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Rettiloide
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MessaggioInviato: 25/10/2012, 22:35 
forse é il modello del big bang preso troppo sul serio che crea esso stesso dubbi,contraddizioni e invita ad inventare ipotesi che li possano spiegare.

Gli astronomi ,gli astrofisici,i cosmologic,devono uscire dal loro quadro di riferimento,saltare fuori dal quadrato come si dice,e rendersi con to che un modello ö solo UN modello,UNA mappa e NON il territorio che studia.

Secondo me,si stanno mettendo tutti in un cul de sac ridicolo,scienziati in prima fila,dato che l'idea conosciutiva imperante su questa pianeta CONFONDE FIN TROPPO SPESSO ,LA MAPPA DEL REALE CON IL REALE STESSO.

Materia ed energia oscura sono state ipotizzate per spiegare cose che,o potrebbero essere spiegate altrimenti,
oppure,NON sono realmente..."cose"...ma il risultato di incongruenze del modello

Sarebbe ora che lo capissero,no?!

ciau [^]



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eheheh....la verità prima o poi viene a galla no?!
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Stellare
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MessaggioInviato: 02/11/2012, 19:09 
I protagonisti della prima osservazione di galassie oscure, prive di stelle e fatte solo di materia oscura e gas, discutono le implicazioni della loro scoperta. Queste galassie avrebbero un ruolo importante nell'evoluzione di quelle brillanti, compresa la Via Lattea.

Siamo abituati a pensare alle galassie come a grandi “isole” di stelle, gas e polvere. Ma i modelli teorici dell'astrofisica ci dicono che possono esistere anche altri tipi di galassie, prive di stelle e composte prevalentemente da gas denso. Per questo motivo, praticamente invisibili.
Recentemente, un gruppo di astronomi ha per la prima volta osservato galassie di questo tipo, osservando la luce fluorescente che proveniva dal loro gas (idrogeno), illuminato dalla luce ultravioletta di un quasar posto nelle vicinanze.
In un dibattito online sul sito della Kavli Foundation, alcuni dei protagonisti di questa osservazione si sono seduti a un tavolo per discutere le sue implicazioni e che ruolo potessero avere queste galassie oscure nell'Universo primordiale.
Martin Haehnelt del Kavli Institute for Cosmology dell'Università di Cambridge, membro del team scientifico che ha rilevato questo particolare tipo di galassie, ritiene che siano molto importanti per lo studio della nostra Via Lattea. “Pensiamo che il precursore della Via Lattea fosse una galassia brillante e molto più piccola, che in seguito si è fusa con le vicine galassie ‘oscure'. In questo modo si è formata la Via Lattea”.
Ma cosa sono esattamente le galassie oscure?
Secondo Haehnelt sarebbero composte da materia oscura e gas, ma per qualche motivo non sono state in grado di formare stelle. Inoltre secondo alcuni modelli teorici sembra che fossero molto comuni nell'Universo primordiale, quando le galassie avevano più difficoltà a formare le stelle, a causa della bassa densità del loro gas. Solo più tardi cominciarono a formarle, diventando ciò che vediamo oggi.
Un altro membro del team, Sebastiano Cantalupo dell'Università della California, ritiene che le galassie scure siano i mattoni delle galassie moderne. “Nella nostra attuale teoria sulla formazione delle galassie, pensiamo che le galassie grandi si siano formate dalla fusione di galassie più piccole. Le galassie scure portano alle grandi galassie molto gas, accelerando quindi la formazione stellare in quelle più grandi”.
Le tecniche utilizzate per rilevare le galassie scure possono anche fornire un nuovo modo per conoscere altri fenomeni dell'Universo, tra cui quello che alcuni chiamano la “rete cosmica”, filamenti invisibili di gas e materia oscura che dovrebbero permeare l'Universo, alimentando le galassie e gli ammassi di galassie in cui i filamenti si intersecano.
“Mi chiedo se possiamo davvero utilizzare questa tecnica per vedere l'emissione di gas filamentosi nella rete cosmica e se sì, quanto siamo prossimi a vederla?” ha chiesto un terzo membro del team, Simon Lilly del Politecnico federale di Zurigo, in Svizzera. “Credo che la scoperta delle galassie scure sia un passo significativo per raggiungere quest'obiettivo”.

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Marziano
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MessaggioInviato: 02/11/2012, 21:10 
Discussione interessante.



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MessaggioInviato: 11/04/2013, 20:42 
L'esprimento AMS-02, montato sulla Stazione Spaziale Internazionale, sta cercando segni riguardo all'origine di quella che è la materia oscura nell'Universo. Il progetto ha portato da poco i primissimi risultati, che indicano un possibile nuovo fenomeno dietro l'origine di questa massa invisibile e forse ci svelerà di cosa si tratta davvero!
AMS-02 sta per Alpha Magnetic Spectrometer, ed è composto da 7 strumenti che monitorano i raggi cosmici provenienti dallo spazio. Stando fuori dalla protezione dell'atmosfera terrestre, gli strumenti hanno ricevuto un bombardamento costante di particelle ad alta energia. L'AMS-02 ha registrato per ogni particella la sua velocità, energia e direzione.


Questo progetto è una delle più vaste collaborazioni scientifiche di tutti i tempi e coinvolge ben 56 istituti da 16 paesi. Lo strumento è stato testato dalla ESA prima di essere poi lanciato sulla Stazione Spaziale Internazionale con lo Space Shuttle Endeavour, come parte della missione DAMA. L'astronauta italiano Roberto Vittori controllò il braccio robotico per trasferire questo delicatissimo esperimento da 6918 kg nell'esatto posto dove andava montato.
Gli scienziati hanno raccolto complessivamente i dati relativi a oltre 400.000 elettroni insieme ai loro gemelli di antimateria, i positroni. Le nuove analisi rilasciate mostrano che il rapporto tra positroni ed elettroni che passavano attraverso l'AMS-02, cambiava in base alla loro energia, e questo conferma che siamo sulla giusta strada, visto che conferma le precedenti analisi di altri strumenti. La scoperta però apre verso un nuovo fenomeno ma non si sa se il rapporto tra positroni ed elettroni proviene da particelle di materia oscura che collidono tra di loro o se proviene da stelle pulsar sparse nella nostra galassia, che producono antimateria.

Novità recenti sulla materia oscura sono arrivate anche dalla sonda Planck che ha mostrato il mese scorso come il 26.8% dell'energia-massa dell'universo sia materia oscura. AMS-02 ed i vari altri progetti collegati lavorano da anni giorno e notte per cercare di capire di che particelle è composta questa misteriosa massa mancante che riempie l'universo.




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La mappa ad alta risoluzione ottenuta da Planck, del fondo di radiazione cosmica risalente al Big Bang, ha permesso agli scienziati di dedurre e ricalcolare alcuni valori più precisi riguardo agli ingredienti dell'universo. Sopra vedete come cambiano le varie percentuali di materia oscura, energia oscura e materia barionica (normale). Il grafico chiamato 'prima di Planck' si riferisce ai dati dedotti grazie alle mappe raccolte negli ultimi 9 anni dalla sonda WMAP. Credit: ESA

Ma l'impresa è davvero ardua! L'esperimento ha registrato l'impatto di oltre 30 miliardi di raggi cosmici da quando è stato istallato sulla Stazione Spaziale Internazionale nel 2011. I risultati preliminari mostrati oggi, fatti sulla prima tranche di analisi, coprono appena 10% dei segnali registrati durante la sua vita.

Gli scienziati sono fiduciosi che l'AMS-02 alla fine ci darà così tanti dati che riusciremmo a capire i cambiamenti particolari nel rapporto tra positroni. "Nei prossimi mesi, AMS riuscirà a dirci qualcosa di più conclusivo su questi positroni e riusciremmo a capire se davvero sono un segnale che riguarda la materia oscura, o se forse hanno qualche altra origine. " ha spiegato Samuel Ting, autore principale per la pubblicazione.

http://esa.int/Our_Activities/Human_Spa ... ark_matter


http://www.link2universe.net/2013-04-08 ... ia-oscura/


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MessaggioInviato: 16/04/2013, 16:55 
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Mappa di una delle simulazioni della distribuzione di materia oscura su scala cosmica. Credit: SDSS/University of Tokyo

Se c'è una cosa di cui l'universo è pieno, non è stelle e gas, ma materia oscura! Da qualsiasi parte si voltino gli astrofisici, vedono i suoi effetti gravitazionali entrare in gioco, ma non riescono mai a trovare la sua presenza, dato che apparentemente, qualsiasi cosa sia, non interagisce quasi per nulla con la luce e la materia ordinaria, se non gravitazionalmente. Per decenni gli astronomi hanno cercato in tutti i modi di riuscire a spiegarla, ma ora, un gruppo internazionale intorno all'esperimento Super Cryogenic Dark Matter Search (SuperCDMS), ha segnalato di aver rilevato una particella che dovrebbe essere la perfetta candidata per essere alla base della materia oscura.

Si tratta di una particella massiccia debolmente interattiva (WIMP). Secondo il comunicato stampa degli stessi ricercatori dell'Università A&M di Texas (con a capo dell'esperimento il fisico per le alte energie Rupak Mahapatra), il SuperCDMS è riuscito ad identificare un segnale WIMP ad un livello di certezza sigma-3, che indica una possibilità di scoperta sicura del 99.8%.
Ancora non basta per dire che c'è, visto che "Nella fisica, una scoperta viene reclamata solo a sigma 5 o sopra" spiega Mahapatra. "Quindi questo livello di certezza è molto eccitante, ma non ancora del tutto convincente per gli standard a cui miriamo. Vogliamo solo ancora più dati per essere sicuri. Per adesso, dobbiamo convivere con questo indizio intrigante per la risoluzione di uno dei più grandi puzzle del nostro tempo

Se davvero si tratta di una WIMP sarebbe la prima volta che una simile particella viene direttamente osservata, e questo potrebbe aiutare molto gli scienziati a capire cosa è e non è la materia oscura.

Queste particelle sono i candidati ideali perché in teoria sono particelle che interagiscono molto poco, sono deboli elettricamente ma molto massicce. Secondo gli scienziati, una volta ogni tantissimi casi, può capitare che colpiscano i nuclei di atomi, lasciandosi dietro una piccola quantità di energia capace di essere rilevata come traccia dai rilevatori, che devono trovarsi nelle profondità della Terra, per evitare contaminazioni e falsi segnali dai raggi cosmici e del Sole. Ma possono uscire fuori anche in esperimenti come il Large Hadron Collider o l'Alpha Magnetic Spetrometer (AMS) sulla ISS.

L'esperimento CDMS si trova a 800 metri circa, nelle profondità della miniera di Soudan, nel nord della Minnesota, ed è gestito dal Dipartimento per l'Energia, degli USA, in particolare dal suo Fermi National Accelerator Laboratory, che da la caccia alla materia oscura da ormai il 2003. L'esperimento ha fatto uso di alcune delle più sofisticate tecnologie mai sviluppate per riuscire a misurare con altissima fedeltà l'energia su una placchetta di germanio e silicio, per capire se qualche particella colpisce uno dei miliardi di miliardi di miliardi di atomi.
Come spesso capita in esperimenti di questo tipo, i dati ricavati sono tantissimi e ci vogliono anni per l'analisi. Questa scoperta a livello di sigma 3 si basa su dati acquisiti non per tutto l'esperimento ma ancora solo sulla prima parte dell'ultimo decennio.

"Il risultato è preso dai dati di qualche anno fa, da esperimenti con rilevatori in silicio creati presso la Stanford, che però ora sono defunti." ha spiegato Mahapatra. "Il sempre maggiore interesse per le WIMP a bassa massa ci ha motivato a completare l'analisi dei dati presi dall'esposizione a rilevatori di silicio, che erano meno sensibili del germanio agli WIMP con masse sopra i 15 giga-electronvolt (1 GeV equivale a 1 miliardi di electron-volt) ma erano più sensibili a masse più basse. L'analisi ha riportato fuori tre candidati eventi, e la stima di fondo è di 0.7 eventi

Mahapatra spiega poi che anche se i risultati sono molto incoraggianti e vale la pena dare un'occhiata più da vicino, sottolinea che questo non dovrebbe essere preso come l'annuncio di una scoperta. "Siamo sicuri soltanto al 99.8%, e per avere una scoperta dobbiamo arrivare a 99.9999%. A sigma 3 si può avere al massimo un indizio. A sigma 4 hai una prova, mentre a sigma 5 hai la certezza."

La collaborazione continuerà a sondare il settore delle WIMP usando il SuperCDMS con i suoi rilevatori in germanio e sta considerando anche la costruzione di alcuni nuovi e più grandi rilevatori in silicio sviluppati dal Dipartimento per l'Ingegneria Elettrica dell'Università del Texas.

(cos'è il sigma? https://www.youtube.com/watch?v=cOlrq2KvZvU )

http://www.science.tamu.edu/articles/1052
http://www.link2universe.net/2013-04-16 ... ia-oscura/


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MessaggioInviato: 16/04/2013, 17:12 
Cita:
ubatuba ha scritto:

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E' proprio il caso di dire che ... C'è tutto un mondo là fuori!

Forse il mondo che noi definiamo come "METAFISICO" o "PARANORMALE".

E alla fine potremmo scoprire che la vera ANOMALIA nell'Universo è rappresentata dalla materia visibile in cui ci muoviamo noi... [;)]



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Nessuno è così schiavo come chi crede falsamente di essere libero. (Goethe)
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MessaggioInviato: 16/04/2013, 18:30 
@atlanticus:C'è tutto un mondo là fuori!

purtroppo x noi........in gran parte sconosciuto.....[:(!]


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MessaggioInviato: 19/04/2013, 23:50 
L'energia oscura me la immagino come un mare in cui siamo immersi, che fluttua perenne.

La materia è una configurazione energetica dove l'energia si accumula in modo stabile, penso che vale la stessa cosa per la materia oscura, nient'altro che energia oscura concentrata.

La cosa importante è capire che siamo una piccola percentuale, cosi piccola che mi fa pensare che siamo un prodotto di scarto dei processi dell'universo.


Ultima modifica di sanje il 19/04/2013, 23:55, modificato 1 volta in totale.


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...the earth is an enclosed plane, centered at the North Pole and bounded along its outward edge by a wall of ice, with the sun, moon, planets, and stars only a few hundred miles above the surface of the earth.
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MessaggioInviato: 25/05/2013, 12:35 
Un team di fisici dell'Università di Harvard ha proposto una nuova ipotesi secondo cui potrebbe esserci un tipo di materia oscura non ancora descritta da nessuno degli attuali modelli astrofisici. Nella loro pubblicazione, rilasciata oggi su "Physical Review Letters, il team suggerisce che è possibile che non tutta la materia oscura si fredda e senza alcun tipo di interazione barionica (cioè con la materia "normale").


Ma partiamo dall'inizio. Sappiamo che nell'universo visibile, le galassie tendono ad avere forme come dischi a spirale, come la nostra Via Lattea. Ma perché succede? La materia viene organizzata così per via della gravità e della rotazione e nel tempo l'organizzazione preferita è quella di un disco. La materia oscura invece, sembra essere presente intorno alle galassie, come un gigantesco alone. Le sue caratteristiche sono tali che si sente la sua presenza, gravitazionalmente, ma non interagisce con la materia normale ed è così fredda e poco energetica che raramente c'è qualche collisione (ancora da scoprire). Ci sono tante ricerche attualmente in questo campo, che sembrano indicare che la materia oscura sia molto più varia rispetto a quanto si pensava, e ci sono tipo di materia oscura che potrebbero comportarsi in maniera a noi più famigliare.

Nel nuovo studio, i fisici suggeriscono che potrebbero esserci particelle di materia oscura che si comportano come la materia ordinaria e si organizzano allo stesso modo in dischi. Questi dischi di materia oscura (ma non troppo), potrebbe rappresentare fino a 5% della materia oscura esistente.

Tuttavia, perché la materia oscura possa accumularsi in questo modo, dovrebbe possedere altre proprietà che la rendano simile alla materia visibile. per esempio, i ricercatori suggeriscono che è possibile che esistano "atomi oscuri" ma anche "fotoni oscuri" e anche qualche forma oscura di elettromagnetismo.

I ricercatori spiegano che negli anni sono arrivati a creare un modello che descrive la materia oscura come esistente in forme a palla, le galassie si troverebbero poi in mezzo a questa palla che significherebbe che gli osservatori che vivono nella galassia, dovrebbero vedere materia oscura tutto intorno a loro. Ma è possibile che esistano anche altre forme, almeno secondo quanto suggeriscono questi fisici della Harvard che si basano sulla premessa di molteplici forme di materia oscura allo stesso modo in cui esistono vari tipi di materia normale nell'universo visibile. Fanno notare che la materia barionica (normale), rappresenta solo 5% di tutta la materia nell'universo. Per questa ragione, concludono che sembra probabile che quindi ci siano simili differenze anche nella materia oscura e forse in proporzioni quasi uguali.

Se questo fosse vero, significherebbe che potrebbero esserci intere galassie la fuori fatte solo di materia oscura, introvabili! Ovviamente una ricerca così è piena piena di presupposti tutti da dimostrare e per ora è, anche nelle intenzioni degli autori stessi, soltanto un'ipotesi per un modello tutto da provare. Servirà ancora tanta ricerca prima di capire quanto quest'ipotesi è o meno probabile, rispetto alle osservazioni ed ai modelli computerizzati sul comportamento dell'universo.

http://prl.aps.org/abstract/PRL/v110/i21/e211302

http://phys.org/news/2013-05-physicists-kinds-dark.html

http://www.link2universe.net/2013-05-24 ... ia-oscura/


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La materia oscura non esiste.

Quelle che mappano sono fenomenologie gravitazionali e basta.

Dal momento che non sono congruenti con la massa visibile e il modello del big banf si sono inventati l'idea delka m.o.

Ora,gli astrofisici della gravitazione non sanno tutto ma solo una parte.

I teorici delle "stringhe" invece hanno intuito una cosa essenziale:

Non esistono le particelle,esse sono in realtá Microstringhe .

Le microstringhe e,in generale,le stringhe sono,per dirla in parole povere,delle.increspature del continuum.

Lo spaziotempo dimensionale,in cui viviamo,è simile ad un oceanp percorso da infinite ,forse,micro-medio-macro filamenti che ondulatori,"create"dal continuum stesso.

Ora delle stringhe si sa ancora poco,ma quello che si sa suggerisce l'idea che abbiano le proprietá "corpuscolari" e "ondulatorie" teorizzate e sperimentate dalla mecc quantistica.

Soltanto che i mecc quantistici riconoscono che la funzione d'onda,per loro,è piú teorizzabile che affermabile e verificabile sicuramente sul piano sperimentale.

Perció il momento ondulatorio pone problemi che l'ipotesi stringhe puó risokvere.

Una stringa non è un corpuscolo nè un'onda nel senso classico quantistico della parola.

Nel contempo è Un Fenomeno Gravitazionale,dato che è una originaria del continuum.

La gravitazione è legata alka massa visibile ma nel contempo la determina:

Un buco nero nasce distorcendo il continuum ma poi ne viene a sua vokta confermato e rinforzato fino a diventare una singolaritá

La stringa ha questa caratteristica ma in un altro sensi:
Nasce come distorsione o cresta o increspatura del continuum e nel contempo ne viene confermata e mantenuta come tale.

In alcuni casi le stringhe originano materia nota e massa.
IN ALTRI,e veniamo al dunque,CREANO EFFETTI GRAVITAZIONALI
ssenza materia e massa .

Questi effetti sono visibili come "gravitazioni" in assenza di massa e materia e non centrano niente con la materia oscura ipotizzata.

La presunta oarticelka e il suo segnale sono una "derivata"delle stringhe,infatti:

*non esistono particelle ma stringhe

*queste non sono visibili in akcune situazioni,in particolare nello spazio aperto dove però svolgono un ruoli gravitazionale di primo piano nella gravitazione univesarsale:IL COMPENSO DELLA MASSA MANCANTE


*come tali emettono segnali ma non sono materia oscura...non si vedono per la loro distribuzione e agglomerazione funzionale al compenso di massa.

Non si vedono per gli stessi motivi nei bracci delle galassie dove svolgono la stessa funzione.

Si vedobo Ma Solo Come Risultato Finale in termini di materiaenergia visibile e misurabilr in quello che possiamo percepire,osservare e studiare...cioè luniverso fotonico luminoso e radiante.


Io mi chiedo una cosa:

É mai possibile che astronomi e astrofisici facviano così fatica a capire il nuovo rispetto al vecchio ?

Il quadro è talmente chiaro...perchè oscurarlo cercando fantasmi?



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MessaggioInviato: 14/06/2013, 10:17 
Secondo un nuovo modello teorico, una piccola percentuale della materia oscura, intorno al 5 per cento, interagisce con se stessa, contrariamente a quanto ipotizzato finora per le particelle debolmente interagenti come WIMP o assioni. Questa porzione della materia oscura formerebbe un disco nel piano di molte galassie, sovrapponendosi alla materia ordinaria: per questo motivo la sua presenza potrebbe essere verificata sperimentalmente dal satellite GAIA dell'ESA, o dalle missioni espressamente dedicate alla rivelazione della materia oscura, come PAMELA dell'INFN, Fermi della NASA e AMS-02 a bordo della Stazione spaziale internazionale (red)

Una materia oscura di nuovo tipo, le cui particelle interagiscono parzialmente tra di loro, formando grandi dischi che si sovrappongono alle galassie: sarebbe questa la spiegazione più plausibile per la dinamica delle galassie osservabili, secondo un nuovo articolo pubblicato da Lisa Randall e colleghi della Harvard University sulle “Physical Review Letters”, disponibile su ArXiV.

L'esistenza della materia oscura è stata postulata alcuni decenni fa per rendere conto della dinamica delle galassie, e in particolare della velocità delle loro porzioni più periferiche. La sola materia osservabile infatti non è sufficiente a far quadrare le osservazioni con le leggi della dinamica newtoniana. E non si tratterebbe di una presenza marginale: secondo le stime, la materia oscura sarebbe quattro volte più abbondante di quella ordinaria, e costituirebbe tra il 25 e il 27 per cento dell'universo.

Nessuno tuttavia sa di che cosa sia fatta, anche se sono state avanzate diverse ipotesi. Tra le particelle candidate vi sono le WIMP (weakly interacting massive particle), dotate di massa ma debolmente interagenti con se stesse e con il resto della materia, e gli assioni, numerosissimi e dotati di una massa ridottissima, che entrerebbero raramente in collisione gli uni con gli altri. In sintesi, uno dei cardini delle teorie sulla materia oscura è che essa interagisca debolmente con la materia ordinaria. Per rendere conto delle interazioni gravitazionali che tengono insieme le galassie così come le osserviamo, si ipotizza che la materia oscura formino una sorta di “alone amorfo” intorno alle galassie stesse.

Secondo Randall e colleghi, tuttavia, questo modello è semplicistico e occorre correggerlo postulando l'esistenza di una materia oscura che interagisce parzialmente con se stessa (Partially Interacting Dark Matter, PIDM): si tratterebbe di una piccola percentuale della materia oscura, circa il 5 per cento, considerando le caratteristiche della materia oscura che circonda la Via Lattea. L'idea è dunque che i due tipi di materia oscura si distribuiscano in modo diverso intorno alle galassie,e si parla perciò di una materia oscura a doppio disco (double-disk dark matter, DDDM).

In questo scenario, la DDDM sarebbe in grado di dissipare l'energia pur conservando l'inerzia angolare del proprio moto intorno al centro della galassia, il che determina la formazione di un sottile disco nel piano galattico, così come avviene per la materia ordinaria. Più nel dettaglio, il disco di materia oscura e quello della materia ordinaria avrebbero la stessa massa: ciò implica che la densità del DDDM e quella della materia normale nell'universo dovrebbe essere circa uguali.

Uno degli aspetti più interessanti del modello è la possibilità di verificarlo sperimentalmente. Secondo gli autori, la prova potrebbe derivare dall'effetto gravitazionale che la PIDM ha sul moto di miliardi di stelle nella Via Lattea, che potrà essere studiata dalla missione GAIA (Global Astrometric Interferometer for Astrophysics) dell'ESA, l'agenzia spaziale europea, di cui è previsto il lancio questo autunno.

Anche le missioni espressamente dedicate alla rivelazione della materia oscura, come PAMELA, dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), Fermi, della NASA, e AMS-02, a bordo della Stazione spaziale internazionale, potrebbero cogliere segnali importanti come l'annichilazione delle particelle PIDM.


http://www.lescienze.it/news/2013/06/10 ... 14-06-2013


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MessaggioInviato: 13/09/2013, 14:10 
Secondo una ricerca pubblicata su The Astrophysical Journal Letters, la densità di materia oscura diminuisce regolarmente andando dal centro di una galassia alla sua periferia


Per capire cosa sia davvero la materia oscura, bisogna prima appurare come si comporta e dove si nasconde. E gli astronomi hanno capito da tempo che un ottimo laboratorio naturale per studiare il comportamento della materia oscura sono le cosiddette galassie nane: galassie fatte di pochi miliardi di stelle il cui contenuto di materia oscura è, a quanto pare, fino a 1000 volte più del contenuto di materia ordinaria. Nelle galassie normali come la Via Lattea, per capirci, il rapporto è di appena 10:1.
Da vent'anni però astronomi e cosmologi discutono su come sia distribuita quella materia oscura dentro alle galassie: uniformemente o concentrata al centro? L'astronomia osservativa sembra propendere per la prima ipotesi, ma i teorici preferiscono la seconda. Nel dibattito si inserisce uno studio appena pubblicato su The Astrophysical Journal Letters, firmato da John Jardel e Karl Gebhardt dell'Università del Texas a Austin. I due hanno messo assieme osservazioni al telescopio di diverse galassie nane che orbitano attorno alla nostra Via Lattea (tra cui quella del Sestante, quella della Carena, quella dello Scultore e diverse altre), e simulazioni al computer che provavano a calcolare in base alle immagini la distribuzione della materia oscura in ognuna di esse. Nelle immagini, va da sé, la materia oscura non si vede, ma la sua presenza si può dedurre dagli effetti gravitazionali rilevati sugli oggetti che emettono radiazione.
I due ricercatori hanno scoperto che, prese singolarmente, le galassie mostrano distribuzioni della materia oscura molto diverse: in alcune la densità di materia oscura diminuisce decisamente andando dal centro verso i margini. In altre rimane più costante. Ma una volta aggregati i dati e fatta una media su più galassie nane, emerge chiaramente che i teorici avevano ragione: la densità di materia oscura tende a scendere man mano che ci si allontana dal centro della galassia.
Lo studio, ammette Jardel, crea nuove domande più che rispondere a quelle attuali: su cosa sia la materia oscura e come interagisca con quella ordinaria. I ricercatori sperano di poter effettuare nuove osservazioni più dettagliate delle galassie nane, dai loro nuclei alle regioni esterne.

Fonte: MEDIA INAF

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... centro.txt


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Io credo che la materia oscura altro non sia che materia speculare.



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n questo momento, miliardi di particelle di invisibile “materia oscura” probabilmente attraversano il vostro corpo passando tra atomo e atomo senza lasciare traccia. Secondo un'ipotesi condivisa, queste particelle dovrebbero essere in qualche modo meno abbondanti durante l'inverno e raggiungere il picco massimo intorno al 1° giugno. Ma un nuovo studio pubblicato sulle “Physical Review Letters” suggerisce che questo calcolo non è corretto; il vero picco dovrebbe essere all'inizio di marzo.

[Clicca e scopri il significato del termine: Si ritiene che la materia oscura costituisca quasi il 27 per cento della massa e dell#65533;energia totale dell#65533;universo, ma la sua natura è un mistero. Una delle ipotesi migliori elaborate dai fisici afferma che è costituita da particelle chiamate WIMP (weakly interacting massive particle, particelle massicce debolmente interagenti), particelle fino a oggi sfuggite a ogni rilevazione. Qualunque cosa sia, la materia oscura sembra aggregarsi in grandi nubi, chiamate aloni, che avvolgono le galassie, compresa la nostra Via Lattea. Nel suo regolare spostamento attorno alla galassia, il sistema solare attraversa questo alone, causando un bombardamento di materia oscura su Sole e pianeti con un ]
Si ritiene che la materia oscura costituisca quasi il 27 per cento della massa e dell'energia totale dell'universo, ma la sua natura è un mistero. Una delle ipotesi migliori elaborate dai fisici afferma che è costituita da particelle chiamate WIMP (weakly interacting massive particle, particelle massicce debolmente interagenti), particelle fino a oggi sfuggite a ogni rilevazione. Qualunque cosa sia, la materia oscura sembra aggregarsi in grandi nubi, chiamate aloni, che avvolgono le galassie, compresa la nostra Via Lattea. Nel suo regolare spostamento attorno alla galassia, il sistema solare attraversa questo alone, causando un bombardamento di materia oscura su Sole e pianeti con un "vento" costante, proprio come moscerini che colpiscono il parabrezza di un'automobile che viaggia veloce.

La Terra, però, orbita anche attorno al Sole. Gli astrofisici hanno ipotizzato che quando il nostro pianeta si sposta contro il vento di materia oscura, il che accade durante l'estate, dovremmo osservare un incremento di qualche punto percentuale nelle WIMP, e una corrispondente diminuzione quando la Terra si muove nello stesso verso del vento, durante l'inverno.

Ma questa ipotesi comunemente accettata potrebbe essere sbagliata. Il nuovo studio suggerisce che in questo schema potrebbero intervenire pesantemente gli effetti gravitazionali del Sole, che finora sono stati considerati trascurabili.

“Il flusso di WIMP attraversa il sistema solare e l'attrazione gravitazionale del Sole influenza le traiettorie delle singole particelle, cambiandone direzione e velocità”, spiega Samuel Lee della Princeton University, coautore del nuovo articolo. “Abbiamo trovato che questi effetti potrebbero essere notevoli. L'attrazione gravitazionale potrebbe determinare anche una variazione di pochi punti percentuali nella densità delle particelle di materia oscura e potrebbe anticipare il picco stagionale di circa tre mesi. “È importante considerare entrambi gli effetti”, spiega Lee.

L'attrazione del Sole nei confronti della materia oscura è chiamata concentrazione gravitazionale, perché il Sole agisce come una lente, che concentra i cammini delle WIMP su se stesso. Questo fenomeno dipende da energia e velocità delle WIMP: le particelle che si spostano velocemente dovrebbero essere meno interessate, dato che attraverserebbero il sistema solare così rapidamente che l'attrazione del Sole non farebbe molta differenza. Il Sole però potrebbe deviare in modo più efficace le particelle che si muovono più lentamente e che hanno minore energia. “Il risultato complessivo è che la data del massimo del segnale è diversa da quella canonica del primo giugno, e va verso il 1 marzo”, spiega Lee.

Gli effetti stagionali della materia oscura possono influire sugli esperimenti che mirano a rivelare direttamente le WIMP. Questi esperimenti sono progettati per catturare le particelle di materia oscura, estremamente elusive, nel raro caso di una loro collisione con particelle di materia ordinaria. Un modo per distinguere le WIMP realmente tali dalle particelle di materia ordinaria è trovarne una quantità maggiore in un dato momento dell'anno rispetto agli altri. Tenere conto della concentrazione gravitazionale potrebbe essere cruciale per identificare un segnale di materia oscura autentico, solo le WIMP reali toccassero un picco verso il mese di marzo di ogni anno.

“Ci sono molti esperimenti e molte situazioni rilevanti in cui questo effetto potrebbe essere molto importante”, spiega il fisico teorico Peter Graham della Stanford University, che non è stato coinvolto nello studio. “Ritengo che si tratti di un contributo fondamentale per la possibilità di trovare un segnale della materia oscura in un esperimento di rilevazione diretta”.

Diversi progetti di rilevazione di WIMP e di altre particelle candidate sempre alla composizione della materia oscura stanno facendo progressi e dovrebbero essere in grado di trovarle, oppure di escluderle, entro una decina di anni, o anche meno. Nel 2008, i ricercatori di un esperimento chiamato DAMA/LIBRA (DArk MAtter/Large sodium Iodide Bulk for RAre processes), ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, hanno annunciato non solo di aver rilevato le WIMP ma anche di averne osservate di più in maggio che in altri periodi dell'anno. Molti fisici dubitano di questi risultati, perché sono in conflitto con i risultati degli altri rivelatori, che non hanno rilevato WIMP. Lee e collaboratori sottolineano che i risultati di DAMA/LIBRA sono in accordo con le loro previsioni, secondo cui il picco di materia oscura dovrebbe essere spostato da giugno verso marzo.

“La situazione appare molto confusa", spiega Lee. "L'uso della concentrazione gravitazionale come secondo controllo ci aiuterà a capire se questi eventi derivano dalla materia oscura”, continua Lee. “E i futuri esperimenti dovrebbero essere certamente in grado di sfruttare questo effetto come verifica”.

(La versione originale di questo articolo è apparsa su scientificamerican.com il 6 gennaio. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati)

http://www.lescienze.it/news/2014/01/09 ... 10-01-2014


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MessaggioInviato: 10/01/2014, 11:41 
in questo momento, miliardi di particelle di invisibile “materia oscura” probabilmente attraversano il vostro corpo passando tra atomo e atomo senza lasciare traccia. Secondo un'ipotesi condivisa, queste particelle dovrebbero essere in qualche modo meno abbondanti durante l'inverno e raggiungere il picco massimo intorno al 1° giugno. Ma un nuovo studio pubblicato sulle “Physical Review Letters” suggerisce che questo calcolo non è corretto; il vero picco dovrebbe essere all'inizio di marzo.
Si ritiene che la materia oscura costituisca quasi il 27 per cento della massa e dell#65533;energia totale dell#65533;universo, ma la sua natura è un mistero. Una delle ipotesi migliori elaborate dai fisici afferma che è costituita da particelle chiamate WIMP (weakly interacting massive particle, particelle massicce debolmente interagenti), particelle fino a oggi sfuggite a ogni rilevazione. Qualunque cosa sia, la materia oscura sembra aggregarsi in grandi nubi, chiamate aloni, che avvolgono le galassie, compresa la nostra Via Lattea. Nel suo regolare spostamento attorno alla galassia, il sistema solare attraversa questo alone, causando un bombardamento di materia oscura su Sole e pianeti con un ]
Si ritiene che la materia oscura costituisca quasi il 27 per cento della massa e dell'energia totale dell'universo, ma la sua natura è un mistero. Una delle ipotesi migliori elaborate dai fisici afferma che è costituita da particelle chiamate WIMP (weakly interacting massive particle, particelle massicce debolmente interagenti), particelle fino a oggi sfuggite a ogni rilevazione. Qualunque cosa sia, la materia oscura sembra aggregarsi in grandi nubi, chiamate aloni, che avvolgono le galassie, compresa la nostra Via Lattea. Nel suo regolare spostamento attorno alla galassia, il sistema solare attraversa questo alone, causando un bombardamento di materia oscura su Sole e pianeti con un "vento" costante, proprio come moscerini che colpiscono il parabrezza di un'automobile che viaggia veloce.

La Terra, però, orbita anche attorno al Sole. Gli astrofisici hanno ipotizzato che quando il nostro pianeta si sposta contro il vento di materia oscura, il che accade durante l'estate, dovremmo osservare un incremento di qualche punto percentuale nelle WIMP, e una corrispondente diminuzione quando la Terra si muove nello stesso verso del vento, durante l'inverno.

Ma questa ipotesi comunemente accettata potrebbe essere sbagliata. Il nuovo studio suggerisce che in questo schema potrebbero intervenire pesantemente gli effetti gravitazionali del Sole, che finora sono stati considerati trascurabili.

“Il flusso di WIMP attraversa il sistema solare e l'attrazione gravitazionale del Sole influenza le traiettorie delle singole particelle, cambiandone direzione e velocità”, spiega Samuel Lee della Princeton University, coautore del nuovo articolo. “Abbiamo trovato che questi effetti potrebbero essere notevoli. L'attrazione gravitazionale potrebbe determinare anche una variazione di pochi punti percentuali nella densità delle particelle di materia oscura e potrebbe anticipare il picco stagionale di circa tre mesi. “È importante considerare entrambi gli effetti”, spiega Lee.

L'attrazione del Sole nei confronti della materia oscura è chiamata concentrazione gravitazionale, perché il Sole agisce come una lente, che concentra i cammini delle WIMP su se stesso. Questo fenomeno dipende da energia e velocità delle WIMP: le particelle che si spostano velocemente dovrebbero essere meno interessate, dato che attraverserebbero il sistema solare così rapidamente che l'attrazione del Sole non farebbe molta differenza. Il Sole però potrebbe deviare in modo più efficace le particelle che si muovono più lentamente e che hanno minore energia. “Il risultato complessivo è che la data del massimo del segnale è diversa da quella canonica del primo giugno, e va verso il 1 marzo”, spiega Lee.

Gli effetti stagionali della materia oscura possono influire sugli esperimenti che mirano a rivelare direttamente le WIMP. Questi esperimenti sono progettati per catturare le particelle di materia oscura, estremamente elusive, nel raro caso di una loro collisione con particelle di materia ordinaria. Un modo per distinguere le WIMP realmente tali dalle particelle di materia ordinaria è trovarne una quantità maggiore in un dato momento dell'anno rispetto agli altri. Tenere conto della concentrazione gravitazionale potrebbe essere cruciale per identificare un segnale di materia oscura autentico, solo le WIMP reali toccassero un picco verso il mese di marzo di ogni anno.

“Ci sono molti esperimenti e molte situazioni rilevanti in cui questo effetto potrebbe essere molto importante”, spiega il fisico teorico Peter Graham della Stanford University, che non è stato coinvolto nello studio. “Ritengo che si tratti di un contributo fondamentale per la possibilità di trovare un segnale della materia oscura in un esperimento di rilevazione diretta”.

Diversi progetti di rilevazione di WIMP e di altre particelle candidate sempre alla composizione della materia oscura stanno facendo progressi e dovrebbero essere in grado di trovarle, oppure di escluderle, entro una decina di anni, o anche meno. Nel 2008, i ricercatori di un esperimento chiamato DAMA/LIBRA (DArk MAtter/Large sodium Iodide Bulk for RAre processes), ai Laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, hanno annunciato non solo di aver rilevato le WIMP ma anche di averne osservate di più in maggio che in altri periodi dell'anno. Molti fisici dubitano di questi risultati, perché sono in conflitto con i risultati degli altri rivelatori, che non hanno rilevato WIMP. Lee e collaboratori sottolineano che i risultati di DAMA/LIBRA sono in accordo con le loro previsioni, secondo cui il picco di materia oscura dovrebbe essere spostato da giugno verso marzo.

“La situazione appare molto confusa", spiega Lee. "L'uso della concentrazione gravitazionale come secondo controllo ci aiuterà a capire se questi eventi derivano dalla materia oscura”, continua Lee. “E i futuri esperimenti dovrebbero essere certamente in grado di sfruttare questo effetto come verifica”.

(La versione originale di questo articolo è apparsa su scientificamerican.com il 6 gennaio. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati)

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