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 Oggetto del messaggio: Curare con effetto placebo
MessaggioInviato: 26/02/2010, 11:42 
Quest' articolo, apparentemente banale, è una "vera chicca" ^_^



Curare con effetto placebo

Non esiste un solo effetto placebo, ma molti. In altre parole, il contesto psicosociale nel quale vive un paziente quando riceve un trattamento può avere un impatto profondo sulla sua psicologia. I meccanismi attraverso i quali il contesto agisce sulla psiche - e quindi sull’organismo - sono le aspettative sull’efficacia di un trattamento, il desiderio di sollievo dai sintomi, i processi di apprendimento. Lo rivela un approfondito editoriale sul placebo appena pubblicato dal Lancet.

“Per molti anni” – scrivono gli autori – “il placebo è stato definito a partire dal suo contenuto inerte e utilizzato nei trial clinici e nella pratica clinica: recenti ricerche mostrano che gli effetti placebo sono eventi genuinamente psicobiologici attribuibili al contesto terapeutico, e che tali effetti possono essere anche robusti sia in laboratorio sia in un contesto ambulatoriale”.
L’evidenza supporta l’esistenza di diversi effetti placebo sia negli individui sani che nelle diverse classi di pazienti. Serve più ricerca traslazionale, con lo scopo di introdurre pienamente l’effetto placebo nella pratica clinica.

Fonte: Finniss DG, Kaptchuk TJ, Miller F, Benedetti F. Biological, clinical, and ethical advances of placebo effects. Lancet 2010; 375: 686–95. (di david frati da ilpensiero)



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MessaggioInviato: 13/04/2010, 20:12 
Esperimento choc: la chirurgia “placebo” al ginocchio
http://spaziomente.wordpress.com/2010/0 ... a_placebo/

Con reale stupore e meraviglia, abbiamo letto di un esperimento condotto nel lontano 2002 da Bruce Moseley e colleghi su un testo di scienza divulgativa di Bruce Lipton. Non paghi delle poche informazioni lì presenti, abbiamo chiesto ad un amico di passarci l’articolo originale comparso sul “The New England Journal of Medicine” e, a questo punto, non possiamo che constatare l’incredibile conseguenza concettuale e metodologica che un esperimento del genere possa comportare.

Si tratta della conduzione di un’operazione chirurgica a tutti gli effetti, di una cura molto blanda e di un’operazione placebo condotta su alcuni pazienti affetti da osteoartrite del ginocchio e dei loro incredibili effetti. Ma andiamo per ordine.

L’osteoartite è una forma di artrite caratterizzata dalla degenerazione della cartilagine articolare. I sintomi che causa a chi ne è affetto sono, naturalmente, infiammazione, rigidità articolare, dolore, ingrossamento dell’articolazione. Nell’esperimento qui preso in esame, lo studio è stato condotto su 180 pazienti con osteoartrite al ginocchio, divisi in tre gruppi.

Al primo gruppo (59 pazienti), è stata fatta un’incisione e operata un’artroscopia, che consiste nel raschiamento e nell’abrasione della cartilagine danneggiata. Al secondo gruppo (altri 61 pazienti) è stato invece operato un lavaggio con 10 litri di una soluzione salina che, mediante l’irrigazione, dovrebbe rallentare la degenerazione della cartilagine stessa pur non avendo lo stesso impatto dell’artroscopia. Al terzo gruppo (60 pazienti) fu invece simulata la procedura dell’artroscopia, operata un’incisione di un centimetro sulla pelle e poi ricucita la parte senza in realtà aver utilizzato nè strumenti nè liquidi sul ginocchio stesso. In pratica, un’operazione placebo, fasulla.

L’esperimento fu condotto in doppio-cieco, ovvero in maniera tale che nè i pazienti nè gli sperimentatori sapessero “chi fosse sottoposto a cosa”, per evitare che sia le persone operate che i medici, con le loro aspettative o giudizi, potessero influenzare l’andamento dell’esperimento.

I tre gruppi furono sottoposti, successivamente, allo stesso trattamento post-operatorio e alle medesime procedure riabilitative. I risultati, come accennato in apertura, sono stati sorprendenti: il gruppo che aveva subito la finta operazione ebbe gli stessi miglioramenti degli altri due monitorati dopo il primo e il secondo anno.

Il gruppo di persone che fu sottoposto alla reale operazione chirurgica ottenne gli stessi risultati del gruppo placebo, sia nella capacità di camminare che in quella di piegarsi. Un epilogo davvero incredibile.

Ora, giustamente gli autori parlano di cifre: ogni anno vengono effettuate circa 650.000 operazioni per osteoartite, al costo di 5000 dollari l’una. Ma al di là del considerevole risparmio, noi di Spaziomente ci interroghiamo seriamente sulla validità cartesiana che scinde il corpo dalla mente, ancora adesso adottata dall’attuale medicina scientifica.

Ma si, cari lettori, non pensiamoci più: è molto meglio leggere di sfuggita queste notizie, ridurle ad uno scrollone di spalle e poi fare finta di niente. Altrimenti, rischieremmo di comprendere che qualcosa ci stia davvero scivolando di mano. Insieme al nostro ginocchio…


http://spaziomente.wordpress.com/2010/0 ... a_placebo/



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MessaggioInviato: 13/04/2010, 20:46 
Cara Bliss, io non sono così "acculturata" come te, non x mancanza di voglia, ma veramente di tempo (x me il tempo è vita x i miei animali non x per me), e brevemente ti voglio dire questo :
non mi conoscete di persona ma spero di essere riuscita almeno al 40% di farvi capire quanto tengo ai miei animali, alla loro qualità di vita, alla loro vita, se manco io chissà dove andranno come massimo a far carne x supermercati, come minimo presso qualcuno che li sfrutterà x il proprio tornaconto.
Io sono sola, non ho eredi, non ho nessuno vicino che potrà portare avanti questo popò di ambiente stupendo che ho creato.
Tutto questo x me in questi anni è uno stimolo al di là di ogni situazione normale umanamente vissuta da ognuno, io la sento e sicuramente innesca in me una situazione di strana vita vissuta, dove (tocchiamo le palle), le malattie non si presentano e se si presentano sono così anomale e strane che spariscono in 2 ore (veramente). Io sono certa oggettivamente e soggettivamente noi possiamo tanto, non dico TUTTO ma tanto sì. Io sono sicura che senza lo stimolo che ti ho detto prima, la mia vita sarebbe più nella norma.
In 18 mesi sono stata operata in anestesia totale ben 9 volte, di cui 7, tumori risultati benigni sempre di famiglie diverse!
Il bello è che io, scusate l'espressione, me ne fotto veramente della mia vita, ma penso con responsabilità alla vita degli animali a me dipendenti.
Anni fà ho detto a certe persone di "potere" toglietemi gli animali e datemi i bambini che hanno bisogno, ed io mi comporterò nello stesso modo, ma naturalmente dei bambini , neanche a parlarne!
Questa mia testimonianza x dire a tutti che se una persona è veramente stimolata, e non per moda o per "se no che faccio..", il nostro corpo/cervello/anima hanno tutte le soluzioni
Se sono andata fuori tema, me ne scuso Bliss.

cinzia



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MessaggioInviato: 13/04/2010, 21:02 
Donnacincinzia, tu sei una Maestra [:)].
Ogni volta che parli della tua vita non posso non sentire la forza che ci metti dentro e che sei capace di trarne.
L'intimità che hai con la conoscenza più profonda, non ha nulla da invidiare ad alcuna "nozione". Spero di poter vivere almeno una vita come la tua [:p].
Non solo non sei andata fuori tema, ma secondo me hai centrato magnificamente il punto della questione...
[:X]



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MessaggioInviato: 13/04/2010, 21:24 
Si parla troppo poco dell' effetto placebo purtroppo. Sono sempre stato convinto che il cervello sia il miglior medico che una persona possa avere e che lo stile di vita sia il fulcro della salute.
fateci caso a quante persone vivono benissimo senza l' assunzione di farmaci disattendendo le indicazioni dei medici (sempre che non si tratti di patologie gravi).
Vivere sereni in un buon ambiente, con gioia e positività è la miglior panacea ad ogni male.
Donna Cinzia insegna.[;)]



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MessaggioInviato: 14/04/2010, 07:20 
Cinzia, Bliss ha ragione...sei una maestra...sono queste le cose che contano veramente nella vita...capire il Potere che è in noi...Respirare la Vita, attimo per attimo..proprio come fai tu...
Sei una persona veramete speciale e bellissima...senza le sciocche paure che attanagliano la vita della maggioranza di noi...la cultura, per come la intendiamo normalmente, n o n s e r v e a n u l l a! Serve a riempire i nostri vuoti interiori...il Sapere importante veramente,quello di cui non possiamo farne a meno, è il Conoscere ciò che più ci avvicina al Divino, al Tutto..

Per quanto riguarda l'effetto placebo, ringrazio Bliss per quanto riportato, che trovo di massimo interesse.. e penso che l'effetto placebo sia un discorso complesso e poco esplorato purtroppo.
E consideriamo che anche un farmaco attivo può avere un effetto placebo ..ma come provarlo?
E a proposito di animali, ho visto uno dei miei gatti "sedato" dopo che il veterinario aveva fatto finta di iniettargli il solito farmaco...ero allibita! Il micio si è ripreso dopo due ore,esattamente come era successo le volte precedenti dopo che il sedativo gli era stato somministrato realmente!

Non sappiamo niente!!!!!! Questa è la sconolgente realtà!

Un bacio a Bliss e un bacio a Cinzia......quando ci vuole ci vuole!
[:D] [:D]



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Io ho vissuto con diversi maestri Zen:tutti gatti.Perfino le anatre mi hanno impartito importanti lezioni spirituali.Il solo osservarle è una meditazione. E.Tolle
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MessaggioInviato: 04/10/2011, 13:29 
Medicina: placebo antidolore usano stesso meccanismo farmaci
http://www.unita.it/notizie-flash/medic ... i-1.338014

(ANSA) - ROMA, 03 OTT - Scienziati italiani hanno scoperto che l'effetto placebo sfrutta lo stesso meccanismo d'azione del farmaco che imita e che contro il dolore ci sono due placebo che agiscono con meccanismi d'azione distinti a seconda della classe di antidolorifici presi in precedenza dal paziente: l'effetto placebo analgesico, cioe', puo' funzionare sia come gli oppioidi (morfina), sia come gli antinfiammatori (aspirina etc). Lo dimostra una ricerca condotta da Fabrizio Benedetti dell'Universita' di Torino, super-esperto di studi sul placebo che ha anche mostrato che l'effetto placebo puo' essere indotto e rinforzato dal rapporto medico paziente. La sua ultima ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Medicine, mostra anche che l'effetto placebo analgesico 'svanisce' se si blocca il recettore (CB1) su cui agisce il vero farmaco antinfiammatorio. Insomma e' come dire che il placebo e il farmaco funzionano attivando lo stesso recettore. Gli esperti hanno somministrato a pazienti due tipi di antidolorifici, gli oppiacei e gli antinfiammatori: i primi agiscono sui recettori degli oppioidi i secondi attivano il recettore CB1 degli endocannabinoidi. Poi gli esperti hanno sostituito gli antidolorifici con pillole identiche ma finte, quindi con dei placebo, naturalmente all'insaputa dei pazienti. In questi il placebo ha funzionato e Benedetti ha mostrato che i 'due' placebo agiscono con meccanismi d'azione ciascuno identico a quello del farmaco che il paziente ha preso in precedenza. Infatti se si da' insieme al placebo un inibitore di CB1 (rimonabant) si blocca solo l'effetto placebo legato agli antinfiammatori e non quello legato agli oppiacei. E' come se il farmaco vero lasciasse una memoria del suo meccanismo d'azione, quindi il placebo funziona esattamente sfruttando il meccanismo d'azione di quel farmaco.(ANSA).



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MessaggioInviato: 11/10/2011, 00:32 
Per me esistono due facce della stessa moneta.
Una è il placebo, la meditazione, la capacità di aprire la propria mente ad una comprensione diversa e altra del mondo; l'altra è il business della "cura": farmaci, psicoterapeuti, psicologi, psicoanalisti, comportamentali, cognitivisti, psichiatri, pedagoghi, assistenti sociali, etc...
Le due facce sono inconciliabili.
Una però produce ricchezza, produce potere, produce controllo, l'altra no.


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MessaggioInviato: 16/03/2012, 13:17 
Effetto Placebo senza inganno
http://www.koimano.com/articolo.asp?id=1098



L’effetto placebo, come è noto, gioca sull’inganno. Eppure, secondo uno studio pubblicato su PloS One e condotto da Ted Kaptchuk dell’Harvard Medical School (Usa), agisce anche quando il paziente sa che non ha alcun effetto terapeutico.

In medicina si parla di effetto placebo quando la risposta dell’organismo a una terapia non dipende dai principi attivi della terapia medesima, bensì dalle attese del paziente. I placebo sono utilizzati come farmaci di controllo nei test clinici per provare l’efficacia di nuove medicine, ma i loro effetti possono essere importanti.

Per scoprire se l’efficacia terapeutica di un placebo si preservi anche quando il paziente è a conoscenza della sua vera natura, i ricercatori statunitensi hanno condotto una sperimentazione con 80 persone affette da sindrome del colon irritabile, un disordine della funzionalità intestinale. Metà del campione non ha ricevuto alcuna cura, l’altra è stata trattata con una terapia placebo che consisteva in due pillole zuccherate da prendere due volte al giorno. Nonostante i medici abbiano chiaramente detto ai pazienti che le pillole non contenevano alcun principio attivo, i risultati raccolti dopo 3 settimane di studio si sono rivelati interessanti.

Il 59% dei pazienti “curati” con placebo riportava un alleviamento dei sintomi, contro il 35% dei pazienti appartenenti all’altro gruppo. Inoltre, il placebo ha migliorato le condizioni generali del paziente con la stessa velocità di una reale terapia. Il risultato dovrà essere verificato con altri trial; lo studio suggerisce, però, che l’effetto placebo non si debba alla convinzione del paziente, ma al rituale medico di per se.



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MessaggioInviato: 18/03/2012, 17:04 
Farmaci-placebo: gli effetti terapeutici ed emotivi che condizionano le risposte del cervello
http://www.telemeditalia.it/it/ej-salut ... otivi.html
Mariateresa Marino



L’effetto placebo agirebbe sul cervello del paziente con dinamiche chimiche simili ai farmaci. A sostenere questa tesi è il professor Fabrizio Benedetti, ordinario di Fisiologia Umana e Neurofisiologia presso l’Università degli Studi di Torino – Dipartimento Neuroscienze e membro dell’Istituto nazionale di neuroscienze (INN). Da anni Benedetti dedica gran parte della sua attività di studioso alla ricerca sull’effetto placebo, i cui ultimi risultati sono stati pubblicati di recente sulle pagine di "Nature Medicine".


Prof. Benedetti, cosa si intende per effetto placebo?

Studiare l’effetto placebo significa studiare il contesto psicosociale intorno al paziente e alla terapia, cioè il modo in cui il rituale dell’atto terapeutico modifica il cervello del paziente. Il termine placebo indica una qualsiasi sostanza inerte, ossia priva di capacità terapeutiche intrinseche, capace di migliorare le condizioni cliniche del paziente e quindi avere su di lui un effetto positivo.


In una delle sue ultime ricerche pubblicata su "Nature Medicine", lei sostiene che l’effetto placebo agirebbe secondo le stesse dinamiche chimiche dei farmaci. Può spiegare i principi di questo meccanismo?

Nella ricerca dimostriamo che il meccanismo alla base della risposta placebo dipende da quali farmaci il paziente ha assunto in precedenza. Se ha assunto oppioidi, il meccanismo avviene tramite i recettori per gli oppioidi, se ha assunto farmaci che attivano gli endocannabinoidi, il meccanismo avviene tramite i recettori per i cannabinoidi. In altre parole, esiste una memoria farmacologica che ad un certo punto della vita si attiva sotto forma di effetto placebo. Gli stimoli psicosociali, poi, attraverso meccanismi di condizionamento, sono in grado di attivare specifiche sostanze, come le endorfine o la dopamina che si legano agli stessi recettori ai quali si legano i farmaci, producendo effetti simili. Ciò è importante poiché dimostra una correlazione tra il contesto psicosociale nel quale la terapia viene applicata e l’effetto specifico del farmaco. Significa, in poche parole, che il cervello modula, anche a livello emotivo, i benefici della terapia.


Secondo l'esperienza comune, l’effetto placebo è considerato un meccanismo "ingannevole" della mente. E’ davvero così?

In un certo senso sì. Il rituale dell’atto terapeutico simula una terapia, anche se la terapia in realtà non c’è. In un contesto di questo tipo, il medico curante gioca un ruolo fondamentale perché può convincere il paziente che il farmaco che sta per assumere lo farà stare meglio. L’esperienza ci dimostra che una condizione emotiva di fiducia e tranquillità migliora l’efficacia dei trattamenti farmacologici. L’effetto placebo, quindi, è un fenomeno psico-biologico in cui l’innescarsi di un nuovo stato emotivo determina precisi cambiamenti all’interno del nostro cervello.


Quali sono i meccanismi fisiologici che entrano in azione quando si somministra ad un paziente un placebo?

Sfruttando la memoria farmacologica è possibile ottenere degli effetti senza somministrare alcun farmaco. E’ un po’ come per i vaccini, in cui si sfrutta la memoria immunitaria. I meccanismi sono essenzialmente di due tipi: cognitivi e inconsci.
Nei primi la risposta al trattamento dipende dalle aspettative che il medico riesce a creare nel paziente. Nei meccanismi inconsci, come la secrezione ormonale o l’attività del sistema immunitario, l’effetto placebo si innesca dopo una fase di condizionamento in cui il paziente associa, per esempio, l’assunzione di una compressa alla scomparsa del dolore fisico. Se, in seguito, il medico somministra al paziente una compressa "placebo", priva cioè di principi attivi, l’effetto terapeutico non cambia.


Nel contesto più specificamente terapeutico, quanto è importante il rapporto tra medico e paziente e come influisce sui meccanismi fisiologici che stanno alla base dell’effetto placebo?

Il rapporto medico-paziente è cruciale, visto che rappresenta il fulcro del rituale terapeutico. Tale rapporto è un vero e proprio interruttore che riaccende la memoria farmacologica e innesca la risposta placebo.



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MessaggioInviato: 18/03/2012, 17:10 
IL FINTO INTERVENTO CHIRURGICO . . . ED E’ GUARIGIONE !
http://www.naturacura.it/web/index.php? ... &Itemid=17



Jane, un’anziana signora di Denver, non poteva quasi più muoversi a causa dello stato molto avanzato del morbo di Parkinson. Un giorno la neurologa Cynthia McRae, della locale Università, le propose un rivoluzionario intervento chirurgico che avrebbe potuto di molto alleviare i sintomi. Nel suo cervello sarebbero state inserite cellule embrionali produttrici di dopamina, in grado di sostituire quelle distrutte dalla malattia. Jane accettò, fu operata e, dopo pochi giorni, il tremito e la rigidità muscolare erano così diminuiti da permetterle di camminare quasi normalmente. Un anno dopo l’intervento Jane è tornata addirittura ai suoi hobby, il pattinaggio sul ghiaccio e il trekking nei boschi.
Un trionfo della moderna neurochirurgia? Tutt’altro. Il successo di Denver si deve ascrivere alla straordinaria, e ancora misconosciuta, capacità di autoguarigione del nostro organismo, che è poi quello che la McRae intendeva in realtà esplorare.

L’intervento cui è stata sottoposta Jane, come altri diciannove malati di Parkinson, era pura finzione, un placebo chirurgico, e non ha comportato alcun inserimento di cellule. Altri venti malati, invece, sono stati sottoposti all’intervento reale. A un anno di distanza tutti i pazienti (che non sapevano in quale gruppo fossero stati inseriti), sono stati esaminati da neurologi a loro volta all’oscuro della divisione.

È risultato che il miglioramento, confermato dagli esami clinici, non dipendeva tanto dall’essere stati o meno sottoposti alla terapia, ma dalla convinzione di essere stati davvero curati. Insomma, pura
psicosomatica: chi era convinto stava meglio di chi riteneva di essere stato sottoposto a un falso intervento, a prescindere da quanto era accaduto davvero. Questo esperimento dimostra la potenza, e la durata, dell’effetto placebo, la capacità di avere effetti positivi sulla salute del malati anche con trattamenti medici teoricamente inefficaci. Fino ad oggi si riteneva che questo effetto fosse limitato alla riduzione del dolore.
Una ricerca condotta da Klaus Linde dell’Università di Monaco ha dimostrato per esempio che, con il placebo, si può ottenere una riduzione del 50 per cento degli attacchi di emicrania ricorrente.
Ed è, più o meno, lo stesso risultato che si ottiene con gli antidolorifici.
Lo stesso studio ha evidenziato che un’agopuntura placebo (con gli aghi infilati a caso nella pelle), ha più effetto di una pillola placebo, probabilmente perché il rituale è più suggestivo. In questo caso, comunque, il meccanismo è relativamente semplice e cioè produce l’aumento delle endorfine, analgesici simili agli oppiacei prodotti continuamente dal cervello.

L’esperimento compiuto a Denver, invece, segna un nuovo confine: in questo caso il paziente che crede di essere stato operato riesce a modificare il funzionamento del cervello in modi molto più complessi, stimolando la produzione di dopamina nelle aree motorie danneggiate dal Parkinson.
C’è chi sostiene, tra gli studiosi, che l’influenza dei processi psicologici sulla salute potrebbe estendersi, arrivando a determinare il decorso (ma, con processo inverso, anche l’insorgenza) di patologie infiammatorie, infettive e tumorali.

Ne è convinto il professor Enzo Soresi, autore del libro “Il cervello anarchico”, giunto in pochi mesi alla sua terza edizione. Soresi è uno pneumologo, ex primario dell’ospedale Niguarda di Milano, specializzato nel trattamento dei tumori polmonari.

«La mia lunga esperienza clinica mi fa dire che a regolare il rapporto fra mente e salute è il sistema immunitario, quello che ci difende da infezioni e tumori», afferma. «La comunicazione tra questo sistema e il cervello avviene attraverso un linguaggio fatto di semplici molecole proteiche», aggiunge Soresi. Si tratta delle interleuchine, degli interferoni e di alcuni neuro-trasmettitori, tutte molecole che verrebbero prodotte e riconosciute tanto dalle cellule nervose che da quelle del sistema immunitario.

L’ipotesi di Soresi è che i due sistemi comunichino tra loro influenzando la produzione di queste molecole. In modo positivo o negativo: di qui l’idea di un cervello anarchico. Uno stato di stress prolungato provocherebbe uno squilibrio nei livelli dì queste sostanze nel sangue, andando a influenzare, con un effetto nocebo, il contrario del placebo, la capacità dell’organismo di evitare o rispondere alto malattie.
Si sa da tempo che depressione o stress alterano il sistema immunitario, aprendo la strada L’effetto è così pronunciato che, come hanno scoperto epidemiologi americani e olandesi seguendo per anni centinaia di persone di cui era noto il profilo psicologico, basta avere un atteggiamento mentale pessimistico per veder peggiorare la propria salute. «Ma per fortuna il meccanismo funziona anche a nostro favore» osserva Soresi. «Un atteggiamento mentale fiducioso può aiutare la guarigione anche perché l’effetto placebo in questo caso si somma all’effetto delle medicine reali.
Anche un rapporto medico paziente ben impostato, il credere nelle proprie possibilità di guarigione e persino sperare nell’intervento di agenti soprannaturali, può funzionare.
Tutto serve per stimolare positivamente il sistema immunitario, aumentandone le capacità». a una lunga serie di patologie anche gravi, come quelle circolatorie.

Non è un caso che gran parte dei «miracoli» raccontati a Lourdes, ottengano improvvise guarigioni dalla tubercolosi, una malattia infettiva, molto sensibile all’azione del sistema immunitario. Si può arrivare addirittura alla guarigione dei tumori? «Ho seguito un paziente con un melanoma ormai incurabile» ricorda Soresi «che è guarito dopo aver ricevuto un santino dalle mani di Madre Teresa di Calcutta. A mio modo di vedere l’emozione e la fiducia nel potere della santa ha stimolato il suo sistema immunitario portandolo a riconoscere e distruggere le cellule tumorali. Purtroppo si tratta di eventi rarissimi, non prevedibili e non riproducibili a volontà».


Articolo di Alex Saragosa –

per Il Venerdì di Repubblica



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MessaggioInviato: 18/03/2012, 17:11 
Il placebo arricchito da rituali è più efficace di un placebo non corredato da pratiche accessorie.
http://www.pillole.org/public/aspnuke/news.asp?id=2318

Lo scopo di questo studio era di valutare se un "device" simulato (un ago da agopuntura che veniva inserito non rispettando le regole dell'agopuntura classica, vale a dire una vera e propria agopuntura simulata) ha un effetto antidolorifico superiore ad una pillola placebo in pazienti con dolore persistente alle braccia.
A questo fine sono stati arruolati 270 soggetti, randomizzati ad agopuntura simulata (n = 133) oppure a pillola placebo (n = 133); quattro soggetti sono stati ritenuti non eligibili e quindi esclusi dalla randomizzazione. Dopo un periodo di run-in di 2 settimane ogni gruppo è stato di nuovo randomizzato: il gruppo trattato con agounpura simulata riceveva agopuntura tradizionale cinese o agopuntura simulata, quello trattato con pillola placebo riceveva amitriptilina oppure placebo. Le sedute di agopuntura (vera o simulata) erano effettuate due volte alla settimana per 6 settimane, mentre la somministarzione di pillola placebo o amitriptilina avveniva una volta al giorno per 8 settimane.
Lo studio si proponeva di determinare l'efficacia del trattamento placebo in entrambi i gruppi valutando l'intensità del dolore con una score a 10 punti.
Durante il periodo di run-in il dolore alle braccia diminuì in entrambi i gruppi senza differenze significative, anche se la funzione dell'arto migliorava di più nel gruppo che riceveva il placebo in pillola.
Tuttavia i sintomi, valutati considerando l'intero periodo dello studio, si ridussero di più nel gruppo trattato con agopuntura simulata. Tali differenze non erano invece evidenti per quanto riguarda la funzionalità dell'arto.
Gli effetti avversi riportati differivano nei due gruppi. Con l'agopuntura simulata gli effetti avversi erano dolore durante il trattamento, l'aumento del dolore dopo la rimozione dell'ago, l'arrossamento o il gonfiore della zona trattata. Con la pillola placebo gli effetti avversi riportati erano vertigini, sonnolenza, bocca secca, nervosismo, mal di testa, ansia, incubi, nausea, minzione frequente, eruzioni cutanee, ecc.
Chiaramente in entrambi i gruppi gli effetti avversi mimavano quanto era stato detto ai pazienti circa i possibili effetti collaterali durante il colloquio per ottenere il consenso informato
Gli autori concludono che il "device" simulato ha un effetto superiore a quello ottenuto somministrando una pillola placebo sul dolore e sulla severità dei sintomi riferiti dai pazienti. L'effetto placebo sembra essere "plasmabile" e dipendente da comportamenti che sono caratteristici dei vari rituali medici.

Fonte: BMJ 2006 Feb 18; 332:391-397



Commento di Renato Rossi

Lo studio è interessante in quanto porta un ulteriore contributo alla conoscenza di quel fenomeno complesso che va sotto il nome di effetto placebo. Anche se non esistevano evidenze forti che alcune pratiche rituali o alcuni "device" (per usare un termine inglese ormai ampiamente impiegato) possiedono un effetto placebo superiore alla semplice somministrazione di una pillola inerte, l'esperienza di tutti i giorni conferma che in realtà è così.
Per una vasta serie di sintomi in cui è importante la componente soggettiva e quella emozionale una siringa funziona meglio di una pillola e una fleboclisi funziona meglio di una iniezione. Evidentemente su alcuni sintomi contano molto le credenze del paziente, quello che il medico dice, i rituali di tipo "magico", se così vogliamo chiamarli, e l'uso di apparecchiature connesse ad alcune pratiche sanitarie più che ad altre.
Interessante anche il dato sugli effetti collaterali, influenzati da quanto i pazienti avevano appreso durante il colloquio per il consenso informato.
Qualcuno potrebbe eccepire sull'uso del placebo, paragonandolo ad acqua fresca. In realtà, purchè usato a ragion veduta e in modo consapevole dal medico, può essere un'arma efficace che si aggiunge alle altre disponibili nel trattamento di vari tipi di sintomi in cui è presenta una forte componente di soggettività o un vissuto emotivo e dove la psiche gioca un ruolo non trascurabile.


Commento di Luca Puccetti

In farmacopea dovrebbe essero introdotti numerosi placebo, noti solo al medico, con foglietti illustrativi costruiti ad hoc in modo da far aderire il paziente completamente e senza sospetti all'idea di assumere un farmaco attivo. I placebo dovrebbero essere cambiati periodicamente in modo da non far insospettire il pubblico. La terapia è il medico.



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MessaggioInviato: 19/03/2012, 15:59 
da http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ ... hichpage=1



Cita:
Raziel ha scritto:

nessun fosso, con la psiche si curano, forse, molto forse, i disturbi psichici, ma servono bisturi e medicinali per altre cose ahimé ben peggiori.
Il futuro è senz'altro nelle terapie genetiche e magari quelle con nanorobot in grado di fare il lavoro a livello cellulare. Se esiste un piano "astrale" di sicuro non è accessibile con la semplice meditazione, almeno per noi, ma con qualche tecnologia avanzata, quanto agli alieni probabilmente quelli che viaggiano in dischi hanno fatto lo stesso ragionamento, mentre quelli ceh si muovono tra dimensioni, non hanno alcun bisogno di navi, basi, macchinari vari. Ognuno fa quello ceh può, e noi abbiamo bisogno di tecnologia avanzata, frutto del nostro ingegno per competere.



Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Ecco...^_^
Esattamente quello che intendevo Raziel. Non funziona come pensi tu nemmeno ora...I dottori sanno benissimo che l'efficacia di un farmaco dipende anche dal contesto sociale, dalle aspettative di chi somministra e di chi lo riceve e da un insieme di fattori culturali ancor più che dal suo principio attivo. Non per nulla ci sono studi perfino su quale colore dare ad una semplice pillolina. Soma psiche e ambiente sono inscindibili. Non diamo per scontate cose che non lo sono affatto...Le cose sono molto diverse da come il retaggio positivista della nostra cultura ci impone di pensare. Se ci interroghiamo su come potrebbe essere una cultura differente dalla nostra, a maggior ragione dobbiamo cercare di riconoscere e non soccombere ai cliché e non confondere per leggi universali quelli che sono solo i limiti della nostra conoscenza [;)].





Cita:
Raziel ha scritto:

credo tu stia enfatizzando, non volendolo probabilmente, o comunque interpretando male il valore di certi studi. Il colore di una pillola, se ci metti un placebo, non potrà mai avere l'effetto di un principio attivo, poi se si vuole rischiare sul paziente per provarlo... ma chi la fa la prova? e perché qualcuno dovrebbe farla poi.




Cita:
Zelman ha scritto:

Cita:
Raziel ha scritto:

nessun fosso, con la psiche si curano, forse, molto forse, i disturbi psichici, ma servono bisturi e medicinali per altre cose ahimé ben peggiori.
Il futuro è senz'altro nelle terapie genetiche e magari quelle con nanorobot in grado di fare il lavoro a livello cellulare. Se esiste un piano "astrale" di sicuro non è accessibile con la semplice meditazione, almeno per noi, ma con qualche tecnologia avanzata, quanto agli alieni probabilmente quelli che viaggiano in dischi hanno fatto lo stesso ragionamento, mentre quelli ceh si muovono tra dimensioni, non hanno alcun bisogno di navi, basi, macchinari vari. Ognuno fa quello ceh può, e noi abbiamo bisogno di tecnologia avanzata, frutto del nostro ingegno per competere.

ho detto (laddove molte malattie sono squilibri tra la psiche e il corpo)
... molte... non che tutte le malattie siano alterazione mente-corpo (psicosomatiche)
ci sono malattie completamente organiche,
e altre date da interazione tra reazioni ad eventi e risposta endocrina,
per esempio (alcuni) tumori o diverse malattie croniche (la scienza psicosomatica ne tratta)
queste (i tumori) a loro volta possibilmente originati da cause completamente esterne alla persona o alla psiche,
tipo radiazioni, sostanze tossiche...

magari anche in questi ultimi 2 casi si può educare il corpo a dare la giusta riposta endocrino, metabolica (esempio la meditazione che elimina stress... ma lo dico solo come possibilità poichè non abbiamo evidentemente un insieme di risposte date per pensieri che tra l'altro sono ancora molto limitati, seppur nel panorama culturale e di modi di vita orientali (reiki, taoismo e simili...) che sono già abbastanza ricchi rispetto al pensiero occidentale (che anzi non ha propriamente una base ontologica propria...)

Quindi, e inoltre, ci sono medicine che servono per i casi acuti, tipo infarto, gravi situazioni metaboliche, per i quali sono necessari farmaci per queste situazioni

quanto a malattie croniche ci si può aiutare, se non risolvere, con sostanze naturali (dipende) e ci sono terapie di tipo naturale (mi riferisco a quelle efficaci, non da ciarlatani o improbabili) che sono valide, coadiuvanti se non risolutive, e sono state molte: nascoste, coveruppate, derise, sminuite, vietate, impedite, negate...

quanto ad interventi tipo "piani", astrali che siano, l'ambito come hai detto, e a cui ti vuoi riferire, è sconosciuto...

quanto alle terapie genetiche, bè in ambito alternativo si è MOLTO scettici sull'assoluta validità di queste ricerche, spese e interventi di tipo genetico

come al solito io credo, fortemente, che si tratti di guardare il risultato ma non tutto quello che c'è dietro, e non mi riferisco alla straordinaria complessità di prendere pezzi del DNA e metterli in una maniera giusta

si è visto che il pensiero è in grado di modificare i geni, Dan Winter è in questo ambito, parlava anche di Kabala...
e le 22 (mi pare) lettere ebraiche non sarebbero altro che un particolare orientamento e corrispondenza spaziale -degli-aminoacidi-,
Malanga ha anche fatto dei raffronti e precise correlazioni tra lettere ebraiche ed -aminoacidi-
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=1587

Facciamo l'uomo a nostra immagine
(immagine speculare)

per cui la Parola-Suono sono in grado di modulare, Dio solo sa come, è proprio il caso di dire, il DNA



Cita:
sezione 9 ha scritto:

Scusate, pensavo di aver scritto e invece mi sono incartato...

La mente umana, l'effetto placebo, non sono fenomeni "oltre" (o "contro") lo scientifico. Anzi, sono studiati (e usati) proprio per il contrario.

Mi pare che ci sia una sorta di astio nei confronti della scienza. Magari, sbaglio, o magari prima di pensare certe cose, bisognerebbe pensare al mezzo che stiamo usando per comunicare e al fatto che senza scienza non lo avremmo... Ma a parte questo, sapete benissimo che la scienza è l'aspetto umano più "aperto" che ci sia. La scienza lavora sempre per superare le convinzioni esistenti, più di così... Per questo penso che, se mai arrivasse qualcuno a presentarci le sue incredibili scoperte, la "scienza" sarebbe felicissima. Gli scontenti sarebbero altri, tutti rigorosamente non-scientifici... La scienza non nega mai nulla per principio, a priori, pretende solo serietà.




Cita:
Zelman ha scritto:

il problema del "placebo" per la scienza è che esso non cura, sarebbe solo "suggestione" quando invece l'aspettativa in una malattia, contribuisce, non al 100%, ma contribuisce, tanto è vero che è dibattuto a un malato grave se dirgli o non dirgli la sua malattia,
io ritengo che questo sia un ambito imponderabile...

invece in una cura si sta a considerare solo il dato oggettivo del principio attivo, presente o non presente, tutto il resto si ci passa sopra come fosse inutile e sola suggestione, invece non è inutile.



Cita:
star-man ha scritto:

a dire la verità,gli ultimi studi sui placebo,fatti da scienziati ortodossi,sembrano dimostrare,con grande meraviglia di questi ultimi,che i placebo hanno effetti terapeutici che vanno oltre quello solitamente supposto.

Questo è davvero interesssante,perchè scuote il quadro di riferimento tradizionale sulla relazione corpomente
e apre prospettive nuove di cura.

In altre parole,questi studiosi ammettono che in parecchi casi,e pare non siano pochi,I PLACEBO PRODUCONO EFFETTI TERAPEUTICI NON PER MOTIVI PSICOLOGICI O NON SOLO PER QUELLI MA GRAZIE ALLE STESSE SOSTANZA PRESUNTE NEUTRALI E SENZA EFFETTO CHE CONTENGONO.

Come dire,ad esempio che,nel caso di alcune malattie,prendere una soluzione di acqua e sostanze....innoque e
apparentemente inutili PRODUCE EFFETTI BENEFICI e questi,secondo questi studi,sarebbero dovuti proprio a queste sostanze.

Vedete,il problema della medicina ,come molti altri,non è quello di restare dentro la tradizione e la querelle
sccientistico-esoterico-spiritualistica e così via,ma proprio quello di NON saperne uscire e liberarsene.

Stiamo ancora,nel 2012,a dibattere pseudoconoscenze o conoscene ritenute esatte ,e non siamo capaci di uscirne
una volta tanto per capire veramente noi stessi e il mondo in cui viviamo.

Un esempio facile facile:

l'idea del maschile e del femminile,del lato maschile di ogni donna e viceversa,è un'ipotesi che impedisce di cogliere il senso del tutto di ogni persona:

un essere umano è prima di tutto un essere umano,intero,e lo è in quanto maschio o un quanto femmina.

Gli elementi considerati....femminili nell'uomo o maschili,nella donna,sono in realtà SEMPRE ELEMENTI MASCHILI NELL'UOMO O FEMMINILI NELLA DONNA,ma,nel quadro generale della personalità,possono manifestarsi in modo diverso,simile,certe volte anche uguale.

Così,ad esempio, la sensibilità di un uomo è maschile,quella della donna è femminile,e il fatto che un uomo sia molto sensibile o la donna poco,non significa un azz dal punto di vista sessuale in senso stretto e in termini generali

Questa visione dell'essere umano che ci portiamo dietro da millenni è congetturale,speculativa e romantica,ma in realtà non corrisponde al vero e il brutto è che ha generato tanti di quei pregiudizi e sbagli ewducativi,ideologie
e aspetti culturali secolari da non credere.

La scuola yin yang che si basa su questa visione,ad esempio,ma pochi lo sanno,è una deriva del taoismo originario,e il teaoismo originario non si occupava di queste stranezze,ma era molto ben integrato e diciamo così...tutto d'un pezzo...

L' inizio del tutto,per il taoismo originario,fu una...linea retta che creando sè stessa generava una realtà a 360 gradi
sferica,circolare,infinita come lei stessa,divewntandone poi il centro....

Una gran bella immagine ,se ci pensiamo bene,IN TERMINI ATTUALI,SAREBBE COME DIRE CHE UNA MAXISTRINGA...ALL'INIZIO...E COSI VIA....

Anche l'immagine che Lao tze dal del Tao,è sempre in negativo poichè lui dice che affermando in positivo una cosa avrebbe poi affermato il suo contrario(Chuang Tzu,il suo discepolo,scriveva che appena la mente pensa e afferma un concetto,un'idea,un nome....afferma subito anche il suo contrario)

IN pratica sia l'ipotesi orginaria che il primo taoismo sono secondo me il massimo della descrizione ...integrata e integrale del reale...anche se...anch'essi...risentono in parte del problema spiegato da Chuan tzu...ma tutte e due riescono in qualche modo a tangenziare e intuire L'INTEGRITà TOTALE E INSCINDIBILE DEL TUTTO ,cosa che,ritornando all'inizio del mio post,sembra dimostrare la medicina in questi nuovi studi .

Una malattia,affrontata con mezzi non terapeutici ,guarisce grazie a questi stessi mezzi e non per il presunto
effetto placebo...una cosa concertante che mi piace molto e che piacerebbe molto ai taoisti di 5000 anni fa....

ciau [:X]







Cita:
greenwarrior ha scritto:

Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Ecco...^_^
Esattamente quello che intendevo Raziel. Non funziona come pensi tu nemmeno ora...I dottori sanno benissimo che l'efficacia di un farmaco dipende anche dal contesto sociale, dalle aspettative di chi somministra e di chi lo riceve e da un insieme di fattori culturali ancor più che dal suo principio attivo. Non per nulla ci sono studi perfino su quale colore dare ad una semplice pillolina. Soma psiche e ambiente sono inscindibili. Non diamo per scontate cose che non lo sono affatto...Le cose sono molto diverse da come il retaggio positivista della nostra cultura ci impone di pensare. Se ci interroghiamo su come potrebbe essere una cultura differente dalla nostra, a maggior ragione dobbiamo cercare di riconoscere e non soccombere ai cliché e non confondere per leggi universali quelli che sono solo i limiti della nostra conoscenza [;)].




Quotone !!!!!!!!!!!





Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Cita:
Zelman ha scritto:

il problema del "placebo" per la scienza è che esso non cura, sarebbe solo "suggestione" quando invece l'aspettativa in una malattia, contribuisce, non al 100%, ma contribuisce, tanto è vero che è dibattuto a un malato grave se dirgli o non dirgli la sua malattia,
io ritengo che questo sia un ambito imponderabile...

invece in una cura si sta a considerare solo il dato oggettivo del principio attivo, presente o non presente, tutto il resto si ci passa sopra come fosse inutile e sola suggestione, invece non è inutile.


E no [:)]. Non è proprio così. Negli ultimi anni le sperimentazioni sui placebo hanno dimostrato che esso funziona utilizzando gli stessi meccanismi della medicina tradizionale.

Qui per discutere del placebo:
http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=5846




Cita:
Zelman ha scritto:

Cita:
star-man ha scritto:

a dire la verità,gli ultimi studi sui placebo,fatti da scienziati ortodossi,sembrano dimostrare,con grande meraviglia di questi ultimi,che i placebo hanno effetti terapeutici che vanno oltre quello solitamente supposto.

Questo è davvero interesssante,perchè scuote il quadro di riferimento tradizionale sulla relazione corpomente
e apre prospettive nuove di cura.

In altre parole,questi studiosi ammettono che in parecchi casi,e pare non siano pochi,I PLACEBO PRODUCONO EFFETTI TERAPEUTICI NON PER MOTIVI PSICOLOGICI O NON SOLO PER QUELLI MA GRAZIE ALLE STESSE SOSTANZA PRESUNTE NEUTRALI E SENZA EFFETTO CHE CONTENGONO.

Come dire,ad esempio che,nel caso di alcune malattie,prendere una soluzione di acqua e sostanze....innoque e
apparentemente inutili PRODUCE EFFETTI BENEFICI e questi,secondo questi studi,sarebbero dovuti proprio a queste sostanze.

a me qualcosa non mi quadra...
... dicesi aspettativa della persona... questa riescono a -quantificarla- nell'ambito della patologia?... abituati come sono a quantificare sostanze?

prima fanno una ricerca farmacologica volendo astrarre da quello che una persona si aspetta,
poi questo modo di procedere viene sbugiardato, laddove NON volevano considerare l'aspetto personale di chi nella sua patologia viene testato...
dicesi materialismo,

voglio dire: riescono ad astrarre dall'aspettativa, recondita, della persona o riescono a chiedere alle persone di essere come dei pesi morti su cui testare sostanze?

e con quanto hai riportato sulle sostanze, c'è da citare l'omeopatia... e la memoria della sostanza di cui l'acqua ne conserva le tracce,
e per questo che:
Cita:
Vedete,il problema della medicina ,come molti altri,non è quello di restare dentro la tradizione e la querelle
sccientistico-esoterico-spiritualistica e così via,ma proprio quello di NON saperne uscire e liberarsene.
...

rivela proprio il suo punto fallace, che parte-e-finisce nella "materializzazione" del mondo.
solo la persistenza della personalità della cura, e il valore della persona, non oggetto, li sbugiarda
laddove la psico-neuro-endocrinologia è scienza già avviata...



Cita:
Raziel ha scritto:

siamo largamente deragliati dal tema, e vabbè, ma almeno non scherziamo su queste cose, mi sembra di sentire quelli che propongono di curare i mali col bicarbonato. Per favore, c'è gente che soffre!!!
E' da incoscienti scrivere simili cose, vorrei vedere se fosse una persona cara ad aver bisogno, gli direste che bassa l'effetto placebo per guarire, magari mettendosi lì convinto a pronunciare qualceh formula rituale.





Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Lo scrivono i dottori Raziel.
Ma in una coso concordo: c'è 'altra discussione per parlare di placebo.
Non fatemi fare il trasloco forzato dei singoli post OT [:p]





Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
sezione 9 ha scritto:

Mi pare che ci sia una sorta di astio nei confronti della scienza. Magari, sbaglio, o magari prima di pensare certe cose, bisognerebbe pensare al mezzo che stiamo usando per comunicare e al fatto che senza scienza non lo avremmo... Ma a parte questo, sapete benissimo che la scienza è l'aspetto umano più "aperto" che ci sia. La scienza lavora sempre per superare le convinzioni esistenti, più di così... Per questo penso che, se mai arrivasse qualcuno a presentarci le sue incredibili scoperte, la "scienza" sarebbe felicissima. Gli scontenti sarebbero altri, tutti rigorosamente non-scientifici... La scienza non nega mai nulla per principio, a priori, pretende solo serietà.



Immagine



Cita:
Zelman ha scritto:

nessuno dice di pronunciare formule rituali (bisogna vedere poi quali, mettiamo che siano discorsi in grado di curare il vissuto della persona, e qui entriamo nel campo delle malattie psicosomatiche)

ma poi ripeto...
la farmacologia va a cercare una sostanza che curi la persona come si trattasse di spostare un peso, astraendo dalla psichicità (importante in molte malattie, e quindi il placebo rientra positivamente nell'aspettativa della persona)
il curare con sostanze, indipendentemente, dal vissuto della persona nega la persona stessa

la farmacologia e quel tipo di medicina è ancora più pazza della malattia stessa
e non mi riferisco a malattie da affrontare chirurgicamente tipo rimozione di tumore, che poi si deve vedere se non si riforma, a parte il discorso metastasi, trascurando la modificazione che ha portato psichicamente al danno funzionale di un organo,

e non mi riferisco ovviamente a malattie da problemi "meccanici" tipo fratture contusioni

quanto al bicarbonato... molti tessuti malati sono a ph acido, l'alcalinizzazione rientra nel fare tornare indietro il metabolismo virato all'acido... cosa comunque non facile
NON riesco a capire perchè per curare una persona occorre trovare una sostanza che costa molto (a parte il discorso bicarbonato),
è una valutazione a priori (in cui l'aspetto finaziario-medico è il primo) a orientare in questo modo la cura delle malattie:
-se costa poco è una sciocchezza
-se costa molto allora qualcosa (forse) fa... certo... fa bene alla multinazionale, con ricerca, soldi da drenare da molte persone malate,
il medico, i medici non hanno risorse per orientare il modo di cura delle malattie, le risorse le mettono le multinazionali farmaceutiche

quand'anche si accertasse che il bicarbonato curi indubitabilmente occorrerebbe creare un farmaco da vendere con brevetto
(si è visto ultimamente con una ricerca e test di farmaci per modifica del ph da acido ad alcalino, adesso non ho il link a portata di mano, non lo ricordo)

scusate l'OT e ovviamente meglio spostare il-i post e quanto non pertinente al thread




Cita:
sezione 9 ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:

Cita:
sezione 9 ha scritto:

Mi pare che ci sia una sorta di astio nei confronti della scienza. Magari, sbaglio, o magari prima di pensare certe cose, bisognerebbe pensare al mezzo che stiamo usando per comunicare e al fatto che senza scienza non lo avremmo... Ma a parte questo, sapete benissimo che la scienza è l'aspetto umano più "aperto" che ci sia. La scienza lavora sempre per superare le convinzioni esistenti, più di così... Per questo penso che, se mai arrivasse qualcuno a presentarci le sue incredibili scoperte, la "scienza" sarebbe felicissima. Gli scontenti sarebbero altri, tutti rigorosamente non-scientifici... La scienza non nega mai nulla per principio, a priori, pretende solo serietà.



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Est ridiculum ad ea quae habemus nihil dicere, quaerere quae habere non possumus; et de hominum memoria tacere, litterarum memoriam flagitare; et, cum habeas amplissimi viri religionem, integerrimi municipi ius iurandum fidemque, ea quae depravari nullo modo possunt repudiare, tabulas, quas idem dicis solere corrumpi, desiderare.

E' davvero ridicolo non tener conto delle prove che possediamo e smaniare per ciò che non possiamo avere; passare sotto silenzio le testimonianze di questi uomini e insistere per un pezzo di carta; sono a tua disposizione le testimonianze di un personaggio illustre e attendibile e di un municipio leale e fedele (e di 500 anni di storia aggiungo io!), che non si possono proprio manipolare, e tu le rifiuti e desideri i registri che, sei tu il primo a dirlo, solitamente sono falsificati.

Marco Tullio Cicerone. Non simpatico ma sempre facile e utile.



Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

E' vero che la scienza è una disciplina autocorrettiva: alla fine la scienza corregge sempre la scienza. Il problema è che l'interesse umano spesso interferisce e rallenta il processo e che spesso lo scientista, il più delle volte, si mette a fare il lavoro dello scienziato...


Le credenze, costituite da abiti di azione, possono essere generate dalla tenacia, dall’autorità o dall’appello a forme di a priori metafisico; credenze di questo tipo hanno però il limite considerevole di non poter essere dimostrate false a partire da esse stesse, per cui se ne può scoprire la falsità solo ponendosi al di fuori di esse. Le credenze maggiormente in accordo con la realtà sono invece quelle generate dalla scienza, che è l’unico discorso all’interno del quale è possibile l’autocorrezione: una credenza scientifica può infatti apparire falsa partendo dalle medesime premesse che l’hanno resa possibile. La scienza, abito autenticamente intrsoggettivo, non è però depositaria dell’intera verità, poiché questa si colloca in un punto infinitamente lontano, cui essa tende in un cammino che non ha termine
CHARLES SANDERS PEIRCE (1839-1914)


Le teorie scientifiche non sono epistème, cioè sapere incontrovertibile, ma doxa, cioè congetture nate dall’ingegnosità degli scienziati ed accettate come valide fino alla loro falsificazione. Ogni teoria scientifica può essere falsa (fallibilismo), e viene falsificata quando singole osservazioni sono difformi rispetto a conseguenze prevista in base ad essa, poiché è sicuramente falsa una premessa da cui derivano conseguenze false; nessuna teoria può invece essere in alcun modo verificata, perché conseguenze vere possono derivare anche da premesse false.
KARL RAIMUND POPPER (1902-1994)




Cita:
sezione 9 ha scritto:

Il pragmatista (anzi, pragmaticista: i filosofi passano 3/4 del tempo a cercare di distinguersi dai colleghi) in quel caso ce l'avrà avuta con l'estremismo positivista. Popper (chepp....!), ma tutti e due in fondo, dicono una cosa OVVIA che solo una cattiva interpretazione (anzi, una cattiva idealizzazione) della scienza può far sembrare eccezionale. Come esseri finiti come possiamo arrivare alla Verità assoluta? Certo che la scienza offre solo risposte parziali, rebus sic stantibus, certo che la scienza è fallibile, ci mancherebbe! Ma lo scopo della scienza non è La Verità, questo è obiettivo della Fede, della religione. La scienza (checchè ne dicano i filosofi) è ANCHE metodo, perchè, altrimenti, ciò che ci resta è CREDERE. Abbiamo dati limitati, strumenti limitati, menti limitate, cosa può venirne fuori? Mezze verità, se va bene, ma sempre meglio del Credo assoluto la citazione.

Davvero, guarda, trovo assurdo inventarsi una polemica antiscientifica. Con una scienza che, oltretutto, è da un secolo che non è più "solo" alambicchi e cronometri e pendoli (la citazione in firma, Bliss, non è certo di un personaggio antiscientifico!). Cosa mi si vuole dire, che ci sono "strumentalizzazioni"? E capirai! Ma da questo a dire che la scienza è una falsità, mi pare una inutile esagerazione (a parte poi che se ogni teoria è inverificabile, anche questa teoria è inverificabile, no?). Davvero, se la Storia insegna qualcosa (e se vogliamo imparare qualcosa), l'alternativa a questa maledetta scienza (maledetta forse perchè si ostina a non accettare teorie campate in aria?) cosa sarebbe?

Senza contare, poi, che il fallibilismo popperiano è stato ampiamente criticato (e lo stesso Popper si è scusato per aver miseramente sbagliato) e che, sempre se non sbaglio, per "chiudere il cerchio" tra pragmatisti e razionalisti critici, "la teoria migliore è quella che, in un dato momento storico, risolve più questioni"... Insomma, qua c'è la scienza che dice "occhio che siamo fallibili", e tu mi fai notare di aver scoperto che, incredibile a dirsi, la scienza è fallibile?



Cita:
Zelman ha scritto:

Sezione9 grazie per l'aggiornamento su la critica scientifica attuale,
tuttavia, è esperienza comune, magari non si tratta di grandi personalità mediche o epistemologi della medicina, ma proprio il "popolo" dei medici è quello che fa pensare, con le loro facili critiche ai metodi di trattamento non-convenzionali (laddove non si è fatta, per molti, la sperimentazione)
che la scienza da un punto di vista conoscitivo NON vuole aggiungere mediante la sua conoscenza, i trattamenti suddetti (laddove per molti sono risolutivi, ma si propone di fare le sperimentazioni, secondo me NON ETICHE, su malati, dando a qualcuno il farmaco ad altri nulla...
mentre molti (nel panorama multiforme della med. alternativa) riescono a trovare soluzioni senza aspettare e -senza attendere- raffronti da sperimentazioni incrociate...

... cmq l'argomento è di altro thread, riporto tutto questo solo per il senso di discorso tecnicità-interiorità della cultura, con questa collateralità, non in senso letterale, verso la medicina...




Cita:
Raziel ha scritto:

io dico che NESSUNO di voi accetterebbe per se, o per propri cari, come figli o parenti molto stretti o persone amate queste pseudocure. E' facile fare propaganda sulla pelle degli altri... come essere gay con........




Cita:
Blissenobiarella ha scritto:

Guarda sezione9, che sei tu a ritenere che io ce l'abbia con la scienza. Ma in realtà io ce l'ho con chi sottomette la scienza a interessi che non sono quelli della libera e onesta ricerca. Io faccio il tifo per lei e la voglio vedere svincolata da tutto ciò che la invalida. E il pensiero umano è un terreno estremamente insidioso e ricco di trappole che far scattare è facilissimo.






Cita:
Zelman ha scritto:

Cita:
Raziel ha scritto:

io dico che NESSUNO di voi accetterebbe per se, o per propri cari, come figli o parenti molto stretti o persone amate queste pseudocure. E' facile fare propaganda sulla pelle degli altri... come essere gay con........

c'è anche il considerare le cure alternative come tutte roba inutile e da ciarlatani: NON è così

e io, per primo, con una malattia cronica che è il diabete tipo1, mi curo con numerosi rimedi naturali,
non che abbia eliminato l'insulina
(diversamente da cronache da cover-up delle vere cure alternative, tipo la ragazzina di firenze morta tempo fa senza insulina tolta da presunto medico alternativo)

ma affianco ad essa per esempio:
sale himalayano per tornare indietro dall'acidità metabolica fino all'alcalinità contro deplezione di minerali tipo magnesio;
numerosissime erbe: yacon, bitter melon, fo-ti, pancreas formula del dr.Christopher, Pancreas Tonic, OPC 95%, cromo polinicotinato, biotina, complesso B, E, C a TI, sostanze alcalinizzanti tra cui il bicarbonato di sodio...
l'aspetto alcalinizzazione è AMPIAMENTE sconosciuto dalla medicina ufficiale, e in primo luogo perchè NON POSSONO VENDERE NULLA CHE NON ABBIA UN BREVETTO (che significa soldi, molti, per chi produce quelle sostanze) e questo è per me condizione sufficiente a pensare male, MOLTO MALE dei loro rimedi artificiosi e CHIMICI

quanto ad altre cure alternative, per esempio per i tumori ci sono state numerose terapie infangate ingiustamente, LADDOVE funzionavano
per dirne una: il metodo GERSON (cura a base esclusiva di GRANDI quantità di succhi vegetali e di frutta)
gli indiani di america (discendenti degli atlantidei, molto probabilmente) si curavano con le erbe della Tisana di Caisse,
la med. ayurvedica è probabilmente originata dal sapere medico anti-diluviano

adesso non posso fare una disamina, compito immane delle terapie segnalate, io posso testimoniare per me, per come curo il mio diabete1, e sto MOLTO meglio di quando prima il medico mi dava farmaci per prevenire disturbi...

quale medico si mette a dare rimedi naturali che NON hanno effetti collaterali, piuttosto che FARMACI?

Farmaci per i quali vale la legge: ogni 3 una malattia in aggiunta (in omaggio).

Che poi scientificamente si possa dimostrare, questo è ben voluto, ma l'assunto che ciò che non è scientificamente dimostrato non funziona non mi convince, primo perchè le sostanze per il mio caso funzionano, meglio dei farmaci e laddove si vendano solo trattamenti quando il peggio è arrivato.

scusate l'OT ma non potevo omettere di dire quanto sopra.

(per chi voglia aggiungere qualcosa è meglio che si apra un thread e linkarlo da qui, anche se al proposito non posso aggiungere altro che non sia manifesto anche ad altri nella mia condizione che si curano nello stesso modo)



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