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MessaggioInviato: 02/02/2011, 19:12 
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Messaggio di 2di7

E' davvero molto interessante seguire il dibattito in corso tra i maggiori astrofisici mondiali alla ricerca affannosa di una teoria che possa dare spiegazione della cosiddetta Materia Oscura, che costituirebbe circa l'80-90 % della intera massa del nostro universo. E' chiaro che capire qualcosa della consistenza della misteriosa 'materia oscura' contribuirebbe a spiegare molto dell'universo stesso, e delle regole che lo governano. Il fatto è che però su questa materia al momento attuale esiste, tra gli scienziati, la confusione più totale, e noi di mysterium vi abbiamo riferito puntualmente tutte le ultime posizioni, da coloro che sostengono che energia oscura e materia oscura sono la stessa cosa, a quelli che sostengono che la materia oscura addirittura non esista.

Ora arriva una nuova teoria, secondo la quale la materia oscura non sarebbe fatta di particelle individuali, ma composite, per esempio atomi 'oscuri', composti da protoni ed elettroni 'oscuri', tenuti assieme da una forza altrettanto misteriosa.

A ridisegnare il bersaglio della ricerca sulla materia piu' abbondante nell'universo sono i fisici dell'universita' statunitense Johns Hopkins, guidati da David Kaplan. Si fa cosi' ancora piu' acceso e complesso il dibattito sulla natura di uno degli oggetti piu' misteriosi del cosmo.

Finora le particelle considerate le candidate piu' probabili della materia oscura erano le cosiddette Wimp (Weakly interacting massive particles), che interagiscono con la forza nucleare debole. Tuttavia ipotizzare l'esistenza di queste particelle non riesce a rispondere a tutte le domande aperte, ne' e' coerente con alcune prove sperimentali della materia oscura finora raccolte. E' il caso, per esempio, di quanto e' stato osservato nell'esperimento Dama, condotto nei Laboratori nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Per risolvere il problema il gruppo di Kaplan ha quindi proposto di considerare la materia oscura come un insieme di particelle equivalenti a protoni ed elettroni, tenute insieme dall'equivalente di una forza elettromagnetica e che potrebbero essere accompagnati da una frazione di atomi elettricamente carichi. I fisici della Johns Hopkins ammettono che la loro ipotesi e' puramente speculativa, ma considerano piu' efficace e produttivo considerare la materia oscura una sorta di "specchio buio" della materia visibile. Immaginano cosi' l'esistenza di "stelle oscure" e ritengono che l'interazione dei "protoni oscuri" con quelli ordinari potrebbe generare linee di emissione nello spettro dei raggi cosmici.

Fonte: http://mysterium.blogosfere.it/2009/10/ ... evamo.html


ho pensato la stessa cosa
energia oscura => materia oscura

la materia cos`e`?
energia condensata..
in mezzo la materia/energia oscura:
energia che non e` piu` energia
ma non ancora materia..
io la vedo cosi`..
la materia visibile/tangibile => punta del iceberg
il resto e` quello che sta sotto/viene prima..


Ultima modifica di mik.300 il 02/02/2011, 19:24, modificato 1 volta in totale.


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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 02/02/2011, 23:43 
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n/a ha scritto:

Guarda, 2 di 7, per come la vedo io, tutti questi scienziati "tirano ad indovinare" fino a quando ci ... colgono! Ne ho sentite di teorie! Mah! Staremo a vedere, [8)]come sempre.


Straquoto pure io.
Si stanno arrampicando sugli specchi per sostenere un modello di fisica che ormai fa acqua da tutte le parti. Questa cosa poi della materia/energia oscura e' una ciofeca pazzesca. Forse sarebbe il caso che cominciassero ad usare molta piu' umilta'. Ad esempio, senza scomodare l'origine dell'universo, si potrebbe pensare che ancora oggi non e' stata dimostrata la legge dell'inerzia di Newton (F=m*a), che nessuno ha la piu' pallida idea di cosa sia la gravita', ne del perche' le onde sonore si trasformino in energia luminosa (vedi esperimento di sonoluminescenza), una seppur blanda spiegazione degli effetti sperimentati da Hutchinson, di come sia possibile che le onde si propaghino nel vuoto, di cosa si stia contraendo se l'universo si espande (vi ricordate il principio fondamentale: ad una azione corrisponde sempre un'azione uguale e contraria) e qui mi fermo perche' altrimenti mi ci vorrebbero due forum per elencare tutto quello che oggi la scienza non e' minimamente in grado di spiegare. Credo quindi che ci sia bisogno di teorie innovative che ridisegnino completamente i modelli di base, anche se credo che il modello organizzativo su cui e' basata la comunita' scientifica sia di fatto il vero e proprio freno allo sviluppo. Prendete ad esempio la questione della fusione fredda: nonostante lo scorso gennaio a Bologna Rossi e Focardi abbiano acceso un reattore a fusione fredda sotto le natiche degli scienziati presenti, non c'e' ancora una sola rivista scientifica che si azzardi a pubblicare la notizia con l'enfasi che meriterebbe per il solo motivo che nessuno e' ancora in grado di spiegare il perche' funzioni. [:0]Sconvolgente direi. Se non segui i loro schemi sei tagliato fuori quando va bene o screditato nei casi peggiori (vedi Pons e Fleischmann).



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MessaggioInviato: 17/10/2011, 19:50 
17/10/2011 Ancora più misteri sulla materia oscura
Un nuovo studio della Harvard -Smithsonian University confonde ancora di più le idee su questa esotica materia che riempie l'universo


Materia oscura

Come tutte le galassie, la nostra Via Lattea è casa di una strana sostanza chiamata materia oscura. La materia oscura è invisibile e manifesta la propria presenza attraverso il suo effetto gravitazionale. Senza la materia oscura, la velocità delle stelle al suo interno farebbe fuggire gli astri da tutte le parti. La sua natura è ancora un mistero, un mistero che un recente studio ha soltanto reso più fitto se è vero che il team di studi guidato da Matt Walker, a studio terminato, sostiene di saperne di meno di quando lo studio è iniziato.

Il modello cosmologico standard descrive un universo dominato dalla energia oscura e dalla materia oscura. Molti astronomi assumono che la materia oscura consista di particelle fredde (che si muovono poco) ed esotiche che tendono a raggrupparsi esercitando attrazione gravitazionale sulla materia normale, dando vita alle galassie che vediamo oggi.
I cosmologi utilizzano potenti computer per simulare questo processo. Le simulazioni mostrano che la materia oscura dovrebbe addensarsi maggiormente nel centro delle galassie, mentre nuove misurazioni operate in due galassie nane mostrano una distribuzione abbastanza omogenea di questa materia. Il modello standard potrebbe quindi essere sbagliato.

Le galassie nane sono composte per più del 99% da materia oscura e solo per l'1% di stelle normali. Questa disparità rende le galassie nane l'obiettivo primario per gli astronomi che cercano di capire la materia oscura. Walker ed i colleghi hanno analizzato la distribuzione di materia oscura in due vicine di casa: le galassie nane di Fornace e Scultore. Queste galassie possiedono stelle da un milione a dieci milioni ed il team ne ha misurato posizione, movimenti e velocità, oltre alla composizione chimica per un campione di 2000 stelle circa.
Le stelle nelle galassie nane si muovono come api in un alveare invece di muoversi lungo orbite circolari come nelle galassie a spirale, il che rende più complicato studiare la distribuzione di materia.
I dati mostrano una distribuzione uniforme della materia oscura all'interno di regioni relativamente larghe, di qualche centinaia di anno luce di diametro. Questo contraddice le predizione dei modelli finora ritenuti validi.
Alcuni hanno ipotizzato che l'interazione tra materia normale e materia oscura possa allargare quest'ultima, ma le simulazioni non remano a favore di questa tesi nelle galassie nane. Quindi, o materia oscura e materia normale interagiscono più del previsto, oppure la materia oscura non è poi così fredda. Lo studio di ulteriori galassie nane potrebbe portare a questa risposta.
L'articolo è pubblicato su The Astrophysical Journal.

http://www.skylive.it/NotiziaAstronomic ... oscura.txt


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MessaggioInviato: 18/10/2011, 11:40 
Astronomia e cosmologiaMisteri del cosmoHubble a caccia di materia oscura
Uno dei primi bersagli del telescopio è l'ammasso di galassie MACS J1206.2-0847, considerato un laboratorio perfetto per lo studio della materia oscura
L’ammasso indicato dalla sigla MACS J1206.2-0847 (o MACS 1206 per brevità) è uno dei primi bersagli del survey di Hubble che permetterà agli astronomi di costruire le mappe più dettagliate della materia oscura mai realizzate. Queste stesse mappe possono essere utilizzate per testare precedenti e sorprendenti risultati che portano a ipotizzare che la materia oscura all’intenro degli ammassi sia "impacchettata più strettamente" di quanto previsto dagli attuali modelli. Ciò potrebbe significare che gli stessi ammassi si sono formati prima di quanto comunemente ritenuto.

Il progetto, denominato Cluster Lensing And Supernova survey with Hubble (CLASH) intende sondare, con precisione senza precedenti, la distribuzione della materia oscura in 25 ammassi di galassie massicci, sei dei quali sono già stati oggetto di precedenti osservazioni dallo stesso gruppo di ricerca di CLASH.

La materia oscura costituisce com'è noto, la gran parte della massa dell'universo, e può essere rivelata da misurazioni gravitazionali, anche se non può essere osservata direttamente. Uno degli effetti più evidenti è quello di lente gravitazionale, per il quale la luce dei oggetti molto distanti viene distorta dalla presenza di grandi masse presente in vicinanza della linea di osservazione.

Gli ammassi di galassie come MACS 1206 sono laboratori perfetti per studiare gli effetti gravitazionali della materia oscura poiché si tratta delle strutture più massicce presenti nell'universo. A causa della loro immensa attrazione gravitazionale, gli ammassi si comportano come enormi lenti cosmiche, amplificando, distorcendo e deviando qualunque radiazione elettromagnetica passi attraverso di essi.

Tra le più importanti ricerche che andranno a completare il survey di Hubble vi è sicuramente una campagna osservativa che utilizzerà il Very Large Telescope dello European Southern Observatory. A differenza di Hubble, che produce immagini del cluster, il VLT sta effettuando osservazioni spettroscopiche, al fine di ottenere molte informazioni sulle proprietà dell'ammasso, comprese le distanze e costituzione chimica. (fc)


http://lescienze.espresso.repubblica.it ... lo/1349832


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MessaggioInviato: 20/10/2011, 08:54 
Astronomia e cosmologiaSull'Astrophysical JournalMateria oscura: sempre più fitto il mistero
Secondo il modello cosmologico standard, dovrebbe trovarsi prevalemtemente al centro delle galassie, ma nuove misurazioni contraddicono questa previsione
"Dopo aver completato questo studio, sulla materia oscura ne sappiamo meno di quanto ne sapessimo prima": è questo il commento di Matt Walker, dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics a una ricerca i cui risultati sono in corso di pubblicazione sull'Astrophysical Journal (Qui il preprint su arXiv.)

Il modello cosmologico standard descrive un universo dominato da energia oscura e materia oscura, e quest'ultima dovrebbe essere costituita da particelle esotiche "fredde" (ossia dotate di un movimento lento) che si aggregano insieme gravitazionalmente. AI primordi dell'universo, nel corso del tempo gli ammassi di materia oscura, accrescendosi, avrebbero attratto anche la materia normale innescando attorno a sé la formazione delle galassie: se non vi fosse il contributo gravitazionale della materia oscura, le stelle animate da un movimento veloce sarebbero inesorabilmente dovute sfuggire.

Nuove misurazioni eseguite dal gruppo di ricerca diretto da Matt Walker su due galassie nane (la galassia della Fornace e quella dello Scultore) mettono però in questione questo modello, avendo mostrato che in esse la materia oscura non sembra affatto concentrata al centro, ma distribuita in modo uniforme.

"Le nostre misurazioni contraddicono una previsione di base relativa alla struttura della materia oscura fredda nelle galassie nane. A meno che i teorici non riescano a modificare questa previsione, la materia oscura fredda è in contraddizione con i nostri dati osservativi", ha dichiarato Walker.

Si stima che le galassie nane - che contano fra uno e 10 milioni di stelle - siano composte fino al 99 per cento da materia oscura e questo le rende oggetti di osservazione privilegiati degli astronomi che cercano di capire la materia oscura.

Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che le interazioni tra la materia ordinaria e oscura potrebbero sortire l'effetto di diffondere la materia oscura, ma le simulazioni eseguite sulla base dei modelli attuali non mostrano alcun fenomeno del genere. Se queste ultime osservazioni fossero confermate, dicono i ricercatori, si dovrebbe concludere o che la materia normale influenza la materia oscura più del previsto, oppure che la materia oscura non sia "fredda". (gg)


http://lescienze.espresso.repubblica.it ... lo/1349887


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MessaggioInviato: 23/10/2011, 22:39 
Cita:
zakmck ha scritto:

Cita:
n/a ha scritto:

Guarda, 2 di 7, per come la vedo io, tutti questi scienziati "tirano ad indovinare" fino a quando ci ... colgono! Ne ho sentite di teorie! Mah! Staremo a vedere, [8)]come sempre.


Straquoto pure io.
Si stanno arrampicando sugli specchi per sostenere un modello di fisica che ormai fa acqua da tutte le parti. Questa cosa poi della materia/energia oscura e' una ciofeca pazzesca. Forse sarebbe il caso che cominciassero ad usare molta piu' umilta'. Ad esempio, senza scomodare l'origine dell'universo, si potrebbe pensare che ancora oggi non e' stata dimostrata la legge dell'inerzia di Newton (F=m*a), che nessuno ha la piu' pallida idea di cosa sia la gravita', ne del perche' le onde sonore si trasformino in energia luminosa (vedi esperimento di sonoluminescenza), una seppur blanda spiegazione degli effetti sperimentati da Hutchinson, di come sia possibile che le onde si propaghino nel vuoto, di cosa si stia contraendo se l'universo si espande (vi ricordate il principio fondamentale: ad una azione corrisponde sempre un'azione uguale e contraria) e qui mi fermo perche' altrimenti mi ci vorrebbero due forum per elencare tutto quello che oggi la scienza non e' minimamente in grado di spiegare. Credo quindi che ci sia bisogno di teorie innovative che ridisegnino completamente i modelli di base, anche se credo che il modello organizzativo su cui e' basata la comunita' scientifica sia di fatto il vero e proprio freno allo sviluppo. Prendete ad esempio la questione della fusione fredda: nonostante lo scorso gennaio a Bologna Rossi e Focardi abbiano acceso un reattore a fusione fredda sotto le natiche degli scienziati presenti, non c'e' ancora una sola rivista scientifica che si azzardi a pubblicare la notizia con l'enfasi che meriterebbe per il solo motivo che nessuno e' ancora in grado di spiegare il perche' funzioni. [:0]Sconvolgente direi. Se non segui i loro schemi sei tagliato fuori quando va bene o screditato nei casi peggiori (vedi Pons e Fleischmann).






Applaudo e straquoto. Forse aveva ragione l'epistemologo Kuhn, quando diceva che la storia della scienza si fonda su "paradigmi", cioè visioni generali della scienza che pretenderebbero di dare una visione coerente dell'universo, ma che lasciano sempre fuori delle anomalie, delle cose che non riesce a spiegare.
Quando un paradigma fa acqua da tutte le parti e le anomalie non spiegabili con i vecchi paradigmi sono troppe, si elabora un nuovo paradigma più esteso e rivoluzionario.
Evidentemente il nuovo paradigma non è stato elaborato, e ormai gli scienziati si nascondono dietro un fazzoletto per difendere l'indifendibile e nascondere voragini con aiuole di fiorellini teorici....
.... ma alla fine rischiano di venire travolti dalle falle che non sono in grado di chiudere. La crisi è arrivata anche per loro.


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MessaggioInviato: 04/11/2011, 12:27 
Il satellite PAMELA ha compiuto oggi la sua orbita numero 30.000 attorno alla Terra e i suoi 1967 giorni nello spazio. PAMELA (Payload for Antimatter Matter Exploration and Light - nuclei Astrophysics) è frutto di una collaborazione tra l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l'Agenzia Spaziale Russa e istituti di ricerca russi, con la partecipazione dell'Agenzia Spaziale Italiana e il contributo delle agenzie spaziali e università tedesche e svedesi.

Questo strumento, composto da un magnete e da molteplici rivelatori di particelle, orbita attorno alla Terra, a un'altezza tra 350 e 600 chilometri, per studiare i raggi cosmici e, in particolare, la loro componente di antimateria. Ha ottenuto risultati di grande rilevanza nei campi della ricerca della materia oscura tramite la rilevazione di positroni ed antiprotoni, dello studio dei meccanismi di accelerazione e propagazione dei raggi cosmici nella Galassia, del monitoraggio continuo dell'attività solare. Ha inoltre scoperto una fascia di radiazione intorno alla Terra composta di antiprotoni.

Questi risultati sono stati pubblicati su i più importanti giornali scientifici, tra i quali Nature, Science e Physical Review Letters ed hanno riscosso un grande interesse anche a livello della stampa non scientifica e di opinione pubblica.


http://www.lescienze.it/lanci/2011/11/0 ... la-632224/


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MessaggioInviato: 02/12/2011, 13:28 
Materia oscura, sempre più fitto il mistero

Nuove misurazioni sulla sua distribuzione in due galassie nane contraddicono le previsioni degli attuali modelli. Se dovessero essere confermate, ciò vorrebbe dire o che la materia normale influenza la materia oscura più di quanto finora ritenuto, oppure che la materia oscura non è "fredda"

http://www.lescienze.it/news/2011/10/19 ... ro-599997/


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MessaggioInviato: 02/12/2011, 16:05 
è incredibile come, chi si arroga il diritto di pretendere umiltà dagli altri, finisca esso stesso per essere di una presuntuosa tracotanza veramente insopportabile.



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MessaggioInviato: 09/12/2011, 13:06 
Due nuovi studi indicano che dovrebbe essere superiore a 40 GeV, altrimenti l'universo non potrebbe espandersi con l'accelerazione osservata. Questi dati, basati su osservazioni del Fermi Space Telescope ed elaborati con un nuovo metodo statistico, sono però in conflitto con i risultati di altre ricerche


Segnali di materia oscura?Una super-mappa della materia oscuraIl lato oscuro della Via Lattea cosmologia astrofisica fisica delle particelle Se la materia oscura esiste, le particelle che la costituiscono devono avere una massa più elevata di quanto finora supposto, superiore cioè ai 40 giga-elettronvolt (le masse delle particelle elementari vengono normalmente espresse in termini di elettronvolt). E' quanto sostengono due ricercatori della Brown University - Savvas Koushiappas e Alex Geringer-Sameth - in un articolo pubblicato sulle "Physical Review Letters" (qui il preprint su arXiv).

A risultati simili, ma utilizzando una metodologia diversa, è arrivata anche la collaborazione internazionale Fermi-LAT, di cui è pubblicato un resoconto sempre sullo stesso numero delle "Physical Review Letters" (qui preprint su arXiv).

Va anche detto che questi risultati entrano in conflitto con una serie di dati ottenuti da altre collaborazioni (DAMA/LIBRA, Cogent e CRESST) che in esperimenti sotterranei sembravano deporre per un range di masse per la materia oscura variante fra i 7 e i 12 GeV, valori decisamente inferiori al limite stabilito dai due fisici della Brown University.

E' presumibile quindi che le discussioni sulla natura della materia oscura - di cui ci si può fare un'idea dal blog di "Nature" dedicato all'argomento - siano destinate a continuare, anche se, come osseva Geringer-Sameth, "questo è un momento molto emozionante nella ricerca della materia oscura, perché molti strumenti sperimentali stanno finalmente iniziando a mettere alla prova le diverse teorie su ciò che la materia oscura è in realtà".

specifico, Koushiappas e Geringer-Sameth hanno cercato di definire dei limiti alla massa delle particelle di materia oscura sulla base dei dati raccolti da uno strumento a bordo del Fermi Gamma-ray Space Telescope della NASA e dello sviluppo di un nuovo approccio statistico, applicato al calcolo della velocità con cui si pensa che le particelle annichilino a vicenda nelle galassie attorno alla Via Lattea.

"Abbiamo scoperto che, se la massa di una particella è inferiore a 40 GeV, allora non può essere una particella di materia oscura", ha detto Koushiappas. "Se infatti, per amor di discussione, supponiamo che la massa di una particella è inferiore a 40 GeV, ciò vorrebbe dire che la quantità di materia oscura oggi presente dovrebbe essere talmente elevata che l'universo non potrebbe espandersi al ritmo accelerato che osserviamo".

I fisici ritengono che tutto ciò che può essere visto - pianeti, stelle, galassie - costituisca solo il 4 per cento dell'universo. Le osservazioni indicano che la materia oscura ne rappresenta circa il 23 per cento, mentre la parte restante sarebbe costituita da energia oscura, che sarebbe all'origine dell'espansione accelerata dell'universo. Il problema è che, a differenza di stelle e pianeti, materia oscura ed energia oscura non emettono radiazioni elettromagnetiche e possono essere "viste" solamente attraverso i loro effetti gravitazionali. Questo profilo "sfuggente" e il loro contributo alla massa dell'universo sono le ragioni principali per cui si sospetta che a costituirla siano particelle massicce debolmente interagenti, o WIMP (weakly interacting massive particle).

Le particelle che interagiscono debolmente sono quasi per definizione difficili da studiare, ma Koushiappas e Geringer-Sameth sono partiti da una cosa si può dire anche per le WIMP: quando una di esse e la sua antiparticella si scontrano annichilandosi, i resti sono rappresentati da quark e leptoni pesanti. I fisici sanno anche che quando un quark e il suo anti-quark si annichilano, producono un getto di particelle che comprende fotoni.

Analizzando i dati raccolti nel corso degli ultimi tre anni dal Fermi Telescope, hanno così misurato il numero di fotoni nelle galassie nane, dal quale sono risaliti al tasso di produzione di quark che, a sua volta, ha permesso di stabilire vincoli sulla massa delle particelle di materia oscura e sulla velocità con cui si annichilano.

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http://www.lescienze.it/news/2011/12/06 ... pe-719587/


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elaborata la mappa piu' grande riguardante la distribuzione della materia pscura:

"Per vedere quel che non si vede ci vuole ingegno e molta pazienza. Ed è proprio con un lavoro certosino che un team internazionale di astrofisici, guidati da Catherine Heymans dell'Università di Edinburgo e Ludovic Van Waerbeke dell'Università della British Columbia, hanno ottenuto una mappa della distribuzione della materia oscura su una porzione di cielo grande come mai era stato possibile in precedenza. Per realizzare il loro lavoro, presentato oggi al 219° meeting della American Astronomical Society, gli scienziati hanno analizzato le immagini di circa dieci milioni di galassie in quattro differenti regioni di cielo, raccolte dal Canada-France-Hawaii Telescope in un arco di tempo di cinque anni.
Le galassie analizzate si trovano tipicamente a una distanza dalla Terra di circa 6 miliardi di anni luce, quindi la loro luce è stata emessa 6 miliardi di anni fa – quando l'Universo aveva approssimativamente la metà della sua età attuale – per arrivare a essere rilevata dai nostri telescopi dopo un lunghissimo viaggio. Viaggio durante il quale è accaduto qualcosa, alla luce di quelle galassie, che ha catturato l'interesse dei ricercatori: è stata deviata dalla gravità, in particolare dalla gravità dei grossi ammassi di materia oscura che ha incontrato nel suo percorso verso la Terra. Attraverso questo fenomeno, noto come lente gravitazionale, il gruppo di astrofisici ha potuto calcolare dove e in che misura fosse collocata la materia oscura. La mappa che ne risulta rivela una intricata ragnatela cosmica di materia oscura e galassie che si estende in tutte le direzioni per oltre un miliardo di anni luce: un colpo d'occhio sull'Universo invisibile che finora era stato possibile solo attraverso simulazioni al computer.
“E' veramente affascinante potere ‘vedere' la materia oscura usando la distorsione spazio-temporale”, dice Van Waerbeke. “Ci fornisce un accesso privilegiato a quella massa misteriosa presente nell'Universo che non può essere osservata altrimenti. Conoscere come la materia oscura sia distribuita è solo il primo passo verso la comprensione della sua natura e di come possa essere ricompresa nelle nostre attuali conoscenze fisiche”.
I risultati raggiunti sono stati possibili grazie a miglioramenti delle tecniche di analisi. Miglioramenti che si stanno applicando per elaborare i dati che iniziano ad arrivare dal VST (VLT Survey Telescope), un telescopio in gran parte italiano recentemente collocato in Cile. L'ambizione dei ricercatori è di mappare, nel corso dei prossimi tre anni, una zona del cielo 10 volte più grande: un altro passo intermedio verso l'obbiettivo finale di svelare il lato oscuro dell'Universo. "

Fonte: MEDIA INAF

Immagine:
Immagine
173,62 KBLe osservazioni mostrano che la materia oscura è distribuita, nell'Universo, come una rete d’immense regioni dense (più chiare) e vuote (più scure). Crediti: Van Waerbeke, Heymans e CFHTLens collaboration




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Ultima modifica di ubatuba il 10/01/2012, 11:07, modificato 1 volta in totale.

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simulazione della distribuzione della materia oscura effettuata dal millennium simulation projet


x il video

http://www.lescienze.it/news/2012/01/11 ... -784525/1/


Ultima modifica di ubatuba il 13/01/2012, 10:07, modificato 1 volta in totale.

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che potrebbe essere quella "roba"?



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MessaggioInviato: 23/01/2012, 23:58 
Una galassia nana oscura è stata individuata a 10 miliardi di anni luce dalla Terra da un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT), dell'Università di Groningen, nei Paesi Bassi e delle Università della California a Davis e a Santa Barbara, che ne danno notizia in un articolo pubblicato su "Nature" a prima firma dell'italiana Simona Vegetti, attualmente ricercatrice al MIT.

Secondo i modelli di formazione delle galassie, attorno alle galassie principali dovrebbe formarsi un certo numero di galassie satelliti, o galassie nane. Questi oggetti non brillano molto intensamente e solo quelle vicine alla Via Lattea possono essere osservate con relativa facilità. Di fatto a oggi ne sono state osservate una cinquantina nel Gruppo Locale, di cui una trentina in prossimità della nostra galassia.

Il problema è che i modelli di formazione delle galassie prevedono che la sola Via Lattea dovrebbe contare su una "corona" di circa 10.000 simili sottostrutture di piccola massa. Pertanto si ritiene "possibile che molte delle galassie satelliti siano costituite di materia oscura, cosa che le farebbe sfuggire alla rilevazione, ma potrebbe anche esserci un problema relativo al modo in cui pensiamo che si formino le galassie", osserva la Vegetti.

Una galassia oscura nell'universo remoto Cortesia L. J. King (U. Manchester), NICMOS, HST, NASA
Per cercare di chiarire la situazione, e cercare di valutare il modello di formazione delle galassie considerando anche quelle al di là dell'universo vicino, i ricercatori hanno pensato di individuare la presenza di eventuali galassie nane nell'universo lontano, là dove gli strumenti ottici attualmente disponibili non permettono di osservarle direttamente, ma per il cui studio ci si può avvalere delle lenti gravitazionali.

Questa tecnica sfrutta l'allineamento lungo la linea di vista della Terra di due galassie: i raggi di quella più distante vengono deviati dalla galassia più vicina, che in virtù delle leggi della relatività generale agisce appunto come una lente. Analizzando lo schema di deviazione di questi raggi di luce è possibile stabilire se la galassia lontana possiede galassie satelliti e la loro eventuale massa.

In questo studio Vegetti e colleghi hanno utilizzato come lente gravitazionale una galassia molto distante, il sistema JVAS B1938 + 666, capace di magnificare notevolmente le galassie di sfondo, ma proprio per questo piegandone la luce al punto da deformarne l'immagine fino a darle una forma ad anello, noto come anello di Einstein, ossia dando luogo a qualcosa che ricorda un'immagine anamorfica.

Video: Come una lente gravitazionale crea l'anello di Eisntein

Applicando sofisticate tecniche di analisi numerica ai dati rilevati grazie alle osservazioni compiute con il Keck Telescope alle Hawaii, i ricercatori sono riusciti non solo a ricavare un modello della massa della galassia lente, ma anche a mappare le anomalie, dovute a eccessi di massa, nell'anello di Einstein, che hanno attribuito alla presenza di una galassia nana oscura nelle vicinanze - a meno di 600 parsec (2000 anni luce) - della galassia principale.

Questa galassia satellite è interessante perché è stata rilevata in una regione mappata come dotata di un eccesso di massa, pur essendo la galassia nana stessa dotata di una massa limitata, circa 113 milioni di masse solari, inferiore a quella di due altre galassie satelliti rilevate recentemente sempre con il metodo delle lenti gravitazionali.

A questo punto i ricercatori hanno provato a testare su queste galassie lontane l'attuale modello di formazione delle galassie, confrontandone le previsioni con la funzione di massa delle galassie satelliti - ossia il numero atteso di satelliti per una data massa - ricavata dall'osservazione di questa remotissima regione dell'universo, e constatando che la funzione di massa risultante è effettivamente coerente con l'attuale teoria.

I ricercatori hanno ora in programma di usare lo stesso metodo per cercare altre galassie satelliti in ulteriori regioni dell'universo, che a loro avviso potrebbero aiutare a confermare o a mettere in questione le previsioni sul comportamento della materia oscura.

"Ora abbiamo una galassia satellite oscura, ma se non ne trovassimo abbastanza, dovremo cambiare le proprietà della materia oscura", dice la Vegetti. "Oppure, potremmo trovarne tante quante ne vediamo nelle simulazioni, e questo ci direbbe che la materia oscura possiede proprio le proprietà che pensiamo che abbia."

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MessaggioInviato: 15/02/2012, 15:51 
Una nuova ricerca giunge alla conclusione che anziché un perimetro, le galassie abbiano una lunga estensione di materia oscura che si estende alle galassie vicine e che lo spazio intergalattico non sia vuoto ma riempito da materia oscura. I ricercatori di Tokio hanno utilizzato simulazioni a larga scala e recenti dati osservativi di lenti gravitazionali per rivelare in che modo la materia oscura, che rappresenta il 22% della materia universale, sia distribuita intorno alle galassie in una maniera ammassata ma organizzata.

La simulazione mostra una distribuzione della materia oscura con regioni ad alta densità che appaiono più brillanti, mentre le regioni più scure sono quasi, ma non completamente, vuote.
Soltanto recentemente le immagini di milioni di galassie ottenute dalla Sloan Digital Sky Survet (SDS) hanno reso possibile derivare una distribuzione media di massa intorno alle galassie stesse. Prima del 2010, una ricerca internazionale guidata da Brice Menard ha utilizzato immagini di quattro milioni di galassie scoprendo lenti gravitazionali causate da materia oscura intorno alle stesse. Dai risultati, il team ha determinato la densità e la distribuzione su distanze di centinaia di milioni di anni luce dal centro delle galassie.

Le supersimulazioni applicate alla formazione di strutture cosmiche hanno aiutato moltissimo per la distribuzione della materia, mostrando che le galassie hanno un seguito notevole di materia oscura, anche laddove le stelle non esistono.
La materia oscura è distribuita molto bene e si estende allo spazio intergalattico, laddove la componente luminosa come le stelle è presente in regioni finite. Ancora pi interessante è che la stima totale di materia oscura riesce a spiegare il gap tra la massa globale cosmica e quella derivata dalla misurazione delle masse delle galassie.
Non ci sono zone vuote nell'universo: lo spazio intergalattico è pieno di materia oscura.

Fonte: Daily Galaxy

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