Grazie a un nuovo polimero fotorifrattivo è possibile la proiezione di un'immagine in 3D in movimento. Finora era possibile solo con immagini staticheLa telepresenza olografica - familiare ai cultori di fantascienza e in particolare di Star Wars - è quasi realtà. A fare un passo decisivo in questa direzione è stato un gruppo di ricercatori dell'University of Arizona College of Optical Sciences diretto da Nasser Peyghambarian che in un articolo pubblicato su Nature (
http://www.nature.com/nature/journal/v4 ... 04-15.html) descrive un nuovo tipo di telepresenza olografica che permette la proiezione di un'immagine in 3D in movimento senza la necessità di particolari occhiali o di altre apparecchiature di supporto.
"La telepresenza olografica significa che possiamo registrare un'immagine tridimensionale in un posto e mostrarla in tempo reale in un qualsiasi altro posto del mondo", spiega Peyghambarian. "La stereografia olografica è stata in grado di fornire una eccellente risoluzione e una riproduzione della profondità su immagini 3D grandi ma statiche, ma finora le era sfuggita la capacità di aggiornarsi dinamicamente."
"Diciamo che voglio fare una presentazione a New York. Tutto ciò che mi serve è una serie di telecamere qui nel mio ufficio a Tucson e una connessione Internet veloce. All'altro capo, a New York, serve un display 3D che usi il nostro sistema laser. Tutto è completamente automatizzato e controllato da computer. Quando i segnali dell'immagine sono trasmessi, i laser li scrivono nello schermo e rendono una proiezione tridimensionale di me che sto parlando", esemplifica Peyghambarian.
"Al cuore del sistema c'è uno schermo fatto con un nuovo materiale fotorifrattivo in grado di realizzare un refresh degli ologrammi ogni due secondi, così da raggiungere per la prima volta una velocità che potremmo definire di 'quasi tempo reale' ", osserva Pierre-Alexandre Blanche, primo autore dell'articolo.
L'informazione è poi codificata su un fascio laser pulsato ad alta velocità, che interferisce con un altro fascio di riferimento. Gli schemi di interferenza che ne risultano sono scritti in un polimero fotorifrattivo che crea e conserva l'immagine. Ogni impulso laser registra un singolo "hogel" (holographic pixel) nel polimero.
Al momento il sistema di telepresenza funziona in un solo colore, ma Peyghambarian e collaboratori hanno già realizzato un prototipo a più colori in grado di scrivere le immagini a una velocità ancora superiore, che si avvicina alla capacità di riprodurre le immagini di un televisore.
Oltre che, ovviamente, per nella pubblicità e nell'intrattenimento, la tecnologia può avere applicazioni in telemedicina e per creare mappe aggiornabili dinamicamente.
Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it ... ci/1345412