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 Oggetto del messaggio: Microrganismi oceanici e clima globale
MessaggioInviato: 17/07/2010, 19:43 
Un composto chimico, noto come DMSP, è utilizzato da microrganismi marini per trovare i nutrienti e riciclare i composti importanti per il clima

L’interazione tra alcuni microrganismi che vivono nel’oceano e un particolare composto organico può alterare le proprietà chimiche dell’oceano e influenzare la formazione delle nubi in atmosfera e di conseguenza il clima globale.

Justin Seymour, ricercatore dell’University of Technology Sydney, in Australia, descrive sulle pagine della rivista Science http://www.sciencemag.org/cgi/content/a ... 9/5989/342 in che modo un composto chimico denominato dimetilsolfoniopropionato (DMSP) viene utilizzato da microrganismi marini per trovare i nutrienti e riciclare i composti importanti per il clima.

Utilizzando una tecnologia microfluidica, Seymour e colleghi hanno registrato il movimento dei microbi che nuotavano attirati dalla sostanza: proprio il fatto che si muovano attivamente verso il DMSP indica che questi minuscoli organismi rivestono un ruolo cruciale nei cicli oceanici dello zolfo e del carbonio, che esercitano una potente influenza sul clima terrestre.

Un fattore importante è la velocità con cui i microbi consumano il DMSP, invece di convertirlo in dimetilsolfuro (DMS), poiché quest’ultimo è coinvolto nella formazione di nubi nell’atmosfera. Tale processo, a sua volta, influenza il bilancio termico dell’atmosfera.

Grazie all’ingegnosa tecnica utilizzata, i ricercatori hanno potuto osservare come alcuni microbi marini, tra cui alcuni batteri, siano attratti dal DMSP perché se ne nutrono, mentre altri perché segnala la presenza di una preda. Ciò contrata con precedenti teorie secondo cui il composto potrebbe essere un deterrente nei confronti dei predatori.

"Le nostre osservazioni mostrano chiaramente che, per un certo tipo di plancton, il DMSP attrae verso la preda invece che agire da deterrente”, ha commentato Rafel Simó, ricercatore dell’Istituto di scienze marine di Barcelona, che ha collaborato alla ricerca. “Grazie alle simulazioni alle microscale possiamo avere un quadro molto più preciso di queste importanti interazioni ecologiche che risultano impossibili con i tradizionali approcci a scala macroscopica.”

Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it ... le/1344041


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