ricorda di utilizzare i principali elettrodomestici, caricare auto e dispositivi prima che #FlexAlert inizi alle 18:00 di oggi”.
Cosa succede? La gente ritorna a casa dal lavoro la sera con la propria Tesla o GM elettrica, mette in ricarica l’auto, entra in casa ed accende il condizionatore e magari anche la lavatrice. Quindi si genera un enorme picco di domanda nelle ore serali del rientro e questo, senza una rete adeguata e senza forniture elettriche sufficienti, rischia di far saltare tutto il sistema.
Nonostante il fatto che lo stato cerchi di convertire tutti i veicoli cinrcolanti in elettrici, Patty Monahan, il commissario capo per i trasporti presso la California Energy Commission, ha affermato che quando i residenti scelgono di caricare i loro veicoli sarà importante “per mantenere la rete elettrica equilibrato”.
“I comportamenti di ricarica sono importanti quando si tratta degli obiettivi della rete californiana”, ha affermato. “Incentivando, principalmente attraverso le tariffe, i comportamenti di addebito che sfruttano quando viene generata l’energia rinnovabile, fondamentalmente abbiamo una vittoria per la rete e abbiamo una vittoria per i conducenti in termini di tariffe ridotte. Le tariffe sono una strategia per il clima e La California prevede di utilizzare le tariffe per aiutare a guidare i comportamenti di tariffazione che aiuteranno lo stato a elettrificare i trasporti tagliando al contempo il carbonio dalla rete e risparmiando denaro ai contribuenti e ai conducenti”. Il problema è che la gente non può sempre scegliere quando ricaricare e lo fa quando ha una presa a disposizione e sa di non utilizzare l’auto per un certo numero di ore, cioè la sera e nelle ore notturne.Ricaricare l’auto non è un processo rapido come fare benzina e lo si fa quando uno può, anche se questo può risultare sgradito alla Stato.
fonte: https://scenarieconomici.it/il-futuro-con-lauto-elettrica-rete-elettrica-californiana-al-collasso-vi-prego-non-caricate-lauto-tutti-assieme/
23/06/2021, 18:08
MaxpoweR ha scritto:ah ma davvero? Ed io che pensavo che e macchine elettriche si nutrissero di amore per il pianeta e spirito gender
23/06/2021, 20:27
15/07/2021, 14:53
United compra 100 aerei elettrici che non esistono. Sarà una bolla magnifica
United Airlines, per ridurre le emissioni è ha deciso l’acquisto di 100 piccoli aerei passeggeri elettrici che un giorno saranno utilizzati per i voli regionali. United ha un ambizioso obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. Peccato che il prototipo dei 100 aerei non abbia mai volato, anzi proprio non esista.
United ha rilasciato un comunicato stampa martedì in cui affermava di voler acquistare 100 velivoli ES-19 di Heart Aerospace, un aereo di linea elettrico da 19 posti, per viaggi regionali fino a 250 miglia. “Riconosciamo che i clienti vogliono ancora più ridurre la propria impronta di emissioni di carbonio”, ha dichiarato in un comunicato Michael Leskinen, Vice President Corp Development di United.
“Ci aspettiamo che il mercato dei viaggi aerei regionali a corto raggio svolga un ruolo chiave nell’evoluzione degli aerei elettrici. Con il miglioramento della tecnologia delle batterie, gli aerei di calibro più grande dovrebbero diventare praticabili, ma non aspetteremo di iniziare il viaggio”, Leskinen ha aggiunto.
La cosa divertente, è che non c’è una tempistica su quando l’ES-19 sarà stato messo in servizio, ma United ha affermato che questi aerei voleranno volato su rotte regionali dai suoi oltre 100 hub negli Stati Uniti. Alcune delle prime rotte potrebbero essere l’aeroporto internazionale di Chicago O’Hare (ORD) per l’aeroporto di Purdue University (LAF) e l’aeroporto internazionale di San Francisco (SFO) per l’aeroporto di Modesto City-County (MOD).
“Gli aerei elettrici stanno accadendo ora: la tecnologia è già qui”, ha affermato Anders Forslund, CEO di Heart Aerospace. Peccato che non ci siano, neanche a livello di dimostratore tecnologico…
“Non potremmo essere più orgogliosi di collaborare con United per portare sul mercato il nostro aereo ES-19. Non riesco a immaginare una coalizione più forte di partner per portare avanti la nostra missione di elettrificare i viaggi aerei a corto raggio”.
Oltre a United, altre compagnie aeree, tra cui Delta e American, si sono impegnate a raggiungere la neutralità del carbonio entro il 2050. Il tutto avviene per ora vendendo dei sogni, perché di seri prototipi di aerei da trasporto elettrico non ce n’è. O meglio ce n’è uno perfettamente regolare e immatricolato per il volo, il “Pipistrel”. Ecco qui:Guarda su youtube.com
Fonte: https://scenarieconomici.it/united-compra-100-aerei-elettrici-che-non-esistono-sara-una-bolla-magnifica/