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 Oggetto del messaggio: Imminente la clonazione dell'uomo di Neanderthal
MessaggioInviato: 22/03/2010, 09:15 
L'uomo di Neanderthal non cammina più sulla Terra da millenni, ma il brodo primordiale da cui risorgerà è una emulsione di olio, acqua e il DNA estratto presso il laboratorio del 454 Life Sciences a Branford, Connecticut. Negli ultimi 4 anni sono stati prelevati piccoli frammenti di DNA da campioni di materiale organico disciolto, compresi pezzi di osso di Neanderthal. Le sequenze genetiche fornite dai paleoantropologi hanno dato una nuova linea di elementi per testare la biologia del nostro parente più prossimo che si è estinto.

I primi studi sul DNA di Neanderthal sono incentrati sulle sequenze genetiche dei mitocondri, gli organelli microscopici che convertono gli alimenti in energia all'interno delle cellule. Nel 2005, tuttavia, 454 Life Sciences ha iniziato un progetto di collaborazione con l'Istituto Max Planck di Lipsia, in Germania, per ottenere la sequenza completa del codice genetico di una donna di Neanderthal che è morta nella grotta di Vindija in Croazia oltre 30.000 anni fa. Poiché il genoma di Neandertal è faticosamente in sequenza, gli archeologi e biologi saranno presto di fronte ad un'opportunità che sembrava fantascienza appena 10 anni fa. Essi saranno in grado di guardare il genoma del più prossimo parente dell'uomo e comprendere la sua biologia come comprendiamo la nostra.

Oltre a fornire agli scienziati la possibilità di rispondere a domande sui rapporti tra Neanderthal e Homo Sapiens come eventuali incroci tra le specie, o la differenza intellettiva, il genoma dei Neanderthal potrà essere utile per la ricerca di cure mediche. Appena saranno messe a punto nuove tecniche di clonazione cellulare la clonazione del Neanderthal diverrà realtà in pochi mesi. La possibilità di utilizzare i geni di ominidi estinti sta per irrompere nella paleoantropologia portandola in un territorio etico sconosciuto. Ci sono ancora ostacoli tecnici, ma presto potrebbe essere possibile utilizzare il lungo genoma estinto in modo sicuro per creare un clone di Neanderthal. Questo passo andrebbe dunque percorso?

Negli 454 della Life Sciences, Gerald Irzyk, Jason Affourtit e Thomas Jarvie spiegano il processo che utilizzano per leggere le sostanze chimiche che compongono il DNA dei Neanderthal e i geni che hanno determinato gran parte della loro biologia. Il DNA ha una forma, chiamata doppia elica, che lo rende simile ad una scala elicoidale. Ogni gradino della scala è chiamata coppia base. I pioli sono costituiti da una coppia di sostanze chimiche chiamate nucleotidi - adenina, timina, citosina e guanina, che sono generalmente indicate con le loro iniziali. La sequenza dei nucleotidi nel DNA determina i geni di un organismo e il loro funzionamento.

Anche se la maggior parte del sequenziamento del genoma del Neanderthal è attualmente svolto dalla società di San Diego "Illumina", l'Istituto Max Planck initially ha scelto la 454 perché essa aveva escogitato un modo per leggere centinaia di migliaia di sequenze di DNA alla volta. Tale tecnologia di sequenziamento del genoma sta progredendo ad un ritmo comparabile al potere di elaborazione del computer. "Sei anni fà se si voleva sequenziare un E. coli [una specie di batteri], che possiede circa 4 milioni di paia di basi di lunghezza, ci sarebbe voluto uno o forse due milioni di dollari, un anno di tempo e 150 studiosi al lavoro ", dice Jarvie. "Oggi, una persona può fare tutto in due giorni e il costo totale sarebbe a poche centinaia di dollari."

Mettere i frammenti assieme, può essere un pò difficile. "A prima vista, sembra un assemblaggio completamente casuale di As, Ts, Cs, e GS," dice Irzyk. Per il campione di Neanderthal, il genoma umano e quello dello scimpanzé sono stati usati come riferimento per il controllo della sequenza.
Lavorare con il DNA antico può essere molto più problematico del sequenziamento del materiale genetico da specie viventi. Poche ore dopo la morte, le cellule smettono di funzionare in un processo chiamato apoptosi. Le cellule muoiono e rilasciano enzimi che tagliano il DNA in piccoli pezzi. In una cellula umana, questo significa che l'intero genoma di tre miliardi di base-coppia è ridotto in frammenti. Il DNA passa anche attraverso i cambiamenti chimici che alterano i nucleotidi con l'invecchiamento - cambiamenti di C in T e G si trasforma in A - che può causare una errata interpretazione genetica. Nel caso del campione di Neanderthal, bisogna discernerlo dal DNA proveniente da batteri e altri agenti inquinanti che erano stati trovati attaccati all'osso. Il DNA contaminante deve essere identificato ed eliminato. Data la somiglianza tra Neanderthal e il moderno DNA umano, questo può essere particolarmente difficile perchè a contaminazione viene anche dalla gente che scavò o ha analizzato l'osso.

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Neanderthal e Homo sapiens sono stati in contatto dai 5.000 ai 7.000 anni. Entrambi vivevano nello stesso tipo di ambienti, ma la nostra specie ha avuto un vantaggio competitivo che a poco a poco ha confinato i Neanderthals ai bordi dell'Europa. Queste mappe mostrano la gamma di Neanderthal (sinistra) e Homo sapiens (a destra) tra 38.600 e 36500 anni fa. In questo lasso di tempo, gli uomini di Neanderthal erano fuori dell'Europa ad eccezione della penisola iberica. Le zone grigie e arancioni sono adatte per l'abitazione. I cerchi indicano i siti archeologici. (Per gentile concessione William Banks)

In base al giudizio di Stephan Schuster, un genetista alla Pennsylvania State University, il primo progetto di "Neanderthal genome" potrà contenere molti errori. Egli stima che per ottenere una sequenza di DNA del tutto accurata sarà neccessario prendere cinque campioni separati dalla stessa persona e sequenziare il genoma almeno 30 volte.

Schuster ha sequenziato il genoma del mammuth nel 2007 e tale approccio potrebbe funzionare per i grandi animali, ma avendo cinque campioni di un Neanderthal unico comporterebbe la distruzione di una grande quantità di osso di valore. Carles Lalueza-Fox, un paleogeneticista presso l'Università della Spagna a Barcellona, ritiene che la precisione del DNA potrebbe essere controllata da una sequenzazione di decine o centinaia di volte le aree del genoma di Neandertal.

Per la clonazione di un Neanderthal ci vorrà molto di più di un genoma accuratamente ricostruito. Assemblare artificialmente una copia esatta della sequenza del DNA di Neanderthal potrebbe essere fatto facilmente e economicamente con le attuali tecnologie. "La sfida più grande è quella di ricostruire un genoma senza una cellula" ci dice James Noonan, genetista all'Università di Yale. La forma del DNA all'interno dei cromosomi influenza il modo in cui i geni interagiscono con le sostanze chimiche all'interno della cellula. Le proteine sono i mattoni di un organismo, e il modo in cui un genoma si esprime è importante quanto il DNA. Secondo Schuster e Lalueza-Fox, il danno cellulare che si verifica dopo la morte rende impossibile da capire in un Neanderthal. Ciò potrebbe significare che per fare un clone identico a qualcuno che è vissuto 30.000 anni fa è impossibile.
Un modo per aggirare i problemi di lavoro con un genoma artificiale sarebbe quello di modificare il DNA all'interno di una cellula vivente. Questo tipo di ingegneria genetica si può già fare, ma poche modifiche possono essere effettuate in una sola volta. Per clonare un uomo di Neanderthal, occorrerebbero migliaia o forse milioni di modifiche al DNA di una cellula umana. George Church, professore di genetica alla Harvard Medical School, fa parte di un gruppo di ricerca che sta sviluppando una tecnica per fare centinaia di modifiche ad un genoma contemporaneamente. La tecnica di ingegneria automatizzata del genoma (MAGE), utilizza sequenze corte di DNA chiamate oligonucleotidi in cui inserire pezzi di materiale genetico artificiale nel genoma di una cellula. MAGE è stato usato con successo per fare 24 modifiche ai genomi di batteri, di topi, e più recentemente di cellule umane. Church stima che ci sarebbero voluti circa 10 milioni di modifiche per rendere un genoma umano moderno corrispondente al genoma di Neanderthal.

George Church ritiene che il punto di partenza della clonazione di Neanderthal è a livello cellulare, la creazione di fegato, pancreas, o cellule cerebrali. "Non si può sapere tutto solo guardando la sequenza genetica," dice. "E 'difficile prevedere le caratteristiche fisiche." Le cellule di Neanderthal potrebbero essere importanti per la scoperta di trattamenti per malattie come l'HIV, la poliomielite e il vaiolo, dice. Se gli uomini di Neanderthal sono sufficientemente diversi dagli esseri umani moderni, essi potrebbero avere un'immunità genetica per queste malattie. Ci possono essere anche differenze nella loro biologia che potrebbero portare a nuovi farmaci o trattamenti di terapia genica.

Finora, gli sforzi per rilanciare specie estinte mediante clonazione hanno un triste primato. Il 6 gennaio 2000, una violenta tempesta nel nord della Spagna ha provocato la caduta di un ramo di albero su Celia, l'ultima pirenaica Ibex, schiacciandogli il cranio. Ciò potrebbe sembrare una chiara indicazione che la fortuna evolutiva dello stambecco era esaurita, ma un campione di tessuto prelevato da un orecchio della Celia ha fornito il DNA che un gruppo di scienziati spagnoli ha poi utilizzato per ricostruire 439 ovuli. Si svilupparono 57 embrioni, mentre 52 non sopravvissero all'intera durata della gravidanza, quattro nacquero morti, e un clone che è sopravvissuto alla nascita morì di insufficienza polmonare entro poche ore.

I cloni degli stambecco furono realizzati con tecniche di clonazione della Advanced Cell Technology, una società di biotecnologie a Worcester, Massachusetts. La tecnica, chiamata trasferimento nucleare, consiste nella rimozione del nucleo, la parte contenente il materiale genetico della cellula, di un ovulo donatore e la sua sostituzione con un nucleo contenente il DNA clone. Nel caso dello stambecco, sono state utilizzate la uova di capra perché le specie sono strettamente correlate e molti caprini sono stati clonati con successo diverse volte, spiega Robert Lanza, primo ufficiale scientifico di ACT. Secondo Lanza, specie come le mucche e capre clonate sono diventate routine, con pochi problemi.
Le specie che non sono state clonate ancora mostrano molti rischi. Il processo di trasferimento nucleare distrugge la cellula facendola morire. Il numero di individui risultanti malati o morti dalla clonazione di trasferimento nucleare è la ragione perchè quasi tutti gli scienziati si oppongono alla clonazione riproduttiva umana. Ma anche se la clonazione di trasferimento nucleare potrebbe essere perfezionata in esseri umani o gli uomini di Neanderthal, sarebbe probabilmente necessario un periodo orribile di tentativi ed errori. Vi è, tuttavia, un'altra possibilità.
Il modo migliore per clonare i Neanderthal potrebbe essere quello di creare cellule staminali che hanno il loro DNA. Negli ultimi anni, i genetisti hanno imparato a prendere le cellule della pelle per tornare ad uno stato chiamato pluripotenza, che possono diventare quasi qualsiasi tipo di cellula del corpo umano. Church propone di utilizzare la tecnica MAGE di modificare il DNA di una cellula staminale per ottenere il genoma di Neanderthal. Le cellule staminali potrebbero essere lasciate a riprodursi, per la creazione di una colonia di cellule che possono essere programmate per diventare qualsiasi tipo di cellula che esisteva nel corpo dei Neanderthal. Colonie di cellule del cuore, del cervello e le cellule del fegato, o interi organi eventualmente, potrebbero essere coltivati per scopi di ricerca.

Questa tecnica potrebbe essere utilizzata anche per creare una persona. Una delle cellule staminali con il DNA di Neanderthal potrebbe essere impiantata in una blastocisti umana - un gruppo di cellule nel processo di sviluppo di un embrione. Quindi, tutte le cellule non Neanderthal potrebbero essere fatte crescere. L'individuo sviluppato dai blastocisti sarebbe il risultato di geni del Neanderthal. In effetti, sarebbe un uomo di Neanderthal clonato. Church crede che, dopo la prime fasi di sviluppo, i geni si esprimono come hanno fatto nei singoli originali, eliminando ogni influenza dalla cellula umana o dal moderno scimpanzé.

La tecnica è nuova, ed è stata testata poca, ma Church pensa che dovrebbe funzionare. Tuttavia, egli fa notare che chiunque venga creato da questo processo sarebbe sprovvisto dei fattori ambientali e culturali che avrebbero influenzato i Neandertaliani originali, dando vita ad un nuovo Neanderthal. Nel nord della Spagna 49000 anni fa, 11 uomini di Neanderthal furono assassinati. Il loro smalto dentale indica che ciascuno di loro era passato attraverso diversi periodi di grave carestia, una condizione in cui i loro aggressori avevano probabilmente condiviso. Segni di taglio sulle ossa indicano che furono massacrati con strumenti di pietra. Circa 700 metri all'interno di grotte El Sidrón, un gruppo di ricerca compreso Lalueza-Fox ha scavato 1.700 ossa di quella festa cannibale. Molto è noto circa la genetica Neanderthal che proviene da quelle 11 persone. Lalueza-Fox non prevede di carpire l'intero genoma dei Neanderthal di Sidrón El, interessandosi di geni specifici. "Scelgo i geni che sono in qualche modo correlati alle singole individualità" dice. "Mi piacerebbe creare un'immagine personale di questi ragazzi"; Finora, il suo lavoro ha dimostrato che l'uomo di Neanderthal aveva una unica variante del gene per la pelle chiara e capelli rossi, il che può significare la loro pelle e il colore di capelli era diverso da quelli degli esseri umani moderni. Lalueza-Fox ha testato i tipi di sangue di due uomini di Neanderthal e ha trovato che erano entrambi O. Uno del tipo HE scoperto, dimostra che gli umani moderni e Neanderthals sono parti di una versione di un gene chiamato FOXP2, che è associato con l'abilità del linguaggio il che significa che i Neanderthal probabilmente parlavano una loro lingua.

L'uomo di Neanderthal si staccò dalla stirpe degli umani moderni circa 450.000 anni fa. Si evolvettero con cervelli più grandi cervelli e divennero più piccoli di statura rispetto ai loro antenati Homo Heidelbergensis. Essi inoltre svilupparono una maggiore varietà di strumenti in pietra e più efficaci tecniche per farli. In media, gli uomini di Neanderthal avevano il cervello di circa 100 centimetri cubici (circa 3 once) più grandi di quelli di persone che vivono oggi. Ma queste differenze sono probabilmente dovute alla loro maggiore dimensione globale del corpo. Quei grandi cervelli sono stati alloggiati all'interno di teschi che eranono più ampi e più piatti, con minori fronte degli umani moderni. I loro volti sporgevano in avanti e mancava il mento. Le loro braccia e la parte inferiore delle gambe erano più brevi degli esseri umani moderni, che li rendeva più lenti e meno efficienti corridori, ma avevano anche più massa muscolare. Le loro ossa erano più spesse e più forti delle nostro, e in genere mostrano un sacco di rotture guarite forse causate da tecniche di caccia che richiedevano uno stretto contatto con la selvaggina di grandi dimensioni come bisonti e mammuth. Essi avevano un naso largo e sporgente, che contribuì a respirare più facilmente quando inseguivano prede in ambienti freddi. Recenti studi che hanno posto a confronto i Neanderthal con la moderna anatomia umana hanno trovato alcune scoperte sorprendenti. "Gli uomini di Neanderthal non sono solo una sorta di divertenti eschimesi che vissero 60.000 anni fa", afferma Jean-Jacques Hublin, un paleoantropologo al Max Planck. "Essi avevano un modo diverso di dare alla luce i bambini, differenti stile di vita, differente orecchio interno, la genetica, la velocità di sviluppo delle persone, lo svezzamento, l'età della pubertà". Uno studio di confronto tra i bambini di Neanderthal e quelli moderni ha mostrato che l'infanzia dei Neanderthal era più breve. Alcuni paleoantropologi credono che raggiungessero la maturità fisica all'età di 15 anni.

Ci sono esseri umani che oggi sono più diversi tra loro nelle caratteristiche fisiche, dice John Hawks, un paleoantropologo all'Università del Wisconsin. Egli ha studiato le differenze nel DNA delle moderne popolazioni umane per capire il tasso di cambiamento evolutivo di Homo sapiens. Molte delle differenze tra un clone di Neanderthal e uomo moderno sarebbe dovute ai cambiamenti genetici che la nostra specie ha subito dato che i Neanderthal si estinsero. "Negli ultimi 30.000 anni si contano da 2.500 a 3.000 eventi che hanno portato in positivo i cambiamenti funzionali nel genoma umano" dice Hawks. L'uomo moderno, egli dice, è così diverso dall'Homo Sapiens che visse nel periodo neolitico 10.000 anni fa, come l'uomo del Neolitico lo era dal Neanderthal. I cloni creati da un genoma che è vecchio più di 30.000 anni, non avrà l'immunità a una vasta gamma di malattie, alcune delle quali sarebbe probabilmente fatali. Saranno intolleranti al lattosio, avranno difficoltà a metabolizzare l'alcol, si presteranno a sviluppare la malattia dell'Alzheimer, e forse avrebbero un cervello diverso dalla gente moderna.

Bruce Lahn presso l'Università degli studi di Chicago, parla della storia evolutiva dei geni che controllano lo sviluppo del cervello umano. Egli sostiene che nei nostri geni abbiamo ne abbiamo molti ereditati direttamente dai Neanderthal, almeno per il 75% della popolazione. Il cervello dell'uomo di Neanderthal li rendeva capaci di alcune innovazioni culturali impressionanti. Seppellivano i loro morti già110000 anni fa, il che significa che avevano un sistema sociale che ha richiesto lo smaltimento formale del defunto. Circa 40.000 anni fa, hanno adottato la pietra come nuovo strumento. Ma anche se fossero stati adattabili come l'Homo sapiens, la questione rimane aperta circa la loro estinzione. Chris Stringer del Museo di Londra di Storia Naturale ritiene che la nostra specie cacciava e raccoglieva gli alimenti, in modo intensivo e non lasciava spazio sufficiente per l'uomo di Neanderthal. In altre parole, avevano lo stesso problema, come molte specie estinzione di oggi - sono state affollate dall'Homo Sapiens.

Bernard Rollin, un esperto di bioetica e docente di filosofia presso Colorado State University, non crede che la creazione di un clone di Neanderthal sarebbe un problema etico in sé e per sé. Il problema sta nel modo in cui i singoli che sarebbero stati trattati da altri. "Non credo che sia giusto creare persone che sarebbero forse derise o temute. Dato che gli esseri umani sono esseri a un certo livello sociale, i Neanderthal sarebbero in una condizione gravemente iniqua. I Neanderthal sarebbero portati in un mondo cui non appartengono." Non c'erano città quando l'uomo di Neanderthal si estinse, e nel periodo di punta la loro popolazione non superò mai i 10.000 esemplari in tutta Europa. La clonazione di un Neanderthal mancherebbe degli adattamenti genetici dell'evoluzione, Ma, non tutti sono d'accordo che i Neanderthal fossero così diversi dagli esseri umani moderni che sarebbero trattati come reietti. "Sono convinto che se si allevasse un uomo di Neanderthal in una moderna famiglia umana sarebbe come tutti gli altri, dice Trenton Holliday, un paleoantropologo presso la Tulane University. "Non ho motivo di dubitare che potrebbe parlare e fare tutte le cose che gli esseri umani moderni fanno". "Penso che non ci sarebbe alcun dubbio che se si clonasse un uomo di Neanderthal, i singoli sarebbero riconosciuti come aventi diritti umani in virtù della Costituzione e dai trattati internazionali, afferma Lori Andrews, professore del Chicago-Kent College of Law. La legge non definisce ciò che un essere umano è o non è.

Esiste un precedente legale negli Stati Uniti che sembra essere dalla parte dei diritti dell'uomo di Neanderthal. Nel 1997, Stuart Newman, un professore di biologia alla New York Medical School ha tentato di brevettare il genoma di un ibrido di uomo scimpanzè come mezzo per impedire a chiunque di creare una tale creatura. L'ufficio brevetti, però, ha respinto la sua domanda sulla base del fatto che violerebbe l'emendamento 13 della Costituzione contro la schiavitù. Andrews ritiene che la pronuncia l'Ufficio dei brevetti indica che la legge riconosce uguali diritti umani. Un Neanderthal avrebbe un genoma che è ancora più riconoscibilmente umano rispetto all'ibrido di Newman. "Se andiamo a dare i diritti umani ai Neandertaliani ... cosa succederà a questo individuo?" Andrews ha detto. "Ovviamente, esso non avrà libertà tradizionale. Sarà studiato e utilizzato per esperimenti. E ancora, se fosse concessa la protezione legale, avrebbe il diritto di non essere soggetto di ricerca ".

I diritti umani e le leggi variano notevolmente in tutto il mondo. "Non esiste un divieto Universale sulla clonazione", spiega Anderson. "Anche negli Stati Uniti ci sono alcuni stati con il bando, e altri che non lo fanno." L'8 agosto 2005, le Nazioni Unite hanno votato per vietare la clonazione umana. Hanno inviato un chiaro messaggio che la maggior parte dei governi ritengono che la clonazione umana è immorale. Il divieto, tuttavia, non è vincolante.

Le questioni giuridiche che circonderrebbero un Neanderthal clonato non si fermano con i suoi diritti. Secondo le leggi attuali, i genomi possono essere brevettati, il che significa che qualcuno o qualche azienda potrebbe potenzialmente possedere il codice genetico di una persona di lunga vita. Svante Pääbo, a capo del progetto di sequenziamento del genoma del Neanderthal alla Max Planck, ha rifiutato di commentare per questo articolo, citando le preoccupazioni circa la violazione di un accordo stipulato con la rivista che sta per pubblicare la sequenza del genoma. Ma lui ha rilasciato questa dichiarazione: "Non abbiamo in programma di brevettare i geni nel Neanderthal".

L'obiettivo ultimo è quello di studiare l'evoluzione umana per capire meglio la nostra razza. L'opportunità di incontrare un Neanderthal, è una possibilità troppo buona per lasciarsela sfuggire. Ma cosa succederebbe se quello che abbiamo imparato dalla clonazione di un Neanderthal diventasse curiosità e compassione? Ci sarebbe sufficiente beneficio scientifico per affrontare il rischio? Hublin adotta una linea più dura. "Noi non siamo i dottor Frankenstein che usiamo i geni umani per creare creature solo per vedere come esse funzionano. "Noonan è d'accordo: "Se l'esperimento riuscisse e si generasse un Neanderthal che parla, lei ha violato ogni regola etica che abbiamo" dice, "e se l'esperimento riesce bene.... E' un mancato guadagno. Altri scienziati affermano che ci possono essere circostanze che possano giustificare la clonazione di Neanderthal. "Se potessimo veramente farlo e sappiamo che stiamo facendo bene, io sono a favore" dice Lahn. "Potremmo imparare molto di più da un adulto vivente di Neanderthal che da colture cellulari" dice Church. Il clone avrebbe anche un gruppo di pari, il che significherebbe la creazione di cloni diversi, se non una colonia intera. Secondo Church, studiare i Neanderthal, con il loro consenso, fornirebbe il potenziale per curare le malattie e salvare vite umane.

traduzione acurea di Arthur McPaul

fonte: http://nemsisprojectresearch.blogspot.c ... mo-di.html - http://www.archaeology.org/1003/etc/neanderthals.html


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MessaggioInviato: 22/03/2010, 18:43 
ahi ahi ahi.......iniziamo con l'uomo di neanderthal, e ci troviamo velociraptor nei parchi....bhe!!! sempre meglio che clonare QUALKUNO di mia conoscenza......[:I]



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« Innanzi a quella foce stretta che si chiama colonne d'Ercole, c'era un'isola. E quest'isola era più grande della Libia e dell'Asia insieme, e da essa si poteva passare ad altre isole e da queste alla terraferma di fronte. In tempi posteriori,essendo succeduti terremoti e cataclismi straordinari, nel volgere di un giorno e di una brutta notte tutto in massa si sprofondò sotto terra, e l'isola Atlantide similmente ingoiata dal mare scomparve. »


ex Tecnico di volo militare....in pensione.....studi aeronautici
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MessaggioInviato: 22/03/2010, 23:20 
questa si che è una notizia!!! il problema però è riuscire a ricostruire le sequenze di DNA andate danneggiate col tempo...



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guardando il cielo riesco a distinguere una stella più piccola da quelle più grandi,ma se non ci fosse un cielo nero a fare da sfondo non ci sarebbero affatto stelle
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MessaggioInviato: 15/03/2013, 01:33 
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Si possono riportare in vita i Neandertal?
Un giorno gli studiosi saranno in grado di clonare i nostri cugini estinti. Ma forse non è la cosa giusta da fare

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Per ora, il genoma dei Neandertal è soltanto una stringa astratta, composta da miliardi di tasselli di DNA e archiviata in una banca dati informatica. Ma naturalmente la nostra immaginazione si è già scatenata: gli scienziati potranno mai usare questo materiale genetico per dare vita a un Neandertal in carne e ossa?

In un futuro non troppo lontano, secondo gli esperti, i progressi nel campo dell'ingegneria genetica potrebbe portare a un simile traguardo. Ma se questa resurrezione debba effettivamente accadere, questo è un altro discorso.

Fin dalla nascita nel 1996 della pecora Dolly, il primo mammifero clonato al mondo, gli scienziati hanno notevolmente ampliato e migliorato le tecniche di clonazione. Tra le varie specie, sono stati clonati cani, gatti, ratti, maiali e mucche. Nel 2003, per la prima volta, dei ricercatori spagnoli sono riusciti a riportare in vita, anche se solo per pochi minuti, una specie estinta di stambecco spagnolo, lo stambecco dei Pirenei (Capra pyrenaica pyrenaica).

Tutti questi esempi si basano su una tecnica chiamata trasferimento nucleare. Questa tecnica prevede il trasferimento di un nucleo - dove si trova il DNA - di una cellula (fresca o congelata) della specie che
si vuole clonare in una cellula uovo di una specie affine privata del nucleo. Questo ibrido viene poi impiantato nell'utero di una madre surrogata per la gestazione et voilà: il clone viene alla luce.

Ma per ora non ci sono cellule di Neandertal intatte. Il DNA neandertaliano è stato infatti ricostruito mettendo assieme i frammenti faticosamente estratti da ossa antiche anche 40 mila anni. Come potrebbe, quindi, essere possibile la clonazione?

Nel libro Regenesis, uscito nel 2012, il genetista dell’Università di Harvard George Church propone alcune possibili tecniche di clonazione di specie estinte di cui è stato sequenziato il genoma. Partendo da una cellula sana di una specie affine - nel caso dei Neandertal, per esempio, si potrebbe usare una cellula staminale di un uomo moderno - grazie ai nuovi trucchi dell’ingegneria genetica, i ricercatori potrebbero apportare delle parziali modifiche al DNA della cellula umana in modo che corrisponda esattamente al genoma neandertaliano.

Più facile a dirsi che a farsi, visto che esistono milioni di differenze tra i due genomi. Church comunque si sofferma su una nuova tecnica chiamata CRISPR che rende possibile modificare diversi siti del genoma in una volta sola. Un articolo che descrive questa tecnica è stato pubblicato sulla rivista Science nel mese di gennaio. Con questa pubblicazione spiega Church, “L’ingegneria genetica delle cellule di mammifero ha appena fatto un grande passo avanti”.

E anche se le tecniche non sono ancora abbastanza sofisticate e neppure economiche, Church ritiene l’idea della clonazione plausibile. “Il processo per arrivare ad un intero organismo partendo da poche cellule ingegnerizzate è stato ben definito nei topi, per cui non c’è alcuna ragione evidente per cui non possa riuscire anche per altri mammiferi”.

Questioni etiche

Se una cellula umana fosse realmente neandertalizzata dovrebbe venire impiantata nell’utero di una madre surrogata, fosse questa una donna o una scimpanzé, per poi divenire un feto. Questo passaggio potrebbe essere però estremamente impegnativo. “Sappiamo per esperienza che nella clonazione il tasso di fallimento è molto alto”, spiega James Noonan, genetista dell'Università di Yale.

Nel caso dello stambecco dei Pirenei, per esempio, gli scienziati spagnoli crearono 439 ovuli contenenti i nuclei della specie estinta, ma solo 57 diventarono embrioni. Di questi 5 sono sopravvissuti all'intera gravidanza e solo uno è nato. Numeri del genere probabilmente rappresenterebbero un peso emotivo e fisico troppo grave per le madri surrogate. “La cosa più probabile sarebbe poi quella di sviluppare mutazioni gravi o addirittura letali, creando un sacco di proto-Neandertal morti”, dice Noonan.

Anche se il clone dovesse sopravvivere, i dilemmi etici sollevati dalla nascita di un Neandertal sarebbero numerosi e complicati. In un certo senso, gli uomini di Neandertal erano simili a noi esseri umani moderni. Usavano strumenti e creavano oggetti artistici, visto che probabilmente possedevano la capacità mentale del linguaggio e del pensiero astratto. Per il resto, però, erano molto diversi. Si estinsero prima della rivoluzione agricola, e quindi potrebbero avere delle difficoltà con la dieta moderna, ricca di cereali e latticini. Il loro aspetto fisico, basso e tarchiato, con la testa grande e muscoli possenti forti, potrebbero anche farli notare un po’ troppo.

“Posso immaginare quanto difficile sarebbe crescere come un bambino Neandertal in un gruppo di non-Neandertal”, dice Trenton Holliday, antropologo dell'Università di Tulane. Per esempio, se il bambino di Neandertal fosse molto più forte dei bambini “moderni”, potrebbe venire escluso dalle squadre sportive. Oppure se fosse disabile o intellettualmente dotato, potrebbe finire isolato in programmi educativi speciali.

Church è d'accordo, queste questioni etiche sono importanti e devono essere considerate in un qualsiasi progetto di clonazione. “Per tutte le specie, si vuole massimizzare la possibilità di nascere e di vivere una vita sana fisicamente e socialmente”.

Qual è il punto allora?

Alcuni scienziati si chiedono poi se via sia un qualche valido motivo scientifico per riportare in vita un Neandertal.

“Si può anche far crescere un genoma di Neandertal in una donna moderna, ma poi l'ambiente educativo, gli stimoli cognitivi e tutto il resto di un bambino nato nel nostro tempo sarebbero totalmente diversi da quelli del Paleolitico”, spiega Carles Lalueza-Fox, ricercatore presso l'Istituto di Biologia Evoluzionistica di Barcellona.

Invece di clonare un individuo neandertaliano completo, alcuni scienziati sostengono che sarebbe più utile, ed eticamente accettabile, concentrarsi solo su alcune cellule. Questo approccio potrebbe far scoprire delle differenze biologiche tra uomini di Neandertal ed esseri umani moderni che permettebbero agli antropologi di decifrare i diversi destini evolutivi delle due specie. Un confronto cellulare potrebbe anche portare a nuove scoperte sulle malattie moderne. “Se dieci anni fa mi avessero detto che avremmo potuto ricavare qualcosa di utile per la nostra salute dal genoma neandertaliano, non ci avrei mai creduto”, ha detto John Hawks, antropologo dell'Università del Wisconsin.

Ma il sequenziamento del DNA neandertaliano ha cambiato ogni prospettiva passata.

Nel 2010, dopo aver setacciato le ossa neandertaliane scoperte in una grotta croata a caccia di qualche frammento di DNA antico, gli scienziati hanno pubblicato la prima bozza del genoma del nostro antico cugino. Questo primo passo ha rivoluzionato l’antropologia rivelando, tra l’altro, che questi ominidi si incrociarono con i nostri antenati.

Le condizioni climatiche in cui vissero i Neandertal, la dieta e le malattie a cui vennero esposti non furono le stesse dei nostri antenati, per cui hanno lasciato dei segni diversi nel loro DNA. Eppure gli uomini di Neandertal sono molto più simili agli esseri umani moderni rispetto agli animali che vengono comunemente usati per studiare le malattie, come i moscerini della frutta e roditori. "Ci sono dei problemi che affliggono gli esseri umani moderni, per i quali è molto plausibile che la biologia dei Neandertal ci possa realmente aiutare”, dice Hawks. “La nostra conoscenza del processo evolutivo potrebbe indirizzarci verso possibili trattamenti”.

Uno studio del 2011, per esempio, ha descritto alcune varianti genetiche del sistema immunitario presenti nel sistema immunitario degli uomini moderni che invece non ci sono nel genoma neadertaliano. Per saperne di più sulle conseguenze biologiche di queste differenze genetiche, Noonan dice che “si potrebbe prendere una cellula del sistema immunitario umano e renderla più simile a quella di un Neandertal, per poi vedere se abbia o meno la stessa capacità di risposta agli agenti patogeni”.

Hawks è d'accordo. Egli fa notare, infatti, che gli uomini moderni, al contrario dei Neadertal, sono portatori di mutazioni genetiche legate a malattie autoimmunitarie come la celiachia, una patologia gastrointestinale che deriva da una reazione immunitaria al glutine. Secondo Hawks un confronto tra le cellule di Neandertal e umane potrebbe aiutare i ricercatori a curare questi disturbi moderni.

“Stiamo studiando un'antica popolazione che aveva ossa spesse e muscoli forti. Se si potesse trovare una tecnica per modificare la biologia umana in modo da renderla più simile a quella dei Neandertal, si potrebbero forse curare l'osteoporosi e l’atrofia muscolare”.

Per ora la tecnologia per lo studio della biologia dei Neandertal rimane fuori portata. Ma molti esperti sostengono che sia solo una questione di tempo. “Scommetto che ci arriveremo fra 30 anni”, dice Hawks.


http://www.nationalgeographic.it/scienz ... 50869/?rss


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Una storia già vista... alcune centinaia di migliaia di anni fa... [;)]



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In realtà qualcuno che sta creando i velociraptor esiste già. O almeno ci prova.

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 Oggetto del messaggio: Re: Imminente la clonazione dell'uomo di Neanderthal
MessaggioInviato: 19/06/2020, 16:57 
Il Dna del Neanderthal che c'è in noi rivive in provetta
In staminali e mini organi,per capire come influenza lo sviluppo


Immagine

MILANO - Il Neanderthal che c'è in noi rivive in provetta: grazie a colture di cellule staminali e organi in miniatura, diventa possibile studiare la funzione degli antichi geni ancora presenti nel genoma dell'uomo moderno, per capire come ne influenzano lo sviluppo e la salute. Il risultato è pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports dall'Istituto Max Planck di antropologia evolutiva di Lipsia, in Germania, in collaborazione con l'Università di Basilea in Svizzera.

Il Dna neanderthaliano contribuisce a circa il 2% del genoma nelle popolazioni umane moderne non africane, "eppure finora nessuno è riuscito a esaminare il ruolo che gioca nello sviluppo", spiega il coordinatore dello studio J. Gray Camp. Il suo gruppo di ricerca lo ha fatto usando un approccio innovativo, basato sulla coltura di cellule umane staminali riprogrammate.

Immagine

Il Neanderthal che c'è in noi rivive in provetta (fonte: Petra Korlevi)



I ricercatori hanno usato cellule della biobanca HipSci (Human Induced Pluripotent Stem Cells Initiative) prelevate da 173 persone originarie per lo più della Gran Bretagna e del nord Europa, dove i geni dei Neanderthal sono più diffusi. Per ogni tipo di cellula è stato individuato il Dna neanderthaliano presente e ancora funzionante: nella maggior parte dei casi si tratta di geni legati a colore della pelle, digestione, coagulazione del sangue e sistema immunitario.

Alcune cellule sono state poi coltivate in provetta per generare dei cervelli in miniatura: durante lo sviluppo si è andati quindi a verificare quali geni neanderthaliani fossero attivi analizzando gli Rna in cui venivano copiate le loro informazioni.

"Gli organoidi possono essere usati per studiare diversi processi di sviluppo e caratteri controllati dal Dna dei Neanderthal, compresi quelli che riguardano l'apparato digerente, la funzione dei neuroni e la risposta immunitaria", afferma Camp. Questo genere di ricerca, aggiunge l'esperto, può essere usato per studiare anche i geni ereditati da altre antiche popolazioni, come quelli denisoviani ancora presenti nel sud-est asiatico e in Oceania.


https://www.ansa.it/canale_scienza_tecn ... 6624b.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Imminente la clonazione dell'uomo di Neanderthal
MessaggioInviato: 20/06/2020, 02:55 
la colazione dell'uomo di neanderthal

colazioneneandha.JPG


un uovo sodo
una tazza di caffèlatte
cornetti ai cereali coltivati dagli annu-naki
margheritine di prato preistorico
una mela acerba tratta dall'albero
kiwi
fragole
un bicchiere di succo d'arancia dal giardino delle esperidi
fiocchi di cereali cortesemente forniti dagli annu-naki
una compressa di omoprazolo, prima del pasto, 5 giorni su 7, per contravvenire all'interruzione della dieta paleo, cioè all'acidità provocata conseguentemente



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 Oggetto del messaggio: Re: Imminente la clonazione dell'uomo di Neanderthal
MessaggioInviato: 20/06/2020, 13:11 
vimana131 ha scritto:
Il Dna del Neanderthal che c'è in noi rivive in provetta
In staminali e mini organi,per capire come influenza lo sviluppo


Immagine

MILANO - Il Neanderthal che c'è in noi rivive in provetta: grazie a colture di cellule staminali e organi in miniatura, diventa possibile studiare la funzione degli antichi geni ancora presenti nel genoma dell'uomo moderno, per capire come ne influenzano lo sviluppo e la salute. Il risultato è pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports dall'Istituto Max Planck di antropologia evolutiva di Lipsia, in Germania, in collaborazione con l'Università di Basilea in Svizzera.

Il Dna neanderthaliano contribuisce a circa il 2% del genoma nelle popolazioni umane moderne non africane, "eppure finora nessuno è riuscito a esaminare il ruolo che gioca nello sviluppo", spiega il coordinatore dello studio J. Gray Camp. Il suo gruppo di ricerca lo ha fatto usando un approccio innovativo, basato sulla coltura di cellule umane staminali riprogrammate.

Immagine

Il Neanderthal che c'è in noi rivive in provetta (fonte: Petra Korlevi)



I ricercatori hanno usato cellule della biobanca HipSci (Human Induced Pluripotent Stem Cells Initiative) prelevate da 173 persone originarie per lo più della Gran Bretagna e del nord Europa, dove i geni dei Neanderthal sono più diffusi. Per ogni tipo di cellula è stato individuato il Dna neanderthaliano presente e ancora funzionante: nella maggior parte dei casi si tratta di geni legati a colore della pelle, digestione, coagulazione del sangue e sistema immunitario.

Alcune cellule sono state poi coltivate in provetta per generare dei cervelli in miniatura: durante lo sviluppo si è andati quindi a verificare quali geni neanderthaliani fossero attivi analizzando gli Rna in cui venivano copiate le loro informazioni.

"Gli organoidi possono essere usati per studiare diversi processi di sviluppo e caratteri controllati dal Dna dei Neanderthal, compresi quelli che riguardano l'apparato digerente, la funzione dei neuroni e la risposta immunitaria", afferma Camp. Questo genere di ricerca, aggiunge l'esperto, può essere usato per studiare anche i geni ereditati da altre antiche popolazioni, come quelli denisoviani ancora presenti nel sud-est asiatico e in Oceania.


https://www.ansa.it/canale_scienza_tecn ... 6624b.html


Sarebbe interessante capire anche come il DNA non codificante e cioè quello che prima veniva definito spazzatura ma che in realtà è ciò che fa funzionare la parte codificante è organizzato e se è uguale per entrambe le specie. Perchè non è tanto cosa fa il singolo gene ma come e quando si attiva ed insieme a quali altri.



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 Oggetto del messaggio: Re: Imminente la clonazione dell'uomo di Neanderthal
MessaggioInviato: 20/06/2020, 13:48 
MaxpoweR ha scritto:
Sarebbe interessante capire anche come il DNA non codificante e cioè quello che prima veniva definito spazzatura ma che in realtà è ciò che fa funzionare la parte codificante è organizzato e se è uguale per entrambe le specie. Perchè non è tanto cosa fa il singolo gene ma come e quando si attiva ed insieme a quali altri.

domanda da poco?
tze... chi sa a cosa serve la parte del DNA che non codifica nulla sarebbe quasi al posto di Dio... o eventuali sub-alterni temporanei...
e soprattutto di TUTTA la rete di influenze tra il DNA-codificante&NONcodificante e fattori esterni, inclusi gli ambiti intra-corporeo (psico/-neuro-immunologici-ormonali) non solo dell'uomo ma di ogni animale od organismo

roba da poco insomma

sarebbe interessante vedere il rapporto:
DNA codificante/non codificante
via via che l'evoluzione è andata avanti...
questa è una domanda che mi viene in mente



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 Oggetto del messaggio: Re: Imminente la clonazione dell'uomo di Neanderthal
MessaggioInviato: 20/06/2020, 15:08 
Il DNA codificante contiene le informazioni o per meglio dire le funzioni ed è circa il 2/5% del DNA ma che è quello che è stato decodificato e di cui di solito si parla pensando che sia TUTTO.

Il restante è DNA non codificante, definito spazzatura perchè non se ne conosceva l'utilità si sta scoprendo che è invece la parte fondamentale perchè contenni le istruzioni di montaggio e indica come quel 2/5% codificante debba organizzarsi. Perchè uno stesso gene a seconda della sua posizione può avere effetti diversi a breve e lungo termine. di fatto quello che noi definivamo spazzatura (così come definiamo oscuro il 95% dell'universo) è un computer biologico a tutti gli effetti e pare che in esso siano contenute non solo le istruzioni di montaggio ma anche ciò che ci identifica come specie. PErchè in quella parte di DNa ci sta come usare i geni per creare una coda o zoccoli invece che gambe ed i geni codificanti preposti sono sostanzialmente gli stessi come struttura molecolare.

E grazie a questi studi che si sta scoprendo l'assoluta ARTIFICIALITÀ' dell'uomo rispetto ai nostri progenitori più antichi (anche se prima di ammetterlo ufficialmente ci vorranno anni) in quanto il SAPIENS presenta delle regioni di DNA (HAR) con geni UNICI che non si sa da dove siano venuti e che hanno subito delle mutazioni specifiche e rapidissime non si sa come nè perchè ma che di fatto ci rendono umani.



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 Oggetto del messaggio: Re: Imminente la clonazione dell'uomo di Neanderthal
MessaggioInviato: 14/10/2020, 14:59 
Riporto qui dal topic sul covid (qui).

Potrebbe essere un ulteriore spunto di riflessione.

alcar ha scritto:
Da questo studio pubblicato su Nature:

https://www.nature.com/articles/s41586-020-2818-3

si evince che chi possiede una sequenza di DNA che comprende sei geni particolari presenti nel cromosoma 3 è soggetto a sviluppare forme gravi di Covid. Tali geni sono frutto del patrimonio genetico ereditato dai Neanderthal.




Questa cosa mi stuzzica parecchio delle riflessioni off-topic che prescindono dalla pandemia in senso medico. Potrebbe darsi che il covid sia favorendo (volutamente da chi lo ha creato, o naturalmente se il virus è del tutto naturale) un ulteriore step nell'evoluzione umana eliminando del tutto il retaggio Neandertaliano…

Dopotutto il nostro DNA è pieno zeppo di porzioni di virus che nel corso dell'evoluzione hanno agito o si sono integrati col nostro genoma di fatto mutandoci prima che la manina esterna desse vita ai Lulu, poi agli adamiti e di riflesso al sapiens sapiens. L'operazione covid serve a purificare ulteriormente il prodotto, togliendo di mezzo e rifusi genetici…



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