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Mark Suppes, sviluppatore web per Gucci, si costruisce un reattore nucleare in casa
pubblicato: giovedì 24 giugno 2010 da Alberto

A New York, di giorno, Mark Suppes lavorava come sviluppatore web per Gucci, di notte costruiva il suo personale reattore nucleare. In un’ala della casa adibita a magazzino/laboratorio, l’uomo, 38enne, ha lentamente dato vita a ciò che, per chi non è esperto del settore, sembra provenire direttamente da un plot di qualche filmetto di serie B. Invece è realtà. E non sembra nemmeno la prima volta.

Mark, infatti, fa parte di una community web (i “Fusioneers“http://www.newser.com/story/35149/amateur-fusioneers-explore-energy-future.html ) che, insieme ad altri fan, cercano di portare a termine il simile progetto, sia per divertimento, sia come modo per provare a risolvere i problemi di energia. Suppes sarebbe ben la 38esima persona nel mondo a creare un reattore in modo amatoriale(http://www.gadgetblog.it/tag/fai+da+te), attraverso una fusione nucleare in cui gli atomi sono collegati forzatamente e rilasciano energia pulita ed economica.

La legge americana, in questo caso, non prevede una pena per i cittadini poichè, come spiega Anne Stark, direttrice capo della pubblica informazione per il California’s Lawrence Livermore National Laboratory, fino a quando i componenti utilizzati saranno recuperati legalmente non vi potrà essere alcune persecuzione. Nonostante non sia pericoloso e non possa causare incidenti (non contiene uranio o plutonio), i vicini di casa del giovane, una volta venuti a conoscenza dell’accaduto, non hanno mostrato particolare entusiasmo. Ma nonostante ciò, Suppes non nasconde la propria ambizione finale: riuscire a costruire, attraverso fondi e finanziamenti, un reattore a fusione che possa trasformare l’idrogeno e il boro in elettricità. I vicini di casa sono avvertiti…
http://www.gadgetblog.it/post/11289/mar ... re-in-casa



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« Nel regno di chi cerca la verità non esiste nessuna autorità umana. Colui che tenta di recitarvi la parte di sovrano avrà a che fare con la risata degli dei » (Albert Einstein)

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MessaggioInviato: 16/07/2010, 01:50 
Ambiente : Fusione fredda: misurare per credere

lug 15th, 2010

"Scienza soppressa" di Dusty

Fonte:
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... r-credere/

Ogni tanto qualche giornalista riesce a stupire. Scott Pelley, redattore della trasmissione "60 Minutes" (CBS), decide di verificare di persona il fenomeno conosciuto come "fusione fredda", ritenuto dalla scienza ufficiale "scienza spazzatura". Pelley intervista così lo scienziato McKubre, che da 20 anni lavora nel campo e che, a suo dire, ha raggiunto ormai risultati innegabili e sorprendenti. La scienza ufficiale però respinge ogni sua dichiarazione senza nemmeno degnarsi di verificarla, avendo già deciso che la “scoperta” di Fleishmann e Pons, che risale al 1989, non avesse alcun fondamento scientifico.



A questo punto Pelley si presenta alla American Physical Society, l’associazione nel settore più importante d’America, per farsi consigliare uno scienziato indipendente che possa verificare il presunto "eccesso d’energia" dichiarato da coloro che sostengono la fusione fredda.
Gli viene suggerito Rob Duncan, uno scienziato esperto in misurazioni energetiche, … che viene portato da Pelley a verificare il lavoro di un laboratorio israeliano, dove sembra si stiano ottenendo ottimi risultati con la fusione fredda.

Inizialmente scettico, Duncan si ritrova di fronte a risultati talmente sorprendenti che alla fine cambia radicalmente la sua posizione in materia. Ma questo non impressiona minimamente scienziati "ufficiali" come Richard Garwin, uno dei fisici più autorevoli al mondo, famoso per aver lavorato al progetto – “purtroppo di grande successo”, dice lui – della bomba H.
"Io dubito, quindi la scienza dubita – dice in sintesi Garwin – McKubre e Duncan certamente si sbagliano”. Garwin si dichiara inoltre non interessato a studiare il fenomeno, perchè "se non capiamo come funziona allora è inutile". Come dire che bisogna studiare solo le cose che già si conoscono. Curiosa dichiarazione per uno scienziato. E pensare che altri suoi colleghi, evidentemente di diverso calibro, in passato hanno dichiarato: "Laddove dove c’è la difficoltà, è li che si trova l’opportunità"(Albert Einstein) "L’anomalia è la chiave per accedere ad una nuova conoscenza" (Nikola Tesla)

Seconda parte:




Link:
http://www.luogocomune.net/site/modules ... oryid=3579



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 17/07/2010, 14:04 
Della serie..... gli interessi economici sono sempre SOPRA ogni cosa..... [xx(]




Ambiente : Lettera aperta al mondo – di Eugene Mallove

lug 17th, 2010

di Massimo Mazzucco

Immagine

Fonte:
http://www.altrainformazione.it/wp/2010 ... e-mallove/

Il giorno prima di venire ucciso in circostanze poco chiare, Eugene Mallove mandò una “lettera aperta al mondo” a Richard Hoagland, affinchè la pubblicasse sul suo popolare sito “Enterprise”.
Chi era Eugene Mallove?
Come tutti sanno, la Fusione Fredda fu dichiarata “morta” dall’establishment scientifico dopo che il prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) annunciò di non essere riuscito a replicare in laboratorio la procedura descritta da Fleischmann e Pons per generare ”calore in eccesso” nel processo elettrolitico. In altre parole, disse il MIT, la Fusione Fredda non funziona, è solo un inganno colossale.
Quello che pochi sanno, invece, è che in seguito uno scienziato del MIT, Eugene Mallove, scoprì che i test di Fusione Fredda fatti dal suo istituto avevano in effetti registrato calore in eccesso, ma i dati erano stati manipolati prima della pubblicazione, per far apparire il contrario. Il MIT infatti rischiava di vedersi bloccare di colpo i finanziamenti miliardari che in quel momento stava ricevendo dal governo per la ricerca sulla fusione calda.


Il falso del MIT sulla Fusione Fredda



Mallove denunciò il fatto e lasciò indignato il prestigioso istituto, dedicandosi da quel giorno alla ricerca personale, fino a diventare in pochi anni uno dei maggiori esperti e sostenitori della Fusione Fredda. (Il resto della sua vita ce la racconta lui stesso, nella lettera che segue).
Il caso di manipolazione dati del MIT può certamente servire da esempio per tutti coloro che amano fidarsi ad occhi chiusi dei cosiddetti “studi scientifici” fatti dai più prestigiosi istituti di ricerca del mondo. Più è prestigiosa l’istituzione, anzi, più può tornare utile per seppellire con un solo colpo un lavoro decennale di fondamentale importanza come quello svolto da Fleischmann e Pons sulla Fusione Fredda.
Nel 2004, dopo anni di battaglie esasperanti, Eugene Mallove era finalmente riuscito a convincere il DoE (Ministero dell’Energia) a riprendere studi e investimenti sulla Fusione Fredda. Poco tempo dopo è stato ucciso, …
… nel classico “incidente mai chiarito”, in seguito ad un presunto tentativo di furto in casa sua. Purtroppo la polizia, che di solito è molto efficace in questi casi, non è mai riuscita a scoprire gli assassini. (M.M.)
***
LETTERA APERTA AL MONDO – Appello universale per il supporto delle nuove Scienze e Tecnologie energetiche
Dott. Eugene F. Mallove, presidente di New Energy Foundation e direttore della rivista Infinte Energy.
A tutte le persone del mondo che sono curiose e di mente aperta, dotate di buona volontà, di capacità di giudizio e di immaginazione. A scienziati e ingegneri, filantropi, ambientalisti, studiosi di energia, investitori in alta tecnologia, professionisti della sanità, giornalisti, artisti, scrittori, finanzieri, gente dello spettacolo e leader politici. Che siate conservatori, progressisti, democratici, repubblicani, libertari o anarchici, che siate agnostici, buddisti, cristiani, ebrei, indù, musulmani, atei, o di qualunque altro credo spirituale, questo messaggio è diretto a tutte le persone di buona volontà come voi.
Caro amico:
Inizio con alcune riflessioni di uomini saggi, che possano fare da sfondo a questo accorato appello perché tu prenda in considerazione e sostenga la ricerca e lo sviluppo di forme di energia radicalmente nuove. Si tratta di fonti energetiche in grado di capovolgere il mondo dalla testa ai piedi, e di segnare l’alba di un nuovo giorno glorioso per la nostra civiltà.
“L’eccezione mette alla prova la regola”. Oppure, detto in un altro modo: “L’eccezione dimostra che la regola è sbagliata”. Se esiste una eccezione ad una regola qualunque, e questa può essere dimostrata e osservata, quella regola è sbagliata. – Richard P. Feynman (1963), Premio Nobel per la Fisica 1965.
Il progresso della fisica è a-sistematico. Questo significa che la fisica a volte si inoltra verso nuovi territori senza aver sufficientemente consolidato quelli su cui già si trova. Presume a volte troppo facilmente che certi risultati siano confermati, e basa su di essi il proprio progresso, esponendosi così al rischio di dover fare in futuro una retromarcia ancora più vistosa. Questo fenomeno diventa evidente in una materia il cui sviluppo dei concetti fondamentali avviene spesso in modo lento. Le nuove generazioni compaiono all’orizzonte prima che il concetto si sia consolidato, e presumono – con il tipico entusiasmo a-critico della gioventù – che tutto ciò che gli viene insegnato a scuola sia oro colato, mentre dimenticano i dubbi e le incertezze dei loro predecessori, nella fretta di trasformare i concetti in applicazioni utili ad ottenere nuovi trionfi. Ogni nuovo giovane fisico corre il rischio di dimenticare i dubbi del passato e le incertezze del presente, e di accettare con mente a-critica i concetti al livello di sviluppo in cui li ha trovati. – Percy W. Bridgman (1961), Premio Nobel per la Fisica 1946.
Il Nobel americano per la Fisica 1988, Leon M. Lederman, non è certo un propositore della ricerca di forme radicalmente nuove di energia. Lo si potrebbe definire uno “scettico patologico”, in base ad almeno una sua opinione, espressa in The God Particle (1993, p.122). Nonostante questo, egli sente in qualche modo che potremmo essere alle soglie di una rivoluzione della fisica. Di recente ha dichiarato: “Lo si sente nell’aria… il senso di una rivoluzione imminente è molto forte”. (New York Times, 11 novembre 2003, p.D12). Lederman non ha idea di quanto sia accurata la sua affermazione, ma non lo è certo per motivi che sarebbe disposto ad accettare facilmente.
Forse Lederman si riferisce a certi argomenti esoterici di fisica accademica, come la “Teoria delle stringhe“, oppure “l’oscura energia cosmica”, ma non certo a tecnologie pratiche basate su una fisica radicalmente nuova. Poiché soffre dei problemi intellettuali sopra descritti dal Nobel P. W. Bridgman, Lederman non ha mai preso in considerazione l’enorme quantità di ricerca che certamente rivoluzionerà le fondamenta della fisica, e ci darà il controllo di nuove e fantastiche forme di energia.
Peggio per Lederman, e peggio per tutti noi, visto che non ha voluto interessarsi di queste cose. Ci sarebbe certo tornato utile il supporto di gente come Lederman, se solo volesse tornare con i piedi per terra ed esaminare a mente aperta la validità dei dati sperimentali che oggi mettono in pericolo le loro beneamate teorie.
In un articolo di “Science” del 1 novembre 2002, 18 esperti riferiscono di aver esaminato tutte le alternative disponibili oggi ai combustibili fossili, trovando che tutte hanno “severe deficienze“ nella loro capacità di affrontare i problemi ambientali, e nel rappresentare adeguate soluzioni al crescente bisogno di energia del pianeta.
Il professore di Fisica Martin Hoffert, leader di quel gruppo di ricerca, ha dichiarato alla stampa che gli Stati Uniti dovrebbero implementare un programma urgente di ricerca energetica, come il progetto Manhattan della bomba atomica o le missioni lunari Apollo. Secondo il New York Times (4 novembre 2003, D1), Hoffert ha dichiarato che “ci vorrebbero forse sei o sette progetti colossali che operano simultaneamente … [e che] dovremmo prepararci ad investire diverse centinaia di miliardi di dollari nei prossimi dieci-quindici anni”.
Ebbene, io ho qualcosa da dire a questi esperti: le soluzioni ai nostri problemi energetici sono a portata di mano, e sicuramente richiedono ricerca e investimenti iniziali, ma non certo i miliardi di dollari a cui questi “esperti” dell’establishment sono abituati dalla generosità del nostro governo. Al massimo saranno necessarie alcune decine di milioni di dollari, per creare dei robusti prototipi di generatori di energia elettrica basati su nuove scoperte in fisica energetica che già sono avvenute.
Questo è in sintesi lo scopo del presente appello: fare crescere la consapevolezza e gli investimenti per queste fonti energetiche radicalmente alternative.
Alla domanda se è possibile che la scienza moderna abbia sottovalutato o ignorato importanti scoperte scientifiche che, se trasformate in tecnologie rivoluzionarie, risolverebbero praticamente ogni aspetto della nostra civiltà, io rispondo di sì.
Non starò ad elencare i mille orrori e problemi di questo mondo che potrebbero essere ridotti o eliminati con una abbondante, sicura, pulita e radicalmente nuova forma di energia, se venisse utilizzata in tecnologie di grande diffusione. Questi problemi li conoscete già. Vorrei invece parlarvi dell’importante percorso verso la risoluzione di molti di questi problemi, che possiamo tutti intraprendere adesso, ma dei quali avete probabilmente sentito parlare molto poco. O forse avrete pensato che questo percorso non esista del tutto. Io vi posso garantire che esiste, e che ormai migliaia di ricercatori sono su quella strada. Hanno già percorso troppo cammino su quel sentiero poco battuto senza un supporto adeguato, ed io lo so bene poiché sono uno di loro.
Sicuramente non abbiamo ancora raggiunto i nostri obiettivi, ma grazie ad una meticolosa ricerca scientifica, a enormi sacrifici, e all’instancabile lavoro contro una feroce opposizione, questi obiettivi sono ora molto più vicini alla loro realizzazione. E la strada maestra, in senso scientifico, è ormai tracciata. Ora abbiamo bisogno del vostro supporto, per procedere e raggiungere la nostra destinazione comune: un mondo con abbondante, pulita e sicura energia da fonti che non siano sotto un controllo geo-politico centralizzato.
Per favore date ascolto a questo appello. Certamente non vi chiedo di credermi sulla parola, ma vi invito a leggere, valutare, studiare o rivedere la raccolta di materiali indicati. Dopo averli esaminati, mi auguro, sentirete il bisogno di agire. Se vi resteranno domande sulle nostre affermazioni che ancora non hanno risposta, io ed i miei colleghi siamo a vostra disposizione per rispondere con fatti tangibili, e non con un gesto della mano.
Chi sono io per chiedervi qualcosa per conto di altri, che possa essere la vostra attenzione per pochi istanti, oppure il vostro supporto finanziario e morale? Sono uno scienziato e un ingegnere, con due lauree in ingegneria al MIT (1969, 1970), e una cattedra alla School of Public Health dell’Università di Harvard (1975). Ho lavorato tutta la vita come uno scienziato impegnato, nonostante i miei galloni da ingegnere. Mi sono sempre sforzato di capire come funzioni l’universo, e questo lavoro rappresenta per me una avventura stimolante, difficile e infinita, nonostante tutti quelli che erroneamente sostengono che “stiamo avvicinandoci alla fine della scienza“, oppure alla “teoria finale del tutto“.
Oltre al mio lavoro di ricerca sovvenzionato dal governo al MIT e ad Harward, e in seguito da corporazioni private, ho anche allargato i miei orizzonti scrivendo di scienza come autore e come giornalista. Articoli miei e su di me sono comparsi su pubblicazioni come il MIT Technology Review, la sezione “Outlook” del Sunday Washington Post, il New York Times, Popular Science, Analog, TWA Ambassador Magazine, Wired, e il New Hampshire Magazine. Ho partecipato a diversi programmi radiofonici nazionali, e per un certo periodo, nella metà degli anni ’80, sono orgoglioso di aver condotto un regolare programma di scienza e tecnologia per The Voice of America.
Se vi parlo di me non è certo per vantarmi, ma per comunicarvi qualcosa della mia esperienza, della mia sincerità e della mia integrità. Ho scritto tre libri scientifici di successo, rivolti ad un pubblico generico: “L’universo in accelerazione: evoluzione cosmica e destino umano”, “Manuale del volo cosmico: guida pionieristica del viaggio interstellare”, e “Fuoco dal ghiaccio: alla ricerca della verità nella diatriba sulla Fusione Fredda”. [1].
Il premio Nobel 1965 per la Fisica, Julian Schwinger, ha sostenuto il mio libro “Fuoco dal ghiaccio” con queste parole: “Eugene Mallove ci ha fornito una disperatamente necessaria ed accessibile visione sulla diatriba della Fusione Fredda. Spazzando via preconcetti testardamente radicati, mette a nudo la verità implicita con una provocante serie di esperimenti“. Sono particolarmente orgoglioso di questo mio ultimo libro, perché ha dato il via ad una ricerca che mi ha portato non solo a scoprire travolgenti nuove verità sulle nuove forme di energia accessibili in natura, ma – ancora più importante per me e per voi – mi ha rivelato questa stupefacente verità sulla moderna scienza “ufficiale“: la scienza ufficiale non è realmente intenzionata ad espandere la conoscenza scientifica, soprattutto quando vengono messi in pericolo dogmi e teorie scientifiche veramente fondamentali.
Ecco cosa ha risposto un famoso professore di scienze nucleari del MIT alla mia richiesta del 1991 di esaminare le relazioni di due scienziati innovatori, sui loro rivoluzionari esperimenti in reazioni nucleari a bassa energia (dette anche “Fusione Fredda“). Uno degli scienziati aveva 34 anni di esperienza come ricercatore al Los Alamos National Laboratory (LANL), l’altro era il direttore della ricerca al Bhabha Atomic Research Center in India (BARC): “Ho 50 anni di esperienza in fisica nucleare, e so cosa sia possibile e cosa no. Non prenderò più in considerazione nuovi dati. Sono tutte stupidaggini.” – Prof. Herman Feshbach, maggio 1991, al telefono con Eugene Mallove.
Spero sia evidente come l’infelice reazione del Prof. Feshbach fosse sostanzialmente antiscientifica. Mi ricorda le autorità della chiesa, ai tempi di Galileo, che si rifiutavano di guardare la Luna o Giove nel suo telescopio, perché “sapevano“ che non si sarebbe potuto vedere nulla di nuovo. Ebbene sì, molti scienziati moderni sono impregnati di preconcetti deleteri, e sono diventati nei lunghi anni dei semplici “tecnici della scienza”, oltre che i guardiani di quello che equivale ad un pernicioso “Sacro Testamento”. Non venite a disturbarci con i vostri dati empirici, la nostra teoria è più che sufficiente per stabilire cosa sia possibile e cosa no!
Se per caso siete fra coloro che pensano che “va tutto bene in casa della scienza“, e che possiamo contare sulla “scienza ufficiale” perché si mantenga sempre alla ricerca della verità, persino su argomenti di fondamentale importanza che riguardano il benessere di tutta l’umanità, vi state sbagliando di grosso, e io potrei dimostrarvelo con una voluminosa documentazione. Se volete sapere che cosa è successo in una sola istituzione, il MIT, quando un nuovo paradigma mise a rischio il ben avviato programma di ricerca sulla fusione calda, insieme a certi interessi intellettuali come quelli che il Prof. Feshbach difendeva così vigorosamente, leggete il mio rapporto di 55 pagine su questa tragedia monumentale a http://www.infinite-energy.com.
Ma inizialmente vi invito a riflettere in senso più ampio sulla storia della scienza, che è perennemente costellata da balzi rivoluzionari e da cambiamenti di paradigma. Questi spesso sono avvenuti contro una forte opposizione, con i dati rivoluzionari che urlavano in faccia ad una generazione di scienziati che non voleva accettarli. Leggete questo appello con attenzione, e poi decidete chi sia a dire la verità e chi sia a difendere le menzogne sulle nuove rivoluzionarie possibilità per la scienza e per la civiltà.
Da quasi nove anni dirigo Infinite Energy, la rivista scientifica sulle nuove energie e tecnologie. Per quanto di circolazione ridotta, Infinite Energy è distribuita in circa 40 paesi nel mondo, oltre ad essere presente nelle edicole di Stati Uniti e Canada. Il mio amico e collega, Sir Arthur C. Clarke, ha supportato sia con parole che con contributi alcuni dei nostri sforzi sulle nuove energie. La ricerca a cui si è dedicata Infinite Energy suggerisce che vi siano almeno tre categorie fondamentali di fonti energetiche radicalmente nuove, a cui la civiltà sta per poter accedere, per poi incanalarle in tecnologie di uso pratico. Queste sono le forme di energia completamente nuove per le quali viene lanciato questo appello. “Nuova Energia” è il termine che noi usiamo per le fonti energetiche che attualmente non sono riconosciute come accessibili dall’“establishment scientifico”, ma per le quali esiste ormai una abbondante quantità di prove convincenti. A nostro parere le tre categorie fondamentali sono:
(Fine prima parte)

Traduzione di Massimo Mazzucco per luogocomune.net
La lettera di Mallove pubblicata da Hoagland.
NOTE:
1 – I titoli dei libri sono stati tradotti in modo arbitrario. I titoli originali sono: The Quickening Universe: Cosmic Evolution and Human Destiny (1987, St. Martin’s Press), The Starflight Handbook: A Pioneer’s Guide to Interstellar Travel (1989, John Wiley & Sons, with co-author Dr. Gregory Matloff), and Fire from Ice: Searching for the Truth Behind the Cold Fusion Furor (1991, John Wiley & Sons).

Link

http://www.luogocomune.net/site/modules ... oryid=3580



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 17/07/2010, 22:08 
Piccola divagazione in tema di fusione fredda:avete mai pensato che la realtà delle trasmutazioni nucleari associate alla produzione di calore da fusione a basse temperature, realtà dimostrata ormai al di là di ogni ragionevole dubbio in 21 anni di sperimentazione mai interrotta nonostante tutte le difficoltà (il che non vuol dire che tutto sia chiaro- secondo me è solo la punta di un iceberg, tra l'altro) possa prima o poi impattare fortemente con la nostra concezione dell'universo anche per ciò che riguarda le teorie sulla nascita - vita - struttura e morte delle stelle? Avete mai pensato che forse la teoria relativa alla struttura del nostro sole - supposto funzionare in base a quella fusione calda per raggiungere sperimentalmente la quale si sono spesi e si stanno spendendo montagne di soldi - potrebbe essere sbagliata proprio perché gli astri potrebbero in realtà funzionare secondo altri meccanismi (leggi fusione fredda e dintorni)?

Ma chi fu il primo ad ipotizzare una struttura "fredda" del Sole? Fu proprio il grande William Herschel, il padre della moderna astrofisica, lo scopritore di Urano, dei sistemi stellari doppi e del moto del sistema solare nello spazio. In base ai dati sperimentali da lui meticolosamente raccolti con gli strumenti che all'epoca aveva a disposizione giunse alla conclusione che il Sole dovesse essere costituito da un globo centrale abitabile (testuale - ma attenzione, su questo non si può fare ironia perché non disse abitato) protetto da una fotosfera luminosa; le macchie solari erano da lui interpretate come buchi in questa fotosfera. Interessanti e logicissime le argomentazioni con cui difendeva questa sua ipotesi, completamente basata sui dati sperimentali che nascevano dalle pazienti osservazioni del sole effettuate in prima persona.

Interessantissima anche la storia che portò all'affossamento di questo modello, una storia fatta di affermazioni arbitrarie, per l'epoca scarsamente supportate da dati sperimentali e da colpi bassi. Emblematiche a questo riguardo le affermazioni di Young, che nell'800, il secolo delle macchine termiche, non riusciva a concepire il sole diversamente da una macchina a vapore.


Comunque sia, se un domani si venisse a scoprire che i meccanismi di produzione di calore del sole non sono proprio quelli che ci si immagina oggi, sicuramente bisognerà dare atto ad un italiano, il chimico ed inventore Renzo Boscoli, di aver anticipato il tema del sole freddo e della fusione fredda controllata fin dal 1984, l'anno di pubblicazione della sua "Nota sulla fusione termonucleare", nella quale si fa l'ipotesi del sole freddo (nel quale l'effetto Ranque gioca una parte importantissima), a cui seguì il "modello criogenico di fusione nucleare" in collaborazione col fisico Roberto Monti.

Su questo si possono leggere anche i sunti "Sole freddo e fusione nucleare controllata" di Renzo Boscoli e "la struttura interna del sole: un problema aperto" di Roberto Monti. Vedi anche, sempre di Monti, l'interessantissimo "Analisi storico-critica dei modelli d'atomo", 1988. Gran parte di questi lavori sono stati pubblicati da "Andromeda", ma non si trova più (io la sto cercando da tempo) la nota di Boscoli dell'84.

Detto questo, visto che siamo in un forum di ufologia e ci si può anche concedere qualche libertà immaginativa di tipo fantascientifico: a qualcuno è mai venuto il sospetto che l'interno del sole possa essere abitato (vuoi da autoctoni vuoi da coloni)? In una prospettiva da "sole freddo" e con la cortese partecipazione di quegli alieni (magari umani, come amo pensare io) a cui si attribuisce una tecnologia enormemente più avanzata della nostra, si aprirebbero nuovi scenari; sarebbe incredibilmente comico se fosse vero, saremmo convinti di essere soli nel nostro sistema solare e non saremmo mai andati a guardare proprio lì da dove quotidianamente ci giunge la luce ed il calore; li avremmo sotto il naso, ben nascosti a due passi dalla terra, in un posto altamente energetico e ben protetto, dove nessun terrestre potrebbe mai giungere, giustamente preoccupati per le possibili conseguenze di una guerra termonucleare di proporzioni planetarie (come si rischiò negli anni '50 -'60) sull'assetto di quel sistema solare di cui sarebbero non solo metaforicamente ma anche fisicamente guida (abitando nel sole). E tutti i miti relativi a divinità civilizzatrici solari (a cominciare da Apollo)? Forse molte cose tornerebbero.

Fine della fantasia.


Ultima modifica di quisquis il 17/07/2010, 22:12, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 18/07/2010, 11:58 
caro quisquis,
in questo pdf

http://www.alinet.it/andromeda/ComA11.pdf

ci sono elencate operdel Boscoli e in fondo:

R.Boscoli · Nota sulla fusione “termonucleare”, 1984, pp.28, lire 15.000 (in fotocopia)


vedere anche
http://spazioinwind.libero.it/risveglio ... fredda.htm
ciao
mauro



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MessaggioInviato: 18/07/2010, 12:20 
Cita:
mauro ha scritto:

caro quisquis,
in questo pdf

http://www.alinet.it/andromeda/ComA11.pdf

ci sono elencate operdel Boscoli e in fondo:

R.Boscoli · Nota sulla fusione “termonucleare”, 1984, pp.28, lire 15.000 (in fotocopia)


vedere anche
http://spazioinwind.libero.it/risveglio ... fredda.htm
ciao
mauro




Ciao, lo scritto
http://spazioinwind.libero.it/risveglio ... fredda.htm

non è esattamente la nota del 1984; io cerco la nota edita dalla Officina Grafica S. Matteo della Decima, Bologna, nel Giugno del 1984.

quanto al

R.Boscoli · Nota sulla fusione “termonucleare”, 1984, pp.28, lire 15.000 (in fotocopia)

che io sappia non è più disponibile; se qualcuno sa diversamente può mandarmi un messaggio, perché mi interessa.

Il resto mi è già noto; ti ringrazio per il pensiero,

ciao


Ultima modifica di quisquis il 18/07/2010, 12:41, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 22/07/2010, 18:06 
Tecniche acustiche sono state utilizzate per innescare processi di fusione nucleare "fredda", si parla già di "sonofusione"; maggiori dettagli si trovano anche nel già citato libro di Roberto Germano: "Fusione Fredda: Moderna storia d'inquisizione e di alchimia", bibliopolis, 2000.

Più recentemente sono stati effettuati altri esperimenti che si interiscono in questo filone, ampliandolo.

Tratto da
http://redhero.splinder.com/post/17182366

"VERSO

IL NUCLEARE

PULITO

Scoperta e sfruttamento delle reazioni nucleari ultrasoniche



Quello che ho ricavato dall’incontro con il Prof. Cardone è stupore.

Spero di riuscire a trasmetterne un pochino a chi si avventurerà tra queste righe. E soprattutto spero che tutti, secondo la propria cultura e sensibilità, contribuiscano a diffondere, anche contestandolo, quello che proverò a comunicare; il net è popolato da santi e ladri ma ha il pregio/difetto di non poter essere “inquisito” troppo facilmente. Confido in questo aspetto. Uno dei più grandi rischi che corre questa nuova scoperta proviene infatti dalla censura mediatica che come sappiamo è sempre sotto il controllo di quella economica e/o di regime.

Cerco di riportare con la massima fedeltà possibile quanto il prof. Cardone mi ha autorizzato a riferire e che è contenuto nella pubblicazione che dà il titolo al post.



Premessa

Nel 1989 venne osservato un fenomeno fisico particolare cui fu successivamente attribuito il termine di sono-luminescenza. Sconcertava il fatto che dei liquidi, sottoposti a una pressione sonora, diventavano emettitori di luce. La luce in fondo è una forma di energia, onde o radiazione elettromagnetica. Furono avanzate molte ipotesi su come potesse trovare spiegazione il fenomeno. Ci si concentrava perlopiù sulla pressione sonora esercitata sui liquidi, ma ci si rese ben presto conto che il cuore del fenomeno risiedeva nella cavitazione.

Cos’è la cavitazione?

Le bolle di gas disciolte nei liquidi e sottoposte a pressioni sufficienti a comprometterne l’equilibrio interno, si comportano in modo opposto a quanto farebbe una bolla di sapone che galleggia in aria: invece di esplodere, implodono. Le pale dell’elica di un natante presentano infatti una serie di abrasioni e usura caratteristici provocati proprio dall’implosione di queste micro bolle gassose in prossimità del metallo di cui l’elica è costituita. La pressione esercitata dal movimento dell’elica, è quindi la causa sufficiente a provocare le micro implosioni. Ci si accorse che queste erano tanto piccole e di così breve durata da concentrare un'impressionante quantità di energia in uno spazio infinitesimo. Gli ultrasuoni in particolare riuscivano poi a causare il collasso delle bolle disciolte in acqua a temperatura e pressione ambientali. Stupiva inoltre il particolare che le bolle sottoposte a pressione ultrasonica, trasformavano spontaneamente l’onda di pressione in onda d’urto. Si apriva la strada delle misurazioni: la via prediletta di ogni empirista.

Osservando la quantità di luce emessa nei liquidi sollecitati dagli ultrasuoni, si iniziò a stimare la temperatura raggiunta nei microscopici spazi prossimi alle piccolissime onde d’urto: Migliaia, centinaia di migliaia e infine milioni di gradi. Erano temperature ovviamente confinate a spazi infinitesimali, ma comunque sufficienti ad obbligare gli atomi disciolti nel liquido a liberare luce grazie al rilascio dei componenti dei quali sono costituiti. L’idea che le bolle potessero dar luogo ad una serie interminabile di piccolissime onde d’urto in modo da innescare una reazione a catena, fu raggiunta con estrema rapidità. Certo era necessario che le bolle contenessero gas utili a provocare una reazione nucleare quando fossero state sottoposte a cavitazione. Si provarono così varie miscele di deuterio e acqua pesante con alterne fortune, perlopiù affidate al "vediamo che succede se"…. Inziò quindi la fase analitica nel corso della quale si fece strada una nuova terminologia per identificare il fenomeno: reazioni piezonucleari.

Non stupisce che i primi enti a finanziare la ricerca sistematica in questo nuovo campo della fisica fossero il ministero della difesa e quello per l’energia degli Stati Uniti d’America.

Le indagini si svilupparono durante i periodi 1992-1998 e 1999-2002. Nel densissimo volumetto del Prof. Cardone “VERSO IL NUCLEARE PULITO – scoperta e sfruttamento delle reazioni nucleari ultrasoniche” è contenuto un sintetico riepilogo degli sviluppi di queste ricerche, che così conclude:

…Nei successivi esperimenti condotti all’Università Perdue, Taleyarkhan finalmente decise di rinunziare agli impulsi di neutroni dall’esterno ed in più decise di cambiare liquido tornando all’acqua pesante. Purtroppo non riuscì a rinunciare alle radiazioni per catalizzare la produzione delle bolle, e mescolò all’acqua un composto di uranio radioattivo, nitrato di uranile, scatenando successivamente le solite polemiche sterili ma questa volta più violente, col noto risultato che dalle polemiche tra scienziati l’unica a rimetterci è la scienza. Infatti come si può pensare che venga prodotta energia nucleare con gli ultrasuoni se comunque si usa uranio? … … Continuò peraltro a rimanere l’incognita dei raggi gamma, che non era chiaro se venissero o meno prodotti ed eventualmente in che entità, questo rimase una sorta di mistero irrisolto che continuò ad aleggiare su tutti gli esperimenti. In effetti questi esperimenti lasciarono tutti con una sola domanda, se la pressione sotto forma di onda di pressione, onda d’urto o collasso da cavitazione, potesse o meno produrre o catalizzare reazioni nucleari, e se si, di che tipo? Nuove o note?



LA RICERCA ITALIANA

I metodi e gli approcci di casa nostra ci distinguono enormemente da quelli americani o anche tedeschi del secolo scorso. Il prof Cardone sostiene che …”bisogna pensare prima di agire, ma senza troppi preconcetti o pregiudizi, consapevoli che la logica della natura non è quella umana, altrimenti la scienza sarebbe davvero troppo facile…”



LA GEOMETRIA

Gli studi teorici che intorno al 2003 precedettero gli esperimenti furono lungamente dibattuti in molti atenei (la Sapienza, Roma 3, l’Aquila, Perugia, Messina e Torino e ovviamente al CNR). Contribuirono a questi studi preliminari anche le Università di Danzica, Del Maryland, di Harvard, il politecnico di Boston (MIT) e i laboratori europei del CERN.

L’idea di partenza era che lo spazio attorno ai nuclei atomici non fosse piatto come un foglio di carta posato su un tavolo, ma che fosse possibile per le forze nucleari deformare lo spazio microscopicamente almeno entro certi limiti.

Questa ipotesi esposta sommariamente nel volume già citato ma molto più accuratamente in DEFORMED SPACE TIME (F. Cardone – R. Mignani Ed. Springer), costituì la base per una teoria estremamente complessa sia riguardo a come doveva deformarsi lo spazio (e il tempo!) sotto l’azione di forze sorprendentemente autonome come la radioattività e l’interazione nucleare, sia per come sarebbe dovuta essere realizzata una macchina sperimentale capace di tenerne conto. Nel volume sono puntualmente segnalati collaboratori, eventi e concetti che avrebbero portato al prototipo che fu poi realizzato e messo in funzione. Inoltre è opportunamente specificato come e perché si pensò al ferro come “combustibile” ideale da impiegare per le prove (materiale inerte tutt’altro che radioattivo).

Considerando la tavola degli elementi… tutti i nuclei a partire dal più piccolo, il Deuterio, fino al più grande, l’Uranio, sono ordinati secondo il valore crescente della loro energia di legame per componente. Tra i due estremi vi è il Ferro, che si trova circa a metà tra Deuterio e Uranio, inoltre il Ferro possiede il valore più alto dell’energia di legame per componente tra tutti i nuclei degli elementi, ed in più il Ferro è inerte, cioè non radioattivo. Per questa sua proprietà di avere l’energia di legame più alta, il ferro è il più svantaggiato per produrre energia nucleare ed anche il meno incline a farlo. Scherzando si può dire che il suo nucleo è… “duro come il ferro” e quindi sarebbe l’elemento meno opportuno da considerare, almeno secondo il buon senso, come avrebbe detto Fermi. Ma tutto questo in condizioni normali, ossia in un spazio piatto. Viceversa in uno spazio deformato dalle energie nucleari, il Ferro si trova in posizione avvantaggiata. Infatti se vi è una soglia di energia da raggiungere, che è al di sopra di tutte le energie di legame, il nucleo con l’energia più alta è quello più vicino, quello che a parità di potenza fornita la supera per primo fra gli altri nuclei e, cosa più importante, nel minor tempo… Questo è un ragionamento di estrema semplicità ed eleganza che riassume una serie di ragionamenti e calcoli alquanto complessi ed è dovuto al fisico italiano W. Perconti.

L’ESPERIENZA

Il progetto fu eseguito da un equipe di esperti con a capo il Prof. Cardone. Si trattò di un’efficientissima sinergia tra accademici ed esercito italiano.

Certo che esigere dal ferro un'emissione di energia nucleare, per giunta nell’arco ragionevole di poche decine di minuti sembrava essere quanto di più avventato si potesse pretendere. Con gli ultrasuoni poi…

…Per comprendere l’enormità della cosa si consideri il fatto che gli ultrasuoni agiscono sugli atomi che sono 100.000 volte più grandi del loro nucleo, invece il nucleo ha un’energia 100.000 volte più grande dell’atomo, da cui l’enorme disparità tra l’energia nucleare e quella chimica.

Eppure l’idea era quella che nello spazio deformato, in presenza quindi di una geometria deformata, si potesse cambiare una leva tragicamente svantaggiosa in spudoratamente vantaggiosa.

LA MACCHINA

Collaudato e realizzato dalle forze armate, il “cavitatore” (questo il nome assegnato all’apparecchiatura) presentava due punti di forza non considerati nei precedenti esperimenti americani e di Perugia: la separazione del “sonotrodo” dalla camera di reazione e un sistema di raffreddamento di nuova concezione.

Senza scendere in dettagli le proporzioni del sonotrodo e della camera di reazione dovevano avere una geometria estremamente precisa a causa delle dilatazioni termiche cui sarebbero state sottoposte. La cura estrema di questi aspetti (geometria e sistema di raffreddamento), avrebbero consentito il funzionamento a regime della macchina senza limiti di tempo.

La macchina funzionava in modo stabile. Emissione di ultrasuoni a 20Khz (20.000 oscillazioni per secondo) con un intensità di 100 watt.

Ora si trattava di scegliere il “combutibile”.

Si scelsero elementi ordinati per massa ed energia nucleare per componente del nucleo: Litio, Alluminio, Ferro. Sotto forma di cloruri per tutti e tre ma con in più il nitrato di ferro. Non ci si aspettava ovviamente alcuna emissione di neutroni da parte di litio e alluminio, ma dal ferro si. Quantità, proporzioni, dosaggi e quant’altro fosse necessario alla buona riuscita dell’esperienza era comunque previsto dalla teoria. Si trattava ora di scegliere un altro determinante componente per le verifiche: un rivelatore di neutroni efficiente. Si optò per il meglio: rivelatori termodinamici della canadese BTI.

Questi consentivano di bloccare, rendere visibili, contare e fotografare le bolle di un idrocarburo, immerso in una gelatina, e messo in ebollizione dall’energia dei neutroni. La spesa fu sostenuta con coraggio dalle forze armate.

Nonostante la notevole affidabilità dei termodinamici di verifica, nel 2005 si volle comunque dotare il sistema di un ulteriore strumento di rivelazione: lastre fotografiche di policarbonato (CR39) corrette al Boro.

Nel 2006 infine si aggiunse un rivelatore al trifluoro di Boro per la registrazione elettronica dei dati. Ciò avrebbe permesso il disegno di un grafico sulle emissioni di neutroni, la loro quantità e l’energia prodotti nell’arco dei 90’ di funzionamento della macchina.

ACCENSIONE..

Nei 90 minuti di durata dell’esperimento non fu misurata nessuna emissione di neutroni per quanto riguarda Litio e Alluminio.

Ma con il Ferro rimanemmo di sasso: primo esperimento e primo successo.

I controlli incrociati con i nostri tre sistemi di rivelazione cominciarono a dare in perfetto accordo segnali di attività nucleare (emissione di neutroni) dopo 50 minuti ca.

Nessuna presenza di radiazioni alfa e beta al di fuori della camera di reazione, né durante i 90 minuti della prova, né postuma a esperienza conclusa e macchina spenta. Nessuna presenza di radiazioni gamma in ogni condizione. Ulteriori comparazioni vennero effettuate con cloruro di Ferro e nitrato di Ferro, sempre con i medesimi risultati. La forma chimica non influenzava la produzione di neutroni, solo la presenza del ferro era determinante.

All’incremento delle quantità di ferro inserite nella camera di reazione corrispondeva un incremento del tempo necessario alla produzione di neutroni. Questo confermò definitivamente l'esistenza di un’inerzia e quindi di un campo di attesa nel processo di produzione delle reazioni piezonucleari mediante ultrasuoni e cavitazione.

Nel 2006 gli esperimenti vennero spostati da una sede dell’esercito italiano ai laboratori del CNR a Roma allo scopo di verificare la ripetibilità dei fenomeni: stessi identici risultati, stessa medesima assenza di radiazioni alfa, beta e gamma.



L’assenza di radiazioni gamma da noi riscontrata, fu campo di indagine approfondito anche di altri ricercatori: esperienze accurate usando spettrometri con cristallo di Ioduro di Sodio e Tallio, confermarono ulteriormente l’assenza di radiazioni gamma.

Fu a questo punto molto interessante quanto proposto dall’allora Presidente del CNR dopo aver supervisionato i risultati: la comparazione tra la nostra macchina a ultrasuoni e un reattore nucleare convenzionale ad Uranio (in dotazione al centro ENEA di Roma-Casaccia).

Anche questa fu una esperienza sorprendente.

UN’ALTRA SORPRESA

Ma come si sarebbe comportato un elemento che a differenza del ferro fosse stato radioattivo?

Con il Torio, un elemento moderatamente radioattivo, accadeva qualcosa di inatteso e sorprendente.

Vennero preparate soluzioni a bassissimo contenuto dell’isotopo Torio228. Questo è composto da 90 protoni e 138 neutroni e dato che è un esa-alfa emettitore emette 6 particelle alfa che formano su una lastra fotografica di policarbonato un’immagine come le dita di una mano aperta. La sua radiazione è quindi inconfondibile anche in mezzo ad altre radiazioni ambientali.

Il tempo naturale in cui la sua radiazione e il suo contenuto si dimezzano è di circa due anni.

Dei dodici campioni preparati 8 sarebbero stati sottoposti a cavitazione nella nostra macchina e gli altri 4 sarebbero serviti alla comparazione.

Al termine dell’esperienza i campioni cavitati furono sottoposti all’analisi con uno spettrometro di massa ad alta risoluzione (quadrupolare a settore magnetico) riscontrando che sia il contenuto che la radioattività risultavano esattamente dimezzati!!

La misurazione dei neutroni non aveva dato risultati significativi.

Cosa si doveva ritenere?

Che il torio sottoposto a cavitazione si era trasformato in un tempo 10.000 volte più rapido di come accade naturalmente, concludendo che questi era stato soggetto a reazioni piezo-nucleari che ne avevano alterato la natura facendogli superare la soglia di energia della forza radioattiva aldilà della quale anche la geometria di tale forza… non era più piatta.

Il caso del Ferro e del Torio potrebbero diventare emblematici di un altro fatto, che il superamento della soglia di deformazione è un po’ attraversare “lo specchio di Alice” per entrare in un luogo in cui il ferro inerte emette neutroni anche se è il più sfavorito a farlo, mentre il Torio radioattivo perde la sua radioattività in un tempo troppo breve producendo una situazione inerte….



NOTA!!!

QUESTA SCOPERTA E' PROPRIETA' DELLO STATO ITALIANO COME DA BREVETTI A TITOLARITA' 100% CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE (CNR)!!!

RIUSCIREMO MAI A BENEFICIARNE?

*****************************************************************

CONCLUSIONE

Le prospettive sono molteplici e inimmaginabili. Si pensi soltanto alla possibilità di neutralizzare le attuali scorie radioattive delle centrali atomiche convenzionali. Per non parlare della quantità di energia ricavata dal ferro, un elemento presente in natura con proporzioni impressionanti rispetto al petrolio e incredibili in confronto all’uranio.

Il professor Cardone ha inserito nel suo piccolo ma scioccante volume (da cui prende il titolo il post) tutta una serie di importanti osservazioni circa lo sfruttamento di questi fenomeni, nonché una acuta disamina del panorama geopolitico ed economico contemporaneo.

Forse in un prossimo post."

Vedi anche
http://www.windoweb.it/energia_nucleare ... ardone.htm
http://cardonefabio.awardspace.com/
http://redhero.splinder.com/post/17293399



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Lettera aperta al mondo – di Eugene Mallove

PUBBLICATA LA II PARTE:

Mallove illustra le principali categorie della "New Energy", e demolisce senza pietà le cosiddette "fonti rinnovabili" convenzionali, come l'eolico o il fotovoltaico. Il giorno prima di venire ucciso in circostanze poco chiare, Eugene Mallove mandò una “lettera aperta al mondo” a Richard Hoagland, affinchè la pubblicasse sul suo popolare sito “Enterprise”.





Continua........ [xx(]
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6247



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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Thethirdeye ha scritto:

Lettera aperta al mondo – di Eugene Mallove

PUBBLICATA LA II PARTE:

Mallove illustra le principali categorie della "New Energy", e demolisce senza pietà le cosiddette "fonti rinnovabili" convenzionali, come l'eolico o il fotovoltaico. Il giorno prima di venire ucciso in circostanze poco chiare, Eugene Mallove mandò una “lettera aperta al mondo” a Richard Hoagland, affinchè la pubblicasse sul suo popolare sito “Enterprise”.

http://www.youtube.com/watch?v=OpSmy3i3Rc8



Continua........ [xx(]
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6247




Un appunto a 'quelli' di altrogiornale & C (giornalacci i quali poco importa del lavoro di questo ricercatore quanto invece alimentare il mistero di una congiura internazionale).

In questo caso, "C." è Luogocomune dal quale altrogiornale ha riportato piè pari la notizia.
Entrambi forniscono il link al sito originale:

http://www.pureenergysystems.com/obituaries
/2004/EugeneMallove/LastMessage040513/


La notizia è del 2004, la traduzione di Luogocomune è stata postata a Luglio di quest'anno.

Sia luogocomune che altrogiornale riportano la traduzione:
Cita:
Il giorno prima di venire ucciso in circostanze poco chiare, Eugene Mallove mandò una “lettera aperta al mondo” a Richard Hoagland, affinchè la pubblicasse sul suo popolare sito “Enterprise”.


ma entrambi omettono la rettifica disponibile sul sito originale:

Cita:
Clarification

From: "Christy Frazier" <staff@infinite-energy.co*m>
To: <sterlingda@greaterthings.com>
Sent: Monday, August 30, 2004 8:26 AM
Subject: re: Mallove's Last Words

Sterling:

Please note, and correct where appropriate, that the Open Letter you reference by Gene Mallove was NOT given [first] to Hoagland just hours before Gene's death. It was written months before and placed on the Infinite Energy Website for a time. Gene sent it initially to hundreds of colleagues and, I believe, used it at later dates as an information tool to others, including Hoagland.

Thanks.

Christy Frazier
General Manager
New Energy Foundation


Svista? o semplicemente un modo x evitare che la notizia (vecchia di 6 anni) perdesse il suo appeal?



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MessaggioInviato: 23/07/2010, 09:04 
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rmnd ha scritto:

Un appunto a 'quelli' di altrogiornale & C (giornalacci i quali poco importa del lavoro di questo ricercatore quanto invece alimentare il mistero di una congiura internazionale).

(cut)

Svista? o semplicemente un modo x evitare che la notizia (vecchia di 6 anni) perdesse il suo appeal?



E' curioso il tuo atteggiamento rmnd..... da una parte definisci come "giornalacci" queste due preziose fonti di informazione senza le quali una marea di notizie importanti (tra cui questa sulla "fusione fredda") non arriverebbero neanche a destinazione e.... dall'altra fai le pulci all'articolo riportato (su questioni praticamente irrilevanti) senza mostrare un minimo di sdegno circa la questione in oggetto.

Cos'è..... ti disturba il modo in cui, in questi siti, vengono trattati i tuoi "amici"? Oppure cominciano a dare il voltastomaco anche a te le "congiure internazionali" messe in atto dalla politica, dalla scienza e dagli organi che regolano l'economia mondiale?



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MessaggioInviato: 23/07/2010, 11:33 
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Thethirdeye ha scritto:

Cita:
rmnd ha scritto:

Un appunto a 'quelli' di altrogiornale & C (giornalacci i quali poco importa del lavoro di questo ricercatore quanto invece alimentare il mistero di una congiura internazionale).

(cut)

Svista? o semplicemente un modo x evitare che la notizia (vecchia di 6 anni) perdesse il suo appeal?



E' curioso il tuo atteggiamento rmnd..... da una parte definisci come "giornalacci" queste due preziose fonti di informazione senza le quali una marea di notizie importanti (tra cui questa sulla "fusione fredda") non arriverebbero neanche a destinazione e.... dall'altra fai le pulci all'articolo riportato (su questioni praticamente irrilevanti) senza mostrare un minimo di sdegno circa la questione in oggetto.

Cos'è..... ti disturba il modo in cui, in questi siti, vengono trattati i tuoi "amici"? Oppure cominciano a dare il voltastomaco anche a te le "congiure internazionali" messe in atto dalla politica, dalla scienza e dagli organi che regolano l'economia mondiale?


Non è irrilevante, e non è la prima volta, ma anzi sistematico il loro modus operandi. Omettere, travisare, mancanza di selettività nella scelta delle notizie.
Altrogiornale & C. sono per me dei centri di raccolta e propagazione di spazzatura per la quasi totalità delle volte.

Prova a cercare "cold fusion" su google e troverai quasi 2milioni di risultati e su altavista 12milioni di risultati, senza bisogno di leggere necessariamente notizie vecchie , filtrate e selezionate da questi giornalacci.

(imho)
[;)]



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MessaggioInviato: 23/07/2010, 12:30 
Ho capito....
anche tu ne fai una quesitone squisitamente politica.

Quando di politico, in questioni che occultano il progresso, la scienza, lo sviluppo, le energie alternative etc, c'è davvero ben poco. Sono gli interessi economici a portare avanti il mondo... e non la "verità" o le ragioni che stimolano il buon senso comune.

Mio malgrado, me ne farò una ragione....



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MessaggioInviato: 13/08/2010, 23:07 
Fusione fredda: misurare per credere

mer 11 ago 2010

Fonte:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6292.7

Ogni tanto qualche giornalista riesce a stupire. Scott Pelley, redattore della trasmissione "60 Minutes" (CBS), decide di verificare di persona il fenomeno conosciuto come "fusione fredda", ritenuto dalla scienza ufficiale "scienza spazzatura". Pelley intervista così lo scienziato McKubre, che da 20 anni lavora nel campo e che, a suo dire, ha raggiunto ormai risultati innegabili e sorprendenti. La scienza ufficiale però respinge ogni sua dichiarazione senza nemmeno degnarsi di verificarla, avendo già deciso che la “scoperta” di Fleishmann e Pons, che risale al 1989, non avesse alcun fondamento scientifico.





A questo punto Pelley si presenta alla American Physical Society, l'associazione nel settore più importante d'America, per farsi consigliare uno scienziato indipendente che possa verificare il presunto "eccesso d'energia" dichiarato da coloro che sostengono la fusione fredda.

Gli viene suggerito Rob Duncan, uno scienziato esperto in misurazioni energetiche, che viene portato da Pelley a verificare il lavoro di un laboratorio israeliano, dove sembra si stiano ottenendo ottimi risultati con la fusione fredda.

Inizialmente scettico, Duncan si ritrova di fronte a risultati talmente sorprendenti che alla fine cambia radicalmente la sua posizione in materia. Ma questo non impressiona minimamente scienziati "ufficiali" come Richard Garwin, uno dei fisici più autorevoli al mondo, famoso per aver lavorato al progetto – “purtroppo di grande successo”, dice lui - della bomba H.

"Io dubito, quindi la scienza dubita - dice in sintesi Garwin – McKubre e Duncan certamente si sbagliano”. Garwin si dichiara inoltre non interessato a studiare il fenomeno, perchè "se non capiamo come funziona allora è inutile".

Come dire che bisogna studiare solo le cose che già si conoscono. Curiosa dichiarazione per uno scienziato. E pensare che altri suoi colleghi, evidentemente di diverso calibro, in passato hanno dichiarato:


"Laddove dove c'è la difficoltà, è li che si trova l'opportunità"(Albert Einstein)

"L'anomalia è la chiave per accedere ad una nuova conoscenza" (Nikola Tesla)


Seconda parte:




Fonte:
http://www.luogocomune.net/site/modules ... oryid=3579

Vedi:
http://www.altrogiornale.org/news.php?item.2855.7



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MessaggioInviato: 14/08/2010, 14:27 
Che brutta storia, questa della f.f., scoperta da decenni ma tenuta nell'oblìo, forse una delle più grandi cover-up della storia.
Se cercate su google video "emilio del giudice fusione fredda" trovate diversi contributi davvero interessanti, tra cui una conferenza su "ricerca scientifica e nuove armi" -- en-passant, tenuta alla camera dei deputati nel 2008: risultati? (guardate poi la presenza di deputati... l'aula è praticamente vuota).

Ormai le prove ci sono, ma i ricercatori per avere un minimo di chance di poter presentare le loro scoperte, sono costretti a denominare con astrusi giri di parole questo fenomeno, screditato a suo tempo con falsità e mistificazioni.
Il guaio è che la f.f. è in mano ai militari... da qui la credenza universalmente accettata per cui la f.f. è una bufala.


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MessaggioInviato: 31/08/2010, 15:08 
Cercate Rapporto 41 su Internet...

o anche esperimento FREETHAI

sono solo la base della piramide :)

Avevo fatto una bella ricerca sul vecchio forum, non sò se riesco a trovarla, cmnqe la fusione fredda la studiano tutti, e l'Italia sta tra i primi.

Poi non sono andato avanti ma pare che alla fine la studino per le sue propietà di cambiare gli elementi. si insomma la vogliono usare per eliminare le scorie nucleari...

Capito, usano un sistema che crea energia quasi illimitata per eliminare scorie nucleari delle tradizionali centrali atomiche... Eheheh, incredibile :)!

Dovrebbe essere così, poi nessuno m ha dato una mano a tradurre tutto, uqindi non posso metterci la mano sul fuoco. Ma la mano sul fuoco la metto che la continuano a studiare in molti, quando ho lasciato la ricerca (su internet) erano sopratutto i giapponesi, insieme agli italiani, che la studiavano...

Se la ritrovo vi metto il link

era I SILENZI DELLA FUSIONE FREDDA, però non riesco più ad andarci :(

cmnqe la studiano!


Ultima modifica di EddyCage il 31/08/2010, 15:27, modificato 1 volta in totale.


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EddyCage

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“Il miglior modo di predire il futuro è inventarlo” (A.Kay)

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