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Essere Interdimensionale
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MessaggioInviato: 14/02/2013, 17:16 
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MaxpoweR ha scritto:
Mi sorge una considerazione, a che punto un essere vivente entra a far parte di questo oceano collettivo di interazioni quantistiche? In fondo una cellula è viva, ha comportamenti "intelligenti" perché si nutre, si adatta, sopravvive si riproduce e comunica con i propri simili...

cut

perchè io sono sempre io se questi collassi sono casuali? O meglio come fa il mio corpo ad essere collegato ad una specifica coscienza (o serie di collassi) se essa è frutto di una serie grandissima di collassi quantistici (non so se mi sto esprimendo bene). Io non potrei essere "ricevuto" da un'altra antenna situata in un altro corpo (il cervello) posta su un altro uomo ma anche animale insetto e via dicendo... Magari è così che ho acquisito questo corpo ma perché vi sono legato finché esso riesce a funzionare? Fondamentalmente stando così le cose la reincarnazione avrebbe un certo fondamento...

Ti consiglio di leggere i libri di Castaneda per capire come fai...in estrema sintesi ognuno di noi "sintonizza" la propria coscienza individuale in uno specifico fascio energetico che rappresenta il proprio spazio/tempo, in pratica agiamo come delle ricetrasmittenti e il nostro "oscillatore di frequenza" è rappresentato da una forma energetica ovoidale presente alle nostre spalle, all'altezza della testa...alcuni individui riescono a spostare la loro coscienza/attenzione in altri mondi spostando la frequenza del loro ovoide (che poi è l'aura!) in campi energetici differenti dal nostro...
Può sembrare bizzarro ma ci sono degli scienziati che coi loro studi avvalorano queste verità mistiche...


La ricerca di Kilner fu proseguita da un biologo di Cambridge, Oscar BAGNALL, che usò un altro colorante e constatò l’esistenza di tre strati aurici, facendo l’ipotesi che la luminescenza sparisse con la morte. Egli ipotizzò che l’aura potesse essere percepita da alcune cellule dell’occhio quando la visione era periferica e non focalizzata. Di qui la tecnica di visualizzazione che consiste appunto nel variare la focalizzazione dello sguardo e raggiungere quella posizione che è il contrario dell’attenzione.
LEADBEATER fu un altro studioso dell’aura, la vedeva come un ovoide, non diversamente dal Don Juan di Castaneda.

cut

Servadio diceva: ”Il presupposto è che il corpo umano, specie la testa, emetta radiazioni invisibili ai più che tuttavia alcuni riescono a vedere”. Queste radiazioni dovrebbero essere il tremolio colorato delle bande di emanazione dei nostri campi vitali.
Anche il sociologo Rupert SHELDRAKE ha parlato di aura, proponendo l’ipotesi che sia una risonanza morfica, cioè un campo di energia che circonda ogni essere vivente per la sua propria forma o struttura.
Già negli anni ‘30 il ricercatore inglese RUPERT DE LA WARR con un multioscillatore portatile aveva rilevato attorno al corpo dei punti nodali, il cui potenziale era superiore a quello circostante; essi presentavano delle variazioni di potenziale a seconda dell’umore o della salute del soggetto o a seconda di chi gli si avvicinava.
C. GRILE nel libro “Il fenomeno della vita’ sostenne che ogni cellula è un risonatore elettromagnetico che assorbe e emette radiazioni ad altissima frequenza, come fosse una piccolissima radio emittente e ricevente. La vita è la relazione armonica di un insieme di risonatori, un sistema di comunicazione globale. Quello che chiamiamo ragione o fantasia, salute o malattia ecc. dipende dalle cariche elettriche generate, nel protoplasma della cellule, da radiazioni. L’uomo sembra un meccanismo radioelettrico che trasmette e riceve finché è vivo, con la morte cessa l’emissione e la ricezione. L’aura è lo spettro di queste radiazioni del vivente. La materia morta non ne emette.
Alcuni parlano di radiazioni a bassa frequenza, altri ad altissima, forse hanno ragione entrambi. Secondo gli scienziati sovietici la cellula ha emissioni elettromagnetiche che vanno dalle onde radio agli ultravioletti, comprendendo la gamma del visibile e dell’invisibile.
Fonte:http://masadaweb.org/2013/02/07/masada-n-1442-722013-parapsicologia-lezione-11-la-scienza-e-laura/



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Sta nascendo una Scienza della Coscienza?

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http://www.coscienza.org/scienza/Co_Scienza.htm

di Mario Bruschi

Che cosa può mai avere a che fare la Scienza con la mente e la coscienza?

Se questa domanda fosse stata posta un tempo non molto remoto (diciamo 60-70 anni fa) la risposta sarebbe stata: niente (o quasi).

Ma le cose stanno cambiando e in effetti è già in embrione quella che è stata definita "scienza della coscienza" , cioè lo studio scientifico della mente e della coscienza. Nasce una ricerca, attuata con canoni e metodi scientifici, tendente ad acquisire una conoscenza "scientifica" di, e quindi controllo su, mente, intelligenza , consapevolezza, coscienza (tutti termini che non voglio - e comunque non potrei, non ancora!- definire in maniera precisa, 'scientifica' e che vanno quindi intesi nell'accezione comune). La cosa dovrebbe risultare assai sorprendente… In effetti la scienza moderna nasce 4 secoli fa (convenzionalmente con Galileo) come, citando proprio Galileo,

"l'arte di porre domande alla natura e di ascoltarne le risposte",

tenendo conto che

"la natura parla in linguaggio matematico".

Esplicitando leggermente anche i presupposti 'filosofici' impliciti, la situazione è:

1.Esiste una realtà esterna (un mondo oggettivo, materiale, indipendente da noi e dalla nostra eventuale indagine); che questo mondo/realtà/Universo sia frutto del caso, di un disegno cosmico o di un principio ordinatore immanente o sia creazione di un agente 'esterno' (Dio o demiurgo), per la scienza è irrilevante

2.Questa realtà esterna è retta da leggi naturali e immutabili

3.Queste leggi possono essere scoperte e almeno parzialmente comprese dall'uomo (parlo di uomini perché non siamo a conoscenza di altri esseri senzienti, ma è sottinteso che se tali esseri esistessero, arriverebbero alla nostra stessa scienza - le leggi fisiche sono 'oggettive'!).

Questi tre punti, benché facciano ancora largamente parte del background della nostra cultura, sono in sé opinabili e di fatto non non sono condivisi in molte culture anche attuali:

1.In molte "visioni del mondo" la realtà esterna è illusione, 'maya', proiezione della coscienza. Inoltre la posizione solipsistica estrema (io solo esisto) è ovviamente inattaccabile da un punto di vista razionale/logico.

2.La concezione di una "legge" oggettiva e immutabile, cioè un principio di causalità forte, è chiaramente frutto della nostra cultura occidentale, un modo di vedere che stiamo esportando attualmente in tutto il mondo; comunque anche da noi nel passato (e forse nel futuro, vedi i movimenti "new age"), tale principio non era unanimemente condiviso (alcuni pensavano in termini teleologici anziché causali, altri vedevano in opera nella natura una vis vitalis , una forza immanente organica, una anima mundi).

3.Che la nostra mente possa comprendere la natura, è ancora un fatto fortemente misterioso. Gli evoluzionisti diranno che attraverso il processo di selezione naturale il nostro cervello si è configurato in maniera tale che sia così, i creazionisti diranno che è un dono di Dio, i solipsisti diranno che, essendo il mondo una nostra figurazione mentale, non è sorprendente che lo si possa comprendere… in realtà , come diceva Galileo, sembra veramente che la natura sia scritta in linguaggio matematico: tanto è vero che la Meccanica Quantistica, la teoria fisica che descrive con ottimo successo la realtà microscopica e che fornisce descrizioni di questa realtà ultima, fondamentale, ben lontane da (quando non in aperta opposizione con) il senso comune , pure è "facilmente" comprensibile a livello matematico.

Intendo dire che in Meccanica Quantistica troviamo leggi e affermazioni che sembrerebbero a prima vista o contraddittorie o comunque inesprimibili nel linguaggio comune (ad esempio si può affermare che una cosa non si muove ma neanche è ferma, che è qui ma nel contempo non è qui- vedi anche dopo.): eppure questa ineffabilità cede ad un opportuno formalismo matematico… Epperò anche nel campo semantico/matematico è in corso un acceso dibattito su come ciò sia possibile. Semplificando, anche qui emergono due posizioni opposte: per gli uni, la matematica è una nostra creazione, e dato che la abbiamo creata per descrivere il mondo, non dobbiamo stupirci se essa descrive abbastanza bene il mondo (!); per gli altri, le 'verità' matematiche (2+2=4, il teorema di Pitagora, l'ultimo teorema di Fermat, gli spazi di Hilbert multidimensionali) sono indipendenti da noi, sono là in una specie di mondo delle idee , in attesa di essere scoperte (da Pitagora, da Hilbert, da Fermat). Non si capisce quindi ancora come la mente, la coscienza, attingendo a questo astratto mondo Platonico, possa poi descrivere la 'realtà' (a meno di ammettere che la realtà sia costruita (da chi?) su questo progetto ideale) [1].

Ritornando a Galileo e ai presupposti della scienza attuale, vogliamo sottolinearne ancora il carattere 'sperimentale' (porre domande alla natura =esperimento) e matematico (il libro naturale è in linguaggio matematico =i risultati degli esperimenti sono traducibili in numeri e altre entità matematiche).Vogliamo qui rimarcare che questo 'metodo' scientifico, benché abbia evidentemente portato a innumeri risultati e conquiste, pone de facto gran parte della realtà al di fuori del campo di indagine scientifico. In effetti la scienza può occuparsi solo dello studio delle "grandezze fisiche" , cioè di quelle cose per le quali può essere dato un set di operazioni di misura, in ultima analisi di tutto ciò che può essere ridotto a numero! Questo non è molto chiaro alla gente comune: comunemente veniamo persuasi che la scienza può occuparsi di tutto, che gli scienziati possano dare una opinione 'autorevole' in qualsiasi campo! Ciò è profondamente falso, per esempio la scienza non può occuparsi della bellezza, semplicemente perché nessuno è riuscito a trovare un adeguato set di operazioni per misurarla… (ancora più sorprendente dovrebbe perciò apparire il fatto che la scienza sta iniziando ad occuparsi della coscienza: ma procediamo con ordine).

Ci sono ancora due presupposti del metodo scientifico anch'essi raramente esplicitati nei libri di testo ma che sono profondamente radicati nella forma mentis degli scienziati e ne condizionano ampiamente il modus operandi (e qualcuno ha giustamente osservato che in fondo "la scienza è quello che gli scienziati fanno"). Questi 'principi nascosti' sono:

4.Riduzionismo
5.Separabilità

I due principi sono connessi tra loro e dato il loro significato 'tecnico', dovremo spendere alcune parole per spiegarli nel linguaggio comune. Riduzionismo significa che ogni cosa può essere scomposta in parti più semplici: conoscere queste parti più semplici e come sono assemblate permette di conoscere tutto della cosa in questione. Riconoscerete ora che il riduzionismo ha retto la ricerca scientifica degli ultimi secoli e anche gran parte del modo di pensare comune: per conoscere come e perché funziona un orologio, bisogna smontarlo, esaminare il disegno e la funzione dei singoli ingranaggi e come sono collegati tra loro; per conoscere come e perché funziona il corpo umano, bisogna smontarlo (…), esaminare i singoli organi e le loro funzioni (fegato, cuore…) e se non basta bisogna smontare gli stessi organi (in sotto-organi, in cellule, in proteine, in DNA); per conoscere la materia, basta smontarla (in molecole, in atomi, in nucleoni ed elettroni, in quarks, forse in stringhe…).

Questa visione 'meccanicistica' è stata indubbiamente fruttuosa (ci ha dato molte conoscenze, medicine, macchine) ma proprio ultimamente sta mostrando i suoi limiti con la contemporanea emergenza e in campo scientifico e nel pensare comune del suo opposto/complementare cioè l'Olismo. Una visone olistica ammette che l'insieme possa essere maggiore della mera somma delle parti, cioè che possano esistere proprietà emergenti, cioè proprietà che non sono spiegabili in termini dei , o direttamente riconducibili ai, costituenti di un sistema (specialmente se il sistema è sufficientemente complesso). Per capirci: non si può spiegare/ comprendere un gatto studiandone le orecchie, i reni, le cellule…questo può tutt'al più portare a una conoscenza del cadavere del gatto - e secondo alcuni, neanche di quello ). Per separabilità si intende che è sempre possibile separare (spazialmente e/o temporalmente) un sistema in due sottosistemi distinti, con la implicita ammissione che se i due sottosistemi sono 'sufficientemente' separati essi non interagiscono più tra di loro (cioè non si influenzano più vicendevolmente).

È evidente che la separabilità è una premessa essenziale del riduzionismo, ma qui vogliamo metterne in luce un aspetto specifico: conseguenza / corollario della assunta separabilità è la possibilità di effettuare la distinzione fondamentale nel campo della scienza 'classica' cioè la separazione tra soggetto osservante (scienziato, sperimentatore, osservatore) e oggetto osservato (materia, energia, particelle…). Cioè si ammette che l'osservatore possa non alterare la realtà osservata (o quantomeno che tale alterazione si possa minimizzare a piacere e che gli effetti della stessa alterazione siano in linea di principio prevedibili e che quindi, volendo, possano essere inclusi nei 'calcoli'). Certamente questo sembra un presupposto irrinunciabile per una scienza 'oggettiva': se non fosse vero, avremmo esperimenti che dipendono tanto dalla 'realtà esterna' quanto dallo sperimentatore (per inciso, è esattamente quello che sembra avvenire nel contestato campo della 'Parapsicologia scientifica'). Quindi cura e dovere primari dello scienziato erano ridurre il più possibile l'indebita interferenza dell'osservatore sulle cose osservate; questo in ultima analisi voleva dire escludere la mente (la coscienza, se preferite) dai laboratori e attribuirle un ruolo specifico, diverso, dal resto dell'Universo osservabile.

Che cosa è dunque accaduto che ha aperto le porte ad un possibile capovolgimento di tale atteggiamento, per effetto di quale rivoluzione copernicana si tenta ora di portare la mente e la coscienza sotto la lente dell'indagine scientifica? È evidentemente impossibile dare una risposta esauriente e completamente convincente, anche perché non siamo affatto sicuri che la cosa abbia successo, non siamo sicuri che potrà nascere effettivamente una 'scienza della coscienza' (potremmo figurativamente dire che per il momento è stata concepita, ma anche se si arrivasse al parto, la gestazione potrebbe essere ancora lunga e travagliata) . Io credo però che se tale scienza si svilupperà effettivamente, i futuri storici rintracceranno le sue basi/origini essenzialmente nella Meccanica Quantistica (MQ) e nella ricerca dell'intelligenza artificiale (IA).La Meccanica Quantistica è una teoria ormai 'matura' (in effetti ha più di 60 anni ) e avrebbe dovuto rivoluzionare il nostro modo di concepire la realtà ben più profondamente della assai più famosa teoria della 'relatività' di Einstein.

In pratica la MQ ci ha permesso di controllare e conoscere cosa avviene a livello microscopico (e quindi 'riduzionisticamente' profondo), ci ha consentito di costruire la bomba atomica, le centrali nucleari, il laser, il computer… ma le sue paradossali implicazioni 'filosofiche' , benché dibattute da sempre nel campo ristretto degli esperti (a cominciare dai 'padri fondatori': Einstein, Bohr, De Broglie, Schroedinger, Heisenberg, Pauli, Born…), hanno avuto poco effetto riguardo la comune percezione del mondo, o meglio riguardo ciò che la gente, anche con una buona cultura, ritiene sia la visione scientifica del mondo (tale visione rimane essenzialmente 'classica' e retta dai principi classici sovraesposti).Il punto è che la MQ è difficilmente divulgabile e le sue asserzioni, estratte dal formalismo matematico, cozzano con il senso comune. Sarò quindi necessariamente costretto a descrivere a parole quello che non può essere compiutamente espresso a parole (una situazione che ricorda molto quella dei mistici di ogni epoca e quella di molti sistemi di conoscenza religiosi e/o esoterici: non a caso analogie tra MQ e Yoga, Taoismo, Zen sono state notate e da Maestri di tali discipline e da scienziati - vedi a.e. [2]).

Mi limiterò al punto cruciale che esporrò con molta libertà al fine di renderlo il più possibile comprensibile; sono tuttavia consapevole che parte del mondo scientifico non sarebbe d’accordo su tale "interpretazione" della MQ anche se tale interpretazione , detta 'idealistica' per motivi che saranno evidenti in seguito, è ed è stata condivisa da illustri fisici (da J. Von Neumann a J. Wheeler ai premi Nobel E. Wigner e B. Josephson; in fondo anche gli oppositori - da A. Einstein a De Broglie a Bhom- ammettono implicitamente la sua inevitabilità logica tanto che non si oppongono alla interpretazione stessa ma, considerandola inammissibile nel nome di una visione "realistica" dell'Universo (punto 1 sopra!) hanno cercato , senza successo, di invalidare la MQ stessa o almeno la sua completezza). Che cosa dice dunque di così straordinario la MQ? Essenzialmente che la "realtà pura, inosservata, in sé stessa" (se pure esiste! Bohr direbbe che questo è irrilevante…) è ben diversa da quella che percepiamo, che conosciamo, con cui interagiamo: un fotone, un elettrone, un protone (e dunque noi stessi che di tali particelle siamo fatti) è onda e particella, è qui eppure è anche su una lontana stella (a rigore in tutto l'Universo), è fermo eppure si muove, un gatto è vivoe(allo stesso tempo) morto….

Affermazioni paradossali alla luce del senso comune e che pure sono il fulcro, matematicamente esprimibile in modo non contraddittorio, della MQ stessa (e, ripeto, la MQ è una delle teorie più eleganti, fruttuose e più messe alla prova dell'esperimento e tale prova finora ha sempre brillantemente superato). Cosa fa sì, dunque, che questo libro sia qui e non sulla galassia di Andromeda, che io lo percepisca come oggetto solido e non come onda, che lo veda fermo se è fermo o in moto, se è in moto, cosa fa sì che un gatto possa essere solo vivo oppure morto e mai sia stato visto in una inconcepibile mistura dei due stati? Tecnicamente in MQ ciò che crea questa determinazione della realtà, questa restrizione da molte (spesso infinite) potenzialità ad una sola, si chiama "collasso (o riduzione) della funzione d'onda" ed avviene in ogni processo di misura. Ripeto ancora: la realtà (materia, energia, tutto ciò che è misurabile) prima della misura è in uno stato fisico che è una sovrapposizione di tutti gli stati possibili (anche se alcune possibilità sembrano tra loro contraddittorie alla nostra logica/ragione): se potessimo accedere a questo stato 'indisturbato' un albero, una casa, il cielo sarebbero del tutto irriconoscibili… ma non possiamo: accedere vuol dire misurare e misurando necessariamente distruggiamo lo stato indifferenziato di partenza e creiamo uno stato ridotto (più povero!). In ultima analisi, misurando, creiamo la realtà così come essa ci appare. Ma che cosa è una misura? Quando avviene il collasso?

J. Von Neumann ha lucidamente dimostrato che la misura, e quindi il collasso, e quindi la creazione della realtà determinata, non può avvenire a nessun livello fisico (né strumentale, né cerebrale!): ergo, in ultima analisi, la misura è compiutamente effettuata, e la riduzione avvenuta, solo nel momento in cui ne prendiamo coscienza! Di nuovo, per chiarezza, ripeto: in ultima analisi, il rosso è rosso e non nero, il libro è qui e non su Andromeda, il gatto è vivo , l'auto si muove, perché noi ne prendiamo coscienza! Capirete quindi come i presupposti 'filosofici' della scienza classica (punti 1-4 sopra) siano sconvolti, capirete perché alcuni padri fondatori della MQ come Einstein e Schroedinger e De Broglie non la abbiano mai compiutamente accettata. La realtà è così e non altrimenti perché noi così la costruiamo. E finora abbiamo parlato della realtà vicina, ordinaria: cosa possiamo dire sulla realtà globale, sull'Universo stesso? Applicando la MQ all'Universo abbiamo un problema: possiamo sì scrivere (con approssimazione!) la 'funzione d'onda' dell'Universo stesso (è stato fatto, tra gli altri, da S. Hawking) ma ora chi 'misurerà' l'Universo? Chi collasserà la funzione d'onda?

Chi creerà la realtà? Gli scienziati sono restii ad ipotizzare una "coscienza" al di fuori dell'Universo che determini l'Universo e quindi a tale domanda hanno risposto in due modi : o ipotizzando che tutti gli Universi possibili sono in atto o, come J. Wheeler (allievo di Bohr e maestro di Feynman), ipotizzando che la coscienza attuale (nostra o di eventuali alieni) determini ORA l'Universo così come è. Cioè quello che ci appare, il Big Bang, l'espansione, la formazione delle galassie, il nascere e il morire delle stelle, la comparsa della vita in alcuni pianeti, il suo evolversi verso forme intelligenti ed autocoscienti, tutto ciò sarebbe solo una "storia virtuale" : in realtà l'Universo è stato (ma l'uso di una forma temporale è improprio) in una forma indifferenziata e sostanzialmente inconoscibile (ricordate il Kaos della mitologia greca?) finché l'apparire della coscienza lo ha determinato così come è. La coscienza dunque ha imposto un Cosmos su un informe Kaos (e quindi anche il tempo, lo spazio, l'evoluzione e la stesso apparire della coscienza). Detto a mo'' di KOAN dello zen:l'Universo ha prodotto la coscienza che ha prodotto l'Universo! In un congresso di cosmologia apparve anni fa un disegnino che esprime bene questo paradosso:

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Benché l'idea sembri di nuovo assurda e la mente razionale tenda a dire che l'Universo è esistito per almeno miliardi di anni prima dell'apparire della coscienza e quindi non può essere un prodotto della stessa (principio di causalità: se non post hoc neppure propter hoc!), tuttavia questa interpretazione è più di una fantasiosa speculazione: in effetti è stato dimostrato sperimentalmente (con un esperimento proposto dallo stesso Wheeler) che è possibile una 'riduzione ritardata della funzione d'onda', cioè che è possibile cambiare o meglio determinare il passato dopo che questo è apparentemente accaduto!

È quindi chiaro come con la MQ la coscienza sia entrata prepotentemente entro i confini della scienza, sebbene non ancora entro il campo di indagine della scienza stessa: questo ulteriore passo è stato agevolato dalla ricerca, iniziata 30 anni fa, della IA, cioè della ricerca volta a creare (o riprodurre) i primi sistemi/soggetti intelligenti diversi da noi… Tracciamo per sommi capi la storia di questa eccitante sfida (per approfondimenti vedi [3],[4],[5]). Buona parte degli scienziati, fino a non molto tempo fa, a meno di opinioni religiose personali, avrebbero concordato sulla tesi che l'intelligenza (e la coscienza) sono prodotti della attività cerebrale (il pensiero come secrezione del cervello) e che quindi, in linea di principio, una volta conosciuti sufficientemente i meccanismi e il modus operandi di neuroni, sinapsi e quant'altro (riduzionismo!), avremmo anche compreso come nascono e come operano mente, intelletto e coscienza. Restava solo da attendere che neurologi, biologi, biochimici accumulassero un database sufficientemente ampio.

Una svolta sottile avvenne però con i lavori di Turing che dimostrò come costruire, in linea di principio, una macchina computazionale universale (macchina di Turing -MT-), con la costruzione effettiva di tale macchina (Von Neumann, nascita del calcolatore elettronico che realizza in pratica una MT) e con la diffusione su vasta scala di computers (cioè MT) sempre più veloci e potenti. In effetti, crescendo la familiarità con le tematiche legate ai computer, diventava di fatto irresistibile la seguente analogia: cervello =hardware , mente =software. In parole povere, la mente e quindi l'intelligenza, sarebbero il frutto di un software, di un programma abbastanza complesso che 'gira' sulla macchina "cervello". Che poi tale software sia già impresso nel DNA e/o sia frutto di autoapprendimento, che il cervello 'processi' in sequenza o in parallelo, che la programmazione sia Top-Down o viceversa, sono dettagli , importanti sì ma solo dettagli. Il punto principale è che se le cose stanno così allora è possibile replicare la mente e l`intelligenza semplicemente simulando/riproducendo il 'computare' effettivamente eseguito dal cervello con un sofisticato programma eseguito da un computer.

Questa è l'assunzione principale della cosiddetta IA forte, e su questa base sono iniziate le ricerche (con molte risorse e umane e finanziarie) . Nonostante l'ottimismo iniziale, dopo 30 anni di ricerca (che pure ha avuto notevole ricadute pratiche con la produzione di sempre più sofisticati robots e sistemi esperti) siamo tuttavia ancora ben lontani dalla meta e forti dubbi si sono insinuati nel frattempo anche sugli assunti di base della ricerca stessa (su cosa siano in realtà intelligenza, comprensione, coscienza). In particolare è stata messo fortemente in dubbio la plausibilità di un modello computazionale della mente. Le posizioni attuali sono state sintetizzate con efficacia dal fisico Penrose [6]:

Ogni pensiero è un computo: l'intelligenza (e forse la coscienza) sono sottoprodotti di subroutines del programma o proprietà emergenti che nascono dalla esecuzione (su qualsivoglia supporto!) di un programma sufficientemente complesso (probabilmente autoreferenziale) La consapevolezza è frutto della attività fisica specifica di un sistema fisico specifico (il cervello). Benché questa attività possa essere simulata computazionalmente, la mera simulazione computazionale non può far sorgere la consapevolezza. Una appropriata azione fisica del cervello (e forse di altri sistemi materiali) può suscitare la consapevolezza, tuttavia tale azione fisica non può essere simulata computazionalmente. La consapevolezza trascende la fisicità e quindi non può essere spiegata in termini fisici e/o computazionali e/o genericamente scientifici.

Benché ovviamente ci possano essere mille sfumature e sovrapposizioni parziali, concordo abbastanza con Penrose su questa schematizzazione. Il punto di vista A è essenzialmente quello già citato della IA forte; notare comunque che benché sia da un lato fortemente materialista e riduzionista, dall'altro ammette che la coscienza sia un proprietà emergente, cioè non identificabile in singole parti dell'apparato/programma (olismo!).La posizione B è dovuta principalmente al filosofo Searle e alla sua critica serrata della IA forte e del Test di Turing, critica esemplificata dal famoso argomento della stanza cinese. Per completezza, riassumiamo sommariamente. Uno dei problemi per chi vuole creare una intelligenza artificiale è ovviamente quello di riconoscerla (!): quale è infatti una definizione accettabile di intelligenza? (provate ad elaborarne una per rendervi conto della difficoltà forse inestricabile di tale compito).

Turing risolse il problema fornendo una definizione operativa, il famoso Test di Turing: in sintesi, un essere umano X, per assunzione intelligente!, viene posto davanti a due consolle attraverso cui può parlare a due soggetti che però non vede. Uno dei due soggetti ,diciamo Y, sarà un altro essere umano (e quindi intelligente), l'altro, diciamo Z, sarà una macchina che deve mostrare la sua intelligenza… se, dopo un tempo ragionevole, X non riesce a distinguere Y da Z cioè se non riesce a capire chi è l'uomo e chi la macchina, allora Z ha superato il test e deve essere considerata 'intelligente'. Searle attaccò a fondo questa argomentazione asserendo che superare il Test di Turing non prova niente sulla intelligenza e soprattutto sulla consapevolezza di Z. Nel suo famoso argomento della stanza cinese, Searle ipotizza che un uomo, diciamo Giovanni, italiano con nessuna conoscenza del cinese, sia chiuso in una stanza per affrontare un Test di Turing. Attraverso una botola riceve dall'esterno strisce di carta con sopra domande espresse in lingua cinese e ovviamente scritte in caratteri cinesi. Giovanni non capisce assolutamente nulla di quanto gli viene chiesto ma fortunatamente è provvisto di manuali che prevedono ogni situazione. Cioè i manuali gli dicono come "costruire" una adeguata risposta ai segni che Giovanni vede sulla carta; in pratica gli dicono: se vedi il segno tal dei tali insieme a … prima di… con sotto il segno…, allora disegna il tale segno … e poi il segno… e poi il segno….

Notare che in pratica Giovanni fa (certo con più tempo e fatica) quello che fa un computer eseguendo un programma, cioè elabora, manipola simboli. Se i manuali/programma di Giovanni sono adeguati può darsi che il Test di Turing sia superato, cioè che il cinese all'esterno riceva risposte appropriate alle sue domande. Tuttavia, dice Searle, è innegabile che Giovanni non ha capito nulla né di quello che gli veniva chiesto né di quello che lui ha 'risposto' (qualsiasi manipolazione simbolica non può portare alla comprensione). Notare che molti sostenitori della IA forte non hanno accettato l'argomento di Searle: appellandosi al carattere emergente della intelligenza/consapevolezza, hanno sostenuto che è inessenziale che Giovanni, cioè una parte dell'apparato, capisca o non capisca; ciò infatti non esclude che l'intero apparato (cioè Giovanni, la penna, i manuali, la stanza…) abbiano sviluppato una consapevolezza.

Questa affermazione, benché sembri a prima vista paradossale e insostenibile, è però difficilmente attaccabile da un punto di vista logico e operativo. In effetti , a mio giudizio, l'argomento di Searle e la sua conclusione che la consapevolezza sia frutto di una qualche proprietà fisica specifica del cervello (posizione B) è logicamente indifendibile. Applicando l'argomento di Searle al cervello di un cinese, è chiaro che né i singoli neuroni, né le sinapsi, né la scatola cranica , capiscono alcunché quando il cinese parla cinese: eppure (si suppone) che un cinese capisca il cinese! Non si capisce allora logicamente che differenza c'è tra l'apparato neuroni/sinapsi/scatola cranica e Giovanni/manuali/stanza…

La posizione C è stata introdotta e strenuamente difesa da Penrose stesso, essa mina alle basi la possibilità di un modello computazionale della mente dimostrando che la mente può superare i limiti posti dal teorema di Gödel ad ogni sistema formale/computazionale abbastanza complesso da includere capacità aritmetiche. Non vogliamo entrare in dettagli (vedi [6]) , vogliamo solo sottolineare che C non esclude la possibilità che un giorno la mente possa essere spiegata e forse riprodotta fisicamente anche se Penrose stesso è convinto che per far ciò sarà probabilmente necessaria una nuova Fisica.

Sulla "mistica" posizione D c'è ovviamente poco da dire: è la posizione di chi crede che la mente/coscienza sia altro, e quindi letteralmente 'non di questo mondo'.

È sufficientemente chiaro che molti filoni disparati stanno confluendo anche conflittualmente nella emergente 'scienza della coscienza' e, come già detto, sarà difficile, pur se la gestazione avrà successo, individuare un padre fondatore o un evento chiave che ne segni la data di nascita : per gioco, potrei provare…

-Fondatori: Francis Crick (lo scopritore del DNA ) e il suo collaboratore, il neurologo C. Koch , che nel 1990 proclamarono sul "Seminars in the Neurosciences" che era tempo di fare della coscienza un argomento di indagine scientifica e indirizzarono la ricerca del californiano Salk Institute for Biological Research su tale sentiero
-Evento, luogo e data natale: Tucson, Arizona, 12-17 Aprile 1999, convegno sul tema "Verso una base scientifica della coscienza" organizzato dalla Università dell'Arizona nel contesto di una manifestazione/raduno "new age" (!) con la partecipazione di neuro-scienziati (tra cui Koch), filosofi e fisici importanti come R. Penrose e B. Josephson [7]

Forse, in conclusione, dovrei esprimere anche il mio punto di vista personale: peccato che non ne abbia uno o almeno uno ben definito. Sostanzialmente concordo con Penrose che (forse) una scienza della coscienza potrà nascere e che quindi la coscienza potrà diventare oggetto di investigazione scientifica ma da parte di una scienza che avrà dovuto nel frattempo ampliare / rivoluzionare, in modo ora imprevedibile, i suoi metodi e i suoi strumenti. D'altronde, come sempre avviene quando la scienza si impadronisce di qualcosa dell'esperienza comune, il senso della "coscienza" nella futura accezione scientifica e della "coscienza" come ora la intendiamo, sarà diverso (così come, ad esempio, il significato di "energia", "forza", "lavoro" in Fisica è diverso da quello che gli stessi termini assumono nel linguaggio quotidiano).


Mario Bruschi

Bibliografia

J.D. Barrow, La luna nel pozzo cosmico , Biblioteca scientifica V. 20, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1994.
F. Capra, Il Tao della Fisica , Biblioteca scientifica V. 4, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1982.
D.R. Hofstader, Gödel, Escher, Bach: un'Eterna Ghirlanda Brillante , Biblioteca scientifica V. 6, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1984.
D.R. Hofstader, l'Io della Mente , Biblioteca scientifica V. 7, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1985.
D.R. Hofstader, Concetti fluidi e analogie creative , Biblioteca scientifica V. 23, Adelphi Edizioni S.P.A. , Milano, 1996.
R.Penrose, Ombre della Mente , Rizzoli. , Milano, 1996.
J. Horgan, Può la scienza spiegare la coscienza? , Le Scienze, LIII,313,1994, pp. 80-86.

Fonte: http://www.coscienza.org/scienza/Co_Scienza.htm



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Vibrazione quantica nei “microtubuli” dei neuroni
conferma teoria controversa sulla coscienza


Immagine

http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.9000.9

La revisione e l’aggiornamento di una teoria controversa sulla coscienza, vecchia di 20 anni, pubblicata in Physics of Life Reviews, sostiene che la consapevolezza deriva dall’attività di livello più profondo, di scala più fine, all’interno dei neuroni cerebrali. La recente scoperta di vibrazioni quantiche nei “microtubuli” all’interno dei neuroni cerebrali conferma questa teoria, secondo la revisione degli autori Stuart Hameroff e Sir Roger Penrose. Essi suggeriscono che i ritmi EEG (le onde cerebrali) derivano anche da vibrazioni nei microtubuli al livello più profondo, e che da un punto di vista pratico, trattare le vibrazioni dei microtubuli cerebrali potrebbe dare benefici ad una serie di condizioni mentali, neurologiche e cognitive. La teoria, chiamata “riduzione oggettiva orchestrata” (Orch OR), è stata proposta a metà degli anni ’90 dall’eminente fisico matematico Sir Roger Penrose, FRS, delMathematical Institute and Wadham College dell’Università di Oxford, e dall’illustre anestesista Stuart Hameroff, MD, del Centro Studi su Anestesiologia, Psicologia e Coscienza della University of Arizona di Tucson. Essi suggeriscono che i calcoli quantici vibrazionali nei microtubuli sono “orchestrati” (“Orch”) dagli stimoli sinaptici e dalla memoria immagazzinata nei microtubuli, e terminati dalla “riduzione oggettiva” (‘O’) di Penrose, ecco perchè “Orch OR”. I microtubuli sono i principali componenti dello scheletro strutturale della cellula.

La Orch OR è stata duramente criticata dal suo inizio, in quanto il cervello era considerato troppo “caldo, umido, e rumoroso” per tali processi quantici apparentemente delicati. Tuttavia, l’evidenza ha dimostrato una coerenza quantica calda nella fotosintesi delle piante, nella navigazione cerebrale degli uccelli, nel nostro senso dell’olfatto, e nei microtubuli cerebrali. La recente scoperta di vibrazioni quantiche a temperatura calda nei microtubuli all’interno dei neuroni cerebrali, ottenuta dal gruppo di ricerca guidato da Anirban Bandyopadhyay, PhD, dell’Istituto Nazionale di Scienza dei Materiali di Tsukuba, in Giappone (e ora al MIT), corrobora la teoria della coppia e suggerisce che i ritmi EEG derivano anche da vibrazioni nei microtubuli a livello più profondo.

Inoltre, il lavoro del laboratorio di Roderick G. Eckenhoff, MD, all’Università della Pennsylvania, suggerisce che l’anestesia, che cancella la consapevolezza in modo selettivo, risparmiando l’attività del cervello non cosciente, agisce attraverso i microtubuli nei neuroni cerebrali. “L’origine della consapevolezza riflette il nostro posto nell’universo, la natura della nostra esistenza. Forse la coscienza evolve da calcoli complessi nei neuroni del cervello, come afferma la maggior parte degli scienziati? O la coscienza, in un certo senso, è lì da sempre, come sostengono gli approcci spirituali?” si chiedono Hameroff e Penrose nella revisione corrente.

”Questo apre un potenziale vaso di Pandora, ma la nostra teoria concilia entrambi questi punti di vista, suggerendo che la coscienza deriva da vibrazioni quantiche nei microtubuli, polimeri proteici #8203;#8203;all’interno dei neuroni cerebrali, che governano le funzioni neuronale e sinaptica, e collegano i processi cerebrali ai processi di auto-organizzazione nella struttura quantica ‘proto-cosciente’ della realtà, di scala fine“. Dopo 20 anni di critica scettica, “l’evidenza ora supporta chiaramente la «Orch OR»“, continuano Hameroff e Penrose. ”Il nostro nuovo studio aggiorna le prove, chiarisce che i bit quantici Orch OR (“qubit”) sono percorsi elicoidali nei reticoli di microtubuli, respinge critiche, e rivede 20 previsioni verificabili sull’Orch OR pubblicate nel 1998; di queste, sei sono confermate e nessuna confutata”.

Viene introdotto un nuovo aspetto importante della teoria. Le vibrazioni quantiche nei microtubuli (es.: in megahertz) sembrano interferire e produrre “frequenze di battito” EEG molto più lente. Nonostante un secolo di uso clinico, le origini alla base dei ritmi EEG sono rimaste misteriose. Gli studi clinici su brevi stimolazioni cerebrali che puntano alla risonanza dei microtubuli con le vibrazioni meccaniche megahertz, usando ultrasuoni transcranici, hanno mostrato miglioramenti auto-riferiti dell’umore, e possono risultare utili in futuro contro l’Alzheimer e le lesioni cerebrali.

L’autore principale Stuart Hameroff conclude che “la Orch OR è la teoria più rigorosa, completa e verificata della coscienza mai formulata. Dal punto di vista pratico, trattare le vibrazioni dei microtubuli cerebrali potrebbe dare benefici ad una serie di condizioni mentali, neurologiche e cognitive”. La revisione è accompagnata da otto commenti di autorità esterne, compreso un gruppo australiano arci-scettico sull’Orch OR. A tutti, Hameroff e Penrose rispondono con argomenti robusti. Penrose, Hameroff e Bandyopadhyay stanno approfondendo le loro teorie durante un simposio pubblico di tre giorni al Brakke Grond di Amsterdam, dal 16 al 18 Gennaio 2014 (http://www.brakkegrond.nl/programma/125 ... ewustzijn/).

Essi terranno impegnati gli scettici in un dibattito sulla natura della coscienza, e Bandyopadhyay con il suo team abbinerà le vibrazioni dei microtubuli di neuroni attivi per suonare strumenti musicali indiani. ”La coscienza dipende da vibrazioni anarmoniche dei microtubuli all’interno dei neuroni, in modo simile a certi tipi di musica indiana, ma in modo diverso dalla musica occidentale che è armonica”, spiega Hameroff.


Riferimenti:

Stuart Hameroff and Roger Penrose. Consciousness in the universe: A review of the ‘Orch OR’ theory. Physics of Life Reviews, 2013 DOI: 10.1016/j.plrev.2013.08.002
Stuart Hameroff, MD, and Roger Penrose. Reply to criticism of the ‘Orch OR qubit’–‘Orchestrated objective reduction’ is scientifically justified. Physics of Life Reviews, 2013 DOI: 10.1016/j.plrev.2013.11.00
Stuart Hameroff, Roger Penrose. Consciousness in the universe. Physics of Life Reviews, 2013; DOI:10.1016/j.plrev.2013.08.002
Pubblicato in elsevier.com (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari


Fonte: http://pianetablunews.wordpress.com/201 ... coscienza/
Vedi: http://www.quantumconsciousness.org/pen ... /cajal.pdf



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MessaggioInviato: 21/01/2014, 09:58 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:



”La coscienza dipende da vibrazioni anarmoniche dei microtubuli all’interno dei neuroni, in modo simile a certi tipi di musica indiana, ma in modo diverso dalla musica occidentale che è armonica”, spiega Hameroff.



Il che potrebbe significare, TTE, che la musica occidentale tende a limitare le coscienze a un livello basso mentre quella orientale avvicina alla trascendenza?

[8]

Anche se ciò sarebbe contrario alle mie ipotesi sul ruolo degli artisti contemporanei dell'industria musicale e cinematografica trattata in un altro thread.

[:(]



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Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:



”La coscienza dipende da vibrazioni anarmoniche dei microtubuli all’interno dei neuroni, in modo simile a certi tipi di musica indiana, ma in modo diverso dalla musica occidentale che è armonica”, spiega Hameroff.



Il che potrebbe significare, TTE, che la musica occidentale tende a limitare le coscienze a un livello basso mentre quella orientale avvicina alla trascendenza?

[8]


Mi sento di dire.... "assolutamente sì" [:)]

Spiegarlo scientificamente credo sia arduo.... ma è evidente che
determinate sonorità siano in grado di agevolare meditazione,
trascendenza, etc...



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MessaggioInviato: 21/01/2014, 13:54 
Beh se tutto è vibrazione ed onde non vedo mezzo migliore della musica (che è sempre formata frequenze e quindi vibrazioni) PER AGIRE IN MODO diretto su questi processi mentali. Ma non credo che venga fatto a livello conscio. In fondo si sa che la musica influenza l'umore, non credo che dietro ci sia un piano, semplicemente ora si capisce più a fondo PERCHE' la musica e quindi le vibrazioni hanno un certo impatto sul cervello.



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MessaggioInviato: 20/06/2014, 22:41 
Gli scienziati hanno scansionato il cervello di una donna durante un'OOBE
(Out Of Body Experience) e quello che hanno trovato è incredibile


Immagine

[b]dallo Schwartz Report del 7 marzo 2014
http://www.schwartzreport.net/showarticle.php?id=13522
traduzione a cura della redazione di coscienza.org - Marisa Menna

A poco a poco la neuroscienza sta affrontando l'aspetto non locale della coscienza. Questo studio è stato effettuato con un singolo partecipante e quindi non è in alcun modo definitivo, ma, comunque, altamente suggestivo. Monitorerò questa ricerca e vedremo cosa succede. Stephan A. Schwartz

JENNIFER WELSH - businessinsider.com
http://www.businessinsider.com/brain-du ... nce-2014-3
Immagini: Andra M. Smith and Claude Messier, Frontiers in Human Neuroscience, 2014
http://journal.frontiersin.org/Journal/ ... 00070/full[/b]

Fonte: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.9223.9

Potrebbe sembrare la trama di “Ai confini della realtà”, ma una studentessa laureata in psicologia presso l'Università di Ottawa afferma che può entrare volontariamente in un'esperienza fuori dal corpo (OOBE, Out-Of-Body Experience). Questo è stato un colpo di fortuna per gli scienziati, che sono stati in grado di scansionare il cervello durante l'episodio. Generalmente le esperienze fuori dal corpo sono in un certo senso un’esperienza di pre-morte. Un paziente può fluttuare sopra al proprio corpo come dei chirurghi che lavorano su se stessi. Queste esperienze sono di solito attribuite all'effetto dei farmaci nel corpo del paziente, oppure agli ormoni rilasciati nel loro corpo in conseguenza di un trauma.

Un’esperienza unica

Lo studio - che ha coinvolto solo questa persona - è stato pubblicato il 10 febbraio sulla rivista Frontiers of Human Neuroscience (in inglese). I ricercatori sono membri della Scuola di Psicologia presso l'Università di Ottawa.

Secondo il giornale, la donna entra nel suo stato di OOBE prima di addormentarsi, visualizzando se stessa dall'alto. Le sue esperienze sono iniziate durante il riposino in età prescolare. Attualmente le accade solo qualche volta.

I ricercatori hanno scritto nel documento:

“La donna era in grado di vedere se stessa ruotare in aria sopra il suo corpo disteso, e rotolare insieme con il piano orizzontale. Ha riferito che a volte osservava se stessa muoversi dall'alto, ma era consapevole che il suo corpo "reale" era immobile...”

Quello che la donna ha riferito ai ricercatori:

"Mi sento in movimento, o, più precisamente, posso sentire come se mi stessi muovendo. So perfettamente che io non sono effettivamente in movimento. Non c'è dualità del corpo e della mente quando questo accade, non realmente. In realtà, io sono iper-sensibile al mio corpo, perché sono concentrata rigorosamente sulla sensazione di movimento. Io sono quella in movimento - me - il mio corpo. Ad esempio, se io 'ruoto' molto a lungo, inizio ad avere delle vertigini. Io non mi vedo sopra al mio corpo. Anzi, tutto il mio corpo si è spostato. Mi sento come al di sopra dove so che in realtà sono. Di solito immagino anche me stessa come in movimento nella mia mente, ma la mente non è sostanziale. Non si muove a meno che il corpo non lo faccia."

Il cervello fuori dal corpo

I ricercatori hanno effettuato una risonanza magnetica funzionale prima e dopo, chiedendole di entrare nel suo stato di OOBE per scoprire cosa accadeva nel cervello. Hanno confrontato queste immagini di quando lei stava immaginando ma in realtà non era ancora entrata nello stato di OOBE. È interessante notare che il percorso che sembrava essersi attivato durante la sua esperienza fuori dal corpo è anche coinvolto nella rappresentazione mentale dei movimenti.


Immagine
19,61 KB

Immagine: Le regioni del cervello attivate dall'esperienza di OOBE includono l'area supplementare dei movimenti, il cervelletto e le circonvoluzioni supramarginale, temporale inferiore, frontale media e quella superiore.

Alcune zone del suo cervello coinvolte nell'interpretazione della visione sono state inibite all’attività, come illustrato di seguito:


Immagine

Immagine: Le regioni cerebrali inibite dall'esperienza di OOBE includono la corteccia visiva.


Lei non ha avuto alcuna particolare emozione riguardo questa esperienza, e essa sembra essere una sorta di allucinazione che può attivare a proprio piacimento.

[b]Che cosa sta succedendo?[/b]

Anche ammettendo che l’anima non sia bloccata nel nostro corpo, questa donna non se lo sta inventando. Sta evidentemente accadendo qualcosa nel suo cervello e sta facendo la propria esperienza del mondo in un modo diverso - i ricercatori non sanno ancora dire esattamente di cosa si tratta. Inoltre, questo studio è stato realizzato su una singola esperienza di OOBE di una donna, non su tutti gli OOBE. Ciò nonostante, i cambiamenti osservati nel cervello potrebbero essere simili a quelli provocati dall'allenamento con la meditazione (link ad articolo in inglese ). I ricercatori hanno anche suggerito che questo potrebbe essere qualcosa che molti bambini possono fare, ma che con la pratica potrebbe essere realizzata anche in età adulta. Essi riportano che questo tipo di esperienza possa essere molto più comune di quanto si pensi: la donna in questione in realtà "è apparsa sorpresa che non tutti potessero sperimentarla". Gli studiosi l’hanno paragonato al fenomeno della sinestesia - la condizione in cui le persone sentono gli odori o i colori dei suoni – un tempo ritenuta come "out there", ma che è stata ampiamente accettata negli ultimi decenni.

Fonte:
http://www.coscienza.org/_ArticoloDB1.asp?ID=1351



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 Oggetto del messaggio: Re: Scienza e Coscienza
MessaggioInviato: 13/02/2015, 16:39 
Elettrofotoni – Indagini scientifiche sulla coscienza

korotcov_cavaliere1-266x400.jpg


Kostantin Koroktov con Raffaele Cavaliere.

http://www.altrogiornale.org/elettrofot ... coscienza/

Partendo dalla “Macchina Kirlian”, egli ha sviluppato una serie di apparecchi tecnologici chiamati Electrophotonics, che consentono con il computer di elaborare in tempo reale le emissioni di elettrofotoni dell’organismo vivente e anche quello di chi ha lasciato il corpo

All’interessante convegno Il cerchio della Vita, che si è tenuto a Roma dal 3 al 5 ottobre scorso, organizzato da Progetto Idea sull’incontro tra scienza e spiritualità (un binomio sempre più frequentemente affrontato anche nelle nostre inchieste), abbiamo incontrato Konstantin Korotkov, un ricercatore universitario russo. Durante la sua relazione, dal titolo Prove fisiche della coscienza, egli ha illustrato le sue apparecchiature tecnologiche, utilizzate per misurare i campi elettromagnetici dovuti all’azione della coscienza, la loro alterazione di fronte a sollecitazioni interiori o esteriori, le macchine per equilibrare gli ambienti e quelle per curare le persone normalizzando le frequenze corporee. Ma il fenomeno più interessante sono state le sue indagini dell’emissione di energia nei quattro giorni successivi alla morte da parte dei cadaveri, a dimostrazione che l’energia vitale lascia gradualmente il corpo fisico inanimato.

Il professor Korotkov, che insegna e fa ricerca presso l’Istituto di Ricerca della Cultura Fisica e dello Sport di San Pietroburgo, sperimenta e studia il mondo dello spirito da una prospettiva scientifica, con finanziamenti pubblici. Le sue ricerche sono state fatte su migliaia di casi in tutto il mondo. “La nostra coscienza ha energia”, afferma. “Essa non prende forma dal vuoto perfetto o dai raggi cosmici; questo processo è l’utilizzo delle risorse interiori del corpo sotto l’influsso di forti impulsi volontari, è il processo in cui il corpo è subordinato alla coscienza e in un singolo impulso manifesta con forza le riserve nascoste”.
Partendo dalla “Macchina Kirlian”, egli ha sviluppato una serie di apparecchi tecnologici chiamati Electrophotonics, che consentono con il computer di elaborare in tempo reale le emissioni di elettrofotoni dell’organismo vivente e non.

L’effetto Kirlian
L’effetto Kirlian è un particolare effetto ottico-fotografico caratterizzato dalla presenza di un alone luminoso attorno a un oggetto osservato e/o fotografato, ottenuto applicando una tensione elettrica di valore elevato (ovvero di decine di Kilovolt) all’oggetto stesso, quindi impressionato su una pellicola fotografica; nella fisica classica e nell’elettrotecnica, questo fenomeno viene comunemente attribuito ed associato al noto effetto corona, e cioè la ionizzazione dei gas in presenza di elevato campo elettrico, che genera a sua volta delle visibili sfumature colorate e luminose attorno all’oggetto osservato.

Tale effetto fu scoperto nel 1939 dal russo Semyon Davidovich Kirlian, un riparatore di macchine fotografiche e di apparecchiature elettriche presso l’ospedale della città. Pare che, durante la riparazione di un generatore ad alta tensione fu investito da una scarica elettrica ad alta tensione elettrica (alternata ad alta frequenza), ma di bassa intensità (circa 0.1 A., quindi non dannoso), sufficiente a dare luogo a dei piccoli aloni luminosi che brillavano dalle sue dita e dagli elettrodi stessi del generatore. Nei successivi studi e nelle ricerche, Kirlian coinvolse anche la moglie, Valentina Khrisanovna Kirliana. I due coniugi continuarono a fotografare parti di esseri viventi, sia animali che vegetali, morti o vivi, sempre attraverso un apparecchio fotografico sotto elevato campo elettrico da lui stesso costruito e sempre più perfezionato, chiamato successivamente “Camera Kirlian” (alcune volte anche Kirliangrafia), ottenendo lo stesso risultato positivo.

Korotkov parte dal concetto che Dio è Luce e di conseguenza la Luce è spirito ed essendo la persona composta da corpo, mente ed anima può essere applicata ad essa la formula della relatività di Einstein: e=me², in quanto la massa è energia condensata e l’anima equivale all’energia. La base della vita sono la luce, l’aria e l’acqua e questa tripartizione si ritrova perfettamente anche nel corpo umano dove la luce equivale all’anima, la mente all’aria e l’acqua al corpo, in pratica i tre stadi solido, liquido e gassoso si replicano in tutta la creazione, essendo forme energetiche di una stessa matrice.

Oltre a misurare l’emissione di elettrofotoni dalle dita per ricostruire il campo elettromagnetico di tutto il corpo e diagnosticare le eventuali malattia degli organi, il professor Korotkov con le sue apparecchiature può misurare le energie ambientali e stabilire il livello “patologico” esistente in esso. La corrispondenza delle sue diagnosi rispetto ad altri protocolli medici attualmente in uso è dell’80%, anzi, con le sue macchine riesce a fare anche prevenzione là dove gli accertamenti diagnostici strumentali attuali ancora non riescono a scoprire il danno dell’organo che poi sarà colpito da malfunzionamento. Le basi per la formulazione delle sue diagnosi mediche provengono dalla medicina allopatica occidentale, da quella Ayurvedica e dalla Medicina Tradizionale Cinese. Korotkov è la dimostrazione vivente che si può fare scienza avendo delle convinzioni spirituali e conoscendo bene tutte le leggi esoteriche che effettivamente descrivono il mondo visibile ed invisibile in modo corretto, anzi lui ha dato la dimostrazione scientifica per la esattezza di moltissimo concetti spirituali.

Con il suo gruppo di ricerca e con le sue apparecchiature ha misurato in tutto il mondo i campi energetici che si formano nella stanza durante un trattamento effettuato da un guaritore, indipendentemente dalle tecniche che questi adoperavano per curare i mali dei loro assistiti. Ha misurato l’energia agli interni e agli esterni dei crop circles, l’effetto dei suoni sull’acqua, della musica sul corpo umano, gli scambi energetici tra le persone durante gli incontri e i diversi stati d’animo manifestati durante le conversazioni, ha dimostrato l’esistenza di “vampiri energetici” che assorbono energia dalle persone; ha portato avanti numerose ricerche anche nel campo del paranormale per stabilire i meccanismi di trasmissione energetica nella telepatia, telecinesi. I diversi livelli di rilascio d’energia dopo la morte causata da incidenti, morte naturale o per causa di malattie di lunga durata, il contatto con “spiriti” – “fantasmi”.

Per chi fosse interessato a conoscere tutte le ricerche scientifiche fatte per dimostrare l’esistenza del mondo spirituale, gli effetti della coscienza in natura e le dinamiche della trasmissione dell’energia tra gli individui o oggetti inanimati, può trovare tante conoscenze ed informazioni nei vari libri pubblicati in Italia. Tutte le spiegazioni spirituali, esoteriche e tecniche dei fenomeni presi in esame si basano su verifiche fatte con l’utilizzo di tecnologie ed apparecchi acquistabili in commercio, su esperimenti ripetibili e di conseguenza le sue affermazioni sono di natura scientifica. Il prof. Konstantin Korotkov tutti gli anni organizza un convegno ad inizio luglio a San Pietroburgo dove ricercatori di fama mondiale si confrontano sulle scienze di confine.

Raffaele Cavaliere


Per saperne di più:
Kostantin Korothov: L’energia della coscienza, Verdechiaro Ed., 2012.
Video in inglese (con traduzione): forumbenessere.it
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__l-e ... php?pn=678



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 Oggetto del messaggio: Re: Scienza e Coscienza
MessaggioInviato: 28/06/2015, 11:07 
Verso una concezione unitaria di cervello e mente

I progressi delle neuroscienze ci hanno rivelato che noi condividiamo con gli altri animali la maggior parte dei nostri geni e dell’ architettura del nostro cervello (Gazzaniga). Siamo “caratterizzati” dai medesimi comportamenti chimici e abbiamo le “medesime reazioni fisiologiche” degli altri animali. Pensiamo poi che anche il nostro cane Kimi, gran dispensatore di affetto, soprattutto verso nostro figlio Valentino, possa “provare” amore, odio, tenerezza, pena, empatia e altro ancora. Addirittura, alcuni scienziati dell’Università della Georgia hanno dimostrato che anche i ratti possiedono la capacità di “riflettere” sui propri pensieri, capacità che viene chiamata metacognizione. Il neuro scienziato Ralph Greenspan ha mostrato che le mosche dormono come noi ed esprimono caratteristiche genetiche che possediamo noi.

Il sistema nervoso dei vermi, degli insetti e dei vertebrati, dai pesci all’uomo, deve aver avuto un “unico predecessore comune” esistito seicento milioni di anni fa. Darwin, già nel 1859, ipotizzò che la vita derivi da un’unica forma originaria, poiché tutti i viventi hanno moltissimo in comune dal punto di vista chimico. La biologia moderna ha fornito al riguardo solide basi a questa idea lungimirante. Possiamo dire in sostanza che la maggior parte delle capacità umane può essere messa in relazione “con antecedenti nel mondo animale”. Invero, nel corso della storia, scienziati e filosofi hanno alternativamente negato la nostra “unicità” oppure l’hanno riconosciuto. A renderci “unici” e “differenti”- scrive P.T. Rakic- “è il nostro cervello”. Il cervello è l’organo che ci distingue dalle altre specie. Siamo perciò molto diversi dagli altri animali. Il cervello umano è dunque unico.

Dall’attività del cervello, nasce la mente (Marcus). Il fondamento della mente –scrive Francis Crick, uno dei due scopritori del DNA, si trova nel cervello. La mente- conferma Pinker- “è quello che fa il cervello”. Coscienza, autocoscienza, mente- insomma tutto ciò che si comprendeva nel concetto di anima o psiche (Hagner)- sono prodotti e regolati dal cervello. A sua volta, il cervello, per i neuroscienziati, è il frutto dell’interazione tra geni e ambiente. Rimane tuttavia il mistero di come dalla materia (il cervello) emerga l’immaterialità della mente e della coscienza. Fino al XX secolo, il compito di indagare sulla mente e la coscienza è stato assunto dalla filosofia.

Poi alla fine degli anni Ottanta cambia tutto. Cervello, mente e coscienza diventano oggetto di sperimentazione scientifica, un argomento appassionante e primario delle neuroscienze.
Oggi, le neuroscienze rappresentano uno dei campi di ricerca più in fermento, in virtù delle straordinarie scoperte sul cervello e la mente, come dimostra l’interessante libro di Neil V. Watson e S. Marc Breedlove “Il cervello e la mente” (Editore Zanichelli, Bologna 2014, pagine 479, euro 49). E’ un’opera fondamentale per comprendere le basi delle neuroscienze descritte secondo una prospettiva biologica e comportamentale e in un ambito scientifico unitario e di verifica delle ipotesi.

La vita mentale è il frutto di processi di apprendimento o invece il prodotto di programmi genetici innati? Per molto tempo, gli studiosi hanno sostenuto l’una o l’altra delle due concezioni. Grazie all’impiego di metodi sempre più efficaci, oggi sappiamo che la contrapposizione “innato- appreso” (nature and nurture) è superata: sono due facce della stessa medaglia. La mente infatti è definita da una chiara combinazione di fattori biologici innati ( i geni), e influenze ambientali, che sono fattori “collegati e inscindibili”. L’evoluzione ha forgiato il nostro cervello, il quale è continuamente modellato e rimodellato (neuroplasticità) dall’ambiente e dall’interazione con altre persone per tutta la vita (neurogenesi).

La ricerca in questo campo ha radici lontane e si è sviluppata sotto l’influenza di credenze magico-religiose, conoscenze popolari e antiche osservazioni. Nell’antico Egitto, si credeva nell’immortalità dell’anima. Nella Bibbia, il cervello non viene nominato, mentre il cuore è menzionato moltissime volte. Platone sosteneva l’esistenza di un’anima immateriale e immortale, mentre Aristotele riteneva che la mente fosse proprietà del cuore e Ippocrate attribuiva al funzionamento del cervello le emozioni, il pensiero, le percezioni. Da parte sua, Cartesio, uno dei principali esponenti del “dualismo”, ipotizzò che gli esseri umani avessero un’anima immateriale, oltre che un corpo materiale (res cogitans e res extensa).

Oggi, i neuroscienziati rifiutano il concetto di dualismo e sostengono la teoria che tutti i processi mentali sono processi cerebrali, cioè processi fisici (monismo). La ragione principale consiste nel fatto che una sostanza immateriale (l’anima, la mente) non può essere sottoposta ad indagine scientifica. Di qui, il riduzionismo di mente a cervello. Questa teoria ha contribuito all’emergere del concetto di “localizzazione”, l’idea che regioni diverse del cervello si specializzano nella produzione di comportamenti diversi. Gli albori del XXI secolo hanno portato una quantità di nuove conoscenze, progressi e scoperte. Sappiamo che il cervello viene sottoposto a continue modificazioni indotte dall’esperienza e dal comportamento, un fenomeno noto come “plasticità neurale” o “neuroplasticità”.

Abbiamo scoperto che certe esperienze e stati fisiologici possono modificare la velocità con la quale si formano nuovi neuroni nel cervello adulto (“neurogenesi”). La scoperta della neuroplasticità ha poi favorito la nascita delle “neuroscienze sociali”, una disciplina che utilizza i dati e i metodi delle neuroscienze per approfondire le basi biologiche del comportamento sociale, studiare gli effetti delle circostanze sociali sul cervello e in che modo avviene il processo di continua interazione tra fattori biologici e fattori sociali. Ultimamente, l’attenzione dei neuroscienziati si sta concentrando anche sulle modalità in cui prendiamo decisioni. E’ il settore della “neuroeconomia”, che impiega le nuove tecniche di diagnostica per immagini allo scopo di identificare le regioni del cervello che si attivano in varie circostanze che comportano processi decisionali, come la gestione delle risorse, il gioco e altri modelli economici tradizionali.

Una grande sfida per gli scienziati è la questione difficile, complessa e ancora misteriosa della coscienza, cioè della propria esistenza, dei propri pensieri, emozioni, esperienze soggettive. La coscienza è considerata dai neuroscienziati come una “facoltà del cervello” ed è al centro di molte ricerche, nonostante l’oggettiva difficoltà a definirla. Non abbiamo in realtà conoscenze concrete. Siamo lontani dalla comprensione della coscienza e della mente. I nostri stati interiori sono infatti privati, soggettivi, personali, e dunque non abbiamo idea di cosa sia l’esperienza interiore di un essere umano o di un animale. Se, ad esempio, diciamo a qualcuno che il cielo è azzurro non sapremo se la nostra sensazione di azzurro sia uguale alla sua. Come facciamo a sapere se ciò che chiamiamo “rosso” è uguale alla percezione che si crea nella mente di un altro soggetto?

Alcuni autorevoli neuroscienziati sostengono al riguardo che il problema della coscienza potrebbe risultare “impossibile da risolvere”. Autori come Flanagan, Popper e Lhermitte sostengono che cervello, mente e coscienza sono tra i più grandi misteri dell’universo e negano la possibilità che essi possano essere “spiegati, compresi e risolvibili”. Gran parte infine dell’attività del cervello è inconscia. Nella comprensione del cervello e delle basi biologiche del comportamento, decisiva è la ricerca sugli animali. Il progresso delle neuroscienze- sottolineano Watson e Breedlove – progredirebbe “alla velocità di una lumaca” se non fosse per la conoscenza che deriva dagli studi sui nostri cugini animali.

http://www.altrogiornale.org/verso-una-concezione-unitaria-di-cervello-e-mente/


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 Oggetto del messaggio: Re: Scienza e Coscienza
MessaggioInviato: 28/06/2015, 13:56 
Cita:
Addirittura, alcuni scienziati dell’Università della Georgia hanno dimostrato che anche i ratti possiedono la capacità di “riflettere” sui propri pensieri, capacità che viene chiamata metacognizione.


In merito a questo vidi un bellissimo documentario sui ratti su Sky e sono davvero degli animali assurdi. Questi ripercorrono all'indietro con la mente i percorsi che compiono per fissarli ogni volta che percorrono una strada nuova



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 Oggetto del messaggio: Re: Scienza e Coscienza
MessaggioInviato: 13/10/2016, 19:11 
Da leggere......... [:246]

La prova scientifica che la coscienza influenza la realtà
https://ununiverso.it/2016/10/08/la-pro ... la-realta/



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Scienza e Coscienza
MessaggioInviato: 25/10/2016, 12:21 
IL RISVEGLIO DELLA COSCIENZA

http://www.altrogiornale.org/risveglio-della-coscienza/

E’ in atto nel mondo e, soprattutto in Italia, un balzo di coscienza che ci consente di liberarci dall’impero senza combattere. Stiamo ritrovando la plasticità perduta, riconnettendo la nostra mente grigia, afflitta dal bipolarismo, alla nostra Mente Bianca, capace di integrare le funzioni del cervello e di ritrovare l’unità tra Uomo e Universo.
Qual è il ruolo della coscienza? L’attuale “conoscenza” lo ignora.
Le religioni hanno relegato il sesso al “santo” matrimonio e così diviso l’eros dalla psiche, sensibile alle emozioni. Le finanze si occupano dei mercati e dividono i pochi abbienti dai tanti che non hanno niente. Le scienze sono divise in discipline che spesso non comunicano tra loro. La scienza alla base di tutte le altre, la fisica, oscilla tra teorie quantistiche e relativistiche, entrambe valide e… inconciliabili tra loro.
Sono alcuni esempi della patologia bipolare che ha afflitto le menti umane e reso questo mondo un inferno. E’ il bipolarismo alla base delle “democrazie” che non si curano del benessere dei popoli e che, di fatto, sono oligarchie al servizio delle lobby, le multinazionali e la mentalità “imperiale” che ha sorretto tutta la storia conosciuta. Le cause della patologia sono convinzioni ataviche, diffuse “urbi et orbi” e non provate, al contrario smentite dalle recenti scoperte. Tra le tante la lotta tra bene e male, promossa dalle chiese che dipingono un “dio” tanto buono da giudicarti in eterno e da dividere le emozioni tra vizi e virtù. Altra convinzione discutibile è quella dei limiti delle risorse, promossa dalle scienze che ora misurano l’immane energia del “vuoto” e… non la sanno usare. E’ “oscura” per gli occhi e per le scienze che osservano solo la luce elettromagnetica, ma è energia che la coscienza umana ha sempre usato ed espresso in talenti, creatività, abilità a risolvere i problemi.
La coscienza è il senso d’identità che ci accompagna in ogni istante, presenza che prescinde dall’età e dallo stato di salute del nostro corpo, dalle emozioni e dagli eventi che hanno segnato la nostra memoria; è la compagna di una storia che, pur cambiando leader e regimi politici, è rimasta vittima e artefice di un “potere” che ha sempre proposto un “nemico” da combattere e non è mai stato capace di alleviare il dolore e la fatica dei popoli.
E se la coscienza fosse la via per la libertà? Dovrebbe discutere la così detta “conoscenza”. È quello che sta succedendo. I popoli sono stufi di guerre e di debiti che ricadono sulle loro spalle, di elezioni per candidati che, in molti casi, sono solo burattini dell’impero, stufi anche delle “grandi opere” – Olimpiadi a Roma, TAV in Val di Susa, ponte sullo stretto di Messina – utili ai mercati e alla crescita della corruzione. I popoli sono anche indignati per lo sfruttamento del lavoro, il Jobs Act, creato in USA ed esteso ai compiacenti e governi europei.
Alla base di tutti c’è la solita “logica”, il “divide et impera” inaugurato dall’antico impero romano e conservato finora da banche, chiese e governi, una “logica” in crisi e incapace di trovare soluzioni. Oggi qualsiasi “conoscenza” sta dimostrando, infatti, le sue profonde crepe, mentre la coscienza sta svelando un’unità sorprendente con il tutto, travolge confini e limiti. All’insaputa dei media e degli “esperti” è in atto un fenomeno che sconvolge tutto e che la scienza non sa spiegare: sta cambiando la materia nucleare che non è affatto trascurabile perché compone il 99,99% della massa di qualsiasi corpo, umano, terrestre e/o celeste. Non solo. Come descrivo nel mio libro Cambio di Logica, improvvisa e inattesa sta comparendo anche l’antimateria che sarebbe scomparsa miliardi di anni fa, secondo la teoria del Big Bang. Sta apparendo ovunque in cielo, nell’atmosfera terrestre e nei nuclei atomici che compongono tutti i corpi.
Il fatto è noto da almeno venti anni, ma non è pubblico, perché sconvolge il credo nel “dio unico” che ha sorretto qualsiasi conoscenza: il tempo lineare.
Di fronte a tali eventi, molti rimangono indifferenti; sono “educati” a esaltare la “spiritualità” e a trascurare la “vile” materia, a credere in teorie e/o teologie senza verificare i loro fondamenti. Altri, invece, sentono un profondo cambio interiore e agiscono in sintonia con quell’unità che i popoli hanno espresso come amicizia e rispetto, abilità a cooperare e ad apprezzare le diversità, non a combattersi come impone l’impero. Esistono vari livelli di coscienza in ogni essere; sono i gradini della “scala celeste” sempre citata dai saggi e legata alla salute del corpo, agli spin nucleari come oggi dimostra una diagnosi nota, la Risonanza Magnetica Nucleare. Sono livelli ignorati dalla mente comune che crede alle parole dei “potenti” e alla necessità di combattere il “male”.
La Natura Cosmica ci sta offrendo le vie per auto guarirci dalla patologia bipolare che ha afflitto la storia conosciuta. Siamo davvero obbligati “a lavorare con il sudore della fronte”? Lo siamo solo se c’è la gravità che provoca la fatica a sollevare i pesi. Le notizie sorprendenti ora sono che:

la gravitazione universale non c’è oppure è vinta dall’energia oscura che sta accelerando l’espansione;

la gravità solare non c’è. C’è un intenso e continuo vento solare che sfugge dal sole a velocità enormi milioni di km/h, e raggiunge i “confini” del sistema solare;

la gravità terrestre c’è ma sta cambiando con estrema celerità.

Possiamo liberarci dalla celebre condanna del “buon dio”? Si e anche capire che “dio” non c’entra. La Natura si è sempre rigenerata senza combustibili o riserve aurifere e con un elemento essenziale: l’armonia dei suoi tanti tempi, ritmi o cicli. Osservando i moti ruotanti di centomila galassie – “distanti” miliardi di anni luce – un’équipe di astrofisici ha svelato la loro istantanea coerenza. Esaminando il DNA, i biologi riconoscono la sua musica, e, osservando la propagazione dei sismi che attraversano il Cuore della Terra, in particolare il Cristallo, a circa 4.000 km sotto i nostri piedi, i geofisici scoprono che è composto di Carbonio e non solo di Ferro come si credeva prima. Non solo; scoprono anche Suoi moti liberi, indipendenti dalla gravità e dal peso degli strati sovrastanti, moti che stanno cambiando con sorprendente celerità e sconvolgendo la magnetosfera terrestre che ci avvolge sopra le nostre teste.
È l’Apocalisse, si chiedono alcuni? Secondo me si e non è una catastrofe. È la rivelazione che abbiamo mangiato la “mela”, ignorato cioè che la magnetosfera a forma di mela è solo una matrix o TV olografica e non la realtà reale.
Credendo alla separazione della luce dalle tenebre che, secondo la Bibbia, avrebbe compiuto “Dio” all’inizio della creazione, ignoriamo che la stessa separazione è compiuta oggi dalle Scienze dello Spazio che scambiano la stessa “mela” per uno “scudo protettivo”. Eppure queste Scienze calcolano la presenza della misteriosa energia oscura in cielo e ignorano che una simile energia opera all’interno della Terra e nei nostri stessi corpi, soprattutto, nei nostri cervelli.[1]
E se l’energia oscura fosse ciò che sentiamo come coscienza?
La coscienza non si vede e, in questo senso, è “oscura”, ma si sente come identità e creatività, sensazione di un’unità cosmica con l’intera collettività, indipendente dalle categorie mentali con cui la “conoscenza” inquadra la “realtà”: lo spazio e il tempo. La coerenza dei movimenti mostra le abilità della materia bianca del nostro cervello, capace di usare energia oscura forse la stessa che unisce all’istante l’intero universo. L’attuale “civiltà” usa come forma dominante di energia quella elettrica che è bipolare, cioè composta di cariche elettriche, positive e negative. Non manca l’energia; manca l’Intelligenza necessaria a usare in modo conscio l’inesauribile energia “oscura” che pullula dal nulla dal “vuoto” e così realizzare il grandioso progetto: un mondo giusto, saggio e prospero.
Secondo le scoperte recenti, compiute dalle neuroscienze, l’uso dell’energia “oscura” è maggiore quando siamo in uno stato rilassato, ascoltiamo musica e siamo creativi, minore quando siamo in ansia per il futuro, obbligati a lavorare con il sudore della fronte.
La celebre condanna “divina” si perpetua quindi in una società che considera ovvio sfruttare il lavoro umano. Oggi abbiamo infiniti modi per liberarci dalla miseria imposta dalla mentalità imperiale cui abbiamo ceduto il comando. Come annunciato dalle profezie è in atto una metamorfosi di cui possiamo essere protagonisti. Ma… attenzione ai tanti inganni con cui la “conoscenza” conserva se stessa. I media hanno riportato con grande enfasi la scoperta delle onde gravitazionali. Un esame attento ai dati mostra che hanno osservato spostamenti diecimila volte inferiori a quelle dei nuclei atomici, le scale in cui la forza nucleare “debole” non è affatto debole. Gli spostamenti osservati potrebbero essere i segni dell’alchimia organica che sta avvenendo ovunque, in cielo, in terra e nei nostri corpi. di un fenomeno annunciato da millenni e oggi che modifica i rapporti tra la materia nucleare e le forze universali, soprattutto quelle nucleari.
Perché i fisici sono così “certi” che siano onde gravitazionali? Non lo so. So che l’antimateria può provocare l’antigravità, ovvero l’ascensione, e anche invertire la freccia del tempo, cioè minare il tempo lineare alla base di quasi tutta la “conoscenza”, base “grazie” alla quale banche, chiese e governi hanno diretto il mondo.[2]

Giuliana Conforto

[1] Lo dimostrano le osservazioni compiute con la MRI, la Risonanza Magnetica Funzionale.
[2] Sulla relazione tra la gravità e l’inerzia che costringe “le donne a partorire con dolore” vedi Cambio di Logica.


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 Oggetto del messaggio: Re: Scienza e Coscienza
MessaggioInviato: 31/10/2016, 19:44 
Bastion ha scritto:
IL RISVEGLIO DELLA COSCIENZA

http://www.altrogiornale.org/risveglio-della-coscienza/

E’ in atto nel mondo e, soprattutto in Italia, un balzo di coscienza che ci consente di liberarci dall’impero senza combattere. Stiamo ritrovando la plasticità perduta, riconnettendo la nostra mente grigia, afflitta dal bipolarismo, alla nostra Mente Bianca, capace di integrare le funzioni del cervello e di ritrovare l’unità tra Uomo e Universo.
Qual è il ruolo della coscienza? L’attuale “conoscenza” lo ignora.
Le religioni hanno relegato il sesso al “santo” matrimonio e così diviso l’eros dalla psiche, sensibile alle emozioni. Le finanze si occupano dei mercati e dividono i pochi abbienti dai tanti che non hanno niente. Le scienze sono divise in discipline che spesso non comunicano tra loro. La scienza alla base di tutte le altre, la fisica, oscilla tra teorie quantistiche e relativistiche, entrambe valide e… inconciliabili tra loro.
Sono alcuni esempi della patologia bipolare che ha afflitto le menti umane e reso questo mondo un inferno. E’ il bipolarismo alla base delle “democrazie” che non si curano del benessere dei popoli e che, di fatto, sono oligarchie al servizio delle lobby, le multinazionali e la mentalità “imperiale” che ha sorretto tutta la storia conosciuta. Le cause della patologia sono convinzioni ataviche, diffuse “urbi et orbi” e non provate, al contrario smentite dalle recenti scoperte. Tra le tante la lotta tra bene e male, promossa dalle chiese che dipingono un “dio” tanto buono da giudicarti in eterno e da dividere le emozioni tra vizi e virtù. Altra convinzione discutibile è quella dei limiti delle risorse, promossa dalle scienze che ora misurano l’immane energia del “vuoto” e… non la sanno usare. E’ “oscura” per gli occhi e per le scienze che osservano solo la luce elettromagnetica, ma è energia che la coscienza umana ha sempre usato ed espresso in talenti, creatività, abilità a risolvere i problemi.
La coscienza è il senso d’identità che ci accompagna in ogni istante, presenza che prescinde dall’età e dallo stato di salute del nostro corpo, dalle emozioni e dagli eventi che hanno segnato la nostra memoria; è la compagna di una storia che, pur cambiando leader e regimi politici, è rimasta vittima e artefice di un “potere” che ha sempre proposto un “nemico” da combattere e non è mai stato capace di alleviare il dolore e la fatica dei popoli.
E se la coscienza fosse la via per la libertà? Dovrebbe discutere la così detta “conoscenza”. È quello che sta succedendo. I popoli sono stufi di guerre e di debiti che ricadono sulle loro spalle, di elezioni per candidati che, in molti casi, sono solo burattini dell’impero, stufi anche delle “grandi opere” – Olimpiadi a Roma, TAV in Val di Susa, ponte sullo stretto di Messina – utili ai mercati e alla crescita della corruzione. I popoli sono anche indignati per lo sfruttamento del lavoro, il Jobs Act, creato in USA ed esteso ai compiacenti e governi europei.
Alla base di tutti c’è la solita “logica”, il “divide et impera” inaugurato dall’antico impero romano e conservato finora da banche, chiese e governi, una “logica” in crisi e incapace di trovare soluzioni. Oggi qualsiasi “conoscenza” sta dimostrando, infatti, le sue profonde crepe, mentre la coscienza sta svelando un’unità sorprendente con il tutto, travolge confini e limiti. All’insaputa dei media e degli “esperti” è in atto un fenomeno che sconvolge tutto e che la scienza non sa spiegare: sta cambiando la materia nucleare che non è affatto trascurabile perché compone il 99,99% della massa di qualsiasi corpo, umano, terrestre e/o celeste. Non solo. Come descrivo nel mio libro Cambio di Logica, improvvisa e inattesa sta comparendo anche l’antimateria che sarebbe scomparsa miliardi di anni fa, secondo la teoria del Big Bang. Sta apparendo ovunque in cielo, nell’atmosfera terrestre e nei nuclei atomici che compongono tutti i corpi.
Il fatto è noto da almeno venti anni, ma non è pubblico, perché sconvolge il credo nel “dio unico” che ha sorretto qualsiasi conoscenza: il tempo lineare.
Di fronte a tali eventi, molti rimangono indifferenti; sono “educati” a esaltare la “spiritualità” e a trascurare la “vile” materia, a credere in teorie e/o teologie senza verificare i loro fondamenti. Altri, invece, sentono un profondo cambio interiore e agiscono in sintonia con quell’unità che i popoli hanno espresso come amicizia e rispetto, abilità a cooperare e ad apprezzare le diversità, non a combattersi come impone l’impero. Esistono vari livelli di coscienza in ogni essere; sono i gradini della “scala celeste” sempre citata dai saggi e legata alla salute del corpo, agli spin nucleari come oggi dimostra una diagnosi nota, la Risonanza Magnetica Nucleare. Sono livelli ignorati dalla mente comune che crede alle parole dei “potenti” e alla necessità di combattere il “male”.
La Natura Cosmica ci sta offrendo le vie per auto guarirci dalla patologia bipolare che ha afflitto la storia conosciuta. Siamo davvero obbligati “a lavorare con il sudore della fronte”? Lo siamo solo se c’è la gravità che provoca la fatica a sollevare i pesi. Le notizie sorprendenti ora sono che:

la gravitazione universale non c’è oppure è vinta dall’energia oscura che sta accelerando l’espansione;

la gravità solare non c’è. C’è un intenso e continuo vento solare che sfugge dal sole a velocità enormi milioni di km/h, e raggiunge i “confini” del sistema solare;

la gravità terrestre c’è ma sta cambiando con estrema celerità.

Possiamo liberarci dalla celebre condanna del “buon dio”? Si e anche capire che “dio” non c’entra. La Natura si è sempre rigenerata senza combustibili o riserve aurifere e con un elemento essenziale: l’armonia dei suoi tanti tempi, ritmi o cicli. Osservando i moti ruotanti di centomila galassie – “distanti” miliardi di anni luce – un’équipe di astrofisici ha svelato la loro istantanea coerenza. Esaminando il DNA, i biologi riconoscono la sua musica, e, osservando la propagazione dei sismi che attraversano il Cuore della Terra, in particolare il Cristallo, a circa 4.000 km sotto i nostri piedi, i geofisici scoprono che è composto di Carbonio e non solo di Ferro come si credeva prima. Non solo; scoprono anche Suoi moti liberi, indipendenti dalla gravità e dal peso degli strati sovrastanti, moti che stanno cambiando con sorprendente celerità e sconvolgendo la magnetosfera terrestre che ci avvolge sopra le nostre teste.
È l’Apocalisse, si chiedono alcuni? Secondo me si e non è una catastrofe. È la rivelazione che abbiamo mangiato la “mela”, ignorato cioè che la magnetosfera a forma di mela è solo una matrix o TV olografica e non la realtà reale.
Credendo alla separazione della luce dalle tenebre che, secondo la Bibbia, avrebbe compiuto “Dio” all’inizio della creazione, ignoriamo che la stessa separazione è compiuta oggi dalle Scienze dello Spazio che scambiano la stessa “mela” per uno “scudo protettivo”. Eppure queste Scienze calcolano la presenza della misteriosa energia oscura in cielo e ignorano che una simile energia opera all’interno della Terra e nei nostri stessi corpi, soprattutto, nei nostri cervelli.[1]
E se l’energia oscura fosse ciò che sentiamo come coscienza?
La coscienza non si vede e, in questo senso, è “oscura”, ma si sente come identità e creatività, sensazione di un’unità cosmica con l’intera collettività, indipendente dalle categorie mentali con cui la “conoscenza” inquadra la “realtà”: lo spazio e il tempo. La coerenza dei movimenti mostra le abilità della materia bianca del nostro cervello, capace di usare energia oscura forse la stessa che unisce all’istante l’intero universo. L’attuale “civiltà” usa come forma dominante di energia quella elettrica che è bipolare, cioè composta di cariche elettriche, positive e negative. Non manca l’energia; manca l’Intelligenza necessaria a usare in modo conscio l’inesauribile energia “oscura” che pullula dal nulla dal “vuoto” e così realizzare il grandioso progetto: un mondo giusto, saggio e prospero.
Secondo le scoperte recenti, compiute dalle neuroscienze, l’uso dell’energia “oscura” è maggiore quando siamo in uno stato rilassato, ascoltiamo musica e siamo creativi, minore quando siamo in ansia per il futuro, obbligati a lavorare con il sudore della fronte.
La celebre condanna “divina” si perpetua quindi in una società che considera ovvio sfruttare il lavoro umano. Oggi abbiamo infiniti modi per liberarci dalla miseria imposta dalla mentalità imperiale cui abbiamo ceduto il comando. Come annunciato dalle profezie è in atto una metamorfosi di cui possiamo essere protagonisti. Ma… attenzione ai tanti inganni con cui la “conoscenza” conserva se stessa. I media hanno riportato con grande enfasi la scoperta delle onde gravitazionali. Un esame attento ai dati mostra che hanno osservato spostamenti diecimila volte inferiori a quelle dei nuclei atomici, le scale in cui la forza nucleare “debole” non è affatto debole. Gli spostamenti osservati potrebbero essere i segni dell’alchimia organica che sta avvenendo ovunque, in cielo, in terra e nei nostri corpi. di un fenomeno annunciato da millenni e oggi che modifica i rapporti tra la materia nucleare e le forze universali, soprattutto quelle nucleari.
Perché i fisici sono così “certi” che siano onde gravitazionali? Non lo so. So che l’antimateria può provocare l’antigravità, ovvero l’ascensione, e anche invertire la freccia del tempo, cioè minare il tempo lineare alla base di quasi tutta la “conoscenza”, base “grazie” alla quale banche, chiese e governi hanno diretto il mondo.[2]

Giuliana Conforto

[1] Lo dimostrano le osservazioni compiute con la MRI, la Risonanza Magnetica Funzionale.
[2] Sulla relazione tra la gravità e l’inerzia che costringe “le donne a partorire con dolore” vedi Cambio di Logica.


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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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