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Marziano
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 Oggetto del messaggio: Il disco volante non s'ha da fare!
MessaggioInviato: 14/12/2011, 14:07 
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ScienceDaily - I "dischi volanti" potrebbero presto non appartenere più al mondo della fantascienza. Al diparimento di ingegneria meccanica e aerospaziale dell' Università della Florida, il professore associato Subrata Roy, ha presentato una domanda di brevetto per un velivolo di forma discoidale, che ricorda le astronavi viste in innumerevoli film di Hollywood. Roy, tuttavia, chiama i suoi velivoli: “wingless electromagnetic air vehicle", ovvero:
"velivoli a vento elettromagnetico senza ali" (in sigla: WEAV).
Il prototipo proposto è piccolo - l'aeromobile misura meno di sei pollici in tutto - e sarà alimentato con batterie di bordo.
Roy ha detto che il modello da lui ideato può essere eseguito anche con proporzioni molto più grandi, e non solo in miniatura, come da lui progettato.
Le funzioni più "ovvie" di tale "oggetto" sarebbero di sorveglianza e di navigazione (progettandolo con piccole dimensioni). Il velivolo,ad esempio, potrebbe essere utilizzato per il trasporto di una macchina fotografica o di una videocamera, ed essere controllato da un telecomando a grandi distanze, ha detto il Prof. Subrata.
Egli ha inoltre dichiarato che il suo disco volante, un giorno potrebbe anche spaziare attraverso atmosfere diverse da quelle proprie della Terra. Ad esempio, l'aeromobile sarebbe un velivolo ideale per l'esplorazione di Titano,o della sesta luna di Saturno, che è ad alta densità e bassa gravità.
La US Air Force e la NASA hanno espresso un acceso interesse per l'aeromobile in questione, e l'università in cui egli lavora ha già richiesto la licenza per la progettazione.
"Questo è un concetto assai innovativo, e se avrà successo, sarà rivoluzionario," ha detto il Prof. Roy.
Il velivolo sarà alimentato da un fenomeno chiamato magnetoidrodinamica, ovvero dalla forza creata quando una corrente o un campo magnetico passano attraverso un fluido conduttore. Nel caso specifico di questi aeromobili, il fluido conduttore verrà creato da elettrodi che coprono tutte le superfici del veicolo e ionizzano l'aria circostante in plasma.
La forza creata facendo passare una corrente elettrica attraverso il plasma,spinge via l'aria circostante, e la rotazione di quest'aria a sua volta (oltre a creare degli slanci ascensionali), assicura una certa stabilità contro le raffiche di vento.
Al fine di massimizzare la superficie di contatto tra l'aria e il velivolo,il design dello stesso è stato concepito parzialmente cavo e con parecchie curve.
Uno degli aspetti più rivoluzionari di questa tecnologia, che si basa essenzialmente sulla magnetoidrodinamica, è che il velivolo non avrà alcuna parte in movimento. La mancanza di parti meccaniche, come ad esempio eliche o motori a reazione, dovrebbe fornire enorme affidabilità, ha detto Roy. Tale disegno consentirà anche al WEAV,di oscillare e decollare verticalmente.
Anche se sulla carta il design promette bene, in realtà comunque potrebbero palesarsi parecchie difficoltà tecniche, una volta che tale velivolo verrebbe costruito.
Nessun aeromobile con propulsione al plasma, ha mai preso il volo con successo, qui sulla Terra. Tale design ha invece trovato un certo successo nello spazio, dove gravità e attrito sono ridotti al minimo.
Inoltre, la fonte di energia dev' essere estremamente leggera ma in grado di produrre energia sufficiente per generare il plasma necessario. Per non parlare poi del fatto che lo stesso plasma, che permetterà all'aeromobile di volare,dovrà anche interferire con determinate onde elettromagnetiche, necessarie per la comunicazione con il velivolo.
Roy è sicuro che l'unicità del suo velivolo permetterà di azzerare gli ostacoli tecnologici;
concludendo con questa frase:
"Certo il rischio è enorme, ma così è il payoff", ha detto. "In caso di successo, avremo un aeromobile, un disco volante e un elicottero, il tutto in un unico oggetto".

Il primo prototipo sarebbe dovuto volare nel 2009, ma il 13 luglio il professor Roy è MORTO durante uno strano incidente stradale. Non so perché ma mi sa che mai nessuno ci metterà più le mani.



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