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Grigio
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 Oggetto del messaggio: 2009, la ricerca-kolossal in 12 mesi da record(5)
MessaggioInviato: 30/01/2010, 15:34 
L'ARCHEOLOGIA DELL'EVOLUZIONE
Viaggio nei segreti dei neanderthaliani
VALENTINA ARCOVIO



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Quest'anno ci siamo andati molto molto vicini con la mappatura di oltre la metà del suo genoma. Il 2010 potrebbe essere l'anno in cui finalmente sveleremo tutto, o quasi, sulle origini e sull'estinzione dell'uomo di Neanderthal. Cioè potremmo essere in grado di ricostruire un altro fondamentale tassello dell'evoluzione umana.
Cosa più importante, potremmo riuscire a dirimere una questione spinosa: se, cioè, i Neanderthal e i nostri antenati si siano mai accoppiati. Al progetto ci stanno i genetisti del Max Planck Institute of Evolutionary Anthropology di Lipsia, coordinati da Svante Paabo.
Il Neanderthal è il parente più stretto del Sapiens. I nostri alberi genealogici si sono separati circa 500 mila anni fa e abbiamo convissuto a lungo, finché il Neanderthal non si è estinto. "E' l'ultimo ramo divergente dell'evoluzione umana - precisa Jean-Jacques Hublin, biologo del gruppo di Pääbo -: studiarlo ci dirà che cosa rende gli umani moderni realmente umani, e realmente moderni."
All'inizio di quest'anno i genetisti tedeschi avevano annunciato di aver sequenziato il 63% per cento del Dna del Neanderthal, usando frammenti ossei di sei individui di 38 mila anni fa e una nuova tecnologia di analisi, che ha permesso di accelerare il lavoro. Il grosso, si può dire, è stato fatto. Così alcuni dettagli sui nostri lontani cugini sono emersi. Per esempio si è scoperto che il gene FoxP2, considerato essenziale per la parola, era già presente nelle stesse forme che possediamo noi. Al contrario "loro" non avevano la mutazione genetica che permette oggi agli umani di digerire il lattosio. Quindi seguivamo diete diverse.
Qualche anno prima, invece, il sequenziamento del genoma mitocondriale del Neanderthal (quello che si trasmette per via materna) aveva rafforzato l'ipotesi secondo cui tra noi e loro non ci sarebbe stata alcuna ibridazione. Il giallo, forse, è sul punto di chiarirsi.

fonte:[url]L'ARCHEOLOGIA DELL'EVOLUZIONE
Viaggio nei segreti dei neanderthaliani
VALENTINA ARCOVIO

Quest'anno ci siamo andati molto molto vicini con la mappatura di oltre la metà del suo genoma. Il 2010 potrebbe essere l'anno in cui finalmente sveleremo tutto, o quasi, sulle origini e sull'estinzione dell'uomo di Neanderthal. Cioè potremmo essere in grado di ricostruire un altro fondamentale tassello dell'evoluzione umana.
Cosa più importante, potremmo riuscire a dirimere una questione spinosa: se, cioè, i Neanderthal e i nostri antenati si siano mai accoppiati. Al progetto ci stanno i genetisti del Max Planck Institute of Evolutionary Anthropology di Lipsia, coordinati da Svante Paabo.
Il Neanderthal è il parente più stretto del Sapiens. I nostri alberi genealogici si sono separati circa 500 mila anni fa e abbiamo convissuto a lungo, finché il Neanderthal non si è estinto. "E' l'ultimo ramo divergente dell'evoluzione umana - precisa Jean-Jacques Hublin, biologo del gruppo di Pääbo -: studiarlo ci dirà che cosa rende gli umani moderni realmente umani, e realmente moderni."
All'inizio di quest'anno i genetisti tedeschi avevano annunciato di aver sequenziato il 63% per cento del Dna del Neanderthal, usando frammenti ossei di sei individui di 38 mila anni fa e una nuova tecnologia di analisi, che ha permesso di accelerare il lavoro. Il grosso, si può dire, è stato fatto. Così alcuni dettagli sui nostri lontani cugini sono emersi. Per esempio si è scoperto che il gene FoxP2, considerato essenziale per la parola, era già presente nelle stesse forme che possediamo noi. Al contrario "loro" non avevano la mutazione genetica che permette oggi agli umani di digerire il lattosio. Quindi seguivamo diete diverse.
Qualche anno prima, invece, il sequenziamento del genoma mitocondriale del Neanderthal (quello che si trasmette per via materna) aveva rafforzato l'ipotesi secondo cui tra noi e loro non ci sarebbe stata alcuna ibridazione. Il giallo, forse, è sul punto di chiarirsi.

fonte:[url]L'ARCHEOLOGIA DELL'EVOLUZIONE
Viaggio nei segreti dei neanderthaliani
VALENTINA ARCOVIO

Quest'anno ci siamo andati molto molto vicini con la mappatura di oltre la metà del suo genoma. Il 2010 potrebbe essere l'anno in cui finalmente sveleremo tutto, o quasi, sulle origini e sull'estinzione dell'uomo di Neanderthal. Cioè potremmo essere in grado di ricostruire un altro fondamentale tassello dell'evoluzione umana.
Cosa più importante, potremmo riuscire a dirimere una questione spinosa: se, cioè, i Neanderthal e i nostri antenati si siano mai accoppiati. Al progetto ci stanno i genetisti del Max Planck Institute of Evolutionary Anthropology di Lipsia, coordinati da Svante Paabo.
Il Neanderthal è il parente più stretto del Sapiens. I nostri alberi genealogici si sono separati circa 500 mila anni fa e abbiamo convissuto a lungo, finché il Neanderthal non si è estinto. "E' l'ultimo ramo divergente dell'evoluzione umana - precisa Jean-Jacques Hublin, biologo del gruppo di Pääbo -: studiarlo ci dirà che cosa rende gli umani moderni realmente umani, e realmente moderni."
All'inizio di quest'anno i genetisti tedeschi avevano annunciato di aver sequenziato il 63% per cento del Dna del Neanderthal, usando frammenti ossei di sei individui di 38 mila anni fa e una nuova tecnologia di analisi, che ha permesso di accelerare il lavoro. Il grosso, si può dire, è stato fatto. Così alcuni dettagli sui nostri lontani cugini sono emersi. Per esempio si è scoperto che il gene FoxP2, considerato essenziale per la parola, era già presente nelle stesse forme che possediamo noi. Al contrario "loro" non avevano la mutazione genetica che permette oggi agli umani di digerire il lattosio. Quindi seguivamo diete diverse.
Qualche anno prima, invece, il sequenziamento del genoma mitocondriale del Neanderthal (quello che si trasmette per via materna) aveva rafforzato l'ipotesi secondo cui tra noi e loro non ci sarebbe stata alcuna ibridazione. Il giallo, forse, è sul punto di chiarirsi.

fonte:http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=29&pm=5&IDmsezione=17&IDalbum=23140&tipo=#mpos



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"Bisogna cercare orizzonti lontani non solo per scopi pragmatici, ma perché l'immaginazione e l'anima vengano nutrite dalla meraviglia e dalla bellezza".
Verner Von Braun,1972
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