La possibilità di creare un "mantello dell'invisibilità" spazio-temporale è stata dimostrata matematicamente da un gruppo di ricercatori dell'Imperial College di Londra, che illustra come ciò sia possibile in un articolo pubblicato sul Journal of Optics.

Nei materiali convenzionali la luce tipicamente viaggia in linea retta, ma con i metamateriali è possibile sfruttarne la flessibilità per creare "punti ciechi" invisibili. Deflettendo alcune parti dello spettro elettromagnetico, un'immagine può essere alterata e far sembrare che sia sparita.

Tempo addietro, John Pendry dell'Imperial College di Londra ha mostrato come questi metamateriali possano essere sfruttati per creare una sorta di mantello dell'invisibilità. Ora il gruppo di ricerca diretto da Martin McCall ha ampliato matematicamente quest'idea mostrando che è possibile estendere l'invisibilità da semplici oggetti a eventi.

"La luce normalmente rallenta quando entra in un materiale, ma è teoricamente possibile manipolare i raggi luminosi in modo che alcune parti accelerino e altre rallentino", dice McCall, che ha diretto la ricerca. Quando la luce viene 'aperta' in questo modo, invece che curvata nello spazio, la metà di essa accelera e arriva prima dell'evento, mentre l'altra metà resta indietro e arriva troppo tardi. Il risultato è che per un breve periodo l'evento non è "illuminato" e sfugge alla rilevazione.

Un simile mantello spazio-temporale aprirebbe un corridoio temporale attraverso il quale l'energia, l'informazione e la materia potrebbero venire manipolate senza che ce ne si possa accorgere. "Se qualcuno stesse percorrendo un corridoio, a un osservatore distante sembrerebbe come riposizionato in modo istantaneo, creando l'illusione di un teletrasporto alla Star-Trek", prosegue McCall.

Ovviamente, osservano i ricercatori, la possibilità di un simile "mantello" per persone resta nell'ambito della fantascienza; tuttavia in prospettiva lo studio potrebbe avere interessanti ricadute applicative nell'ambito dell'informatica e in particolare del calcolo quantistico.

A seguito dei risultati ottenuti, uno dei coautori, Kinsler, ha iniziato a lavorare a un progetto per lo sviluppo di fibre ottiche "metamaterializzate" che consentirebbero l'uso del mantello spazio-temporale nell'ambito dell'elaborazione dei segnali e nel calcolo. Un flusso di dati, per esempio, potrebbe essere interrotto per eseguire un calcolo con priorità su un canale parallelo nel corso dell'operazione di occultamento, per poi comparire alla fine del circuito come se il canale avesse elaborato l'informazione in continuo, così da ottenere una "interruzione senza interruzione": "Immaginate i dati che si muovono lungo un canale come su un'autostrada trafficatissima. Vorreste avere un attraversamento pedonale senza interrompere il traffico, e così rallentate le macchine che non hanno raggiunto l'incrocio, mentre quelle che sono lì o appena prima vengono accelerate creando una lacuna proprio in corrispondenza dell'attraversamento pedonale. Peraltro, un osservatore più a valle vedrebbe solamente un flusso continuo di auto", esemplifica Alberto Favaro, che ha partecipato allo studio.

"Siamo certi che vi siano molte altre opportunità che si apriranno grazie al concetto di mantello spazio-temporale, ma per ora siamo solo allo stadio teorico e serve ancora molto lavoro per definire i dettagli necessari alle possibili applicazioni", ha concluso McCall.

Per saperne di più:
http://www3.imperial.ac.uk/
http://www.salford.ac.uk/

Fonte: http://www.centroufologicoionico.com/ar ... gli-eventi - http://www.venetonanotech.it/it/news-ev ... ti,3,10215