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MessaggioInviato: 23/04/2013, 18:27 
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Un altro italiano alla guida di un esperimento di LHC
Dopo Tonelli, tocca al fisico Tiziano Camporesi guidare il CMS, uno di quelli che ha identificato il bosone di Higgs, che fa parte dell'acceleratore del Cern di Ginevra
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Tiziano Camporesi
ROMA - Dopo Guido Tonelli, che ha rivestito questa carica fino a tutto il 2011, un altro fisico italiano, Tiziano Camporesi è stato eletto coordinatore internazionale dell'esperimento CMS (Compact Muon Solenoid), uno dei quattro grandi esperimenti dell'acceleratore Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra. CMS e ATLAS sono gli esperimenti che hanno identificato il bosone di Higgs.

Camporesi, che dal 2012 riveste il ruolo di vice-coordinatore dell'esperimento, entrerà in carica nel gennaio 2014 sostituendo lo statunitense Joe Incandela. Camporesi è uno dei tanti esempi della qualità della scuola italiana di fisica. Nato a Cotignola, in provincia di Ravenna, ha studiato a Bologna dove si è laureato nel 1981 con una tesi sperimentale al Cern. Nel 1984 grazie a una borsa di post-dottorato per gli USA ha collaborato con l'esperimento Mac allo Stanford Linear Accelerator Center in California. Nel 1986, tornato in Europa con una fellowship del Cern, ha fatto parte dell'esperimento DELPHI all'acceleratore Lep dove ha ricoperto vari ruoli di responsabilità fino a esserne eletto coordinatore nel 1998. Dal 1990 lavora come ricercatore al Cern. Nel 2001 si è unito alla collaborazione CMS dove ha ricoperto ruoli di responsabilità in vari progetti (calorimetro adronico in avanti, calorimetro elettromagnetico) per poi coordinare la fase di preparazione e i primi due anni di presa dati a Lhc. È autore o coautore di più di 500 articoli pubblicati su riviste internazionali e membro di vari comitati scientifici internazionali.

"Mi congratulo sia personalmente che a nome dell'INFN con Tiziano per l'importante riconoscimento che questa nomina rappresenta - ha commentato il vice presidente dell'INFN Antonio Masiero - E' un incarico di grande responsabilità in una fase importante e delicata del lavoro in corso in CMS. Si tratta di un nuovo, importante riconoscimento per quanto la fisica italiana fa in questo campo sia a livello di formazione che di attività di ricerca in ambito internazionale. Tanto più quando questo avviene al CERN, laboratorio che sentiamo anche come "nostro" centro di ricerca di punta nel campo della fisica delle alte energie"
Fonte : http://www.repubblica.it/scienze/2013/0 ... -56841946/


Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 23/04/2013, 18:29, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 02/12/2013, 13:44 
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RECORD DI 13.5 TESLA PER I NUOVI MAGNETI DI LHC

Numerosi progetti sono impegnati in questi mesi al CERN per l’ottimizzazione di LHC in vista della ripresa prevista per il 2015. Tra questi SMC (Short Model Coil) collauda nuove tecnologie per i magneti di LHC con l’obiettivo di consentire agli ingegneri di costruire magneti sempre più potenti. Oltre a implementare le prestazioni di LHC, la tecnologia sviluppata aprirà nuove possibilità per gli acceleratori del futuro. Ad oggi, LHC utilizza magneti superconduttori di niobio-titanio sia per curvare che per focalizzare i fasci di protoni nella loro corsa all’interno del tunnel di LHC. Questi magneti, tuttavia, non sono sufficientemente potenti per sostenere l’energia e il livello di messa a fuoco che caratterizzeranno la nuova fase di attività di LHC. Per ovviare a questo limite, il progetto SMC sta lavorando sull'utilizzo di un materiale superconduttore diverso, il niobio-stagno, in grado di generare un campo magnetico di 15-20 tesla, più del 50% più intenso di quello ottenibile con la tecnologia di niobio-titanio esistente. I vantaggi di questo materiale sono noti da tempo, ma il suo utilizzo negli acceleratori è stato limitato fino a oggi dalle altissime temperature richieste per la sua lavorazione. Affinché manifesti proprietà superconduttive, infatti, il niobio-titanio deve subire un trattamento termico a temperature di circa 650 °C, il che lo rende estremamente fragile. Recentemente, i test sui nuovi magneti hanno ottenuto il valore record di 13.5 tesla per il campo magnetico, secondo solo al record mondiale di 16.1 tesla, ottenuto al Lawrence Berkeley National Laboratory. L’ulteriore sviluppo della tecnica di lavorazione del niobio-stagno, da completare entro i prossimi 10 anni, consentirà di costruire magneti sempre più resistenti, ottenendo fasci sempre più sottili in corrispondenza dei punti di collisione di LHC e aumentando conseguentemente il numero di collisioni prodotte ogni secondo e il numero di dati utili agli esperimenti.

FONTE: http://lhcitalia.infn.it/index.php/news/413-nuovo-record-per-i-magneti-test-di-lhc-13-5-tesla



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MessaggioInviato: 22/01/2014, 14:41 
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Antimateria, prodotto e intrappolato il primo fascio al Cern. Ricercatori italiani nel progetto
A Ginevra, realizzata e "ingabbiata" una sequenza di atomi di anti-idrogeno. E' il risultato straordinario dell'esperimento Asacusa, al quale partecipa l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. E la realtà si avvicina alla fantascienza.

PER LA PRIMA VOLTA è stato prodotto un fascio di atomi di anti-idrogeno. Dopo il successo della scoperta del bosone di Higgs, il Cern segna un altro traguardo. Dopo aver "intrappolato" gli atomi di anti-idrogeno, l'equivalente di antimateria dell'atomo di idrogeno, oggi gli scienziati sono riusciti a "ingabbiarli" in un fascio. E' il risultato dell'esperimento Asacusa, al quale partecipano ricercatori italiani dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

Continua: http://www.repubblica.it/scienze/2014/01/21/news/antimateria_prodotto_e_intrappolato_il_primo_fascio_al_cern_anche_da_ricercatori_italiani-76537854/


Prepariamoci appena riusciranno a produrne in maggiori quantità ed in modo più economico ad :
  • NUOVI ARMAMENTI [:(]
  • NUOVE FORME DI ENERGIA
  • NUOVE FORME DI PROPULSIONE


Ultima modifica di GIANLUCA1989 il 22/01/2014, 14:43, modificato 1 volta in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: LHC NEWS - rubrica in continuo aggiornamento
MessaggioInviato: 06/07/2017, 22:01 
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Scoperta al Cern, individuata la nuova particella Xi

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Individuata una nuova particella. Si chiama Xi e a identificarla è stato l’esperimento LHCb del Cern. L'annuncio dell'osservazione di una nuova particella contenente due quark pesanti e un quark up, più leggero, è stato fatto durante la conferenza dell’European Physical Society a Venezia.

"L'esistenza di questa particella della famiglia dei barioni era attesa dalle teorie attuali, ma i fisici sono stati alla ricerca di questi barioni con due quark pesanti per molti anni - si legge in una nota del Cern - La massa della particella recentemente identificata è di circa 3621 MeV, quasi quattro volte più pesante del barione più familiare, il protone, una proprietà che deriva dal fatto che contiene due quark charm, che sono quark pesanti. È la prima volta che questa particella viene individuata con certezza. Tutti i barioni finora osservati contenevano, al massimo, un solo quark pesante".

"Trovare un barione con due quark pesanti è di grande interesse perché può fornire uno strumento unico per approfondire la cromodinamica quantistica, la teoria che descrive l’interazione forte, una delle quattro forze fondamentali - spiega Giovanni Passaleva, il nuovo coordinatore della collaborazione internazionale LHCb - Queste particelle contribuiranno così a migliorare il potere predittivo delle nostre teorie".

"In contrasto con gli altri barioni finora noti, in cui i tre quark eseguono una elaborata danza l'uno attorno all'altro, ci aspettiamo che il barione con due quark pesanti agisca come un sistema planetario, dove i due quark pesanti giocano il ruolo di stelle che orbitano l'una attorno all'altra, mentre il quark più leggero orbita intorno a questo sistema binario", ha aggiunto Guy Wilkinson, ex-coordinatore della collaborazione. L'osservazione alimenta le aspettative circa la possibilità di individuare altre particelle formate da quark pesanti.



http://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/ ... RH8rI.html


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 Oggetto del messaggio: Re: LHC NEWS - rubrica in continuo aggiornamento
MessaggioInviato: 20/06/2020, 16:51 
Nelle viscere del Gran Sasso 'eccesso di eventi' per Xenon1T, cacciatore di materia oscura
Scienziati indagano: "Fenomeno inatteso, possibili segnali dell'esistenza di nuove particelle o nuove proprietà dei neutrini"


(di Andreana d'Aquino)- Un 'eccesso di eventi' nelle viscere del Gran Sasso dove ai Laboratori dell'Infn il cacciatore di materia oscura Xenon1T ha mostrato un 'lato misterioso' delle sue attività. Xenon1T, uno degli esperimenti di punta nella ricerca diretta della materia oscura, operativo dal 2016 al 2018 nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Lngs) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha infatti presentato, nel corso di un seminario online, l’analisi dei suoi ultimi dati, mostrando "un inatteso eccesso di eventi". I ricercatori hanno sottolineato che "la natura di questo eccesso, che potrebbe anche essere dovuto a una semplice fluttuazione statistica, non è ancora del tutto compresa, perché ha caratteristiche che lo rendono compatibile con varie ipotesi".


Elena Aprile, professoressa della Columbia University ed a capo del progetto Xenon, ha spiegato che "l’eccesso che abbiamo osservato potrebbe essere dovuto a una minuscola presenza di trizio, un isotopo dell’idrogeno. Ma potrebbe anche essere un segnale di qualcosa di molto più eccitante che ci porterebbe oltre il Modello Standard, come l’esistenza di nuove particelle, per esempio gli assioni solari. Oppure, altra ipotesi interessante, potrebbe coinvolgere nuove proprietà dei neutrini". I ricercatori sottolineano che il risultato di Xenon1T "testimonia il valore delle soluzioni tecnologiche adottate e sviluppate dalla collaborazione e le straordinarie potenzialità del rivelatore", che si conferma "il più sensibile al mondo" nella ricerca diretta di materia oscura, e in generale nella ricerca di diversi eventi rari, assicurando ai Laboratori del Gran Sasso la leadership mondiale in questo filone di ricerca.

"Per comprendere meglio la natura di questo eccesso sarà determinante il potenziamento del rivelatore con la nuova fase chiamata Xenon1T" ha chiarito Marco Selvi, responsabile nazionale Infn dell’esperimento. "Grazie all’aiuto dello staff dei Lngs e del nostro personale sul posto, l’attuale emergenza sanitaria non ci ha mai fermato, solo un po’ rallentato: XenonT sarà in acquisizione dati entro la fine dell’anno" ha detto Selvi. Dunque crescono le aspettative sul 'lavoro" che sta facendo Xenon1T. L’esperimento è un rivelatore basato sulla tecnologia dello Xenon liquido ed ha come principale obiettivo scientifico proprio l’osservazione in modo diretto dell’interazione di particelle di materia oscura con la materia ordinaria che compone il rivelatore.

La maggior parte della materia presente nel nostro universo non è infatti la materia ordinaria di cui è fatto tutto ciò che conosciamo, ma è la cosiddetta materia oscura. Ipotizzata per spiegare fenomeni gravitazionali osservati nell’universo, pur essendo ben cinque volte più abbondante della materia ordinaria e nonostante vi siano molti esperimenti in tutto il mondo che stanno cercando di rivelare le sue tracce, ad oggi la materia oscura sfugge ancora alla conferma sperimentale. E fino ad ora, ricorda l'Infn, gli scienziati hanno ottenuto indicazioni della presenza della materia oscura solo in maniera indiretta: una scoperta definitiva deve ancora essere realizzata.

Ne mondo scientifico vi sono varie ipotesi teoriche sulla natura della materia oscura e dunque varie particelle candidate a costituirla. Tra queste le cosiddette Wimp (Weakly Interacting Massive Particles), che sono quelle ricercate in particolare da Xenon1T. Finora l’esperimento ha ottenuto i limiti più stringenti sulla loro probabilità di interazione con la materia ordinaria, su un ampio spettro di possibili masse di Wimp. In aggiunta a questo candidato, Xenon1T è sensibile anche ad altri tipi di particelle e interazioni che possono spiegare altri problemi aperti in fisica e astrofisica. Nel 2019, per esempio, sempre con i dati di Xenon1T gli scienziati hanno pubblicato in copertina su "Nature" la misura del più raro decadimento nucleare che sia mai stato osservato direttamente.


https://www.adnkronos.com/soldi/economi ... AzJxH.html


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